Monte Compatri, Consiglio comunale: approvata l’affrancazione livelli Piccini, nulla di fatto per la mozione compostiera di comunità

Due questioni non legate tra loro ma che poi, alla fine, hanno come minimo comune denominatore il bene della comunità e dei cittadini

Dalle premesse si preannunciava come un Consiglio Comunale da seguire con estrema attenzione. L’assise Monticiana aveva tra i punti all’Ordine del giorno due questioni che negli ultimi tempi erano divenute gli argomenti più trattati dai cittadini del comune castellano:
– l’affrancazione dei livelli Piccinini per gli immobili ricadenti nel piano di zona 167 La Cucca;
– la mozione per la messa in esercizio della compostiera di comunità.
Due questioni non legate tra loro ma che poi, alla fine, hanno come minimo comune denominatore il bene della comunità e dei cittadini di Monte Compatri.

Approvata l’affrancazione dei livelli Piccinini

La prima questione affonda, diciamo, nella notte dei tempi -parliamo dei primi degli anni 80 del secolo scorso – quando vi fu la scelta politica, effettuata dall’allora presidente della Regione Lazio, Giulio Santarelli di espropriare i terreni in località La Cucca per poi permettere, attraverso il comune di Monte Compatri, la nascita delle Cooperative che resero poi residenziale l’intera zona.
“Il Comune, spiega in aula il consigliere Luigi Nardella, però non rimosse i livelli, ma diede queste aree a delle cooperative edilizie per costruire case. Queste trasferirono il diritto di superficie ai rispettivi soci. Rimanendo il gravame sul diritto di superficie, ormai trasferito ai soci andando cosi a complicare la situazione”.
“Scegliendo questa strada, prosegue il consigliere Nardella, ci siamo riusciti a mettere a riparo da eventuali altri ostacoli che avremmo potuto incontrare in una sede di Tribunale. Con questa operazione, che andrà a conclusione nei prossimi mesi, il comune di Monte Compatri consentirà alle famiglie di immettere l’immobile nel mercato immobiliare o lasciarlo ai propri figli. È il segno della buona amministrazione a cui hanno partecipato tutta la giunta e i consiglieri comunali, il Segretario comunale e gli Uffici” .
E poi aggiunge, meritando il plauso delle opposizioni “È un atto di continuità amministrativa” proprio a sancire l’unità di intenti sia della maggioranze che delle opposizioni di Palazzo Borghese di risolvere in modo definitivo questa ultra quarantennale problematica riemersa nel 2016 a seguito di alcune modifiche di legge. Al termine della discussione il Consiglio Comunale approvava all’unanimità.

L’assenza del vicesindaco Felici fa rinviare la mozione sulla compostiera

Poi l’assenza del vicesindaco, Nicoletta Felici, assessore con delega igiene, sanità ed ambiente, fa decidere l’intero consiglio comunale di rinviare la discussione della mozione alla prossima convocazione di Consiglio Comunale.
La questione della compostiera, è stata messa in luce dall’ex sindaco, oggi consigliere comunale di opposizione, l’avvocato Marco de Carolis, sulla sua pagina facebook che scriveva “Nonostante il consistente esborso economico, dal giorno della sua consegna, 22 ottobre 2021, la Compostiera di Comunità NON E’ STATA MAI UTILIZZATA! Questo mancato uso della Compostiera ha evidentemente procurato un ingente danno patrimoniale al nostro Ente Comunale, oltre a non aver potuto generare quel circuito virtuoso che consentirebbe di risparmiare le spese per il conferimento dell’umido, con conseguente riduzione delle tariffe pagate dai cittadini per il servizio di raccolta differenziata.”.
Un’esborso considerevole nato da un bando al quale partecipò, nel settembre del 2017, l’allora amministrazione monticiana guidata dal sindaco Fabio d’Acuti con Sabrina Giordani nel ruolo di assessore igiene e sanità .
Con il bando il comune acquisiva il bene ma ad oggi il macchinario è fermo, da ben due anni, presso l’isola ecologica del Comune di Monte Compatri.

