ROMA, BOTTEGA ARTIGIANA STORICA A RISCHIO CHIUSURA

Il nulla osta infatti è arrivato nel 2005. A distanza di sette anni da quel permesso, il I municipio fa un blitz per dire che la canna fumaria che il Comune stesso ha autorizzato, è irregolare

E.G.

“Il primo municipio condanna a morte certa l’Antica Fonderia Lefevre, bottega artigiana storica, senza alcuna motivazione plausibile” così Lorenzo Tagliavanti, direttore della Cna di Roma. “L’intervento dei vigili del I municipio per la demolizione della canna fumaria pregiudica irrimediabilmente la possibilità di lavoro del titolare e dei dipendenti. Artigiani peraltro già tutelati dalla precedente giunta capitolina che, nel 2004, aveva assegnato il locale di sua proprietà in via di Tor di Nona, nel centro storico, per garantire la prosecuzione dell’attività”. La demolizione sarebbe avvenuta, secondo il I municipio, per via di un problema nato sul percorso autorizzativo. La Fonderia Lefevre ha impugnato in sede giudiziaria questo provvedimento, evidenziando che tutte le procedure sono state rispettate e riconosciute. Il nulla osta infatti è arrivato nel 2005. A distanza di sette anni da quel permesso, il I municipio fa un blitz per dire che la canna fumaria che il Comune stesso ha autorizzato, è irregolare. “Abbiamo richiesto al presidente del municipio Corsetti e al presidente della Commissione Attività Produttive, Ugo Cassone, di incontrarci per un confronto, per evitare la chiusura certa di una bottega artigiana tra le più antiche del centro storico. Non si può, proprio oggi che le piccole attività lottano per la sopravvivenza, intervenire ostacolandole, piuttosto che a loro tutela”.




ROMA, RITORNA LA FERMATA DEL BUS IN VIA DEL PLEBISCITO

Redazione

“Finalmente dal medioevo si ritorna all’era modera. Ripristinata la fermata del bus in via del Pebliscito. La fermata degli autobus fu soppressa per non far confondere, e disturbare con la presenza popolana il  “Signorotto ”, l’allora presidente del consiglio Berlusconi, per una  esigenza di dubbi e  incomprensibili motivi di sicurezza. Un altro segno del passato è stato abbattuto, i romani hanno vinto la loro battaglia. Abbattiamo ora l’altro segno della potenza del “Signorotto”: la bella piazza Grazioli, che circonda la sua residenza, deve tornare ai romani e il comune la smetta con questo servilismo sciocco  che riserva ai potenti umiliando i cittadini.” Si legge in una nota del segretario del PSI  di Roma Atlantide Di Tommaso.




ROMA IMPIANTO AMA DI VIA SALARIA: 20 MILA RESIDENTI CONVIVONO COL CATTIVO ODORE

Redazione

Lunga audizione in Commissione quest’oggi per il Comitato Cittadini Villa Spada e i rappresentanti dell’Ama a proposito dei cattivi e persistenti odori che provengono dall’impianto Ama di via Salaria 981. – lo dichiara in una nota il Presidente della Commissione Ambiente e Cooperazione tra i Popoli Roberto Carlino dell’Udc – Il Presidente Dr. Adriano Travaglia ed i rappresentanti Daniele Poggiani, Salvatore Cangelosi e Maria Teresa Maccarone del Comitato Villa Spada hanno esposto alla Commissione i disagi che circa 20.000 cittadini della zona stanno vivendo da tempo a causa del persistente cattivo odore proveniente dall’impianto Ama. Chiedendo delucidazioni hanno avanzato la proposta di delocalizzare l’impianto se ulteriori interventi su di esso non dovessero risolvere il problema. Il Direttore Esercizio Impianti Ing. Fiscon, il Direttore Impianti Ing. Caminada ed il Consulente Tecnico Impianti Dott.ssa  Muraro, ribadendo la loro disponibilità a controlli ed ulteriori verifiche, hanno però garantito che l’impianto è perfettamente a norma, utilizza le migliori tecnologie disponibili attualmente e le emissioni odorometriche rientrano nei limiti. Le valutazioni sull’impianto sono state fatte anche in presenza dell’Arpa e della Procura della Repubblica che sta indagando sugli odori presenti nella zona. Sicuramente l’impianto rispetta effettivamente tutti i limiti di legge e personalmente ritengo che il cattivo odore, comunque percepito dalla popolazione, possa dipendere da molteplici fattori che possono influenzare la dispersione delle particelle odorose. E’ urgente individuare questi fattori, poiché il cattivo odore sta significativamente influenzando la vita quotidiana dei cittadini che hanno invece diritto ad avere garantite le migliori condizioni per le loro abitazioni. Con solerzia ho quindi richiesto sia all’Ama che al Comitato tutta la documentazione tecnica e scientifica che hanno raccolto in questi mesi, andando incontro anche alle osservazioni che i consiglieri Berardo, Bernaudo, Lucherini, Nobile e Storace hanno fatto. Aggiornerò questa audizione tra qualche settimana quando avremo un quadro approfondito del problema e, valutata accuratamente la situazione, si potranno proporre idee ed interventi che mi auguro potranno portare ad una rapidissima soluzione al disagio dei cittadini.




