NEMI: IL CIMITERO NON E' UNA DISCARICA

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Era il 28 ottobre del 2012 quando noi de L’osservatore d’Italia denunciavamo uno stato di degrado al cimitero. Più esattamente, abbiamo detto che il cimitero era chiuso quando invece doveva essere aperto. Per questa notizia di cronaca siamo stati anche denunciati da Alberto Bertucci, Edy Palazzi e Pietro Pazienza i quali non sono riusciti nel loro intento: infatti la denuncia è stata archiviata in quanto i fatti esposti erano circostanziati e documentati.

La denuncia non ci ha intimoriti e siamo tornati a parlare dello stato di degrado del cimitero. venerdì 8 marzo 2013, delle capre sono entrate indisturbate all’interno del Camposanto per fare razzia di vegetazione, lasciando bisogni ovunque. Il 27 marzo 2013 raccontavamo uno scenario d’immondizia e rifiuti ingombranti proprio nei pressi dell’ingresso principale del cimitero: sanitari, materiale ondulato, buste di plastica e rifiuti vari.

Siamo passati più volte: 4 settembre 2012, 29 gennaio 2013, 27 marzo 2013.

Domenica 19 gennaio 2014, proprio di fronte l’ingresso principale ancora rifiuti: lavandino, sedie, sdraio, buste di plastica, stracci, immondizia varia.

Ma chi deve vigilare affinché gli incivili non gettino i rifiuti di fronte al camposanto? Un luogo che merita il massimo rispetto perché li vi sono sepolti i defunti. Non è certo una discarica. Ogni volta che ci siamo recati al cimitero, caso e fato hanno voluto, che non ci fosse alcun guardiano in loco.
Questo è un fatto abbastanza grave in quanto chi frequenta il cimitero per andare a trovare i propri cari vorrebbe recarvisi in sicurezza e trovare quel giusto e dignitoso decoro che merita un luogo del genere.

Se c’è un guardiano, come pensiamo ci sia, perché non avverte le autorità affinché pongano rimedio a questo fenomeno? Basterebbero rigide sanzioni e controlli più assidui per un medio lungo periodo a far scappare gli sporcaccioni dal cimitero.

Leggevamo su un giornale locale di quattro pagine (foglio formato A3 piegato in due con uscita bimestrale) delle dichiarazioni del vicesindaco Edy Palazzi, sì Palazzi, la signora che ha denunciato Chiara Rai per l’articolo sul cimitero chiuso. Bene, l’assessore Edy scrive che “diventare amministratori di un Comune significa tenere presente prima di tutto il bene della città e dei cittadini”. Non volendo entrare nel merito della costruzione sintattica della frase, ci chiediamo: dopo gli episodi della scuola con gli studenti al freddo e con gli escrementi dei topi e dei gatti nel plesso, dopo la befana che arriva senza calze, dopo il criticabile impiego dei soldi pubblici per finalità più che opinabili, è retorica o c’è di più dietro al “bene dei cittadini?”.

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NEMI: GATTI E MENSA SCOLASTICA. CHI VIGILA SULL'IGIENE PUBBLICA?

di Angelo Parca

Nemi (RM) Circa sette contenitori che con tutta probabilità sono le vasche che contengono i pasti della mensa dei bambini della scuola di Nemi sono accatastati per terra, proprio di fronte il plesso dell’Infanzia e di alcune sezioni delle elementari, e sopra c’è addirittura un gatto. I gatti, come del resto tutti gli animali, sono attratti dall’odore del cibo. Vicino ai contenitori si intravede un camioncino bianco che sembra essere proprio il mezzo che trasporta i pasti presso la scuola di Nemi.

I sentimenti che possono provare i genitori dei bambini che frequentano la scuola di Nemi sono indescrivibili. Gli interrogativi sono tanti: Se il gatto ha avuto il tempo di stazionare sopra quei contenitori, allora significa che questi erano incustoditi. E se il felino avesse fatto la pipì li sopra? E’ questa la prassi adoperata dalla ditta che fornisce i pasti per la mensa scolastica della scuola di Nemi?

Chi dovrebbe vigilare sulla condotta della ditta che ha preso in appalto la mensa scolastica? Verranno presi dei provvedimenti o finirà tutto nel dimenticatoio?

La fotografia è stata fornita al direttore del nostro giornale dal genitore di uno studente che frequenta il plesso e comunque il tam tam su facebook dei genitori e dei ragazzi è iniziato da almeno due giorni.

Intanto il consigliere d’opposizione Cinzia Cocchi chiede che si faccia chiarezza sulla questione: “La tutela dei bambini e il futuro di questa scuola, interessa a qualcuno? – dice Cocchi – genitori, nonni, insegnanti, associazioni, cittadini tutti, rompiamo una volta per tutte, questo silenzio incomprensibilmente assordante. E’ necessario che si faccia chiarezza”.


