ROMA, SANT'ANDREA: NESSUNA CHIUSURA DEL REPARTO DI EMODINAMICA

Redazione

Roma – "Le voci che danno per imminente la chiusura dell'Emodinamica dell'Ospedale Sant'Andrea sono del tutto infondate". Questa la replica del dr. Lorenzo Sommella, Direttore Sanitario dell'Azienda, alle dichiarazioni di Michel Emi Maritato presidente di Assotutela in merito a indiscrezioni relative una presunta chiusura del reparto. "Il recente decreto di riorganizzazione della rete ospedaliera – ha inoltre dichiarato il direttore Sanitario – conferma il ruolo del nostro Ospedale nella rete cardiologica, e questa Direzione non ha alcuna intenzione né¨ interesse a depotenziare l'offerta specialistica di un servizio d'eccellenza funzionante 24 ore su 24".

 




ROMA, OSPEDALE SANT'ANDREA:CITTADINI ALLARMATI PER PROBABILE CHIUSURA EMODINAMICA

Redazione

Roma – "Da alcune indiscrezioni ci risulta che nell'anno 2015 un altro pezzo di buona sanità dell'ospedale Sant'Andrea di Roma policlinico universitario chiuderà i battenti". Lo dichiara in una nota il Presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato.  "Ci chiediamo se tutto questo è dettato da un regime di spending review o da una decisione aziendale del direttore sanitaro Dott. Sommella. E' vergognoso – tuona il Leader di AssoTutela Maritato – sarebbe opportuno che la direzione sanitaria del policlinico smentisse immediatamente tale gravità. In caso contrario l'associazione AssoTutela muoverà immediatamente un'interpellanza al Ministro Lorenzin e una interrogazione regionale urgente a risposta scritta per tutelare i livelli occupazionali e la cittadinanza tutta, considerando che la prima emodinamica disponibile per un paziente proveniente dalla Asl roma E, è quella dell'ospedale Sant'Eugenio, con una distanza del GRA di circa venti km. Un percorso lungo e probabilmente fatale per i pazienti acuti da sottopore a trattamento".
"Se tale decisone venisse riscontrata come scelta aziendale – conlude il Presidente Maritato – saremo costretti a mettere in campo una battaglia legale nei confronti del nosocomio con una collegata class-action e raccolta di firme, ove invece sia una bttaglia della Regione Lazio, occuperemo con i nostri oltre 300 iscritti il reparto di emodinamica e metteremo in campo tutti i mezzi legali dimostrativi e mediatici per evitare tale scempio. Aspettiamo una smentita immediata del Dott. Sommella".
 




ROMA OSPEDALE SANT'ANDREA: AL VIA UNA MANIFESTAZIONE PERMANENTE DAVANTI AL PRONTO SOCCORSO

 

Nessuna fumata bianca dalla direzione dell’ospedale Sant’Andrea, in merito ad una soluzione alle evidenti carenze organizzative che sottopongo sia i lavoratori che i malati stessi del pronto soccorso a vivere gravi disservizi quotidiani. Il segretario nazionale “Si Cel” replica al Direttore Generale del Sant’Andrea. Oggi dalle 15:30 si costituirà l’assemblea permanente davanti al pronto soccorso fino all'adozione di soluzioni concrete per le problematiche evidenziate, aderiscono anche il Coordinamento Regionale della FLP Sanità (aderente alla Federazione CSE Sanità) e il Coordinamento Aziendale Ospedale S. Andrea di Roma della FLP Sanità e del CSA di Cisal Università

