NEMI, CROSS COUNTRY: ALTRI INCIDENTI

A. P. 

Nemi (RM) – Altri infortuni per la manifestazione di Cross Country in corso a Nemi. Ieri altri due casi si sono aggiunti a quello del ciclista con frattura al femore recuperato in elicottero.

Due ciclisti hanno avuto degli incidenti che gli avrebbero provocato delle fratture agli arti.

Il caos veicolare che ha mandato in tilt la cittadina, a causa dei molteplici divieti "mordi e fuggi" dell'ultimo minuto (messi, tolti e poi rimessi), ha provocato un ulteriore incidente: Un vigile urbano è stato colpito da un'automobile e trasportato in ospedale. Fortunatamente, secondo quanto si apprende non avrebbe riportato gravi lesioni.

Per gli agonisti la giornata di ieri è stata utile per studiare ancora una volta il percorso e definire le strategie di gara in vista delle batterie di oggi.

Questo il programma di DOMENICA 21 LUGLIO 2013

ore 9.15 ingresso in griglia, partenza ore 9.30 uomini juniores (4 giri)

ore 11.15 ingresso in griglia, partenza ore 11.30 élite donne (5 giri), ore 11.32 under 23 donne (4 giri), ore 11.34 donne juniores

ore 13.15 ingresso in griglia, partenza ore 13.30 uomini under 23 (5 giri)

ore 15.15 ingresso in griglia, partenza ore 15.30 uomini élite (6 giri)

LEGGI ANCHE:

 20/07/2013 NEMI, GARA CROSS COUNTRY: I VERDI INTERPELLANO IL CORPO FORESTALE DELLO STATO

 18/07/2013 NEMI, GARA DI CROSS COUNTRY: A RISCHIO L’INTERO ECOSISTEMA DEL TERRITORIO




NEMI, GARA CROSS COUNTRY: I VERDI INTERPELLANO IL CORPO FORESTALE DELLO STATO

Chiara Rai

Nemi (RM) – Bufera sulla gara di mountain bike che si tiene oggi e domani a Nemi, con un itinerario che tocca punti di rilievo storico archeologico come Fontan Tempesta, Pontecchio, Vallone e un lungo tratto lastricato della via Sacra.

Il presidente dei Verdi Lazio Nando Bonessio intende rivolgersi  al Comando Provinciale della Forestale per sapere se siano state seguite le procedure corrette nelle autorizzazioni, se è previsto il ripristino dei luoghi e se esiste una copertura assicurativa per eventuali danni.

Insomma circa 1.500 mountain bike e un migliaio di visitatori al seguito, sostengono i Verdi, potrebbero compromettere questi micro-ecosistemi con equilibri estremamente precari, “per questo – aggiunge Bonessio – siamo rimasti stupiti dalla “leggerezza” con cui le autorità preposte, Ente Parco in primis, sembra abbiano concesso le autorizzazioni alla manifestazione”.

Sempre Bonessio ha così concluso: “Ci rivolgeremo al Comando Provinciale del Corpo Forestale dello Stato e diffonderemo immediatamente le risposte che otterremo. –  conclude il presidente dei Verdi Lazio – Non siamo assolutamente contro le manifestazioni sportive, ma riteniamo che si sarebbe potuto procedere con più cautela, magari proponendo un percorso diverso ed organizzando al latere della manifestazione una “visita guidata” a quelle che sono le grandi risorse del territorio di Nemi: la sua natura e le sue vestigia storico-archeologiche.” Dunque anche i Verdi, pur non entrando nel merito dell’attività sportiva in se stessa, ritengono poco opportuna la scelta del percorso.  

Nel frattempo il nostro quotidiano ha verificato i nulla osta pubblicati online dall’Ente Regionale Parco dei Castelli Romani e non risulta esserci quello rilasciato agli organizzatori della manifestazione. Contattata telefonicamente la sede dell’Ente, abbiamo chiesto se fosse reperibile o meno l’atto ma ci è stato risposto che “sono tutti in vacanza”. Il fato ha voluto che nessuno fosse presente ma torneremo a chiedere spiegazioni.

Intanto un ciclista è caduto ieri durante la pratica del percorso, finendo in mezzo al bosco e procurandosi la rottura di una gamba. Intervenuti i Carabinieri di Nemi, l’atleta è stato portato in elicottero al pronto soccorso. 

E su Facebook si è accesa una piccola polemica da parte di qualcuno che non ha compreso che non sono le biciclette l’oggetto di critica quanto la scelta del percorso. Parlano di immondizia e pongono interrogativi scontati per qualsiasi persona che abbia un know how di come vada trattato un ambiente protetto. La domanda è questa: 1.500 ciclisti e un migliaio di visitatori non lasciano neppure una cartaccia o bottiglia in plastica a terra? 

E poi non è una bicicletta a provocare eventuali danni ma come sottolineato anche dai Verdi, sono 1.500 biciclette da corsa pari a 3 mila ruote che nel giro di 48 ore avranno un impatto su questi micro – ecosistemi dall’equilibrio già precario. Studi scientifici per ora non ne pubblichiamo, ma sicuramente torneremo sull’argomento. 

