NEMI: NON DICIAMOLO AI COMPAGNI NEMESI…

Chiara Rai

Nemi (RM) – La politica potrebbe metterci lo zampino in una storia di lottizzazione frutto di connubi virtuosi tra business e cortesia.

Alcuni versi di una vecchia celebre canzone rossa, “Contessa” di Paolo Pietrangeli dice così: “Voi gente per bene che pace cercate, la pace per far quello che voi volete, ma se questo è il prezzo vogliamo la guerra. Vogliamo vedervi finir sottoterra”. Una canzone dove si esortano i Compagni dai campi e dalle officine, a prendere la falce e portate il martello. In piazza. Dopo questi versi mi sembra di vederla mia nonna che dice. “Non mi dire il vero che mi si rizza il pelo”. Non diciamoglielo ai compagni nemesi che l’inciucio politico nazionale potrebbe consumarsi anche nel piccolo paese delle fragole. Non risvegliamoli dai loro profondi sonni, non facciamogli ribollire il sangue nelle vene.

D’altronde “Partecipazione Democratica” avrebbe vinto se molti voti di sinistra non fossero andati ad Alberto Bertucci. Da destra a sinistra il passaggio è semplice.  Il tarlo del fato che ci mette lo zampino è scattato quando lo scorso giugno in occasione della sagra delle fragole di Nemi, con sorpresa, il sindaco Alberto Bertucci, con anche la tessera del Pdl in tasca, ha invitato Michele Baldi, capogruppo in Regione per la lista civica Zingaretti, come ospite d’onore per presentare un profumo "Aria di Nemi".

L’accostamento Bertucci – Baldi ci era parso singolare, ma ora abbiamo capito che è sempre la nonna ad avere ragione: “i simili si accoppiano”. Nel senso che i due politici hanno degli elementi che li accomunano. “Quelle strane coincidenze”, come titola il giudice Ayala nel suo ultimo libro. 

Hanno tutti e due la passione per i “saltelli” politici: Il Bertucci è passato facilmente dall’Unione di Centro (Udc) al Pdl e si mormora che per un periodo avesse addirittura entrambe le tessere in tasca. Oggi tira aria di sinistra. Al Governo c’è la sinistra che per tenersi in piedi ha aperto al Pdl. In Regione c’è la sinistra. Al Parco Regionale dei Castelli Romani c’è la sinistra. La domanda è questa: Perché non provare a fare un saltello a sinistra? Il tozzo di pane a casa lo si deve pur portare.

Michele Baldi: Salti di Poltrone

Il saltello, nella fattispecie, lo ha fatto proprio Michele Baldi che da militante di destra con Forza Italia è stato folgorato sulla strada di Damasco e ha seguito Nicola Zingaretti. Ha seguito il Partito Democratico,  consigliere d’amministrazione dell’AS Roma dal 2002 al 2011. Nel 1997 con quasi 3000 voti viene eletto consigliere comunale di Roma, riconfermato con ancora più voti, nel 2001 e nel 2006. Da aprile 2008 è uscito dai partiti e ha fondato il Movimento per Roma con cui si è candidato sindaco alle ultime elezioni comunali del comune di Roma prendendo oltre tredicimila voti. Dopo la pesante sconfitta di Gianni Alemanno due anni prima, nel 2008, Baldi sperava di essere lui il candidato a  sindaco del centrodestra. Ma Gianni ebbe la meglio e Baldi lo contrastò. Su tutto.
E la boriosa sete di rivalsa politica confluita nel suo movimento lo ha portato pian piano a “dire cose di sinistra”.

Alberto Bertucci: Guai giudiziari

Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci è stato rinviato a giudizio per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture per l’acquisto di uno scuolabus. La seconda udienza del processo avrà luogo il 12 novembre 2013. Il processo è iniziato il 12 febbraio. Il Gup che ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal Pubblico Ministero Giuseppe Travaglini. Insieme a Bertucci sono stati rinviati a giudizio anche Gianpaolo Miglietta (già responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi), Mauro Cesaretti e Riccardo Schiaffini. In concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti. Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato a Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione. Il 6 giugno scorso, il Giudice ha ravvisato un conflitto di interessi tra sindaco imputato sostanzialmente per turbativa d’asta e frode contro lo stesso Ente che amministra. Per questo ha nominato commissario ad Acta il vicesindaco Edy Palazzi affinché prendesse decisioni al posto del sindaco su questo caso penale. Ma Palazzi, con delibera di giunta ha deciso che come Ente, il Comune non si costituirà parte civile sulla base parere legale dell’avvocato Alessandra Capozzi, che tramite perizia giurata, avrebbe evidenziato che non si sarebbero verificate ipotesi concrete di danno per l’Ente. Viva la legalità.

