ROMA, UNA CITTADINA FOTOGRAFA 2 AUTO IN DOTAZIONE ALLA ASL ROMA E PARCHEGGIATE VICINO STABILIMENTO BALNEARE

Redazione

"Una cittadina ci ha segnalato che Venerdi 24 Agosto 2012, intorno alle ore 12, due macchine  in dotazione all’Asl Roma E, erano parcheggiate a Passo Scuro, situato tra Fregene e Ladispoli, nei pressi dello stabilimento Vittoria; il tutto prontamente fotografato. – Fa sapere Pietro Bardoscia
Segretario Nazionale Assotutela – Cosa ci facevano quelle 2 auto in un territorio appartenente all’Asl Roma D? Motivi di servizio o uso personale? – Prosegue Bardoscia – Facciamo un appello all’attuale Direttore Generale Sabia, molto attenta a queste problematiche, per appurare se vi è stato un uso improprio delle auto di servizio dell’Asl, intervenendo laddove si riscontrassero abusi, con le opportune sanzioni dando in questo modo un segnale importante ai cittadini stanchi di assistere a queste cose.  Assotutela – conclude Bardoscia – vigilerà su questa vicenda.
 
"Nelle foto le targhe sono oscurate per motivi di privacy ma consegneremo le foto con i numeri ben visibili, qualora ci venissero richieste dalla dirigenza dell’Asl Roma E per le eventuali verifiche."
 




ROMA CASO FEDERICA PUMA: PRESENTATA NUOVA ISTANZA AL TRIBUNALE

Sempre per continuare ad illustrare cosa significa “diritto alla famiglia” e quali effetti provoca la non osservanza a questa legge. I minorenni senza le loro radici, la loro casa, il loro nucleo famigliare, come crescono? Quali personalità sviluppano? Ancora il caso di Federica Puma, serve a scuotere le coscienze.

[ISTANZA DI IMMEDIATO AFFIDAMENTO DELLA MINORE BEATRICE G. ALLA PROPRIA MADRE, FEDERICA PUMA  EX ART 700 C.P.C.]

Riceviamo e pubblichiamo

“Nuova istanza di richiesta di liberazione in attesa di risposta. In questa istanza – afferma Roberta Sibaud, vicepresidente dell’associazione ‘Donne per la sicurezza onlus’ –  viene evidenziato il malessere provocato a Beatrice con un provvedimento ingiusto e abnorme del giudice Cavallo che continua ad asserire di aver salvato la bambina. Questa non è la salvezza questa è una punizione riservata a tutti quei bambini che sfortunatamente incappano nel girone del Tribunale per i Minorenni di Roma. In questo caso c'è una mamma che con coraggio lotta per far tornare a casa sua figlia malgrado le intimidazioni e tanto altro… quanti sono i bambini che rimangono impigliati in questa rete e devono gioco forza rassegnarsi a vivere una vita lontani da genitori fino all'eta' di 21 anni? Le case famiglia – continua Sibaud – possono trattenerli fino all'età di 21 anni e poi cosa sarà di loro?
Cosa sarà il futuro con un simile bagaglio di anaffettività, di assenza di autostima, di perdita delle proprie radici che solo una "famiglia" può offrire. Chi ha dato l'imprimatur al Tribunale per i Minorenni, agli educatori (!?), alle suore, alle assistenti sociali, agli operatori, di essere gli unici in grado di fare il bene di Beatrice, dal momento che la bambina chiede quotidianamente a squarciagola (malgrado i trattamenti psicologici che subisce!) di voler tornare dalla sua mamma e solo da lei??????
Roberta Sibaud”

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16/08/2012 ROMA CASO FEDERICA PUMA: LA MAMMA DELLA PICCOLA BEATRICE SCRIVE AD ALFONSO GROTTESI, PADRE DELLA BAMBINA
11/08/2012 ROMA CASO PUMA, AUDIO DRAMMATICO DEPOSITATO AL TRIBUNALE DEI MINORI:“MAMMA PORTAMI VIA, AIUTAMI!”
11/08/2012 ROMA CASO FEDERICA PUMA: INVIATA LETTERA A CLIO NAPOLITANO
07/08/2012 ROMA, CASO FEDERICA PUMA, UNA MADRE ALLA QUALE HANNO TOLTO LA FIGLIA: IL LEGALE SCRIVE ALLA DIVINA PROVVIDENZA