LEGGI ANCHE:

NEMI, GARA DI CROSS COUNTRY: A RISCHIO L’INTERO ECOSISTEMA DEL TERRITORIO




NEMI, STRADA DEL LAGO. DETERMINE AD INTERMITTENZA: TOGLI IL GEOLOGO E METTI L’INGEGNERE

Redazione

Nemi (RM) – Togli la determina e rimetti la determina. Togli il geologo e metti l’ingegnere. Una dinamica alquanto insolita che si intende evidenziare.

La Determinazione del comune (138 del 4 luglio 2013) prevede l’affidamento dell’incarico, all'ingegner Nando Mastrostefano, relativo alle indagini geotecniche nonché la redazione di una relazione geologica sulla sp32/c "Nemi Lago" meglio conosciuta come via del Tempio di Diana. 

Fin qui nulla da eccepire se non fosse che la strada in questione, nell’estate 2012, è stata oggetto di interventi di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di circa 200 mila euro, effettuati dall’assessorato all’Ambiente – Area Difesa del Suolo – della Regione Lazio e finalizzati alla messa in sicurezza del versante.

A seguito di questi lavori la strada Nemi Lago è stata riaperta.

Insieme per Nemi, (che ha inviato questa ulteriore nota al nostro quotidiano) il gruppo politico che vede l’ex sindaco Cinzia Cocchi seduta ai banchi dell’opposizione in Consiglio, lo scorso ottobre ha preparato un dossier [ CLICCARE QUI PER LEGGERE IL DOSSIER ] nel quale veniva evidenziato il fatto che gli interventi effettuati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, ai fini della riapertura della strada per la quale le precedenti amministrazioni avevano stimato (con l’ausilio di tecnici di Provincia e Regione) circa 1 milione di euro di interventi, non avrebbero messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana. Nel dossier fotografico, Insieme per Nemi evidenzia altresì che sarebbero stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private.

Ma non solo. C’è un altro fatto. E cioè che il 5 settembre del 2012, è stato revocato con la delibera di Giunta l’affidamento di una perizia ad un geologo nell’area sita lungo via Tempio di Diana. Tale revoca è stata motivata dal fatto che l’intervento della Regione Lazio avrebbe messo in sicurezza l’intera area ai fini della riapertura. La riapertura, dunque, c’è stata. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE IL DOCUMENTO DI REVOCA DEL GEOLOGO ]

"Ciò che salta all’occhio, – commentano da "Insieme per Nemi" – dopo diversi mesi dalla stessa, è l’affidamento con la Determinazione 138 del 4 luglio 2013 dell’incarico revocato (con la stessa finalità investigativa) ad un nuovo professionista (Ing. Nando Mastrostefano). [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'AFFIDAMENTO INCARICO ALL'INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO ] 

La motivazione viene ricondotta alla necessità di “stimare la possibilità di revocare l’ordinanza sindacale di sgombero n.3/2011” per cui “occorre conoscere le caratteristiche geologiche per definire i parametri utili per la progettazione di eventuali opere di sostegno da mettere in atto ed avere un quadro conoscitivo completo per le opportune opere di difesa che dovranno essere progettate”.

Perché? A cosa serve questa ulteriore indagine tecnica se la Giunta ha asserito nella precedente delibera che non era necessaria ulteriore perizia in quanto la Regione Lazio è responsabile della messa in sicurezza avvenuta (??) considerando che gli interventi hanno interessato anche le aree che dovrebbero essere oggetto dell’attuale indagine.

Ed ancora,  – proseguono nelle dichiarazioni da " Insieme per Nemi" – senza nulla togliere all’altissima professionalità del tecnico, perché questa volta si è deciso di affidare l’incarico ad un ingegnere anziché ad un geologo?

E per finire, trattandosi di interventi su proprietà private, gli oneri della perizia tecnica pari ad euro 5.033,60 [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'AUTORIZZAZIONE ALLA SPESA DI EURO 5.033,62 ] e degli eventuali lavori non dovrebbero essere a carico dei proprietari dei terreni??

Perché un altro dispendio di risorse pubbliche, quando la Regione Lazio, come più volte affermato dall’Amministrazione, con i lavori eseguiti ha permesso la riapertura dell’arteria Nemi – Lago?

C’è qualcosa che non va?".

LEGGI ANCHE:

NEMI, GARA DI CROSS COUNTRY: A RISCHIO L’INTERO ECOSISTEMA DEL TERRITORIO

Angelo Parca

Nemi (RM) – Mancano poche ore all'inizio della gara di mountain bike che interesserà il territorio incontaminato e protetto di Nemi dal 19 al 21 luglio.

Un percorso di oltre 5 km.  Insieme per Nemi ha rivolto alcune domande all’amministrazione Bertucci diffuse anche tramite manifesto. Il sindaco Alberto Bertucci ha vietato la sosta e la circolazione con (la prima con rimozione forzata) in molteplici principali zone della cittadina per tre giorni creando probabili disagi alla circolazione e ai pedoni.

