ROMA, L'AMORE CI METTE LO ZAMPINO….E PURE LA POLIZIA!

Redazione

 

Storia a lieto fine per una 40enne del centro America in vacanza in Italia, per la quale era scattato il decreto di espulsione ed il trattenimento presso il C.I.E. di Roma avendo oltrepassato i giorni di permanenza previsti per il visto turistico.

La donna, infatti, alcuni mesi fa, era giunta in Italia ed aveva ottenuto un visto per il turismo per un massimo di 90 giorni.

Nel visitare la cittadina di Chieti, in Abruzzo, ha incontrato un  coetaneo italiano, benestante, con il quale è nata una storia d’amore.

I due hanno iniziato a viaggiare in Italia fin quando, giunti in Sicilia, ed esattamente a Taormina, hanno avuto un lieve incidente stradale.

Il contrattempo, di per sé di poco conto,  ha fatto però emergere che la donna aveva superato, forse senza neanche accorgersene, il tempo massimo di permanenza nel nostro paese.

Pertanto, sono scattate le procedure per l’espulsione ed è stata accompagnata presso il C.I.E. di Roma.

Qui, agli psicologi ed ai volontari del centro, ha rappresentato la sua vicenda e l’intenzione di sposare l’italiano conosciuto qualche tempo prima, volontà ribadita nel corso dell’intervista, prevista dalle procedure, effettuata in prima persona dal dirigente dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Roma, dr. Maurizio Improta.

Per risolvere positivamente la vicenda, due poliziotte hanno accompagnato la donna presso il Comune di Chieti, dove la stessa ha potuto effettuare le pubblicazioni di matrimonio.

Grazie alla documentazione che conseguentemente la donna ha potuto fornire al giudice di pace, questi ha sospeso il provvedimento di espulsione.

Il matrimonio verrà celebrato presso il comune abruzzese il prossimo 26 di luglio.




ROMA, ANCORA GUAI PER L'ATAC: BLACK OUT BLOCCA METRO B PER 25 MINUTI E CAUSA DISSERVIZI ALLA METRO A

Alberto De Marchis

Ancora guai per la metro di Roma, dopo gli scioperi selvaggi e i guasti a ripetizione di alcune settimane fa. Oggi è arrivato un black out e il servizio della linea B è rimasto fermo per circa 25 minuti, dalle 13.15 alle 13.40. Sulla linea A, si sono fermati degli ascensori e alcune scale mobili. Atac ha istituito una commissione interna d'indagine, che collaborera' con le competenti autorita' di polizia giudiziaria, per individuare in brevissimo tempo le cause del black out. Da una prima ricostruzione effettuata dai tecnici, l'interruzione elettrica di questa mattina sarebbe infatti la conseguenza dell'ingente furto di rame avvenuto nei giorni scorsi nei pressi della stazione di San Paolo e di un ulteriore furto di rame, su cui sono in corso indagini per le singolari modalita' con cui e' stato effettuato, nella tratta di linea tra Marconi ed Eur Fermi. Durante l'interruzione e' stato attivato un servizio di bus sostitutivi e l'assistenza clienti. Le due linee metro, ora stanno funzionando regolarmente ma nel corso della giornata potrebbero verificarsi interruzioni negli impianti di risalita (scale mobili, ascensori e montascale) e nei sistemi di informazione al pubblico come fonia e display.




ROMA VIA PINCHERLE, CEDE RINGHIERA E ANZIANO PRECIPITA IN STRADA E MUORE

Redazione

E' morto a Roma l'anziano di 82 anni che oggi era rimasto gravemente ferito dopo che la ringhiera del balcone di casa su cui si trovava ha ceduto facendolo precipitare in strada. L'anziano era stato trasportato in codice rosso all'ospedale San Camillo di Roma dove aveva subito un intervento ma e' morto dopo alcune ore. La polizia effettuera' nei prossimi giorni indagini per capire se gli interventi per la manutenzione dell'edificio, in via Pincherle, nel quartiere Marconi, erano in regola (Fonte: Ansa)




MARINO, LA GOTTO D'ORO SI AMPLIA AL MONDO KASHER

C.R.

