NEMI, L'IMPERATORE CALIGOLA DIMORERA' IN MOSTRA PERMANENTE AL MUSEO DELLE NAVI

C.R.

Nemi (RM) – Caligola dimorerà in mostra permanente al museo delle Navi di Nemi. Venerdì 5 luglio 2013 è stata inaugurata la mostra dal titolo “Caligola. La trasgressione al potere”.

Una statua riportata ai suoi antichi splendori seppur priva della testa: “Adesso l’obiettivo è rimettere la testa al proprio posto – ha detto Massimo Rossi, comandante del gruppo Tutela Patrimonio Archeologico delle Fiamme Gialle – naturalmente dopo averla ritrovata”.

Sembra ci sia ancora qualche dubbio sulla certezza che la statua raffiguri proprio il temuto imperatore Caligola in quanto vicino alla statua esposta non è riportato il nome dell’imperatore Caio Cesare Germanico. L’opera è stata recuperata dalla Guardia di Finanza, circa due anni fa nei pressi di Ostia Lido e stava per finire nel salotto di qualche emiro arabo. Nel video in basso l'intervento del comandante Massimo Rossi.




L'INCHIESTA NCC: SU LICENZE "FACILI" INDAGA LA PROCURA DI PESCARA

Associazione a delinquere, abuso d'ufficio, corruzione, falso ideologico e materiale in atti pubblici: queste le accuse formulate dal pm del Tribunale di Lanciano, che saranno, ora, portate avanti dal pm del Tribunale di Pescara.

 

Redazione

Pescara – Il processo relativo le licenze di noleggio vettura con conducente – Ncc –  rilasciate dai comuni del comprensorio frentano e finite poi sulla piazza di Roma e' stato trasferito dal Tribunale di Lanciano a quello di Pescara. 

Il trasferimento arriva a seguito dell'esistenza di un'inchiesta in corso presso la Procura di Pescara, per reato analogo a carico dei tre imputati che lo scorso mercoledì  mattina sono comparsi in udienza. In aula si erano presentati parecchi avvocati per costituirsi parte civile nel processo: dal Comune di Roma Capitale alle varie associazioni dei tassisti. Le posizioni di Fabio Falasca e Agostino Forte, entrambi 45enni di Roma ma originari di Schiavi d'Abruzzo e Sebastiano Di Maria, 42 anni, di Manoppello, tutti sottoposti a custodia cautelare dopo gli arresti dello scorso 6 febbraio disposti dalla Procura di Lanciano, verranno dunque vagliate dal pm di Pescara, Barbara Del Bono. I tre dovranno rispondere dei reati di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, corruzione, falso ideologico e materiale in atti pubblici: queste le accuse formulate dal pm del Tribunale di Lanciano, che saranno, ora, portate avanti dal pm del Tribunale di Pescara.

La Procura pescarese sta conducendo le indagini sulle giro di licenze Ncc false che hanno portato nei mesi scorsi all'arresto del sindaco di Turrivalignani (Pe) , Roberto Di Cecco, accusato di aver rilasciato un numero ingente di autorizzazioni N.C.C. a favore di soggetti che, in realtà, non hanno mai svolto il servizio di trasporto secondo quanto previsto dalle normative.

Le licenze, anche nel caso di San Vito Chietino e altri piccoli paesi del comprensorio frentano, secondo l’accusa venivano clonate e rivendute sul mercato romano con la compiacenza di alcuni funzionari comunali, dei due titolari di societa' di autonoleggio romane e di un intermediario abruzzese 

LEGGI ANCHE: 

 04/07/2013 NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: PUO' UN ELEFANTE ENTRARE NELLA TANA DI UN TOPO?

 02/07/2013 NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: TUTTE LE LICENZE PORTANO A ROMA







NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: PUO' UN ELEFANTE ENTRARE NELLA TANA DI UN TOPO?

Chiara Rai

Nemi (RM) – Sempre più affascinati dal funambolico mondo del Noleggio con conducente (Ncc), e bramosi di ampliare le nostre conoscenze, ci siamo imbattuti in una determinazione del Comune di Nemi inerente la voltura di una licenza di Ncc. Nella piccola Nemi i particolari saltano all’occhio, soprattutto se riguardano fatti bizzarri e perché no, anche spiritosi.

Ricordiamo che il Ncc è al centro del mirino in questi ultimi tempi e spesso sulla bocca dei conducenti di Taxi che giustamente lamentano che le auto a noleggio dovrebbero andare e ritornare, nel giro di 24 ore, nel proprio Comune di residenza. Chiusa parentesi. Le Ncc sono diverse dai taxi per varie caratteristiche, la principale è che la tariffa è diversa caso per caso e poi sono veicoli noti per le loro numerose prescrizioni. Ad esempio, devono partire ogni volta da una rimessa, non possono sostare sul suolo pubblico in attesa di commesse.

Ma che s’intende per rimessa? E’ un luogo privato, anche a cielo aperto, adeguatamente delimitato e idoneo allo stazionamento del o dei veicoli di servizio.

Idoneo? A questa domanda si vorrebbe rispondere con un altro quesito. Può un elefante entrare nella tana di un topolino? Ecco, magari una untatina con un po’ di vasellina, un cannocchiale e lenti d’ingrandimento adeguatamente indossati dal conducente riuscirebbero a far entrare perfettamente quel popo’ di auto lunga 5 metri e con uno scarto di larghezza rispetto alla rimessa di appena circa due miseri centimetri per lato. Come dire sono una taglia 46 e infilo a forza una 42…. primo o poi si scoppia oppure si tiene la 42 in guardaroba e si pensa: “prima o poi la indosserò”. 

Nella determinazione del 6 giugno del Comune di Nemi, l’oggetto è una voltura di autorizzazione N.C.C. n. 11 del 19/12/2000 N.C.C. a favore del Sig. Cirulli . L’auto prima della sua immissione in servizio è stata sottoposta a verifica da parte della Commissione Tecnica Comunale, la quale ha, appunto verificato tutto, finanche il Contratto di locazione del 22/04/2013, debitamente registrato 27/04/2013, del locale adibito a rimessa veicolo al servizio N.C.C ., ubicato in Piazza Roma n. 6.

