EXPO 2015: IL 73% DEGLI ITALIANI È CONTRARIO AGLI OGM IN AGRICOLTURA


di Cinzia Marchegiani

Milano (MI) – Emerge un’esigenza di trasparenza e una cultura non trasgenica da parte degli italiani, ma non solo. Il 18 maggio 2015 all’ EXPO Milano 2015, al Padiglione Coldiretti sono stati presentati, i dati del V Rapporto “Gli italiani e l’agricoltura” con un focus su “Commercio globale e agricoltura multifunzionale” durante il convegno che aveva il tema incentrato su “L'agricoltura che sconfigge la crisi. La sfida della multifunzionalità” organizzato dalla Fondazione UniVerde e da Coldiretti. All’incontro sono interventi Roberto Moncalvo, Presidente Nazionale Coldiretti ed Alfonso Pecoraro Scanio, Presidente Fondazione UniVerde. Ad illustrare il rapporto è stato Antonio Noto, Direttore IPR Marketing, che ha segnalato come i dati indichino che per gli italiani c’è poca attenzione per l’agricoltura nel nostro Paese e che la condizione dei coltivatori negli ultimi anni sia peggiorata, soprattutto a livello economico. La percezione è che gli addetti al settore guadagnano molto poco per la loro attività. L’85% del campione di riferimento ritiene che gli agricoltori svolgono un ruolo importante nella protezione dell’ambiente perché mantengono in vita una tradizione che altrimenti si estinguerebbe, proteggendo il territorio contro il dissesto idrogeologico. Per l’86% dovrebbero ricevere un incentivo economico per la loro attività a servizio dell’intera collettività.

GLI ITALIANI E L’AGRICOLTURA
Il panel, costituito da mille cittadini, disaggregati per sesso, età, area di residenza, ha mostrato di conoscere e gradire l’agricoltura multifunzionale. Tra le attività realizzate dalle imprese agricole multifunzionali le più apprezzate sono: l’agriturismo; i farmer’s market; le fattorie didattiche; gli agri ospizi per anziani e l’82% degli italiani iscriverebbe il proprio figlio ad un agro asilo. Riguardo ai prodotti agricoli, il 43% degli italiani dichiara che, quando possibile, preferisce acquistarli direttamente in fattoria e rispetto a quelli provenienti da altri Paesi ne apprezza il gusto e il sapore. Il 60% non ha dubbi nel ritenere quelli freschi molto più sicuri rispetto a quelli trasformati o industriali. L’84% si fiderebbe di più della qualità acquistandoli direttamente dal produttore o coltivatore, il 69% in un negozio tradizionale e il 64% al mercato rionale. L’attenzione verso i prodotti agricoli freschi si conferma anche nella scelta del ristorante. Il 90% apprezza che nel menù siano indicati prodotti di stagione e a km 0.

GLI OGM E LE ETICHETTE PRODOTTI
Sull’uso degli OGM in agricoltura gli italiani non hanno dubbi: il 73% si dichiara contrario. Il 90% vorrebbe delle etichette che indicassero chiaramente prodotti OGM free in modo da poter scegliere consapevolmente. Anche per i cosmetici il 44% gradisce di più quelli naturali provenienti da agricoltura biologica. “L'agricoltura multifunzionale – dichiara Alfonso Pecoraro Scanio -, che è sempre più sociale e ambientale, dà molto all'Italia e merita di ricevere di più. I risultati del V Rapporto mostrano come gli Italiani amino la nuova agricoltura, cresciuta in questi anni che dà sempre più lavoro anche ai giovani, e chiedono alle istituzioni una maggiore considerazione per questo settore. La manutenzione del territorio, l'investimento sul biologico e sulla filiera libera da Ogm fanno dell'agricoltura Italiana una best practice a livello europeo. Expo non può ridursi ad una “Gardaland” del cibo ma deve essere l'occasione per rendere noti i risultati raggiunti in questi anni e indicare anche all'Europa una nuova visione”.
Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo spiega: “Guardando ai bisogni dei consumatori abbiamo costruito in questi anni un modello di sviluppo agricolo vincente replicabile in ogni parte del pianeta che l'Italia deve sapere offrire all'Expo – e precisa Moncalvo sottolinea – i più pronti ad accorgersene sono stati i tanti giovani che vedono nell’agricoltura italiana e nell’alimentazione Made in Italy una importante traiettoria di futuro In Italia e vedono una prospettiva di lavoro futuro nel cibo quasi uno studente su quattro con ben il 24 per cento degli iscritti al primo anno delle scuole secondarie superiori tecniche e professionali che ha scelto, per l’anno scolastico 2014/2015, un indirizzo legato all’agricoltura, all’enogastronomia e al turismo”.