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NEMI: ACEA E IL GRANDE ZAMPILLO. PECCATO CHE NON SIA PETROLIO!

 

In fondo all'articolo il video del "grande zampillo"

 

di Angelo Parca

Nemi (RM) – “E cosa ancor più grave in via Acquedotto Fontana da oltre un mese insiste una perdita di acqua sempre dall’acquedotto che a tutt’oggi non è stata riparata". Così scrivevamo il 14 ottobre scorso in riferimento ad una perdita che già persisteva 30 giorni prima della pubblicazione.

[ Per leggere l'articolo delo 14 ottobre cliccare qui: NEMI, L'ORDINARIA FOLLIA DEL NASONE IN PIAZZA DE SANCTIS ]

Giovedì 16 gennaio 2014, quella perdita, ubicata in prossimità del civico numero 8 di via Acquedotto Fontana è stata oggetto di riparazione. Siamo a gennaio, sono passati oltre quattro mesi e la perdita è stata riparata adesso.

In tutto questo tempo l’acqua ha continuato a fuoriuscire. Sicuramente se l’intervento fosse stato puntuale non si sarebbe arrivati allo scenario odierno frutto del noto fenomeno idraulico denominato “colpo d’ariete”.

Non avremmo avuto tutta questa enorme perdita d’acqua e di soldi pubblici. Il cosiddetto colpo d’ariete, conseguenza di un palese menefreghismo da parte di chi dovrebbe supervisionare la corretta esecuzione dei lavori, consiste in un'onda di pressione che si origina a causa dell'inerzia di una colonna di fluido in movimento che impatta contro la parete ad esempio di una valvola chiusa in maniera improvvisa. L'intensità del colpo e il valore della pressione massima dell'onda possono raggiungere livelli tali da far esplodere le condotte.

Dunque la riparazione di giovedì 16 gennaio 2014 ha, con tutta probabilità, causato il mega zampillo del giorno successivo (17 gennaio 2014) verificatosi all’incrocio tra via Acquedotto Fontana e piazza Pietro De Sanctis. L’acqua alta almeno due metri ha mobilitato Carabinieri e Polizia Locale, rimasti sul posto fino a tarda serata per verificare che l’Acea ponga fine a questa grande perdita. Alla fine di tutto questo ci chiediamo quanto è costata ai cittadini cinque mesi di perdita in via acquedotto Fontana per non parlare di quanto costerà la grande perdita avvenuta venerdì 17 gennaio?.

Intanto dalla ormai celebre fontanella di piazza De Sanctis esce poca acqua. Speriamo che questa volta l’Acea faccia un buon lavoro e comunque peccato che non si sia trattato di petrolio, scoperta che avrebbe fatto la fortuna della comunità nemese.

 




NEMI: A SCUOLA TRA RATTI, GATTI E FREDDO INTERVIENE LA ASL RMH

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Per fugare ogni dubbio e non allarmare i genitori che mandano i propri figli a scuola a Nemi abbiamo voluto sentire direttamente il responsabile del dipartimento Asl che ha effettuato un sopralluogo l'8 gennaio, il giorno dopo la scoperta che animali erano entrati nella scuola a causa di due finestre lasciate distrattamente aperte durante il periodo delle vacanze natalizie. Il plesso della scuola media di Nemi è allo stato agibile. A verificare l’agibilità è stato il dipartimento di Prevenzione, Servizio Igiene e Sanità Pubblica della Asl RmH a seguito dell’episodio rilevato il 7 gennaio, quando, come già detto, sono entrati degli animali nella scuola e hanno defecato all’interno dell’edificio: “Quando siamo arrivati per il sopralluogo al fine di verificare l’agibilità del plesso – dichiara il dottor Daniele Gentile della Asl RmH – molto era stato già prontamente pulito con la candeggina. Abbiamo comunque rilevato la presenza di feci di ratto presenti nell'edificio a causa di questo evento straordinario. E’ naturale che se distrattamente, e questo può umanamente accadere, vengono lasciate le finestre aperte, gli animali entrano e lasciano escrementi ovunque. E in questo caso erano presenti anche feci di ratti. Comunque – conclude – ci sono delle prescrizioni strutturali della Asl rispetto la scuola media di Nemi. C’è anche il problema della caldaia mal funzionante che preoccupa forse di più di un evento episodico come quello dell’ingresso degli animali nel plesso e infine abbiamo indicato la necessità di un intervento di derattizzazione ai fini preventivi”.

Il problema della caldaia lo abbiamo iniziato a segnalare il 2 febbraio 2013 quando denunciavamo il fatto che gli alunni facevano lezione in classe sopportando temperature molto rigide che oscillavano tra i 14 e i 17 gradi, allegando addirittura delle fotografie con i gradi rilevati all'interno dell'edificio scolastico. Addirittura il 24 febbraio 2013 abbiamo denunciato che i seggi elettorali presso l'edificio scolastico di Nemi erano ghiacciati e gli agenti di polizia che hanno vigilato i seggi, hanno passato l'intera notte all'agghiaccio.