 




MISS ITALIA, TORNANO ALLA RIBALTA GLI ANNI '50

Redazione

A Miss Italia vanno di moda gli anni ’50. A confermarlo sono le 224 pre finaliste in gara a Montecatini Terme che, nel corso del primo incontro con la commissione tecnica, hanno sfilato con abiti propri, scelti personalmente dal guardaroba di casa. La giornata di ieri è stata quindi una prova importante per le ragazze, che hanno avuto la possibilità di farsi conoscere per la prima volta da Fabrizio Frizzi e dal gruppo di autori e tecnici del settore, mettendo in risalto la loro spontaneità e originalità.
Seppur diverse per gusti e look scelti, le ragazze in gara quest’anno si sono trovate tutte d’accordo su un principio: il binomio ‘semplicità ed eleganza’ non solo interiore, ma anche (e soprattutto) nel vestire.
La maggior parte delle miss, infatti, ha scelto di presentarsi alla commissione in abiti definiti da loro stesse “sobri e fini, ispirati ad uno stile retrò”. E’ il caso di Angela Robusti, Miss Wella Professionals Veneto, che ha sfilato in commissione indossando un tailleur anni ’50 dai toni pastello e scollo a barchetta. “Sono laureata in architettura: amo tutto quello che è vintage, a partire dai mobili d’epoca – ha spiegato -. Mi vesto così, con un look ispirato al passato, anche nella vita di tutti i giorni: per questo ho scelto un tailleur anni ’50. Pur essendo una taglia 40, ho un fisico morbido: penso che lo stile vintage lo valorizzi”.
Come lei, anche Sara Contigliozzi, Miss Benessere Specchiasol Lazio Edizione Speciale, si è ispirata ad un look del passato. “Ho scelto una gonna lunga al ginocchio, a fiori, e un semplice top bianco, perché amo lo stile anni ’50 – ha detto -. Mi sento una donna d’altri tempi e il mio stile lo rispecchia”.
Quasi tutte le ragazze hanno scelto un abito corto o, comunque, una gonna abbinata a una t-shirt o a un top; pochissime le miss in pantaloni o jeans: una delle poche è stata Miss Milano, Giada Teriaca.  “Ho scelto di vestirmi con una camicia e un paio di pantaloni beige per distinguermi: immaginavo che molte si sarebbero presentate in abito e tacco – ha spiegato -. Inoltre mi vesto spesso così, con un look ‘da ufficio’ che rispecchia la mia città”.
Pantaloni anche per Eleonora Morosetti, Miss Rocchetta Bellezza Lazio, che ha sfoggiato una tuta di jeans grigio. “Indosso una versione femminile di una tuta da meccanico – ha scherzato -. Io sono un maschiaccio mancato: amo i motori e il loro mondo, dalle moto alle auto da corsa”.
Stile “alla maschietto” anche per Luisa Olivieri, Miss Ragazza in Gambissima Luciano Barachini Umbria. “Ho scelto una maglietta con stampa mimetica abbinata a degli shorts neri e a un paio di stivaletti – ha detto -, perché mi vesto così ogni giorno e mi sento a mio agio. Se devo essere giudicata, voglio esserlo per quella che sono davvero”.
Look davvero particolare per Floriana Lauritano, Miss Rocchetta Bellezza Sicilia, che ha indossato uno smoking “particolare”. Giacca di taglio maschile e pantaloni a righe “a zampa”. “Ho scelto questo vestito perché credo mi porti fortuna – ha detto Floriana -.  Amo molto i pantaloni: sono un simbolo dell’indipendenza raggiunta dalle donne”.
Tubino color panna, ma abbinato ad una giacca di taglio maschile, appoggiata con disinvoltura sulla spalla, per Antonia Lucia Briante, Miss Sportiva Diadora Calabria. “Questo look rappresenta i due aspetti della mia personalità: uno più sobrio, raffinato come il vestito che porto e un altro più sbarazzino, come la giacca portata sulla spalla”.