Ciò che preoccupa di più è che  il percorso delle biciclette da corsa tocca i principali punti di rilievo storico archeologico da conservare come Fontan Tempesta, Pontecchio e Vallone.

La zona del  Vallone e di Fontan Tempesta è di grande interesse vegetazionale e di notevole valenza ecologica in quanto testimonianza della vegetazione preesistente all’impianto del castagno. Inoltre, è l’unico indicatore ecologico per valutare il grado di antropizzazione dei boschi nel territorio dei Castelli Romani.

Inoltre si percorre in discesa un lungo tratto lastricato della via Sacra, non distante dalla prestigiosa area del tempio di Diana. Insomma circa 1.500 mountain bike potrebbero stravolgere il territorio.

L'Ente Regionale Parco dei Castelli Romani, preposto alla tutela dell'ecosistema nell'area protetta, ha considerato l'impatto ambientale che avranno le mountain bike su un territorio come quello di Nemi? Si è pensato al ripristino dei luoghi dopo l’evento di così alto impatto sul territorio?

Si aspetta un celere riscontro.

LEGGI ANCHE:

NEMI, LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA STRADA NEMI LAGO: IL DOSSIER DI "INSIEME PER NEMI"




LA SECONDA EDIZIONE DEL FESTIVAL DEI CASTELLI ROMANI SCALDA I MOTORI

Castelli Romani – Nella suggestiva cornice dei Castelli Romani torna dal 25 luglio il “Festival dei Castelli Romani Nazionale” . In piazza della Libertà a Castelgandolfo al via, alle 21 30 la seconda edizione del concorso di musica d’autore,  che calerà il sipario a dicembre nella sala del Teatro Artemisio Gian Maria Volontè di Velletri.

Pensata per scoprire e premiare giovani talenti e autori promettenti del panorama musicale nazionale, la manifestazione ideata e promossa dalla Guaranà Eventi di Francesca Cedroni, patrocinata dalla Provincia di Roma e dai Comuni di Velletri, Genzano di Roma, Albano Laziale, Ariccia, Marino, Rocca Priora, Rocca di Papa, Frascati, Castelgandolfo e Lanuvio,  nasce  sulle  orme del "Festival di Velletri"  che fece storia negli anni ’50  per  la  partecipazione dei più grandi musicisti  dell’epoca.

Quattro fasi  per la kermesse che, dopo una prima selezione condotta a cura di una commissione di musicisti ed esperti del settore musicale, tra   pre-selezioni dal vivo , semifinale e finale,  partendo dalla città papale toccherà,  poi,   le piazze più belle dei Castelli Romani chiamando complessivamente sul palco ventidue band provenienti da ogni parte d’Italia  scelte in una rosa di quaranta. 

Al  ritmo di note e votazioni la manifestazione prosegue, quindi,  con la selezione degli artisti affidati  al giudizio di una  giuria e del pubblico votante ,  il 27 Luglio a Nemi  in piazza Umberto I,  il 3 Agosto a Velletri in piazza Ottaviano Augusto, il 10 a Genzano in piazzale Sforza Cesarini  ed infine a Lanuvio il primo settembre  in piazza Mazzini – Belvedere . 

Due splendide location per gli artisti in gara che, a suon di melodia e brani inediti, si affronteranno per la semifinale il 6 settembre ad Ariccia  (ospite della serata il vincitore dell’edizione 2012 Simone Presciutti con il nuovo singolo “E’”)  e  a dicembre , per il gran finale, nella prestigiosa  sala del teatro Volenté di Velletri . Una giuria di  professionisti decreterà il vincitore; in attesa di conferma, al momento,per questa seconda edizione la presenza di Cesareo di Elio e le Storie Tese  nel ruolo di presidente.  La  registrazione del brano presso gli studi della Music Ranch, videoclip professionale e  promozione del singolo a cura dell’ufficio stampa nazionale della  Cut press  per  sei mesi, il premio spettante al primo classificato.

“Il  Festival dei Castelli Romani –  ha dichiarato  l’orqanizzatrice  dell’iniziativa Francesca Cedroni –  è una vera e propria gara musicale a carattere nazionale  tra interpreti, cantautori, band e cantanti, selezionati da una giuria tecnica-competente. Possono  parteciparvi tutti purché interpreti  di un brano inedito (mai eseguito in pubblico) . E’ prevista , infatti, l’applicazione di una penale per coloro che  avessero, invece  avuto accesso alle selezioni con  un pezzo  già ascoltato in un qualunque altro live e precedente alla data del Festival . Questo per far si che il giudizio del pubblico o della commissione sia svincolato da esiti pregressi e lasciare agli artisti pari opportunità . Voglio ringraziare tutte le amministrazioni dei Comuni dei Castelli Romani  e nello specifico gli assessorati alla Cultura  che patrocinando  l’evento ne hanno reso possibile la realizzazione.  Ringrazio inoltre Rdvs, Radiomania, Radiogamma stereo, Radio Poddjo, MusicRanch, Medula web,Ukizero portale web, Cut press per il prezioso contributo reso  al Festival, in qualità di media  partner “.