Alberto Bertucci: Il tradimento

A Giugno del 2011 Alberto Bertucci, Edy Palazzi e Giovanni Libanori insieme ai consiglieri di minoranza “compagni” hanno fatto saltare il sindaco Cinzia Cocchi. Cinzia Cocchi aveva come si suol dire una “serpe in seno”, in quanto Alberto Bertucci era prima consigliere comunale con la giunta di centrodestra Biaggi e poi Vicesindaco e assessore all’Ambiente e alla Scuola con Cocchi. Il sindaco Cocchi però, avendo notato dinamiche poco trasparenti e non in linea con il programma elettorale politico tolse le deleghe intorno a gennaio 2011 ad Alberto Bertucci che da quel momento iniziò la campagna di denigrazione del suo sindaco. In verità non è mai tirata un’aria serena perché già all’insediamento di Cocchi non parteciparono Bertucci, Palazzi e Libanori e non ebbe il numero legale. Questo perché avanzavano richieste differenti e maggiori da quelle previste nell’accordo preelettorale. In quell’accordo era previsto che Bertucci sarebbe stato assessore e vicesindaco ma poi Giovanni Libanori (in quota Udc) sembrerebbe che avesse reclamato un posto in giunta, venendo meno alla parola data in precedenza. Finito il primo mandato di Alessandro Biaggi ci fu un passaggio che fondamentalmente decretò l’uscita dell’assessore e vicesindaco Carla Colazza ed entrare Alberto Bertucci, pronto a prendere il posto della Colazza, infatti finì col fare il vicesindaco. Non subito, ma ci riuscì. Insomma con Cocchi fu un connubio travagliato. In ogni occasione Bertucci era pronto a sminuire l’operato di Cinzia Cocchi facendo emergere l’immagine che solo lui fosse il factotum di tutta l’amministrazione. Voleva sempre fare le veci del sindaco e rimarcava in ogni momento l’assenza di Cocchi anche quando assente in realtà non era. A Cocchi sparì addirittura la fascia. Subito dopo la caduta. Qualcuno aveva le chiavi per accedere dalla seconda porta. E Cocchi sa bene chi aveva le chiavi, ciononostante ha dovuto fare una denuncia contro ignoti. Ma queste restano sempre quelle strane coincidenze.

Grandi similitudini tra Baldi e Bertucci: “B&B”.  Sembrerebbe che di recente si siano incontrati.

“Business is business”, dicono gli americani. E chissà che il fato non metta lo zampino anche nella storia dell’approvazione del piano integrato in località Corsi.

Ah dimenticavamo che sempre fato vuole che Michele Baldi in Regione sia, tra l’altro, Membro Commissione Bilancio, partecipazione, demanio e patrimonio, programmazione economico-finanziaria.

L’aria di Nemi comincia ad essere ancora più nebulosa.

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NEMI, TERRITORIO A RISCHIO CEMENTIFICAZIONE: AL PARCO L'ARDUA SENTENZA

La prima seduta della conferenza dei servizi è stata convocata per il 16 ottobre 2013 alle 10:30 presso la Regione Lazio.

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – L’ambiente di Nemi è di nuovo a rischio cementificazione. Il nostro è un vero e proprio grido di allarme che rivolgiamo a tutti gli ambientalisti.

Il polmone verde di Nemi è ancora a rischio perché per un giro di coincidenze c’è il pericolo che venga approvato il progetto di un privato finalizzato a costruire in cambio di servizi in una zona periferica immersa nel territorio protetto del Parco dei Castelli Romani.

In poche parole ll Comune di Nemi intende concludere il “Programma integrato di intervento di iniziativa privata” che permetterà alle figlie di Renzo Cavaterra detto Massimo, amico e sostenitore dell’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci, di edificare in località Corsi a Nemi.

Tante villette, residence, addirittura un centro sportivo ed estetico. Tanto cemento per un Paese di appena duemila anime che dovrebbe conservare e preservare le sue ricchezze naturalistiche. E’ come se Nemi fosse una grande riserva: perché modificarne il paesaggio con altre costruzioni?

 La prima seduta della conferenza dei servizi è stata convocata per il 16 ottobre 2013 alle 10:30 presso la Regione Lazio.

