NEMI, LOTTIZZAZIONE CORSI. L’APPELLO DEL COMITATO CITTADINO AL COMUNE: “ORA SI PROCEDA CON L’ANNULLAMENTO DEFINITIVO”.

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Comitato Cittadino di Autotutela del Territorio e della Comunità

Nemi (RM) – In merito alla conclusione della Conferenza dei Servizi, richiesta dal Comune di Nemi, riguardante il Programma Integrato di iniziativa privata in località I Corsi, che ha visto esprimersi negativamente in proposito il Parco dei Castelli Romani, l’Assessorato all’urbanistica  e la Direzione per i Beni Culturali e paesaggistici della Regione Lazio,  il Comitato cittadino di autotutela del Territorio e della Comunità, pur prendendo visione delle varie ipotesi di sviluppo della vicenda che sono apparse in questi giorni sulla stampa locale, confida nel senso di responsabilità dell’Amministrazione comunale e si augura che  quest’ultima,  tenendo conto  degli importanti pareri negativi espressi, proceda al definitivo annullamento del suddetto Programma Integrato.

Il Comitato cittadino di autotutela, creato con l’obiettivo primario e indiscusso della difesa e salvaguardia del nostro territorio e dell’ecosistema,  si  costituisce  come Osservatorio Ambientale Permanente, impegnato in un vigile ed attento monitoraggio della zona e pronto ad intervenire di fronte ad eventuali iniziative che possano rappresentare un pericolo per queste terre.  Il Comitato cittadino di autotutela si propone, inoltre, di organizzare sin dai primi mesi del nuovo anno conferenze concernenti tematiche ambientali e problematiche sociali e politiche ad esse interconnesse,  con l’obiettivo di sensibilizzare il più possibile  i cittadini  a tali questioni, affinché il territorio resti effettivamente tutelato.

Cogliamo l'occasione per augurare buone feste a tutti i nostri concittadini, con l’auspicio  di riuscire a vederli presto partecipi in questa battaglia di salvaguardia e tutela del nostro territorio.
Grazie e auguri.

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NEMI, SOLDI PUBBLICI AL SERVIZIO DI PRIVATI: PARLA L'AVV. GERARDO SPIRA EX SEGRETARIO COMUNALE

Redazione

Nemi (RM) – Ieri pubblicavamo un articolo su Nemi, producendo una serie di documenti dai quali sostanzialmente si evince che sono stati spesi dei soldi pubblici finalizzati ad interventi su due privati. A seguito di tale pubblicazioni è arrivato un commento di un nostro lettore, l'Avvocato Gerardo Spira che tra l'altro, ha ricoperto per anni l'incarico di segretario comunale in un Comune Campano. Prima di dare ampio spazio alla nota di Spira riepiloghiamo la vicenda.

I FATTI

Cinquemila euro spesi per una perizia geotecnica eseguita sulla proprietà di Rondini e Moscardi. A dicembre 2008, frane e smottamenti hanno colpito la Strada Provinciale Nemi Lago e il sentiero naturalistico Via Roma. L'’11 gennaio 2010 arriva l'ordinanza di sgombero delle abitazioni dei due privati. A marzo del 2012 il commissario straordinario Fabio Maurano delibera un atto di indirizzo al fine di far redigere una indagine geologica da un geologo. Il 5 maggio 2012 la giunta di Alberto Bertucci, appena insediata, revoca la delibera commissariale in quanto sopravvenuto l’intervento della Regione, a seguito dell’affidamento in somma Urgenza dei lavori per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante Tempio di Diana – Via Roma. Riapre la strada, a seguito dei lavori di messa in sicurezza della Regione ma i proprietari ancora non possono tornare nelle abitazioni (?). Con una determinazione di luglio del 2013 il Responsabile dell’Area Tecnica, affida all’ingegnere Nando Mastrostefano l’incarico relativo alle indagini geotecniche nonché redazione di una relazione geologica sulla strada provinciale 32/c "Nemi Lago".  Il 31/10/2013, il responsabile dell’Area Tecnica del Comune paga l’Ingegnere Nando Mastrostefano per un importo di euro 5.033,60 (IVA 21% e oneri inclusi). Nella parcella (fattura n°34 del 2013) si evince chiaramente che i cittadini di Nemi hanno pagato l’ingegnere Nando Mastrostefano per una consulenza geotecnica relativa le proprietà di Rondini e Moscardi. l’8 novembre del 2013 è stata revocata l’ordinanza Sindacale di sgombero a carico di Moscardi e Rondini.

IL COMMENTO DELL'AVVOCATO GERARDO SPIRA (EX SEGRETARIO COMUNALE)

Ho letto gli atti richiamati a margine dell'articolo e rilevo una confusione procedimentale che va chiarita. Non è chiaro se le abitazioni evacuate si trovassero sotto la zona in frana e se è così a quale epoca risalgono e chi ne ha autorizzato la costruzione e se in regola. Se la Strada in questione è provinciale la competenza a mettere in sicurezza la zona spettava alla Provincia anche con fondi regionali. Comunque l'intervento andava gestito e garantito dalla Provincia. Perchè è intervenuto il Comune?.

Gli atti evidenziano commistione e ingerenza in una problematica di pura competenza tecnica. Sono i tecnici a dovere indirizzare l'Amministrazione sulle iniziative e competenze. E valga il vero. Le proposte dovevano e devono essere avviate dal tecnico,motivate con relazione alla Giunta. Il Commissario aveva adottato una delibera di indirizzo per una indagine geologica, suggerita dai tecnici del Comune. La giunta, motu proprio ( non si comprende chi ha fatto la proposta) revoca la delibera commissariale, col parere favorevole del Tecnico comunale, lo stesso che ha consigliato il Commissario.

Spunta dal cilindro una relazione geotecnica che viene anche pagata e di corsa. Ma scusate, esistono agli atti le relazioni dei tecnici ? L'intervento regionale è stato collaudato e che cosa è stato fatto con questo intervento ?

Il tecnico del Comune con la determina n 138 del 4 luglio ha conferito incarico all'ingegnere per una relazione geologica, nella zona interessata dalla strada provinciale. L'ingegnere ha presentato con nota del 30 settembre 2013 parcella professionale per consulenza geotecnica.

