NEMI, VILLA DELLE QUERCE: TRA PRESUNTE TRUFFE E FATTURE GONFIATE INDAGA LA PROCURA

Redazione

Nemi (RM) – “Al malaffare non c’è mai fine. Non vogliamo demonizzare nessuno ma le preoccupanti vicende che si sono susseguite e hanno visto truffe e raggiri ai danni della sanità pubblica, in questi anni stanno sempre più aumentando”. L’analisi è del presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che continua: “Le ultime, in ordine di tempo, sono Villa delle Querce a Nemi e Villa Gaia a Nettuno, che secondo la procura, presentavano fatture alla Regione Lazio con richieste di rimborsi per prestazioni mai effettuate e avrebbero curato patologie per cui non avevano l’accreditamento regionale. Considerate le condizioni del servizio sanitario – continua il presidente – i controlli da parte delle forze dell’ordine preposte ma, soprattutto da parte della Regione Lazio debbono essere intensificati. Basta con la sanità sportello bancomat – continua Maritato – tali episodi arricchiscono piccoli gruppi di potere e impoveriscono i cittadini contribuenti, sia sul piano economico che su quello dell’offerta sanitaria, restringendo sempre di più le possibilità di prestazioni a chi non se le può permettere”. Per gli episodi finiti sotto la lente d’ingrandimento, sono stati indagati i gestori e gli amministratori delle cliniche Mario e Simonetta Garofalo, Maurizio Pigozzi, Fabrizio Nanni e Rosolino Bartolotti. “Nomi e famiglie ricorrenti nella gestione della sanità privata del Lazio – ha chiosato Maritato – per questo, chiediamo al presidente Zingaretti di intensificare i controlli e punire in modo esemplare i responsabili”. 




NEMI: TRA LUMINARIE NATALIZIE ANCORA ACCESE E BOLLETTE ELETTRICHE TORNA A SCRIVERE IL CITTADINO …….ZZATO COME UNA BELVA

"Ho capito che ai Nemesi di tutto questo non gli importa nulla: tutti tacciono, nessuno si indigna, al massimo fanno due chiacchiere da comari in camera caritatis, o come dicono a Napoli aumm aumm."

 

Redazione

Nemi (RM) – Lo scorso 26 gennaio ci scriveva un cittadino di Nemi definitosi "amareggiato" [ NEMI: PEGGIO IL BUCO DELLA TOPPA ] che segnalava, tra l'altro, che nessuno aveva ancora provveduto a spegnere le luminarie natalizie evidenziando l'inutile spreco di energia elettrica soprattutto in questo periodo in cui il risparmio energetico dovrebbe essere un tema prioritario del "buon amministratore".

Il ciìttadino torna a scriverci, definendosi questa volta "incazzato come una belva"  in quanto le luminarie natalizie sono ancora accese in barba a crisi economica e spending review.

Ecco la lettera:

Gentile Direttrice
Le scrivo di nuovo per manifestarle il mio disagio interiore, o meglio il rovello che mi attanaglia da molti giorni: in estrema sintesi sono incazzato come una belva!!!  E le spiego il perché. Gli abeti di Natale sono ancora al loro posto nonostante un parziale intervento di un Consigliere comunale.

Ma la cosa che non mi va giù è la luminaria di Piazza Roma ancora accesa! Possibile che l’Amministrazione comunale di Nemi non sia in grado di adempiere ad una cosa semplicissima: staccare l’interruttore che alimenta la luminaria.

Mi appello ad un componente della Giunta (definito in passato l’Assessore che si sporca le mani) per compiere questo semplice gesto. Come Lei sa, con la nuova normativa i cittadini questo consumo di energia elettrica lo pagano con due tasse diverse.
Nel congedarmi le confesso che ho capito che ai Nemesi di tutto questo non gli importa nulla: tutti tacciono, nessuno si indigna, al massimo fanno due chiacchiere da comari in camera caritatis, o come dicono a Napoli aumm aumm.
Un cittadino amarinccazzato
 