Nella convocazione della Conferenza inviata dal Comune di Nemi a tutti gli attori si richiama la legge Legge 7 agosto 1990, n. 241 art. 14 – ter comma 7: “Si considera acquisito l'assenso dell'amministrazione, ivi comprese quelle preposte alla tutela della salute e della pubblica incolumità, alla tutela paessaggistico-territoriale e alla tutela ambientale, esclusi i provvedimenti in materia di VIA, VAS e AIA, il cui rappresentante, all'esito dei lavori della conferenza, non abbia espresso definitivamente la volontà dell'amministrazione rappresentata”.

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA CONVOCAZIONE ]

Se l'Ente Parco dei Castelli Romani non deciderà di allinearsi al primo parere espresso dall'allora Commissario Gianluigi Peduto, le Cavaterra potranno costruire grazie al "fatale" atto dell'ex Commissario straordinario del Parco Matteo Mauro Orciuoli, sostenitore anch’esso insieme all’allora assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei della candidatura dell’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci, il quale, con un colpo di spugna e in soli 12 giorni ha annullato il parere negativo di Peduto.

Ribadiamo che sotto il commissario Gianluigi Peduto il Parco dette parere negativo. Poi lo stesso ente Parco è tornato indietro sui suoi passi e il 13 agosto del 2012 ha prontamente comunicato l’annullamento del precedente diniego rilasciato in data 28 aprile 2009. Parere negativo che, come si è già detto, ha di fatto impedito che si concludesse l’iter di approvazione del progetto delle figlie e del nipote di Renzo Cavaterra.

Ma Orciuli annullando il diniego di Peduto ha di fatto rimescolato le carte e dato il via libera all’iter di approvazione del progetto di lottizzazione.

Adesso spetterà al commissario Sandro Caracci gestire queste coincidenze e pareri “psichedelici” dell’Ente Parco. Il nostro giornale auspica in un sonante e totale DINIEGO, ai fini della tutela del verde rimasto.

Ma se tutto andrà male il territorio protetto di Nemi avrà una bella colata di cemento:
Progetto Residence area 1
Progetto Residence area 2
Progetto centro sportivo ed estetico area 2
Progetto quadrifamiliare area 3
Progetto Trifamiliare area 3
Progetto bifamiliare area 5
Progetto bifamiliare area 4
Bifamiliare area 6 tav 6.2 bis
Bifamiliare area 6 tav 6.2 ter

Dunque alla nuova gestione del Parco si rilancia l’appello di onorare la mission dell’Ente: Tutelare l’ambiente, il territorio protetto di cui fanno parte molti comuni dei Castelli Romani tra cui la verde e incontaminata Nemi.

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NEMI, EVENTI: GIOVEDI' 17 OTTOBRE LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO "ONORA LA MADRE"

Redazione

Nemi (RM) – Giovedì 17 ottobre, dalle ore 16,30, a Palazzo Ruspoli, a Nemi, presentazione del libro della giornalista e scrittrice Angela Iantosca: “ONORA LA MADRE – STORIE DI NDRANGHETA AL FEMMINILE” (Edito da Rubbettino, prefazione Enzo Ciconte).
L’evento, organizzato dalla Associazione Nuovi Castelli Romani e dal Comune di Nemi vedrà la partecipazione dell’autrice, del Sindaco di Nemi, Alberto Bertucci, di Luciano Magrini, Comandante Gruppo Carabinieri Frascati, di Ettore Pompili, Presidente NCR, di Carmelo Rinaudo, Presidente Lape e Gianluca Piccini, Vice Presidente dell’Associazione Lape. Introdurrà la presentazione Carmelo Pandolfi, Dirigente Scolastico Liceo Classico Benedetto XV Grottaferrata e Docente Univ Europea di Roma. Seguiranno gli interventi di Silvia Barbieri, responsabile presidio Libera Castelli Romani, di Fabrizio Marras, responsabile Libera provincia Latina. Alcuni ragazzi dell’Associazione Libera leggeranno passi dell’opera.

Presente l’autrice.

L’INGRESSO E’ GRATUITO

SINOSSI
Come è cambiato il ruolo della donna nella ’ndrangheta dai primi del Novecento a oggi? È davvero solo vittima? Da questa domanda prende le mosse il libro che mette in luce come le donne, sempre più, tirano i fili della ’ndrangheta, sostituendo gli uomini in caso di loro assenza, educando i figli ai valori cardine dell’associazione.
Quello che si compie è un viaggio in quella Calabria sconosciuta che si declina al femminile, attraverso i documenti, i riti, le tradizioni, la fede, le parole dei pm, degli storici, della gente, per arrivare ad affermare che la donna, da sempre, è asse portante di una delle organizzazioni criminali più potenti al mondo.