Ebbene, l’auto Ncc modello Vivaro, mantendo gli specchietti chiusi è larga 191 cm (con gli specchietti aperti è larga 223 cm). Ora considerando che è lunga 4 metri e 78 cm, e che nell'entrata della rimessa è presente uno scalino irregolare, è necessaria una rara maestria nella guida  per entrare ed uscire. Sempre a condizione che non ci sia nessuna macchina parcheggiata vicino al chiosco prospiciente la rimessa. Cosa poco probabile. Insomma il locale non sembra certo avere le caratteristiche idonee a far entrare e uscire un bestione del genere… eppure…di fatto la sua rimessa è proprio quella. Ma la commissione ha verificato l’idoneità delle misure della rimessa rispetto a quelle del veicolo da accogliere?

LEGGI ANCHE:

02/07/2013 NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: TUTTE LE LICENZE PORTANO A ROMA

 




NEMI, FIUME DI REAZIONI DOPO IL SUCCESSO DELLA PROIEZIONE "FREE CHINA"

A.P.

Nemi (RM) – Un fiume di reazioni a seguito della enorme partecipazione in occasione della proiezione di "Free China" promossa da Insieme per Nemi.

E' la volta di Francesca Rotondi, la quale ancora entusiasta del successo ottenuto, ha voluto parlarci della pratica Falun Dafa: "Quando ho iniziato a praticare la Falun Dafa sono venuta a conoscenza della crudele persecuzione ancora in atto da parte del regime cinese verso il Falun Gong – racconta Francesca –  e per me è stato davvero scioccante. Spesso mi viene chiesto "Va bene, ma anche in altre parti del mondo ci sono situazioni critiche e persecutorie, perchè dovremmo interessarci della Cina?" Le persone non sono sempre consapevoli fino a che punto sono coinvolte. La Cina, come riferito anche in Free China, è la seconda potenza economica mondiale dopo l'America. Fermiamoci un attimo a riflettere: ogni volta che andiamo semplicemente ad acquistare capi di abbigliamento, calzature, giocattoli a basso costo, basta prestare un minimo di attenzione in più per leggere le etichette dove viene riportata la provenienza. A volte dietro il nostro acquisto si può nascondere il lavoro forzato nei centri di detenzione cinesi, dove vengono sfruttati bambini, donne e uomini innocenti, molto spesso praticanti della Falun Dafa.

Non andiamo in questo modo a ricompensare pure i responsabili di queste disumane violazioni dei diritti umani? Considerando anche il macabro mercato dei trapianti di organi – prosegue Rotondi – dove le vittime non sono consenzienti, e alle quali viene effettuato l'espianto degli organi da vive per mantenere l'organo più sano possibile per il trapianto, come possiamo restare indifferenti? Ci sono persone coraggiose in Cina che continuano a lottare per la libertà di credere. In occidente non possiamo ignorare questo diritto e questa dignità universali. Il coraggio di credere. Cosa possiamo fare? Già solo utilizzando i nostri account dei social media (Facebook, Twitter, ecc.) per diffondere la verità è già prendere una posizione e non essere complici silenziosi di questa atroce crudeltà."

LEGGI ANCHE:

01/07/2013 NEMI, GRANDE PARTECIPAZIONE PER L'EVENTO SUI DIRITTI UMANI PROMOSSO DA INSIEME PER NEMI



NEMI, IL CENTROSINSTRA TORNA SUL CASO ILCESA: E' STATO GIUSTO O NO FERMARE LA CEMENTIFICAZIONE PREVISTA DAL PIANO REGOLATORE DEGLI ANNI '70?

v:* {behavior:url(#default#VML);} o:* {behavior:url(#default#VML);} w:* {behavior:url(#default#VML);} .shape {behavior:url(#default#VML);}

Normal 0 14 false false false /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Massimo Dionisi – Partecipazione Democratica 

[ LA VIDEO CONFERENZA DI VAIRO CANTERANI SULLA QUESTIONE ILCESA ]  Anche in fondo al presente articolo

Nemi (RM) – Nemi affascinante e particolare territorio,  meta preferita dai turisti italiani e stranieri che visitano Roma e i siti  più importanti e suggestivi della provincia romana. Scelgono  Nemi poiché,  nel tempo, ha, con caparbia fatica, mantenuto quasi inalterate le bellezze del suo territorio, diventando il fiore all’occhiello dei Castelli Romani.

 E non è stato facile, perché anche nel piccolo  territorio nemese, dagli anni “70 la spinta alla speculazione edilizia, all’equazione stolta- sviluppo=cemento- è stata fortissima come su tutti i Castelli Romani. 

Complice una classe di politici e amministratori locali incapace di resistere a quelle spinte, vuoi per mancanza di sensibilità e cultura dell’ambiente, vuoi perché  collusa con i costruttori, il territorio degli altri paesi Castellani è stato, nell’ultimo trentennio, devastato e degradato,  compromettendo irreparabilmente le risorse tipiche dell’intera area ricca invece di storia, cultura, folklore e non ultime tipicità agro-alimentari. Anche a  Nemi,  agli inizi degli anni ’70, le amministrazioni democristiane  approvarono  un  Piano Regolatore Generale (PRG) che da un numero di abitanti, da sempre stabile fra i 1600/1800 , prevedeva tante nuove abitazioni sparse ovunque,con un incremento abitativo che avrebbe portato il totale a  15000/16000 abitanti.

Uno scempio.

