Partinico, maxi sequestro di cocaina

La settimana scorsa, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Monreale impegnati in un servizio perlustrativo nell’agro partinicese, transitando in Contrada San Giuseppe, hanno notato che un uomo alla loro vista tentava goffamente di disfarsi di un fusto di plastica.

I militari dell’Arma, insospettiti dall’atteggiamento dell’uomo e dal fatto che non era in grado di fornire alcuna spiegazione in merito al fusto di plastica di cui aveva tentato di sbarazzarsi, decidevano di procedere al controllo.

I Carabinieri dopo averlo identificato, hanno rinvenuto all’interno del fusto di plastica 8,6 kg di cocaina divisi in vari panetti, per un valore commerciale di circa 300.000 €.

La sostanza stupefacente è stata sottoposta a sequestro e inviata al Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per gli accertamenti di rito.

GUIDA Gioacchino, 41 enne partinicese, è stato tratto in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e tradotto presso la casa circondariale “Lorusso”.

L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’arresto e disposto la detenzione in carcere.




Palermo, lesioni e violenza privata aggravati dall’odio etnico e razziale: arrestate 7 persone

PARTINICO (PA) – I Carabinieri della Compagnia di Partinico hanno dato esecuzione all’ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, sottoponendo 4 persone alla custodia cautelare in carcere e 3 agli arresti domiciliari, a conclusione di un’attività d’indagine diretta dal Procuratore Aggiunto Dottoressa Marzia Sabella, unitamente ai Sostituti Procuratori Dottoressa Giorgia Spiri e al Dottor Andrea Fusco della Procura della Repubblica di Palermo.

I 7 indagati (tra i quali due donne) sono ritenuti responsabili – a vario titolo – dei reati di lesioni e violenza privata, aggravati dalla finalità dell’odio etnico e razziale, commessi in danno di sei giovani extracomunitari.

Il provvedimento cautelare scaturisce dall’attività di indagine condotta successivamente alla denuncia presentata il 16 agosto 2018 dalle persone offese (sei giovani extracomunitari di origine gambiana ospiti della comunità/alloggio “Mediterraneo” di Partinico e un’educatrice del medesimo centro) le quali rappresentavano di essere state assalite, con futili pretesti e senza alcun valido motivo, da un gruppo di cittadini italiani la sera del 15 agosto, mentre si trovavano in località “Ciammarita” di Trappeto per i festeggiamenti del Ferragosto.

In particolare, secondo quanto ricostruito, i giovani extracomunitari venivano avvicinati da alcuni degli odierni arrestati in prossimità della spiaggia di Trappeto e subito insultati e aggrediti con violenza, nonché apostrofati con frasi a sfondo razziale. Anche dopo essere riusciti a salire sull’automezzo della loro Comunità – che li attendeva nei pressi del luogo dell’aggressione per riportarli nella struttura – erano stati inseguiti in auto dai loro aggressori, assieme ai loro familiari, sino al centro abitato di Partinico, dove erano stati raggiunti, bloccati e costretti a scendere dal veicolo, per poi essere nuovamente aggrediti violentemente con calci, pugni, bastoni e pietre.

A seguito dell’accaduto, i giovani extracomunitari (cinque dei quali minorenni) e l’educatrice della comunità avevano tutti riportato lesioni e contusioni con prognosi tra i quattro e i venti giorni.




PARTINICO: MANOMETTE IL CONTATORE E RUBA L'ENERGIA ELETTRICA

di Angelo Barraco

Partinico (PA) – Un uomo di 48 anni, residente a Partitico, è stato tratto in arresto dai Carabinieri con l’accusa di furto aggravato di energia elettrica. L’uomo è stato arrestato presso l’esercizio commerciale che ha nel centro storico. Gli inquirenti hanno potuto constatare che l’uomo aveva apportato delle modifiche al contatore elettrico. L’uomo aveva posto un magnete sul contatore, ciò portava un abbattimento della spesa elettrica del 92% rispetto al costo effettivo che avrebbe dovuto pagare, causando danni anche alla società elettrica. L’uomo è stato posto agli arresti domiciliari e attualmente è in attesa di giudizio con rito direttissimo.

