ARICCIA, DA PALAZZO CHIGI A PALAZZO CHIGI, SALLUSTIO: "RENZI IL TUO PARTITO NON E DEMOCRATICO"

Red. Politica
Ariccia (RM) – Con l'avvicinarsi della prossima tornata elettorale ad Ariccia la presidente del Consiglio comunale dimissionaria Luisa Sallustio ha espresso alcune perplessità circa la prospettiva di un confronto democratico all' altezza delle aspettative nazionali. Luisa Sallustio, consigliera comunale di Ariccia uscita di recente dalle file della maggioranza, torna alla carica in tema di confronto democratico e di rispetto dei regolamenti di partito. Alla vigilia dell’inizio della campagna elettorale, l’attuale consigliera rincara la dose riguardo a quanto avvenuto ad Ariccia e, di certo, non la manda a dire: “Onestamente non capisco la schizofrenia politica di questo Pd ariccino – dichiara Luisa Sallustio – che, fino a qualche mese fa, – prosegue – sosteneva a gran voce la necessità di ricorrere alle primarie – dichiara la Sallustio. Era appena l’11 novembre – prosegue – quando il segretario locale, senza mezzi termini, sottolineava l’importanza di una consultazione del Pd con i propri elettori e sostenitori. Subito dopo, il ricorso alle primarie non era più un'esigenza e, contemporaneamente, usciva il nome di Serra Bellini, l’attuale candidato sindaco. Manca però un piccolo dettaglio: la mia candidatura rimaneva aperta e veniva supportata dal 22% dei tesserati del nostro comune che l’hanno sottoscritta in piena consapevolezza e trasparenza”.

Il resto è ormai storia di Ariccia. E la si può leggere sui manifesti affissi di recente in città, dove la Sallustio ha spiegato per filo e per segno quanto avvenuto tra le file del Pd ariccino in materia di raccolta firme. "In ultimo, – aggiunge Sallustio – ma non per importanza, il dribbling primarie perde ulteriormente senso se pensiamo che Tomasi ed Ermini, gli altri due consiglieri uscenti, hanno dichiarato di non riconoscersi nella candidatura di Serra Bellini e nelle ultime manovre del partito cittadino. Come diceva qualcuno, – prosegue – a questo punto la domanda nasce spontanea: perché fa tanta paura una donna alla guida di Ariccia? E perchè fa altrettanto paura il commissariamento?  E’ questo il Pd voluto dal segretario Renzi ? – si chiede la Sallustio che conclude la sua pubblica riflessione con un’ultima nota: “Se il Partito Democratico del mio comune deve essere questo, allora preferisco prenderne le distanze. Posso dire, dopo diversi anni di impegno politico – di poter guardare negli occhi i cittadini di Ariccia che, da parte mia, hanno sempre ricevuto correttezza e rispetto del mandato elettorale. A quest’ora dovremmo essere qui a parlare di primarie, invece debbo constatare con amarezza una contestualizzazione dello scenario pre-elettorale che non giova né al buon governo cittadino, né all’immagine locale di un partito che da noi, oramai, di democratico ha ben poco”.
 




