ORISTANO, 6MILA EURO PER TOGLIERE IL "MALOCCHIO"

Redazione

Oristano – Una storia che lascia l'amaro in bocca. Hanno adocchiato la vittima, una donna che aveva appena avuto un grave lutto familiare, in condizioni psicologiche fragili, e si sono presentati a casa sua, pensando fosse facile preda. Ma i due truffatori, M.S., serba 28enne e M.B19enne, nato ad Oristano, entrambi residenti nel campo nomadi di San Nicolò d'Arcidano (Or), sono stati smascherati dalla polizia e denunciati per truffa in concorso. Alcuni giorni fa i due nomadi si sono presentati a casa della donna, a Palmas Arborea (Or) e le hanno 'consigliatò di farsi «leggere la mano così vediamo cosa ti riserva il futuro». La donna ha acconsentito e ha ricevuto la solita 'diagnosì: malocchio. Ma i due la rassicurano e le dicono di non preoccuparsi perché conoscono un guaritore che con 6.000 euro può annullare qualsiasi maleficio.

I nomadi le danno appuntamento per la mattina successiva e, prima di congedarsi, le raccomandano di raccogliere tutti gli oggetti d'oro posseduti in casa e nasconderli sotto il letto. Fortunatamente la donna ha saputo reagire e coraggiosamente non ha esitato a chiamare la polizia per denunciare il tentativo di truffa subito e così non si è fatta trovare da sola all'appuntamento.

In casa, dietro la porta della stanza accanto, si sono appostati i poliziotti della squadra mobile,diretti dal vice questore aggiunto Dario Mongivì, che hanno documentato nei minimi particolari la «transazione anti-malocchio», per poi intervenire e mettere fine all'ennesimo tentativo di truffa basato sulla credulità popolare. I due, non nuovi a questo genere di reati, hanno un curriculum criminale di tutto rispetto e già nel mese di giugno dello scorso anno sono stati sorpresi e indagati per essersi «offerti, dietro compenso, di scacciare il malocchio» ad una donna di San Nicolò d'Arcidano. Ora dovranno rispondere dell'ennesima truffa.




MAXI INDAGINE PROCURA DI ORISTANO: TUTTI IN RETE, 21 ARRESTI, SINDACI, AMMINISTRATORI LOCALI E TECNICI COMUNALI E REGIONALI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E CORRUZIONE

Un giro d’affari da 850 mila euro, sindaci, funzionari comunali e regionali finiti nella rete della maxi indagine della procura di Oristano, i destinatari, sono stati accusati a vario titolo di avere condizionato illecitamente lo svolgimento di decine di gare d'appalto indette da differenti amministrazioni locali ed enti per l'assegnazione di incarichi di progettazione, servizi di ingegneria e consulenza tecnica connessi alla realizzazione di opere pubbliche

di Cinzia Marchegiani

Oristano (CA) – Ieri è stata una giornata che ha segnato il volto delle amministrazioni comunali e regionali della Sardegna. Nel corso della mattinata infatti la Guardia di Finanza di Oristano e i Carabinieri del Comando Compagnia di Tonara, con la collaborazione di molteplici reparti territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a 24 provvedimenti restrittivi della libertà personale emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Oristano nell'ambito di indagini condotte congiuntamente, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Oristano, in relazione ad ipotesi di reato di associazione per delinquere (contestata a 14 degli indagati), turbativa d'asta e corruzione. A far scattare l'inchiesta è stato un esposto anonimo inviato alla Procura di Oristano. Da oggi inizieranno gli interrogatori di garanzia Il procuratore capo della Repubblica di Oristano Andrea Padalino Morichini ha coordinato le indagini insieme al sostituto Armando Mamone.

TUTTI IN RETE GLI AMMINISTRATORI PER ASSOCIAZIONE A DELINQUERE E CORRUZIONE NELLE GARE D'APPALTO

Un giro d’affari da 850 mila euro, sindaci, funzionari comunali e regionali finiti nella rete della maxi indagine della procura di Oristano, i destinatari dei provvedimenti restrittivi, 10 di custodia cautelare in carcere, 11 agli arresti domiciliari e 3 obblighi di dimora, sono amministratori locali, responsabili di uffici tecnici comunali e professionisti operanti in tutto l'ambito regionale, accusati, a vario titolo di avere condizionato illecitamente lo svolgimento di decine di gare d'appalto indette da differenti amministrazioni locali ed enti per l'assegnazione di incarichi di progettazione, servizi di ingegneria e consulenza tecnica connessi alla realizzazione di opere pubbliche. Agli arresti domiciliari il sindaco di Ortueri (Nuoro); il sindaco di Villasalto ( Cagliari) oltre un consigliere provinciale di Nuoro; il responsabile servizio tecnico Comune di Calasetta ( Carbonia Iglesias);il responsabile servizio tecnico comune di Villasalto ( Cagliari); il responsabile servizio tecnico del comune di Aritzo ( Nuoro); un professionista di Cagliari. Obbligo di dimora per i professionisti F. L. di Quartu ( Cagliari), S.S. di Siniscola ( Nuoro) e R.Z. di Selargius ( Cagliari).