l’articolo della rivista “Monte Compatri News” del dicembre 2023

Va sottolineato che, nel numero di dicembre 2023 della rivista comunale “Monte Compatri News” si poneva, in bella evidenza, in prima pagina, questo titolo “Si parte con il compostaggio di comunità”.
Nell’articolo, all’interno del giornale, l’assessore Felici, parlava di “Altro tassello importante per la comunità che si va a inserire in un progetto virtuoso di sensibilità ambientale e di circolarità” ma che al momento, sembrerebbe non prendere piede anche se, sempre nell’articolo si parlava di “collaudo ed attivazione” nei primi mesi del 2024.

foto tratta dalla pagina fb del consigliere comunale Marco de Carolis che mostra dove è attualmente posizionata la cosiddetta “Compostiera di Comunità”

Ma vedendo oggi dove è posizionato fa sorgere qualche dubbio sul suo prossimo utilizzo, in quanto lo stesso è quasi coperto da un fila di cassoni di colore giallo che sembrerebbero essere i vecchi contenitori per gli abiti usati utilizzati a Monte Compatri fino a primi mesi del 2023.

i cassoni di colore giallo che nella foto precedente chiudono la cosiddetta “Compostiera di Comunità”

Seguiremo, come sempre, l’evolversi dei fatti.




Monte Compatri, caso Tekneko: intervista a Domenico Teramo, responsabile Cobas (2 parte)

Oggi pubblichiamo la seconda parte dell’intervista a Domenico Teramo, responsabile Cobas, sui fatti occorsi il 24 aprile 2024 ove un lavoratore in forza alla Tekneko, società appaltatrice del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti del Comune di Monte Compatri, ha rischiato di morire.

Domenico Teramo dopo i fatti, come sindacato Cobas come vi siete mossi?
Abbiamo inviato una diffida all’azienda. In tutta risposta Marco è stato oggetto di una sanzione disciplinare facendo riferimento a cose non vere perché uno dei problemi principali che ci sono in questo cantiere è la tutela dei cittadini perché abbiamo segnalato al Sindaco oltre che all’azienda situazioni non chiare. Abbiamo chiesto un incontro in quanto sembrerebbe che l’attività non si svolga in modo corretto, ad esempio gli spogliatoi non a norma.

Per caso sono quelle due PEC del 28 marzo 2024 e del 15 aprile 2024 di cui fai menzione in un comunicato?
Si si, e nel contempo vi è stata una ispezione da parte dell’Ufficio del Lavoro e quel cantiere non è più agibile a riprova che non lamentavamo cose non vere.

Guarda ho proprio qui con me la delibera n. 64 del 9 maggio 2024 dove l’amministrazione di Monte Compatri, in seguito alla richiesta, leggo testualmente dalla delibera “con nota prot. 13340 del 07.05.2024, l’Appaltatore ha avanzato richiesta di delocalizzazione del Centro logistico di cui sopra in altra area, possibilmente nei pressi del Centro di raccolta comunale sito in Località Pantano Borghese, in relazione all’esigenza di ottimizzare ed efficientare la gestione del Servizio di igiene urbana; … l’Appaltatore ha altresì comunicato la disponibilità a fornire moduli prefabbricati ad uso servizi igienici, spogliatoi e ufficio, previa messa a disposizione da parte del Comune di un sito idoneo” ed il Comune con tale delibera accetta.

Si tratta di questo?

Stralcio della delibera 64 del 09.05.2024 dove Tekneko richiede di “delocalizzare” il Centro Logistico

Si, ma questo avviene solo a valle dopo che l’Ispettorato del Lavoro ha fatto chiudere i servizi igienici.


E quindi scusa se ti interrompo ancora: il cantiere non può più sussistere?
Esatto! Hanno messo per un giorno un bagno chimico esterno ma questo genere di attività prevede che i lavoratori si possano fare una doccia.