ROMA, SUCCESSO DI PUBBLICO AL CONVEGNO-DIBATTITO ORGANIZZATO DA MAURIZIO LUPINI

Si è anche fatto vedere in anteprima il trailer del film “Sangue sparso”, un lungometraggio per non dimenticare le vittime degli anni di piombo.

 

Chiara Rai

Maurizio Lupini, uno dei tre ragazzi sopravvissuti alla strage di Acca Larentia (7 gennaio 1978) che L’osservatore laziale ha di recente intervistato in esclusiva, ha varato il suo primo incontro dibattito che ha voluto fare il punto su quelli che sono stati gli anni di piombo. Un punto razionale, critico, con gli occhi maturi di chi non si è voluto e non vuole “farsi incastrare da meccanismi superiori, da decisioni prese dall’alto, da chi ha voluto fomentare l’odio tra ventenni di fazioni opposte, da chi ha sparso il sangue senza sporcarsi le mani”. E’ stato detto questo e tanto altro all’incontro di Lupini dove hanno partecipato davvero tutti i militanti e simpatizzanti di destra ma anche ragazzi di sinistra, intellettuali, giornalisti. Non è mancata qualche critica, ma lo scambio di idee, le parole toccanti, il ripercorrere di esperienze vissute sulla propria pelle, le pallottole come souvenir di una tragedia che ha interrotto vite troppo acerbe per spegnersi. Commozione nelle parole dei “camerati” che hanno visto morire Bigonzetti, Ciavatta e Recchioni. Si è ricordato il sangue di questi ragazzi, con commozione. Si è anche fatto vedere in anteprima il trailer del film “Sangue sparso”, un lungometraggio per non dimenticare le vittime degli anni di piombo. Una pellicola che si è girata a Roma e Monterotondo. Un lavoro di ricostruzione storica, destinato ad essere distribuito gratuitamente nelle scuole della Regione Lazio. Il messaggio rivolto soprattutto ai giovani vuole essere quello di "una battaglia di idee con il rispetto per la vita umana" così come  ha spiegato la sceneggiatrice Emma Moriconi. Moriconi era presente, presente per parlare di “pacificazione” nel senso più proprio del termine ma anche per ribadire che a suo dire l’unico erede della destra italiana si chiama Francesco Storace. E la pacificazione di cui si è parlato non è stata certo acclamata per perdonare senza ma e senza se gli assassini dei ragazzi caduti, ma una pacificazione che guardi al futuro, un futuro dove lo slogan più volte ripetuto è “non si può e non si deve più morire a vent’anni”. E la sceneggiatrice questo lo ha ribadito più volte che non si può morire a vent’anni per nessuna ragione.  Nel corso dell’evento sono intervenuti anche gli autori del libro “Acca Larentia – quello che non è stato mai detto” di Valerio Cutonilli e Luca Valentinotti. Con l’evento di Maurizio Lupini si è gettato un seme che già sta dando i suoi frutti, basta vedere la folta partecipazione all’incontro “Siamo realisti, chiediamo l’impossibile”. 

tabella PRECEDENTI:

12/05/2012 ACCA LARENZIA STRAGE, POLITICA E POTERI FORTI. PARLA MAURIZIO LUPINI


 




ROMA, ATAC. DI TOMMASO (PSI): "OLTRE IL DANNO LA BEFFA. ALTRI SOLDI PER CONTINUARE CON I CARRI BESTIAMI."