Con la determina n.228 del 31 ottobre 2013 la tecnica del Comune ha liquidato parcella per "l'incarico relativo alle indagini geotecniche nonchè redazione di una relazione geologica ".

L'argomento va approfondito e soprattutto vanno letti gli atti della Regione. Vi è poi l'aspetto della somma urgenza che non si giustifica per i tempi. Il Commissario ha deliberato in data 21 marzo 2012. La giunta ha revocato la delibera commissariale in data 5 settembre 2012. La responsabile del Comune conferisce incarico tecnico in data 4 luglio 2013. Il tecnico incaricato presenta consulenza con fattura il 30 settembre 2013. La somma urgenza è durata oltre un anno e mezzo e ancora dura.

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20/12/2013 NEMI: PERCHE' I SOLDI DEI CITTADINI VENGONO IMPIEGATI PER INTERVENTI CHE INTERESSANO PRIVATI CITTADINI?

NEMI: PERCHE' I SOLDI DEI CITTADINI VENGONO IMPIEGATI PER INTERVENTI CHE INTERESSANO PRIVATI CITTADINI?

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Sono stati spesi dei soldi pubblici finalizzati ad interventi su due privati. Cinquemila euro spesi per una perizia geotecnica eseguita sulla proprietà di Rondini e Moscardi.

Così riassumiamo l’intera vicenda che ha visto come protagonista la ormai ben nota strada provinciale Nemi – Lago (lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma).

Adesso, con i pezzi di carta alla mano, ripercorriamo i fatti.  (In fondo all'articolo alleghiamo tutti i documenti)

LA STORIA

Tutto ha inizio nel mese di dicembre 2008, quando frane e smottamenti hanno colpito la Strada Provinciale Nemi Lago e il sentiero naturalistico Via Roma. Subito dopo le calamità naturali, la Provincia di Roma ha incaricato il geologo Giovanni Rotella di redigere una relazione geologica preliminare sul sito.

Questa relazione, redatta il 26 gennaio 2009, parla di “una situazione di instabilità dovuta alla presenza nel suolo di materiale detritico disposto su un pendio fortemente acclive e caratterizzato da vegetazione arbustiva ed arborea di dimensioni notevoli aggettanti verso la sede stradale”.

Oltre alla Provincia, ha eseguito dei controlli anche l’ufficio Tecnico comunale, insieme ai tecnici degli Enti Superiori preposti al controllo dei vincoli ambientali gravanti sul sito. Subito dopo arriva l’ordinanza dell’11 gennaio 2010 che dispone lo “sgombero immediato dei locali adibiti ad abitazione siti in Via Tempio di Diana 2 e Via Roma 1, di proprietà rispettivamente dei signori Rondini Gianfranco e Moscardi Fausto”. Quindi, i proprietari di queste due abitazioni sono stati costretti ad evacuare data la pericolosità del sito.

I PROVVEDIMENTI DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO FABIO MAURANO

A marzo del 2012 il commissario straordinario Fabio Maurano delibera un atto di indirizzo al fine di far redigere da un “idoneo soggetto” una indagine geologica, con i relativi sondaggi, dell’area sita lungo via Tempio di Diana.

E Maurano non parla di un “idoneo soggetto” qualunque, bensì parla proprio di un Geologo quando si riferisce alla necessità di individuare un professionista esterno.

S’INSEDIA LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI

Subito dopo, il 5 maggio 2012, non appena insediata la giunta di Alberto Bertucci, una delibera di giunta revoca la delibera di Maurano. Secondo la giunta di Alberto Bertucci non sarebbe stato più necessario affidare l’incarico ad un geologo in quanto sopravvenuto l’intervento della Regione, a seguito dell’affidamento in somma Urgenza dei lavori per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante nei pressi di Tempio di Diana – Via Roma.

La Regione Lazio molto celermente ha effettuato questi lavori finalizzati alla riapertura. Lavori che hanno lasciato perplessità sulla effettiva messa in sicurezza e dai quali di fatto, attraverso un dossier presentato da Insieme per Nemi, si è evidenziato che gli interventi realizzati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, ai fini della riapertura della strada per la quale le precedenti amministrazioni avevano stimato (con l’ausilio di tecnici di Provincia e Regione) circa 1 milione di euro di interventi, non avrebbero messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana.

Nel dossier fotografico, Insieme per Nemi evidenzia altresì che sarebbero stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private. Raggiunto telefonicamente il consigliere d’opposizione Insieme per Nemi Cinzia Cocchi, la stessa conferma la necessità di ottenere delucidazioni da parte del Comune sulla vicenda: “La questione non ci è chiara – dice Cocchi – come non ci era chiara quando abbiamo preparato il dossier che ha sollevato dubbi sulle modalità dei lavori effettuati sulla strada Nemi  – Lago. Al fine di ottenere delucidazioni in merito a queste ulteriori incongruenze emerse, presenterò una apposita interrogazione comunale”.

Torniamo all’escursus dei fatti. Dopo la revoca della delibera del commissario Maurano, nonostante il fatto cruciale che a seguito di questi lavori della Regione,  la strada Nemi Lago fosse stata riaperta, il Comune di Nemi cosa fa? Con una determinazione di luglio del 2013 il Responsabile dell’Area Tecnica, affida all’ingegnere Nando Mastrostefano l’incarico relativo alle indagini geotecniche nonché redazione di una relazione geologica sulla strada provinciale 32/c "Nemi Lago" (via Tempio di Diana). Di questo scrivevamo lo scorso 19 luglio 2013: NEMI, STRADA DEL LAGO. DETERMINE AD INTERMITTENZA: TOGLI IL GEOLOGO E METTI L’INGEGNERE

INCONGRUENZE E CONSIDERAZIONI

Insomma le domande sorgono spontanee: “A cosa serve questa ulteriore indagine tecnica se la Regione ha già messo in sicurezza la strada Nemi lago?” Perché, allora, la giunta di Alberto Bertucci ha revocato la delibera di Maurano e riaffidato una nuova indagine geologica e geotecnica quando poteva essere sufficiente la sola relazione geologica?