Battesimo per il primo vino Kasher prodotto ai Castelli Romani che è arrivato addirittura alla “grande mela”. Un vino prodotto con le rinomate uve che conferiscono nella storica cantina di Marino Gotto d’Oro. Un connubio vincente che già ha conquistato il mercato romano, non solo dell’antico e storico quartiere del ghetto in via Portico D’Ottavia e rinomate vie limitrofe, ma anche Milano, Venezia, Parigi, Montreal e New York. Di fatti, alla cucina ebraico-romanesca mancava soltanto un vino di Roma Kasher. Dalla tenace determinazione di Mosé Silvera di Supergal, distributore tra l’altro a livello internazionale di vini Kosher e del lavoro dei soci viticoltori, enologi e maestranze della Gotto d’Oro, nascono due vini Kasher romani: Un bianco Frascati Dop Superiore e il Rosso Castelli Romani Dop. Tutto il processo, dall’arrivo delle uve in cantina fino all’imbottigliamento, è stato seguito dal rabbino dell’ente di certificazione Badatz bet Yosef e i vini hanno ottenuto la massima certificazione, compresa la passover che consente il consumo degli alimenti durante la Pasqua Ebraica. Inoltre Supergal, distribuisce nei negozi di alimentari e ristoranti della Comunità Ebraica. Per i Romani è un ulteriore stimolo per recarsi alle “Vie del Gusto” del Ghetto e bere i vini dei Castelli che hanno sapori d’altri tempi e di genuinità.




CINECITTA’, RODANO (IDV): “ANCHE INCENDIO DIMOSTRA ABBANDONO E INSICUREZZA”

Redazione

“Mentre i lavoratori occupano il sito per difendere un simbolo del cinema italiano, sugli studi di Cinecittà si abbatte l’ennesima ‘disgrazia’. La quale fornisce l’ennesima conferma delle ragioni dei lavoratori: nella migliore delle ipotesi, infatti, l’incendio divampato stanotte è un segno inequivocabile di abbandono, di insicurezza e di grave degrado”. Lo dichiara in una nota Giulia Rodano, consigliere regionale e responsabile nazionale Cultura e Istruzione di Italia dei Valori. “E mentre i lavoratori diffondono in rete un appello per salvare il sito, mentre persino il Sindaco Alemanno riceve le maestranze, Renata Polverini tace” dichiara Rodano. “Eppure”, prosegue “nel Consiglio Regionale che questa maggioranza non riesce più a far riunire e funzionare dignitosamente, sono depositate ben due mozioni sul futuro di questo rilevantissimo sito produttivo: continuerò a chiedere che siano discusse in aula e che la Governatrice della Regione Lazio si degni di ricevere questi lavoratori”.  

tabella PRECEDENTI:

17/07/2012 ROMA CINECITTA' STUDIOS: PARTITO L'ESPOSTO IN PROCURA CONTRO IL PIANO INDUSTRIALE
10/07/2012 ROMA, GIU' LE MANI DA CINECITTA' E ISTITUTO LUCE. GLI AUTORI SI APPELLANO A NAPOLITANO E A MONTI
01/07/2012 ROMA GIU' LE MANI DA CINECITTA', IL MINISTRO ORNAGHI: SU CINECITTA' STUDIOS SPA NON HO POTERI DIRIGISTICI
22/06/2012 ROMA, GIU' LE MANI DA CINECITTA'.



ROMA, GIU' LE MANI DALLA CROCE ROSSA: LA NOTA DI LUCA MARCO COMELLINI (PDM) SUL PD

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Luca Marco Comellini Segretario del Partito per la tutela dei diritti di militari e Forze di polizia (Pdm)

Che il governo aveva toppato la scadenza della delega sul riordino della Croce Rossa e che si era inguaiato è ormai palese. Noi del Pdm lo avevamo detto fin dall’inizio di questa vicenda denunciando la persistente illegalità della sua azione già dalla fine dello scorso mese di maggio. L’impasse su cui è scivolato il Governo, a seguito del mio intervento del 2 luglio sui Presidenti Fini e Schifani, ha determinato uno stallo della discussione proprio sul punto del termine della delega, che di rimando ha poi coinvolto le commissioni parlamentari, Affari sociali (Camera) e Salute (Senato), che ne hanno investito nuovamente i Presidenti delle Camere chiedendogli lumi sulla materia.

