PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DI MILITARI E FORZE DI POLIZIA: "GIU' LE MANI DALLA CROCE ROSSA" LA PAROLA AL SENATO

A. De. M.

"Ho appreso da pochi minuti, e con particolare soddisfazione, che l'ufficio di presidenza della 12^ Commissione (Igiene e sanita') del Senato ha incaricato il presidente della Commissione, senatore Tomassini, di richiedere al Presidente del Senato indicazioni sull'atto di governo 491 (riorganizzazione della Croce Rossa), valutando che la delega il Governo l'abbia esercitata fuori dai termini previsti dalla legge. – Dichiara in una nota Luca Marco Comellini Segretario del Partito per la tutela dei Diritti di Militari e Forze di polizia (Pdm). La nota prosegue – L'ufficio di presidenza ha inoltre deciso di non incardinare il provvedimento a meno che il Presidente Schifani non lo imponga, motivandolo con ragioni istituzionali e con precedenti o ragioni legalmente valide, perché gli esempi e le prassi citate dal governo non sono state ritenute valide. Lo scorso 2 luglio, con una articolata lettera, ho voluto rivolgere ai Presidenti del Senato e della Camera un accorato appello segnalando che per la seconda volta che il Governo sta tentando di far passare la riforma della Croce Rossa senza osservare il termine stabilito della legge delega, quindi questa notizia  ci da ragione e conferma la correttezza della nostra azione e l'illegalità che abbiamo denunciato. Voglio quindi rivolgere al senatore Tomassini, Presidente della 12^ Commissione, un sentito ringraziamento e un invito a proseguire sulla strada intrapresa, cioè a difendere la legalità e quelle prerogative e alte funzioni che la Commissione che presiede è chiamata a svolgere nell'interesse dei cittadini e dello Stato. Sulla questione Croce Rossa domani sarà la volta della XII^ Commissione (Affari sociali) della Camera e mi auguro che sull'atto di governo 491 possano prevalere le stesse ragioni del diritto e della legalità che hanno trovato attenzione e condivisione da parte dei membri dell'ufficio di presidenza della paritetica commissione senatoriale. Non posso comunque fare a meno di invitare il Ministro Balduzzi a procedere al ritiro dell'atto 491 e a dare piena e puntuale attuazione all'Ordine del Giorno 9/4865-AR/10 con cui il Governo si è impegnato a far eleggere gli organi statutari della Croce Rossa entro lo scorso 1 giugno, perché, a nostro avviso, l'indispensabile riorganizzazione dell'Associazione deve essere decisa dai soci, dai volontari e dai lavoratori civili e militari che ne sono i legittimi proprietari. – Comellini conclude la nota – La riorganizzazione della Croce Rossa deve quindi, necessariamente, passare da una gestione ordinaria e non da quella commissariale o dalle decisioni, o imposizioni, o interessi di natura politica." 

tabella PRECEDENTI:

29/06/2012 CROCE ROSSA, "QUANDO IL GATTO NON C'E' I TOPI BALLANO"
26/06/2012 CROCE ROSSA, COMELLINI (PDM): CONSIGLIO DEI MINISTRI RISPETTI "ITER" PER EMANAZIONE DECRETI.
20/06/2012 LAZIO, PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DI MILITARI E FORZE DI POLIZIA: "GIU' LE MANI DALLA CROCE ROSSA"
05/06/2012 ROMA CROCE ROSSA, COMELLINI (PDM): INACCETTABILE COMPORTAMENTO ANTISINDACALE DA PARTE MILITARE DEL CORPO. INTERVENGANO ISTITUZIONI


 




