Nord Corea, Kim: “Sulla mia scrivania c’è un pulsante nucleare”

Sulla mia scrivania c’è un “pulsante nucleare”. Così il leader nordcoreano Kim Jong-un torna ad avvertire gli Stati Uniti, affermando che la forza nucleare del suo Paese è ora una realtà e non solo una minaccia: è stata “completata”.
L’intera area degli Stati Uniti continentali è sotto il raggio d’azione nucleare”, è tornato a ripetere Kim. Nel suo consueto messaggi di inizio anno, ha quindi avvertito: “Che gli Usa non inizino mai una guerra contro di me o il mio Paese”.
Conciliante invece con Seul. “Le Olimpiadi invernali che si terranno presto nel Sud saranno una buona opportunità per mostrare lo stato della nazione coreana e desideriamo sinceramente che l’evento si svolga con risultati positivi”, ha affermato Kim.




Usa – nord Corea, il messaggio di Trump a Kim Jong-un: “Ti distruggo”

Ieri il vicepresidente Mike Pence ha incontrato il ministro degli Esteri Wang Yi della Repubblica popolare cinese per discutere della crescente minaccia dei programmi nucleari e missilistici della Corea del Nord e delle sue azioni provocanti e destabilizzanti. Il vicepresidente Pence ha trasmesso la decisione dell’Italia di fare pressione sulla RPDC per cambiare il suo percorso pericoloso. Il vicepresidente e il ministro degli esteri Wang hanno ribadito l’importanza di una robusta applicazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di adottare ulteriori misure in risposta al comportamento sfidante della Corea del Nord. I due discutevano anche la necessità di creare condizioni di parità per il commercio e gli investimenti.

“Rocket man è in missione suicida”. E’ il messaggio che Donald Trump, al debutto davanti all’assemblea generale dell’Onu con un discorso di 41 minuti, invia a Kim Jong-un. “La Nordcorea minaccia il mondo”, è un passaggio del discorso del presidente degli Stati Uniti. Se Pyongyang proseguirà lo sviluppo del suo programma nucleare, “non avremo scelta se non quella di distruggere totalmente la Nordcorea. Speriamo non sia necessario. E’ ora che la Nordcorea realizzi che la denuclearizzazione è l’unico futuro accettabile”, aggiunge. “Rocket man è in una missione suicida per sé e il suo regime. Gli Stati Uniti sono pronti e capaci” di attuare un attacco “ma si spera che questo non sia necessario”, dice il numero 1 della Casa Bianca dopo aver assicurato, nella fase iniziale del suo intervento, che gli Usa “vogliono armonia e pace, non conflitti”.

“Nessuno, più del malvagio regime nordcoreano, ha mostrato disprezzo per gli altri paesi e per il benessere del proprio popolo. E’ responsabile della morte per fame di milioni di nordcoreani e della prigionia, della tortura, dell’uccisione e dell’oppresione di tantissimi altri. Siamo tutti testimoni dell’abuso mortale compiuto nei confronti dello studente americano Otto Warmbier, restituito all’America solo perché morisse qualche giorno dopo”, dice Trump, elencando altre ‘imprese’ compiute da Pyongyang. Ora, il programma missilistico e nucleare costituisce una minaccia “per l’intero mondo, con perdite impensabili di vite umane”. “E’ vergognoso che alcune nazioni non solo facciano affari con questo regime, ma forniscano anche armi e lo sostengano finanziariamente. Nessuna nazione ha interesse a vedere che questa banda di criminali si arma con un arsenale nucleare. Gli Stati Uniti hanno grande forza e pazienza, ma se saranno costretti a difendere se stessi o i propri alleati, non avranno altra scelta se non quella di distruggere totalmente la Corea del Nord”, ribadisce. “Speriamo non sia necessario: è per questo che ci sono le Nazioni Uniti, vediamo come agiscono”.

IRAN – “L’accordo sul nucleare con l’Iran è fonte d’imbarazzo per gli Stati Uniti, dice Trump in un altro passaggio. Il presidente degli Stati Uniti accusa il “regime” di Teheran di usare le sue risorse non per il progresso del suo popolo ma per “finanziare Hezbollah” contro “i pacifici vicini arabi e Israele”. “Non possiamo rispettare un accordo se questo dà copertura all’eventuale costruzione di un programma nucleare”, denuncia Trump, che definisce l’accordo raggiunto due anni fa dai 5+1 con Teheran “una delle transazioni peggiori e unilaterali mai fatte dagli Stati Uniti”. Il presidente americano però non chiarise se Washington si ritirerà o meno dall’accordo: l’amministrazione ha tempo fino al 15 ottobre per certificare o meno il rispetto dell’intesa da parte dell’Iran.

VENEZUELA – Trump punta il dito contro un altro regime canaglia quello del presidente venezuelano Nicolas Maduro, minacciando “ulteriori azioni” se persisterà nell’imporre un governo autoritario”. “Come buoni amici e vicini” il nostro obiettivo è aiutare i venezuelani “a riconquistare la loro libertà, recuperare il loro paese e restaurare la democrazia”, dice il presidente americano, esortando la comunità internazionale ad agire in questo senso. “Il problema non è che il socialismo sia stato male applicato in Venezuela, ma è che sia stato applicato fedelmente”, dichiara sostendendo che tutti i Paesi dove è stato applicato, dall’Unione Sovietica a Cuba, ha portato solo sofferenza. A parte i tre ‘regimi canaglia’, Trump descrive un mondo in cui “terroristi ed estremisti hanno preso forza e si sono sviluppati in ogni regione” e “grandi porzioni del Pianeta che sono in conflitto con alcune che stanno andando al diavolo”.

AMERICA FIRST – “Come presidente degli Stati Uniti metterò sempre l’America al primo posto, come così voi leader dovete sempre mettere il vostro Paese al primo posto”, dice proponendo uno slogan (America First) già utilizzato in campagna elettorale. “Gli Stati Uniti rimarranno per sempre grandi amici del mondo, specialmente dei loro alleati, ma non si potrà più approfittare di noi e non faremo più accordi sbilanciati in cui l’America non ottiene nulla”, ha poi aggiunto con quello che è stato letto come un riferimento agli accordi di Parigi da cui ha ritirato gli Stati Uniti. “Fino a quando io rimarrò presidente, io metterò gli interessi dell’America sopra ad ogni cosa”, conclude.




Corea, venti di guerra: raffica di missili anti-nave, l'ultima follia di Kim

 

Reazione


NORD COREA – RedPyongyang ha lanciato una raffica di missili (probabilmente missili da crociera terra aria) al largo della costa orientale, nella zona di Wonsan. Lo confermano gli stati maggiori riuniti della Corea del Sud. I missili a corto raggio hanno viaggiato per 200 chilometri prima di precipitare in mare. Il ministro degli esteri giapponese Fumio Kishida ha precisato che il nuovo lancio non ha avuto alcuna conseguenza per la sicurezza nazionale e che i missili non hanno raggiunto la sua zona economica esclusiva. Tokio tuttavia "rimarrà in stato di elevata allerta, raccogliendo informazioni e analisi sul lancio e coordinandosi con i paesi interessati come gli Stati Uniti e la Corea del Sud", ha aggiunto. E' il quarto lancio di missili, dalla Corea del Nord, in meno di cinque settimane. Dopo l'ultimo lancio di missili, la Cina lancia un appello a tutte le parti coinvolte perché "facciano sforzi positivi volti a garantire la stabilità nella regione" della penisola coreana. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato risoluzioni molto chiare in materia di uso di tecnologia missilistica balistica, ha quindi ricordato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Hua Chunying, durante un briefing a Pechino.azione