In pratica ogni pezzo di territorio, dalle Vallette a Pontecchio sarebbe potuto essere  coperto da una colata di cemento, con pesanti ripercussioni in termini di degrado ,  consumo di territorio  e risorse naturali, in primis l’acqua. Se oggi Nemi è rimasto un luogo di una bellezza estrema, come lo definì Byron, è perché quello scempio si è riusciti con fermezza a bloccarlo. Certo che cancellare previsioni di PRG pesantemente espansive e che avevano attirato su Nemi le mire di molti “palazzinari” castellani non è stato semplice e ancora adesso vi sono strascichi giudiziari con chi non avendo potuto speculare cerca “indennizzi”. Oggi, prima di qualunque disquisizione sull’argomento, prima di lanciare accusare e  “linciare” pubblicamente ex amministratori, prima di nascondere proprie presenti e future  incapacità dietro al risarcimento ILCESA, per correttezza le forze politiche nemesi  dovrebbero esprimersi pubblicamente  su di   un punto fondamentale: è stato giusto fermare quanto previsto da quel PRG? Noi siamo fermamente convinti che è stato giusto. Che  quelle previsioni urbanistiche, se attuate,  avrebbero aperto scenari disastrosi  con possibili effetti devastanti per la nostra comunità. Non solo. Siamo fermamente decisi a contrastare chiunque, in futuro,  abbia in mente qualcosa del genere.

 Le altre parti in campo, che nell’ultimo periodo, hanno detto di tutto  attraverso  l’etere o in sedute di consiglio comunale  contro quella strategia di tutela del territorio come la pensano? Chiariscano, una volta per tutte,  questo punto. Escano da un equivoca posizione che li ha visti in questi anni porsi solo come amministratori “vittime” di una situazione da altri creata e costretti a ripararne i guasti, continuando ad alimentare stucchevoli polemiche sull’argomento, dando l’impressione che alle amministrazioni di sinistra, che hanno cancellato quelle previsioni di insensato sviluppo edilizio, rimproverassero il fatto di  aver avuto l’ardire di mettersi contro  il potere dei costruttori castellani. Alberto Bertucci / Giovanni Libanori – Alessandro Biaggi / Cinzia Cocchi e gli  altri dell’ultima ora, prima di lanciare accuse chiariscano ai cittadini prima di tutto questo importante punto: 

È  stato giusto fermare lo scempio previsto da quel piano regolatore? 

Fermare quel PRG è stato un pericolo scampato per Nemi oppure una opportunità mancata?

All’inizio degli anni ’80 ad un’ amministrazione della democrazia cristiana ne subentrò una del  partito comunista, giovane e con grande sensibilità per la tutela ambientale, che ereditato quel PRG, lo modificò e ridusse, una prima volta nel 1985 da circa 16000 abitanti a 7000/8000, affrontando già allora cause e battaglie contro i “palazzinari”, per salvare in particolare, l’area pregiatissima di Pontecchio.

Nel frattempo  il partito della cementificazione castellano ( allora molto forte con padrini trasversali sia a destra che a sinistra ) si era messo  in moto,  acquistando i terreni interessati dal PRG. Numerose  società di costruzioni erano scese in campo “fiutando” l’affare Nemi. Quindi,  qualunque intervento riduttivo dei mc previsti da quel  piano, sarebbe andato a  colpire gli  interessi particolari di queste.   Nel 1992 con  una variante al PRG  di salvaguardia, si ridussero  ancor più drasticamente i  mc di cemento. Si avviò così  un’altra guerra dei ricorsi  dei costruttori fra Tar e Consiglio di Stato.  Nel ’95 la sentenza del Consiglio di Stato lo annulla con la motivazione che si erano ridotte le cubature solo all’edilizia privata mentre si erano lasciate intatte quelle di edilizia popolare. L’amministrazione reiterò il PRG di salvaguardia con modifiche di recepimento della sentenza, cancellando alcune cubature destinate a zone  167. Nel frattempo intervenne la perimetrazione del Parco dei Castelli Romani che includeva tutto il territorio comunale. Contestualmente l’amministrazione di sinistra agevolò l’ edilizia privata legata ai restauri ed al riuso di manufatti abbandonati o fatiscenti del centro storico ed urbano per non sacrificare ulteriormente quegli operatori privati che volevano investire in modo alternativo e sostenibile  in linea con la vocazione turistica e  di salvaguardia del territorio nemese.  Soluzione  intollerabile  per  dei costruttori che  avevano  come unico interesse quello di  costruire e far fruttare al massimo  i loro terreni e che perciò fecero altri ricorsi.  

Nel ’99 cambio di colore amministrativo. A Canterani (sinistra)  subentrò Biaggi(destra). Nel 2001 l’amministrazione comunale,  della quale erano parte attiva anche alcuni degli attuali amministratori, sindaco compreso, produsse un  nuovo PRG, attraverso  il quale  venivano  ripristinate alcune zone  abitative, precedentemente cancellate, destinandole all’edilizia pubblica.

Considerazione:  la strategia messa in atto dalle precedenti amministrazioni, al di là se condivisa in toto o  meno, mirava comunque  a  fermare un  progetto che, potenzialmente,  poteva avere effetti disastrosi per l’intera comunità nemese. E, poi,  c’erano le azioni giudiziarie in atto   dei costruttori contro il Comune. Sarebbe stato logico, quindi,  che i nuovi inquilini dell’Ente proseguissero nel solco tracciato dai predecessori  continuando  a sostenerne i provvedimenti. Eventuali ripensamenti avrebbero, infatti,  esposto l’Ente al pericolo di  soccombere  nei    ricorsi in atto.  Con il nuovo PRG invece si scelse di cambiare. Una evidente sconfessione dell’impostazione precedente e soprattutto un grave errore tattico. Vediamo perché.