CASTELLI ROMANI TERREMOTO: LA SISMICITA' DELL'AREA SI CONCENTRA PRINCIPALMENTE NEL SETTORE DEI LAGHI DI ALBANO E NEMI

Alberto De Marchis

La scossa di terremoto di magnitudo 3.5, secondo i rilievi dell'Istituto Nazionale di Geofisica, e' stata avvertita alle 17.13 nell'area dei castelli romani e in alcuni quartieri a sud della capitale.I comuni più vicini all'epicentro sono Montecompatri, Colonna e Monte Porzio Catone. Il fenomeno sismico è stato avvertito estesamente  nella regione  dei Colli Albani, nei Monti Cornicolani e Tiburtini, e anche in molti quartieri di Roma. La regione dei Colli Albani è stata spesso sede di terremoti di magnitudo moderata, generalmente inferiore a 5. Il grafico allegato all'articolo , mostra che negli ultimi 300 anni ci sono stati diversi periodi di attività intensa intervallati da  quiescenze durate anche molti anni. L’ultima sequenza importante è  avvenuta nel 1989-1990, quando migliaia di piccoli terremoti furono localizzati dalla rete sismica installata proprio per studiare la sequenza. La sismicità dell’area si concentra principalmente nel settore dei laghi di Albano-Castelgandolfo e Nemi, e in misura minore in quello a nord del complesso vulcanico, dove è avvenuto il terremoto di oggi, 9 luglio 2012. La sismicità dei colli Albani è dovuta alle fasi tardo-magmatiche del Vulcano laziale, che ha iniziato la sua attività circa 600.000 anni fa, per poi eruttare volumi di magma via via decrescenti fino alle ultime eruzioni eplsosive che formarono gli attuali laghi, fino a circa 30.000 anni fa.

 




ROMA, IDA FERRI LA SCUOLA DI MODA PIÙ ANTICA D’ITALIA: UNA SPERANZA PER I GIOVANI IN CERCA DI OCCUPAZIONE

Alberto De Marchis

Dagli anni ’30 del tailleur morbido stile Chanel alla linea ad A di Dior che fa capolino sulle passerelle a metà secolo. E poi la maglia metallica firmata negli anni ’60 da Yves Saunt Laurent, tanto innovativa quanto insostenibile per la modella che la indossava e che svenne in passerella per via del peso eccessivo. A raccontare ottantacinque anni di moda artigiana in passerella è stata oggi, nell’ambito delle sfilate di AltaRomaAltaModa, la scuola romana Ida Ferri che vanta il primato assoluto di scuola di moda più antica d’Italia. Dalla sua nascita a oggi, la scuola ha formato circa 20mila allievi: il 75% ha trovato sbocco nel mondo del lavoro nel quale operano soprattutto microimprese che marciano in controtendenza rispetto a una disoccupazione che in Italia lascia a casa un giovane su tre. Secondo la Cna di Roma, che ha elaborato la banca dati Excelsior, in Italia le imprese della moda artigiana sono per il 53% sotto i 9 addetti e negli ultimi tre anni hanno aumentato le loro previsioni di assunzione passate, dal 2009 al 2011, dal 2,35 per mille al 4,21 per mille. Tendenze che potrebbero aumentare, considerando che 4 aziende su 10 dicono di avere difficoltà a reperire giovani aspiranti sarti artigiani a cui sono disposti a dare un lavoro qualificato e sicuro. Sul totale dei contratti, ben il 40,6% è infatti a tempo indeterminato, il 52,2% a tempo determinato e il 6,2% è sotto forma di apprendistato. Quasi un occupato su 10 ha meno di 24 anni. Sei su 10 sono maschi. In questo scenario, la scuola di moda Ida Ferri dà un futuro. Il successo della sua lunga storia è conseguito grazie all’attenzione al virtuosismo creativo, che ben si fonde con la manualità artigiana, e alla formazione dei giovani allievi che nella scuola ripercorrono tutte le fasi di produzione manuale: dal disegno alla realizzazione. Un metodo che permette all’allievo di crescere prendendo padronanza dell’arte del taglio e del cucito e di tutti gli strumenti del mestiere.Sulla passarella di AltaRomaAltaModa gli allievi hanno ripercorso a ritroso gli stili che hanno caratterizzato i diversi decenni del secolo scorso. Epoche di massimo prestigio per i Maestri della Moda che hanno ispirato i modelli: Valentino, Fernanda Gattinoni, Sorelle Fontana, Lancetti, Sarli, Ungaro, Yves Saint Laurent, Givenchy, Dior, Chanel. Non icone artistiche a se stanti, ma stili e modelli interpretati in chiave pragmatica, riletti per vestire la donna contemporanea e spendibili oltre le passerelle. I modelli di Ida Ferri sono frutto di un alto lavoro artigianale di studio di tessuti pregiati, ricami e finiture interamente fatte a mano. Dettagli che conferiscono agli abiti uno stile Haute Couture, ma allo stesso tempo permettono di essere indossati nella vita di tutti i giorni. “La scuola Ida Ferri testimonia che l’artigianato può essere uno strumento per superare questo momento difficile per l’economia” ha detto Lorenzo Tagliavanti, direttore della Cna di Roma. “Grazie ad AltaRoma la scuola Ida Ferri ha un futuro e i giovani una passerella di prestigio per esprimersi” conclude Tagliavanti.
 