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – Una situazione drammatica vissuta sia dagli operatori sanitari e dagli stessi malati che quotidianamente lavorano e vivono al pronto soccorso all’ospedale Sant’Andrea di Roma. "Il girone infernale" denunciato dai lavoratori aderenti al Sindacato Italiano – Confederazione Europea del Lavoro (SI CEL) dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma ha suscitato pesanti reazioni da parte del dirigente dottor Salvatore Di Somma docente universitario e responsabile del Reparto di Medicina d’Emergenza e di Urgenza dello stesso Ospedale. Quest'ultimo ha anticipato, tramite nota scritta alla nostra redazione, che sarà avviato il procedimento di mediazione per l'ottenimento del risarcimento di "notevoli" danni che sarebbero stati causati con la pubblicazione da parte del nostro quotidiano L'osservatore d'Italia di un precedente articolo datato 6 giugno nel quale si portavano a conoscenza dei nostri lettori le criticità del Sant'Andrea. Verrebbe da dire oltre al danno di una situazione critica emersa al pronto soccorso del nosocomio (grazie alla segnalazione del sindacato) si deve avere anche la beffa di un medico che cerca da un quotidiano che fa il suo mestiere un risarcimento per pseudo "notevoli" presunti e per noi assolutamente assenti danni che dovremo riparare. Comunque, sicuri di non aver diffamato alcuno,continuiamo ad informare. [ 03/06/2014 OSPEDALE SANT’ANDREA: L'INFERNO DEL PRONTO SOCCORSO ]

 Il “SI CEL” aveva annunciato, quasi un mese fa, che il 12 giugno sarebbe entrato in assemblea permanente nei locali dell'Azienda finché le trattative con l’azienda ospedaliera non si fossero concretizzate nel ridare dignità sia ai lavoratori che ai pazienti del Pronto Soccorso. Purtroppo lo stesso stato di agitazione sindacale perorato finora sembra non abbia partorito alcuna risoluzione, anzi, il Direttore Generale, Dr Egisto Bianconi lo ha classificato come comportamento illecito ai sensi della Legge 146/90 cui seguiranno gravi sanzioni. Il Segretario Nazionale SI CEL federazione Sanità Pubblica, Alessio Minadeo non ha atteso molto a rispondere alle gravi accuse del Direttore poiché in una lunga lettera spiega nel dettaglio come questa forma di protesta non produca alcun disservizio dei lavoratori dipendenti, in quanto non si tratta di uno sciopero, anzi viene garantito il servizio secondo orario stabilito, vengono regolarmente effettuati straordinari e per tale motivo non si rende neppure necessaria alcuna comunicazione alla Commissione di Garanzia Scioperi nei servizi pubblici essenziali, mentre la manifestazione che avrà luogo il 12 giugno nel perimetro aziendale (di cui è stata data comunicazione preventiva alla Questura) non può essere oggetto di limitazione alcuna da parte di chicchessia, a meno che non si abbia l'intenzione di limitare una libertà sindacale nonché individuale dei lavoratori prevista dalla legge, nel qual caso i provvedimenti li prenderà lo stesso sindacato.

Lo stesso Minadeo annuncia che sarà richiesta l'apertura della procedura di conciliazione e raffreddamento presso il Ministero del Lavoro, in vista di eventuali altre azioni sindacali, nonché per derimere al cospetto delle autorità competenti una querelle che riguarda un reparto di fondamentale importanza per l'utenza che vi afferisce e per l'Azienda stessa: il Pronto Soccorso.

Con l’occasione viene ricordato al Direttore Generale che proprio le innumerevoli lettere inoltrate alla Direzione dell’Azienda Ospedaliera, denunciavano la situazione dei pazienti e dei lavoratori del Pronto Soccorso che ormai da anni risulta insostenibile: “decine e decine di pazienti che stazionano per giorni sulle barelle, con la luce accesa 24 ore al giorno…". Si affianca a questa battaglia di dignità dei lavoratori e dei malati anche il Coordinamento Regionale della FLP Sanità, aderente alla Federazione CSE Sanità e Confederazione CSE, e il Coordinamento Aziendale Ospedale S. Andrea di Roma della FLP Sanità e del CSA di Cisal Università. La coordinatrice regionale della FLP Sanità, la dott.ssa Elena Izzo in virtù della mancanza di adeguate risposte da parte della Direzione vuole far sentire la voce dei lavoratori e il loro disagio appoggiando e partecipando alla manifestazione permanente davanti al pronto soccorso fino all'adozione di soluzioni concrete problematiche evidenziate, indetta insieme con il SI CEL. Questa estate sarà rovente e si preannuncia un vero braccio di ferro, tra amministrazione e lavoratori, quest'ultimi evidentemente sfiniti da una situazione gravemente cristallizzata in un pronto soccorso romano che fotografa un sintomo di profondo malessere umano. “La sanità laziale è sotto una mannaia di tagli continui che vengono scaricati sulle spalle degli operatori sanitari che ora stentano a credere di vivere in un paese che fino a poco tempo fa era l’eccellenza nel mondo. 