Tra i colori preferiti dalle 224 prefinaliste spiccano il verde in tutte le sue sfumature, il rosso corallo e gli intramontabili nero e bianco. Apprezzate anche le gonne lunghe e gli shorts.
“Ho scelto una gonna lunga perché credo che valorizzi a pieno la femminilità di una donna – ha commentato Sonia di Palma, Miss Roma Capitale -. La indosso spesso, soprattutto d’estate, con il tacco o una semplice ciabattina”.
Molta attenzione da parte delle miss è dedicata alla scelta delle scarpe: tante di loro ne fanno collezione,  come Chiara Giulia Zaninelli, Miss Cinema Planter’s Veneto, che ne possiede più di 100 paia o Linda Ersettigh, Miss Sorriso Fiat Friuli V. Giulia, che le disegna.
Le ragazze di Miss Italia hanno sfoggiato spesso acconciature raccolte, come le romantiche trecce laterali, code alte e capelli asciugati ‘al naturale’.
Diverse le motivazioni che hanno influenzato la scelta dell’abito di ciascuna ragazza. Se la maggior parte ha deciso di presentarsi con i vestiti indossati nella vita di tutti giorni, altre hanno optato per abiti “portafortuna”, perché regalati dalla mamma, dal papà, dal fidanzato o comunque da una persona cara. Tante le ragazze che hanno scelto abiti che ricordano loro un avvenimento speciale, come la propria laurea o il matrimonio di un familiare o l’incontro con l’amore della vita.
Sara Mahdar, Miss Cinema Planter’s Umbria, ha scelto un abito etnico, della mamma, i cui colori ricordano le sue origini marocchine. “Ho scelto questo vestitino perché mi piacevano i colori – ha spiegato -. E’ della mia mamma, l’ho preso dal suo armadio senza dirglielo, spero mi porti fortuna”.
Abitino di tulle color panna, stile impero, per Flavia Mancia, Miss Deborah Milano Marche. “Questo vestito è stato cucito dalla mia nonna, che è sarta – ha raccontato alla commissione -. Ha un grande valore affettivo e l’ho scelto per l’occasione”.
Melania Di Noro, Miss Sorriso Fiat Abruzzo, ha scelto short neri abbinati a una canotta con stampe francesi in onore della mamma. “In questa canotta c’è raffigurata la Tour Eiffel: la mia mamma è francese, così ho pensato di renderle omaggio in questo giorno speciale”.
“Indosso un abito fucsia, elegante, con intarsi di paillettes – ha spiegato Maria Lebano, Miss Cinema Planter’s Ischia Global Festival – : l’avevo messo al matrimonio di mia sorella”.
Molte le ragazze che si sono orientate sull’intramontabile tubino nero alla Haudrey Hepburn. Tra tutte, Valentina Lamberti, Miss Sorriso Fiat Campania. “Ho puntato sull’essenzialità, ma anche sulla personalità: nessun abito racchiude questi due elementi meglio di un classico tubino”.
Diverse le Miss che hanno puntato sulla praticità del look, come ad esempio Miss 2012, Ludovica Barba, di Roma, che ha piacevolmente stupito la commissione sfilando in abito da mare e infradito. “Sono una ragazza semplice, spontanea – ha detto Ludovica -. Adoro questo abitino da spiaggia e mi piace metterlo spesso. Ho scelto di abbinarlo alle infradito anche oggi, perché è così che lo porto nella vita di tutti i giorni”.
“Sono sincera: oggi sarei venuta volentieri in pigiama – ha esclamato Teresa Buono, Miss Miluna Molise -: è il look con cui mi sento più a mio agio”.