Un concorso musicale in piena regola, quindi,  con tanto di regolamento, atto  a stabilire  tempi, modalità  e  comportamento richiesto ad ogni concorrente in gara, pena l’applicazione di sanzioni e l’esclusione dal concorso .

In collaborazione con il portale di ukizero.com, il Festival prosegue, poi,  parallelamente in web aprendo le porte ai  gruppi o singoli autori con brani solo musicali o scritti in inglese . Il vincitore del “web contest Festival dei Castelli Romani“  votato direttamente dal pubblico  sulla pagina Facebook  sarà ospite della serata finale 

“E’ una soddisfazione immensa per noi – dichiara il coordinatore artistico Daniele Cedroni   – notare che, nonostante Il concorso sia solo al suo secondo anno di vita,  le iscrizioni e le richieste di partecipazione siano cresciute, in soli dodici mesi, in  maniera considerevole . Anche quest’anno  molti sono i gruppi che hanno aderito con etichetta indipendente come il Consorzio dello Zoo di Berlino,   per citarne uno .  L’idea che il nostro Paese sia  ricco di bellissimi  talenti che hanno soltanto bisogno di opportunità per emergere,  non è, pertanto, una mera supposizione ma un dato di fatto ”. 

Tanti, inoltre,  gli ospiti della kermesse che chiama in scena  il 25  a Castelgandolfo   "The  Darkside of  Venus" , il 27 a Nemi  l’ Associazione "Chi dice Donna" , il 3 a Velletri  "Mia Wallace", il 10 a  Genzano "Il Matteo " premio critica  F.C.R. 2012 e per finire il 1 Settembre a Lanuvio  i Vernice con il loro ultimo singolo  “L’importante è sognare” tratto dall’album “Atto secondo” in uscita a settembre.

Conduttori sul palco, per l’edizione 2013,  Tiziana Mammucari , Fabiola Sabucci, Andrea il Drago . Fotografo ufficiale della manifestazione Sofia Bucci . 




NEMI, CHIARA RAI AD ALBERTO BERTUCCI: “PERSEVERARE E’ DIABOLICO”

Chiara Rai

Nemi (RM) – A me hanno insegnato che sbagliare è umano ma perseverare è diabolico.

Torno a darti del tu come i vecchi tempi quando ogni tanto mi rinnovavi la tua stima per la mia professionalità, tempi che stanno diventando preistorici. Ma vedi, mi e' stato anche insegnato di diffidare dai facili complimenti perché potrebbero nascondere delle profonde pugnalate. Di detti che ti vestono a pennello ne avrei molti ma ho da lavorare.

Mentre noto che tu ami perdere tempo a querelarmi, ad affiggere manifesti dappertutto addirittura utilizzando l’indirizzo e-mail istituzionale per esortare i cittadini a denunciarmi e tirare su qualche centesimo per rimpinguare le casse comunali e continuare a fare feste e schiuma party mentre il rilancio turistico del paese stagna.

Ci passeranno sopra anche le mountain bike che tutto portano tranne lustro e turisti. Continui imperterrito come i cavalli col paraocchi a sostenere che avrei leso l''mmagine di Nemi solo perche' ho riportato un fatto oggettivo, cioe' che il cimitero era chiuso in orario di apertura con tanto di fotografia che ha immortalato il disservizio e testimoni che non potevano entrare. Mi hai querelato facendomi perdere tempo e denaro.

E quando il Pubblico Ministero ha proposto l'archiviazione, ti sei affrettato ad opporti perche' sogni che venga rinviata a giudizio come lo sei tu.

La differenza è che tu sei accusato di turbativa d'asta e frode nei confronti dello stesso Comune che amministri, mentre io ho scritto semplicemente che il cimitero era chiuso quando effettivamente lo era. E lo ribadisco, era chiuso.

Tu hai deciso di crocefiggermi e perseguitarmi. Stai operando una vera e propria pressione nei miei confronti causando pesanti ripercussioni sia morali che materiali. Ad ogni consiglio comunale apri la seduta con battutine da bar indirizzate a me e al mio giornale. Quest'inverno mi hai addirittura fatto controllare da un pubblico ufficiale pensando che stessi registrando. 

Egregio Alberto Bertucci siamo in Italia e non in Cina e anche chi la pensa diversamente da te va rispettato e non perseguitato. Il fatto che indossi una fascia da sindaco non rende piu' nobile il gesto. Lasciami svolgere il mio lavoro scevra da tutto questo clima figlio di una campagna denigratoria nei miei confronti e rasserenati: io continuero' ad avere un pensiero libero in quanto mi trovo in un Paese libero.