E soprattutto quando la giunta stessa, nel revocare la delibera di Maurano, ha ritenuto sufficienti i lavori di somma urgenza della Regione Lazio?

Quello che noi sappiamo è che un ingegnere può effettuare una indagine geotecnica e non geologica, e dai qui si spiegherebbe la necessità di revocare la precedente delibera commissariale per farne una nuova, introducendo il termine “geotecnico”. In questo modo si può facilmente giustificare l'incarico affidato  all’ingegnere Mastrostefano ( in grado quindi di redigere una relazione geotecnica ma non geologica) anzichè esclusivamente ad un geologo. Figura quest'ultima di cui si sarebbe potuto avvalere Mastrostefano nel redigere la relazione richiesta dall'ufficio tecnico.

Se la strada è stata messa in sicurezza dalla Regione Lazio che ha effettuato i lavori, questo significa che i due proprietari avrebbero potuto fare ritorno nelle loro abitazioni tranquillamente. Perché, allora, non sono tornati nelle loro case ma sono serviti 5mila euro di relazione geotecnica quando già la strada era stata riaperta e quindi messa in sicurezza dalla Regione Lazio? Invece si sono spesi 5 mila euro di soldi pubblici finalizzati ad interventi su privati.

Infatti, il 31/10/2013, il responsabile dell’Area Tecnica del Comune paga l’Ingegnere Nando Mastrostefano per un importo di euro 5.033,60 (IVA 21% e oneri inclusi)

Nella parcella (fattura n°34 del 2013) si evince chiaramente che i cittadini di Nemi hanno pagato l’ingegnere Nando Mastrostefano per una consulenza geotecnica relativa le proprietà di Rondini e Moscardi. E’ lecito tutto questo?

E finalmente l’8 novembre del 2013 è stata revocata l’ordinanza Sindacale di sgombero a carico di Moscardi e Rondini.

DOMANDE E CRONACA

Non sarebbe stato più opportuno che Rondini e Moscardi avessero pagato di tasca propria la relazione geotecnica sulle loro proprietà?
Perché sulla determina d’incarico a Mastrostefano si fa riferimento ad interventi su strada pubblica quando invece sulla fattura emessa dall’ingegnere Mastrostefano è chiaramente scritto che la relazione si riferisce alle proprietà di Rondini e Moscardi?
Perché produrre ancora spese e relazioni quando di fatto la strada provinciale Nemi – Lago è stata ufficialmente aperta a seguito dei lavori di somma urgenza per circa 200 mila euro effettuati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio?

Di fatto c’è una grave incongruenza perché un Ente locale pubblico dovrebbe spendere dei soldi per effettuare dei lavori che interessano la collettività e non due privati.

Intanto con il maltempo dello scorso mese, sono franati due grossi macigni sulla strada provinciale Nemi Lago e nel giro di un paio di giorni sono scomparsi. Qualcuno li ha rimossi, eliminando per così dire l’effetto e non la causa. Non sarebbe stata opportuna una attenta verifica della stabilità del costone da parte del proprietario della strada? Ovvero della Provincia di Roma? Ma allora la Regione Lazio ha messo o non ha messo in sicurezza la strada Nemi – lago?

La vicenda merita una attenta riflessione e delle risposte che soddisfino l’esigenza dei cittadini di sapere come vengono impiegati i soldi della comunità di Nemi.

DOCUMENTI ALLEGATI (CLICCARE SOPRA PER APRIRE E LEGGERE):

1) DELIBERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO FABIO MAURANO

2) DELIBERA GIUNTA BERTUCCI CHE REVOCA DELIBERA DEL COMMISSARIO STRAORDINARIO

3) DETERMINA DEL RESPONSABILE UFFICIO TECNICO PER AFFIDAMENTO INCARICO A INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO

4) FATTURA EMESSA DALL’INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO AL COMUNE DI NEMI

5) DETERMINA DIRIGENZIALE COMUNE DI NEMI PER PAGAMENTO FATTURA A INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO

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NEMI, LOTTIZZAZIONE CORSI: PARLA IL DIRETTORE DEL PARCO DEI CASTELLI ROMANI

Redazione

Nemi (RM) – In data 12/12/2013 si è svolta la prima Conferenza dei Servizi per il Programma di intervento di iniziativa privata in località Corsi, nel comune di Nemi.
Qual è stato l’atteggiamento assunto dal Parco dei Castelli Romani?

Il Parco dei Castelli Romani ha espresso il proprio parere in data 12/12/2013 protocollo numero 6122, emanando un diniego a fronte di una attenta analisi in base ai parametri di valutazione imposti dalla normativa, dalla legislazione, dalla giurisprudenza e dalla pianificazione vigenti.

Ci sono state però, dalla lettura del verbale, delle obiezioni sulla natura del diniego emanato dall’Ente Parco.

Uno dei professionisti incaricati di redigere il Programma Integrato ha sostenuto che il diniego emanato dall’Ente Parco fosse sostanzialmente orientato verso un giudizio fondato più su aspetti di natura urbanistica che ambientale. A quanto ci risulta gli Uffici Tecnici dell’Ente, nel redigere il parere, non hanno fatto altro che rispettare la normativa vigente e, in questo caso specifico, il riferimento all’art. 37 punto 5 delle Norme tecniche di attuazione del Piano Territoriale Paesistico Regionale (P.T.P.R.) che, nel confermare sostanzialmente il dettato dell’art. 9 della L.R. 24/98 dispone “nelle more dell’approvazione dei Piani delle Aree Naturali Protette, si applicano sia le misure di salvaguardia previste nei specifici provvedimenti istitutivi o legislativi generali, sia la disciplina d’uso dei paesaggi prevista dal P.T.P.R., in caso di contrasto prevale la più restrittiva”. E in tal senso si è operato in termini di coerenza e di legittimità senza alcuna prevalenza di orientamenti “urbanistici”.

Qualcosa in più ci permettiamo di commentare in riferimento ad alcuni paragrafi della relazione tecnica dei Professionisti agroforestali riportata in verbale: “dall’analisi sulla vegetazione effettuata nel 2005 e dalla situazione attuale, i cambiamenti sostanziali sono legati alla riduzione della superficie coltivata ed al conseguente parziale abbandono dell’area”.
Quello che ci permettiamo di non condividere è che non può utilmente invocarsi la circostanza che l’area sia di fatto priva di configurazione agricola in quanto in analogia alla sentenza numero 5188 del 28/10/2013 la Sezione IV del Consiglio di Stato ha già censurato il principio della “effettiva esistenza anche considerata la natura meramente dichiarativa del vincolo”.