ROMA INDIPENDENCE DAY: PRESENTATA LA CANDIDATURA DI PATRIZIA PRESTIPINO PER LE PROSSIME PRIMARIE

Redazione

Quando siamo giunti allo Spazio 900 all’Eur per assistere alla presentazione di Patrizia Prestipino per l’ufficializzazione della sua candidatura alle primarie romane per la scelta del candidato del centrosinistra alla carica di Sindaco di Roma, eravamo convinti di dover assistere alla solita litania di politici, amministratori, segretari di circolo. Invece, dopo l’introduzione della candidata, assessore allo sport e al turismo della giunta Zingaretti, suo più temibile avversario nella competizione interna al centrosinistra, a parlare sono stati i cittadini. Il primo intervento è stato di una ragazza appena maggiorenne attualmente impegnata con gli esami di maturità, seguita da una “pink lady” (una associazione di donne che hanno sconfitto il cancro) e un membro dell’associazione vittime della strada. Gli interventi dei politici presenti sono stati marginali, relegati al secondo piano in confronto alle testimonianze di una serie di persone che, provenendo da esperienze diverse, hanno condiviso la passione che li accomuna e che accomuna tutti loro alla Prestipino. Il senatore D’Ubaldo, uno dei primi politici che si è schierato dalla sua parte, è intervenuto dopo quasi due ore, e senza porsi su un piano diverso rispetto ai suoi predecessori. Tra gli altri anche la nuotatrice Alessia Filippi ha voluto testimoniare l’impegno dell’assessore, unica persona che l’ha aiutata nei momenti di difficoltà causati da problemi fisici che non gli hanno permesso di continuare a vincere come avvenne a Roma nel 2009. Nelle parole degli intervenuti ricorreva la volontà di rinnovamento del partito, utile a riavvicinarlo ai suoi elettori, per evitare fughe verso l’antipolitica, che non riesce a fornire risposte concrete ai cittadini, ma si nutre solamente di populismo. Nei confronti dell’altro candidato alle primarie, Nicola Zingaretti, non c’era astio. L’interesse primario degli intervenuti è quello di costruire un centrosinistra forte. Si è spesso richiamato il discorso del lingotto con cui nel 2007 sono state poste le basi del Partito Democratico, basi da cui il partito ultimamente si è allontanato troppo. Tutti ricordano che il vero avversario è Alemanno, e le primarie non devono essere un elemento di divisione, ma servono a rafforzare il vincitore. Il richiamo più comune è stato alle primarie americane (e non poteva non essere così, vista la data e il nome della manifestazione).

 




ROMA, GELATO E CIOCCOLATA NON CONOSCONO CRISI

Redazione

Il gelato batte la crisi: si può rinunciare a tutto, ma non a un buon cono. A Roma sono 1.800 le gelaterie artigianali che possono contare su una grande varietà di ingredienti base, tipici del territorio: ciliegie di Palombara, ricotta romana, pesche tardive di Palestrina e marroni di Segni. A ogni stagione il suo. E i romani apprezzano: circa 19 i chili di gelato consumato pro capite ogni anno nella Capitale, rispetto ai 12-13 degli altri centri urbani. Per valorizzare questo prodotto, la Cna di Roma e il Centro Servizi per i Prodotti tipici e Tradizionali, hanno organizzato oggi una degustazione con una giuria speciale: 10 ragazzi tra i 7 e gli 11 anni, chiamati a esprimere le loro preferenze sul gelato e artigianale e industriale. “Cna Roma sta lavorando per stabilire un disciplinare che regolamenti e individui le caratteristiche oggettive di un gelato artigianale – dice Roberto Pieri, responsabile di Cna Alimentare-. Al termine di questo percorso, il progetto è quello di creare una sorta di marchio identificativo di una gelateria artigianale, riconoscibile dalla vetrina”.