Insomma un “io lo dico a te, tu lo dici a lui  che poi lo ridice nuovamente a me”, come se gli staff di fini giuristi di cui si circondano i presidenti delle commissioni e dei due rami del Parlamento non siano stati capaci di leggere semplicemente quello che dispone la legge. Ma è leggendo i resoconti proprio delle commissioni interessate che poi ci si rende conto dell’esistenza della solita “trattativa sottobanco”, che rende evidente come PD abbia offerto il suo aiuto al Governo per toglierlo dall'impiccio presentando un emendamento in cambio di aggiustamenti al decreto legislativo.

Il classico e italico modo di gestire le cose: “Io faccio una cosa per te, tu una per me”. E la legalità dove la lasciamo? Mica siamo al mercatino! Qui si parla di una associazione storica che è stata distrutta dagli interessi politici bipartisan con decenni di squallidi commissariamenti. Qui si parla del futuro dei servizi che vengono svolti dai soci e dai volontari della Croce Rossa a vantaggio di tutta la collettività, dai suoi dipendenti civili e militari. Qui si parla di un gruppo di potere che vuole mettere le mani sull’ingente patrimonio dell’Associazione, smembrandola. Qui si parla di oltre 180 milioni di finanziamento pubblico che dovrebbero finire in una fondazione assieme a tutto il patrimonio immobiliare della Croce Rossa.

Quando la partitocrazia si è resa conto che noi del Pdm con i parlamentari Radicali potevamo rischiare di vincere la nostra battaglia di legalità – per la seconda volta consecutiva -, condotta sul rispetto delle norme e quindi del termine entro il quale il Governo avrebbe dovuto esercitare la delega per mettere le mani sulla Croce Rossa (30 giugno 2012), ecco che sono arrivati i colpi dei “cecchini”. Il primo colpo-emendamento è partito dalla commissione Affari sociali della camera ad opera della deputata Miotto (PD), per fortuna (o per
coscienza) subito dichiarato inammissibile per estraneità alla materia:
voleva infilare la proroga del termine scaduto dentro il decreto-legge di proroga degli organismi del Ministero della salute (la CRI non è parte del ministero, è un ente vigilato) ma ha soltanto dimostrato scarsa mira attirandosi la giusta protesta delle Organizzazioni sindacali.

Fallito il primo sciocco tentativo ecco che invece il colpo mortale alla legalità arriva proprio dentro l’Aula del Senato, dal senatore Ceccanti, anche lui manco a farlo apposta del pd. Il suo emendamento 1.0.109, presentato all'ultimo minuto in Aula al disegno di legge di conversione del decreto legge 79 del 2012 (Vigili del fuoco), è stato approvato dall'Assemblea. Cosi facendo il termine per l'esercizio della delega al Governo per riorganizzare la Croce Rossa, prevista dalla legge n. 183 del 2010 e scaduto il 30 giugno scorso, a meno di una cancellazione della modifica apportata da parte della Camera, sarà prorogato al 30 settembre prossimo quando la legge di conversione del predetto decreto-legge entrerà in vigore.

Evviva il Partito Democratico che con l'emendamento a firma di Ceccanti, ignorando il richiamo del Presidente della Repubblica del 23 febbraio scorso in merito alla sentenza n. 22 del 2012 della Corte costituzionale in materia di decretazione d'urgenza, ha voluto sanare una illegalità con un'altra ancora peggiore e incostituzionale, prorogando un termine estraneo alla materia del decreto-legge e comunque scaduto, sancendo così di fatto la sua ormai profonda distanza dai lavoratori e l'assoluta vicinanza a coloro che voglio solo mettere le mani sul patrimonio della Croce Rossa Italiana. In ogni caso, fino a quando la legge di conversione del decreto-legge n. 79 del 2012 non sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, le Commissioni parlamentari continueranno ad operare nell'illegalità determinata da un termine scaduto.