Il cantiere “oggetto” della delibera

Voi avete una copia della verifica compiuta dall’Ispettorato del Lavoro?
L’abbiamo richiesta e siamo in attesa di riceverne copia.

Ricapitoliamo in modo da evidenziare bene il fatto: tu mi dici che il cantiere di Via Fontana delle Cannetacce è chiuso in quanto i servizi igienici e la doccia non sono a regola ed il Comune, invece, accetta una richiesta dell’appaltante, Tekneko, che invece dichiara, testuali parole, “esigenza di ottimizzare ed efficientare la gestione del Servizio di Igiene Urbana”. Ho capito bene?
Si, i bagni non sono a norma, non sono idonei.


Quindi ribadiamo la NON IDONEITÀ dei bagni del cantiere di Via Fontana delle Cannetacce?
Certo, ma ti aggiungo che c’erano altre irregolarità


Il fatto che parrebbe anomalo è dato dal fatto che l’appaltatore, Tekneko, dice invece altro: io chiudo là perché voglio ottimizzare.

il cartello affisso nel cantiere

Ma scusami l’amministrazione in questa situazione cosa dice, come si sta muovendo? A Voi Cobas ha dato qualche risposta?
L’amministrazione non ha mai interloquito né con il lavoratore né con noi. È grave il silenzio. Ci avesse chiamato e detto qualcosa del tipo “è tutto falso” ne avremmo preso atto.

Lo avrai capito sono molto preciso su questo fatto: ufficialmente tu Domenico Teramo responsabile COBAS ha chiesto ufficialmente un incontro con l’amministrazione e non vi è stata nessuna risposta? Ho capito bene?
Risposta zero. La cosa che ci preoccupa è che questa attività deve essere svolta nei modi corretti perché si rischia di fare dei danni alla cittadinanza. Non è solo la questione del bagno; si lavavano i cassoni dei camion con l’acqua che andava nel terreno piuttosto che nelle fogne normali quindi senza nessun tipo di cautela.

Te lo ripeto: il mio compito è quello di capire e far capire ai cittadini di Monte Compatri quello che sta succedendo e, soprattutto, non è il momento di nascondersi dietro un dito anche perché i cittadini per questo servizio che Tekneko mette in essere pagano una TARI e quindi credo sia doveroso avere risposte e spiegazioni per un servizio che deve essere compiuto a “regola d’arte”. Quindi tu mi stai dicendo che esistono situazione che rasentano il “non regola d’arte”?
Si! Abbiamo segnalato più volte che la situazione di quel cantiere non è a norma. Non solo i servizi igienici.

Ribadisco: quindi parliamo del cantiere di Via Fontana delle Cannetacce. E quello invece di Via Santa Maria Le Quinte in località Pantano?
Al momento non vi è nessuna segnalazione. Non ne siamo a conoscenza.


Ma il contratto di appalto è datato novembre 2020. Sono passati tre anni e mezzo. È possibile che fino ad oggi nessuno se ne sia accorto di queste, chiamiamole, carenze?
Io davvero in questa situazione non posso darti nessuna risposta. Ti posso solo dire che all’interno delle amministrazioni esistono due figure il RUP, Responsabile Unico del Procedimento, per l’appalto, ed il DEC, Dirigente Esecutivo del Contratto che avrebbero, anzi hanno il compito di verificare se tutto ciò che è previsto dall’appalto sia fatto a norma dall’azienda, i lavoratori che debbono essere adibiti. Il primo controllo che va fatto è che i cantieri siano a norma.
Scusami la metafora ma in seguito al tragico evento del 24 aprile quello che si sta aprendo sembrerebbe un vaso di Pandora. Stanno uscendo, a quanto tu dici, tutta una serie di situazioni.