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CAPITALISMO NELLA SOCIETA' DEL POSTMODERNO

Il "capitalismo" moderno accoglie in sé il fondamento più deprecabile dell'individuo, in quanto l'istinto perversivo di accaparramento dei beni materiali è divenuto nel tempo sempre più invasivo ed esponenziale dominandone il senso speculativo con mezzi illeciti.

 

Ninnj Di Stefano Busà

L'era capitalista sta per essere schiacciata sotto il peso delle sue nefandezze. Capitalismo nella società del postmoderno sta oggi ad indicare un, odioso libertinaggio speculativo di forme economico-finanziarie che hanno assunto la caratteristica di veri cataclismi nell'ottica brutale di una logica violenta e millantatoria, che si avvale solo d'ingenti somme di denaro da far fruttare al massimo del rendimento consentito. La logica da cui prende le mosse origina da una contaminazione a livello egoistico personale che fa di tutto per "arraffare" ricchezza inquinata, dove il malaffare e la disonestà fanno la parte del leone, nutrendosi di volta in volta di ordinamenti obsoleti, di sotterfugi e millanterie, contravvenendo ogni remora morale. Esorbitante diventa l'individualismo egocentrico e l'accaparramento di guadagni illeciti. Il termine "capitalista" si trova per la prima volta secondo P: Bernitt nel 1790 pronunciato da Mirabeau, stante ad indicare nella Francia di allora una persona ricca, con un potere enorme ricavato esclusivamente dai redditi delle sue sostanze. Il significato del termine divenne in seguito dominante e fu usato in molti altri casi in cui vi fosse necessità di speculare sul reddito e di farlo fruttare indiscriminatamente, invadendo anche il denaro pubblico e investendolo di ufficialità, ove non vi sia neppure l'ombra delle garanzie, contaminando in tal modo, l'economia che si vede invasa da titoli-spazzatura che vanno ad intaccare l'economia del povero risparmiatore indifeso di fronte a cotanto meccanismo di genialità perversa. Per "capitalismo", allora, è inteso un sistema di produzione sussidiaria che scinde il reddito da lavoro, anzi lo esclude: facendo della forza produttiva dell'interesse e dell'investimento la sue armi vincenti, il suo massimo punto di forza. Già il termine stesso: "interesse privato" esprime un luogo intensamente accrescitivo di trasformazione del guadagno che da facile diventa illecito e, in tal modo, trascina con sé tutti gli egoismi ad esso connessi e le negatività, le nefandezze implicite o esplicite di attribuzione del denaro con caratteristiche improprie, quasi sempre di natura deprecatoria e iniqua. Spesso il termine "capitalismo" è seguito da oscuri presentimenti negativi, quali espressioni derivanti da una frattura che, se sta nell'ordine delle cose come iniqua, ne segna certamente una involuzione di segno etico-morale, in funzione di quella sventurata sete di potere e di arrivismo economico che ogni individuo porta in sé, nella sua parte più malvagia e perversa. In realtà, nella società del postmoderno il dio-denaro divenuto segno distintivo di malaffare e di mercato illecito, ha prodotto solo scompensi e catastrofiche inversioni di accaparramenti illeciti  dell'economia planetaria; ha forgiato una società "malata", priva di scrupoli, compromessa a tal punto da rappresentare un pericolo per le nazioni, poiché va ad inserirsi in un sistema di scambi direzionali difettivi dell'ordinamento etico del mondo. Il "capitalismo" moderno accoglie in sé il fondamento più deprecabile dell'individuo, in quanto l'istinto perversivo di accaparramento dei beni materiali è divenuto nel tempo sempre più invasivo ed esponenziale dominandone il senso speculativo con mezzi illeciti. I danni che ne derivano sono nell'ordine morale, ma anche di "potere" sugli altri. La degenerazione del prodotto speculativo inquina e corrode la mente, paralizza le capacità economico-finanziarie di un popolo o nazione, riduce le norme vigenti in mere e improponibili devianze, entro cui il genere umano viene stritolato da un complicatissimo meccanismo che lo ammorba e corrode, in un deterioramento e pervertimento della logica e della coscienza. 

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19/08/2012 IL CONSENSO A MONTI… EGLI, "SALVATORE" DELL'ITALIA, MA DI QUALE ITALIA STIAMO PARLANDO?

 




ROMA COLOMBO E SPINACETO, COLTI IN FLAGRANTE DUE PIROMANI….ROMANO DI 57 ANNI PRESO CON TRE ACCENDINI

Redazione

Sono due i piromani arrestati nel pomeriggio di ieri a Roma dagli uomini della Questura, pizzicati in flagrante subito dopo aver appiccato incendi nella zona di Colombo e di Spinaceto.

Il primo a finire in manette D.R., romano di 57 anni. A mettere sull’avviso gli agenti una telefonata al “113”, che ha riferito di un uomo che si stava allontanando sulla via Cristoforo Colombo dopo aver appiccato il fuoco a delle sterpaglia accumulate nelle adiacenze di piazza dei Navigatori.