Il libro, in tutte le librerie dall’8 maggio, è edito da Rubbettino e introdotto dalla prefazione del Professor Enzo Ciconte (Scrittore, docente presso l’Università Roma Tre e l’Università de L’Aquila, già Consulente della Commissione Parlamentare antimafia)

L’AUTRICE
Angela Iantosca è nata a Latina nel luglio del 1978, si è laureata in Scienze Umanistiche presso l’Università La Sapienza, con una tesi in Storia Romana, con la cattedra del professor Giardina. Vive a Roma.
Dal 2003 svolge attività di giornalista per diverse testate nazionali: F (Cairo editore), Più Sani più Belli (Ed. Master), Occhio alla Spesa (Ed. Master), Sos Tata (Ed. Master), Acqua&Sapone (Ed. Medium). Ha una sua pagina nel blog dell’editore Rubbettino, Fattore Erre: Già redattrice del quotidiano “Pubblico” di Luca Telese, a settembre ha realizzato per “L’aria che tira”, programma in onda la mattina su La7, servizi dalla Calabria, in collaborazione con Franco Cufari.
Modera ed organizza incontri sulla legalità.
Onora la madre è il suo primo libro.

 




NEMI, MALTEMPO E… SICUREZZA: VIA NEMORENSE SOTTO SCACCO. QUANTO PUO' DURARE QUESTO ACCROCCO?

Redazione

Nemi (RM)Adesso è toccato a un ramo e a del pietrame. Pietrame e ramo giacciono a terra e rappresentano la conseguenza del temporale di questa mattina. Il maltempo è appena iniziato e da quelle parti non fa sconti agli “accrocchi” messi su con imprudenza. Quello che si pensa quando si passa sotto l’accrocco, cioè il costone sulla strada Nemorense oggetto di continue frane, è: Quanto potrà reggere? C’è un dato di fatto: Ad aprile scorso una frana ha portato a questo fotofinish e da quel momento, di fatto nulla è cambiato. Passerà l’intero inverno con la paura che passando lì sotto possa franare qualche albero.

In merito alla condizione della provinciale Nemorense e agli atti intrapresi dal Comune di Nemi è intervenuto il Tar Lazio con una ordinanza che sostanzialmente contesta il “modus operandi” del Comune diNemi: “E' necessario che il Comune di Nemi convochi, con urgenza, una Conferenza di servizi coinvolgendo la Provincia di Roma, il Genio Civile e la parte ricorrente per definire le modalità, i termini e i soggetti obbligati alla predetta messa in sicurezza delle opere disposta dall’Amministrazione”.

L'ordinanza è del 2 agosto 2013 (CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA DEL TAR LAZIO) e si riferisce alle ordinanze sindacali emesse dal sindaco Alberto Bertucci dove sostanzialmente intima ai privati che hanno i terreni sul costone della via Provinciale Nemorense di mettere in sicurezza le aree colpite dalla calamità naturale. Ma secondo il Tar l’ordine di messa in sicurezza “in urgenza” ad opera dell’amministrazione di Alberto Bertucci appare generico, “senza specifica indicazione del termine – si cita testualmente dall'ordinanza – nonché della mancanza di specifiche indicazioni delle tipologie di opere per la messa in sicurezza e sistemazione della scarpata”.

Quando decideranno qualcosa le parti chiamate in causa? E’ stata convocata urgentemente la conferenza dei servizi così come indicato dal Tar?

Al prossimo temporale.

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NEMI, LA VILLA DI CALIGOLA, IL SANTUARIO E IL MUSEO: UN POLO MUSEALE ARCHEOLOGICO NON VALORIZZATO E NON PROMOSSO

Redazione

Nemi – Un sito pieno di archeologia, tecnologie e in continua scoperta ma che però non è affatto valorizzato e promosso. I custodi di questo sito sono dei privati che organizzano visite guidate ed eventi a tema. Ne la soprintendenza e ne il Comune di Nemi incentivano la promozione di questo tesoro archeologico di inestimabile valore.

Le scoperte potrebbero avere un richiamo d'attenzione mondiale e invece non va in questo modo. siamo in Italia. Addirittura sta riaffiorando la villa dell'imperatore Caligola. Le nuove indagini consentono oggi di ricostruire nel dettaglio, attraverso le prove archeologiche, la storia e le fasi del santuario di Diana. L’ultima campagna ha messo in campo per la prima volta anche nuove tecnologie. Come rivela la Ghini a Il Messaggero l’intera area, infatti, è stata ispezionata con ricognizioni «a volo d’uccello» di un drone nelle ultime due settimane di settembre. Ma l'esito deve ancora essere conosciuto.