tabella PRECEDENTI:

04/07/2012 ROMA, TUTTI PAZZI PER IL GELATO



ROMA, TUTTI PAZZI PER IL GELATO

Gelati artigianali e industriali a confronto nel corso di una degustazione organizzata da Azienda Romana Mercati e CNA di Roma

Redazione

Gelato artigianale e industriale a confronto su un banco di prova speciale. A esprimere la preferenza per l’uno e per l’altro saranno infatti dieci ragazzi tra i 7 e gli 11 anni. La degustazione è organizzata da CNA di Roma che, in collaborazione con Centro Servizi per i Prodotti tipici e Tradizionali, aprirà ai giovani ospiti e ai loro accompagnatori le porte del Centro Servizi, in Piazza Sant’Ignazio a Roma. Nel corso della degustazione saranno diffusi i dati sul consumo di gelato a Roma. All’incontro saranno presenti il presidente della CNA di Roma, Erino Colombi e il presidente di CNA Alimentare, Roberto Pieri.
 




ROMA ANTICA FONDERIA LEFEVRE: IL I MUNICIPIO RISPETTI LA DECISIONE DEL CONSIGLIO DI STATO

Tagliavanti (direttore Cna di Roma): “Chiediamo al presidente del I municipio, Orlando Corsetti, di incontrarci per definire le modalità per garantire all’Antica Fonderia Lefevre di riprendere al più presto l’attività alla luce della sospensiva decisa dal Consiglio di Stato”

 

A. De. M.

“Chiediamo al presidente del I municipio, Orlando Corsetti, di incontrarci per definire le modalità per garantire all’Antica Fonderia Lefevre di riprendere al più presto l’attività alla luce della sospensiva decisa dal Consiglio di Stato” così Lorenzo Tagliavanti, direttore della Cna di Roma. La decisione del giudice amministrativo di secondo grado è arrivata lo scorso 26 giugno, a seguito del ricorso presentato da Lefevre contro la decisione del Tar che, dando ragione al I municipio, aveva disposto la rimozione della canna fumaria. Impedendo alla storica bottega, di fatto, di svolgere l’attività.  Nella sua decisione, il Consiglio di Stato dispone la sospensiva “onde non interrompere il ciclo produttivo dell’azienda”. In virtù della decisione, Lefevre ha quindi chiesto il ripristino immediato della canna fumaria. La demolizione sarebbe avvenuta, secondo il I municipio, per via di un problema nato sul percorso autorizzativo. La Fonderia Lefevre ha dal canto suo evidenziato che tutte le procedure sono state rispettate e riconosciute. Il nulla osta infatti è arrivato nel 2005. A distanza di sette anni da quel permesso, il blitz del I municipio che contesta la regolarità di una canna fumaria che il Comune stesso aveva autorizzato. “Perché il I municipio non ha atteso la decisione del Consiglio di Stato, come da prassi, prima di demolire la canna fumaria? Avrebbe evitato a Lefevre di dover fermare l’attività in un momento economico già molto difficile e di sostenere le spese che saranno necessarie per il ripristino” conclude Tagliavanti.

tabella PRECEDENTI:

01/06/2012 ROMA, BOTTEGA ARTIGIANA STORICA A RISCHIO CHIUSURA



ROMA, GLI EX DIPENDENTI INTERMETRO OCCUPANO L’ASSESSORATO ALLA MOBILITÀ.