Adesso, ciò che si rileva è il fatto che la scuola di Nemi sembra avere bisogno di un maggiore monitoraggio. I problemi sono svariati ma vanno risolti sia per garantire l'incolumità dei bambini che la frequentano sia perché non dev'essere un luogo dal quale fuggire ma un istituto scolastico dove poter mandare i propri figli in sicurezza.

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NEMI: A SCUOLA C’ERANO I RATTI ALTRO CHE I GATTI

La Asl ha ordinato al Comune di far effettuare la disinfezione e derattizzazione di tutto il plesso scolastico.

 

C. R.

Nemi (RM) –  E’ proprio così, la mattina del sette gennaio, rientro scolastico dopo le vacanze natalizie, la maleodorante sorpresa che hanno trovato gli studenti delle medie e delle elementari del plesso della scuola media di Nemi non si riferisce a della semplice pipì di gatto (che poi tanto semplice non è ) ma anche ad escrementi di ratto.

In effetti quando mi è stato dichiarato che sono entrati dei gatti (e non altri animali) e hanno fatto la pipi’ (perché non la pupu?) la prima domanda retorica è stata: ma come si fa ad escludere l’ipotesi che con delle finestre aperte non siano entrati anche dei topi a far baldoria e stare al riparo indisturbati? Ebbene, non è bastato certo un colpo di straccio e candeggina a riportare la condizione dei ragazzi e dei bambini alla normalità.

Il punto è che se si fosse chiusa subito la scuola, i bambini non sarebbero stati esposti a possibili infezioni che si auspica non li abbiano colpiti. Invece i topi, nel periodo che le finestre son rimaste aperte e anche subito dopo, hanno avuto il tempo di proliferare e diffondere al loro passaggio la loro carica batterica e gli agenti patogeni che portano sul pelo.
Ratti e topi rappresentano un rischio consistente per la salute umana, soprattutto per persone di salute cagionevole, persone anziane e bambini in tenera età. Come riferisce un recente studio pubblicato dall'OMS, ratti e topi sono bacini di riserva di malattie trasmesse dall’animale all’uomo, le cosiddette malattie zoonotiche. Il controllo dei roditori è assolutamente necessario perché i roditori diffondono malattie sia per diretto contatto sia fungendo da vettori per altri organismi.

Chi ha la responsabilità dell’incolumità dei cittadini (figuriamoci se si tratta poi di bambini) in presenza di una così grave questione avrebbe potuto, se non dovuto, optare per la soluzione forse più scomoda ma senza dubbio più sicura per la salute di tutti: chiudere, disinfestare e riaprire la scuola.

Invece la scuola è rimasta aperta nonostante il cattivo odore e gli escrementi trovati, è stato passato lo straccio e la temperatura dell’intero edificio è crollata drasticamente: bisognava arieggiare e quindi finestre aperte e cappotti indosso.

Come si sentiranno in questo momento i genitori che in buona fede hanno portato i figli a scuola credendo che fossero entrati solo i gatti dalle finestre? Era forse una festa esclusa ai roditori?

Noi non ci abbiamo mai creduto. Intanto, la prima determina dell’anno emessa dal Comune di Nemi ci dice che l’8 gennaio 2014 è stato effettuato un sopralluogo congiunto con personale dell’Azienda USL Roma – H “a seguito di una segnalazione da parte del corpo docente della Scuola media sita in via san Michele”. Anche se non sono mancate quelle di qualche genitore. La Asl ha ordinato al Comune di far effettuare la disinfezione e derattizzazione di tutto il plesso. E finalmente il Comune la farà fare al modico costo di 450 euro oltre Iva.

Ma non si poteva fare subito? E soprattutto, doveva essere la Asl a prescrivere una bella disinfestazione e deratterizzazione come prassi vuole in questi gravi casi?

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NEMI, UNO DEI TANTI DILEMMI CHE ATTANAGLIANO MOLTI CITTADINI: PIPI' O POPO'?

Riceviamo e pubblichiamo da Insieme per Nemi

Nemi (RM) – Alla riapertura delle scuole, dopo la parentesi delle festività natalizie, gli alunni non sono riusciti ad entrare nell’edificio e sono stati dirottati presso la Scuola Materna oppure, per alcuni forse privilegiati, è stata spesa la “raccomandazione” di essere ripresi in casa.

Che cosa è accaduto?   In proposito vi sono due scuole di pensiero: quella ottimista che narra di una intrusione nell’edificio di gatti che avrebbero lasciato soltanto tracce rilevanti di “pipì” (per la eliminazione delle quali non sarebbe prevista la disinfestazione dei locali ma soltanto una energica pulizia);  quella pessimista che narra invece di “popò” sparse ovunque dai medesimi incontinenti felini (per la eliminazione della quale l’intervento sanitario sarebbe più che di obbligo).