Nel 2003 è iniziata una collaborazione,ancora in corso, tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e l’Univer-sità degli Studi di Perugia per indagini archeologichenel santuario di Diana nemorense, sotto la direzionescientifica di Giuseppina Ghini, Filippo Coarelli ePaolo Braconi e il coordinamento della dottoressa Diosono.

Il grosso problema è la gestione dell'area archeologica presso la Valle del lago. L'unico a sfruttare queste bellezze è un privato la cui proprietà rimane attaccata all'area archeologica. I turisti non sono incentivati con visite o con navette gratuite che potrebbero essere messe a disposizione dal Comune per visitare questo straordinario rinvenimento. La villa di Caligola, il Santuario di Diana, Il museo delle Navi potrebbero rappresentare un polo museale archeologico di grande rilievo al livello nazionale e internazionale. Manca la promozione e la protezione di queste bellezze a cielo aperto. Il sito non è valorazzato. Ci sono progetti da qui ai prossimi cinque anni per far conoscere e vivere questa continua scoperta?




NEMI, LOTTIZZAZIONE CORSI E PARCO DEI CASTELLI: QUELLE STRANE COINCIDENZE

Chiara Rai

Nemi e Parco dei Castelli Romani (RM) – Questa è una storia che si trascina da anni e che lancia degli interrogativi quali:  può la politica influenzare l’andamento degli eventi?

Lo scorso 26 settembre del 2013 il responsabile dell’area Tecnica del Comune di Nemi pubblica una determina avente come oggetto: “Programma integrato di intervento di iniziativa privata in loc. Corsi annullamento determina n. 65 del 5 giugno 2009 conclusione della conferenza di servizi del giorno 3 aprile 2009, ai sensi dell'art. 14 ter l. N. 241/90". (CLICCARE QUI PER LEGGERE LA DETERMINA)

Questa determina ne annulla una precedente e al contempo preannuncia una conferenza dei servizi finalizzata a concludere un accordo di programma, cioè a permettere a un privato di costruire in cambio di servizi.

L’atto è il penultimo tassello di una storia che appare paradossale e che fa riflettere sulla “politica” che a volte potrebbe mettere il suo zampino per soddisfare le esigenze di coloro i quali danno il proprio consenso e quello dei loro famigliari. Un consenso concesso qualora in cambio, si ricevano altrettante “soddisfazioni” che in embrione hanno l’appellativo intenzionale di promesse.

I terreni in località Corsi (la parte alta di Nemi) le cui gesta sono narrate a partire dal 2005, sono di proprietà delle figlie di Renzo Cavaterra detto Massimo, lo stesso signore al quale la Procura della Repubblica di Velletri ha sequestrato l’area di Pentima Pizzuta sul lago di Nemi perché oggetto di movimenti di terra più volgarmente conosciuti come “sbancamenti”. Renzo Cavaterra è, per intenderci, amico e sostenitore dell’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci, rapporto umano che non ha mai avuto modo di negare.

Renzo Cavaterra da diversi anni persegue la realizzazione di questo progetto che sostanzialmente consiste in una richiesta di cubatura abitativa in cambio di servizi che gioverebbero al Comune di Nemi e quindi alla località Corsi. Insomma si tratta di Programmi integrati di intervento che puntano a promuovere, coordinare ed integrare iniziative e risorse pubbliche e private, per migliorare la qualità urbana e la dotazione di servizi e infrastrutture di quartieri che ne sono carenti. Le amministrazioni che si sono susseguite a Nemi, a partire dalla Giunta Biaggi, almeno lo si evince dagli atti, sembrerebbe non gli abbiano mai dato problemi.

Il paradosso o se vogliamo, l’assurdità sta nei pareri “psichedelici” rilasciati dall’Ente Parco dei Castelli Romani negli anni e l’interrogazione sorge ancora più chiaramente spontanea: Può la politica averci messo lo zampino di mezzo?

Sotto l’era di Gianluigi Peduto, infatti, l’Ente Regionale Parco dei Castelli Romani diede un duro diniego all’iniziativa delle figlie e del nipote di Renzo Cavaterra in località Corsi e questo parere bloccò l’iter di approvazione del progetto e quindi la sua realizzazione. Ciononostante sotto la giunta di Alessandro Biaggi e poi di Cinzia Cocchi, lo stesso progetto abbia seguito l’iter di rito per l’approvazione senza incontrare, al livello di Ente comunale, paletti di sorta. L’alt è dunque arrivato dall’Ente Parco che sostanzialmente ha fatto saltare l’intero progetto.