Per quanto riguarda invece gli aspetti rilevati dai Professionisti in riferimento alla interazione delle formazioni vegetazionali sulla fragilità idrogeologica, anche in questo caso risulta opportuna e coerente la considerazione riportata sempre dalla richiamata Sentenza del Consiglio di Stato relativamente ai sodivi incolti: “l’assenza del bosco è, sotto il profilo idrogeologico, elemento indiscutibilmente negativo per le prospettive edificatorie”.
È come dire che il consumo del suolo agroforestale lascia ampie prospettive alle aspettative edificatorie.

Passiamo a un’altra questione. Alcuni movimenti ambientalisti hanno lanciato, e non solo di recente, forti appelli al Parco dei Castelli Romani per quanto concerne l’atteggiamento che lo stesso Ente avrebbe dovuto assumere in merito al Programma Integrato di via dei Corsi a Nemi.

Ci permettiamo di consigliare ai movimenti ambientalisti di non assumere atteggiamenti monitori nei confronti dell’Ente Parco. Non sono necessari. Bensì gli stessi Movimenti dovrebbero svolgere un ruolo a sostegno anche perché nel caso specifico tra i 16 Enti invitati a partecipare alla Conferenza dei Servizi in argomento, in quanto detentori di interesse pubblico, non ci sembra di raccogliere molti pareri negativi, eccezion fatta di quello espresso dall’Ente Parco. Non si riesce quindi bene a comprendere il motivo per il quale ci si rivolga con appelli imperativi nei confronti dell’Ente Parco senza, ad esempio, rivolgere sufficiente attenzione alle formulazioni espresse dagli altri organismi competenti. L’attuale gestione del Parco muove i suoi passi nel rispetto dei contenuti normativi, legislativi, tecnici, giurisprudenziali, ambientalistici e pianificatori. Non ha certo bisogno di appelli, di richiami e di attenzione mentre ben accetti sarebbero i contributi espressi a sostegno dell’Ente.
Come mai nessun richiamo o appello è stato rivolto alle precedenti gestioni dell’Ente allorché venne emanato l’annullamento del diniego rilasciato sempre dall’Ente Parco, in data 28/04/2009 protocollo 2532?

Quali sono state le motivazioni tecniche che hanno determinato l’espressione di diniego dell’Ente Parco sul Programma Integrato di via dei Corsi?

Semplicemente che il sito di realizzazione del Programma risulta ricompreso gran parte in zona definita dal nostro Piano del Parco quale zona di protezione-paesaggio agro-pastorale aperto della Valle del Vivaro, ove è preclusa la sua trasformabilità se non strettamente legata alla conduzione di aziende agricole, laddove, quindi. le possibilità edificatorie risultano essere pressoché nulle. E pertanto in applicazione delle misure di salvaguardia tuttora vigenti, l’espressione tecnica del Parco dei Castelli Romani ai sensi dell’art. 8 della L.R. 2/84, non poteva che risultare negativa.

In fase di pubblicazione del PdA, a maggio 2009, non poteva il Comune di Nemi formulare delle osservazioni in merito alla zonizzazione del Piano?

Certamente, e questo è stato fatto sia da parte dei privati che dall’Amministrazione comunale ma, con le controdeduzioni, tali osservazioni non sono state accolte.

Quali sono le fasi conclusive della vicenda?

La conclusione definitiva verrà determinata trascorsi i 45 giorni dalla seduta di Conferenza, in attesa di ricevere i pareri richiesti.

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NEMI, LOTTIZZAZIONE CORSI: ENDOPROCEDIMENTALMENTE PARLANDO

di Chiara Rai

Nemi (RM) – La vicenda i Corsi non è affatto conclusa. Anzi è davvero una matassa difficile da sbrogliare. Il nostro giornale ha introdotto già da tempo un termine dalla pronuncia ostica e se vogliamo per certi versi ambiguo: “parere endoprocedimentale”.

La parola “endoprocedimentale” in questa faccenda l’abbiamo sentita pronunziare per la prima volta dal direttore del Parco Regionale dei Castelli Tommaso Mascherucci, il quale, in maniera molto compiuta e precisa ci ha spiegato che il parere dell’Ente Parco Regionale dei Castelli Romani non è vincolante ai fini dell’esito della conferenza dei servizi, seppur lo stesso abbia senza dubbio un peso all’interno del paniere.

Il paradosso è quindi dato dal fatto che anche se l’Ente Parco ha detto "no", il finale della storia è ancora tutto da scrivere e ripetiamo che questa è una vicenda che il caso ha voluto fosse nata sotto fortuite congiunzioni astrali.

Insomma pare che il fato e l’evoluzione degli eventi in genere abbia aiutato gli audaci. Renzo Cavaterra detto Massimo, sostenitore in campagna elettorale dell’attuale sindaco Alberto Bertucci, conoscente dell’ex vicepresidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti di cui, tra l’altro, uno dei militanti di quest’ultimo è Giovanni Libanori consigliere di maggioranza di Nemi in squadra con Bertucci (quest’ultimo, a sua volta, sostenitore delle gesta del consigliere regionale capogruppo della lista Zingaretti Michele Baldi), potrebbe vedere approvato il programma integrato I Corsi a Nemi.

Il fato potrebbe produrre questo esito grazie proprio al termine “en-do-pro-ce-di-men-ta-le”.

Endoprocedimetale sembra quasi una muta da sub che impermeabilizza gli Enti dalle proprie responsabilità: “Io ho detto sì? ma sono endoprocedimentale!”, “ ho detto no? ma sono endoprocedimentale”.

Quindi, questo significa che se i pareri sono rossi, gialli e verdi possono sbiadire tutti quanti e produrre un grigiolino, per intenderci quel colore che ricorda i palazziI.

