Emergenza livello idrometrico lago di Bracciano: l’Ente Parco annuncia il via alla fase operativa del progetto di monitoraggio

ANGUILLARA (RM) – Un’intera giornata dedicata al Lago quella che si è tenuta sabato 24 marzo all’Ecomuseo delle Acque ad Anguillara Sabazia con il Workshop “Lago di Bracciano – un ecosistema da conservare”.

Presenti rappresentanti del mondo scientifico, accademico, della Regione Lazio, cittadini e associazioni del territorio. Interventi qualificati di esperti del settore hanno evidenziato come il Lago di Bracciano è ancora molto al di sotto dei valori medi stagionali sia a causa della siccità e sia a causa dei prelievi che si sono intensificati nell’ultimo anno. Tutto questo ha portato alla conseguente grave alterazione dell’ecosistema.

Nel pomeriggio c’è stato un importante confronto/dibattito tra associazioni, cittadini e istituzioni presenti

“In occasione dell’evento inoltre – dichiarano dal Parco Naturale Regionale di Bracciano / Martignano – è stato comunicato che venerdì 23 è stato svolto un sopralluogo presso l’impianto di presa di Acea in località Marmotta, nel rispetto del nostro ruolo di stretto controllo dei prelievi dal Lago di Bracciano.  Possiamo confermare – proseguono dal Parco – che i prelievi sono ancora interrotti e che negli ultimi mesi il lago, grazie alle piogge e in assenza di prelievi, ha recuperato circa 40cm di livello idrometrico, dopo aver raggiunto a fine novembre 2017 -198, record negativo, per distacco, degli ultimi 100 anni. Tuttavia, abbiamo sollecitato Acea a porre in essere il prima possibile gli interventi, da essa stessa prospettati fin dalla fine del 2017, per la riduzione delle perdite esistenti nelle guarnizioni delle paratie di chiusura, che sono state stimate tra 1 e 3 litri al secondo e che tendono naturalmente ad aumentare con la progressiva risalita del livello idrometrico. Vigileremo affinché Acea provvederà alla soluzione di questa problematica, che pur non avendo un impatto rilevante sul livello del Lago, può essere comunque risolta in tempi ragionevoli, evitando un inutile spreco di acqua. Questo sopralluogo ha avuto un’ulteriore importanza alla luce della notizia di questi giorni dell’avvenuto stanziamento della Regione Lazio a favore del Parco, per l’installazione del sensore di misura della portata di acqua prelevata dal Lago di Bracciano, i cui dati di lettura verranno resi pubblici attraverso un sistema studiato dall’Ente Parco per permettere a tutti i cittadini in tempo reale di essere informati. Ha così finalmente inizio – concludono – la fase operativa del progetto, a conclusione dell’attività di questi mesi in cui si è potuto individuare, nei sopralluoghi tecnici condotti presso l’impianto, la strumentazione più idonea.

Alla luce dei fatti una condivisione con il territorio e con tutti gli organi preposti è essenziale – dichiara il Direttore Badaloni

Un’analisi conoscitiva puntuale e dettagliata degli aspetti ambientali è il punto da cui partire. Confrontando tutti i dati in nostro possesso, che sono frutto di attente valutazioni scientifiche, vogliamo elaborare un nuovo modello di gestione del Lago partecipato.

“Auspico la collaborazione di tutti i soggetti interessati” conclude il Presidente Lorenzetti

“Perché solo facendo fronte comune possiamo risollevare una situazione ad oggi seriamente compromessa sia dal punto di vista ambientale che economico riguardo le strutture turistico-ricettive del territorio”.




PARCO REGIONALE BRACCIANO MARTIGNANO: ABUSI EDILIZI NELLA VALLE DI STRACCIACAPPE

Redazione

Parco Naturale Regionale Bracciano Martignano (RM) –  Denunciato un 46enne di Campagnano di Roma per illeciti in materia paesaggistica – edilizia per la ristrutturazione, l’ampliamento e il cambio di destinazione d’uso di un manufatto realizzato nella Valle di Stracciacappe. 

Stracciacappe era il terzo “lago” del comprensorio del Parco Naturale Regionale Bracciano Martignano, splendida valle dominata dalla Torre di Stracciacappe, facente parte di un antico insediamento dell’XI secolo, che sorgeva su un promontorio prospiciente il Lacus Straccia Cappe, prosciugato nel 1830. La torre faceva parte della cinta muraria che proteggeva l’antico abitato, rientrante nel Fundus Paparanus della cosiddetta Massa Clodiana. Oggi rimane soltanto la torre con cortina a facciavista, unica testimone dell’antico impianto di difesa del territorio. Da ricordare l’importanza del sito dal punto di vista mineralogico per la scoperta dei minerali Cesanite  e Fantappièite a cura del Gruppo Mineralogico Romano.

I Guardiaparco, intervenuti durante una serie di controlli anti-abusivismo, hanno provveduto alla comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma.
“Il controllo e la segnalazione degli abusi edilizi, dichiara il Commissario Straordinario del Parco Giuseppe Curatolo, rappresentano attività basilari per la conservazione degli ambienti storici e naturali”.