LEGGI ANCHE: 

NEMI, CIMITERO: PASSANO LE STAGIONI TRA RIFIUTI, CHIUSURE, CAPRE E QUERELE

NEMI, SETTIMANA PRIMA DELLA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI: CIMITERO CHIUSO




INCHIESTA NCC: TUTTE LE AUTORIZZAZIONI VENGONO AL PETTINE

Chiara Rai

Il Comune di Casarano ha revocato l’autorizzazione all’esercizio di attività Ncc ad una società per le seguenti motivazioni: l’assenza dei requisiti concernenti rimessa e sede perché, contrariamente a quanto previsto dalla normative vigente, non sarebbero rinvenibili o comunque situate nel territorio del Comune di Casarano.

Spieghiamoci bene: dato che il Comune non è riuscito ad individuare l’autorimessa nella strada indicata ne tantomeno la sede del vettore” ha pensato bene di revocare senza se e senza ma l’autorizzazione all’esercizio all’attività Ncc.

Dunque, quello che già avevamo asserito con novizia di dettagli è semplicemente ciò che recita la legge, sì perché il Tar di Lecce, ha ritenuto bene di rigettare il ricorso promosso da una società Ncc per l’annullamento della determina comunale con la quale si revocava l’autorizzazione all’esercizio di autonoleggio.

Quindi il Tar non ha fatto altro che applicare la legge vigente. Così come la applicata il Comune. [ CLICCARE QUI PER VISIONARE LA SENTENZA DEL TAR ]

E certamente, l’Ente, avrà verificato attraverso commissione tecnica se i requisiti (sede e rimessa che si devono trovare nel Comune dove viene rilasciata l’autorizzazione) dichiarati dalla società fossero conformi alla normative vigente.

Non trovando sede legale e rimessa,  ha revocato autorizzazione. Tutti i pareri, postille, merito e non meriti, differenze tra autorizzazione e licenza alla fine dei conti non contano. La legge parla chiaro e in questo caso abbiamo anche il precedente del Tar di Lecce, gentilmente fornito da un nostro ben informato lettore: la rimessa deve espletare effettivamente il suo compito di accogliere il mezzo e deve trovarsi nel Comune che rilascia l’autorizzazione così come la sede legale della società Ncc.

La chiave è nel Decreto legge numero 27 del 2008 che ha esteso i requisiti della sede legale e della rimessa anche alle autorizzazioni già rilasciate prima del 2008, che per  essere conservate (o meglio mantenute), dovevano adeguarsi alla nuova normativa, pena il ritiro delle medesime: i due requisiti debbono sussistere in via cumulativa e non in via alternativa. Così, tornando alla nostra inchiesta sulle auto Ncc, torniamo ad interrogarci sull’applicazione o meno della legge nei casi da noi monitorati.

Che abbiamo monitorato? 

Guardando gli scudetti, posti nella parte posteriore dei vari autoveicoli Ncc, che riportano il Comune che ha rilasciato l’autorizzazione, abbiamo visto molti NCC autorizzati dal Comune di Roma, o da altri Comuni della provincial di Roma (Genzano di Roma, Rocca di Papa, Frascati), mentre altri fanno riferimento a Comuni di altre province e regioni, quali Campodimele a Latina o del Comune di Milazzo (Sicilia), da Loreto Aprutino (Abruzzo), da Manoppello (Abruzzo). Che dire poi delle autorizzazioni NCC rilasciate dai Comuni di Cicala (Calabria), di San Michele Salentino (Puglia) e da Castel di Sangro (Abruzzo). Tutte queste autorizzazioni rilasciate a ciascuna differente società o ditta individuale o cooperativa, risultano avere la sede legale nel Comune di Roma. 

A proposito, ricordate la storia dell’elefante che non riesce ad entrare nella tana del topo, in quel di Nemi? Beh, La società ha sede legale esattamente a Roma 

Allora ci chiediamo se la legge è uguale per tutti o se il Comune di Casarano è un universo a parte, lontano da tutto questo caos di autorizzazioni, sedi legali lontane dal comune che rilascia l’autorizzazione o a volte vacanti e inesistenti e rimesse decisamente poco accoglienti. 

LEGGI ANCHE:

NEMI, INCHIESTA AUTO NCC: I TENTATIVI DELL'ELEFANTE E LA SIESTA SUL PARCHEGGIO DISABILI

L'INCHIESTA NCC: SU LICENZE "FACILI" INDAGA LA PROCURA DI PESCARA

NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: PUO' UN ELEFANTE ENTRARE NELLA TANA DI UN TOPO?

NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: TUTTE LE LICENZE PORTANO A ROMA




NEMI, INCHIESTA AUTO NCC: I TENTATIVI DELL'ELEFANTE E LA SIESTA SUL PARCHEGGIO DISABILI

Chiara Rai

Nemi (RM) – Sono 15 giorni che l'elefante pare essere entrato in letargo. Lo ha fatto dopo diversi tentativi, seppur invano e oliato per intero, di entrare dentro la tana del topo.

C'è chi l'ha visto in notturna in quel di Nemi, provare e riprovare ma nulla… proprio non c'entra. E allora dov'è che ha parcheggiato il pesante quadrupede? Sul posto riservato ai disabili. Proprio così, ed è stato anche immortalato con una fotografia.