Mentre la partitocrazia fa scempio della legalità, a noi non resta che appellarci, anche per questi fatti, al Presidente della Repubblica che certamente, se non troppo preso dalle questioni palermitane, vorrà tenere fede al contenuto della sua lettera inviata ai presidenti delle Camere lo scorso 23 febbraio: Presidente questa volta faccia rispettare i principi della decretazione d’urgenza e rinvii alle Camere ogni tentativo di aggirare la legalità che le viene sottoposto. Per una volta tanto ascolti la richiesta di legalità che le rivolge un cittadino, lo faccia nell’interesse del paese.

tabella PRECEDENTI:

14/07/2012 SALUTE, COMELLINI (PDM): SCADUTA DELEGA PER RIORGANIZZARE LA CROCE ROSSA, BALDUZZI NE PRENDA ATTO
13/07/2012 CROCE ROSSA, DI BIAGIO (FLI): LA NOTA SULL'INTERPELLANZA DISCUSSA IN AULA CON IL MINISTRO BALDUZZI
11/07/2012 CROCE ROSSA, COMELLINI (PDM): "BENE STOP COMMISSIONI SENATO E CAMERA SU RIORGANIZZAZIONE E SULLE RICHIESTE DI CHIARIMENTI A PRESIDENTI SCHIFANI E FINI. PREVALE NOSTRA RICHIESTA LEGALITA'."
10/07/2012 PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DI MILITARI E FORZE DI POLIZIA: "GIU' LE MANI DALLA CROCE ROSSA" LA PAROLA AL SENATO
29/06/2012 CROCE ROSSA, "QUANDO IL GATTO NON C'E' I TOPI BALLANO"
26/06/2012 CROCE ROSSA, COMELLINI (PDM): CONSIGLIO DEI MINISTRI RISPETTI "ITER" PER EMANAZIONE DECRETI.
20/06/2012 LAZIO, PARTITO PER LA TUTELA DEI DIRITTI DI MILITARI E FORZE DI POLIZIA: "GIU' LE MANI DALLA CROCE ROSSA"
05/06/2012 ROMA CROCE ROSSA, COMELLINI (PDM): INACCETTABILE COMPORTAMENTO ANTISINDACALE DA PARTE MILITARE DEL CORPO. INTERVENGANO ISTITUZIONI


 




