Roma, malattie rare. Tuona Di Stefano (Asitoi) al direttore dell’Umberto I: “Basta giocare con le parole sulla pelle dei malati”

Per 1300 pazienti è rimasto un solo medico. Chiediamo l’intervento di Zingaretti e dell’Assessore D’Amato.
“Il Direttore Generale del Policlinico Umberto I di Roma ha rilasciato una dichiarazione all’Agenzia Giornalistica Repubblica sulla soppressione della Unità Operativa “Malattie Rare Displasie Scheletriche Malattie del Metabolismo Osseo in Età Pediatrica ed Evolutiva . La dichiarazione del Direttore Vincenzo Panella è generica e fonte di equivoci. La questione è già oggetto da alcuni mesi di un serrato confronto con le associazioni dei malati ed anche di un ricorso giudiziario avanti il TAR del Lazio”, ha spiegato l’Avv. Raffaele Di Stefano , legale che si sta occupando degli aspetti legali della vicenda anche per conto di As.It.O.I. – Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta Onlus.
Di Stefano ha fatto presente che con l’atto aziendale del giugno 2019 è stata soppressa l’Unità Operativa Semplice Dipartimentale per l’erogazione delle cure delle malattie rare. Nel mese di ottobre 2019, a fronte della notifica del ricorso giudiziario avverso l’atto aziendale, è stata formalmente garantita dall’azienda ospedaliera la continuità nell’accesso e nell’erogazione delle cure, ed il mantenimento dell’equipe di medici specialisti, infermieri e posti letto. Inopinatamente, rileva As.It.O.I., con la nota del 28 maggio u.s. il Panella ha ritrattato l’impegno assunto ed ha cancellato il gruppo medico di assistenza, sparpagliando i medici tra reparti diversi.
“ Ad oggi per circa 1300 pazienti è rimasto un solo medico. Al Direttore Generale Vincenzo Panella rispondiamo allora: basta giocare con le parole sulla pelle dei malati. Nessuno ha mai detto che il servizio malattie rare è stato chiuso. E’ vero invece che è stato drasticamente ridotto tanto da non garantire, allo stato, a nostro giudizio, il diritto all’accesso delle cure ed un livello minimo di cura ed assistenza almeno pari a quello esistente prima dell’intervento del Panella”, ha proseguito Di Stefano.
“ Stiamo spiegando alle istituzioni di governo e di controllo che il problema è stato causato dalla soppressione della Unità Operativa (UOSD) dedicata alle “Malattie Rare Displasie Scheletriche Malattie del Metabolismo Osseo in Età Pediatrica ed Evolutiva” e che nell’atto Aziendale sembrerebbe che la Direzione Generale abbia voluto dare priorità non alle patologie, bensì alla ricollocazione o alla creazione di nuove Unità Operative dove posizionare figure apicali che riteneva meritevoli di promozione”, ha spiegato Di Stefano.
“Da parte del Panella quindi non ci sono state azioni di rafforzamento ma al contrario solo azioni di demolizione. Non ci risulta ad oggi la stabilizzazione della pediatra esperta di Osteogenesi Imperfetta, né l’attribuzione del servizio analogo al preesistente ad un Direttore della clinica pediatrica. Al Panella facciamo notare che il riconoscimento all’eccellenza della struttura si tributa non a parole ma con atti concreti. E l’onorabilità del Policlinico si difende garantendo l’accesso dei malati alle cure ed a dignitosi livelli di assistenza e non con le minacce. Al Presidente Zingaretti, all’assessore D’Amato ed al sottosegretario Zampa che nel corso di questi mesi, per diverso titolo e responsabilità hanno conosciuto la vicenda, chiediamo di intervenire e ripristinare i diritti dei più deboli, e non continuare a voltarsi dall’altra parte”, ha proseguito Di Stefano.
Di Stefano ha concluso annunciando che nelle prossime ore verrà notificato il ricorso per motivi aggiunti per i fatti del 28 maggio u.s., perché, nell’immobilismo delle istituzioni, si richiede l’intervento del Giudice di Roma e del Giudice di Bruxelles.




Roma, ipotesi ossa Orlandi-Gregori: trovati altri resti in Nunziatura

ROMA – Nuovo sopralluogo dei poliziotti della Squadra Mobile e della polizia scientifica stamattina nella Villa Giorgina della Nunziatura Apostolica.

Secondo quanto si è appreso, durante le ricerche sono stati trovati altri frammenti di ossa che potrebbero essere utili all’identificazione. Gli investigatori, in base a quanto si apprende, nel corso del sopralluogo, che è ancora in corso, hanno rinvenuto parte di un cranio e di mandibola.

L’ipotesi

A quanto si è appreso, l’ipotesi più probabile è che possano appartenere ad una sola persona. L’atto istruttorio è legato al fatto che allo scheletro trovato alcuni giorni fa mancavano gli arti inferiori e quindi gli inquirenti hanno disposto i nuovi accertamenti presso la sede della Nunziatura.

Le analisi

Sono state isolate e inviate al Laboratorio di Genetica Forense, intanto, alcune parti utili per poter estrarre il Dna dalle ossa trovate nella Nunziatura Apostolica alcuni giorni fa. Per avere qualche risposta si dovrà aspettare circa una settimana dall’estrazione del Dna.

La notizia

Le ossa ritrovate nella nunziatura Apostolica di via Po, a roma, “non sono della moglie del custode” che ha alloggiato nell’edificio all’interno di villa Giorgina. L’anticipazione è di ‘Chi l’ha visto?’: secondo fonti del programma di Rai tre, infatti, la donna non è scomparsa. Nei giorni successivi al ritrovamento si era parlato di litigi all’interno della coppia che avrebbero potuto degenerare in un omicidio. A proposito dell’identità delle ossa, si torna quindi a parlare di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, scomparse 35 anni fa a un mese di distanza l’una dall’altra.