Successivamente la situazione si è completamente ribaltata non appena è stato eletto Alberto Bertucci Sindaco Di Nemi (maggio 2012). E’ da quel momento che l’Ente Parco dei Castelli Romani ha assunto un comportamento “psichedelico”. Il colpo di scena è arrivato durante il periodo in cui è stato commissario straordinario del Parco Matteo Mauro Orciuoli, sostenitore anch’esso insieme all’allora assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei della candidatura dell’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci.

In questo periodo Il Parco dei Castelli Romani è tornato indietro sui suoi passi e il 13 agosto del 2012 ha prontamente comunicato l’annullamento del precedente diniego rilasciato in data 28 aprile 2009. Parere negativo che, come si è già detto, ha di fatto impedito che si concludesse l’iter di approvazione del progetto delle figlie e del nipote di Renzo Cavaterra. Adesso solo delle figlie di Renzo Cavaterra in quanto il nipote non è più amministratore da marzo 2013 della società proprietaria dei terreni.

E’ assolutamente sbalorditivo dunque, come l’Ente Parco in piena autonomia abbia prima dato un parere negativo ben argomentato e poi sia tornato repentinamente sui suoi passi. Il Parco ha annullato il diniego dopo che il 1 agosto 2012, il Comune di Nemi ha chiesto al Parco di rivedere in autotutela il proprio provvedimento di diniego a seguito delle memorie formulate dai proponenti il Programma Integrato Loc. Corsi.

Dunque la storia è che il Comune di Nemi guidato da Alberto Bertucci ha chiesto al Parco guidato da Mauro Orciuoli di annullare il precedente parere negativo e, colpo di scena, dalla richiesta del Comune fino all’effettivo annullamento sono passati soltanto 12 giorni. Neppure due settimane ma dodici giorni per tornare sui propri passi.

A questo punto ci si chiede quale motivo abbia fatto cambiare idea all’Ente Parco in questa maniera. E’ forse una fatale coincidenza che il parere del Parco abbia subito un ribaltamento di opinione proprio durante il commissariamento di Mauro Orciuoli, sostenitore insieme all’ex assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei della candidatura dell’attuale sindaco Alberto Bertucci?

Matteo Mauro Orciuoli da qualche mese non è più commissario straordinario del Parco. Come si comporterà l’Ente nella prossima conferenza dei servizi che dovrebbe avvenire a breve?
 




NEMI: POSTE ITALIANE, GRAVISSIMO DISSERVIZIO: 20 GIORNI SENZA RICEVERE LA POSTA ORDINARIA

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Redazione

Nemi (RM) – Poste Italiane mette in crisi i residenti di Nemi che da circa 20 giorni non ricevono la posta ordinaria ma soltanto le raccomandate.

I residenti si lamentano del disservizio che si sta prolungando. Le aziende residenti a Nemi hanno grosse difficoltà così come i privati cittadini che rischiano di trovarsi morosi a causa di bollette scadute ancora non recapitate.

L'amministrazione si è interessata al fine di cercare di ripristinare il disservizio imputabile a poste italiane ma che sta arrecando danni ai cittadini di Nemi?

Altre amministrazioni del circondario, quando si sono verificati casi simili hanno diffidato Poste Italiane o comunque cercato di intimare l'immediata ripresa del servizio.

Dopo 20 giorni sarebbe il caso che qualcuno si occupasse di questa faccenda. Poste italiane se ci sei batti un colpo.




CASTELLI ROMANI / ARDEA: E' NECESSARIO CHE ENTRI IN AZIONE IL DEPURATORE INTERCOMUNALE

Redazione

Castelli Romani / Ardea (RM) –  I Sindaci dei Castelli Romani trovano unità sul tema del depuratore intercomunale di Ardea che sarebbe dovuto entrare in funzione prima entro il mese di luglio 2013, poi entro quello di settembre. Si tratta di un’opera molto importante, a livello sanitario, ambientale e, non ultimo, di sviluppo del territorio e delle attività produttive. Nei comuni interessati dal depuratore di Ardea (Genzano di Roma, Nemi, Ariccia, Albano e Lanuvio) è stata infatti disposta la sospensione dei nulla osta per gli allacci in pubblica fognatura, creando importanti criticità che ad oggi continuano a limitare l’azione amministrativa degli uffici attività produttive e urbanistica.