TIPP-ACCORDO DI LIBERO SCAMBIO TRA UNIONE EUROPEA E STATI UNITI
Nel rapporto è stato realizzato anche un focus su “Commercio globale e agricoltura multifunzionale”. Sono ancora in pochi (il 14%), ad essere a conoscenza del TIPP (Accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti). Quando al panel viene spiegato di cosa si tratta, il 98% dichiara che non consumerebbe mai pollo trattato con bagni di antimicrobici a base di ipoclorito di sodio (varechina) o carne trattata con ormoni. Il 94% non mangerebbe l’imitazione del parmigiano reggiano prodotto negli Stati Uniti e il 91% carne o latte provenienti da animali clonati.




OGM: IL PARLAMENTO EUROPEO HA DECISO, GLI STATI POSSONO SCEGLIERE SE VIETARLI

Novartis e altri colossi delle sementi OGM indirettamente puntano un riflettore sul potere della scienza in Italia dove emergerebbe una posizione predominate sulla scena molto politicizzata della senatrice Cattaneo

di Cinzia Marchegiani

Dalla Sessione Plenaria del Parlamento europeo arriva un segnale importante, gli Stati membri possono decidere di vietare le colture OGM sul loro territorio.

L'UE ha affrontato una delle più difficili norme sugli alimentari geneticamente modificati nel mondo, d’altronde la coltivazione di colture OGM è consentito solo a seguito di una valutazione dei rischi approfondita. Il Consiglio ha approvato una proposta di dare agli Stati membri una maggiore flessibilità per affrontare OGM sul loro territorio. I deputati hanno discusso la proposta che è stata votata proprio lo scorso martedì.
La nuova legislazione, che permette a gli Stati membri dell'UE di limitare o vietare la coltivazione di colture contenenti organismi geneticamente modificati (OGM) sul loro territorio, anche se questo è consentito a livello europeo, è stata approvata dai deputati il 13 gennaio 2015. L'accordo negoziato con i ministri europei è stato approvato dal 480 voti a 159, con 58 astensioni. La nuova normativa entrerà in vigore nella primavera del 2015.

La legislazione, informalmente concordata dal Parlamento e dal Consiglio nel mese di dicembre, è stata originariamente presentata nel 2010, ma è stata poi in fase di stallo per quattro anni a causa di un disaccordo tra pro e anti-OGM stati membri.
FrédériqueRies (ALDE , BE) ha spiegato: "Questo accordo garantirà una maggiore flessibilità per gli Stati membri che desiderano limitare la coltivazione di OGM sul loro territorio. Sarà, inoltre, cartello di un dibattito che è tutt'altro che finito tra pro e posizioni anti-OGM. Per quanto riguarda ciò che viene dopo, ho posto la mia fiducia in impegno formale della Commissione il presidente Jean-Claude Juncker per rafforzare il processo democratico sugli OGM in Europa e garantire che la ricerca sia realmente indipendente”.

VALUTAZIONE E GESTIONE DEI RISCHI
Le nuove norme dovrebbero consentire agli Stati membri di vietare OGM per motivi di politica ambientale diversi rischi per la salute e per l'ambiente già valutati dall'Autoritàeuropea per la sicurezza alimentare (EFSA).
Gli Stati membri possono inoltre vietare le colture OGM per altri motivi, come lapianificazione urbana e rurale requisiti, l'impatto socio-economico, evitando lapresenza involontaria di OGM in altri prodotti e gli obiettivi politici farm. Squalifiche potrebbero includere anche i gruppi di OGM designati dalla coltura o tratto.

Prima che uno Stato membro può adottare tali misure, la normativa prevede una procedura che consenta all'azienda coltura OGM ad acconsentire a tali restrizioni alla sua autorizzazione all'immissione in commercio. Tuttavia, se la società non è d'accordo, lo Stato membro può imporre un divieto unilaterale. Il mais MON810 è attualmente l'unica coltura GM coltivata nell'UE. Il "Amflora" GMpatata è stato vietato dal ribunale dell'Unione europea nel 2013, dopo un iniziale via libera della Commissione europea.