Redazione

“Alemanno colpisce ancora! La cattiva amministrazione del peggiore sindaco della storia di Roma, continua a fare danni e a pagarli saranno sempre i romani. L’aumento del biglietto dell’Atac, assume  risvolti Kafchiani. L’incapacità amministrativa della giunta a guida Alemanno, priva di un vero piano della viabilità, costringe i cittadini e i tanti turisti a muoversi, e a vivere, in una giungla senza regole dove i mezzi pubblici sono peggio dei carri bestiame.” Ha dichiarato il segretario del PSI di Roma Atlantide Di Tommaso. “ A Roma, dove per recarsi a lavoro,a scuola, o in qualsiasi altra parte della città, è peggio che infilarsi in un girone dell’inferno dantesco, Alemanno anziché rassicurare la città, proponendo un piano della viabilità efficiente e credibile, aumenta solo  il prezzo del biglietto di trasporto. Penalizzando proprio le fascie più deboli della società “in primis” la famiglia. Oltre il danno la beffa. I disastrosi bilanci dell’azienda comunale, aggravati da parentopoli, vengono scaricati sui già tartassati utenti e, il trasporto pubblico e privato, continua a restare nel caos più deprimente. La pazienza dei romani sarà pure tanta ma non infinita. Prima l’AMA, poi l’ACEA e oggi l’ATAC una vergogna dopo l’altra, è arrivato il momento di dire basta, Alemanno prenda definitivamente atto del suo fallimento e liberi la città.” ha concluso Di Tommaso.

tabella PRECEDENTI:

17/02/2012 ATAC – COTRAL INDISCREZIONI, PRESTO FUSIONE E TAGLI RADICALI AI DIPENDENTI. DA GIUGNO AUMENTA IL BIGLIETTO


 




LAZIO, RIFIUTI. DI STEFANO: “È INCREDIBILE CHE SI DICA ANCORA CHE LA DISCARICA VA FATTA NELLA VALLE GALERIA”

Redazione

“Leggo con interesse misto a stupore e scoramento le dichiarazioni dei tre consiglieri capitolini dell’Udc Voltaggio, Belfronte e Smedile, secondo i quali “tutti sanno […] che Monti dell'Ortaccio è l'unica area immediatamente disponibile ed adeguata a scaricare il ‘tal quale’ consentendo di chiudere Malagrotta”. Sembra la sceneggiatura di un brutto film in cui alla fine vincono i più forti, a scapito dei soliti… Ora, senza stare a ripetere cose già dette e ridette, quello che non posso esimermi dal dire adesso è che il fatto che sia stato evitato lo scempio di Corcolle non significa che automaticamente si debba ritornare all’altra opzione folle: continuare a riempire di immondizia la Valle Galeria come se fosse un girone dantesco condannato, con tutti i suoi abitanti, a essere la discarica eterna della Capitale. Trovo incredibile che si possa ancora sostenere questa ipotesi scellerata; ma è possibile che in tutto il territorio di Roma e dintorni la discarica si possa fare solo in zona archeologica di pregio oppure… dove la discarica c’è già da decenni? Io, personalmente sono convinto di no e confido nel fatto che il nuovo commissario Sottile possa dimostrare che una scelta più sensata sia possibile.” Questo quanto dichiarato in una nota dal Consigliere regionale (Pd) Marco Di Stefano.
 




CORCOLLE, VITTORIA DEL BUON SENSO.