Fatto sta che, vincolanti o meno, i pareri hanno un peso, altrimenti perché esprimerli e acquisirli? Ma alla fine ci sarà pur qualcuno, tipo “uomo del monte” che dirà quel sì o quel no vincolante! E chi sarà? Si esprimerà, per quanto riguarda la Regione (Ente sovracomunale), la Direzione del Dipartimento Istituzionale e Territorio dopo aver tenuto conto, tra gli altri, sia del parere espresso dal dipartimento regionale di Urbanistica e Copianificazione Comunale, che potrebbe anche essere stato positivo a riguardo, sia del parere negativo del Parco Regionale dei Castelli Romani.

Poi la palla tornerà nelle mani del proponente Comune che a questo punto potrà procedere oppure ripercorrere tappe già note, oppure ancora tentare degli originali colpi di coda. Se l’esito finale sarà quello che fu nel 2009 allora il Comune di Nemi si troverà di fronte ad una scelta: essere talmente convinti della positività del progetto a tal punto da sfidare i pareri negativi o prendere atto e chiudere la vicenda con un niente di fatto e consequenziali strascichi.

Endoprocedimentalmente parlando, come direbbe il goffo ma rappresentativo Cetto La Qualunque, non è una novità che in Italia leggi, leggine e pareri proliferano e mutano a tal punto da rendere di difficile individuazione e comprensione anche effetti all’apparenza di facile deduzione..

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NEMI – GENZANO, ABUSIVISMO SUL LAGO: IL MOVIMENTO 5 STELLE DENUNCIA SCARICHI ABUSIVI

dal Movimento Cinque Stelle Genzano di Roma

Nemi / Genzano (RM) – Decenni di lassismo, tolleranza di circostanza e menefreghismo, da parte delle varie amministrazioni comunali che si sono avvicendate al governo dei nostri paesi, hanno permesso che un patrimonio archeologico, naturalistico e paesaggistico venisse costantemente stuprato da gente senza un minimo di senso civico.

Parliamo del Lago di Nemi e delle sue "pentime", come vengono chiamati i bordi interni scoscesi del cratere vulcanico che è caratteristica anche del Lago di Albano, il quale non è da meno in fatto di degrado e abusivismo.

Proprio su queste pentime, che ricadono nel territorio dei comuni di Genzano e di Nemi, si perpetrano da anni abusi edilizi, appropriazioni indebite di terreni, sbancamenti di terreno, sversamenti di rifiuti di ogni genere, compresi materiali altamente pericolosi e scarichi fognari fai-da-te.

Gli attivisti del MoVimento 5 Stelle di Genzano e gli amici di Nemi, ma anche diversi cittadini senza nessuna connotazione politica, denunciano inascoltati questi fatti.Abbiamo documentato con ampie rassegne fotografiche gli scempi, le pratiche abusive, le attività illecite, seguite solo in alcuni casi da sequestri, da parte delle autorità competenti, dell'aree incriminate. Ulteriore denuncia è stata fatta alla Polizia Locale, seguita da un sopralluogo sul posto, di scarichi fognari illegali a cielo aperto.

Le Amministrazioni, che dovrebbero tutelare il nostro territorio, non fanno nulla, l'impressione è che per non "scontentare" e "infastidire" alcuni compaesani si tenda a girarsi dall'altra parte, a tapparsi le orecchie e a far finta di non sapere.

Appaiono solo propagandistici i proclami contro questi abusi, di solito in prossimità delle elezioni, che successivamente restano tali: parole al vento.

A seguito di documenti che ci ha fornito un nostro concittadino molto sfiduciato e dopo una precisa ricerca cronologica di informazioni, atti ufficiali, riferimenti legislativi, tabella dei media locali sul tema, abbiamo preparato un dossier che è stato inviato ai nostri portavoce eletti consiglieri in Regione Lazio che hanno ritenuto interessanti e dettagliate le notizie ricevute tanto da procedere con una mozione e una interrogazione a risposta scritta per far valere il "potere sostitutivo" degli organi competenti regionali, che in caso di inerzia o inadempimento da parte degli enti locali, deve poter procedere d'ufficio al ripristino della legalità e alla rimozione degli abusi in tutta la conca del Lago.

Gli inadempimenti sono palesi, nonostante esistano delle notifiche verso alcuni proprietari di manufatti abusivi con ordine di demolizione, le ordinanze comunali non sono state eseguite.

Chiediamo pertanto alle amministrazioni dei Comuni di Genzano e di Nemi un sussulto di dignità e di autorevolezza che porti al ripristino della legalità e del decoro, che preveda una task force di controlli stringenti sul territorio con sopralluoghi congiunti dei VV.UU, Soprintendenza, Guardia Parco, ecc., per prevenire abusi, sversamenti illeciti di rifiuti pericolosi e per rivalutare l'enorme patrimonio comune rappresentato dal Lago e dal territorio circostante. Chiediamo infine, come previsto dalla legge, di rendere pubblico un resoconto dettagliato sulla totalità degli abusi che in questi anni sono stati scoperti. Ringraziamo i nostri portavoce del M5S eletti in Regione Lazio per il loro impegno a difesa del nostro territorio.

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NEMI: ALBERTO BERTUCCI E LA LEGALITA'

Riceviamo e pubblichiamo da "Insieme per Nemi" 

Caro Direttore,
la trascorsa giornata del 12 dicembre è memorabile per due motivi, peraltro, strettamente collegati tra loro: la sentenza del Tribunale Penale di Velletri che Ti ha giustamente prosciolta dall’accusa di diffamazione a mezzo stampa e l’articolo con il quale l’hai salutata sul Tuo giornale.
Complimenti, perché hai saputo fondere, e con equilibrio, la soddisfazione per la vittoria e lo sdegno verso chi ti aveva ingiustamente accusata.

Tutti i cittadini ricordano quel manifesto con il quale Bertucci aveva denunciato l’esistenza, a Nemi, di una stampa “cattiva” perché, a suo dire, pregiudizialmente critica nei suoi confronti ed aveva chiamato a raccolta sostenitori e cittadini con un esercizio di vittimismo veramente encomiabile.