Allora l'elefante ha forse preso coscienza della sua mole? Chi lo accoglierà ora? Le fiabe sono belle, ma dopo circa due settimane dal caso sollevato non abbiamo notizie circa il meticoloso controllo della commissione tecnica comunale che avrebbe dovuto verificare l'idoneita' delle misure della rimessa quando ha volturato la licenza Ncc. [ LA DETERMINA DEL COMUNE DI NEMI – VOLTURA LA LICENZA ]

Si tratta sempre di un auto lunga 5 metri e con uno scarto di larghezza rispetto alla rimessa di appena circa due miseri centimetri per lato. 

Nella determinazione del 6 giugno del Comune di Nemi, l’oggetto è una voltura di autorizzazione N.C.C. n. 11 del 19/12/2000 N.C.C. a favore del Sig. Cirulli.

La domanda e' questa: L’auto prima della sua immissione in servizio è stata effettivamente sottoposta a verifica da parte della Commissione Tecnica Comunale?  La commissione tecnica ha controllato che le misure del locale adibito a rimessa del veicolo al servizio N.C.C ., ubicato in Piazza Roma n. 6 fossero idonee ad accogliere l’auto Ncc modello Vivaro?

Insomma il locale non sembra certo avere la compatibilita' necessaria a far entrare e uscire quella mole di elefante. Dunque, adesso bisognerà capire che cosa succederà.

O la licenza o la rimessa? Urgono spiegazioni

LEGGI ANCHE:

NEMI, L'INCHIESTA SULLE AUTO NCC: PUO' UN ELEFANTE ENTRARE NELLA TANA DI UN TOPO?




NEMI, IL COMUNE AFFIDA INCARICO LEGALE ALL'AVVOCATO MARCO NAPOLEONI (UDC): UN TUFFO NEI RICORDI

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

 C.R.

Nemi (RM) – Risuonano ancora le parole della maggioranza in consiglio comunale quando con voce altisonante, nel mentre si trattava il tema del contenzioso ILCESA, sia il consigliere di maggioranza, ex aspirante presidente del consiglio comunale, Giovanni Libanori e sia il primo cittadino Alberto Bertucci sostenevano che “questa amministrazione” a differenza di quelle passate cercava di non creare contenziosi e anziché spendere soldi per difendere l’Ente, loro sono per cercare le soluzioni. Come nel caso de ILCESA: è arrivata la sentenza di condanna al pagamento di 300 mila euro e rotti e l’Ente si è affrettato a dichiarare di voler pagare questi costruttori "perseguitati" dalle varianti dell'ex sindaco Canterani.

Ebbene, man mano che si va avanti è facile leggere sull’albo pretorio di contenziosi, affidamenti di incarichi legali e via dicendo. Forse, anche quest’amministrazione, allora, deve fare i conti con le controversie come tutte le amministrazioni del mondo.

Tra le diverse delibere di giunta ci ha colpito quella del 1 luglio 2013: Un tuffo nei ricordi.[ CLICCARE QUI PER VISIONARE LA DELIBERA ]

Si perché in questa delibera, il Comune per difendersi dalla società di Giuseppe Settimi che ha fatto ricorso per l’annullamento di due ordinanze del sindaco Alberto Bertucci, affida un incarico legale all’avvocato di Albano Laziale Marco Napoleoni. Nulla da eccepire sulla professionalità dell’avvocato Napoleoni, ma, ci sembra di averlo già visto. Ah, giusto, era proprio quel Napoleoni che spesso in campagna elettorale era al fianco di Giovanni Libanori. Sovente i due, i quali indossano la stessa casacca politica Udc, si potevano scorgere affacciati dalla ex sede elettorale in piazza Roma, intenti ad attaccare manifesti o presenziare a iniziative elettorali. I due erano insieme anche a Genzano, in campagna elettorale nelle scorse amministrative.

Sicuramente è meglio affidare le difese legali in mani amiche piuttosto che a sconosciuti. In fondo Napoleoni ha sempre dimostrato lealtà e amicizia all’attuale consigliere Giovanni Libanori. 

Forse il conto finale per l’incarico affidato a Napoleoni dal Comune di Nemi sarà anche minore proprio in virtù di questa conoscenza. Come si dice “i panni sporchi si lavano in famiglia”. Ma probabilmente è solo una casualità, fatta emergere tanto per ricordare i vecchi tempi.




GENZANO E NEMI: CONTINUA L'EMERGENZA CARENZA IDRICA. ACEA SE CI SEI BATTI UN COLPO!

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Il centro storico di Nemi è rimasto per tre giorni senz'acqua.E' stata chiusa la fontanella in piazza Pietro De Sanctis, per quale motivo? E' inquinata?