Angelo Parca

Hanno occupato questa mattina l’Assessorato alla Mobilità di Roma Capitale i 24 tecnici ex dipendenti di I.M. Intermetro Spa – società specializzata nella manutenzione del trasporto metropolitano – che da 2 anni attendono che l’amministrazione capitolina onori gli impegni per la loro ricollocazione presso le municipalizzate Atac e Roma Metropolitane, e che la scorsa settimana erano tornati a denunciare pubblicamente l’assurdità della situazione in cui versano. Ormai esasperati, gli occupanti non intendono smobilitare né smorzare la protesta, se prima non avranno ottenuto un incontro con il Primo Cittadino e garanzie sul loro futuro lavorativo.     Paradossalmente questi lavoratori, ad altissima specializzazione nel campo del trasporto metropolitano e della mobilità, da 2 anni sono chiamati ad intervenire ad ogni emergenza di Atac e Roma Metropolitane, senza tuttavia disporre ancora di una collocazione stabile, senza contratto e con gli ammortizzatori sociali ormai scaduti. Il ‘j’accuse’ delle tre sigle provinciali dei sindacati – Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil – è diretto principalmente alla vacuità delle promesse dell’amministrazione capitolina e al mancato rispetto degli accordi siglati fin dal maggio del 2010. Le Segreterie provinciali Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil sono vicine e sostengono la protesta degli ex dipendenti Intermetro e chiedono un incontro diretto ed immediato con il Primo Cittadino della Capitale. “Vogliamo un impegno serio e concreto da parte del Sindaco Alemanno” – affermano le tre Segreterie – “che più di altri dovrebbe avere a cuore questa vicenda che si trascina da anni, visto che già nel 1994, quando sedeva tra i banchi dell’opposizione in Parlamento, presentò un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri proprio sul futuro di Intermetro Spa e dei suoi lavoratori. A distanza di anni ha forse cambiato idea? Oppure dobbiamo presupporre che le idee del Primo Cittadino in carica si modifichino a seconda che si trovi a governare o a sedere all’opposizione? Se così fosse, quale valore e credibilità potremmo attribuire – noi, i lavoratori Intermetro e l’intera cittadinanza –  alla massima Autorità di Roma Capitale? Se l’interessamento era sincero all’epoca, oggi, a maggior ragione in virtù del ruolo ricoperto, ci aspettiamo da Alemanno una presa di posizione chiara e un impegno senza mezzi termini, non negoziabile, per risolvere una situazione indecorosa che ormai è del tutto paradossale!”.

tabella PRECEDENTI:

07/05/2012 ROMA CAPITALE: 24 EX DIPENDENTI DELLA INTERMETRO, IN ATTESA DI RICOLLOCAZIONE, OCCUPANO L’ASSESSORATO ALLA MOBILITÀ.
12/04/2012 ROMA PRESIDIO SINDACATI, FUMATA NERA DOPO GL ACCORDI PER RIALLOCARE 24 DIPENDENTI ALL'ATAC E ROMA METROPOLITANE


 




