Caso Emanuela Orlandi, la Procura di Roma acquisisce atti dal Vaticano

Pietro Orlandi: “Per la prima volta ci sarà una collaborazione , sempre negata in passato, tra Santa Sede e magistratura ordinaria”

La procura di Roma ha acquisito degli atti, messi a disposizione del Vaticano, nell’ambito del procedimento già aperto a Piazzale Clodio sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.

Un procedimento avviato dopo che il Csm aveva chiesto informazioni su un esposto presentato al consiglio dai familiari della ragazza scomparsa a Roma all’età di 15 anni il 22 giugno del 1983.

“E’ una cosa positiva che la Procura di Roma abbia acquisito atti dal Vaticano perché per la prima volta ci sarà una collaborazione, sempre negata in passato, tra Santa Sede e magistratura ordinaria”. E’ quanto afferma Pietro Orlandi commentando la notizia relativa al nuovo impulso alle indagini relative alla scomparsa della sorella avvenuta nella Capitale nel giugno del 1983.

“Il nostro augurio è che ci sia una cooperazione leale” tra la procura di Roma e il Vaticano “alla ricerca della verità. È una bella notizia, è quello che noi chiediamo da anni per avere la verità su Emanuela”. È quanto ha affermato Laura Sgrò, l’avvocata di Pietro Orlandi, in una dichiarazione all’ANSA, commentando la notizia del nuovo impulso alle indagini sul caso da parte della Procura di Roma. Laura Sgrò precisa di avere appreso la notizia dai media e che ancora non c’è nessun coinvolgimento della famiglia Orlandi in questa nuova fase di indagini che si apre sul caso.




ORLANDI-GREGORI: ECCO LE MOTIVAZIONI DELL'ARCHIVIAZIONE

Angelo Barraco

Roma –  Oggi la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione sull’inchiesta che riguarda la scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno del 1983 e di Mirella Gregori, avvenuta il 7 maggio del 1983. La procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati Marco Accetti, per i reati di calunnia e autocalunnia. Nelle 84 pagine di richiesta di archiviazione, i pm Ilaria Calò e Simona Maisto scrivono: “Gli elementi indiziari emersi dalle indagini hanno trovato alcuni riscontri in ordine al coinvolgimento della Banda della Magliana,  tuttavia, non hanno permesso – tendono a sottolineare i magistrati – di pervenire ad un risultato certo in merito al coinvolgimento di Enrico De Pedis e ai soggetti a lui vicini e gravitanti nell'ambiente della criminalita' romana legata alla Banda della Magliana”. Per la scomparsa di Emanuela Orlandi erano stati indagati con l’accusa di sequestro di persona e omicidio ben cinque persone. Queste persone erano legate alla Banda della Magliana e sono: Sergio Virtu', autista di De Pedis, Angelo Cassani, detto 'Ciletto', Gianfranco Cerboni, detto 'Gigetto', stretti collaboratori del boss della Magliana, oltre a monsignor Vergari e alla supertestimone Sabrina Minardi, amante di 'Renatino che aveva fatto scottanti rivelazioni. Gli inquirenti reputano le dichiarazioni di Sabrina Minardi, sentita più volte nel corso degli anni: “testimone sicuramente difficile a causa della sua tossicodipendenza e delle pessime condizioni di salute, fisiche e mentali, hanno, sotto alcuni profili, trovato parziali riscontri: tuttavia, occorre rilevare come tali elementi di natura indiziaria, in ragione dei limiti di carattere oggettivo e soggettivo che li inficiano, non consentono certamente di ritenere provata la responsabilita' per il rapimento con conseguente morte di Emanuela Orlandi ne' di Enrico De Pedis e di Marco Sarnataro”. Marco Sarnataro, morto nel 2007, avrebbe raccontato al padre –che è stato interrogato più volte tra il 2008 e il 2009- di aver partecipato al sequestro di Emanuela Orlandi insieme a “Ciletto” e  “Gigetto”. Il sequestro sarebbe avvenuto dopo un pedinamento fatto alla ragazza nei giorni antecedenti al rapimento, e l’ordine sarebbe partito da Renatino De Pedis. Successivamente Marco Sarnataro e altre due persone avrebbero caricato Emanuela Orlandi a bordo di una Bmw presso Piazza Risorgimento e successivamente l’avrebbero portata all’Eur. Sarnataro avrebbe poi confidato al padre che De Pedis, per questo lavoro, gli aveva regalato una moto. 
 
MARCO ACCETTI: I Pm Ilaria Calò e Simona Maisto, nella richiesta di archiviazione, a proposito di Marco Accetti lo descrivono come un “soggetto ansioso di protagonismo e ossessionato fin da giovane dalla vicenda Orlandi. Quello che colpisce e' la conoscenza dei fatti che va oltre quella che puo' avere un semplice appassionato al caso.  Accetti e' stato molto vicino alle carte del caso Orlandi dimostrando una conoscenza puntuale di quanto pubblicato negli anni, soprattutto degli atti processuali della vecchia indagine mentre ha dimostrato di conoscere poco su elementi che non sono oggetto di pubblicazione”. Ricordiamo che Marco Accetti si è attribuito un ruolo nei sequestri e ha sostenuto di essere uno dei telefonisti. Ciò che dice Accetti: “non e' credibile ed e' frutto di un lavoro di sceneggiatura scaturito dallo studio attento di atti e informazioni acquisiti negli anni”. 
 
OSSA A SANT’APOLLINARE: Ecco quanto scrivono i Pm sulle ossa trovate a Sant’Apollinare: “L'esito negativo degli accertamenti effettuati sull'ossario presente nella cripta della basilica di Sant'Apollinare costituisce ulteriore elemento di indebolimento del quadro probatorio”.