Angelo Parca

Castelli RomaniNemi e Genzano si aggiungono ai disservizi di carenza idrica che ha vissuto finora il territorio di Velletri. I Castelli Romani sono in sofferenza sotto questo aspetto.  Il centro storico di Nemi è rimasto per tre giorni senz'acqua. Ciò che più mette in allarme è il continuo verificarsi di questi disservizi. I cittadini si chiedono se, qualora si potenzi il flusso idrico nel Comune accanto, sia conseguente il depotenziamento dell'erogazione nell'altro. D'altronde non è fantascienza, in quanto ad esempio il pozzo ubicato nel Comune di Velletri in località Pian dei Cerri confluisce nell’acquedotto di Nemi e serve anche utenti del Comune di Velletri nella medesima località. Di acqua ce ne sarebbe in abbondanza per Nemi (come è sempre stato). Ma allora perché nonostante questa elevata capacità di erogazione, nel centro storico di Nemi, è mancata l'acqua da venerdì scorso? Allora che succede realmente? La domanda è stata posta ai responzabili Acea e aspettiamo una risposta.

Un altro fatto acuisce la preoccupazione: E' stata chiusa la fontanella in piazza Pietro De Sanctis, per quale motivo? Anche rispetto a questo quesito attendiamo delle risposte perché non vorremmo dare credito a delle semplici indiscrezioni secondo cui l'acqua della fontanella sarebbe inquinata. Su questo punto urge davvero una risposta da parte del gestore idrico interpellato. E la domanda è molto semplice: Se fosse realmente inquinata l'acqua della fontanella, il resto dell'acquedotto sarebbe sicuro? E' potabile l'acqua che arriva nelle case?

Veniamo a Genzano, non molto tempo fa, L'Osservatore Laziale ha chiesto al deputato Sel Ileana Piazzoni di interessarsi da vicino della questione (anche perché proveniente dal territorio genzanese). Ed è per questo che oggo la deputata è tornata sul tema. «La logica del profitto permette questi disagi. Occorre ribadire la natura pubblica del servizio e garantire controlli sulla qualità dell’acqua. I cittadini del nostro territorio meritano un servizio idrico pubblico, efficiente e sicuro». Piazzoni non trascura l’allarme carenza idrica che sta interessando alcune zone di Genzano, dall’Olmata alla vasta area della Zona Industriale, per problematiche relative all’interruzione di fornitura o alla diminuzione della pressione dell’acqua. «Ai cittadini non interessano i battibecchi tra l’Amministrazione e Acea, che si sono scaricati a vicenda la responsabilità in questi ultimi giorni – prosegue la nota della parlamentare –, ma hanno diritto ad avere un servizio costante che non risenta delle logiche di profitto che il referendum sull’acqua pubblica mirava per l’appunto a ridiscutere. In Aula, con alcuni colleghi del gruppo Sel, abbiamo voluto chiedere un chiarimento al ministro Zanonato proprio in merito alle norme che oggi disattendono la volontà popolare sull’acqua pubblica, come quella dell’Autorità per l’energia elettrica ed il gas (Aeeg) in materia di mercato idrico, che di fatto permette alle società di capitali privati di gestire somme di denaro che andrebbero invece restituite ai cittadini. La continua e sistematica erosione della volontà referendaria, a tutto vantaggio del profitto di società private come la stessa Acea, sono all’origine dei problemi idrici anche sul territorio. La logica degli utili che spinge Acea a rimodulare a proprio piacimento l’erogazione idrica, non è più accettabile. Le motivazioni addotte dall’azienda relative agli usi impropri dell’acqua nelle campagne tra Genzano e Lanuvio possono essere affrontate dalle amministrazioni con strumenti di controllo e prevenzione, ma non possono giustificare la mancanza di servizio per vaste fette di popolazione e non dovrebbero penalizzare comunque l’attività economica nelle nostre aree agricole di pregio. Il compito della politica – conclude Piazzoni – deve essere quello di ribadire la natura pubblica del servizio idrico, nonché di garantire serrati controlli sulla qualità dell’acqua, notoriamente non sempre adeguati alle emergenze territoriali come la presenza di arsenico».   




COTRAL, PAGATI GLI STIPENDI: UNA RISPOSTA CON I FATTI ALLE PAROLE E ALLE STRUMENTALIZZAZIONI

Il fatto che i pagamenti della 14esima mensilità non fossero legati ai mancati versamenti di Atac della quota parte dei titoli metrebus spettante a Cotral spa, dimostra anche che questa tesi argomentata da Libanori non aveva fondamento. E' dunque evidente anche la scarsa conoscenza delle dinamiche Cotral spa da parte del Consigliere di amministrazione in quota Udc Giovanni Libanori.

 

Chiara Rai

Roma – Come volevasi dimostrare. Le parole strumentalizzazione, le asserzioni che i pagamenti della 14esima mensilità ai dipendenti Cotral non hanno nulla a che fare con il mancato versamento da parte di Atac spa della quota da parte dei titoli metrebus spettanti a Cotral S.p.a., è la chiusura di una convinzione che abbiamo sempre portato avanti: Il consigliere Giovanni Libanori facendosi promotore (come ha asserito lui stesso) della manifestazione di circa una decina di dipendenti pur sapendo che la Regione avrebbe pagato l’azienda di trasporto regionale entro l’8 luglio e la questione si sarebbe, quindi sbloccata, si è dimostrata una strumentalizzazione politica che non ha portato a nulla se non a polemiche su polemiche.