Se ci fosse stata condivisione sul fatto che la posta in gioco  era quella di  un  territorio messo in pericolo da chi ne voleva fare solo un  affare personale,sarebbe stato logico proseguire nel solco tracciato dal predecessore  mantenendo il punto sulla non edificabilità in todo  e   affrontando i ricorsi dei costruttori che puntavano ad evidenziare la disparità dei provvedimenti dell’Ente che favorivano solo l’edilizia pubblica.  Invece si mise  mano ad un nuovo PRG con il quale l’amministrazione Biaggi  aprì ad un  nuovo e  parziale  consumo di territorio,  commettendo, secondo noi, un gravissimo errore  tattico,  destinando questa nuova edificabilità all’edilizia pubblica. Come dire,  a Nemi si poteva   tornare a costruire, però  solo case popolari. Un autogol clamoroso. Era proprio l’accusa che i costruttori sostenevano  nel ricorso contro la giunta Canterani.  Praticamente  andò a rafforzare  quella che era l’accusa dei costruttori nei confronti dell’Ente nei precedenti ricorsi. Infatti nel 2002 i costruttori chiesero  il dolo e quindi che venisse riconosciuto loro un risarcimento. Nel 2010 il TAR da  loro ragione. L’amministrazione  Cocchi/Biaggi/Libanori/Bertucci avrebbe avuto un’altra carta da giocarsi: quella di un ricorso al Consiglio di Stato , evidenziando le ragioni che a suo tempo motivarono l’azione dell’ente: l’interesse pubblico-la tutela dei valori storico-ambientali, archeologici, sociologici, territoriali della comunità nemese, riconosciuti in seguito da enti sovra comunali (regione-provincia-ente parco-sovrintendenza archeologica). Invece, inspiegabilmente,decisero  di non ricorrere al Consiglio di Stato e la  sentenza divenne esecutiva

Recentemente il TAR ha quantificato  il danno ai costruttori a 300.000 euro. Purtroppo Bertucci e la sua giunta hanno deciso di non ricorrere al Consiglio di Stato contro questa sentenza. Altro errore gravissimo. Nell’interesse della nostra comunità,  il Comune di Nemi avrebbe avuto il dovere di ricorrere al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar del Lazio che condanna l’Ente a risarcire alla società Ilcesa circa 300 mila euro. 

All’azione ricorrente avrebbe dovuto  altresì garantire  adeguato e convinto sostegno inteso ad evidenziare, non solo la ingiusta pretesa di risarcimento a fronte di un già avvenuto sostanzioso guadagno, ma, soprattutto,  i principi che hanno ispirato  le scelte politico-urbanistiche delle amministrazioni di centrosinistra,  riconducibili esclusivamente all’obiettivo di salvaguardare la nostra cittadina  da un attacco speculativo imponente che avrebbe devastato  il  territorio e stravolto  la sua comunità. 

Invece in questo modo , la giunta Bertucci  oltre a sconfessare i principi ispiratori suddetti,  in modo implicito, fa un ulteriore ammissione di colpa  che, in caso di ricorso al Consiglio di Stato della contro parte (ILCESA)  pone  quest’ultima  in una posizione di indubbio vantaggio, ed espone l’Ente a rischi economici ben più elevati.

Da anni, ormai, la questione Ilcesa tiene banco nella quotidiana razione di critiche che investe Nemi.  Una  vicenda  che  oggi viene  evocata anche come spettro di future disgrazie economiche che porterebbero  l’ente al dissesto economico.

“Se in futuro verranno meno i servizi essenziali per la comunità, la colpa è degli ex amministratori (passati e recenti) che con i loro errori hanno  dato origine alla storia” sono più o meno le parole  usate dal sindaco Bertucci in uno degli ultimi Consigli  in cui venivano resi noti alla cittadinanza l’entità del risarcimento, stabilito dalla recente sentenza del TAR, (300 mila euro) che il Comune è chiamato a risarcire alla società Ilcesa.

Agitare questo “fantasma” è pretestuoso. Infatti nelle casse del Comune sono da tempo già state accantonate somme ampiamente sufficienti (avanzo economico già accantonato circa 500.000 Euro) senza dover intaccare i servizi ai cittadini. Non vorremmo che questo mettere le mani avanti del sindaco  Bertucci sia propedeutico a coprire eventuali mancanze conseguenti   la sua incapacità amministrativa. 

Ultima considerazione: se non avessimo avuto altre opzioni, se non ci fossero state strategie alternative a quelle che hanno portato all’ultima sentenza del TAR ( abbiamo visto che invece c’erano) , comunque crediamo che per la  comunità nemese, questi 300 mila euro sono un danno  infinitamente minore rispetto   allo sfracello ambientale che si prospettava sul suo territorio e i costi che avrebbe dovuto affrontare per servizi come strade-fogne-acqua– e quelli non quantificabili dovuti al fatto che alterare profondamente e irreversibilmente questo territorio ne avrebbe di fatto cancellato la vocazione altamente turistica e di attività legate alla cultura, alla storia e all’ambiente, settori che hanno potenzialità economiche nel tempo durature ed eco-compatibili.

Il consigliere Giovanni Libanori, in un recente Consiglio Comunale, ha promesso un dibattito pubblico sull’argomento.

Attendiamo fiduciosi !

 

LEGGI ANCHE:
 27/05/2013 NEMI, CASO IL.CE.SA. MARINELLI (SEL): CONSIGLIO COMUNALE TRA URLA E SORRISI BEFFARDI 
 27/05/2013 NEMI: GLI SMEMORATI DI COLLEGNO.
 26/05/2013 NEMI, CASO I.L.C.E.S.A.: PARLANO CINZIA COCCHI E ALESSANDRO BIAGGI
 25/05/2013 NEMI, QUESTIONE I.L.C.E.S.A.: TUONA L'EX SINDACO VAIRO CANTERANI
 30/04/2013 NEMI, SENTENZA ILCESA: IL COMUNE CONDANNATO AL RISARCIMENTO DI 300 MILA EURO
 25/05/2012 NEMI, LA CONOSCENZA DEI FATTI È ALLA BASE DELL’OPERATO DI UN SINDACO.



NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: TUTTE LE LICENZE PORTANO A ROMA

Chiara Rai

Nemi (RM) – E’ proprio vero quando si dice che tutte le strade portano a Roma. Ma quando gran parte delle licenze Ncc portano a Roma, allora la curiosità cresce intorno a questo discusso fenomeno. E’ da qui che nasce la nostra inchiesta. Infatti, sulla scia della curiosità e anche delle notizie riguardanti sequestri da parte delle Forze dell’Ordine di licenze di Noleggio Con Conducente (NCC) irregolari nei Comuni di Fiumicino e Ciampino, abbiamo effettuato una sorta di monitoraggio a Nemi, in Piazza Roma, delle auto NCC che quotidianamente trasportano turisti in paese. E ci siamo resi conto che il mondo è bello perché è vario: la rivelazione ci è stata data dallo scudetto, posto nella parte posteriore dell’autoveicolo, che riporta il Comune che ha rilasciato la licenza. Abbiamo visto molti NCC autorizzati dal Comune di Roma, o da altri Comuni del circondario (Genzano di Roma, Rocca di Papa, Frascati), mentre altri fanno riferimento a Comuni un po’ più lontani (Campodimele in provincia di Latina): ma ci sono anche quelli che in base alla normativa, non dovrebbero trovarsi a Nemi. Sono forestieri, insomma. Abbiamo quindi immortalato un’auto abilitata NCC con licenza rilasciata addirittura dal Comune di Milazzo (Sicilia), una da Loreto Aprutino (Abruzzo), distanza minore ma pur sempre apprezzabile, come anche un’altra proveniente da Manopello (Abruzzo). Che dire poi della licenza NCC rilasciata dai Comuni di Cicala (Calabria), di San Michele Salentino (Puglia) e da Castel di Sangro (Abruzzo), quest’ultima da un nostro controllo  risulta addirittura con partita Iva cessata, e quindi non abilitata a tale servizio. Ci sono inoltre alcune licenze che fanno capo a cooperative con sede legale nel Comune di Roma e con rimessa nel comune di Roma: come si configurano queste posizioni nella normativa?

Esiste però un comune denominatore che spiega l’arcano: tutti gli intestatari delle licenze sono residenti a Roma. Quindi, presumiamo che  sicuramente non faranno ritorno con gli automezzi nelle rimesse dei Comuni che hanno rilasciato le licenze.

E regolare tutto questo? Sicuramente curioso e certamente c’è una base di materiale pronto per eventuali indagini. Che c’è di male nel fatto che gli automezzi non fanno ritorno nelle rimesse dei Comuni che hanno rilasciato le licenze?

Per poter conseguire e mantenere l’autorizzazione per il servizio di noleggio con conducente è obbligatoria la disponibilità, in base a valido titolo giuridico, di una sede, di una rimessa o di un pontile di attracco situati nel territorio del Comune che ha rilasciato l’autorizzazione. E’ inoltre d’obbligo lo stazionamento dei veicoli esclusivamente all’interno della rimessa e la legge in materia impone che l’inizio ed il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente avvengano alla rimessa situata nel Comune che ha rilasciato l’autorizzazione. Mentre sia il prelevamento che l’arrivo a destinazione dell’utente possono avvenire anche nel territorio di altri Comuni.

Immaginare dunque, per esempio l’auto che prima abbiamo citato, abilitata al NCC con licenza rilasciata addirittura dal Comune di Milazzo: tra la partenza dalla rimessa ed il ritorno alla stessa, in 24 ore, rimane giusto il tempo di una visita a Nemi, con grande stress del conducente.  

Dunque ci si chiede, è normale che licenze rilasciate ad automezzi Ncc in Sicilia, Calabria, Puglia, Abruzzo poi riconducano la loro attività nella città eterna che accoglie con le sue grandi braccia sia i conducenti che i mezzi forestieri?

LEGGI ANCHE: 

FIUMICINO, FALSI TASSISTI E NOLEGGIATORI ABUSIVI ADESCAVANO TURISTI

FIUMICINO, SMASCHERATO TRAFFICO DI LICENZE E NULLA OSTA PER IL SERVIZIO DI NOLEGGIO CON CONDUCENTE

ROMA, CNA NCC: RICORSO AL TAR CONTRO DELIBERA CAMPIDOGLIO




NEMI, GRANDE PARTECIPAZIONE PER L'EVENTO SUI DIRITTI UMANI PROMOSSO DA INSIEME PER NEMI

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Redazione

Nemi (RM) – Grande successo per l’evento di Insieme per Nemi che sabato 29 giugno ha spalancato i portoni dello splendido Palazzo Ruspoli per accogliere la proiezione del film “Free China: Il coraggio di credere”.

L’evento organizzato grazie all’associazione Lions Club Host Velletri è stato un importantissimo momento di riflessione di grande rilievo per il nostro Paese in merito alla pratica immorale di espianti di organi che sta avvenendo in Cina e che rappresenta un'atrocità di indicibile violenza di fronte alla quale il mondo Occidentale non può rimanere in silenzio.

A dare il benvenuto a tutti i graditissimi ospiti è stato il consigliere comunale ed ex sindaco di Nemi Cinzia Cocchi (Insieme per Nemi) la quale, a nome dell’intero gruppo, ha ringraziato lo sponsor, Associazione Lions Club Velletri Host in persona del suo Presidente, Dott.Francesco Di Martino, presente all'evento, nonché l' Associazione Fallum Daffa, rappresentata da Francesca Rotondi, e Costantin operatore della NTD. 

Il Dott. Andrea Lorini, capo redattore del giornale on line Epoc Time, ha illustrato con particolare maestria e competenza il contenuto del film "Free China il coraggio di credere".

Il film si concentra sulla vita di due persone che erano l’obiettivo di una delle campagne politiche più estreme del Partito di recente memoria; dopo un giro cominciato a Los Angeles il 31 maggio, ha aperto al pubblico per proiezioni teatrali a New York lo scorso 7 giugno.