NEMI STRADA DEL LAGO: AD OGNI MALTEMPO SI SGRETOLA COME UN BISCOTTO

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Venerdì 31 dicembre 2014 il maltempo ha sommerso molte città d’Italia, compresa la Capitale dove il rischio di una esondazione del Tevere preoccupa più di qualcuno. Ma anche nell’hinterland non si può dire che sia andata meglio. Oltre allo scenario ciampinese già ampiamente descritto dal nostro Maurizio Costa, oltre ad Ariccia dove in alcuni punti si doveva andare a passo d’uomo data la quantità d’acqua. Sulla strada provinciale Nemi – Lago un cumulo di rocce sono franate sulla carreggiata dal costone visibilmente instabile e il pericolo è che con lo sbalzo di temperatura possa verificarsi uno smottamento ancora più grande. Già lo scorso  20 novembre 2013 abbiamo fotografato un enorme macigno sempre sulla strada Nemi Lago, probabilmente franato a causa del maltempo di quel periodo. E dopo un giorno, il 21 novembre 2013, immortalavamo un altro macigno franato.

Ma il problema è stato risolto in pochissimo tempo: ignoti hanno rimosso le grandi pietre e quindi tolto il problema alla radice. E se è vero che “occhio non vede e cuore non duole” probabilmente le rocce franate con il maltempo di venerdì 31 gennaio 2014 faranno la stessa fine.

A voi lettori le considerazioni del caso.

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NEMI: TRA GATTI E RATTI “NON MI DIRE IL VERO CHE MI SI RIZZA IL PELO”

Dunque sulla storia dei gatti e dei ratti nella scuola di Nemi ci sono i pezzi di carta che parlano: segnalazione dei docenti, sopralluogo Asl, prescrizioni e disinfezione con derattizzazione con tanto di determina dirigenziale e allegata fattura.

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Ci risiamo con la spicciola dialettica circense degna di arrampicatori su specchi insaponati: tocca nuovamente fare ordine con i pezzi di carta alla mano e con oggettiva trasparenza, requisito di cui difettano gli accusatori di turno.

Quando si fa cronaca, cioè si riportano fatti e dichiarazioni, non vi è alcuna possibilità di fuga. I fatti oggettivi sono questi che sto per ricordare e tali rimangono, nonostante missive tardive e inspiegabili scritte ad hoc per dare “un colpo alla botte e uno al cerchio” e l’autore di tali missive sa bene che sto riportando alla lettera una sua affermazione.

Il 7 gennaio 2014 la scuola media di Nemi si presentava con al suo interno deiezioni di animali, una puzza nauseabonda e freddo perché si sono dovute tenere le finestre aperte a causa dell’olezzo e perché la caldaia era mal funzionante. Cosa fa una giornalista? (a proposito mi dicono che una presunta cuoca avvezza al lavoro del dolce far nulla e che timbra il cartellino tre giorni all’anno in barba ai veri chef degni di questo nome, ha addirittura esclamato “Chiara Rai, perché è una giornalista?)

Una giornalista contatta il dirigente scolastico del plesso, (la quale mi riferiscono che anch’essa pare abbia ‘elogiato le mie doti’) la quale mi riferisce testualmente: "Pare che gli operai abbiano lasciato delle finestre aperte nei giorni passati – ci riferisce il dirigente scolastico dell'Istituto Laura La Manna – e siano entrati dei gatti che come si può immaginare hanno fatto i loro bisogni in qualche classe. Fortunatamente il sindaco Alberto Bertucci si è accorto subito della situazione e ha provveduto a far pulire". "Sappiamo che la pipì del gatto ha un odore molto forte – conclude il dirigente – e ci vorrà qualche giorno prima che vada via completamente. Qualche genitore ha ritenuto, dato il cattivo odore, di non lasciare i propri figli a scuola, ma ripeto l'attività didattica non è assolutamente stata sospesa". La Manna fa sapere che per la pipì di gatto non è prevista disinfestazione ma è sufficiente l'ordinaria pulizia delle superfici. Adesso, non sono in grado di dire se poi il dirigente, di fronte agli amministratori o altri genitori abbia o meno confermato quanto dichiaratomi telefonicamente il 7 gennaio del 2014 alle ore 9:30 circa del mattino. Fatto sta che serietà vuole che se la sottoscritta avesse scritto qualcosa di falso, l’interessato da queste presunte falsità avrebbe dovuto inviare via email, via fax o via posta tradizionale al giornale una richiesta di rettifica, ma così non è stato e la vicenda ha assunto sfumature paradossali: anzichè precisare con il giornalista si precisa con l'amministrazione comunale.