“Pore creatura!!” Aveva infatti esclamato più di un cittadino in buona fede e disponibile a dare credito a quella onestà intellettuale che, fino a prova contraria, l’opinione pubblica può concedere al “primo cittadino” del proprio paese.
Ma il tempo è galantuomo nel senso che fa maturare gli eventi e dimostra che, per fortuna, l’occhiuto vittimismo qualche volta paga chi lo sa esercitare, ma non per sempre.
Bertucci & C. hanno tentato per mesi di costruire un mostro dalla penna inzuppata di veleno.
Hanno tentato di accreditare un principio: abbiamo la stampa contro e pertanto “non ci possiamo muovere”, “non possiamo agire”.
Il giochetto è finito dopo il ceffone impartito loro dal Tribunale.

Le conseguenze politiche di questa sconfitta saranno destabilizzanti per Bertucci & C., poiché si vanno sommando a quelle degli insuccessi di questo fallimentare primo anno a mezzo di consigliatura.
Il loro capitale di credibilità, fondato sulla sabbia delle facili e sguaiatissime promesse elettorali, si è fatalmente prosciugato.
Nonostante ne fosse il vice-sindaco, il Bertucci lavorò ed operò in ogni modo per minare la credibilità della Giunta Cocchi, fino a raccoglierne il frutto malsano della sua elezione a Sindaco.
Quella macchina da guerra ora, si sta rivoltando contro il conducente e la sua sgangherata officina sta franando sotto il peso dei problemi, al novero dei quali risponde con assoluta incapacità amministrativa e con puro dilettantismo.

Ricordi, caro direttore,
il trionfalismo becero di quelle vele elettorali tronfie ed enfatiche, gonfie di una brezza sedicente primaverile?  Ebbene, quella brezza si è mutata in uno scirocco caldiccio ed appiccicoso che ha fatto piovere sabbia su Nemi e sui suoi abitanti.

A rileggere, infatti, il programma elettorale di Bertucci le lacrime delle risate si fondono immediatamente con quelle di sdegno e di risentimento.
Le promesse per i primi cento giorni di amministrazione sono state catastrofiche: il niente ed il nulla continuano a rincorrersi tra le “camarille” di una corte altrettanto sgangherata; tra l’arroganza degli uni e l’incapacità e l’impotenza di troppi; tra la protervia di alcuni e l’ignoranza generalizzata, intesa come colpevole non conoscenza di tutto.

Caro direttore,
per chi ha amato ed ama questo paese, è particolarmente doloroso affermarlo, ma oggi a Nemi si respira un’aria malsana da basso impero.
Il clima sociale è inquinato dall’omertà diffusa che non consente ai cittadini di esercitare anche il più elementare diritto di critica.
E’ veramente troppo !!!

Caro direttore, infine, è proprio per cancellare questa vergogna, se ci ospiterai sul tuo giornale, vorremmo nei prossimi giorni scandagliare analiticamente tutto il programma elettorale di Bertucci a partire dai fatidici, ed irrimediabilmente per lui abbondantemente trascorsi, primi cento giorni di amministrazione……. ne vedremo sicuramente delle belle !!!!
                        INSIEME PER NEMI

 

Nota di Chiara Rai direttore de L'osservatore d'Italia

Egregio Avvocato Biaggi,
non è la prima volta che sei gradito ospite su questo quotidiano e mi duole ammettere, la nota dolente è soltanto riferita allo stato in cui versa la fu meravigliosa Nemi, che non è la prima volta che cogli in pieno l’atmosfera, i costumi e gli umori che ormai hanno reso la cittadina una sgangherata barcaccia alla deriva con dei timonieri sbronzi di protervia, sudici di arroganza e colmi di incapacità.

E credimi, non sei il solo a vedere Nemi coperta da una coltre di malsani fumi, costretta ad omertosi silenzi e, in un certo qual senso, serva di padri padroni privi però di qualsiasi abilità nel custodire il focolare domestico.

Parlo di focolare perché Nemi è una piccola comunità, un piccolo gioiellino che giorno dopo giorno si fa sempre più opaco sotto gli occhi di tutti; solo c’è chi ha il coraggio di guardare e chi invece indossa ancora le lenti della persuasione in attesa di vedere la “promessa che non c’è”,  abilmente nascosta dietro la prima la stella a sinistra, pronta a cadergli  addosso e a folgorarlo sulla via di Damasco: i venditori di fumo esistono ancora e mutano come i camaleonti diventando all’occorrenza vittime e alla necessità brutte copie di podestà d’altri tempi.

Ebbene, sarò lieta di essere mezzo di diffusione di una libera critica, mai diffamatoria e mai sguaiata rispetto ad una situazione ormai nota: siamo di fronte ad un fallimento sonante e memorabile tanto quanto i fatti di cronaca che hai saputo narrare con precisione e maestria. Non credo che Nemi abbia mai versato in così brutte acque, ma in questo tu e pochi altri che hanno costruito la storia politica di Nemi sapranno darmi conforto. La povertà d’animo rende miserabile qualsiasi gesta. Sarò felice di accogliere “Insieme per Nemi” su questo giornale, mezzo di informazione che risponderà sempre e soltanto ad un solo padrone: il lettore (e su questo mi si permetta di riprendere una nota riflessione del Montanelli).

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NEMI: QUANDO UN'AMMINISTRAZIONE RICORRE ALLE DENUNCE PER BLOCCARE LA STAMPA

 

di Avv. Gerardo Spira

Nemi (RM) – E' incredibile quanto accade nel Comune di Nemi. Quando un'amministrazione ricorre alle denunce per bloccare la stampa, vuol dire che quest'ultima ha infilato il dito in un campo minato.

 

Quando la stampa entra nel Comune e stende i panni al pubblico, vuol dire che si è sostituita all'amministrazione in un compito proprio del Comune, quello della trasparenza. La stampa è portatrice di interessi pubblici e come tale svolge, e deve farlo,  un ruolo sacro ai cittadini che pagano le tasse con la certezza che il danaro pubblico venga speso nel rispetto della legge e secondo principi di interesse generale. 