ZONE CUSCINETTO / CONTAMINAZIONE INCROCIATA

Gli Stati membri dovrebbero inoltre garantire che le colture OGM non contaminino altriprodotti, e una particolare attenzione deve essere rivolta alla prevenire la contaminazione transfrontaliera con i paesi vicini, dice il testo ..
Una decisione attesa e combattuta da due fronti decisamente opposti, ma finalmente ora sarà permesso di crescere colture geneticamente modificate nell'Unione europea gli Stati solo una volta che sono stati autorizzati a livello comunitario, a seguito di una valutazione del rischio rigoroso effettuata dall'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Dopo l'autorizzazione, i singoli paesi dell'UE possono vietare il prodotto OGM sul loro territorio, utilizzando la cosiddetta clausola di salvaguardia. E’ stata giustificata questa decisione, dimostrando che l'OGM può causare danni a persone o per l'ambiente. Attualmente, solo un prodotto transgenico – il mais resistente agli insetti MON 810 della Monsanto – è cresciuto nella UE. Tuttavia, alcuni paesi – Austria, Bulgaria, Grecia, Germania, Ungheria, Italia, Lussemburgo e Polonia – hanno clausole di salvaguardia adottate per vietare la coltivazione nei loro territori.

IL PUNTO

L'Unione europea ha sentito la necessità di cambiare l'attuale sistema di autorizzazione dei prodotti geneticamente modificati, poiché alcuni Stati membri hanno chiesto maggiore libertà e flessibilità di limitare o vietare la coltivazione di OGM sul loro territorio. Gli Stati membri possono inoltre vietare le colture OGM per altri motivi, come la pianificazione urbana e rurale requisiti, l'impatto socio-economico, evitando la presenza involontaria di OGM in altri prodotti e gli obiettivi politici. Squalifiche potrebbero includere anche i gruppi di OGM designati dalla coltura o tratto.

CONFLITTI DI INTERESSE O SCIENZA POLITICIZZATA?

Tuonava la senatrice Elena Cattaneo, che occupa un importante ruolo nella Commissione Sanità, che “Vietare gli Ogm è un grave danno. Non ci sono prove che siano nocivi.” E poi ancora:” Il Governo e la politica economica del Paese non possono basarsi sui sentimenti o sulle opinioni, invece che su fatti scientificamente validati. Nell'interesse del Paese le decisioni devono essere prese confrontando fatti, numeri e statistiche. Queste sono le regole del confronto scientifico, ma in ultima istanza anche democratico. Altrimenti è come se Galileo Galilei non fosse nemmeno nato e non avessimo ancora capito cosa ha permesso di triplicare l'aspettativa di vita, curare malattie, riscaldare le case, andare sulla Luna, etc.” ed invitava a coinvolgere le istituzioni a confrontarsi sui fatti che potevano giustificare il divieto o coltivare gli OGM. La Cattaneo che ora è senatrice dovrebbe ricordare che in seguito all’indagine del senato proprio sulla sicurezza degli OGM  emerse che non c’è sufficiente chiarezza in merito agli obiettivi della valutazione del rischio, dove purtroppo mancano studi predittivi proprio sull’impatto sugli ecosistemi in merito ai fenomeni di ibridazione tra piante trasgeniche e quelle che il buon Dio ha creato.

E sorge un lecito sospetto in quanto la Cattaneo propone di coltivare Ogm «al di là di brevetti e multinazionali»…interessante presa di posizione che stona e non poco con il ruolo di un senatore della nostra Repubblica che dovrebbe prima di ogni decisione tutelare il principio di precauzione. Quanto il ruolo della Novartis e delle altre multinazionali nel campo degli OGM potrebbe influenzare queste entrate a gamba tesa sulle decisioni politiche del nostro paese? Ricordiamo che le multinazionali delle colture transgeniche Monsanto, Pioneer Hi-Breed, Angrevo, Zeneca, Rhone-Puolenc, Bayer e Novartis sono i setti colossi dell’industria dei prodotti tran genici..Ma non solo, NOVARTIS è uno dei colossi del business agro-farmaceutico, che ha fiutato l' ”affaire” dell'industria genetica applicata all'agricoltura, alla zootecnia, alla medicina. Si legge:”Frutto della fusione – pari a 27 miliardi di dollari – tra Sandoz e Ciba-Geigy, NOVARTIS oggi controlla il 35% delle sperimentazioni a campo aperto di OGM presenti in Italia (97 su 264 a tutto il 31.03.2000) e, un po' per la tendenza alla concentrazione tipica di questa fase della globalizzazione, ha recentemente concluso un ulteriore accordo di fusione dei rispettivi settori agricoli con la Zeneca, dando vita all'ultimo prodotto societario: SYNGEMA.”