Per non poter processare gli innocenti intrusi, è stato subito trovato il capro espiatorio di turno, vale a dire “quegli operai” che dopo aver effettuato il loro lavoro avrebbero lasciato qualcuna delle finestre aperte. E’ d’obbligo domandare: ma chi sono questi operai e quali lavori hanno effettuato all’interno dell’edificio scolastico e, poi, quando avrebbero terminato il loro intervento?

L’Amministrazione Comunale darà sicuramente una risposta adeguata. Ma non basta: l’impianto di riscaldamento dell’edificio scolastico, alla ripresa delle lezioni, si è presentato senza vita e, di conseguenza, tutti gli ambienti della scuola avrebbero accolto gli alunni come in vere e proprie celle-frigorifero ……… se non ci fosse stato il provvidenziale intervento di quella incriminata orda di felini che, grazie alla loro evidente incontinenza, hanno, di fatto, obbligato gli alunni della scuola a prolungare le festività almeno di un altro giorno.

Questo disagio, purtroppo però, è solo la punta di un iceberg che sta trascinando in fondo all’abisso la credibilità dell’Amministrazione Comunale.  In buona sostanza il “cattivo governo” della città cancella i servizi e incrementa gli sprechi e, comunque, la pessima utilizzazione del denaro pubblico.
Le casse del Comune disperdono in tanti rivoli le risorse provenienti dalla collettività!
A detta di qualcuno evidentemente più malizioso ma sicuramente ben informato, questi rigagnoli costituiscono becchime per tanti merlotti che, dopo le promesse elettorali non possono non essere rassicurati.

L’Amministrazione di Alberto Bertucci non ha avuto pietà neppure per la Befana.  La vecchietta, per la prima volta dopo tanti anni, non è scesa dal Castello ma è rimasta segregata.
Non è dato sapere se sia stata posta agli arresti domiciliari (ma allora si tratterebbe di un fatto premonitore veramente preoccupante), o se sono mancati i mezzi meccanici per accompagnarla fino a terra o se, invece, le casse comunali (evidentemente spremute oltre ogni misura) non hanno consentito al Sindaco Bertucci di acquistare neppure le caramelle da distribuire. Sta di fatto che i bambini sono rimasti con il naso all’insù, delusi ad aspettare un evento ormai tradizionale.
E con amarezza dobbiamo osservare che alla Befana che non è uscita si sono sostituiti i gatti che, invece, sono stati colpevolmente fatti entrare dove non dovevano.
Ebbene sì, “pipì o popò?” è  soltanto un apparente dilemma che ha momentaneamente distolto le frustrazioni dei cittadini di Nemi dalle tante altre problematiche, sempre più serie e gravi.

                            INSIEME PER NEMI 

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NEMI: RIENTRO A SCUOLA IN ODORE DI GATTO

Redazione

Nemi (RM) – Ritorno a scuola abbastanza problematico per gli studenti delle medie ed elementari di Nemi. Alcune classi del plesso della scuola media De Santis in Via San Michele sono oggetto di pulizia: "Pare che gli operai abbiano lasciato delle finestre aperte nei giorni passati – ci riferisce il dirigente scolastico dell'Istituto Laura La Manna – e siano entrati dei gatti che come si può immaginare ha fatto i loro bisogni in qualche classe. Fortunatamente il sindaco Alberto Bertucci si è accorto subito della situazione e ha provveduto a far pulire". Il dirigente La Manna assicura che la scuola comunque è aperta e che al massimo sono state spostate alcune classi per permettere la pulizia. "Sappiamo che la pipì del gatto ha un odore molto forte – conclude il dirigente – e ci vorrà qualche giorno prima che vada via completamente. Qualche genitore ha ritenuto, dato il cattivo odore, di non lasciare i propri figli a scuola, ma ripeto l'attività didattica non è assolutamente stata sospesa". La Manna fa sapere che per la pipì di gatto non è prevista difinfestazione ma è sufficiente l'ordinaria pulizia delle superfici. 

Qualche giorno fa risultano essere stati cambiati degli infissi proprio in questo plesso. Saranno state lasciate le finestre aperte in quella occasione?

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NEMI: RITORNO AL FUTURO

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Il sindaco di Nemi Alberto Bertucci deve possedere una macchina del tempo davvero strabiliante. Il poliedrico Bertucci, infatti ha la facoltà di viaggiare nel futuro.

Nella dimensione che deve ancora arrivare il primo cittadino galattico riesce addirittura a ricevere una nota dalla Provincia di Roma datata 12 novembre 2013 nella quale viene concesso un contributo per la sostituzione di due infissi nell’edificio scolastico.

Con la nota in mano del 12 novembre 2013 ritorna nella sua macchina del tempo (forse avuta in prestito dal signor Spock della serie Star Trek) e lascia il futuro. Una volta tornato al suo scranno spaziale scrive in data 22 ottobre 2013 una lettera alla Provincia di Roma, lettera protocollata al numero 10349, dove fa richiesta del contributo provinciale già concesso nel futuro ovvero il 12 novembre 2013.