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03/06/2014 OSPEDALE SANT’ANDREA: L'INFERNO DEL PRONTO SOCCORSO



ROMA, OSPEDALE SANT'ANDREA: DOPO L'ALLARME PRONTO SOCCORSO, ARRIVA L'ALLARME BISCE

Redazione
Roma Ospedale Sant'andrea
– “Dopo la mancanza di posti letto e di personale, le bisce in cerca di riparo”. Questa la situazione attuale dell'ospedale Sant' Andrea di Roma, denunciata da  Michel Emi Maritato, Presidente di AssoTutela: "La biscia stamani alla vista dei passanti e sotto gli occhi increduli di una guardia giurata, si è diretta dal verde verso i locali farmacia al seminterrato! Quale sicurezza per i lavoratori? Quale rassicurazione per i degenti?
L'unica soluzione un'opera di pulizia con un gruppo di volontari viste le numerose malattie che questi animali possono portare all'uomo” – conclude Maritato –  “Confidiamo nella risposta del nuovo DG che contribuirà sicuramente ad una disinfezione costruttiva, viste le importanti pericolosità di contaminazione che possono eventualmente derivare da rettili come questo”.
 




OSPEDALE SANT’ANDREA: L'INFERNO DEL PRONTO SOCCORSO

Il 12 giugno 2014 presso i locali dell’Azienda ospedaliera Sant’Andrea partirà la manifestazione sindacale dalle ore 15,30 davanti all'ingresso principale via Grottarossa e andrà ad oltranza finché non saranno affrontate seriamente le condizioni disumane lavorative degli operatori del pronto soccorso e dell’indignitosa situazione dei pazienti

di Cinzia Marchegiani

Roma – Il 12 giugno prossimo davanti all'ingresso del Sant'Andrea, si svolgerà una manifestazione organizzata dal “SI CEL” a cui prenderanno parte anche altre sigle sindacali (la prima ad aderire è stata FLP Sanità con la Responsabile aziendale Dr Elena Izzo) per sensibilizzare l'opinione pubblica sul serio problema che da anni si riscontra e per arrivare finalmente ad una soluzione dello stesso.
Il “SI CEL” aveva dato alla Direzione Generale, nella persona del neo-nominato Dr Bianconi, ed alla Direzione Sanitaria, un ragionevole termine di venti giorni per approntare delle soluzioni concrete che non si riducessero a un nulla di fatto del responsabile attuale del Pronto Soccorso Prof Di Somma, che dopo anni di profondo disagio lavorativo si ricorda di convocare una riunione col personale del comparto, asserendo che con le modifiche strutturali che verranno apportate nel mese di agosto, la situazione cambierà radicalmente.
Il 12 giugno il “SI CEL” entrerà in assemblea permanente nei locali dell'Azienda e non ne uscirà finché non verrà ridata dignità sia ai lavoratori che ai pazienti del Pronto Soccorso.