Viste le difficoltà nell’avvio del depuratore, Gabbarini, Bertucci, Cianfanelli, Marini e Galieti hanno inviato, lunedì 23 settembre, una nota indirizzata al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, alla Direzione regionale infrastrutture, ambiente e politiche abitative e, per conoscenza, alla Segreteria tecnico operativa dell’autorità Ato2 e al gestore del Servizio idrico integrato Acea Ato2, manifestando collegialmente “l’urgenza di avviare tale impianto di depurazione e di conoscere la data in cui lo stesso verrà definitivamente messo in esercizio”.




NEMI, GEMELLAGGIO: GLI AMICI TURCHI NEL PAESE DELLE FRAGOLE

A. P.

Nemi (RM) – Nel 1993 il gemellaggio con la cittadina francese Ceyrat e nel 2003 con la piccola Intepé in Turchia che oggi porta il nome di Erenköy. Il primo patto di gemellaggio e amicizia con Erenköy fu suggellato in occasione del decennale con Ceyrat, tra il sindaco Alessandro Biaggi e Akim Asim, primo cittadino di Intepé. Fu davvero un evento eccezionale per l’intera Turchia. Al ricevimento partecipò un funzionario dell’ambasciata di Turchia a Roma e per l’occasione fu cucinato Kebab per tutti. C’erano rappresentanti e istituzioni turche, francesi e italiane che insieme celebravano l’interscambio culturale.

Mercoledì 18 settembre, nella sala del pattinaggio di Castello Ruspoli a Nemi, è stato proiettato un filmato della Cnn turca che nel 2003, per l’occasione, fu diffuso sulla rete nazionale data l’importanza dell’evento.

“Da allora la piccola comunità di Intepé ha fatto progressi da gigante – commenta l’ex sindaco Alessandro Biaggi, tra i promotori dell’allora patto d’amicizia – l’amicizia e le visite reciproche con i nostri amici turchi hanno arricchito straordinariamente le due realtà a confronto, attraverso scambi culturali che tutt’ora proseguono”. Una nota di rammarico, però, non è mancata: “Dispiace, aver notato – conclude Biaggi –  che nel corso della cerimonia ufficiale gli attuali sindaci in carica Alberto Bertucci e Aladin, nel rinnovare il patto di gemellaggio e di amicizia, si sono dimenticati che nell’aula consiliare erano presenti anche i sindaci dei due paesi che nel 2003 diedero vita all’iniziativa”. Non un particolare qualunque, si è trattato di una dimenticanza inopportuna, un gesto privo di ospitalità e rispetto nei confronti dei precedenti sindaci che hanno promosso il gemellaggio.

L’appuntamento alla sala del Pattinaggio di Castello Ruspoli si è concluso nel migliore dei modi: “In questi dieci anni è stata fatta tanta strada – ha ricordato l’ex sindaco di Nemi Cinzia Cocchi –  sia per quanto riguarda il consolidamento delle amicizie che dal punto di vista culturale.

Sotto quest’ultimo aspetto ne è testimonianza il progetto “Omero”, consistente in un lavoro realizzato su due libri,  dagli studenti della scuola media di Nemi, Pomezia e Intepé . Questo progetto è stato scelto e premiato in occasione del primo convegno mondiale delle università che si è tenuto nel 2010 presso il Campus universitario di Canakkale”.

 




NEMI, ABUSI E RIPRISTINI. IL VILLINO DI VIA DEI LAGHI 1 – ATTO SECONDO: "UN ANNO DALLA SEGNALAZIONE DELL’ABUSO!"

Hanno ottemperato i proprietari Ballor Anna Paola, Brullo Gabriele e Brullo Giovanni quest’ultimo appartenente, tra l’altro, alle forze dell’ordine?

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Tra un po’ ricorre il 21 settembre e ricorrerà un anno dalla segnalazione di un presunto abuso che poi si è confermato esserlo consumatosi in un villino in via dei Laghi al civico 1.

La nostra segnalazione – dello scorso 21 settembre 2012 – NEMI, UN EDIFICIO S'INGRASSA E SI TRASFORMA: PRIMA E DOPO. E' TUTTO REGOLARE? – riguardava l’evidente movimento di terreno boscato, con un andamento che seguiva la collina, che è stato completamente stravolto da terrazzamenti e muretti di contenimento. I piani di campagna sono stati quindi rivoluzionati e inoltre risultano essere stati smossi almeno mille metri cubi di terra.