Chissà perché il sindaco galattico sembra essere appassionato alle procedure al “contraire”: Prima ottengo il finanziamento e poi lo sollecito per degli infissi installati e pagati al fortunato installatore ancor prima che il responsabile dell’ufficio tecnico provveda ad affidargli l’incarico.

Ma probabilmente Nemi è tra le pochissime fortunate amministrazioni che riescono a permettersi una fantasticissima macchina del tempo. Meglio un macchinario del genere che la sapienza di un vecchio amministratore.

Ironia a parte, perché solo di questo si tratta e non vorremmo scatenare le ire di nessuno se qualche volta utilizziamo la satira per parlare di piccole grandi questioni, in questo caso degli infissi, ciò che emerge è la caratteristica dell’improvvisazione nell’amministrare la cosa pubblica.

Adesso, tornando su binari più seri ci domandiamo: Possibile che non sia saltata all’occhio del Bertucci la data del 22 ottobre 2013 che probabilmente è un mero errore di battitura? Stupisce come chi abbia ricoperto la carica di amministratore per quasi dieci anni (Prima assessore, poi vicesindaco, poi sindaco), e quindi uso alla cosa pubblica, non faccia caso agli atti che firma.

L’articolo precedente [ 03/01/2014 NEMI: INFISSI DA CAPOGIRO E FATTURE CHIAROVEGGENTI ALL'OMBRA DEI DEBITI FUORI BILANCIO ] ben fa emergere il dilettantismo applicato alla gestione della cosa pubblica. Ci sono dei passaggi che nella pubblica amministrazione non prevedono variazioni di sorta. E’ la legge che parla: Prima si affida, poi si esegue infine si paga e nel frattempo si segue l’iter di richiesta finanziamento che ha degli step precisi.

Le delibere, le determine e comunque gli atti che vengono pubblicati sull’albo pretorio, sono sottoposti alla visione e critica da parte dei cittadini e non è bello dover ravvisare molte volte che qualcosa non và. L’amministratore dovrebbe avere la saggezza e la preparazione per fare al meglio il proprio mestiere. Insomma a questo punto ci si dovrebbe chiedere, dopo cotanta esperienza, se si è in grado o meno di amministrare un Comune che non equivale a vendere i broccoli al mercato con il massimo rispetto per tutti i venditori di broccoli. Ci si può forse improvvisare venditori di ortaggi ma non certo amministratori. L’improvvisazione fa i figli ciechi.

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NEMI: INFISSI DA CAPOGIRO E FATTURE CHIAROVEGGENTI ALL'OMBRA DEI DEBITI FUORI BILANCIO

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Questa volta siamo di fronte ad una magia o meglio una chiaroveggenza. E’ una storia curiosa ma la nota triste è che si tratta di una vicenda vera e che riguarda sempre i soldi pubblici ovvero i soldi di noi cittadini.

L’area tecnica del Comune di Nemi affida l’incarico per la sostituzione di due infissi in legno basso emissivi, e sottolineo due, all’interno dell’edificio della scuola media De Santis in Via San Michele.

L’affidamento di fornitura e posa in opera dei nuovi infissi per quasi 5 mila euro (4.880,00 euro) avviene il 27 dicembre 2013, praticamente il giorno dopo Santo Stefano. Però udite, udite, il lavoro viene fatto lo stesso giorno dell’incarico e cioè in tempi record ma l’impresa di Carlo De Luca fa fattura addirittura il 23 dicembre e cioè quattro giorni prima di ricevere l’incarico e quindi di iniziare il lavoro.

Dunque prima ancora di affidare l’incarico e prima ancora di iniziare i lavori arriva la fattura dell’impresa di Carlo De Luca.

Il problema è che nella pubblica amministrazione questa cosa si chiama debito fuori bilancio. Prima si affida, poi si esegue infine si paga. Questa è la stranezza evidenziata. Perché il De Luca ha fatturato ancor prima di ricevere l’incarico e ancor prima di iniziare i lavori?

Certo è che quasi cinquemila euro per sostituire due infissi sembra davvero eccessivo. Infatti chiedendo qua e là qualche preventivo per due infissi c’è venuta fuori una cifra inferiore nonché tante diverse alternative decisamente a costi più contenuti ma non vogliamo assolutamente entrare nel merito dei costi.

Ogni Ente coglie le offerte che desidera, certo anziché infissi in legno pino di Svezia si poteva scegliere un legno nostrano che forse sarebbe costato meno e avrebbe fatto felici le tasche dei contribuenti.

Saranno sicuramente infissi da capogiro, tanto che sarebbe opportuno segnalarli ai turisti e visitatori data la loro unicità e prestigio tanto più che si tratta di infissi messi in opera ancora prima di essere richiesti dall’Ente. Viva l’Italia. 
 