INCONTRO RENZI-JUNCHER: PACE FATTA A PALAZZO CHIGI

Redazione
 
Roma – Smorzati gli animi tra Matteo Renzi e Jean Claude Juncher, presidente della commissione Ue. Tale incontro è servito per affrontare i principali temi che riguardano l’Unione Europea, per ricucire con Renzi un rapporto che era frammentato e quindi voltare pagina. Ma soprattutto affrontare temi come l’immigrazione, investimenti, economia, sviluppo e soprattutto parlare di Europa.  L’incontro a Palazzo Chigi ha portato alla promozione della linea di Bruxelles sulla flessibilià, da parte di Matteo Renzi, che ha spiegato di non voler chiedere cambiamenti. Matteo Renzi ha sottolineato: “il debito in Italia deve andare giu' non perche' ce lo chiede l'Europa, ma perche' per un Paese che pensa ai propri figli il debito deve ridursi, vogliamo ridurre il debito pubblico italiano. La legge di stabilita' dimostra che il deficit e' piu' basso, il debito sul Pil comincia a scendere. Le politiche di serieta' sui bilanci non sono politiche di austerita' ma sono politiche giuste. Quindi dico si' ad un lavoro di serieta' sul debito”. Juncker ha precisato che l’Italia utilizza gli elementi di flessibilità introdotti dalla Commissione e definisce “di livello” il documento presentato da Renzi a Padoan, aggiungendo “E' senz'altro un documento pro europeo che scadra' tra un anno e mezzo. Non siamo burocrati che vogliono un'austerita' sciocca”. Ha parlato anche di immigrazione: “Dal 2011 la condotta dell'Italia e' esemplare. L'Italia e' un modello sui migranti. Se tutti i paesi Ue avessero lo stesso comportamento dell'Italia, i problemi sarebbero meno gravi. Sulla redistribuzione dei profughi non mollo. Vanno applicate le misure decise”. Ha inoltre lodato l’Italia dicendo: “E' una grande paese, fondatore dell'Europa, quando si dice Roma si dice Europa. C'è un'ampia identità di vedute, più punti di incontro che parziali disaccordi, a volte maldestri”. Renzi ha poi aggiunto in merito alla visita: “Credo che sia per noi un momento importante quello della visita di Juncker, gli abbiamo dato il benvenuto con una notizia. Per l'Italia siamo al record storico di infrazioni in senso di riduzione delle procedure. Siamo passati da 199 procedure di infrazione quando siamo andati al governo alle 83 di oggi” ha continuato dicendo “Il governo è dalla parte delle regole, crede nel rispetto delle regole e fa di tutto per esser all'avanguardia” e ha aggiunto che condivide la linea della Commissione sulla flessibilità e che “Per noi il riferimento è quello che ha scritto la Commissione europea sulla flessibilità, non chiediamo di cambiare”. 



RAI, LA 7 E MEDIASET: L’INCHIESTA APPRODA ANCHE A PALAZZO CHIGI

di Cinzia Marchegiani


Roma – Continuano ad emergere notizie più dettagliate in merito all’inchiesta romana che sta coinvolgendo le sedi della RAI, Mediaset, La7 partita da un’indagine avviata tempo fa dalla Procura della Repubblica di Velletri che ha portato agli arresti domiciliari nell'aprile scorso di David Biancifiori. Il procuratore della Repubblica di Velletri, Francesco Prete ha trasmesso ai pm della capitale la documentazione, ma l'indagine sarebbe partita da una segnalazione di Viale Mazzini all'autorità giudiziaria, circa un anno fa, dopo che aveva notato delle irregolarità in alcuni appalti e per questo avrebbe avviato un audit interno che ha osservatoto fatti piuttosto gravi che vedevano coinvolti alcuni dipendenti della Rai in rapporto ad appalti che sarebbe affidati proprio a società dell'imprenditore Biancifiori. Da queste segnalazioni , raccontano alcune fonti all'AdnKronos, la magistratura avrebbe iniziato le indagini che hanno portato agli avvisi di garanzia e alle perquisizioni nelle quattro aziende Rai, Mediaset, La7 e Infront.

INCHIESTA E INDAGINI NELLE SEDI L'inchiesta è condotta dal pubblico ministero Paolo Ielo che ha attivato 60 perquisizioni nelle sedi di Rai, Mediaset e La7, affidate al Nucleo di polizia tributaria della Finanza. Si sta indagando sull’imprenditore Biancifiori, titolare di varie società per la fornitura di scenografie, gruppi elettrogeni e tutte le attrezzature per realizzare spettacoli ed eventi, che avrebbe pagato cospicue tangenti ed emesso false fatture per procurarsi fondi necessari per la corruzione. Per i dipendenti della Rai il reato ipotizzato è di corruzione, in quanto l'ente radiotelevisivo svolge un servizio di natura pubblica.