La storia di questa girone infernale è stato affrontato il 17 maggio 2014 quando i lavoratori aderenti al Sindacato Italiano – Confederazione Europea del Lavoro (SI CEL) dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma avevano inviato al Direttore Generale Dr Egisto Bianconi, Direttore Sanitario Dr Francesco Stella e per conoscenza alla Coordinatrice Pronto Soccorso Dr Tranne, un comunicato dove informavano dello stato di agitazione sindacale per protestare contro le disumane condizioni lavorative nel Pronto Soccorso e per l'indignitosa situazione di molti pazienti che vi afferiscono.
La lettera firmata dal Segretario Nazionale SI CEL federazione Sanità Pubblica, Alessio Minadeo fotografava una realtà disastrosa del pronto soccorso: ”il numero dei pazienti che in esso stazionano in attesa di ricovero in reparti di degenza quasi mai scende al di sotto dei 30/35 con picchi che arrivano fino a 70 (tra codici verdi, gialli e rossi); all’interno dei locali del PS il numero dei pazienti raramente è inferiore a 80 con picchi fino a 120; le liste di attesa per una visita nelle sale dei codici differibili sono indeterminabili ed i pazienti arrivano ad aspettare fino a 7/8 ore per accedere in sala visita. In questo “girone infernale” si trovano quotidianamente a lavorare infermieri, OSS, ausiliari e medici in condizioni disagiate (per usare un eufemismo), che Voi ben conoscete anche dalle continue segnalazioni scritte a Voi indirizzate dai lavoratori. Ma non inferiore al disagio dei lavoratori è quello dei pazienti, sia di quelli codificati con codice di priorità bianco o verde, che attendono ore per avere una risposta alle loro richieste (e nel frattempo se la prendono, anche violentemente, con il personale di triage), sia di quelli che passano ore, giorni e a volte settimane su scomode barelle, in ambienti promiscui, con le luci accese h 24, con 3 soli servizi igienici da dividersi (di cui uno solo attrezzato per disabili), con l’incognita se riusciranno a vedere i loro parenti, con personale che li visita più volte al giorno (a volte anche svegliandoli nel cuore della notte), in attesa di un posto letto che non arriva mai.” Insomma una vera e propria denuncia di uno stato indecente in cui la sanità laziale perversa dove dovrebbe essere garantita la tutela e la sicurezza del malato e la dignità per gli operatori del settore. Si legge dal rapporto del sindacato che l’azienda ospedaliera accoglie una media di 50 pazienti che attendono il posto letto nei reparti di degenza su scomode barelle, in ambienti promiscui, con l'illuminazione accesa h 24, con soli 3 bagni a disposizione, di cui uno solo agibile da disabili, pazienti con patologie infettive (meningiti, tbc) che attendono il ricovero parzialmente isolati; l'attesa per il posto letto può durare fino a una settimana, nonostante la Direzione Sanitaria saltuariamente disponga il blocco dei ricoveri ordinari nei reparti di degenza per poter assorbire i pazienti da Pronto Soccorso, blocchi che vengono abilmente bypassati con accessi ad hoc all'accettazione del Pronto Soccorso dei pazienti che, ovviamente, hanno già il letto pronto. Per questo il “SI CEL” ha inviato una comunicazione alla Direzione Generale e Sanitaria avvisando dello stato di agitazione sindacale e con la richiesta di trasformare il Pronto Soccorso da Unità Operativa Semplice facente parte della UOC Medicina d'Urgenza, Pronto soccorso e Breve Osservazione, in Unità Operativa Dipartimentalizzata, mettendo a capo un Responsabile (quello che una volta si chiamava Primario) competente.
Ravvisano anche un altro grave problema di gestione, quello in merito alle liste di attesa che sembrano interminabili che possono cronometrare anche sette lunghe ore di attesa solo per essere codificati al triage con un codice verde o bianco. La causa di questi tempi di attesa definiti assurdi è da ascrivere all’elevato afflusso di pazienti al Pronto Soccorso (con una media di 143 accessi giornalieri – a cui vanno sottratti i pazienti pediatrici, ginecologici, oculistici che hanno percorsi differenziati, sono numeri da "ospedaletto" di provincia), ma anche in questo caso all'elevato numero di pazienti stazionanti all'interno dei locali del Piano Sotterraneo che impegnano grandi carichi di lavoro per il personale assegnato a questo servizio.
Questa quotidianità da girone dantesco affrontata dagli operatori sanitari ha tagliato il traguardo e il grado di saturazione delle problematiche sono diventate troppo grandi e imbarazzanti da gestire. Il 12 giugno 2014, il “SI CEL” entrerà in assemblea permanente nei locali dell'Azienda e non ne uscirà finché non verrà ridata dignità sia ai lavoratori che ai pazienti del Pronto Soccorso.
 