L’INCHIESTA E LA TRUFFA

L’ingranaggio ideato era quello di commissionare tanti piccoli appalti senza necessità di alcuna gara d’appalto. La squadra era gestita, secondo gli inquirenti, da Salvatore Paolo Sanna, della società Engineering, quella che nel novembre del 2013 si aggiudicò l'appalto per la riqualificazione del centro storico di Aritzo, la vicenda dalla quale tutto ebbe origine.

Contestualmente all'esecuzione dei provvedimenti sono state eseguite numerose perquisizioni, in provincia di Nuoro, nel capoluogo, a Desulo, Ortueri, Belvì, Tonara, Aritzo, Nuoro, Siniscola, Irgoli e Posada e, in provincia di Cagliari, nel capoluogo, a Villasalto, San Giovanni Suergiu, Quartu Sant'Elena, San Vito e Sant'Antioco.

Ma sembra che altri due filoni d'inchiestata siano già partiti.




ORISTANO: QUATTRO FALSI INVALIDI SCOPERTI DALLA GUARDIA DI FINANZA

Redazione

Oristano – Per l'Inps erano ciechi ma sono stati sorpresi mentre andavano in bicicletta, attraversavano la strada di corsa, oppure erano impegnati nel lavoro dei campi.

Quattro falsi invalidi sono stati scoperti dalla guardia di finanza di Oristano nell'ambito di un'indagine coordinata dalla procura della Repubblica. I militari hanno accertato indennita' indebitamente percepite per 326.000 euro.

Si tratta di benefici, fra cui quelle cosiddetti "di accompagnamento", riservati a persone riconosciute "cieche assolute" ovvero che sono effettivamente bisognose di continua assistenza, anche, come prevede la legge, per "compiere gli atti quotidiani della vita". Una condizione che non si verificava nei casi accertati dai finanzieri, che hanno documentato in riprese filmate inequivocabili, azioni e comportamenti del tutto inconciliabili con la invalidita' dichiarata dai quattro falsi ciechi. Le indagini, tra l'altro, hanno portato, nell'ultimo anno, al sequestro di beni "per equivalente", su provvedimento del gip, per un valore complessivo di 180.000 euro. In un caso gia' giunto a sentenza, invece, pur essendo stata riconosciuta una situazione di cecita' parziale invece che totale (che sola da diritto a percepire la specifica indennita'), il beneficiario e' stato assolto dall'accusa penale di truffa, non essendo emersa prova certa della simulazione, ma la sua posizione e' stata comunque segnalata all'INPS per la revisione dell'indennita'.




ORISTANO, ESTORSIONE E TRUFFA: NOMADE FA CREDERE CHE IL "MALOCCHIO" SI ANNIDA NELL'ORO

Redazione 

Oristano – Nei primi giorni del mese di giugno, M.S. (classe 1987), residente presso il campo nomadi di San Nicolò d'Arcidano, con la scusa di chiedere l'elemosina, si è presentata a casa di una donna ma le sue intenzioni erano ben altre.

La nomade, evidentemente ben informata, ha iniziato a citare situazioni personali spiacevoli riguardanti la vittima, riconducibili, secondo lei, ad una "fattura" fattale da una persona vicina e invidiosa di lei. Malocchio che, se non immediatamente levato, costerà alla mal capitata un lutto in famiglia.

Ovviamente la nomade sa come porvi rimedio e si offre volontaria: basta pagare immediatamente 300,00 € e consegnarle tutto l'oro posseduto in casa, perché è proprio nell'oro che il malocchio si annida e quindi va purificato con un rituale da compiersi rigorosamente a mezzanotte e all'interno del cimitero.

La vittima, sopraffatta dall'imbonitrice, consegna quanto richiesto ottenendo rassicurazione che, dopo qualche giorno, sarebbe tornata a farle visita per verificare se il rituale era andato a buon fine e per restituirle l'oro purificato. In effetti M.S. si è ripresentata a casa della vittima ma, non contenta, per la restituzione dell'oro pretendeva ulteriori 3000,00 € da offrire in sacrificio alla Madonna.

La vittima, resasi finalmente conto del tentativo di estorsione che stava subendo, diceva di non disporre di tale cifra ma che si rendeva disponibile a procurarsela per il venerdì successivo. Si è recata poi in Questura ad Oristano ove ha raccontato agli Operatori della Squadra Mobile quanto accaduto.

Questa volta all'appuntamento, oltre vittima e zingara, ci sono anche gli Operatori della Squadra Mobile che colgono l'improvvisata fattucchiera nel tentativo flagrante di estorcere il profitto sacrificale. La successiva perquisizione, effettuata presso il campo nomadi, ha consentito di rinvenire e sequestrare tutto l'oro di proprietà della vittima. Grazie all'avanzata gravidanza, la nomade se l'è cavata con una denuncia in stato di libertà per i reati di Truffa e Tentata Estorsione.