Angelo Parca

Finalmente cala il sipario sulla scelta insensata di fare una discarica a Corcolle/Villa Adriana ma per il territorio tiburtino le minacce non sono finite. Bisogna continuare a essere vigili sulla questione ma anche preoccuparsi dei rifiuti di casa nostra se Gallotti e la sua amministrazione non troveranno a breve una soluzione per ripianare l’enorme debito dell’Asa nei confronti della discarica dell’Inviolata. E’ necessario partire immediatamente con la raccolta differenziata e accantonare velocemente la scelta sconclusionata della raccolta multi materiale. Infine bisogna finalmente dipanare l’ipocrisia di fondo che sui rifiuti siamo tutti d’accordo a non volerli mentre per il cemento le cose cambiano. Va ricordato che anche per la realizzazione della famigerata “Lottizzazione Nathan” il sito di Villa Adriana sta rischiando di perdere il suo status Unesco di Patrimonio Mondiale dell’Umanità ma per questo aspetto, guarda caso, ci sono molti meno oppositori. “Le dimissioni di Pecoraro sono il risultato della politica insensata e allo sbando di Alemanno. Il sindaco ha perso ben quattro anni di tempo non prendendo nessuna decisione, senza dare prospettive alla città in termini di raccolta differenziata e aree di servizi. Mentre nei comuni della nella provincia di Roma sulla differenziata si sono raggiunti ottimi risultati”. E’ quanto dichiara Daniela Valentini, consigliera regionale del Pd e componente della commissione Ambiente.  “Ora – spiega – la cosa principale da fare è trovare un’area adeguata ad una nuova politica dei rifiuti che punti sulla differenziata e non sulle discariche. Alemanno si prenda le proprie responsabilità e si impegni a lavorare in questo senso, visto che Ama ha già fatto sapere che sarà difficile raggiungere il 65 % di differenziata entro il 2014. Il sindaco sarà in grado di farlo?”. “Si è perso fin troppo tempo. Spero – conclude – che il nuovo commissario possa aprire una nuova pagina, noi siamo pronti a dare il nostro contributo” “Le dimissioni di Pecoraro, sono scene di un copione già visto. Il problema non è Pecoraro, che pure ha le sue colpe. Roma e il Lazio sono governati da due amministrazioni che non perdono mai l’occasione per dimostrare la loro totale incapacità amministrativa accompagnata da un arroganza da mulo randagio.” Ha dichiarato il segretario del PSI di Roma Atlantide Di Tommaso. “La contrarietà al sito di Corcolle, ormai appoggiata anche a livello internazionale, non era ,come Alemanno e Polverini credevano,  una semplice discussione da bar dello sport, da difendere a prescindere. Pecoraro se ne va ma il problema resta. Spero che, dopo questa ennesima figuraccia, l’autorevole coppia d’amministratori del centro-destra, abbia il buon senso, non solo di evitare ogni imposizione dott. Sottile, per indicazioni di  nuovi siti ma, anche di dare semplici suggerimenti. Roma, deve essere avvicinata all’Europa, adottando una gestione sostenibile, moderna ed efficace del ciclo dei rifiuti, dove la”raccolta differenziata”, anche con il porta a porta, resta la strada più utile da percorrere. Se il prefetto Pecoraro ha avuto la nobile sensibilità di dimettersi per il suo fallimento, pur sapendo che Alemanno è privo di tale etica, suggeriamo però di stare almeno zitto” ha concluso Di Tommaso. “Accogliamo con grande soddisfazione la notizia dell’abbandono definitivo dell’ipotesi Corcolle per la realizzazione della nuova discarica di Roma. Le dimissioni del prefetto Pecoraro chiudono una fase confusionaria della gestione dell’emergenza rifiuti, nella quale abbiamo apprezzato solo il lavoro dei ministri Clini e Ornaghi in difesa di Villa Adriana e quello che rappresenta.”. Lo dichiara in una nota il coordinatore provinciale IDV di Roma Giovanni Loreto Colagrossi. “Il problema non è certamente risolto – aggiunge Colagrossi – e noi siamo pronti a rinnovare la nostra collaborazione con quanti vogliano portare avanti azioni sostenibili per una gestione sana e di qualità del ciclo dei rifiuti.  Certamente per il futuro ci aspettiamo di più dalle istituzioni locali.”
 




ROMA, 3MILA FIRME PER CHIEDERE STOP A NUOVI CENTRI COMMERCIALI

Angelo Parca

Tremila firme per chiedere lo stop alla costruzione di nuovi centri commerciali nella Capitale: a raccoglierle è stata ieri 24 maggio la Cna di Roma Commercio che ha organizzato un presidio davanti a un luogo simbolo della battaglia contro le megastrutture dentro o a ridosso della città: l’area destinata alla costruzione ormai imminente del centro commerciale Forum di Valle Aurelia. Oltre 200 i commercianti che hanno risposto all’appello, occupando i gazebo allestiti per l’occasione. Presenti, oltre al direttore della Cna di Roma, Lorenzo Tagliavanti, il presidente della Commissione commercio di Roma Capitale, Ugo Cassone e il presidente del XVIII municipio, Daniele Giannini. “Aumenta l’offerta dei centri commerciali, mentre calano i consumi. Segno che le nuove strutture programmate non rispondono a nessuna esigenza del territorio. Nel primo trimestre di quest’anno, per alimentari e altri generi di prima necessità, i romani hanno ridotti i propri consumi del 2,5% rispetto al 2011. Un corsa inarrestabile: l’anno prima il calo era stato dell’1% – dice Lorenzo Tagliavanti-. Se diminuiscono anche i beni di prima necessità -senza contare abbigliamento e accessori, precipitati del 20%- è segno che la crisi sta davvero colpendo le famiglie. Persino le vendite di elettronica sono andate male, con un calo del 6%. E nei prossimi mesi, con i rincari previsti e l’Imu, la capacità di spesa delle famiglie si ridurrà ulteriormente: i centri commerciali non sono certo la risposta e la soluzione per tamponare questa emorragia. Al contrario, per rivitalizzare l’economia del territorio, vanno aiutati gli esercizi di prossimità. Il Piano del Commercio deve essere ripensato alla luce delle mutate esigenze della città, e l’amministrazione deve avere il coraggio anche di riconsiderare politiche adottate in passato: è questo il ruolo che le spetta” aggiunge Tagliavanti.“Continueremo a raccogliere le firme all’interno dei nostri negozi coinvolgendo anche i residenti: sono loro i primi a essere danneggiati dalla costruzione delle megastrutture, destinate a desertificare le strade dove vivono e passeggiano, e a far crescere l’insicurezza” dice Giovanna Marchese Bellaroto, responsabile di Cna Commercio. “File di serrande chiuse: è questo il panorama cui è destinata la città se l’amministrazione non bloccherà la costruzione di nuovi centri commerciali come questo sull’Aurelia. Speriamo che alle sue parole, sull’impegno a rivedere il Piano del Commercio, il sindaco Alemanno faccia seguire i fatti” dice Stefano Zarfati, coordinatore Cna di Roma Commercio. “La prossima settimana ci incontreremo con i rappresentanti di tutte le strade interessate dalla futura megastruttura di Valle Aurelia per definire i provvedimenti da adottare, anche in sede amministrativa”.