30 maggio 2024 ore 11,00 ci sarà il vostro Sit-In. Che cosa chiedete a Tekneko e, soprattutto, all’amministrazione?
Il sit-in ha due compiti, due obiettivi: uno quello di, tra virgolette, “censurare” il sindaco in questo caso sia per le mancate risposte sia perché, incomprensibilmente, si è schierato da una parte, quella della società, e in questo abuso dei social su un commento del capo cantiere, evidentemente indirizzato e critico al lavoratore che si era sentito male, il sindaco ha messo un “mi piace non è comprensibile anche perché non vedo il perché ci si debba schierare in quel modo cosi “infantile; io personalmente evito di mettere qualsiasi cosa in generale

il post menzionato da Domenico Teramo ove è presente il “mi piace” del sindaco di Monte Compatri Francesco Ferri

Quel “mi piace” rischierebbe di dare veridicità ad una affermazione o sbaglio?
Certo e tornando alla domanda precedente il secondo obiettivo è quello di avere questo benedetto confronto. Chiederemo formalmente di essere ricevuti perché ci deve spiegare perché non ha fatto nulla.

Scusa se ti interrompo: ma ha motivato questa sua non risposta? Oppure proprio zero? Le vostre email sono partite sono arrivate e ..,
Silenzio assoluto.


Neanche, scusami se mi ripeto, proprio nessuna risposta, zero. E da parte della azienda e dalla parte della amministrazione?
Da parte della azienda di fatto lo stesso. Le contestazioni disciplinari che Marco ha subito c’è stato il tentativo del nostro avvocato di parlare con la controparte se c’era la volontà di discutere, ripeto noi non abbiamo nessun interesse di amplificare sulla pelle di un lavoratore una roba del genere, l’azienda, di fatto, non ha mai risposto. Non ha dato ritorno neanche al legale anche se normalmente tra legali che neanche una forma deontologica di reciproco rispetto di dare, in caso, anche riscontro negativo.


Quindi neanche i due uffici legali, il vostro e quello aziendale Tekneko, sono riusciti a parlare?
Noi abbiamo dato anche disponibilità di recarci pure ad Avezzano (sede legale dell’azienda nds) per parlare con l’azienda proprio per chiarire cosa fosse successo veramente.

Il procedimento disciplinare ha creato ulteriori problematiche a Marco?
È in corso.


Quindi non c’è stata neanche la volontà di parlare?
Assolutamente no. L’azienda si è rifiutata di avere una interlocuzione di qualsiasi tipo su questa questione.

Ti faccio una domanda, se vuoi puoi anche non rispondermi. Non credo che tu faccia sindacato da ieri, che cosa ne pensi di questa situazione sulla base di quella che è la tua esperienza, che cosa sta succedendo? Anche perché penso che nella tua situazione non è facile trovarsi di fronte ad situazione del genere anche perché quando qualcuno non vuole parlare ti domandi “dove sto sbagliando” o “dove sta il problema”, la domanda immagino che tu te la sia fatta, o sbaglio?
Certo che si, naturalmente noi trattiamo con molte aziende ed anche nelle situazioni più difficili un dialogo c’è sempre stato fosse anche per dire “non siamo d’accordo”. Questa situazione è incomprensibile per certi versi ed anche anomala se vogliamo; sia dalla parte istituzionale, il comune, sia dalla parte dell’azienda uno prova a dialogare. Proviamo al contrario: se io volessi strumentalizzare come Cobas più faccio casino più ho visibilità. Noi non siamo abituati a fare casino non ci interessa.
Io comunque ti ringrazio per la disponibilità di stare qua. Anche perché nei prossimi giorni sarò io a sollecitare e l’azienda e il Comune a rispondere anche perché Domenico Teramo come Cobas la faccia ce l’ha messa adesso c’è bisogno che qualcuno ce la metta. E quindi nel mio ruolo di informazione riteniamo giusto che si diano delle risposte anche perché resta un dovere istituzionale
Ti stavo dicendo per me questi comportamenti sono incomprensibili anche perché, te lo ripeto, in altre situazioni una interlocuzione c’è sempre stata e il motivo credo risieda tra il capocantiere e il sindaco.

