NEMI, SICUREZZA: MACIGNO SULLA STRADA NEMI – LAGO

C.R.

Nemi (RM) – Si tratta niente meno che di un macigno. Un macigno pesante sulla strada Nemi Lago, probabilmente franato con il maltempo della notte appena trascorsa.

Se fosse caduto mentre passava una persona o un automobile ci sarebbe uscito con tutta probabilità un morto.

Il masso gigantesco si trova proprio addossato sul guard rail, ancora sporco di terra. L'evento si è verificato in prossimità della ormai famigerata frana che ha provocato la chiusura della strada per ben quattro anni.

E’ rotolato giù dal costone, non vi sembrerebbero esserci ipotesi più accreditate di questa. La Provincia, dato che trattasi di arteria provinciale, è al corrente del grave accaduto? E i Vigili del Fuoco, sono stati informati? Il comune cosa dice?

Sulla Nemi Lago ci passeggiano le persone, ci passano gli automobilisti e i ciclisti. Si sono chiuse strade per fenomeni ben meno gravi di questo. Neppure si contano più le volte che è stata aperta e chiusa la strada Olimpica di Castel Gandolfo, dove un ragazzo perse la vita proprio a causa di una frana. Ma un macigno del genere, davvero fa paura e preoccupa soprattutto perché ad essere a rischio è la pubblica incolumità.

Quando ci sarà un sopralluogo della Provincia per verificare la stabilità del costone? Chi si prenderà la responsabilità di dire: “Tranquilli, passate pure per la Nemi – Lago, è una strada sicura!”. Per favore non giochiamo con la vita dei cittadini!




NEMI, PROFUMI E SAPORI DI ALTRI TEMPI: L'ANTICO FORNO FORTUNA

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Profumi e sapori che ti portano indietro nel tempo. L’odore di pane riempie i vicoli e il centro storico del meraviglioso paese di Nemi.

Un piccolo gioiellino che ha un patrimonio storico naturalistico inestimabile. Il forno Fortuna ha una memoria lunga settant’anni. Figli e nipoti diventati genitori e poi nonni. Un pezzo di pane caldo, ciambelle al vino intinte in un bel bicchiere di rosso. Crostate, dolci antichi che non si trovano più se non in pochissime parti d'Italia.  La domenica, una festa. L’osservatore laziale ha deciso di fare un servizio a questo forno perché oggi, botteghe artigianali del genere è difficile trovarne.

Il pane del forno Fortuna che si trova nelle immediate adiacenze dell’imponente Castello Ruspoli è cotto ancora rigorosamente a legna ed è davvero speciale e particolare: nulla da invidiare a quello di Genzano e di Lariano, davvero una chicca.

Fausto, Alessandro, Massimo e Gloria si alzano presto al mattino. Si alzano alle tre quando ancora dormono tutti. Infornano e poi alle 7 la prima sfornata di profumi. E’ davvero eccezionale. Provare per credere.




NEMI: L'INTERVISTA IN ESCLUSIVA AL NUOVO SEGRETARIO PD MASSIMILIANO CONTE

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Sono passati pochi giorni dall'elezione del Segretario del Pd di Nemi. Si chiama Massimiliano Conte e L'osservatore Laziale ha avuto il piacere di intervistarlo.


1. Il suo incarico arriva in un momento, a nostro avviso, abbastanza complicato per l’area di centrosinistra. Può presentarsi e spiegarci qual è il suo legame con Nemi?

Confesso che quando alcuni amici carissimi di Nemi – dove ho vissuto per molti anni fino al 1996, per poi ritornarci solo qualche anno fa – ho avuto un momento di grande perplessità… Avendo vissuto una stagione molto stimolante della politica nemese negli anni ’80 e vissuto in prima persona la fase di “scomposizione” progressiva della sinistra locale (specchio peraltro di quella nazionale), mi sono ritrovato, oggi, a dover in qualche modo compensare un buco di esperienza e di memoria storica che ha coinciso con l’avvento del centrodestra nemese. E’ così che l’opportunità che mi è stata offerta di collaborare con la lista di Partecipazione Democratica – in occasione delle comunali del 2012 a sostegno di Stefania Osmari a Sindaco – mi ha permesso di riprendere un filo interrotto per troppo tempo. La situazione, come suggerisce lei, è complicata e mi permetto di aggiungere anche complessa. Faccio una sottile distinzione, che lei mi perdonerà, tra i due concetti: intendo dire che la situazione è complicata perché voglio dare a questa parola un significato di “confuso”, “imbrogliato”, “pasticciato” per sottolineare come molti nostri decisori politici, con le loro azioni, abbiano fatto un cattivo servizio al Paese. Un esempio concreto? La porcata del Porcellum. Complesso, invece, è, per me, trovare soluzioni razionali utilizzando l’attuale armamentario normativo che ci dà la Costituzione. Fortunatamente, nel nostro piccolo, a Nemi la situazione la vedo solo un po’ complessa ma stimolante e con grandi potenzialità sul lato del rilancio della sinistra. Non includo volutamente, per il momento, la componente di centro nel mio discorso, non avendola ancora vista. Se c’è, batta un colpo…
 