La dettagliata descrizione della persona, indossante una camicia rosa e un gilet mimetico tipo militare, ha permesso ad una pattuglia del Reparto Volanti e ad una del Commissariato Colombo, giunte in pochi istanti sul posto, di individuare subito l’uomo e di bloccarlo, mentre il principio di incendio veniva spento da alcuni passanti prima che potesse raggiungere dimensioni pericolose.

Riconosciuto dai testimoni, da un successivo controllo è stato trovato in possesso di 3 accendini.  

Condotto negli Uffici del Commissariato è stato arrestato per tentato incendio doloso.

L’uomo non è nuovo a simili episodi.

Dai successivi accertamenti effettuati, infatti, è emerso che nel gennaio scorso era stato pizzicato e denunciato dalla Polizia dopo aver appiccato il fuoco ad un box informazioni all’interno del parco della Caffarella.

Altro arresto, sempre nel primo pomeriggio, a Spinaceto.

Ad avvisare dell’incendio, questa volta, i Vigili del Fuoco che, già presenti sul posto nelle adiacenze di via Nazareno Strampelli, hanno avvisato la Sala Operativa della Questura dell’imminente pericolo dovuto alla vicinanza delle fiamme ad una tenuta e ad un maneggio.

Giunta sul posto, la pattuglia del Commissariato Spinaceto ha subito individuato un uomo, indicato da alcune persone presenti come il responsabile delle fiamme.

La persona, subito fermata, con precedenti di polizia per danneggiamento e violazione della normativa sugli stupefacenti, ha ammesso di aver appiccato il fuoco, all’interno del suo campo agricolo, giustificando il suo gesto con la presunta necessità di eliminare le sterpaglie per “scoprire” e riparare un filo elettrico.

L’incendio, che aveva assunto dimensioni pericolose, ha richiesto oltre un’ora di lavoro dei  Vigili del Fuoco.

La persona fermata, identificata per C.M., italiano di 41 anni, al termine degli accertamenti è stata arrestata.

 




MARINO SPECULAZIONI EDILIZIE, RIFONDAZIONE COMUNISTA FA IL PUNTO

Redazione

"Parafrasando il titolo di un meraviglioso film di Rosi vogliamo approfondire alcuni temi di politica locale che, nonostante la calura agostana, si stanno rivelando gravissimi per la futura sostenibilità di Marino – Dichiara in una nota il portavoce del circolo di Rifondazione Comunista di Marino – La Giunta di centro-destra continua infatti con la sua politica fondata solamente sulla speculazione edilizia incurante degli effetti economici, sociale e di impatto ambientale che questa può causare. – prosegue la nota – Con una delibera a Luglio la giunta comunale ha ratificato la decisione di deturpare una delle ultime zone di verde di Marino, villa Desideri.  Occultando il progetto con un'opportunistica scelta di edificare nella villa la nuova caserma dei Carabinieri in modo da garantire, secondo l'amministrazione comunale, una maggiore sicurezza per i cittadini, si vuole continuare nella politica di speculazione edilizia che in questi ultimi anni ha visto nel nostro territorio la continua proliferazione di tonnellate di cemento armato depauperando il contesto ambientale che rischia ogni giorno di più di giungere al tracollo. Il Partito della Rifondazione Comunista ha già espresso i suoi dubbi su tale progetto, congiuntamente con altri partiti del centro-sinistra, ed oggi ribadiamo che è ora di mettere un freno alle politiche scellerate di questa giunta e del sindaco Palozzi che in sei anni di amministrazione hanno fatto solo gli interessi dei costruttori invece di investire seriamente sulla salvaguardia del territorio, a cominciare dalla zona del Divino Amore e proseguendo con il centro storico del comune: come partito già ci siamo mossi con un ricorso, insieme alla cittadinanza, per impedire la speculazione delle aree del Divino Amore-Mugilla e similmente cercheremo, insieme a tutte le forze politiche e sociali che hanno a cuore il territorio, di sventare questo ulteriore progetto speculativo. Passiamo infine all'evoluzione dei fatti di Costa Caselle in cui i cittadini oltre ad essersi indebitati per l'acquisto di un'abitazione hanno dovuto sborsare di tasca loro ulteriori soldi (3.000€) per far completare i lavori delle fognature e poter finalmente prendere possesso di quanto hanno acquistato. Da più di un mese tali lavori sono fermi con un continuo rimpallo fra costruttori e ditte appaltanti ed appaltatrici nella più bieca indifferenza dell'amministrazione comunale e del Sindaco. Consigliamo la lettura completa dell'accorato appello dei proprietari di case che vedono ancora una volta allontanarsi la possibilità di prendere possesso di ciò per cui stanno già pagando. Il partito della Rifondazione Comunista di Marino esprime massima solidarietà alle 250 famiglie e non può che sottolineare per l'ennesima volta come questa amministrazione e la figura stessa del Sindaco, siano eccellenti solo nelle promesse onde poi, nel momento di adempierle, dimostrare la loro più completa incapacità, interessati solo ai propri affari e ad accapparrarsi quanto più potere sia possibile. Il PRC è vicino alla lotta delle 250 famiglie e si propone sin da subito di supportarne la lotta!
 