LAZIO SANITA': UNA BOMBA ESPLOSA

Redazione

La Regione Lazio è al collasso, tra un debito di svariati milioni di euro e un Piano di rientro sanitario che penalizza molti dei centri del territorio. Ad inizio aprile il Governo ha detto la sua: stop ai finanziamenti fino alla fine di giugno, quando si riunirà nuovamente il Tavolo di tecnici che avrà il compito di giudicare l'operato della Presidente Polverini. La decisione è stata presa successivamente alla valutazione degli effetti delle manovre di rientro dal deficit giudicate insufficienti, valutazione che, come già sospettato ci dicono dal gruppo Pd della Regione, ha portato ad un "commissariamento della commissaria alla sanità" sul cui operato adesso dovranno vigilare due sub-commissari. È proprio Esterino Montino, Capogruppo Pd alla Regione Lazio che, dopo la diffusione di foto "scandalo" ritraenti alcuni reparti dei nosocomi della Regione, denuncia: "L'ordinaria situazione degli ospedali romani è il caos. Sono in stato di agitazione medici e infermieri del S. Camillo, Policlinico Umberto I, Gemelli, Idi-S. Carlo, Ares 118, Agenzia di Sanità Pubblica". Montino parla di strutture al collasso e di degrado, incolpando la Presidente Polverini: "Due anni dopo gli ospedali dismessi versano in condizioni di totale abbandono, come testimonia il degrado in cui si trova il Cto e il depotenziamento del S. Spirito. Ed anche i conti non tornano. Abbiamo un deficit di 870 milioni ed un sistema allo sbando". Diversa la posizione di Maurizio Buonincontro (Pdl), Consigliere Pdl Municipio XI, e Gianfranco Gatti, Consigliere regionale (Lista Polverini), che puntano il dito contro la precedente Giunta, ritenuta responsabile del forte debito ereditato: "Il Piano di Marrazzo prevedeva un taglio di 128 posti-letto per il Cto e di 40 per il S. Eugenio e allora nessuno di quelli che oggi richiamano alla mobilitazione ha protestato. Il Pronto Soccorso del S. Eugenio è in fase di riqualificazione finalizzata a migliorare la ricezione degli utenti". "Sottolineo agli autorevoli esponenti della Sinistra – continua Buonincontro – che il loro ex-presidente avrebbe eliminato del tutto il Pronto Soccorso del Cto mentre la Polverini lo ha mantenuto e specializzato in Pronto Soccorso Chirurgico Ortopedico, conservandone l'utilità per la popolazione". Intanto le polemiche continuano, sempre di più i lavoratori in protesta e gli ospedali in agitazione. Pronto soccorso intasati, reparti chiusi e riduzione drastica dei posti letto. A farne le spese i cittadini e il diritto alla salute. E il disappunto degli utenti è evidente se si guarda ai dati diffusi da Cittadinanza attiva nell'ultimo Pit della Salute (relativo al 2011). Il documento, che registra l'opinione della cittadinanza in fatto di sanità regionale, mette in evidenza i temi più scottanti, ma ciò che spicca di più è l'aumento vertiginoso di lamentele sui problemi dei pronto soccorso che registra un aumento di 10 punti percentuali rispetto al 2010.  Ma qual è la situazione dei maggiori centri del territorio? Il Ps del Cto continua a rimanere chiuso all'ingresso delle ambulanze, il Punto di Primo Intervento gestisce i codici meno gravi, per tutto il resto il paziente è dirottato al punto di emergenza più vicino e in più il numero di posti letto è stato drasticamente ridotto (da oltre 400 a poco più di 100). La situazione in cui versa il Cto è appesa a un filo, dice la Cgil. Attualmente, come molte delle Aziende Sanitarie della Regione, il Cto è privo di atto aziendale, il che determina un'instabilità enorme. Il 6 giugno, in una riunione, il dott. Antonio Paone, Direttore generale della Asl Roma C, ha presentato ai sindacati l'atto aziendale, che dovrà ora essere approvato dalla Regione e che la Cgil saluta con soddisfazione poiché è "evidente lo sforzo effettuato per preservare il più possibile il Cto". Tra i tanti provvedimenti, la trasformazione