Il film è stato mostrato solo in eventi privati – quattrocento, secondo le stime dei produttori – in tutto il mondo, tra cui campus universitari, uffici aziendali e uffici governativi. Se non facciamo qualcosa per fermare tutto questo, non saprei come potremmo affrontare i nostri figli tra qualche anno quando ci chiederanno: “Perché non avete fatto nulla?” Jennifer Zeng, protagonista del film.

Il documentario esplora le storie di Jennifer Zeng e del Dr. Charles Lee, entrambi incarcerati e torturati in Cina per il loro credo nel Falun Gong, una pratica spirituale diventata popolare nel Paese durante gli anni 90, ma che è gravemente perseguitata dal 1999.

Sin dal suo debutto nell’aprile 2012 al Palm Beach International Film Festival, il film è stato premiato nel circuito dei film festival, tra cui il 45° WorldFest Houston International Film Festival, e l’American Insight Free Speech Film Festival. Ha vinto i migliori premi della sua categoria all’Awareness Film Festival a West Hollywood, a maggio dell’anno scorso. Il produttore esecutivo Kean Wong ha detto che il giro teatrale ha un doppio scopo: parte di esso è preparare la strada per le nomine all’Oscar, e l’altro è aiutare a far crescere un movimento globale che si appellerà all’umanità per i diritti umani di tutte le persone in Cina.. 

Dopo la proiezione, durata circa un'ora, le numerose persone presenti all’evento hanno, con molta sensibilità, esternato le proprie impressioni. Data la drammaticità di quanto visto ed ascoltato, si è percepita una sensazione generale di stupore e, al contempo, di grande senso di solidarietà per tutti coloro che in Cina dimostrano di credere con coraggio alla possibilità di rivendicare i diritti civili calpestati.

L’Avvocato Alessandro Biaggi, ex sindaco di Nemi,  ha auspicato che la globalizzazione dei mercati che hanno consentito alla Cina di affermarsi tra le economie più forti al livello mondiale, riesca ad ottenere, in tema di diritti civili, lo stesso risultato di trasformazione rispetto ad una società fondata su di un capitalismo di stato ormai anacronistico e non più tollerabile.

La Dott.ssa Giulia Amici, specializzata in lingue orientali, la quale ha soggiornato per molti anni in Cina, ha parlato di un regime capillare di polizia che sostanzialmente ha privato e priva i cittadini di tutte le libertà fondamentali. Una testimonianza che viene da chi ha vissuto come ospite nelle famiglie ed ha studiato nella scuola pubblica, così da poter cogliere tutti gli aspetti di una società che è per noi paradossale, incomprensibile e, comunque, inaccettabile.

Laura Borgognoni, tra le promotrici dell'organizzazione dell'evento di Insieme per Nemi, ha riflettuto sulla seguente ipotesi: come avrebbe reagito una persona come lei, vissuta e cresciuta nell'attuale società italiana libera, nell’asfissiante contesto della realtà cines? Avrebbe avuto il coraggio di credere di poter opporsi con la stessa determinazione dei dissidenti presentati nel film proiettato?

Cinzia Cocchi ha infine interpretato il senso di frustrazione avvertito dai presenti alla proiezione, riflettendo sul fatto che qualche volta il silenzio può essere più forte di ogni altra esternazione.

Gli ospiti hanno lasciato numerose e toccanti testimonianze nel quaderno delle presenze. Una tangibile prova di condivisione rispetto ai temi della convivenza civile e del rapporto con l' Autorità dello Stato.




NEMI, RAVE PARTY: POLIZIA E CARABINIERI INTERROMPONO PARTY SUL LAGO CON RUMORI ASSORDANTI

Redazione

Nemi (RM) – Sono stati gli agenti dei Commissariati di Polizia di Genzano e Albano in collaborazione con i Carabinieri della Stazione di Nemi ad interrompere un “rave party” nella notte tra sabato e domenica sulle rive del Lago.

Le circostanze hanno infatti richiesto l’intervento delle Forze dell’ Ordine.

Numerose sono arrivate infatti le chiamate dei cittadini per rumori “assordanti” provenienti da “ La Fiocina “, una località nell’area sud-est del lago, presso un fondo agricolo in disuso.

I poliziotti e i carabinieri intervenuti hanno constatato la presenza di una trentina di giovani – 6 dei quali minorenni – nel pieno di una festa con musica ad altissimo volume.

Tutti identificati, molti dei presenti sono apparsi in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta presumibilmente dall’assunzione smisurata di bevande alcooliche.

I minorenni, terminati gli accertamenti di rito – alcuni provenienti da Roma e altri dalla provincia – previo avviso alla Procura della Repubblica presso il Tribunale peri i Minorenni, sono stati affidati ai rispettivi genitori.

Rintracciato inoltre il proprietario del terreno, che ora verrà ascoltato in merito all’accaduto.

 




NEMI, CROCIFISSO IN COMUNE. MARINELLI: “FUORI LUOGO E FUORI DAL TEMPO LA DECISIONE DELL’AMMINISTRAZIONE”

Azzurra Marinelli – Sel Nemi

Recandomi in comune mi sono accorta che nella sala consiliare é stato "murato" un crocifisso. Non sto certo a sindacare la bellezza o meno dal punto di vista artistico, ma trovo davvero fuori luogo e soprattutto fuori dal tempo, la decisione dell'amministrazione comunale. 

In primo luogo la casa comunale rappresenta la casa di tutti i cittadini, senza alcuna distinzione di sesso, razza o religione, quindi se vogliamo tenere il crocifisso,  allora dobbiamo provvedere a "murare" anche i simboli delle altre confessioni religiose. In secondo luogo immaginiamo le coppie che scelgono il matrimonio civile perché non credono e arrivando in comune trovano il crocifisso. Insomma sono fermamente convinta che gli edifici pubblici italiani, che siano scuole, ospedali o a maggior ragione i municipi debbano mantenere un'assoluta neutralità in campo religioso. C'è una delibera per il crocifisso? Sia se la riposta sarà positiva sia se sarà negativa, le opposizioni dove sono? La laicità del nostro stato é,  mi si consenta il paradosso Sacra!