2. Certi valori come la tutela dell’ambiente e il rispetto per il territorio tutto, non dovrebbero rimanere sulla carta. C’è un tentativo di lottizzazione in località Corsi: qual è la vostra posizione e che intenderete fare al riguardo?
Sto iniziando a studiare le carte… Ecco un’altra situazione che mi sembra, a prima vista, complicata e complessa sia per l’iter amministrativo che ha seguito l’intera pratica del Piano integrato – che non mi convince -, sia per le implicazioni di carattere economico, sociale e ambientale di questa operazione. Proprio qualche giorno fa, parlando con amici e componenti del Direttivo, ponevo una questione di fondo tutt’altro che peregrina, che è alla base del mio ragionamento su questa tema. So che rischio di sembrare un po’ troppo intellettualistico, ma non è così. Quella della lottizzazione Corsi mi pone, come cittadino che abita a Nemi, davanti a quelli che i filosofi e gli psicologi del diritto chiamano “dilemma morale”, in poche parole: c’è un conflitto tra le ragioni e i diritti privatistici della famiglia proprietaria di quei terreni e del relativo progetto e le ragioni e i diritti dei restanti cittadini di Nemi che potrebbero subire danni diretti e indiretti da esso. Mi permetta di super semplificare la domanda: deve prevalere il diritto di un singolo cittadino a costruire nella propria proprietà quello che vuole, con il consenso civilistico e amministrativo del Comune, o quello di una Comunità di abitanti che potrebbe verosimilmente subire un danno da questa scelta? Non è la mia, mi creda, una questione astratta per accademici in pensione, ma è il punto fondamentale sul quale un qualsiasi giudice si dovrebbe esprimere se non si arrivasse ad una soluzione chiara e univoca tra le parti opposte. Detto tutto questo, scendo dalla nuvola e le rispondo: al momento, per quanto mi risulta, ci sono ancora zone oscure sulla questione della variante al piano regolatore e delle perizie tecniche delle parti in causa che vanno chiarite. A questo si aggiunga il livello di conoscenza del problema da parte dei cittadini di Nemi che è pari a zero, e non escludo che gli abitanti di tutto il comprensorio della zona circostante a Via dei Corsi abbiano contezza di quanto potrebbe accadere loro. Stando così le cose, il “dilemma morale” è per me sciolto: l’attuale intero Progetto non supera il vaglio razionale e ragionevole di un criterio di salvaguardia dell’intera Comunità e del nostro territorio. Rischia di essere un piccolo ecomostro anche se dotato di piscina e Spa annessa, come sembra sia previsto! Su questa linea il PD nemese farà la sua parte insieme alle altre componenti dell’area progressista della nostra cittadina. Quella della lottizzazione Corsi ha tutta l’aria di essere un’altra storia all’italiana.
 

3. Più di qualcuno si aspetta una novità con il cambio di guardia. Dato che il suo è un incarico che ha un determinato peso sulla direzione politica che intenderà intraprendere il Pd di Nemi, le chiediamo quali sono i suoi obiettivi al riguardo?
Lo dico senza retorica. Se ho avuto l’onore e l’onere di essere individuato come possibile traghettatore del PD locale, spero, su lidi meno incerti e più vitali è stato grazie alla capacità di osare e di facilitare il cambiamento delle persone del Circolo che mi hanno votato. Nelle poche parole che ho detto durante l’assemblea, preso anche alla sprovvista perché non credevo che avrei dovuto farlo, ho detto chiaro e forte questo. Mi permetta una citazione di una lettera aperta che ho inviato agli iscritti e simpatizzanti di Nemi via mail: non faccio il politico di professione e non lo farò; non ho radicamenti familiari a Nemi, e questo mi rende super partes; non ho alcuna intenzione, a 54 anni, di perdere la faccia in una attività che ha come unica motivazione la volontarietà e il senso di radicamento alla mia cittadina e territorio; sento la responsabilità di cittadino e votante di non delegare a “partiti liquidi” o a figure carismatiche e parvenu il futuro dei nostri figli in un’epoca di eclisse economica e morale; vorrei che Nemi ritornasse sotto la gestione di una sinistra moderna, rifondata e culturalmente capace di affrontare con competenza e serietà i problemi del nostro territorio. Lo considero un mantra….In più, non ho timore a dire che i miei attuali riferimenti culturali, tra i vari, sono quelli che i lettori possono trovare nel libro di Fabrizio Barca “La Traversata” con suoi quattro pilastri: 1. eguaglianza, pace, cultura ed avanzamento sociale; 2. lavoro e concorrenza; 3. libertà delle persone; 4. partecipazione come fine in sé e fonte di conoscenza. Questo è il Manifesto. Parallelamente, credo sia imprescindibile per la sopravvivenza del PD lavorare per ricostruire un senso di Comunità, di messa in comune di idee, confronti e soluzioni. Possono sembrare slogan, ma per me sono la piattaforma politica da cui partire per dare senso non soltanto al tempo – non molto – che riesco a dedicare al PD nemese, ma anche a quello di coloro che vorranno aderire a questo progetto. Poi, dico subito che punto molto sui giovani del Direttivo che sono il nostro futuro e per i quali ho immaginato un percorso di crescita e studio da fare ovviamente insieme. A loro ho detto di non chiedere nulla in cambio se non quello di sentirsi gratificati per il “viaggio” stesso: non ci sono premi alla fine. Di mestiere faccio il formatore, e almeno quel poco che so fare vorrei metterlo al loro servizio. Per questo, nel corso del prossimo anno vorrei che la storica Sezione “Pio La Torre” possa rappresentare un punto di aggregazione, dibattito e decisione politica per tutti i progressisti di Nemi. Se entro il 2014 non sarò riuscito ad avviare e fare un primo collaudo della “macchina” mi dimetterò. Ne stia certa.