 




ROMA, EDILIZIA POPOLARE. ALLARME IMU: SI ATTENDE RISPOSTA DALLA REGIONE

A.P.

“E’ doveroso, da parte della Regione Lazio rispondere prontamente all’allarme lanciato dal Presidente dell’Ater di Roma Bruno Prestagiovanni”, lo dichiara in una nota Antonio Paris, Capogruppo del Gruppo Misto alla Regione Lazio. “L’Ater non può pagare l’Imu e per di più conteggiandola come se i suoi alloggi fossero seconda casa. Questo ci fa capire – prosegue Paris- come La Regione debba rivedere il regolamento con il quale sono state create le Ater del Lazio e le metodologie con le quali gli vengono affidati alloggi da parte dei comuni.Dovremmo rivedere, inoltre, i parametri con i quali vengono stabiliti e concessi i i canoni d’affitto ai cittadini che fanno richiesta degli alloggi” “In più – conclude Paris -dovremmo prevedere all’interno dell’ organigramma delle Ater l’inserimento di dirigenti nei punti chiave che guidino questi enti verso il risanamento rendendo le Ater autonome e quindi un valore aggiunto per l’edilizia popolare , motivo per il quale sono stati creati, altrimenti come dice il Presidente Prestagiovanni: “l’edilizia popolare è destinata a morire”

 




ROMA, CNA TAXI: SODDISFAZIONE PER DELIBERA ADEGUAMENTI, ATTESA DA CINQUE ANNI

Redazione

“Siamo molto soddisfatti per l’approvazione della delibera del Campidoglio sulle nuove tariffe taxi. È un provvedimento che aspettavamo da cinque anni” così Marco Ricco, presidente Cna di Roma Taxi. “Il nuovo sistema garantisce trasparenza agli utenti e sarà un valido strumento di contrasto all’abusivismo. Attendiamo adesso il calendario per l’aggiornamento dei tassametri. Ora serve guardare avanti, alle altre misure necessarie per il settore. La prossima settimana lavoreremo per mettere sul tavolo dell’amministrazione comunale le nostre richieste, come gli incentivi, l’abolizione dell’iva sull’auto, in quanto bene strumentale, e la polizza Rc Auto unica per tutti i taxi. Misure che consentirebbero di abbassare i costi di gestione” conclude Ricco.




ROMA, PRESIDENTI CNA LAZIO E CNA ROMA SCRIVONO ALLA POLVERINI E ALEMANNO

E.G.

I presidenti di Cna Lazio e di Cna Roma hanno scritto oggi alla presidente della Regione e al Sindaco di Roma per chiedere un intervento immediato rispetto al rischio che le imprese della regione restino escluse dai benefici previsti dai recenti provvedimenti del Governo in tema di certificazione dei crediti verso le Pubbliche Amministrazioni. “Il rischio paventato oggi da alcuni parlamentari è legato all’esclusione del Lazio in quanto regione commissariata per il rispetto dei vincoli al patto di stabilità interno. Se questo si verificasse sarebbe un paradosso per le imprese fornitrici, già fortemente penalizzate dai ritardi dei pagamenti e ora escluse dai benefici dei decreti sviluppo” ha dichiarato Lorenzo Tagliavanti, direttore di Cna Roma e Lazio. “Non possiamo accettare che un’ipotesi di questo tipo si verifichi ai danni di migliaia di imprese che continuano a portare avanti la propria attività e a contribuire allo sviluppo dell’economia del territorio, nonostante lo Stato non onori i suoi debiti. Un’eventualità del genere penalizzerebbe pesantemente il nostro sistema d’impresa escludendolo definitivamente da ogni possibilità di ripresa” conclude Tagliavanti.