Quello che personalmente sto notando che la politica locale, tranne un ex sindaco, è stata molto silenziosa proprio perché ha atteso quelle che fossero le misure da parte della amministrazione. Tranquillamente lo dico è l’ex sindaco Marco De Carolis
Tra le altre cose, risponde Domenico Teramo, legale di uno dei due operai.

Post del consigliere comunale Marco de Carolis, già sindaco di Monte Compatri

La politica diretta “si è taciuta” non ha, passami il termine, “cannoneggiato” sul comune, sull’amministrazione o sbaglio?
Non pare neanche a me e non vengono da noi Cobas che siamo da sempre sganciati da qualsiasi fazione partitica

Fate, permettimi l’ironia, il sindacato vero?
Facciamo una scelta, non ci occupiamo di vicende partitiche o elettorali. Quindi, te lo ripeto ancora, la cosa è incomprensibile e mi sembra strano che un sindaco non riesca a gestire questa situazione e neanche l’azienda.
Di certo, a mio avviso, c’è un problema di rapporti con questo capocantiere che, per altri versi e per altre storie nel caso dell’altro lavoratore ha manifestato una evidente non capacità di gestire il personale. Ho letto personalmente messaggi mandati in giro che dicevano le peggio cose. Quindi evidentemente questo capocantiere non è in grado di svolgere questa attività e se io fossi stato l’azienda, noi comunque difendiamo tutti, compreso il capocantiere in quanto lavoratore avrei deciso di mandarlo in un altro cantiere a fare lo stesso ruolo ma non in questo.

Tu quindi mi vuoi dire che in questo momento, a tuo avviso, sarebbe il caso di smussare quegli angoli che si sono creati, quelle frizioni, quindi limare gli spigoli e magari, con un nuovo meccanismo, poter ripartire tutti insieme. Perché quello che io vedo è la vostra volontà di ripartire insieme. Corretto?
Non sono miei nemici, né l’azienda né il Comune. A Tekneko chiediamo il rispetto dei contratti collettivi non può pensare di essere extraterritoriale. Tutte le aziende che fanno servizi di igiene ambientale si applica il contratto di riferimento.
Peraltro oggi c’è il codice degli appalti e anche la cosiddetta legge Biagi nel meccanismo degli appalti dice esplicitamente, proprio in quanto legata alla sicurezza, norme queste approvate dal legislatore proprio per le questioni di appalti, subappalti.

Credo scaturiscano dal caso della Toscana?
Esattamente! Ora il codice degli appalti dice due cose precise: uno che il lavoratore non può avere una retribuzione inferiore a quelle previste dai contratti collettivi, firmati dai sindacati maggiormente rappresentativi, ed il contratto multiservizi sarebbe un contratto inferiore ed aggiunge collegati alle attività oggetto dell’appalto. Quindi se io ti appalto una attività di igiene ambientale non puoi applicare tu azienda il multiservizi: lo dice la norma espressamente, prima lo affermava la giurisprudenza e lo dicevano altre norme che riprendevano l’articolo 36 della Carta Costituzionale che sta a capo di tutte le norme. Ma ora lo dice espressamente la norma stessa e quindi va soltanto applicato su tutti i lavoratori e non solo Marco.

Perché Marco è uno di quei lavoratori che hanno il contratto multiservizi?
Si.


Noi come giornale abbiamo aspettato un mese proprio perché non avevamo interesse nel cavalcare la notizia. Poi visto il silenzio, e la “guerra dei comunicati” abbiamo pensato di iniziare a sentire Voi sindacati per vedere se c’è questa possibilità di fare un minimo di sintesi e trovare una quadra a salvaguardia dei lavorati, dell’azienda, dell’amministrazione e dei cittadini. Concordi con questo pensiero?
Per risponderti alla tua domanda ti faccio una regressione sui Cobas: noi nasciamo nel comparto scuola e poi sviluppiamo fino a tutti i servizi. Come Cobas, come cultura politica, non abbiamo mai fatto lotte corporative a guardare solo il salario del lavoratore, a noi interessa la qualità del servizio.
Abbiamo una visione della scuola pubblica, così come l’abbiamo per gli ospedali, nei servizi delle telecomunicazioni e in quelli di igiene ambientale che è uno dei servizi paradossalmente più delicato.