Pare che nel Comune di Nemi, come in tantissimi Comuni italiani, ancora la legge sulla separazione dei ruoli e delle competenze tra gli amministratori e i dirigenti pubblici non riesca a decollare. Dal 1990, or sono più di vent'anni, moltissimi politici, non vogliono allontanarsi dalla gestione e cioè dal sistema che tocca gli interessi dei cittadini, delle imprese e dell'economia. Bisogna assolutamente abbattere la cultura del sistema clientelare. Vi sono all'interno dei Comuni funzioni e figure che hanno il dovere funzionale di vigilare e di controllare e quindi di impedire l'invasione di campo. Il problema è ancora nelle garanzie di nomina che è ancorato ai politici di quel Comune.

Eppure la legge è chiara: gli amministratori sono competenti a programmare e controllare, mentre la funzione pubblica ha competenza esclusiva nella gestione. In parole semplici significa che il politico deve tracciare piani e programmi sullo sviluppo della comunità, mentre la gestione degli stessi e di quelli delegati dalla legge  appartiene ai funzionari e ai responsabili dei servizi. In parole ancora più semplici vuol dire che i politici devono stare lontano dalla spesa. Dunque gli atti di gestione esterna devono portare la firma del funzionario responsabile; invece ancora leggiamo bandi e avvisi pubblici di gestione con la firma del Sindaco o dell'assessore.

Questa è commistione di ruoli e di competenze, per non dire altro. Questo passaggio culturale è possibile solo se la funzione pubblica decide di alzare la testa e di svolgere il proprio ruolo in modo autonomo e indipendente. Perchè ciò accada dobbiamo attendere il ricambio generazionale della nuova classe dirigente che si sarà guadagnato il posto di lavoro senza condizionamenti o suggerimenti.

Avanti così e buon lavoro.

Nota sull'Avvocato Gerardo Spira

Laureato in giurisprudenza presso l' Università di Napoli nel 1966 ,ho iniziato la libera professione ad Agropoli (SA), Ha superato subito l'abilitazione per 'esercizio della professione. Ha partecipato al concorso per segretari comunali,cominciando nel Vallo di Diano dove ho ricoperto tutte le sedi .Nel 1995, preteso espressamente dal Sindaco di Pollica (SA), appena eletto,ho lavorato con lui fino al 2004 ,anno in cui sono stato collocato in pensione.

E' rimasto in collegamento con il sindaco di Pollica fino alla sua cruenta morte nel 2010. Ha condiviso la cultura di gestione. Nel 2004 ho aperto uno studio legale associato, sciolto nel 2008, trasferendolo nel proprio domicilio. Negli anni di pubblica funzione ho approfondito diverse tematiche di diritto amministrativo, impegnandosi in alcune pubblicazioni e approfondimento di studi specifici. Nel 2011 sul n 3 della rivista “ Tributi locali e regionali” della Maggioli è stato pubblicato un suo studio sulla “capacità impositiva in materia tributaria degli enti locali associati”.

Per una vicenda di separazione personale subita dal figlio in collaborazione con altri legali,con competenze distinte, è entrato nella complessa materia del diritto di famiglia, traendo spunti di cui i contributi sono stati pubblicati su L'osservatore laziale e Adiantun (associazione di padri separati).

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NEMI, LOTTIZZAZIONE CORSI: IL PARCO DEI CASTELLI ROMANI BOCCIA IL PROGETTO

Redazione

Nemi (RM) – In riferimento alla seconda convocazione della Conferenza dei Sevizi, chiamata nuovamente a pronunciarsi sulla questione del Programma Integrato di Intervento di Iniziativa privata in località Corsi , che si è tenuta in data 12/12/2013 presso la Regione Lazio, il Comitato Cittadino di Autotutela del Territorio e della Comunità esprime forte soddisfazione e grande sollievo di fronte al parere negativo espresso dall'Ente Parco a riguardo.

"Nell'attesa di  prendere visione della relazione dettagliata, – commentano in una nota dal Comitato – con le relative motivazioni del  diniego espresso, Il Comitato cittadino di autotutela ringrazia  l'Ente Parco in qualità  di organo preposto al mantenimento dell'equilibrio ambientale, per aver  dimostrato, in questa circostanza,  responsabilità, lungimiranza e consapevolezza della propria funzione. Il Comitato ringrazia tutti coloro che hanno manifestato interesse alla vicenda, sia in qualità di privati cittadini, sia come associazioni; un sentito ringraziamento va, inoltre, alla redazione de L'osservatore laziale, per la  puntuale informazione apportata sulla questione e sul nostro territorio in generale".
 
Il Comitato cittadino di autotutela si afferma, a partire da questo momento, come soggetto  permanente, impegnato nel monitoraggio attento del nostro prezioso territorio,  propenso alla collaborazione e ad una costruttiva sinergia con tutti i cittadini e gli organi  territoriali interessati e sensibili,  per l'obiettivo primario della salvaguardia del territorio e della cura e valorizzazione dello stesso.

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 27/05/2013 CANALE MONTERANO: ANCHE IL PRESIDENTE LEODORI PER IL PUNTO SULLA VARIANTE GENERALE AL PRG DEL 2000

 

 20/05/2013 CANALE MONTERANO: IL PUNTO SULLA VARIANTE AL PRG

   24/10/2012 CANALE MONTERANO, INVIATA A TUTTI I DESTINATARI LA PETIZIONE "VIVA LA RISERVA NATURALE DI CANALE MONTERANO”

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   08/10/2012 CANALE MONTERANO, GIU' LE MANI DALLA RISERVA: I VERDI CHIEDONO L'ANNULLAMENTO IN SEDE DI AUTOTUTELA DELLA DELIBERA CHE LASCEREBBE SFOGO AL PIANO CASA

   25/09/2012 CANALE MONTERANO, L'OSSERVATORE LAZIALE INVITA TUTTI I CITTADINI DEL LAZIO A FIRMARE LA PETIZIONE


 




NEMI: IL SINDACO ALBERTO BERTUCCI E LA SUA GIUNTA PERDONO IN TRIBUNALE CONTRO CHIARA RAI DIRETTORE DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

 

Chiara Rai: "In nome della categoria che rappresento e in nome dell’onestà della mia persona sono costretta a non passare sopra a questo episodio ed andare fino in fondo".