NEMI: LA STAMPA INFORMA… AGLI ALTRI I FATTI

Secondo la prassi dei finanziamenti pubblici, era sufficiente informare la Regione, chiedere proroga dei termini ed avviare subito la procedura di appalto con bando pubblico.

 

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Quando ci sono dei lettori come l'Avvocato Gerardo Spira che seguono con attenzione e rispondono ai nostri tabella con approfondimenti circostanziati e riscontrabili, allora ci si rende conto che il lavoro di informazione, di indagine giornalistica che stiamo portando avanti non è del tutto inutile.

Molte volte ci interroghiamo sul fatto se sia lecito o meno ciò che ci salta all'occhio, pur con la nostra limitata conoscenza che non è certo accostabile a quella di un ex segretario comunale come lo è Spira o un amministratore. Però la libertà di stampa ci permette ancora di interrogarci sostanzialmente sulle modalità di gestione dei soldi pubblici.

Ma veniamo ad un'altra graditissima nota di Spira, il quale ha analizzato nei particolari il precedente nostro articolo del 26 dicembre 2013 [ NEMI: FACCIATE DA 200 MILA EURO PRESE PER I CAPELLI ]  che ha parlato di una procedura negoziata per l'affidamento dei lavori di rifacimento delle facciate del centro storico di Nemi.

A noi è parsa una manovra antitetica al termine trasparenza: prima di tutto abbiamo messo in discussione l'affidamento in via urgente senza previa publicazione del bando di gara, mancando, a nostro avviso, i requisiti di somma urgenza e poi la quantomeno improvvisata retromarcia con l'annullamento in autotutela rispetto all'affidamento dell'appalto ad una società che è inciampata proceduralmente e di fatto non ha firmato la proposta.

Inizieremo dalla fine delle considerazioni dell'Avvocato Gerardo Spira il quale scrive: "I Vostri dubbi sono legittimi, specialmente quando si investono soldi pubblici. In questi casi la trasparenza deve essere un principio di assoluta garanzia. Vi consiglio di attendere gli eventi, perchè sicuramente l' articolo sarà finito nelle mani del Consip o dell'Autorità di vigilanza".

Ecco, nel caso a qualche cittadino di Nemi, Comitato o anche partito politico volesse avere chiarezza e certezza sul caso, potrebbe anche inviare queste somme informazioni alle Autorità preposte e chiedere se sia lecita o meno questa procedura negoziata producendo gli atti allegati al presente articolo. La stampa informa ma poi l'utilità della stessa potrebbe essere soddisfatta con delle azioni atte semplicemente a fare chiarezza su determinate vicende.

Intanto, è abbastanza chiaro che la "trasparenza" non è affatto un criterio che l'attuale amministrazione di Nemi persegue con frequenza. Questi episodi ne sono testimonianza ma anche altro. Infatti, secondo l'ultimo monitoraggio del 21 dicembre ore 23:22 effettuato dalla presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, il Comune di Nemi non soddisfa neppure uno dei 64 requisiti per la soddisfazione della trasparenza del sito web istituzionale.

Nota dell'Avvocato Gerardo Spira

I documenti indicati a margine dell'articolo sono : La determina n.253 del 5.12.2013, il verbale di espletamento nuova gara del 19 dicembre 2013 e determina n.276 dello stesso giorno. Negli atti manca la ricostruzione della storia della pratica che sembra iniziata nel 2011 ( G.C. n.60 del 6.4.2011). Vi è poi un vuoto fino al 27 settembre 2013, data in cui l'Amministrazione con nota prot.7568,pare abbia richiesto alla Regione disponibilità temporale dei fondi. In data 17.10.2013 con nota n.8155 la Regione ha comunicato la disponibilità, ma nella determina n.253 non è specificata la temporalità. Fino al 2 dicembre corrono altri termini per la rimodulazione del quadro economico del progetto.

In data 2 dicembre 2013 la G.C. con delibera n.140 ha approvato il nuovo quadro economico. In data 5 dicembre viene avviata la procedura di gara ai sensi del combinato disposto degli artt. 122 e 57 del D.Lvo n. 163/2006,come aggiornato, mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di bando di gara.

Vengono invitate 5 ditte e in data 16 dicembre viene espletata la gara. in data 18.12.2013 il responsabile dell'area tecnica con determina n.267,in aututela, ha annullato l'aggiudicazione alla impresa A.C.E srl. In data 19 dicembre la Commissione procede alla aggiudicazione provvisoria dei lavori all' impresa I.P.E.R srl con il ribasso dell'1%. La sequenza degli atti certamente non consente ad un comune cittadino di comprendere perchè l'Amministrazione ha deciso di scegliere il percorso abbreviato. Difetta infatti il procedimento amministrativo di trasparenza, che lascia dubbi e incertezze in chi legge. Veniamo alla normativa richiamata.