Ma il filo dell’inchiesta sulle sedi televisive sembra portare fino a Palazzo Chigi, poiché sembra che alcuni dirigenti della Presidenza del Consiglio sarebbero anch’essi coinvolti nell'inchiesta sulle tangenti che riguarda 44 persone, per presunte elargizioni dell'imprenditore David Biancifiori.

POSIZIONI RAI, MEDIASET LA7 La posizione della Rai è di estrema collaborazione con l’autorità giudiziaria e sottolinea: ''L’area interessata dalle indagini è stata peraltro oggetto di verifiche interne che hanno comportato interventi organizzativi e disciplinari". La7 in questa inchiesta dichiara di aver fornito alla Guardia di Finanza la documentazione richiesta e si riserva di costituirsi parte civile nell’eventuale processo penale per chiedere il risarcimento di tutti i danni subiti, mentre in una nota Mediaset nella sua qualità di parte lesa dichiara di aver assicurato agli inquirenti la propria collaborazione alle indagini.




L'ITALIA CHE NON C'E'… QUINTA STELLA A DESTRA QUELLO E' IL CAMMINO

di Chiara Rai

“E quindi uscimmo a riveder le stelle”… una premonizione oseremmo dire dantesca con l’auspicio che dall’inferno presto esca fuori tutto lo stivale e non le punte di dita atrofizzate da una politica tessuta di slogan che si spinge oltre, di poltrona in poltrona, con gli ospiti mossi dal desiderio di colmare la propria sete d’ interessi.

E quindi uscire a riveder le stelle, cinque per l’esattezza, sembra l’unica ipotesi che la disperazione come una morsa ineluttabile induce a considerare. Scrutare e avere fiducia nell’uomo di turno che transita per palazzo Chigi è ormai quasi un’utopia.

No, non ci si accontenta più di chiacchiere e distintivo e neppure si guarda con obiettivo giudizio chi, almeno, prova a fare il gesto. La politica ormai è una compostiera domestica che però non tritura bene, non ci restituisce concime per rendere i nostri orticelli fecondi.

E mentre si tagliano le retribuzioni dei dirigenti, le spese dei ministeri e la Difesa, si operano i trasferimenti alle imprese e la soppressione degli enti inutili, si è tutti concentrati ad ascoltare l’unico show che si vuole sentire, quello del “non ne possiamo più”…e come dargli torto!

E’ la nostra inesorabile fuga verso l’”Italia che non c’è”, l’italia che vorremmo e che ci promettono a suon di campagne elettorali roboanti. Quanto strillano tutti? Quanto imprecano e implorano e starnazzano e tengono i pugni sollevati e le braccia tese e lo sguardo fiero.

Questo è il cortiletto dove i pensieri rimbalzano e non possono fuggire oltre, oltre la prima stella che s’incontra aldilà del lastricato di menzogne su cui son sorte gran parte delle peripezie politiche. “E quindi uscimmo a riveder le stelle” e… trovammo tanto, tanto fumo.




AGRICOLTURA, DDL PROCEDE PER DIVENTARE LEGGE: UN FRENO ALLA CEMENTIFICAZIONE

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Redazione

Agricoltura – "Ieri la Conferenza unificata ha dato il via libera al disegno di legge contro il consumo del suolo. Le Regioni e gli Enti locali hanno ritenuto di fare alcune proposte emendative in larga parte condivisibili. Un primo passaggio istituzionale e' stato completato. Questa non può che essere considerata una buona notizia da tutti coloro che credono che la cementificazione dei terreni agricoli del Paese sia un'emergenza nazionale. Ora il nostro obiettivo e' quello di proseguire nell'iter previsto, che richiede un ulteriore passaggio a Palazzo Chigi prima del coinvolgimento del Parlamento, per fare in modo che questo provvedimento diventi legge prima della fine dell'attuale legislatura". Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Mario Catania commenta, in una nota diramata dall’agenzia Agi, il parere espresso ieri dalla Conferenza unificata sul disegno di legge contro il consumo del suolo, varato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 14 settembre.