ANALOGIE IN SICILIA:

Poco tempo fa è successo un fatto simile, sempre in Sicilia, in cui un  Un uomo di 35 anni, è stato arrestato per aver compiuto una truffa ai danni dell’enel utilizzando un escamotage per avere enormi risparmi sui consumi elettrici della sua azienda. L’uomo è finito ai domiciliari e aveva collegato un magnete sul contatore elettrico a cui vi era collegata l’attività commerciale. L’uomo con questo escamotage era riuscito ad ottenere un abbattimento dei consumi elettrici del 98% circa, per un danno economico che, secondo l’Enel ammonterebbe a 30 mila euro relativi soltanto all’ultimo anno. Sempre a Palermo, ma questa volta siamo in Via Peppino Impastato; tre soggetti residenti presso case popolari si allacciano alla corrente elettrica in modo abusivo. Forse sarebbe il caso di fare dei controlli più appurati per evitare tutto ciò.
 




PARTINICO: ANZIANA RAPINATA, ARRESTATO 31ENNE DI SCIACCA

Redazione

Partinico (PA) – I Carabinieri della Compagnia di Partinico in collaborazione con la Compagnia di Messina-Centro hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Palermo, nei confronti di LO COCO Piero, ritenuto responsabile di avere rapinato, nel luglio del 2012, un’anziana 70enne di Balestrate (PA).

E’ grazie alla minuziosa indagine condotta dai Carabinieri della Compagnia di Partinico che è stato possibile risalire all’autore di un’efferata rapina ai danni di una vedova di Balestrate. A finire in manette LO COCO Piero, 31enne originario di Sciacca, già noto alle forze dell’ordine, rintracciato nella mattinata di oggi nel centro storico di Messina. I fatti risalgono al pomeriggio del 9 luglio del 2012, quando il malvivente, entrato nell’appartamento dell’anziana pensionata da una finestra lasciata aperta, dopo avere immobilizzato la vittima, legandole i polsi con del nastro adesivo e chiudendole la bocca con un bavaglio metteva a soqquadro le suppellettili dell’abitazione impossessandosi della somma contante di 8.000 euro e di alcuni monili in oro.

Giusto il tempo per lanciare l’allarme che sul posto è arrivata una pattuglia dei Carabinieri. Le indagini, attraverso lo svolgimento di accertamenti tecnici eseguiti sul materiale minuziosamente repertato dai Carabinieri sul luogo del delitto, consentivano di ricostruire le fasi salienti della rapina.  

Ci è voluto qualche giorno e tanta precisione per ricomporre in maniera inequivocabile tutti i tasselli della rapina lampo, ma alla fine il risultato è stato premiante con l’arresto del presunto autore che è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.




PARTINICO, SPACCIO DROGA: DISOCCUPATO ARRESTATO PER LA TERZA VOLTA IN TRE GIORNI

Redazione

Partinico (PA) – Nel pomeriggio di domenica 10 agosto, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Partinico hanno nuovamente tratto in arresto, con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti CINQUEMANI Vincenzo, partinicese di 25 anni, disoccupato, già sottoposto agli arresti domiciliari poiché tratto in arresto per il medesimo tipo di reato nelle serate di venerdì e di sabato.

Nel corso di un’attività antidroga finalizzata a contrastare il dilagante fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, i Carabinieri hanno sorpreso il CINQUEMANI, sull’uscio della propria abitazione, mentre cedeva un sacchetto di plastica ad un giovane minorenne. Prontamente intervenuti, i militari hanno bloccato i due, accertando che nel sacchetto vi erano 33 dosi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, successivamente quantificata in 52 grammi circa, pronte per essere spacciate.