4. Probabilmente avreste vinto le elezioni se non ci fosse stata una così evidente trasfusione di voti da “Partecipazione Democratica” verso “Uniti per Nemi”. Il lavoro di travaso pare non essersi ancora arrestato. Le chiediamo se riconosce questo fenomeno, come lo commenta e se ha pensato a quale possa essere la ricetta giusta per arginarlo.
La ricetta è quella che ho esposto prima, da migliorare e integrare sicuramente. Quello che è successo rappresenta il fallimento di una visione prospettica e alta del modo di far politica, figlia di particolarismi, familismi e diffidenze. In quei giorni, siamo stati specchio della politica nazionale. Un’occasione persa. “Partecipazione Democratica” ha fatto il possibile – gente per bene, di buona volontà e di grandi ideali – ma i tempi non erano maturi per un cambio di passo. E’ inutile girarci intorno. Ha, secondo me, prevalso in molte persone di Nemi una visione della Politica come semplice tatticismo e del politico come intermediaro di interessi particolari. Cose arcinote – di cui anche il centro-sinistra italiano non è immune ma in misura assolutamente inferiore rispetto al “resto del mondo” – che fanno parte del nostro costume. In queste condizioni e con queste premesse, era facile travasare voti. Qualsiasi avversario normodotato ma in grado di sapere interpretare e utilizzare questi strumenti di consenso avrebbe vinto. Se a questo ci metti anche il camioncino con un mega manifesto itinerante e qualche cocktail di piazza il gioco, a Nemi, è fatto!
Sia chiaro, non voglio irridere nessuno – anzi – e non voglio passare per un idealista o un buonista di turno, ma dobbiamo imparare, io per primo, a saper pensare e agire con una visione anche di medio-lungo periodo, sostenuta da valori condivisi e praticabili. E concreti. Il solo immaginarci che siamo una Comunità e che l’imbecillità, la malversazione o la furbizia di uno può colpire molti, dovrebbe farci capire che dipendiamo tutti dalle decisioni di tutti. Siamo tutti interconnessi, soprattutto in un paese di duemila anime. Per questo, almeno la sinistra di Nemi, può rappresentare, se lo vorrà, l’inizio di un nuovo percorso. Con responsabilità e fiducia nell’altro.

5. Se dovesse giudicare l’attuale situazione di Nemi, da personaggio super partes, quali criticità rileverebbe riguardo la gestione e amministrazione del paese?
Va dato atto che l’attuale Sindaco, al netto delle tante ombre che c’erano al momento della sua elezione e che ancora oggi non si sono diradate, è dotato di uno spiccato senso pragmatico e di capacità seduttive con una parte dell’elettorato nemese. Tuttavia, questi sono due elementi necessari ma non sufficienti per fare bene il politico locale. Tant’è che permangono, come lei dice, molte criticità che, dai tempi in cui ho lasciato Nemi fino ad oggi – anni di gestione del centro-destra – non sono cambiate. La situazione è rimasta invariata. Il centro di Nemi è un caos di macchine, c’è un problema di parcheggi che non ha trovato soluzioni adeguate, la cura di molte facciate del centro storico è scarsa, com’è scarsa anche la manutenzione di strade e del verde. Che dire poi della gestione e promozione del turismo – il nostro bene primario – che, al di là e al netto della crisi economica, si regge ancora su logiche del “mordi e fuggi” da strapaese, con una offerta sfilacciata e di bassissimo profilo, concentrata su qualche sagra – a parte quella dei Gialloni che, se non sbaglio, è stata cassata? E il completamento della scuola? Così l’ho lasciata e così l’ho trovata, per non dirle dello scandalo, a mio parere il più grave dal punto di vista economico e soprattutto simbolico, di Palazzo Ruspoli, dove non solo il Sindaco ma tutti i nemesi dovrebbero fare una battaglia per il suo recupero e messa in sicurezza! Per quanto riguarda altri aspetti, ho letto proprio sul suo giornale la settimana scorsa il problema del come è stato presentato per l’approvazione il Bilancio di previsione del Comune. Sinceramente, sono rimasto di stucco sul modo di procedere, che non è condivisibile. Per carità, fare il Sindaco e gestire un Comune, di questi tempi, è cosa sicuramente difficile e complessa. Ma qui, proprio perché siamo duemila persone e abbiamo un patrimonio naturalistico invidiabile, chiunque sedesse su quella poltrona dovrebbe fare di più di quanto non si sia fatto fino ad oggi. Manca una visione. E’ politica amministrativa di piccolo cabotaggio.
 