L'art 122 del D.Lvo 163/2006 recita "Ai contratti di lavori pubblici sotto soglia comunitaria non si applicano le norme del presente codice che prevedono obblighi di pubblicità e di comunicazione in ambito sovrannazionale….omissis “.

In sostanza la norma prevede solo la possibilità per i contratti di lavori sotto soglia di evitare la pubblicità secondo la normativa comunitaria.

Al comma 7 dello stesso articolo è stabilito ” I lavori di importo complessivo inferiore a un milione di euro possono essere affidati dalle stazioni appalti,a cura del responsabile del procedimento, nel rispetto dei principi di non discriminazione,parità di trattamento,proporzionalità e trasparenza, e secondo la procedura prevista dall'art. 57,comma 6. L'invito è rivolto per lavori di importo pari o superiore a 500.000 euro, ad almeno dieci soggetti,per lavori di importo inferiore a 500.000 euro, ad almeno cinque soggetti se sussistono aspiranti idonei in tali numeri. Omissis…….

L'art.57, al 1 comma detta”le stazioni appaltanti possono aggiudicare contratti pubblici mediante procedura negoziata senza previa pubblicazione di un bando di gara nelle ipotesi seguenti, dandone conto con adeguata motivazione nella delibera o determina a contrarre.

Il 2 comma stabilisce la procedura consentita per la lettera a, b e c.

Il responsabile ha richiamato l'art. 57 lett. C, a cui si può ricorrere per i casi ”nella misura stettamente necessaria, quando l'estrema urgenza, risultante da eventi imprevedibili per le stazioni appaltanti, non è compatibile con i termini imposti dalle procedure aperte, ristrette, o negoziate previa pubblicazione di un bando di gara. Le circostanze invocate a giustificazione della estrema urgenza non devono essere imputabili alle stazioni appaltanti”.
Le norme richiamate riguardano la pubblicità che può essere esclusa in ambito europeo, per gli importi sotto soglia comunitaria, mentre l'articolo 57 stabilisce limiti e modalità di gara con l'obbligo delle motivazioni e giustificazioni per il caso di somma urgenza.

Negli atti non sono state motivate e giustificate le ragioni della scelta del metodo di gara “a trattativa privata.

Infatti nella determina n.253 il responsabile dichiara che solo in data 27 settembre 2013 l'amministrazione ha scritto alla Regione sui limiti temporali del finanziamento. Quindi fino a quel momento nessuno si è preoccupato dei termini e non risulta chiarito e giustificato detto ritardo.

Quali iniziative ha assunto il responsabile della pratica? Perchè ha lasciato correre inutilmente il tempo? E' stata mera dimenticanza? E se tale, perchè non si è preoccupato di avviare le procedure normali, informando la Regione?

E perchè per una semplice rimodulazione del quadro economico del progetto si è fatto ricorso ad un tecnico esterno? Il tecnico del Comune non è in grado di farlo?

Perchè la circostanza non risulta verbalizzata e motivata, sempre a giustificazione dei termini correnti? Secondo la prassi dei finanziamenti pubblici, era sufficiente informare la Regione, chiedere proroga dei termini ed avviare subito la procedura di appalto con bando pubblico.

Infatti la Giurisprudenza per la procedura negoziata senza bando, intervenendo in materia ha ritenuto che “ il D.Lvo 163 del 2006 restringe il ricorso alla procedura negoziata, in particolare a quella senza bando, che non garantisce il rispetto dei principi di concorrenza e massima partecipazione, ad ipotesi in cui vi siano presupposti di fatto specifici che non rendano possibile e del tutto svantaggioso per l'amministrazione il ricorso alle procedure aperte o ristrette, presupposti dei quali la stazione appaltante deve dare espressamente atto nella determina a contrarre………

In base a tale norma l'estrema urgenza deve risultare da eventi imprevedibili per le stazioni appaltanti e le circostanze invocate a giustificazione della estrema urgenza non devono essere imputabili alle stazioni appaltanti. Ne deriva che la stazione appaltante non deve dare atto solo dell'urgenza ma deve specificae i presupposti di fatto dell'urgenza”. Il procedimento oltre che poco trasparente, risulta carente nella motivazione e non chiaro nella sequenza delle fasi. Infatti l'art. 57 c. 6 prevede che la stazione appaltante deve individuare gli operatri economici da consultare.Individuare vuol dire adottare criteri trasparenti, imparziali e indicati negli atti.

Nel caso di specie, risulta che le ditte sono state nominate e da Chi? E sulla base di quali criteri? Chi ha fatto i nomi e perchè non risulta negli atti? E ancora il responsabile, componente della Commissione ha annullato l'aggiudicazione fatta dalla Commissione. Invece, proceduralmente, accortasi dell'irregolarità, avrebbe dovuto segnalare alla commissione l'errore e invitare il Presidente alla riconvocazione della stessa per le determinazioni del caso. Di fatti la Commissione ha preso atto dell'annullamento ed ha proceduto a nuova aggiudicazione.