di 14 UOC (Unità operative complesse) in UOS (Unità operative semplici), fatto questo che scongiura l'eliminazione delle unità o il loro accorpamento a quelle del S. Eugenio (come è già successo per la cardiologia). La Cgil, di questo, si dichiara soddisfatta perché vengono mantenuti i servizi per il cittadino. Immobile la situazione dell'IRCCS S. Lucia che continua la sua lotta alla sopravvivenza seguitando a coprirsi di debiti con banche e fornitori (circa 100 milioni di euro ndr) pur di portare avanti l'attività del centro. La questione è stata affrontata anche in Senato dove è bipartisan la richiesta di aiuto per un istituto riconosciuto come un'eccellenza e un punto di riferimento per Roma, il Lazio e tutto il centro sud. Il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ha dibattuto a lungo della questione riconoscendo il valore della Fondazione. In merito alle parole del Ministro i vertici del S. Lucia hanno espresso gratitudine ma anche volontà di effettuare un approfondimento relativamente alle affermazioni di Balduzzi basate, ci dicono, su dati forniti dalla Regione Lazio e sulle quali il S. Lucia si dice disponibile ad un confronto pubblico. Ciò che resta è che l'istituto è ogni mese in difficoltà per il pagamento degli stipendi; i fondi vengono attualmente anticipati da una banca che anticipa i crediti per la Regione. Lo stratagemma però – ci dice Luigi Amadio, direttore generale del S. Lucia – si potrebbe rivelare pericoloso: nel caso in cui la Regione non saldasse il suo debito entro i termini stabiliti, gli interessi che matureranno saranno a carico della Fondazione che subirà ulteriori ripercussioni su una situazione già drammatica. Per il S. Lucia si è parlato anche di una convenzione con l'Inail, ancora non ufficializzata da un documento scritto, che potrebbe portare all'istituto un extrabudget importante per la sua sopravvivenza. Anche il Cto potrebbe stipulare una convenzione con l'Inail che aveva manifestato l'interesse di occupare metà dei locali e circa 40 posti letto del nosocomio. Durante l'incontro del 6 giugno però è stato comunicato che ancora nessun accordo è stato firmato in merito e la situazione risulta ancora in alto mare, ci dicono dalla Cgil. Della fragile situazione in cui versa il Cto ha parlato Antonio Bertolini, consigliere Pd e delegato alla Sanità del Municipio XI: "A distanza di mesi dall'incontro pubblico avuto con il Direttore Generale, in sede di Consulta Socio Sanitaria aperta alla cittadinanza, si registra come la situazione dei servizi sanitari territoriali e l'accessibilità alle cure per i cittadini del Municipio Roma XI non sia minimamente migliorata". Il consigliere parla della riduzione dei posti letto subita dal Cto e seguita dicendo: "Si registra il continuo interesse per l'Ospedale S. Eugenio a discapito del Cto, in attesa ormai infinita di scelte sul suo futuro e dell'accordo con l'Inail". Per completare il quadro un accenno è di dovere anche alla Asl di via Pascarella che ha definitivamente chiuso i battenti. Al momento in cui scriviamo è ancora in corso il trasferimento gli ambulatori nei nuovi locali della Croce Rossa a via Ramazzini; intanto gli appuntamenti sono stati cancellati e dove possibile ridistribuiti presso altri presidi del distretto sanitario. Finché non verrà riaperto il Cup presso la struttura i lavori non potranno riprendere a pieno regime: questa operazione – dice la dottoressa Simonetta Casile, direttore del distretto sanitario del Municipio XVI della Asl Roma D – dovrebbe essere portata a compimento a breve (metà giugno); a quel punto il Poliambulatorio dovrebbe riprendere a pieno ritmo la sua attività. In merito alle richieste di trasferimento del presidio all'interno dei locali inutilizzati del Forlanini ancora non si conoscono le risposte; l'opzione rimane un'ipotesi ma per ora la strada percorsa è quella di via Ramazzini.