6. Una critica al Pd e un plauso.
Secondo me, il PD è al suo stadio quasi terminale di evoluzione nella sua forma organizzativa attuale. Indubbiamente, siamo un po’ pesanti e vorrei che si evitasse di fare la fine dei dinosauri. Se ci pensa, ha avuto, dalla fine del PCI, passando per tutte le forme intermedie, PDS, DS, Ulivo, fino ad oggi una serie di adattamenti, mi permetta di dire, darwiniani, che gli hanno consentito di sopravvivere e anche di governare e di governare anche bene, soprattutto se confrontati con i governi di Arcore. Le prossime Primarie saranno la cartina di tornasole per sapere dove andremo a finire. Il plauso è che siamo l’unico partito a farle, e democraticamente, ma credo che i cittadini daranno al PD la sua ultima chance. E, da ateo, dico anche che non abbiamo un Papa Bergoglio che ci possa salvare. Quindi…




NEMI, SPECCHIO D’ITALIA: BERTUCCI, MATTEI, BALDI, LA SINISTRA E… IL FATO!

Sarà a causa di questa dinamica kafkiana che una parte dell’opposizione nemese rimane in finestra e in religioso silenzio?


di Chiara Rai

Nemi (RM) – Bisogna saper guardare con gli occhi del “territorio politico” che si evolve e cambia aspetto. Cambia d’abito e si rinnova. Ci sono abili maestri in questo, capaci di cambiare tessera e partito come fosse un costume da palcoscenico. Forse perché recitano una farsa per gli elettori.

Avevamo parlato del duo Bertucci – Baldi: [ 12/10/2013 NEMI: NON DICIAMOLO AI COMPAGNI NEMESI… ]   il sindaco di Nemi Alberto Bertucci di cui ricordiamo l’ultima tessera essere del Pdl e il consigliere regionale in quota centrosinistra Michele Baldi.

Attenzione perché la metamorfosi di Alberto Bertucci potrebbe essere in pieno atto: Prima la permanenza in Udc con la pasturazione di amicizie ormai consolidate, quelle franche a tal punto che gli aderenti di Casini si levano i pugnali dalla schiena a vicenda dopo essersi trafitti per la tappezzeria di una poltrona.

E poi il passaggio nel Pdl con la mano sul petto e l’inno d’Italia a tutto volume e….”Menomale che Silvio c’è”, ma poi Silvio è finito in acque agitate tanto da dover pensare di lasciare la zattera prima che affondi e allora perché non festeggiare alla sagra delle fragole il profumo “Aria di Nemi” insieme all’amico Michele Baldi, il quale è stato reso edotto da qualche suo ex amico di bandiera dell’abilità nel conferire tessere del primo cittadino del Paese delle fragole?

Non è un segreto che Alberto Bertucci si adoperò per i tesseramenti a favore di Marco Mattei candidato alle regionali e che quest’ultimo lo sostenne in campagna elettorale. Senza il sostegno di Mattei, difficilmente avrebbe vinto Bertucci. Ma poscia più che la fede nel partito la capacità di tesserare. Noi siamo tutti numeri, più siamo e meglio è e se qualcuno deve saltare in alto, necessariamente deve avere due mani su cui slanciarsi con il piede.

Dunque gli elettori di centrodestra di Nemi che hanno votato Alberto Bertucci sappiano che il primo cittadino ha già le dita dei piedi nel centrosinistra: sguardo fisso, pettinata alla Smeriglio (vicepresidente della Regione lazio Sinistra Ecologia e Libertà), frequentazioni rigorosamente di sinistra e vai col tango.

Il salto lo potrebbe fare in vista delle elezioni europee. Quando Bertucci potrebbe raccogliere voti per Michele Baldi il quale lo proietterebbe con un piede in Europa e l’altro a Nemi. Purché la civica “uniti per Nemi” inizi il restilyng: prima una civica apartitica e poi ci si preparerebbe a strizzare l’occhio a Zingaretti e i suoi. Intendiamoci, non si vuole entrare nel merito della scelta politica.

E Marco Mattei dov’è finito? A fare il suo mestiere di medico ovviamente ed essendo un abile stratega potrebbe preparare il terreno mandando avanti le sentinelle già collaudate: Bertucci che si avvicina a Baldi e Baldi che trascina Bertucci alle porte di Bruxelles. E Mattei lavora silente sul territorio.

Riguardo la medicina, adesso c’è un bel convegno oncologico in preparazione, fato vuole che la notizia ci sia giunta da Enrica Cammarano che da sempre segue le campagne elettorali per Marco Mattei.

L’ultima è stata all’Aba Radians. Ma analizziamo i relatori e l’apparato del convegno. Si tiene, caso vuole, all’Alba Radians di Albano (stessa sede dell’ultimo appuntamento elettorale di Mattei e cittadina legata all’ ex sindaco di centrodestra).  Chi interverrà? Niente di meno che il sindaco di Albano, Nicola Marini, e il consigliere regionale Michele Baldi. Da tempo qualche malelingua dice che Mattei e Marini siano amici – nemici. Dinamiche vecchie come il mestiere della meretrice.

Dunque Bertucci – Baldi – Mattei verso obiettivo elezioni Europee. Perché la nostra tesi ci porta all’Europa? L’11 novembre scorso si è tenuto a Roma presso l’Hotel Parco dei Principi, caso vuole, un convegno dal titolo ‘Un sindaco per l’Europa’, promosso dall’associazione Alternativa Europea, in collaborazione con la sezione romana della Gioventù federalista europea, in vista delle elezioni europee che si terranno dal 22 al 25 maggio 2014.