OSTIA, GARANZIA E SICUREZZA AI RESIDENTI SENZA "UCCIDERE" IL DIVERTIMENTO NOTTURNO

Redazione

Sin dall’inizio dell’estate la Questura di Roma ha predisposto dei servizi mirati a garantire  la tranquillità e la sicurezza dei residenti sul litorale, e delle decine di migliaia di   villeggianti e di giornalieri,  senza tralasciare  lo spostamento del “divertimento notturno” che tradizionalmente si ricolloca  verso il mare.

L’incremento del numero dei poliziotti del commissariato del Lido di Ostia e la conferma della riapertura del Posto di Polizia di Torvajanica, hanno semplificato il controllo ed il monitoraggio delle strade di acceso , degli  esercizi pubblici e delle attività commerciali di quel tratto di costa.

Frutto del lavoro degli agenti sono i 28 arresti tra ladri d’auto, rapinatori e spacciatori di droga con il sequestro di 500 gr. di sostanza stupefacente e 7 armi clandestine.

Nell’ottica del “divertimento sicuro” oltre alla “movida” notturna, obiettivo dei poliziotti è stato il controllo delle persone in strada, circa 2.825 in 140 posti di controllo e la verifica del tasso di alcool e droga nel sangue degli automobilisti, per garantire la regolare circolazione  soprattutto nelle strade consolari e di grande afflusso al mare.

Il 21 luglio scorso, un agente del commissariato ha individuato un ordigno in uno stabilimento ed ha provveduto a mettere in sicurezza quel tratto di spiaggia.

Per effetto delle verifiche i poliziotti hanno proposto la sospensione della licenza per una discoteca ed il provvedimento di cessazione dell’attività per un’altra.

In due mesi nella rete degli investigatori son finiti rapinatori e numerosi cittadini violenti, tutti arrestati alla fine di impegnative indagini, tra le quali quella relativa ad un duplice tentato omicidio.

Pochi giorni fa inoltre si è chiuso il cerchio degli accertamenti per individuare ed arrestare i due spacciatori di banconote false, che avevano truffato numerosi commercianti di Ostia.

Mentre è di ieri l’ultimo arresto convalidato dall’Autorità Giudiziaria per stalking e di oggi pomeriggio l’arresto di due cittadini polacchi che con una pistola scacciacani hanno esploso dei colpi di pistola in pineta.

Il monitoraggio e il controllo del litorale senza soluzioni di continuità spazio temporali, esteso anche ai quartieri dell’entroterra con una presenza operativa capillare che ha permesso di intervenire immediatamente  e di  effettuare numerosi arresti, è  garantita anche dalla presenza delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale della Questura, e continuerà anche nell’ ultimo scampolo di estate romana.

 




LAZIO REGIONE, PRESTO IL "CAMBIO DELLE PORTE"…. GIREVOLI E BEN OLIATE?