Un decisivo passo in avanti per raggiungere l'obiettivo di limitare la cementificazione sui terreni agricoli. Questo provvedimento tocca temi molto sensibili, come l'uso del territorio e la sua corretta gestione, ma coinvolge anche la vita delle imprese agricole e l'aspetto paesaggistico dell'Italia. Un sistema che sostanzialmente prevede di determinare l'estensione massima di superficie agricole edificabile sul territorio nazionale. Questa quota viene ripartita tra le Regioni le quali la distribuiscono ai Comuni. In questo modo si ottiene un sistema che vincola l'ammontare massimo di terreno agricolo cementificabile distribuendolo in maniera armonica su tutto il territorio nazionale

Il ministro Catania, già a settembre, ha annunciato l’intenzione di voler interdire i cambiamenti di destinazione d'uso dei terreni che hanno ricevuto i fondi dall'Unione Europea, “infatti  – Ha detto Catania – abbiamo previsto che queste superfici restino vincolate per 5 anni. Inoltre, il provvedimento interviene sul sistema degli oneri di urbanizzazione dei Comuni. Nella normativa attualmente in vigore è previsto che le amministrazioni possono destinare parte dei contributi di costruzione alla copertura delle spese comunali correnti, distogliendoli dalla loro naturale finalità, cioè il finanziamento delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria. Questo fa sì che si crei una tendenza naturale delle amministrazioni e dei privati a dare il via libera per cementificare nuove aree agricole anche quando è possibile utilizzare strutture già esistenti. Le nuove norme avranno sicuramente un impatto su questo fenomeno".

 

Di seguito, in sintesi, i punti principali del provvedimento:

 

1. Vengono definiti "terreni agricoli" tutti quelli che, sulla base degli strumenti urbanistici in vigore, hanno destinazione agricola, indipendentemente dal fatto che vengano utilizzati a questo scopo;

 

2. Si introduce un meccanismo di identificazione, a livello nazionale, dell'estensione massima di terreni agricoli edificabili (ossia di quei terreni la cui destinazione d'uso può essere modificata dagli strumenti urbanistici). Lo scopo è quello di garantire uno sviluppo equilibrato dell'assetto territoriale e una ripartizione calibrata tra zona suscettibili di utilizzazione agricola e zone edificate/edificabili;

 

3. Si introduce il divieto di cambiare la destinazione d'uso dei terreni agricoli che hanno usufruito di aiuto di Stato o di aiuti comunitari. Nell'ottica di disincentivare il dissennato consumo di suolo la misura evita che i terreni che hanno usufruito di misure a sostegno dell'attività agricola subiscano un mutamento di destinazione e siano investiti dal processo di urbanizzazione;

 

4. Viene incentivato il recupero del patrimonio edilizio rurale per favorire l'attività di manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici esistenti, anziché l'attività di edificazione e costruzione di nuove linee urbane.

 

5. Si istituisce un registro presso il Ministero delle politiche agricole in cui i Comuni interessati, i cui strumenti urbanistici non prevedono l'aumento di aree edificabili o un aumento inferiore al limite fissato, possono chiedere di essere inseriti.

 

6. Si abroga la norma che consente che i contributi di costruzione siano parzialmente distolti dalla loro naturale finalità – consistente nel concorrere alle spese per le opere di urbanizzazione primaria e secondaria – e siano destinati alla copertura delle spese correnti da parte dell'Ente locale.

 

 




INDIGNADOS TENTANO DI ANDARE DI FRONTE PALAZZO CHIGI, BLOCCATI.

 Redazione
 
Una trentina di giovani indignados sono stati bloccati su via del Corso a Roma dalle forze dell'ordine con un cordone che ha impedito loro di passare davanti a Palazzo Chigi. Alcuni manifestanti si sono seduti per terra mentre altri si sono inginocchiati, all'altezza di piazza in Lucina. I ragazzi erano diretti a piazza San Giovanni dove, hanno detto, avrebbero proseguito attraverso il Parco dell'Appia Antica per andare a Napoli e poi ad Atene. La zona di palazzo Chigi e' da giorni presidiata da polizia e carabinieri