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Smentito e smentiti dalla Giustizia. La denuncia della Giunta di Alberto Bertucci a seguito di un mio articolo che affermava che il cimitero era chiuso quando invece doveva essere aperto ha avuto una sonante archiviazione in quanto le accuse del sindaco di Nemi Alberto Bertucci, del vicesindaco Edy Palazzi e dell’assessore Pietro Pazienza sono risultate del tutto infondate.

Io e il mio giornale abbiamo vinto. Nessun rinvio a giudizio nei miei confronti e neppure uno strascico giudiziario che avrebbe lasciato spazi a dubbi ed insinuazioni dal parte del sindaco di Nemi nei confronti di una professionista quale ritengo di essere.

Definisco questa giornata memorabile, in quanto la diffamazione della quale mi hanno accusato è risultata infondata e si è rivolta contro loro stessi.

Sono estremamente contenta per questo esito odierno in aula di Tribunale dove sono stata trascinata per la giacchetta dai predetti personaggi. E’ stata completamente smontata la tesi sostenuta dalla giunta comunale di una stampa infamante e bugiarda: adesso c’è da chiedersi chi sia il pinocchio della situazione e chi debba camminare a testa bassa.

I motivi di questa sonante sconfitta giudiziaria della giunta di Alberto Bertucci che addirittura si è opposta alla richiesta di archiviazione sono diversi:
Alberto Bertucci, Edy Palazzi e Pietro Pazienza, che probabilmente non porgeranno le doverose e pubbliche scuse ad un quotidiano serio come il nostro, hanno messo in dubbio, testimonianze e fotografie.

E soprattutto la giunta ha mancato di rispetto nei confronti dei cittadini stessi che si sono recati al cimitero domenica 28 ottobre 2012, ultima settimana che prelude alla festività di Ognissanti e alla commemorazione di tutti i fedeli defunti, quando alle ore 16 i cancelli si presentavano chiusi e diversi visitatori rinunciarono all’idea di andare a trovare i loro cari.

Le accuse sono del tutto infondate e la memoria torna indietro a quando il sindaco ha fatto affiggere manifesti dappertutto addirittura utilizzando l’indirizzo e-mail istituzionale per esortare i cittadini a denunciare la stampa (e la collettività sa bene a chi si riferiva il sindaco) e a intentare quindi una causa di risarcimento danni al fine di tirare su qualche centesimo per rimpinguare le casse comunali e dare servizi ai cittadini.

Beh, signor Alberto Bertucci, penso che lei saprà trovare il modo per lavare tutto il fango che in questo mesi mi ha ingiustamente gettato in dosso.

In nome della categoria che rappresento e in nome dell’onestà della mia persona sono costretta a non passare sopra a questo episodio ed andare fino in fondo.

Ancora adesso, la invito, come la invitai in sede di tentativo di riconciliazione che lei non ha saputo ne voluto intendere (ne lei e neppure i signori Edy Palazzi e Pietro Pazienza), a rassegnarsi al fatto che esista una stampa seria su questo territorio.

Una stampa che ha saputo anche criticare il suo operato perché per fortuna in Italia vige ancora la libertà di critica e di pensiero.

In silenzio ho dovuto subire ridicole accuse della sua giunta, in silenzio passavo di fronte ai manifesti diffamanti che con tanta solerzia sono stati affissi e tenuti per mesi. Adesso con la stessa tenacia, con lo stesso silenzio, seguirò le sue gesta e le ricordo che non è riuscito nel suo intento di farmi rinviare a giudizio bensì rinviato a giudizio resta lei e per fatti molto gravi. Le rammento che l’accusa è di frode e turbativa d’asta nei pubblici incanti rispetto allo stesso Comune che amministra e che la prossima udienza dibattimentale è fissata per il mese di giugno.

Se verrà scagionato ne daremo notizia e se verrà condannato faremo altrettanto. Per il momento vige la presunzione di innocenza e io e il mio giornale non ci comporteremo come lei si è comportato nei nostri confronti. Tant’è.

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NEMI, PROSEGUE CON SUCCESSO LA MOSTRA ARTINARTE

Redazione

Nemi (RM) – Prosegue con successo la mostra d’Arte contemporanea nella suggestiva sala delle armi del Palazzo Ruspoli a Nemi. La mostra è organizzata dall'associazione culturale ARTINARTE in collaborazione con il Comune di Nemi nell'ambito delle manifestazioni natalizie.

"ARTINARTE è un’associazione che opera a tutto tondo nel campo dell’Arte – fanno sapere in una nota gli organizzatori –  organizzando e promuovendo eventi che possano dare l’opportunità agli artisti di esporre in contesti con valore storico e culturale propri del nostro territorio, si propone inoltre di fare e diffondere cultura anche attraverso corsi e seminari su argomenti di interesse comune e nuove sperimentazioni. L’attenta selezione svolta da ARTINARTE – prosegue la nota – fa sì che la rassegna “Natale d’Arte a Nemi”, ospiti al suo interno pittori, scultori e incisori, tra i più affermati sul nostro territorio che si servono di varie forme e generi espressivi; tra gli artisti partecipanti: Alberto Cantoni scultore, Alexia Molino pittrice, Corinna Ricci pittrice, Daniele Santioni pittore, Domenico Penna pittore acquarellista, Eliana Romagnoli pittrice, Milena Janaco pittrice, Fabrizia Sgarra pittrice, Francesco Guidoni pittore e scultore, Gianni Vernì incisore, Giovanna Crudele pittrice, Giuseppe Marchetta pittore, Ivana Barscigliè scultrice e pittrice, Luana Manzetti scultrice, Mara Lautizi pittrice, Maria Nobili pittrice, Michela Ortenzi pittrice, Ornella Rondonotti pittrice, Paolo Benedetti pittore, Paolo Viterbini pittore e scultore, Roberto Campagna scultore, Roberto Nizzoli pittore, Stefano Alisi pittore acquarellista, Tizi Art pittrice, Walter Necci pittore e scultore.

La mostra “Natale d’Arte a Nemi” dal 7 dicembre 2013 al 6 gennaio 2014 Palazzo Ruspoli, via del Plebiscito, Nemi (Rm)
Orario: venerdì, sabato, domenica e festivi (no 25 dicembre) dalle ore 10.00 alle 19.00
INGRESSO LIBERO
INFO: 3295865055 – 3927304447 – 3488520335 –  3470056406