ROMA, BLOCCO DEI GRANDI CANTIERI PUBBLICI E ULTERIORI APERTURE DI CASSA INTEGRAZIONE

Angelo Parca

Nonostante che Roma Metropolitane, il 21 dicembre 2011, abbia sottoscritto il contratto con il consorzio che si è aggiudicata la gara per la realizzazione del prolungamento della linea metropolitana B, da Rebibbia a Casal Monastero ad oggi nessuno in città è in grado di annunciare con certezza la data di avvio di quei cantieri. Nonostante la copertura finanziaria, derivante da una specifica delibera del CIPE emanata il 4 gennaio 2012, ad oggi nessuno è in grado di prendere un serio e certo impegno sulla data di avvio dei cantieri per la realizzazione della tratta T3 della metro C riguardante il tratto San Giovanni – Colosseo. “Siamo costretti ancora una volta a lanciare questo grido di allarme in merito agli appalti per le nuove linee metropolitane della città di Roma, in un momento gravissimo della tenuta dei livelli occupazionali nel settore edile”. Queste sono le dichiarazioni del segretario generale della Fillea Cgil di Roma e Lazio, Roberto Cellini, che continua: “Nonostante gli annunci e i proclami, sono i fatti che ci preoccupano e verso i quali richiamiamo al proprio senso di responsabilità la giunta capitolina e tutte le forze politiche, per la pronta soluzione dei problemi. I cantieri per il prolungamento della metro B non possono iniziare a lavorare visto il caos amministrativo che abbiamo riscontrato nella procedura di gara. Soltanto il 9 Maggio u.s. è stato annunciato l’avvio della conferenza dei servizi, la quale si è riunita due volte, in data 18 giugno e 6 luglio. Ad oggi non si conoscono le conclusioni, ma durante i lavori è emerso un fatto sconcertante. La Regione Lazio ha fatto notare agli uffici tecnici di Roma Capitale che i terreni sui quali è previsto il nodo di scambio di Casal Monastero sono gravati da un vincolo di inedificabilità derivante da un vincolo paesaggistico esistente da oltre 20 anni. E’ emerso inoltre che anche un terreno esistente sull’area di Rebibbia, denominato Area 4, non può costituire oggetto di valorizzazione immobiliare, in quanto interessato da una recente costruzione. Nel frattempo nulla è stato fatto per avviare le procedure di alienazione del terreno denominato “Pietralata”. Tutto ciò determina un buco, nel piano finanziario elaborato dal consorzio vincitore, di oltre 100 milioni di euro. Se qualcuno non prende impegni certi e veloci per il ripianamento della voragine economica, creatasi per l’eccesso di approssimazione e dilettantismo di chi ha avviato e governato il progetto di prolungamento della linea metropolitana, i lavori non potranno mai iniziare. E mentre aspettiamo, nel settore edile registriamo la sistematica decimazione di posti di lavoro”. Continua ancora Roberto Cellini: “Nonostante l’approvazione della delibera CIPE per la copertura finanziaria dei lavori per la tratta San Giovanni – Colosseo, ad oggi la Corte dei Conti non ha ancora emesso il suo parere e quindi anche questi cantieri indispensabili per la città non hanno certezza di avviarsi, ammesso che il consorzio metro C, abbia ancora la volontà e l’interessa ad aprirli. Chiediamo all’amministrazione capitolina di attivarsi al più presto, con capacità e volontà, affinché i tempi necessari alla Corte dei Conti per esprimersi siano i più veloci possibili. Sarebbe ingiustificabile per il sindaco Alemanno, se a Settembre il consorzio metro C, dovesse avviare una nuova procedura di licenziamento di tutta la sua forza lavoro!”

ALTRI tabella:

09/05/2012 ROMA METRO C BOCCIATURA CORTE DEI CONTI, ALBERTI (FDS): "IL COMUNE RINUNCI"
07/05/2012 ROMA CAPITALE: 24 EX DIPENDENTI DELLA INTERMETRO, IN ATTESA DI RICOLLOCAZIONE, OCCUPANO L’ASSESSORATO ALLA MOBILITÀ.
01/03/2012 ROMA METRO C: MORTE CEREBRALE PER IL LAVORATORE DI 26 ANNI

 




ROMA, SAMUELE PICCOLO: INTERROGATORIO DI GARANZIA SVOLTO QUESTA MATTINA NEGLI UFFICI DEL GIP FILIPPO STEIDL.

Redazione

''Non so assolutamente chi abbia finanziato la mia campagna elettorale. Non so da dove arrivino quei soldi, io mi limitavo a fare attivita' politica''. Così Samuele Piccolo, l'ex vicepresidente del consiglio comunale di Roma, nell'interrogatorio di garanzia svolto questa mattina negli uffici del gip Filippo Steidl. Il padre Raffaele avrebbe affermato che la responsabilita' dell'attivita' illecita e' da ricondurre al figlio Massimiliano. (Fonte Ansa)

13/07/2012 ROMA ARRESTO PICCOLO, MASINI (PD): CITTA' UMILIATA DA QUESTIONE MORALE
13/07/2012 ROMA, SCANDALO COMUNE, BONESSIO (VERDI): "ALEMANNO DIMETTITI…SUBITO!"
13/07/2012 ROMA, BUFERA SUL COMUNE DI ROMA: AI DOMICILIARI IL VICEPRESIDENTE DEL CONSIGLIO….ARRESTATI ANCHE IL PADRE E IL FRATELLO


 




