Mistretta: a Palazzo Portera riflettori accesi sul patrimonio artistico, culturale e storico siciliano

 

di Vincenzo Giardino


MISTRETTA (ME) – “I segni della pietra” il titolo del convegno che si è tenuto giovedì 17 agosto a Mistretta in provincia di Messina all’interno del Palazzo Portera, palazzo storico realizzato ad inizi ‘800 che attualmente è sede del “Museo della Fauna” e del “Mu.Sca.”, museo dello scalpellino fondato dallo scultore mistrettese M° Gaetano Russo.

Il convegno è stato patrocinato e sostenuto dall’amministrazione del “Parco dei Nebrodi” e valorizzata dall’amministrazione comunale, rappresentata per l’occasione dal vicesindaco della cittadina di Mistretta.
La platea (purtroppo non numerosa, ma sufficiente a riempire la sala) ha sicuramente apprezzato i contenuti del convegno e la qualità degli interventi, tenuti da vari relatori che hanno trattato argomenti di storia, di economia, di architettura e restauro degli edifici storici, senza trascurare l’intervento di Gaetano Russo il quale è stato il principale attore  di questa manifestazione.

L’esposizione chiara degli argomenti da parte dei relatori che si sono susseguiti, hanno dato una buona sintesi della storia e della geologia di questa cittadina a circa 900 mt. s.l.m. che vanta origini antichissime, testimoniate anche dal ritrovamento di oggetti appartenuti ai “Sicani”, uno dei primi popoli che abitò la Sicilia, inoltre si è avuto modo di apprendere che  la cittadina Nebroidea ha visto il suo periodo particolarmente fiorente nel XV° secolo, per la ricchezza degli scambi commerciali, per l’agricoltura, l’artigianato ed una amministrazione cittadina funzionale.

Fino alla prima metà del XIX° secolo gli artigiani mistrettesi vantavano anche un peso politico nell’amministrazione della comunità che bilanciava il potere aristocratico dell’epoca, è proprio in questo periodo che si colloca la fiorente attività di estrazione, commercio e lavorazione della quarzarenite, tipica pietra mistrettese con la quale sono arricchiti i palazzi nobiliari e borghesi della cittadina.

La quarzarenite è una pietra molto dura che occupa i primi posti nella classificazione della scala di durezza (poche posizioni la distanziano dal diamante), pertanto la lavorazione di essa richiede maestria e competenza.
I Maestri Scalpellini sono stati definiti “Scultori senza Arte”, ogni manufatto realizzato nel corso dei secoli da questi artigiani è una vera scultura, essi erano in grado di soddisfare le richieste dei committenti più esigenti e gli antichi palazzi di Mistretta ne sono la testimonianza.

Manifestazioni come “ I segni della pietra” sono segnali che indicano la sensibilità di una nuova classe dirigente e politica che ha capito che in Sicilia l’indotto economico deve passare attraverso la valorizzazione del suo patrimonio artistico, culturale e storico.

Una delle visioni del M° Gaetano Russo ( dichiarato Tesoro Umano Vivente dall’UNESCO) è di poter un giorno creare una scuola per scalpellini sul modello delle botteghe di arte del Medioevo, che potrebbe dare un contributo alla visibilità di Mistretta in tutta Italia, già ricca di un patrimonio culturale,artistico e naturalistico di tutto rispetto.

Sono anni che si afferma che la Sicilia dovrebbe essere il primo polo di attrattiva turistica in Italia, ma nessuna amministrazione regionale ha veramente saputo dare fino ad ora un impulso pubblicitario supportato dall’organizzazione di valenti imprenditori del settore che sono presenti, ma inascoltati.

Banalmente basterebbe applicare il metodo che in marketing si definisce Benchmarking, confrontandosi con altre regioni (es. Trentino,Toscana,Puglia, etc.) che sanno fare un buon lancio pubblicitario del loro patrimonio culturale e naturalistico, ma per applicarlo ci vuole tanta umiltà da parte della classe politica locale.

Non è accettabile che tanti siciliani siano attratti dalle “mele della Val di Non”, apprezzando località invidiabili sicuramente sul piano organizzativo, ma discutibili in quanto a ricchezza del patrimonio culturale e storico. Sono veramente tanti i siciliani che non conoscono molte delle innumerevoli “perle” della propria terra, nella quale non esiste solo la bellezza di Taormina e di Cefalù, ma tanto,tanto di più.