Chi è intervenuto a sostegno di questa iniziativa? Sempre fato vuole che sia stato il consigliere regionale Michele Baldi e oltre al presidente della Regione Nicola Zingaretti, alla vicepresidente del PE Roberta Angelilli e il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio indovinate chi ha partecipato di tutti i sindaci del Lazio? Fato desidera fortemente che su tutti i sindaci del Lazio abbia partecipato lui: il sindaco di Nemi, ancora di centrodestra Alberto Bertucci.

Soltanto chi ha gli occhi foderati di prosciutto non vede con occhi “critici” il prossimo cambio di costume. La metamorfosi. Per ora solo le dita dei piedi guardano a sinistra ma poi…..Europa, piatto ricco mi ci ficco.

Sarà a causa di questa dinamica kafkiana che una parte dell’opposizione nemese rimane in finestra e in religioso silenzio?

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12/10/2013 NEMI: NON DICIAMOLO AI COMPAGNI NEMESI…


 
 




NEMI, SPECCHIO D'ITALIA: UDIENZA BERTUCCI RINVIATA DI ALTRI SETTE MESI…VIVE LA LÉGALITÉ!

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Altro vizio di notifica fa slittare di ulteriori 7 mesi l’udienza di Alberto Bertucci che si terrà il prossimo 12 giugno, alle porte dell’estate. “Poscia più che ‘l dolor poté il digiuno”,anziché disquisire sui motivi per i quali il conte Ugolino morì nella torre dove venne imprigionato, sarebbe interessante disquisire sui motivi per i quali non si riesce a tenere l’udienza del processo del sindaco Alberto Bertucci imputato per turbativa d’asta e frode nell’acquisto dei beni comunali. Se per Ugolino forse la morte che non è sopravvenuta a causa dell’estremo dolore ma bensì per fame (una delle interpretazioni, forse la più deduttiva), possiamo dire che la fine del processo Bertucci potrebbe sopravvenire a causa della prescrizione del reato dovuta alla lentezza della magistratura attorcigliata su se stessa a causa di lungaggini procedimentali degne del secolo di Dante Alighieri.

Così và l’Italia e questa condotta aiuta gli audaci. Oggi esce di carcere chi uccide e stupra. Escono i mafiosi, i pedofili e ai truffatori vengono riservati indulti e sconti di pena, tanto da ridurre l’Italia a discutere se sia giusta o no una sentenza della Cassazione. Dal 7 novembre 2012 con Bertucci si è finiti al 12 febbraio 2013 e dal 12 febbraio 2013 al 12 novembre 2013 e dal 12 novembre al 12 giugno 2014.

Intanto i capelli s’imbiancano e le aureole crescono tanto che poi ci si eleverà in cielo per chiedere la grazia e il perdono. Cosparso il capo di cenere la vicenda sarà derubricata così come il povero pulmino, finito chissà dove tra intemperie e polemiche, relegato per mesi e poi anni al dolce far nulla. In fondo che mai sarà successo?

L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti. Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato a Bertucci.
Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.

E che sarà mai? Parliamo di sedili e pulmini mentre l’Italia và a rotoli? Nessuno è perfetto, “vive la légalité”!

Io propongo una bella sfornata di caldarroste in piazza, magari la domenica che c’è più gente. Fa freddo, i miei figli mi chiedono un cartoccio ciascuno, ad offrirmelo è il primo cittadino in persona: “che bravo – esclamo – lui sì che ci tiene!”.

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GENZANO, ACQUA: L'AMMINISTRAZIONE IN VISITA ALLE GALLERIE LUNGO IL COSTONE DEL LAGO DI NEMI

Redazione

Genzano (RM) – Recuperare la memoria storica, valorizzare il territorio, individuare nuove modalità di approvvigionamento idrico: questa l’idea dell’Amministrazione comunale di Genzano di Roma che nella giornata giovedì 8 novembre, è stata impegnata in un sopralluogo lungo il costone del lago di Nemi che fronteggia il centro storico di Genzano, un luogo ameno dove natura, storia e cultura si intrecciano indissolubilmente. Cinque le gallerie filtranti presenti sul sito, gallerie collegate fra di loro da un sistema di cunicoli scavati nella roccia vulcanica in epoca romana e pre-romana, all’interno delle quali si trovano dei canali che convogliano le acque di sorgente e di condensazione.

“L’idea – ha detto il sindaco Flavio Gabbarini – è quella di valorizzare questo importantissimo sito naturalistico e archeologico tentando di recuperare l'acqua di sorgente convogliata nelle gallerie filtranti d'epoca romana e portarla alle fontane storiche di Genzano. Ed è proprio per questi motivi – ha proseguito Gabbarini – che insieme agli assessori Ercolani e Melaranci, abbiamo coinvolto nel sopralluogo esperti del territorio, un'archeologa e l'ingegnere di Acea Ato2 Lucio Bignami. Ora, anche insieme al gestore idrico, dovremo analizzare le acque sorgive e valutare la possibilità, ed eventualmente le modalità, di collegamento di questo sistema alla nostra città".