La sostanza stupefacente è stata sequestrata e sarà analizzata dal L.A.S.S. Carabinieri di Palermo per accertare l’esatto principio attivo della stessa. Il CINQUEMANI è stato sottoposto nuovamente alla misura cautelare degli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida da tenersi lunedì 11 agosto presso il Tribunale di Palermo, mentre l’altro giovane, un minorenne, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per detenzione di sostanze stupefacenti.




PALERMO: FALSI INCIDENTI STRADALI, 23 PERSONE INDAGATE

Redazione

Partinico / Corleone (PA) – Gli agenti dei commissariati di Partinico e di Corleone e della Squadra mobile di Palermo, questa mattina, con l'operazione "Phantom Crash", incidente fantasma, hanno eseguito 23 misure cautelari nei confronti degli appartenenti ad una associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di compagnie assicurative di Palermo.

Tra le persone coinvolte, con compiti distinti, una serie di professionisti tra avvocati, periti assicurativi ed impiegati postali.

Decine sono state le truffe scoperte dalla polizia, con un danno per le compagnie di assicurazione di centinaia di migliaia di euro.

L'indagine, non a caso denominata "Phantom Crash", iniziata circa due anni fa, ha permesso di scoprire la composizione del gruppo malavitoso formato da 23 persone.

Al vertice risaltava, per la sua abilità di gestione e coordinamento , un pregiudicato partinicese di 54 anni che, si serviva della collaborazione di più persone di fiducia, familiari compresi, nelle fasi organizzative della simulazioni dei sinistri.

Le investigazioni, condotte anche con intercettazioni telefoniche e riprese video, hanno permesso di registrare i meccanismi dei raggiri messi a segno in modo sistematico dall'organizzazione.

Per compiere la truffa è stato sfruttato un vasto appezzamento di terreno a Partinico, nella disponibilità della "mente" della banda. L'area veniva utilizzata come pista di collisione dove provocare gli incidenti; questi poi venivano denunciati come reali con sostanziosi risarcimenti.

Nel terreno, risultato ben protetto da occhi indiscreti grazie ad un'alta recinzione perimetrale disseminata da telecamere a circuito chiuso ed allarmi sonori, c'era anche un deposito di parti di carrozzerie già danneggiate; portiere, cofani, paraurti ed altro materiale venivano adoperati di volta in volta a seconda del tipo di auto e di incidente da simulare.

Nelle corso delle riprese aeree gli investigatori del Commissariato di Partinico hanno filmato alcuni dei momenti in cui si provavano le manovre di collisione ripetute anche più volte, fino a raggiungere un elevato grado di danno al mezzo.

In quelle circostanze si impiegavano delle carcasse di autovetture contro le quali, dopo una breve rincorsa, venivano lanciate, con autista a bordo, le auto, il più delle volte noleggiate presso agenzie.

Per gli incidenti fantasma i criminali utilizzavanoanche carcasse di auto già danneggiate o prossime alla demolizione; altre volte i mezzi coinvolti risultavano essere gli stessi con targhe sostituite.

I poliziotti hanno riscontrato in altre occasioni che le targhe dei mezzi coinvolti nei falsi incidenti stradali venivano pure alterate, in modo da indurre le compagnie assicuratrici in errore sullo stato della pratica risarcitoria.

Infatti, nella redazione delle denunce dei sinistri, i denuncianti formulavano intenzionalmente la variazione di un numero o di una lettera nel tentativo, spesso riuscito, di eludere i controlli.

Dopo la fase della realizzazione dell'incidente entravano in azione i periti e i liquidatori che avevano il fondamentale ruolo "evolutivo" nella gestione delle pratiche peritali, agendo con dolo nell'esecuzione delle false perizie.

Gli avvocati, poi intervenivano nelle fasi risarcitorie istruendo le pratiche; alcuni impiegati delle Poste Italiane, invece, facilitavano l'incasso di assegni intestati a terze persone che, risultavano essere stati falsamente coinvolti nei vari sinistri.

Amici e parenti, invece figuravano nei CID, i moduli di contestazione amichevole di incidente, come parti coinvolte in incidenti in realtà inesistenti.