Il diritto di rettifica, sancito dall'articolo 8 della legge sulla stampa n. 47 del 1948 e dagli artt. 42 e 43 della legge 416 del 1981, che rappresenta uno strumento riparatorio sui generis. Esso tende, infatti, non ad accertare la verità oggettiva, bensì ad arricchire la notizia divulgata con una verità soggettiva, cioè con l'interpretazione dei fatti resa da colui che si ritiene leso.

Continuiamo l’escursus. L’8 gennaio 2014, all’indomani della sorpresa che degli animali erano entrati nel plesso scolastico a causa di finestre lasciate distrattamente aperte, vengo informata da fonti ufficiose che la Asl RmH aveva eseguito un sopralluogo. E che fa una giornalista? Non potendomi fermare alla fonte ufficiosa ho pensato bene di contattare direttamente la Asl RmH con la quale ho rapporti professionali e consolidati da oltre dieci anni, soprattutto attraverso l’ufficio stampa della stessa. Quindi ho contattato direttamente il reparto senza passare, questa volta, per il portavoce, ma solo per abbreviare i tempi e sentire direttamente la fonte. Il dottor Daniele Gentile della Asl RmH, durante la telefonata intercorsa il 17 gennaio 2014 mi ha detto chiaramente e senza difficoltà di comprensione da parte mia, testuali parole: “Quando siamo arrivati per il sopralluogo al fine di verificare l’agibilità del plesso – dichiara il dottor Daniele Gentile della Asl RmH – molto era stato già prontamente pulito con la candeggina. Abbiamo comunque rilevato la presenza di feci di ratto presenti nell'edificio a causa di questo evento straordinario. E’ naturale che se distrattamente, e questo può umanamente accadere, vengono lasciate le finestre aperte, gli animali entrano e lasciano escrementi ovunque. E in questo caso erano presenti anche feci di ratto. Comunque – conclude – ci sono delle prescrizioni strutturali della Asl rispetto la scuola media di Nemi. C’è anche il problema della caldaia mal funzionante che preoccupa forse di più di un evento episodico come quello dell’ingresso degli animali nel plesso e infine abbiamo indicato la necessità di un intervento di derattizzazione ai fini preventivi”.

Adesso, se il funzionario Asl, una volta chiusa la telefonata e letto l’articolo pubblicato abbia inteso di fronte agli amministratori o ad altre persone spiegare in altre parole e in altri termini ciò che ha asserito alla sottoscritta, non posso saperlo. Fatto sta e sempre serietà vuole che se il dottor Gentile avesse ravvisato inesattezze nelle mie dichiarazioni avrebbe dovuto per onor di cronaca e per suo diritto dovere inviare alla mia attenzione (e i miei recapiti sono facilmente reperibili) e presso i quotidiani su cui scrivo, una richiesta di rettifica sempre ai sensi della legge sulla stampa.

Il caso ha voluto che comunque con determinazione numero 10 del 16 gennaio con oggetto disinfezione e derattizzazione scuola media, venisse resa pubblica l’intenzione di operare una derattizzazione al plesso in questione. E nella stessa, nell’ambito della premessa, si può leggere testé: “Premesso che in data 8.01.2014 è stato effettuato un sopralluogo congiunto con personale dell’Azienda USL Roma- H a seguito di una segnalazione da parte del corpo docente della Scuola media sita in via san Michele;che in conseguenza della verifica tecnico-ispettiva del Servizio Igiene – Pubblica Distretto H2 è statoinviato a questa Amministrazione una nota, pervenuta in data 13.01.2014, prot. 302, con i lavori daeffettuarsi sull’immobile tra cui la disinfezione e derattizzazione di tutto il plesso”. Se fossero entrati solo i gatti e avessero fatto solo la pipì e non la pupù, allora perché eseguire la derattizzazione e disinfezione ordinata dalla Asl RmH?