 




NEMI, CONSIGLIO COMUNALE : COCCHI CHIEDE IL RITIRO DEL BILANCIO DI PREVISIONE

Angelo Parca

Nemi (RM) – L’ultimo consiglio comunale di Nemi che si è appena tenuto, esattamente mercoledì 6 novembre 2013, verteva su tutta materia di bilancio. Il bilancio di previsione 2013 è stato approvato con i soli voti contrari dei consiglieri di minoranza Cinzia Cocchi e Stefania Osmari. Il tentativo della maggioranza è stato quello di trasmettere un messaggio di stabilità: nonostante le numerose incertezze che non dipendono certamente dagli Enti locali ma dal Governo, il bilancio è stato approvato cercando di mantenere le imposte invariate.

Una seduta senz’altro molto lunga dove si è snocciolato ciascun passaggio e dove certamente la farraginosità della materia non ha bendisposto tutti gli animi. Il gong che ha risvegliato un iter che pareva privo di colpi di scena, lo ha suonato il consigliere Cocchi con una proposta, poi argomentata, che appunto ha rotto un rito pressoché “scontato”: ha chiesto che venisse ritirato il bilancio, in fondo i tempi, seppur stretti ci sono e certamente il bilancio di previsione attuale non si può definire al passo con i tempi.

Dunque la richiesta è stata quella di ritirare l’attuale bilancio di previsione e preparare un elaborato più vicino alla realtà, “con una previsione più fedele” ha ribadito il consigliere di centrodestra. “E’ veramente vergognoso che il rendiconto sia stato deliberato e poi tenuto in un cassetto”.

Perché? Cocchi ha spiegato con chiarezza i motivi. Prima di tutto è paradossale che il bilancio in questione sia stato approvato in giunta il 7 agosto, il 9 agosto ratificato dal Revisore ma poi sia stato portato in consiglio comunale addirittura tre mesi dopo il passaggio di giunta, fermo restando i 20 giorni concessi ai consiglieri per eventuali considerazioni di sorta.

“Il paradosso – dice Cocchi – è dimostrato anche dal fatto che è stato previsto addirittura il gettito Imu sulla prima casa anche se, come ben sappiamo tutti, a settembre si è venuti a conoscenza che non si sarebbe dovuto pagare”. Possibile dunque che la maggioranza non abbia vigilato affinché un rendiconto finanziario di tale portata non sia stato adeguatamente aggiornato prima di essere portato in consiglio per l’approvazione definitiva?

“Probabilmente si sono aspettati tre mesi – ha proseguito Cocchi – perché il Comune è rimasto senza Revisore dei conti? Rilevo davvero una mancanza di attenzione al riguardo: si sarebbe dovuta tempestivamente inoltrare la richiesta e provvedere alla sostituzione del Revisore per non restare scoperti in una fase così delicata come quella dell’approvazione del bilancio. Ritengo – ha aggiunto il consigliere Cocchi – che aver fatto passare tutto questo tempo e inoltre l’aver approvato il bilancio di previsione in giunta senza la presenza del sindaco sia sintomo di mancanza di serietà e soprattutto mancanza di rispetto nei riguardi dei consiglieri e dell’intero consiglio comunale”. Insomma quello del bilancio è un argomento che merita serietà.

Con questo il consigliere Cocchi non ha voluto minimamente mettere in discussione il bilancio in sé: “I numeri sono certamente a posto – dice Cocchi – è un bilancio in pareggio e non c’è nulla da recriminare ai tecnici che lo hanno stilato. La mia contestazione e proposta di ritirare lo stesso è di natura concettuale: il concetto è sbagliato, la maniera di agire che sicuramente mostra palese mancanza di attenzione è mancata addirittura la salvaguardia degli equilibri”.

Insomma innescata la questione tempistica e del modus operandi della giunta di Alberto Bertucci si è proseguito con da una parte, la decantazione di quanto (nonostante le difficoltà oggettive) l’amministrazione abbia raggiunto obiettivi e incassato il consenso del popolo: 12 volte Nemi è finita in televisione. Poi ancora feste, biciclette ed eventi criticati (non solo nella seduta di mercoledì) anche da “Partecipazione democratica”. Il consigliere Stefania Osmari infatti ha rimarcato l’attenzione rivolta alle feste che fino ad ora ha palesemente mostrato la giunta Bertucci piuttosto che ad altri servizi essenziali.

In merito alle opere pubbliche, la giunta ha rimarcato il fatto che c’è una grande attività e impegno al riguardo: “andiamo a bussare a tutte le porte”, si inoltrano domande e si aderisce ai bandi per sperare nei finanziamenti.

Al riguardo Cocchi ha espresso una considerazione: “Purtroppo temo di avere l’amara certezza – ha detto – che diversi finanziamenti che avevamo ottenuto siano stati persi. I circa 100 posti macchina in via Nemorense sembrano andati in fumo così come sembra aver fatto la stessa fine l’illiminazione del Perino, i finanziamenti destinati al rifacimento delle facciate del centro storico”. Che fine hanno questa serie di opere già finanziate durante la giunta di Cinzia Cocchi? Certamente l’attuale sindaco dovrà darne spiegazione sia ai consiglieri che ai cittadini perché sono stati pagati anche dei tecnici per questo e il rischio è che si prefiguri un danno erariale sul caso finanziamenti persi a causa di una presunta inerzia dell’amministrazione comunale.