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NEMI: FACCIATE DA 200 MILA EURO PRESE PER I CAPELLI

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Un nostro affezionato lettore avrebbe esordito con una esclamazione ormai nota: “strano, molto strano”. Mentre noi, come dire, la vogliamo raccontare come una vicenda tragicomica, a dire il vero più comica che tragica.

La vicenda dalle variegate sfumature è questa: il Comune di Nemi tutto ad un tratto si accorge che è tardi e che bisogna eseguire i lavori per il recupero del centro storico con i fondi ottenuti dall’amministrazione di Cinzia Cocchi e con il medesimo progetto approvato con la stessa. Dunque i tempi stringono e adesso è arrivato il momento di muoversi e allora per accelerare i tempi, passati ormai quasi due anni dall’insediamento del sindaco Alberto Bertucci venuto dopo il commissariamento, l’attuale Ufficio Tecnico pensa bene di adottare la procedura negoziata e quindi, senza previa pubblicazione del bando di gara, invita cinque ditte che ritiene essere interessate a partecipare alla gara.

Di questi tempi, con una crisi economica schiacciante dove quando capitano le offerte di lavoro la gioia viene equiparata ad una vincita al superenalotto, solo tre ditte invitate dal Comune di Nemi a formulare una proposta, trovano il tempo di rispondere.

Eppure si tratta di lavori di oltre duecentotredicimila euro. Non certo di bruscolini. Ebbene solo tre ditte trovano il tempo di rispondere all’offerta di cui una di queste tre ritiene di riferire che non può fare il lavoro. Le due rimanenti offrono un ribasso dell'1 per cento e del 3 per cento. Davvero pochino direbbe un saggio ma comunque sulle offerte non si discute e allora, chiaramente vince la gara quella che offre il 3 per cento di ribasso. Tutto a posto, pare, e quindi alla presenza della responsabile dell’Ufficio Tecnico Rosanna Galanti, di Stefania Rizza, del segretario comunale Ivano Moreschini e del geometra Andrea Bongianni si aggiudica la gara la società A.C.E. srl.

La A.C.E. srl ci ricorda, quantomeno per eguaglianza di denominazione anche se si tratta di altro soggetto giuridico, la ACE srl alla quale è sfumato il mega progetto di Panorama nella non lontana Ariccia. Insomma la ACE s.r.l. che acquisì la proprietà di parte dei terreni ricompresi nel “Programma integrato di intervento inserito nel Patto Territoriale delle Colline Romane Soc. Gessica 90 srl”, per una superficie complessiva 15.905 metri quadri di cui 6.330 ceduti poi gratuitamente al Comune di Ariccia. Per farla breve, ACE Srl è stata protagonista di una tentata “lottizzazione agricola per giunta percorsa dal fuoco”, così la definì il sindaco di Ariccia Emilio Cianfanelli in un articolo uscito a giugno del 2012, prima approvata dal Tar e poi cassata dal Consiglio di Stato.

Sempre nel 2012 lo stesso primo cittadino evidenziò delle strane casualità quando parlò dei suoi avversari politici e di “enormi interessi economici” che ruotavano attorno ad Ariccia sulla quale vi sarebbe stato un interesse di speculazione illegale di decine di palazzine e villette.

All’epoca gli avversari politici di Cianfanelli risposero rispetto a queste accuse. E tra i contestatori dell’attuale sindaco ariccino, a studio dei costruttori Staccoli, caso vuole che ci fosse anche Giovanni Libanori il quale prese più volte la parola in merito.

Giovanni Libanori è attualmente consigliere di maggioranza del Comune di Nemi nonché ex aspirante presidente del consiglio comunale. Ma insomma il fato ci fa andare troppo fuori tema rispetto a una procedura negoziata per il rifacimento delle facciate del centro storico di Nemi cui non abbiamo ancora terminato di narrare le gesta.

Due giorni dopo l’aggiudicazione della gara da parte di ACE srl, la commissione (Galanti, Bongianni, Moreschini e Rizza) scopre che l’offerta di ACE srl non è firmata: otto occhi non sono bastati durante la gara, se ne sono accorti dopo mettendola nel cassetto.

E allora cosa fanno? Annullano tutto in autotutela e provvisoriamente affidano l’appalto all’unica società sopravvissuta che per altro ha offerto il misero ribasso dell’1 per cento.

Questa volta pare proprio che il fato ci abbia messo lo zampino: il Comune ha risparmiato ben poco e ha guadagnato un altro annullamento in autotutela come fu per la ormai famigerata gara per l’affidamento di un scuolabus per cui è imputato l’attuale sindaco (ex vicesindaco sotto la giunta Cocchi) di Nemi Alberto Bertucci accusato di frode e turbativa d’asta nei pubblici incanti.