ROMA CINECITTA' STUDIOS: PARTITO L'ESPOSTO IN PROCURA CONTRO IL PIANO INDUSTRIALE

Alberto De Marchis

Un esposto contro il nuovo piano industriale di Cinecittà è stato presentato alla Procura della Repubblica di Roma dal senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica insieme ai lavoratori degli studios che da giorni sono riuniti in presidio permanente di fronte gli stabilimenti cinematografici. «Il piano – ha scritto Stefano Pedica nell'esposto presentato ieri mattina 16 luglio a Piazzale Clodio – annunciato solo in conferenza stampa dall'Italian Entertainment Group, la società guidata da Luigi Abete che controlla Cinecittà Studios, prevede, oltre alla realizzazione di un teatro di posa, anche la costruzione, nello stesso complesso immobiliare, di alcuni servizi di ristorazione, sia un albergo con annessa area benessere fitness e, secondo quanto anticipato dagli organi di stampa, anche di un parcheggio sotterraneo a due piani con ben 6mila posti auto.” Nell'esposto, si evidenzia che la crisi di Cinecittà è iniziata dal 1997 con la privatizzazione dell'ente e “dall'eccessivo innalzamento dei prezzi da parte di Abete con conseguente impossibilità per gli operatori del settore di avvalersi della struttura”. Pedica ha inoltre chiesto pubblicamente l'intervento degli Enti locali, sindaco, presidente della Provincia e Regione, affinchè si inserisca Cinecittà nei siti patrimonio dell'Unesco.  “Ci chiediamo anche perchè – ha detto Pedica – si sta esternalizzando tutto e non si utilizzano più le maestranze interne a Cinecittà che sono persone preparate e qualificate e che hanno sempre dato una buona immagine della nostra città”. Il senatore Idv ha inoltre annunciato una raccolta di firme da presentare al Capo dello Stato per chiedere il riconoscimento di Cinecittà nel patrimonio dell'Unesco. Alla protesta si è unito anche il minisindaco Sandro Medici. ”Il X° Municipio è molto preoccupato per questa vertenza. Oltre ad esprimere solidarietà e sostegno ai lavoratori cogliamo un pericolo serissimo per questo territorio, cioè il definitivo svuotamento delle attività industriali degli stabilimenti. – Ha dichiarato Medici proseguendo – con tutta evidenza se si trasferiscono gli artigiani e si affittano interi segmenti produttivi come la post-produzione vuol dire che Cinecittà non ha più alcuna possibilità di sviluppo produttivo e che noi qui non avremo più uno stabilimento che dà lustro al territorio ma solo un luogo dove è possibile speculare”. Eppure qualche giorno fa Luigi Abete, presidente di Cinecittà Studios, aveva dichiarato: “sta venendo fuori un messaggio esattamente opposto a quello reale, ed è assolutamente falso. – Abete, inoltre, spiegava che – Si sta riorganizzando l'azienda e ampliando i servizi utilizzando aree limitrofe agli studi su terreni dello Stato in disuso e che allo Stato restano al termine della concessione. I sindacati sono contrari, ci accusano di voler fare una speculazione edilizia ma è falso”.

tabella PRECEDENTI:

10/07/2012 ROMA, GIU' LE MANI DA CINECITTA' E ISTITUTO LUCE. GLI AUTORI SI APPELLANO A NAPOLITANO E A MONTI
01/07/2012 ROMA GIU' LE MANI DA CINECITTA', IL MINISTRO ORNAGHI: SU CINECITTA' STUDIOS SPA NON HO POTERI DIRIGISTICI
22/06/2012 ROMA, GIU' LE MANI DA CINECITTA'.