NEMI, VIOLAZIONE DIRITTI UMANI: TUTTO PRONTO PER LA PROIEZIONE DEL FILM “FREE CHINA: IL CORAGGIO DI CREDERE”

A.P.

Nemi (RM) – Il 29 giugno a Nemi la proiezione del film “Free China: Il coraggio di credere”.

L’evento organizzato in collaborazione con  “Insieme per Nemi” e l’associazione Lions Club Host Velletri sarà un momento di riflessione di grande importanza per il nostro Paese in merito alla pratica immorale di espianti di organi che sta avvenendo in Cina e che rappresenta un'atrocità di indicibile violenza di fronte alla quale il mondo Occidentale non può rimanere in silenzio.

Free China: Il coraggio di credere:

Il film si concentra sulla vita di due persone che erano l’obiettivo di una delle campagne politiche più estreme del Partito di recente memoria; dopo un giro cominciato a Los Angeles il 31 maggio, ha aperto al pubblico per proiezioni teatrali a New York lo scorso 7 giugno. 

Il film è stato mostrato solo in eventi privati – quattrocento, secondo le stime dei produttori – in tutto il mondo, tra cui campus universitari, uffici aziendali e uffici governativi. Se non facciamo qualcosa per fermare tutto questo, non saprei come potremmo affrontare i nostri figli tra qualche anno quando ci chiederanno: “Perché non avete fatto nulla?” Jennifer Zeng, protagonista del film.

Il documentario esplora le storie di Jennifer Zeng e del Dr. Charles Lee, entrambi incarcerati e torturati in Cina per il loro credo nel Falun Gong, una pratica spirituale diventata popolare nel Paese durante gli anni 90, ma che è gravemente perseguitata dal 1999.

Sin dal suo debutto nell’aprile 2012 al Palm Beach International Film Festival, il film è stato premiato nel circuito dei film festival, tra cui il 45° WorldFest Houston International Film Festival, e l’American Insight Free Speech Film Festival. Ha vinto i migliori premi della sua categoria all’Awareness Film Festival a West Hollywood, a maggio dell’anno scorso. Il produttore esecutivo Kean Wong ha detto che il giro teatrale ha un doppio scopo: parte di esso è preparare la strada per le nomine all’Oscar, e l’altro è aiutare a far crescere un movimento globale che si appellerà all’umanità per i diritti umani di tutte le persone in Cina.

«Abbiamo compreso, non è solo un film, è quello che fai con il film», ha detto in un’intervista nel suo ufficio di Manhattan. «Sapevamo che questo film poteva davvero fornire gli strumenti per rafforzare migliaia di attivisti in tutto il mondo che vogliono sostenere libertà più grandi in Cina».

Mentre diffonde la consapevolezza in tutto il mondo, Wong ha inoltre in programma un satellite e delle trasmissioni Internet in Cina. Questo, spera, avrà una «reazione a catena», inspirando la gente in Cina a lottare per la giustizia e la libertà.

Jennifer Zeng, protagonista del film, ha detto che dato il ruolo della Cina nel mondo, quello che accade all’interno del Paese in questi giorni è un problema di tutti. «Se non facciamo qualcosa per fermare tutto questo, non saprei come potremmo affrontare i nostri figli tra qualche anno quando ci chiederanno: “Perché non avete fatto nulla?”».

Charles Lee ha fatto leva sul suo coinvolgimento nella produzione per aiutare a raccontare al Governo Usa la «vera natura del Partito comunista cinese», così i funzionari americani saranno meglio preparati per avere a che fare con le loro controparti cinesi.

Quando era imprigionato, Lee era forzato a fare pantofole di Homer Simpson e altri ciondoli da esportazione per Paesi come gli Stati Uniti. Ritiene che aneddoti come quello porteranno a casa la realtà della persecuzione sancita dallo Stato in Cina. «C’è il lato oscuro» della Cina, ha detto Wong. «Il regime utilizza persecuzione, violenza e menzogne come meccanismo per generare paura in tutta la popolazione». «Lo scopo, dice, è impedire alla gente di lottare per la giustizia».

Wong spera che la visita di Xi Jinping sarà collegata con le preoccupazioni sugli abusi dei diritti umani in Cina.

Free China è stato prodotto con la collaborazione di Ntd Television, un servizio di comunicazione indipendente in lingua cinese con sede a New York, con la quale Kean Wong è affiliato, e con World2Be Productions, una compagnia fondata dal regista Michael Perlman, che ha inoltre diretto Tibet: Al di là della paura.

I realizzatori si sono fatti strada fino ad ora nei loro sforzi per portare l’attenzione del pubblico per i diritti umani in Cina.

 

LEGGI ANCHE:

PARTITO COMUNISTA CINESE: LA PERSECUZIONE DEI CINESI, VITTIME DEGLI ESPIANTI DI ORGANI




CASTELLI ROMANI: LA RIGENERAZIONE URBANA E TERRITORIALE

72 1024x768

Normal 0 14 false false false /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Carlo Testana – PhD in Ingegneria edile-architettura, Italia Nostra- Castelli Romani


I concetti innovativi della programmazione territoriale tesa alla riqualificazione delle città e degli ambienti urbani e territoriali, che l’Europa ha messo in atto in questi ultimi anni, accompagnati da cospicui finanziamenti, sono le nuove occasioni da cogliere a livello Regionale per affrontare i drammatici problemi delle città e dei paesaggi.


La Regione Puglia, tra le prime, ha intercettato questi temi recependo a livello legislativo le parole chiave dell’ innovazione: Sostenibilità – Integrazione – Partecipazione.


Infatti la LR n.21/2008, e le successive LLRR 14/2009 e 21/2011, hanno tradotto in norme questi aspetti innovativi della pianificazione orientata non più al consumo dei suoli ed all’espansione urbanistica ed edilizia, ma alla riqualificazione dell’esistente ed alla tutela delle risorse storiche, culturali e ambientali.