NEMI: L'ANTICO FORNO CAVATERRA

Redazione

Nemi (RM) – Eccoci arrivati alla seconda puntata di “GustoBanda” la nuova rubrica de L’osservatore laziale che intende riscoprire insieme ai propri lettori i piaceri della cucina tradizionale, gli antichi sapori, i prodotti artigianali ma anche il mondo moderno e al passo con i tempi dei nuovi chef, le frivolezze e stranezze, creazioni di ingegni all’opera oltre, naturalmente, alle sagre e feste di piazza.

Al civico 8 della storica piazza Umberto I a Nemi c’è un altro forno antichissimo, quello dei Fratelli Cavaterra. Un tuffo nei piaceri e la riscoperta di prodotti realizzati artigianalmente senza conservanti e con ingredienti semplici. Uova, latte, farina, zucchero, vino e anice sapientemente dosati, utilizzati, impastati da mani esperte.  Massimo Cavaterra che ha fatto gli onori di casa e che ha imparato il mestiere da suo padre ci ha fatto vedere anche gli innumerevoli dolciumi che sforna l’affascinante fornace, rigorosamente a legna, che arde dal mattino fino a sera, lasciando i passanti inebriati dal profumo della legna e dei prodotti quali il pane e i dolci che sono in continua lavorazione.
 




NEMI, SPECCHIO D'ITALIA: FRA TRIGLIE GIGANTI E POCHI LUCIDI IMPAVIDI

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Si è veramente arrivati alla pantomima dell’assurdo. L’ultima sceneggiata che ha visto protagonista l’acqua pubblica di Nemi mi ha fatto ricordare gli spettacoli di burlesque, ma quelli inglesi del XVIII° secolo, quando alla comicità si affiancava quella parodia che lasciava trasparire una ridicola tragedia.

La fontanella in piazza De Sanctis a Nemi da ieri 30 ottobre 2013 è di nuovo aperta e francamente sulla questione è difficile venirne a capo, tanta è la confusione. Ciò, dopo che si è brancolato alla cieca per tutta l’estate senza la benché minima informazione da parte dell’amministrazione comunale sullo stato dell’acqua, dopo denunce da parte di associazioni e cittadini si è capito poco e nulla.

A parte qualche delirante manifesto di partito, quindi non istituzionale, che parla di “informazione terroristica” e di “reati”, quasi fosse una carta generata da chi ha poteri giudicanti, ma così non è. Si tratta di un bugiardino capace di ravvivare gli animi della famigerata corte dei miracoli.

L’osservatore laziale, ancora una volta, riporta i quesiti dei cittadini: perché l’acqua viene aperta e poi chiusa in continuazione? Perché l’odore e il sapore dell’acqua è cambiato? Addirittura dalla fontanella non esce più acqua fresca e lievemente frizzantina, bensì acqua non fresca che odora di cloro. Così come anche dai rubinetti di gran parte delle case.

Ma la storia dell’acqua, ahinoi, è soltanto la punta di un iceberg, anzi la rappresentazione di uno spettacolino mal riuscito e improvvisato, a braccio.

L’acqua è buona ma è chiusa. I soldi si trovano per le feste ma per i servizi essenziali come la ludoteca bisogna tirare il collo e chiedere l’intervento di San Bertino che dopo aver fatto vivere l’estenuante climax del purgatorio ti prende per mano e ti porta in paradiso, regalandoti mensilità gratuite.

Prima non c’era un euro, adesso c’è.  L’improvvisazione nelle delibere comunali, l’equilibrismo dell’escamotage che come un puzzle s’incastra, faticandoci un po’, e va a dare sollievo a più bisognosi che con la loro riconoscenza perpetueranno l’improvvisazione fino a rimanervi schiacciati.

Intanto il 12 novembre si avvicina e il candidato, ora eletto amministratore, per cui questo giornale ha avuto modo di esprimere libera critica dovrà affrontare la seconda udienza di un processo che lo vede imputato per turbativa d’asta e frode nei confronti dello stesso Comune che amministra.

Già questo sarebbe dovuto bastare come epilogo della pantomima di cui sopra. Ma non basta. Il cittadino, a parte quello “incazzato”, nostro fedele e stimato lettore, abbocca come una triglia gigante a tutte le mistificazioni esposte quotidianamente sul bancone del bravo venditore. Un venditore con le tasche bucate, tanto bucate da avere un impero di immobili e danari ma da riuscire ad apparire talmente tanto mesto e umile da sembrare davvero un inoccupato. Un venditore diretto e diritto che studia la legge e come si dice, trova le proprie maniere per applicarla. Tanto astuto quanto privo di quello spirito di servizio che rende senza tornaconti.

Tante le fiches cambiate e diverse quelle impossibili da cambiare. Ma si va avanti. Alle triglie giganti soporifere, non ai pochi dotati ancora di spirito critico e d’osservazione, piace crogiolarsi nell’improvvisazione. Piace lo show e per questo hanno scelto lo showman.