Infatti, fa sapere il presidente di Cotral spa, Domenico De Vincenzi, che l’azienda sta pagando la 14esima mensilità ai dipendenti, anche in anticipo rispetto alla data dell’8 luglio. Ciò, ha sottolineato il presidente Cotral: “grazie all'impegno del presidente Nicola Zingaretti  e dell'assessore Michele Civita che ha consentito di avere una rapida disponibilità delle somme necessarie.

Con questo si chiude, pertanto, la fase di strumentalizzazioni e di polemiche sollevate nei giorni scorsi sul ritardo dei pagamenti, e soprattutto si dimostra definitivamente che la vicenda non era affatto collegata al mancato versamento da parte di Atac spa della quota parte dei titoli metrebus spettante a Cotral spa. giungere a un accordo per il ripianamento di tale debito resta, comunque, un obiettivo che Cotral spa continuerà a perseguire con la collaborazione dell'assessorato regionale alla mobilità e del comune di Roma".

Giovanni Libanori, dopo le asserzioni del Governatore Nicola Zingaretti il quale ha dichiarato che è necessario cambiare governance, vede messa a rischio la propria poltrona e a conti fatti sembra abbia agito più per apparire che per “essere”. Altrimenti, perché farsi paladino di un gruppo sparuto di lavoratori dopo aver avuto certezza dell’erogazione di pagamenti da parte della Regione? I giornali hanno scritto di lui, è finito al Tg3 apparendo come salvatore dei diritti dei lavoratori. Si sarebbe potuto fare concretamente altro? Meno apparizione mediatica e più lavoro sodo dietro le quinte, lontano dai riflettori.

In una precedente richiesta di rettifica [ COTRAL, IL CONSIGLIERE CDA GIOVANNI LIBANORI CONTESTA TITOLO E PARTE DELL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE LAZIALE ] che il consigliere Cotral spa Giovanni Libanori si è affrettato ad inviare, quando abbiamo eccepito il fatto che da paladino avrebbe potuto rinunciare all’autista e al suo facoltoso stipendio, ha asserito che il suo stipendio di (circa 4mila euro lordi mensili più l’autista secondo i dati Regione Lazio 2012) non consiste in “una cifra così facoltosa come subdolamente si vuole far credere all'opinione pubblica”.

Vogliamo commentare questo schiaffo alla miseria? Lo sa il consigliere Giovanni Libanori che ci sono famiglie che vanno avanti con meno di mille euro al mese? Lo sa che ci sono anziani che prendono 400 euro di pensione e non riescono neppure a condirsi l’insalata?

Giovanni Libanori ha infine asserito che “la dotazione di un autista é legata alle esigenze di servizio: Cotral, come tutti sanno, é un'azienda di trasporto extraurbano, con strutture e impianti presenti in tutto il territorio del Lazio e va da se che si rendono spesso necessari spostamenti per risolvere le problematiche che, di volta in volta, si possono verificare”. Ad esempio, spesso si è visto con l’autista al seguito a scorrazzare in giro per Nemi, comune dove Libanori era ex aspirante presidente del Consiglio e attuale consigliere di maggioranza. Tra l’altro Nemi è un comune che da sempre subisce disservizi Cotral, nonostante le sfilate in auto del consigliere.

Dunque, la domanda sorge spontanea in un momento dove persino il Comune di Roma ha tagliato le auto blu, dove la Regione ha tagliato le auto blu e persino i buoni taxi, può un semplice consigliere d’amministrazione che occupa la poltrona grazie all’ex influenza del proprio partito pensare di rinunciare all’autista e al limite optare per un rimborso dei chilometri effettivamente percorsi per lavoro?

Meglio finirla qui, questi sono gli ultimi colpi di coda di nomine fedelissime. 

LEGGI ANCHE:

 25/05/2012 COTRAL: ECCO GLI STIPENDI DEL CDA

 02/07/2013 COTRAL, IL CONSIGLIERE CDA GIOVANNI LIBANORI CONTESTA TITOLO E PARTE DELL'ARTICOLO DE L'OSSERVATORE LAZIALE

 01/07/2013 ROMA, COTRAL. PAURA PER LA PERDITA DELLA POLTRONA: SI MANIFESTA O SI STRUMENTALIZZA?

 29/06/2013 TERREMOTO ZINGARETTI: TREMANO LE POLTRONE COTRAL

 27/06/2013 COTRAL, MANCATO PAGAMENTO 14^ MENSILITA': INTERVIENE L'AMMINISTRATORE DELEGATO VINCENZO SURACE

 25/06/2013 COTRAL, TRA POLEMICHE E TAGLI: MENO PROPAGANDA E PIU' FATTI

 24/06/2013 COTRAL, MANCATO PAGAMENTO QUATTORDICESIME

 21/11/2012 LAZIO, TRASPORTO PUBBLICO: COTRAL E LA SINDROME DEL TERSICOREO