 

 




ROMA, SCOPERTA INGENTE TRUFFA AI DANNI DELL'INPDAP

Angelo Parca

Un'ingente truffa perpetrata ai danni dell'Istituto Nazionale di Previdenza per i dipendenti dell'Amministrazione Pubblica (I.N.P.D.A.P.) è stata smascherata dai finanzieri del Comando Provinciale di Roma, al termine di complesse indagini sulla percezione di pensioni di cui erano titolari soggetti deceduti. Numerose sono state le posizioni passate al setaccio dai militari del I Gruppo Roma che, dopo essersi soffermati su alcune situazioni anomale, hanno scoperto diversi casi di decessi non comunicati all'ente previdenziale dai parenti dei defunti, che hanno continuato a percepire il trattamento a carico dell'I.N.P.D.A.P.. Vi era chi, presentatosi allo sportello, ritirava in contanti la pensione con la delega del titolare nel frattempo deceduto ed altri, invece, ricevevano comodamente il vitalizio, con l'accredito su un conto corrente cointestato con l'avente diritto al trattamento previdenziale, di cui avevano omesso di comunicare il decesso. Interessante la storia di una coppia di coniugi trasferitasi in Brasile, deceduti da diverso tempo, i cui parenti, oltre ad avere ereditato da essi un cospicuo patrimonio, hanno omesso la comunicazione del loro decesso percependo trattamenti per circa mezzo milione di euro. Al termine delle indagini, avviate su input del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie della Guardia di Finanza, sono stati denunciati a piede libero quindici soggetti all'Autorità Giudiziaria di Roma, che ha disposto, nel frattempo, il sequestro preventivo di beni immobili, mobili e denaro nella disponibilità degli indagati, per un controvalore di circa 1,6 milioni di euro, in relazione all'importo delle somme indebitamente percepite.
 




ROMA, AL VIA I LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA NUOVA STAZIONE DI PRIMA PORTA

Redazione

Da domenica 15 luglio a domenica 2 settembre, sulla linea Roma-Viterbo si svolgeranno lavori di potenziamento dell'infrastruttura relativi alla costruzione della nuova stazione di Prima Porta. Durante i lavori, la circolazione dei treni, nella tratta La Celsa-Montebello si svolgerà a binario unico.
Nelle stazioni di La Giustiniana, Prima Porta e La Celsa, quindi, da domenica in poi sarà attiva solo la banchina direzione piazzale Flaminio che sarà utilizzata dai convogli in entrambe le direzioni: verso il Centro e in direzione di Montebello-Viterbo. Prima di salire in treno, quindi, si consiglia di fare attenzione alla direzione del convoglio Per tutto il periodo dei lavori, sarà in vigore un nuovo orario che prevede:
1.leggera riduzione delle corse urbane compensata dalla modifica delle fermate dei treni extraurbani
2.invariato il numero delle corse extraurbane i cui orari subiscono lievi modifiche negli orari di partenza e di arrivo nella tratta Flaminio-Montebello. Tutti i treni extraurbani – tranne i treni 602-706-708-612 – effettuano tutte le fermate della tratta urbana tra Flaminio e Montebello
3.Lieve aumento di percorrenza nella tratta urbana
Mantengono il servizio diretto, quindi, quattro corse extraurbane:
-treno 602 (partenza Roma 13.20, arrivo Civita Castellana 14.45) nella tratta urbana ferma a Euclide, Acqua Acetosa, Tor di Quinto, Due Ponti, Saxa Rubra, Prima Porta e Montebello)
-treno 706 (partenza Roma 14.19, arrivo Viterbo 16.54) nella tratta urbana ferma Euclide, Acqua Acetosa, Centro Rai, Saxa Rubra, Prima Porta e Montebello)
-treno 708 (partenza Roma 15.41, arrivo Viterbo 18.20) nella tratta urbana ferma a Euclide, Acqua Acetosa, Saxa Rubra, Prima Porta e Montebello)
-treno 612 (partenza Roma 20.26, arrivo Civita Castellana 21.51) nella tratta urbana ferma a Euclide, Acqua Acetosa, Saxa Rubra, Prima Porta e Montebello)
La prossima settimana, nelle stazioni di La Celsa, Prima Porta e La Giustiniana, nelle ore di afflusso dei pendolari saranno presenti squadre di assistenti alla clientela con il compito di indirizzare i viaggiatori alla banchina di attesa e distribuire il nuovo orario in vigore
L´orario nei dettagli della ferrovia Roma-Viterbo è disponibile nelle stazioni della linea e sul sito Internet di Atac all´indirizzo http://www.atac.roma.it/files/doc.asp?r=1787