La certezza che la gestione dei servizi necessari a rendere efficiente una città diventa impossibile con i vecchi modelli legati all’espansione infinita di quartieri e strutture sta convincendo molti amministratori, Enti e cittadini che quella strada è profondamente sbagliata. I costi di manutenzione di infrastrutture e servizi non sono più sostenibili dalle comunità, e i cittadini ne patiscono quotidianamente gli enormi disagi. Strade rotte, giardini lasciati all’incuria, marciapiedi fatiscenti o inesistenti, mobilità lenta ed inquinamento acustico e visivo, rifiuti ingestibili, trasporti incivili, agricoltura trascurata, aree doc invase da capannoni, discariche abusive.


Viceversa la rigenerazione riporta quegli equilibri all’interno del sistema città-territorio necessari al suo funzionamento in termini di qualità urbana e sociale.


Queste le argomentazioni che la prof.ssa Angela Barbanente, vicepresidente e assessore alle politiche della qualità del territorio dei beni culturali, urbanistica e politiche abitative della Regione Puglia sta illustrando in convegni, Master, conferenze in tutta Italia. Il l° giugno era a Roma presso la facoltà di Ingegneria “Sapienza” di Roma, ed ha presentato la politica Urbanistica Regionale della Puglia che sta percorrendo le nuove strade dell’innovazione con risultati sorprendenti e con l’accesso ai finanziamenti Europei del  programma FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) 2007-2013.


Gli obiettivi si riferiscono ai programmi di riqualificazione di città e sistemi urbani attraverso la valorizzazione delle risorse storico-culturali e ambientali; Rigenerazione Urbana con specifici Piani Integrati e Rigenerazione Territoriale con azioni che vanno dalla scala di quartiere a quella degli insediamenti urbani e al territorio più ampio. I comuni della Puglia che hanno aderito a tali innovazioni sono quasi il 50 per cento. Molti gli esempi concreti presentati, nelle città di Alliste, Terlizi, Gravina, Mesagne, Fasano e altri, tutti incentrati sulla sostenibilità e l’interesse pubblico e sulla qualità della vita. Recuperi di piazze, aree dismesse, porticcioli, margini storici e quartieri di edilizia pubblica attraverso Piani specifici condivisi.


Questa politica sta indicando una direzione precisa e sarà l’unica possibile a garantire un futuro sostenibile.


Ascoltando queste interessanti argomentazioni la mente torna indietro di quasi 30 anni quando ai Castelli Romani un illuminato quanto isolato Sindaco (Canterani Sindaco di Nemi fino al 1999) con la sua giunta, intraprese la difficile strada della sostenibilità ambientale. Allora il termine non esisteva nel vocabolario urbanistico e le città a partire dagli anni settanta approvavano strumenti urbanistici che le avrebbero portate al collasso ed all’ingovernabilità. Il termine “valorizzazione” ad esempio, indicava la trasformazione di un bosco o di un’area agricola  in  capannoni e villette.


Vairo Canterani, sociologo e sindaco, con formidabile intuito, aveva compreso, con largo anticipo, che la strada dell’espansione urbana e del consumo delle risorse ambientali è un suicidio per le comunità e che queste in pochi anni avrebbero perso risorse naturali e culturali inimmaginabili e non riproducibili. Aveva messo l’interesse pubblico al posto di quello privato sparecchiando, con l’adozione del Piano Regolatore (1992-1995), i banchetti costituiti per soddisfare gli appetiti di molte società edilizie richiamate agli affari dalla straordinaria bellezza del Bacino del lago di Nemi. “Bellezza che verrà fornita dal “Pubblico” ai costruttori per incrementare i loro guadagni in cambio di niente, anzi in cambio di costose e ingovernabili infrastrutture e servizi lontani dalla città” sosteneva Canterani.


Una “plusvalenza” non tassata, senza alcuna ricaduta positiva per la città.


Questo Piano Regolatore, che un’impreparata Regione Lazio non ha mai sostenuto nè approvato, programmava il territorio secondo i criteri dell’attenzione al costruito storico, ai beni culturali, ambientali e paesaggistici, alle visuali panoramiche, all’agricoltura di qualità, al recupero dei fossi, al mantenimento della memoria della cultura materiale e contadina e molto altro ancora sul fronte della tutela e della valorizzazione.  Sostenibilità sociale e risparmio delle risorse pubbliche, risorse da tramandare intatte alle generazioni future, queste erano le Linee Guida del Piano.


La vicenda giudiziaria iniziata con i ricorsi  della società edilizia ILCESA ha visto  soccombere il Comune: è di questi giorni il riconoscimento di un danno di 300 mila euro a favore del privato che il comune di Nemi dovrebbe risarcire. Nessuno ha calcolato invece il beneficio pubblico che quelle politiche  di Sostenibilità, pionieristicamente intraprese da Canterani, hanno avuto su Nemi.


Amministratori impreparati e miopi, legislazioni retrograde, avvocati che non hanno saputo difendere questo interesse pubblico hanno creato le condizioni per lo svolgersi di questa triste vicenda. Canterani, si apprende dalle cronache  di questi giorni è stato pesantemente attaccato in Consiglio Comunale e criticato anche da forze politiche che si dichiarano ecologiste.


Ma intanto, e con grande vigore, (si vedano appunto le esperienze delle Regioni Puglia, Toscana, Emilia,) la strada intrapresa in solitudine da Canterani, (Nemi fu l’unico Comune d’Italia 20 anni fa ad erigersi paladino dei beni comuni in maniera così forte), sta diventando l’unica possibile. La Regione Lazio guardi con attenzione le scelte della Regione Puglia, per non rimanere indietro perché le risorse per governare il futuro con i vecchi Piani, gli Accordi di Programma, e con la concertazione che premia solo i privati non piace all’Europa, non piace alle comunità e non piacerà ai posteri.