In quel villino vi sono stati dei lavori continui da giugno 2011 al 2012. Una  ruspa di piccole dimensioni ha smosso terreno, in un territorio protetto pieno di vincoli a partire da quello idrogeologico. Un telo scuro di recinzione ha incuriosito l’interesse de L’osservatore laziale. Ci sono stati evidenti movimenti di terra come si evince dalle foto passate e recenti. C’è una parte di terreno ricoperta da vegetazione, arbusti compresi, che pian piano è stata sfoltita.  C’era una piccola tettoia di colore chiaro. Ci sono dei muretti, nel terreno, che prima non c’erano. C’era una recinzione con dei paletti in legno che è stata sostituita da un muro e ci sono, infine delle piante di ulivo messe a dimora successivamente all'emissione da parte del Comune di Nemi dell'ordinanza di remissione in pristino dello stato dei luoghi.

Il 17ottobre 2012, quindi, arriva finalmente l’ordinanza del Comune di Nemi – CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINAZA DEL COMUNE DI NEMI –  che contesta i movimenti di terra finalizzati a terrazzamenti e inoltre la posa in opera di prato e nuove essenze arboree. E’ stato contestato un portico con pilastri in legno, pilastrini rompitratta. Il porticato contestato era appoggiato ad una esistente struttura lignea già oggetto di accertamenti nel 2008. 

Hanno ottemperato i proprietari Ballor Anna Paola, Brullo Gabriele e Brullo Giovanni quest’ultimo appartenente, tra l’altro, alle forze dell’ordine?

Dalle immagini attuali si evince che il porticato con tegole al seguito (accatastate nella proprietà) è stato smantellato. Permane la struttura lignea oggetto di accertamento nel 2008. I muretti ci sono ancora. I movimenti di terreno effettuati sono ancora visibili e ci sembra che non sia stato ripristinato l’originale stato dei luoghi. Anzi si sono messi a dimora, dopo l’emissione dell’ordinanza del Comune di Nemi,  degli ulivi di media grandezza. Quegli alberi non potranno essere più sradicati e così rimarranno nel tempo ben evidenziati i terrazzamenti abusivamente realizzati.

Ha verificato l’ufficio tecnico del Comune di Nemi che l’ordinanza, passato un anno, sia stata correttamente ottemperata? Se, come si evince dalle foto, i proprietari avrebbero ottemperato soltanto parzialmente, ha provveduto il Comune a sanzionare e incassare la multa di euro 3 mila? Ha pensato il Comune ad intervenire e sostituirsi all’eventuale inottemperanza dei proprietari?

Il conto degli introiti che potrebbero risultare dalle sanzioni annunciate nelle ordinanze di ripristino e demolizione emesse dal Comune sale a vista d’occhio. Ma questo è soltanto il terzo episodio di una lunga serie di abusi che si sono verificati da giugno scorso fino ad oggi nel territorio di Nemi.

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NEMI, FONTANELLA CON BATTERI DELL'ACQUA DI FOGNA: 4 GIORNI PER TUTELARE LA SALUTE PUBBLICA

Redazione

Nemi (RM) – Interrotto il flusso idrico alla fontanella di via del Perino. Buona la quarta direbbero nel mondo delle fiction. Purtroppo però, in questo caso, si tratta della triste realtà di quanto accaduto a Nemi dove ci sono voluti ben 4 giorni prima che la salute pubblica, finalmente, potesse essere tutelata.

Ecco i fatti:
Lo scorso Venerdì 6 settembre il primo cittadino Alberto Bertucci ha emesso un’ordinanza che intimava ad Acea Ato 2 la immediata chiusura della fontanella pubblica di via del Perino presso il lago di Nemi.

La fontanella è rimasta aperta fino a Lunedì 9 settembre, almeno fino alle ore 12.40 orario della foto scattata da L’osservatore laziale che testimonia il funzionamento della fontanella.  E in questi 4 giorni la popolazione, ignara come al solito di tutto, ha continuato a bere e a rifornirsi di acqua contaminata da batteri di acqua di fogna, pure in buona misura 22MPN/100ML.

“Mamma mia sono anni che la beviamo speriamo di non crepare!!!!!!!!! “ Ha commentato su Fb Claudia P. una residente del luogo appresa la notizia da L’osservatore laziale ( Art. dell'8 settembre 2013 NEMI, FONTANELLA AL LAGO INQUINATA DA BATTERI: LE PERSONE CONTINUANO A BERE ACQUA NON POTABILE. NON SI SCHERZA CON LA SALUTE PUBBLICA! ) riguardo l’inquinamento della fontanella. 

La riflessione che sorge spontanea è la seguente: Ma nel frattempo che Acea provvedesse a chiudere la fontanella e quindi ad ottemperare all’ordinanza di chiusura,  ci voleva tanto ad apporre un cartello con su scritto acqua non potabile? Forse così si sarebbe meglio tutelata la salute pubblica. O anche questi a Nemi sono dettagli?

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