Chiara Rai

La Regione ha intenzione di "sostituire le porte", verranno probabilmente preferite quelle "girevoli" che funzionano così: entri ed esci e neppure te ne accorgi. A settembre qualche uscita è nell’aria. Si vocifera nei corridoi con gli “spifferoni” che la squadra della Polverini è in procinto di perdere almeno due pezzi del team. Ma già per la prima metà di settembre potrebbe inaugurare la porta girevole la “rossa” Birindelli che più che per le Politiche Agricole è rimasta impressa a noi comuni mortali per essere stata indagata per estorsione a mezzo stampa a causa di 18 mila euro stanziati per l'Opinione di Viterbo, giornale locale legato all'Opinione di Arturo Diaconale. Sotto accusa sono gli attacchi a due avversari della Birindelli all'interno del Pdl. Pare dunque che la “rossa” sia sotto schiaffo e che possa uscire dalla porta girevole “accompagnata”. Di Recente, il collegio dei giudici del Riesame di Viterbo ha rigettato il ricorso, presentato dal legale della Birindelli, per il dissequestro delle carte acquisite negli uffici della Regione Lazio. Una settimana dopo la richiesta c’è stato un nuovo blitz della polizia giudiziaria in Regione in occasione del quale sono state sequestrate molte carte, su delega del pm di Viterbo Massimiliano Siddi. Il decreto di sequestro sarebbe stato indirizzato e consegnato a tre dipendenti di Regione e Arsial, finiti anche loro nel registro degli indagati per abuso d’ufficio e altre ipotesi di reato. Con loro, il numero degli inquisiti sale a nove. Comunque, pubblicizzare  iniziative del suo assessorato sull’Opinione che non è che venda questo gran numero di copie non è stato neppure conveniente. Ma tra il nutrito volume di carte sequestrato dalla Procura ci sono anche documenti che riguardano i finanziamenti erogati dall’assessorato all’Agricoltura. Come la mole di incentivi del Psr (Piano di sviluppo rurale): cento milioni di fondi comunitari per migliorare la qualità dell’agricoltura laziale. E come e, il Vinitaly Lazio. L’allestimento dello stand regionale gestito, nel 2011, dall’Arsial e, quest’anno, gestito esclusivamente dalla Regione. Sembrerebbe che il telefono dell’assessora sia alquanto bollente o almeno lo sia stato. Certo è che una volta c’era il cosiddetto piccione viaggiatore mentre adesso ci sono le chiacchieratissime intercettazioni. Che non siano proprio queste ultime ad oliare il tornello in uscita? Senza dubbio torna il “tormentone” che ho iniziato qualche tempo fa: mille vestiti e sempre gli stessi volti. Si avvicina sempre di più il momento del “riciclo e riutilizzo” e alla Pisana questo mestiere non è sconosciuto. La dama bianca dal linguaggio effimero e lineamenti angelici è pronta a spiccare il volo ma con le zavorre non si vola bene…. allora ecco che si cambiano tutte le porte. Ma la matematica non è un’opinione e cambiando l’ordine degli addendi il risultato è immutato.  

tabella PRECEDENTI:

25/05/2012 E’ TEMPO DI PULIZIE POLITICHE, NON CE N'ERAVAMO ACCORTI

 




MONTE COMPATRI ACCOLTELLAMENTO, PARLA IL GENERO DEL PRESUNTO AGGRESSORE: "MIO SUOCERO NON E' UN MOSTRO"

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 C.R.

“Sono addolorato quando vedo che mio suocero viene dipinto come un mostro”, una telefonata è giunta pochi minuti fa alla redazione de L’osservatore laziale, è il genero del pensionato che si sfoga e ci espone la sua versione dei fatti: “mio suocero è invalido al 100 per cento, fa l’insulina tre volte al giorno, non merita di stare in carcere. Ha una costola rotta, gli fa male la testa, doveva essere fuori dopo 48 ore e invece non ci fanno sapere niente, siamo addolorati. Le cose non stanno come sono scritte sui giornali, mio suocero era andato a comprare il pane, al suo rientro a casa lo aspettavano in tre: l’uomo di quarantadue anni, la moglie e il cognato. Gli si sono scaraventati contro e allora mio suocero ha tirato fuori il coltello da innesto, che si usa in campagna, ma non l’ha aperto. Il coltello, ripeto, è rimasto chiuso. Tanto è vero che il vicino di casa non ha riportato alcun taglio da coltello e gira tranquillo per Monte Compatri. Ritengo che non sia una persona raccomandabile. Loro ce l’hanno con noi perché pensano che mio suocero gli abbia avvelenato il cane. Ecco le motivazioni reali. Sono convinti che mio suocero gli abbia ucciso il cane, ma non è così”.