Eppure la 9a Commissione permanente del Senato, Agricoltura e produzione agroalimentare, ha svolto una serie di audizioni, che hanno interessato i Ministeri della sanità, dell'ambiente, dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica, dell'industria, commercio e artigianato, delle politiche agricole. Le audizioni tenute in virtù di acquisire un quadro d'insieme, sia sotto il profilo delle competenze che delle iniziative e delle valutazioni, relativamente agli Organismi geneticamente modificati (OGM) e alla loro immissione nell'attività agricola, nella catena agroalimentare e complessivamente nei sistemi naturali dalla qual emerge con fermezza che occorre adottare, relativamente agli OGM, il principio di precauzione ed introdurre una moratoria relativa alla coltivazione e alla commercializzazione dei prodotti geneticamente modificati e di alimenti derivati, realizzati con le attuali conoscenze ed indirizzi tecnico-scientifici e non sottoposti ad una adeguata sperimentazione, proponendo con forza analoga moratoria in sede europea.
La Cattaneo dovrebbe anche ricordare che la Commissione ha sottolineato un principio fondamentale:”la politica pubblica è tale solo se risponde ad interessi generali, ai quali gli interessi particolari ancorché legittimi si devono adeguare.” E proprio nell’ultimo punto chiede di adoperarsi affinché in sede europea venga stabilito senza possibilità di dubbio il divieto di brevettare invenzioni biotecnologiche che prevedano direttamente o indirettamente la manipolazione di cellule e geni umani….

Rimane appesa sempre la solita domanda, quanto una senatrice e ricercatrice, può condizionare le scelte nazionali in materia di scienza se occupando un posto privilegiato, può condurre battaglie anche personali? Occorrerebbe sempre tenere a mente che nessun scienziato ha una verità assoluta e in un mondo etico e obiettivo il confronto del pluralismo delle posizioni e delle esperienze rappresenta l’unica strada per la credibilità proprio in nome del principio di coerenza scientifica…

Ma qualcuno si è posto  il dubbio che in questa posizione c’è chi può trarne beneficio?




OGM: SVELATE LE PRIORITA’ PER LA PRESIDENZA ITALIANA DEL CONSIGLIO

di Cinzia Marchegiani

Bruxelles- Le priorità della Presidenza italiana del Consiglio sono state illustrate alle varie commissioni parlamentari dai ministri italiani in una serie di riunioni tenutesi a luglio e ora i primi di settembre 2014. Il ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina, nominato dal premier Matteo Renzi (già Responsabile nazionale Agricoltura nella nuova segreteria del PD targata Dario Franceschini nel 2009), espone i punti più importanti in merito alla crisi degli agricoltori che hanno subito dopo le sanzioni applicate alla Russia nonché il processo che vede gli OGM nelle tavole dei consumatori: “La Presidenza Italiana del Consiglio cercherà di ampliare le misure ‘di risposta molto rapido’, adottate dalla Commissione finora per alleviare gli effetti del divieto della Russia sulle importazioni di prodotti alimentari provenienti dall'UE.“
Il Consiglio può anche lavorare per rafforzare gli strumenti esistenti per consentire all'UE di affrontare meglio tali crisi in futuro, ha aggiunto Martina in risposta ai parlamentari europei chiedendogli di fare di più per sostenere gli agricoltori dell'UE. E ancora:”La priorità della Presidenza italiana includera la riforma delle norme UE sull'agricoltura biologica, sulle quali il Consiglio potrebbe accettare entro la fine di questo anno, e il progresso verso un accordo equilibrato sulla coltivazione di OGM.”
Il Ministro Martina, spiega che assieme al suo team cercherà anche di accelerare il processo legislativo per i regimi di frutta e latte nelle scuole di aggiornamento e seguirà da vicino gli sviluppi del mercato lattiero-caseario al fine di trovare modi per aiutare ulteriormente il settore del latte una volta che il sistema delle quote è abolito nel 2015. La Presidenza seguirà inoltre da vicino i negoziati commerciali internazionali, in particolare per un commercio e gli investimenti di partenariato transatlantico (TTIP):”sebbene l'UE dovrebbe concentrarsi sulle opportunità di tali accordi possano portare, non dovrebbe nascondere i loro lati negativi".