Quando calerà il sipario però, rimarrà un paese con del calcestruzzo in più, con le tasche vuote, con tanti sogni in testa, con strutture sull’orlo del decesso e una casa, quella più importante, dove il clima è già cambiato da un pezzo.

Mi giro a sinistra e vorrei vedere un partito coeso che fa sentire la propria voce in Comune, in nome di quei valori che non possono soltanto rimanere come velleità intellettuali da spolverare all’occorrenza. La sinistra era a un passo dal traguardo, lo riusciva a vedere, ma ha permesso che il proprio gregge seguisse altri pastori.

Mi giro a destra e vedo quell’impegno che quando è mancato ha lasciato terreno fertile ad un “figlio malato” che ha pugnalato la sua famiglia solo per la sete di potere e di incassare quei consensi che avrebbero permesso il proseguo di un processo bello e maledetto.

Mi guardo allo specchio e vorrei aver “criticato” molto meno di quanto abbia fatto per essere giudicata assolutamente super partes ma l’icona de L’osservatore laziale rappresenta un omino con il binocolo e se quest’omino avesse dovuto venire meno alla sua mission principale, il giornale sarebbe diventato una enorme triglia abboccona. Ma dato che nel mare nostrum di triglie con i binocoli appannati ve ne sono in abbondanza, preferiamo mettere l’omino in bella vista sulla cima di un monte.
 




NEMI, PALESTRA COMUNALE NEL CANTIERE: ARRIVANO I CONTROLLI

Redazione

Nemi (RM) – Sopralluogo della Asl RmH, dei Carabinieri di Nemi diretti dal comandante della locale stazione Fabio Adinolfi, del comandante della polizia locale di Nemi Gabriele Di Bella presso la palestra comunale del Comune di Nemi.
Oggetto di un recente reportage de Il Tempo e de L'osservatore laziale sullo stato della struttura: ai piedi di un eterno cantiere, sporco e non in sicurezza. Dopo i servizi de Il Tempo e de L’osservatore laziale a firma Chiara Rai la situazione sembra migliorata: la sporcizia è diminuita, sono state nastrate delle zone, le macchine non parcheggiano più di fronte l’ingresso e i bambini, almeno per il momento, non frequenteranno la struttura.

La Asl ha applicato al Comune di Nemi delle prescrizioni: più di qualcosa da mettere in sicurezza, almeno per consentire ai frequentanti del centro anziani di potervi accedere saltuariamente.

Fatto sta, che se fossero partiti i lavori al grande cantiere della scuola, come promesso in campagna elettorale, oltre un anno fa, dal sindaco Alberto Bertucci, oggi l’edificio sarebbe quasi terminato, con tanto di aule nuove e una palestra all’interno di un ambiente consono per gli studenti.

Intanto, i corsi di ginnastica dolce organizzati presso la struttura, sono stati spostati altrove.

Molti residenti si augurano che il sindaco Alberto Bertucci mantenga le sue promesse e finisca al più presto l’unica scuola presente a Nemi.

I bambini dell’infanzia ed elementari, addirittura non hanno un cortile dove fare ricreazione ma le docenti, attente e comprensive, accompagnano spesso i ragazzi a fare delle passeggiate in paese durante l’orario di pausa didattica.

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NEMI, FONTANELLE CHIUSE E VOLANTINI NON ISTITUZIONALI. TORNA A SCRIVERE IL CITTADINO INCAZZATO

Redazione

Nemi (RM) – Sulla vicenda delle fontanelle chiuse a Nemi e dopo che il primo cittadino ha fatto distribuire dei volantini nonchè affiggere dei manifesti “non istituzionali” ma della sua lista civica torna a scriverci il cittadino iroso che sembrerebbe ancora più incazzato rispetto la scorsa lettera del 12 agosto 2013 pubblicata su questo quotidiano. [ NEMI, FONTANELLA “NON CONFORME”: LETTERA DI UN CITTADINO INCAZZATO ]

Ecco la lettera:

Gentile Direttrice,
torno ancora sulla questione dell’acqua erogata dall’acquedotto di Nemi perché siamo ormai al grottesco: il Sindaco Alberto Bertucci, invece di informare la popolazione sull’argomento nei modi e nei tempi istituzionali, fa distribuire farneticanti volantini a firma della lista civica che lo ha supportato nelle ultime elezioni.

Nei volantini si afferma che l’acqua è “totalmente sana sia sotto il profilo chimico che batteriologico” ed ancora “i cittadini possono sentirsi pienamente garantiti in quanto ad affiancare il sindaco di Nemi nella tutela della salute pubblica, si aggiunge in maniera efficace il lavoro dell’ARPA Lazio… della ASL…. di Acea Ato 2”.

E allora perché le fontanelle sono chiuse? Il volantino in questione non lo dice.
Perché il Sindaco non pubblica nel sito ufficiale del comune i risultati delle analisi degli Enti preposti al controllo dell’acqua?
Perché il Sindaco Alberto Bertucci non prende carta e penna e spiega ai cittadini il perché ed il percome delle fontanelle chiuse?

Nel salutarla la invito a proseguire nel suo lavoro e le ricordo che, quando c’è di mezzo la salute pubblica, in mancanza di trasparenza ed informazione, il “terrorismo mediatico” è necessario.
H2O forever (non inquinata però!)
 

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