LAZIO SOVRAFFOLLAMENTO CARCERI, HA PROBLEMI DI SALUTE E GLI VIENE REVOCATO L'AFFIDAMENTO AI SERVIZI SOCIALI: TORNA IN CARCERE PER SCONTARE SEI MESI

Redazione

Nella situazione di emergenza perenne che vivono le carcere italiane accade anche questo: che a un uomo di 54 anni con gravi problemi di salute, venga revocata la misura alternativa dell’affidamento in prova ai servizi sociali per scontare, in carcere, un residuo di pena di sei mesi. La denuncia di questo ennesimo caso di ricorso alla reclusione per pene residue di breve durata è del Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

A quanto appreso dal Garante il 54enne – affetto da diabete, cardiopatia, ipertensione e crisi respiratorie – dal 2 agosto è tornato in una cella del carcere “Mammagialla” di Viterbo a causa di una ordinanza, non conosciuta né notificata, che ha revocato la misura alternativa della messa in prova ai servizi sociali, per scontare una pena residua di 6 mesi.

Una decisione che arriva in un momento in cui il sovraffollamento sembra essere una delle emergenze più gravi del pianeta carcere italiano: basti pensare che, alla fine di luglio, le presenze nelle carceri italiani erano di 65.860 unità, contro una capienza regolamentare di 45.590. Nel Lazio, in particolare, i detenuti presenti erano 6.960 contro una capienza di 4.839.

«Casi come questo – ha commentato il Garante dei detenuti Angiolo Marroni – finiscono per mortificare sia l’umanità della pena per il detenuto, che il lavoro degli operatori sanitari, degli agenti di polizia penitenziaria e di tutti coloro che vivono e lavoro nel carcere alle prese, tutto l’anno, con le gravi lacune del sistema che, soprattutto nei mesi estivi, tendono ad acuirsi in maniera drammatica. Sarebbe il caso di  individuare, per i casi come quello citato, con brevi fine pena e condizioni di salute precarie, soluzioni alternative al carcere nell’ottica di rendere più vivibile il carcere» .




ROMA PRIMAVALLE, L'ASPETTA SOTTO CASA E MINACCIA LA EX CONVIVENTE IN PRESENZA DELLE FIGLIE MINORI

 Redazione

Negli ultimi 15 giorni quelle minacce erano diventate sempre più assidue, anche in presenza delle due figlie minorenni.

Quando i poliziotti del reparto Volanti diretto dal dr. Eugenio Ferraro, hanno raggiunto via Varzi nel quartiere di Primavalle, pensavano di trovarsi di fronte ad una lite tra ex conviventi.

In realtà però la donna stava tentando disperatamente di porre fine a quella insopportabile persecuzione.

Negli ultimi 15 giorni infatti I.E. 30enne, suo ex convivente l’attendeva sistematicamente sotto la sua abitazione coprendola di insulti e minacciandola, anche in presenza delle due figlie minori. 

La vicenda ha origine diversi mesi fa quando, in seguito alla decisione della donna di porre fine al loro rapporto, l’uomo comincia a mostrare i primi segni di una insofferenza a quella  situazione determinatasi.

La sua rabbia si manifesta quindi attraverso minacce ed offese, attraverso pedinamenti ed appostamenti alla sua ex compagna che se lo trova davanti nei momenti più impensati.

In qualche circostanza la donna in compagnia delle due figlie è stata costretta a farsi ospitare a casa di parenti e di amici per non rischiare di trovare l’ex compagno, che era ancora in possesso delle chiavi, nel suo appartamento.

Ieri mattina l’ennesimo episodio e l’ennesima lite.

Questa volta però la donna, a cui viene strappato anche il cellulare dalle mani, decide di formalizzare una denuncia nei confronti del suo ex per atti persecutori.

L’uomo sorpreso sotto l’abitazione della donna nel corso dell’ennesimo litigio viene accompagnato negli Uffici di Polizia ed al termine degli accertamenti e della denuncia della ex compagna, arrestato per il reato di stalking.