Paganico Sabino: la sagra delle sagne strasciate spegne 25 candeline

Red. Eventi
PAGANICO SABINO (RI)
– Un quarto di secolo dedicato ai sapori di una volta e alle antiche tradizioni. Sagne strasciate, le consuete leccornie e vino rosso sono le ricette semplici e gustose celebrate nella tradizionale sagra estiva di Paganico Sabino, che spegne quest’anno le prime venticinque candeline: l’appuntamento è fissato per domenica 31 luglio nel piccolo borgo che sorge sulle sponde del Lago del Turano. Alla Sagra delle sagne strasciate sarà possibile scoprire questo particolare primo piatto dal gusto inconfondibile pronto a conquistare anche i palati più esigenti, preparato dalle massaie del posto seguendo ancora oggi un’antichissima ricetta: la sfoglia, realizzata rigorosamente a mano, viene strappata in piccoli lembi che vengono cotti e conditi con i prelibati funghi porcini raccolti in questo tratto della provincia di Rieti. Il risultato è una vera e propria prelibatezza da gustare insieme a una piccola selezione delle delizie del territorio presso il Centro Diurno con posti coperti da capienti tensostrutture.

In questo borgo dal fascino magico abitato durante l’anno da 200 persone è in programma un’intera giornata di festa, che prenderà il via già alle 11 con le visite guidate fra le bellezze di Paganico, mentre non mancheranno gli spettacoli musicali e gli stand con i migliori prodotti tipici della Sabina; a disposizione dei visitatori ci sarà anche un bus-navetta che consentirà di raggiungere comodamente il Centro Diurno dopo aver parcheggiato la propria auto lungo la via che porta al paese.

La Sagra delle sagne strasciate, insomma, rappresenta una buona occasione per tuffarsi nei profumi e nei sapori di uno dei territori più genuini e incontaminati del Lazio, e per scoprire al contempo la storia di un borgo magico legato a doppio filo al suggestivo Lago del Turano, creato artificialmente nel 1939 attraverso la realizzazione di una diga sull’omonimo fiume, e collegato al Lago del Salto da una galleria lunga 9 km. All’interno del caratteristico borgo, con piccoli vicoli e piazze ben curate, meritano una visita la trecentesca Chiesa di San Nicola, quella di Santa Maria dell’Annunciazione e quella di San Giovanni Battista, oggi parte integrante del cimitero. Nel territorio di Paganico Sabino sorge anche la particolare “Pietra Scritta”, il monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo a.C.: si tratta di un monumento funerario “a dado”, realizzato modellando un masso erratico esistente sul posto e che si era probabilmente distaccato dall'incombente monte Cervia. Con la 25esima edizione della Sagra delle sagne strasciate, insomma, Paganico Sabino si conferma ancora una volta paese di sapori, allegria e tradizioni, da vivere nel tipico clima di festa che solo i piccoli borghi riescono ancora a ricreare.
 




RIETI: A PAGANICO SABINO UN 1 MAGGIO TRA RITI, LEGGENDE E LA SAGRA DEI VERTUTI

Redazione

Rieti – Da un quarto di Secolo Paganico Sabino, caratteristico paese della Valle del Turano, celebra il 1° maggio con un rito antico attraverso il quale si saluta l’arrivo della buona stagione: l’affascinante “Kalènnemàju” spegne quest’anno 25 candeline e torna puntuale in occasione della Festa dei Lavoratori. Il ritorno alla vita e la rinascita rappresentano l’allegoria del Calendimaggio, con cui i contadini si mettevano alle spalle il rigido inverno e offrivano a Madre Natura i loro auspici per la fecondità della terra. E così anche quest’anno, alle 11.30, nel borgo in provincia di Rieti tornerà il suggestivo rito; rigorosamente digiuni, gli abitanti del posto immergeranno tre gherigli di noci in un bicchiere colmo di vino pronunciando “San Félìppu e Jàku, faccio a Kalènnemàju, se mòro affonno, se nò ritorno”: se le noci resteranno a galla, quella in arrivo sarà un’ottima stagione per il raccolto. Ad accogliere i visitatori a Paganico Sabino sarà un irresistibile mix di tradizioni, storie, leggende, riti pagani e prelibatezze locali: terminato il “Kalènnemàju” la festa si sposterà infatti in  tavola con la Sagra dei Vertuti, una zuppa di legumi e cereali (fagioli, ceci, fave, grano, granturco) aromatizzata con foglioline di timo selvatico e condita con l’olio d’oliva della Sabina, da gustare insieme a maccheroni al pomodoro, salsicce, bruschette e al vino all’interno del centro diurno coperto da grandi tensostrutture.

Nel corso della giornata sarà inoltre possibile visitare la Mostra di arredi sacri e attrezzi della civiltà contadina, curiosare fra gli stand dei prodotti tipici che riempiranno il centro storico e assistere agli spettacoli musicali dal vivo, mentre per i più piccoli è in programma la terza edizione del torneo di calcetto “Kalènnemàju 2015” in collaborazione con l’Associazione popolare “Liberi di giocare”. A disposizione dei visitatori ci sarà anche un servizio gratuito di bus-navetta per raggiungere la Sagra dopo aver parcheggiato lungo la via che conduce al paese, un borgo dal fascino magico che sorge sulle sponde del Lago del Turano. Tra la Riserva Naturale Monte Cervia e il Monte Navegna, Paganico Sabino è circondato da boschi di querce, castagneti secolari e faggeti che lasciano spazio ad ampie praterie. L’aspetto del borgo è quello di un “castrum” medioevale, con l’ingresso segnato da due porte che conducono tramite strettissime viuzze nel centro storico    dominato dalla chiesa di Santa Maria dell’Annunciazione, mentre meritano una visita anche la parrocchiale San Nicola e la chiesa di San Giovanni Battista. Nel territorio di Paganico Sabino sorge inoltre la suggestiva “Pietra Scritta”, monumento funerario della famiglia dei Muttini risalente alla seconda metà del I secolo a.C.