ROMA RICOVERI BLINDATI, CARDUCCI (UDC): SU POLVERINI POLEMICHE INACCETTABILI

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo

“Sulla salute non si possono fare polemiche politiche anche quando riguardano persone pubbliche con incarichi istituzionali. E’ questo un punto fermo che tutti debbono rispettare . Il rispetto e la tutela della privacy riguarda tutti e nessuna ragione politica può violarla.  Se non si riconosce questo  limite il confronto  va, irresponsabilmente, fuori binario.  E’ quanto si è verificato con le pretestuose  polemiche  e le interrogazioni sul ricovero della  Presidente  Polverini  che riprovo nettamente, mentre    a lei   esprimo la mia solidarietà e quella dell’intero gruppo regionale dell’UDC. Se le forze politiche non ritrovano la strada di un confronto di idee e di programmi ci aspettano giorni difficili e i problemi che abbiamo di fronte si aggraveranno a danno dei cittadini.” Lo dichiara il capogruppo regionale Udc Francesco Carducci.

tabella PRECEDENTI:

03/09/2012 REGIONE LAZIO, VERITA’ E RESPONSABILITA’ DI UN RICOVERO BLINDATO

  31/08/2012 ROMA OSPEDALE S. ANDREA, REPARTI CHIUSI E… REPARTI APERTI… AD HOC?

30/08/2012 ROMA CASO POLVERINI S.ANDREA, MARUCCIO (IDV): “POLVERINI RISPONDA, MA NON COME IL MARCHESE DEL GRILLO”
30/08/2012 ROMA, CASO RICOVERO POLVERINI: RENATA DA MANDATO DI PROCEDERE LEGALMENTE CONTRO IL CONSIGLIERE FOSCHI (PD)
29/08/2012 ROMA CASO REPARTO S.ANDREA RISERVATO A POLVERINI, RODANO IDV:"PERCHE' LA POLVERINI HA AVUTO QUESTO TRATTAMENTO E I COMUNI CITTADINI SONO IN BALIA DELLE LISTE D'ATTESA?"



ROMA CASO POLVERINI S.ANDREA, MARUCCIO (IDV): “POLVERINI RISPONDA, MA NON COME IL MARCHESE DEL GRILLO”

Redazione

“E’ davvero sorprendente come la Presidente Polverini, con la sua nutrita claque, sia convinta di prendersi gioco dell’intelligenza dei cittadini. Veramente pensa di risolvere tutto querelando e appellandosi a una privacy che nessuno ha intenzione di violare?” Lo dichiara in una nota il capogruppo e segretario regionale dell'Italia dei Valori, Vincenzo Maruccio. “La domanda, che il gruppo Idv ha espresso in un’interrogazione e che attende ancora una risposta è precisa: veramente la presidente ha avuto a disposizione un intero reparto di un ospedale pubblico? E se è vero, in base a quale diritto è accaduto, considerando le lunghe liste di attesa nelle quali restano intrappolati tutti i cittadini comuni? Stando alle reazioni di questi giorni, pare invece che la presidente voglia rispondere come il Marchese del Grillo: perchè io so io, e voi nun séte …”

tabella PRECEDENTI:

30/08/2012 ROMA, CASO RICOVERO POLVERINI: RENATA DA MANDATO DI PROCEDERE LEGALMENTE CONTRO IL CONSIGLIERE FOSCHI (PD)
29/08/2012 ROMA CASO REPARTO S.ANDREA RISERVATO A POLVERINI, RODANO IDV:"PERCHE' LA POLVERINI HA AVUTO QUESTO TRATTAMENTO E I COMUNI CITTADINI SONO IN BALIA DELLE LISTE D'ATTESA?"