ROMA, FIRMATO PROTOCOLLO SUGLI APPALTI IDRICI TRA SINDACATI E ACEA SPA

Alberto De Marchis

E’ stato firmato il 6 giugno il Protocollo sugli Appalti Idrici tra ACEA SpA, ACEA ATO2 SpA e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e relative categorie: Filctem, Flaei, Uilcem, Fillea, Filca e Feneal, come naturale seguito al Protocollo firmato in Prefettura nel febbraio 2011 per prevenire e contrastare il lavoro nero, l’evasione contributiva e la presenza di imprese irregolari negli appalti di Roma e Provincia. Il Protocollo segna un passo importante nei rapporti tra azienda e lavoratori, volti ad aumentare la qualità del lavoro, la sicurezza nei cantieri, il monitoraggio delle imprese appaltatrici iscritte agli Albi, gli investimenti e la professionalità, prevedendo tutta una serie di controlli e ‘buone pratiche’ che garantiscono sia l’azienda che i lavoratori, riportando l’accento su qualità del lavoro e sicurezza nel mercato dell’edilizia. Tra i più importanti punti concordati e sottoscritti è previsto, ad esempio, che la ditta che si aggiudica i lavori in appalto, debba avere nell’organico delle figure professionali di provata esperienza e di adeguata formazione come gli operai specializzati e qualificati. Questione sostanziale volta ad evitare l’applicazione di contratti diversi dalle professionalità effettivamente impiegate, pratica a cui negli ultimi anni, si assiste sempre più spesso. Altro fondamentale punto dell’accordo è la pianificazione a lungo termine, da parte di Acea, delle politiche di investimento sulle reti idriche e fognarie al fine di salvaguardare anche l’occupazione dell’indotto, di cui le OOSS saranno costantemente informate, in un’ottica di scambio e collaborazione fattiva che la stessa Acea ritiene utile per favorire i principi di gestione in qualità e sicurezza nel mercato degli appalti.E’ stata, inoltre, ribadita con forza la comune volontà di combattere il lavoro irregolare, le inadempienze contrattuali e previdenziali ed il mancato rispetto delle norme di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro, battaglie portate avanti ormai da anni dalle sigle sindacali. E’ stata quindi decisa la costituzione di una Commissione paritetica che rappresenti la società ed i sindacati che si occupi di monitorare gli appalti per garantire la libera circolazione di informazioni e la massima trasparenza, grazie a comunicazioni periodiche inviate alla Direzione Territoriale del Lavoro e allo SPRESAL della ASL di competenza. Di estrema attualità ed importanza è anche la lotta all’evasione fiscale che nel Protocollo si esplica nell’attività di controllo che l’Acea, in qualità di stazione appaltante, si impegna a portare avanti con la richiesta dei DURC direttamente agli istituti o agli enti abilitati al rilascio del territorio, prima del pagamento dei SAL o dello SFL, anche perché sarà la stessa ACEA a pagare direttamente i subappalti. Anche controlli più costanti e direttamente in loco sono previsti dal Protocollo, con un Responsabile che dovrà ispezionare il cantiere una volta al mese e registrare la propria presenza ed osservazioni sul giornale lavori, con l’accertamento che ogni lavoratore abbia il proprio tesserino di riconoscimento valido, con l’informazione dei lavoratori sui rischi e sulle norme di sicurezza e con il controllo che tutta la documentazione prevista dalla legge sia tenuta ed aggiornata dalle ditte subappaltatrici. Questioni che potrebbero sembrare banali e burocratiche, ma la cui inadempienza negli ultimi anni, è stata la causa principale di incidenti nei cantieri e di diffusione di illegalità e criminalità nell’edilizia laziale. Questa la dichiarazione delle Segreterie Provinciali di Fillea-Cgil, Feneal-Uil e Filca-Cisl: “Siamo convinti che questo Protocollo non solo farà in modo che non ci siano situazioni di elusione dei contratti idrici negli appalti ACEA, ma contiamo, con questo accordo, di aver contribuito ad eliminare, almeno in questo ambito, la concorrenza sleale (dumping sociale) e il ricorso sempre più frequente e pericoloso all’eccesso di ribasso nelle gare d’appalto, che sono ormai la causa prima di illegalità nei cantieri.”
 




ROMA EUR," I CANI SONO MIEI E HO DIRITTO DI PICCHIARLI": ARRESTATO ROMENO

Redazione

Stava maltrattando i suoi tre cani meticci. L’episodio è accaduto ieri sera all’Eur, in via Caduti per la Guerra di Liberazione, quando alcuni passanti hanno chiamato la Polizia. Gli agenti del Commissariato Esposizione diretto dal dr. Giuseppe Miglionico, arrivati sul posto, hanno trovato l’uomo ancora intento a “malmenare” i suoi 3 cani, un maschio di circa 3 anni e due cuccioli di pochi mesi. Alla vista degli uomini in divisa, ha iniziato ad inveire contro di loro, affermando di essere il padrone degli animali e di avere il diritto di picchiarli. I poliziotti sono intervenuti a difesa degli animali. L’uomo sempre più agitato ha aggredito fisicamente gli agenti. Dopo una colluttazione e con non poca difficoltà, sono riusciti a bloccarlo, mettendo “in salvo” i cani. Identificato per M.A.V., 38enne rumeno, l’uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, e denunciato per maltrattamenti di animali. Uno dei poliziotti intervenuti, rimasto ferito ad una spalla, è stato accompagnato in ospedale per accertamenti.I tre cani sono stati affidati a personale specializzato, e, dati in custodia, al canile comunale, in attesa di essere affidati.