Noi siamo qui e vediamo la piazza centrale di Monte Compatri, una piazza pulita, ordinata e quindi, concordi con me che a questi lavoratori debba essere corrisposta un giusta e corretta retribuzione prevista da norma?
Certi riconoscergli quello che gli spetta ma dargli anche le tutele. Il paradosso è esiste una procedura che se un dipendente debba segnalare qualcosa che non va debba avere una riservatezza ed una protezione. Ma nel caso in cui un domani un lavoratore qualsiasi si accorge di un qualcosa che non va o viola la norma, o, la mia azienda si comporta male la prima reazione sarebbe quella di andare dal committente, dal sindaco che qualcosa non va. In questo modo qua si rischierebbe di creare omertà, perché la reazione che c’è stata nei confronti di questo lavoratore che ha reclamato il giusto sul contratto ed ha segnalato e voleva segnalare delle anomalie nella gestione della sicurezza, il sindaco anziché mettere il “mi piace” a lui mette il “mi piace” all’azienda è chiaro che ci sarà l’omertà completa per il futuro.

Quindi vuoi dire che manca il ruolo di terzietà dell’amministrazione?
Certo, ma non solo di terzietà, ma di tutela ai cittadini, lui in questo caso non deve essere terzo ma tutelare i cittadini di Monte Compatri. Quindi deve avere garanzia che il lavoro venga fatto a regola d’arte e che, quindi, deve essere lui il punto d’ascolto diretto dei lavoratori.

Quindi, se non ho capito bene, non mettere il “mi piace” ma domandarsi “cosa sta succedendo”?
E certo, chiamare il lavoratore e chiedere “cosa è successo”.

Si conclude così la nostra “chiacchierata” con Domenico Teramo, rappresentate Cobas.

Il giorno 29 maggio abbiamo personalmente chiamato la ditta Tekneko. Abbiamo rilevato un apparente ostracismo da parte della società a non rilasciare dichiarazioni. Abbiamo inviato due email, che alleghiamo,

email inviate all’azienda Tekneko

Abbiamo compilato il form presente sulla loro pagina internet.

Mentre stiamo per pubblicare riceviamo una nota in cui Tekneko, in riferimento alla richiesta avanzata in data 27.05.2024 dal sindacato Cobas, si rende disponibile a partecipare ad un incontro “a condizione che … avvenga non in pubblica piazza “. Ed in più, aggiunge “nella prospettiva di discutere con maggiore serenità … la nostra disponibilità è condizionata, ovviamente, alla sospensione di qualsiasi forma di protesta avviata e della manifestazione che avete programmato per il 30.05.2024”.

Lato amministrazione: Già il 25 aprile inviammo all’addetto stampa del Comune di Monte Compatri un messaggio whatsapp per capire e comprendere i fatti accaduti: nessuna risposta.
Stamattina (ieri per chi legge nds) abbiamo inviato un nuovo messaggio, sempre all’addetto stampa, nel quale chiedevamo di poter avere una intervista con il sindaco, Francesco Ferri, e l’assessora delegata Nicoletta Felici.
Anche il Comune mentre stiamo per andare in stampa, in una nota diffusa al sindacato e datata 29.05.2024 scrive: “in riferimento alla Vostra nota dello scorso 27 maggio in cui si chiede un incontro … stante la ravvicinatezza della richiesta … si informa che non potrò essere presente a causa di precedenti improrogabili impegni istituzionali“. La nota si chiude esplicitando la necessità della “presenza della società che gestisce il servizio … la quale è titolare del contratto di appalto di cui il Comune è mero committente …” ed invita il sindacato Cobas a sottoporre delle “date in cui sia confermata la presenza di tutti i soggetti coinvolti”.

Continueremo a seguire questo caso in quanto, come già espresso all’interno dell’articolo, si corre il rischio di aprire un Vaso di Pandora.