MAFIA CAPITALE, CHIESTA LA CONDANNA PER L'EX ASSESSORE ALLA CASA OZZIMO E IL CONSIGLIERE CAPRARI

Redazione

Roma – La procura di Roma ha chiesto due anni e due mesi di reclusione per Daniele Ozzimo, ex assessore alla Casa del Comune di Roma coinvolto nell'inchiesta Mafia Capitale. Nell'ambito del medesimo procedimento, che si tiene con rito abbreviato al gup Alessandra Boffi, la procura ha sollecitato la condanna anche dell'ex consigliere comunale di Centro Democratico, Massimo Caprari (2 anni e 3 mesi); di Gerardo e Tommaso Addeo, ex collaboratori di Luca Odevaine (per i due Addeo sono stati chiesti 2 anni e 2 mesi); e di Paolo Solvi (collaboratore dell'ex presidente del X Municipio Andrea Tassone), per il quale la richiesta di condanna è di 3 anni e 6 mesi. Per tutti l'accusa è quella di corruzione. La decisione del giudice è attesa per il 21 dicembre.




MATTEO ORFINI: "DOBBIAMO RINGRAZIARE MARINO. IL COMUNE NON CADE"

di Maurizio Costa

Roma – Il presidente del Pd, nonché commissario straordinario del partito a Roma, Matteo Orfini, dopo essersi incontrato con Ignazio Marino, sindaco della Capitale, e Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio, ha tenuto una conferenza stampa per spiegare le motivazioni del Partito Democratico, che è stato implicato, attraverso gli arresti, in Mafia Capitale.

Mirko Coratti (ex presidente del consiglio comunale), Daniele Ozzimo (ex assessore alla Casa) e Pierpaolo Pedetti (ex consigliere comunale) facevano parte del Pd e sono indagati nel processo di Mafia Capitale.

"Se abbiamo commissionato il Pd di Roma ci sarà un motivo – ha detto Orfini – Coratti è giusto che paghi se implicato. Non appena è stato inquisito è stato subito sospeso dal Pd. Coratti – continua il presidente del Pd – non era considerato un sostenitore della giunta Marino tanto che emerge nelle intercettazioni che lui doveva essere ancora più duro per far cadere Marino".

Riguardo a un possibile scioglimento del comune, Orfini dice che: "Io ritengo che non ci siano i presupposti perché l'amministrazione Marino cada anche perché era contrastata da queste persone, anche se facevano parte del Pd come Coratti. Il Pd è responsabile per questi esponenti che si sono macchiati di gravi reati. Abbiamo passato anni in questa città – continua Orfini – e nel Pd abbiamo fatto la guerra tra bande, tralasciando i veri problemi e imbarcando chiunque nel partito. Con le nuove regole, errori del genere non capiteranno più".

Orfini parla anche del sindaco Marino: "Marino contrasta la criminalità e la cosa peggiore sarebbe interrompere questa amministrazione che sta combattendo il malaffare. Marino deve andare avanti come Nicola Zingaretti".

"Dobbiamo ringraziare Marino che contrasta l'illegalità, basta leggere cosa dicono Buzzi e Carminati. Il sindaco ha chiamato la Guardia di Finanza in Campidoglio prima di Mafia Capitale, accorgendosi che c'era qualcosa che non andava bene".

Adesso la commissione prefettizia consegnerà al prefetto di Roma una relazione per decidere se far cadere il comune oppure no.