E dopo aver pubblicato una foto di un gatto sui vassoi presumibilmente della mensa ed essere stata nuovamente accusata di dire falsità dal solito noto gruppetto di circensi, ciliegina sulla torta, spunta una lettera del dottor Gentile protocollata addirittura in data 27 gennaio 2014 dove si rimette in discussione quanto affermato dallo stesso alla sottoscritta, ma un fatto rimane e non viene smentito dal funzionario Asl. “La presenza di deiezioni di gatto e di topo all’interno del plesso è stata riferita dal personale della scuola”. Quindi, secondo la nota dell’ufficio stampa del Comune di Nemi che sostiene che non sono entrati topi nella scuola, significa che il personale della scuola dice falsità. Così come avrebbero detto falsità anche i docenti che hanno fatto la segnalazione in conseguenza della quale la Asl RmH ha effettuato un sopralluogo l’8 gennaio 2014”.

Questa storia mi sembra la stessa del cimitero: sono stata accusata dagli amministratori di maggioranza di dire tutte falsità. Ma la mia versione dei fatti era corredata da foto, da testimonianze e precisione nello specificare data e orario del fatto. Mi hanno trascinata in Tribunale ma non hanno vinto, anzi la mia tesi è stata accolta e quindi la querela nei miei confronti archiviata.

Ma se è vero che perseverare è diabolico è anche vero che ognuno ragiona per le proprie capacità.

E così per onor di cronaca ribadisco tutto quello che ho scritto, fino a prova contraria e sempre aperta a rettifiche di sorta. Ma invece di ricorrere a strumenti legali si tenta di screditarmi in ogni sede e in ogni maniera. Mia nonna mi avrebbe detto: “senti da che pulpito viene la predica”. Il tempo, come sempre mi darà man forte. Del resto coloro che mi accusano sono “grandi peccatori ma poveri conoscitori”. Dunque sulla storia dei gatti e dei ratti nella scuola di Nemi ci sono i pezzi di carta che parlano: segnalazione dei docenti, sopralluogo Asl, prescrizioni e disinfezione con derattizzazione con tanto di determina dirigenziale e allegata fattura. Per chi non lo sapesse Il servizio di "derattizzazione", è mirato alla lotta contro i Topi ed i Ratti e derattizzare significa bonificare e mantenere tale un’area ben definita dalla presenza di roditori molesti.

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NEMI: PEGGIO IL BUCO DELLA TOPPA

Redazione

Nemi (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un cittadino amareggiato

Gentile Direttrice,

sembra che l’articolo sugli abeti e gli arredi natalizi approntati dal comune di Nemi sia destinato a diventare un appuntamento fisso. Oggi è il 26 gennaio e ancora nessuno ha provveduto alla rimozione degli abeti posizionati in piazza Umberto ed in piazza De Sanctis.

Quest’anno l’Amministrazione ha deciso di infiggere a terra gli abeti, ma, mentre in piazza De Sanctis l’abete è stato piantato nel terreno dell’aiola, in piazza Umberto ciò è avvenuto dopo aver demolito, in maniera dissennata, il selciato di sampietrini e la sottostante gettata di cemento: lascio a Lei un adeguato ed indignato commento. Cosa ancor più grave, in un periodo in cui i cittadini sono colpiti dalla crisi e da tasse sempre più alte, indigna la luminaria ancora accesa in piazza Roma: possibile che nell’attesa del suo smontaggio (sempre più tardivo) nessuno ha provveduto ha staccare il collegamento con l’impianto di illuminazione? La buona gestione della cosa pubblica si vede anche dai dettagli minori, ma, sembra che i nostri Amministratori ignorino questa cosa.

Nel congedarmi ripropongo il semplice protocollo per la rimozione degli abeti: un camioncino, una scala a libretto di due metri, una motosega con catena ben affilata, tre operai comunali (ne basterebbe uno, ma abbondiamo), un pizzico di buona volontà.

Un cittadino amareggiato

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) Speravo quest’anno di ricevere una sua missiva dal contenuto diverso. Magari una lettera dove mi esternava la sua soddisfazione perché il Natale levava puntuale le tende nel piccolo paese delle fragole. E invece rieccoci qui, spero non diventi un’abitudine anche se temo che l’andazzo, ormai, abbia preso il sopravvento.

Era il 23 febbraio 2013 e il Natale era arrivato alle soglie della primavera, si ricorda? [ NEMI: TALEE DI CONIFERA ALTE CINQUE METRI ]  Nemi battè il record delle festività più lunghe d’Italia se non erro. Ma cosa ancor più bizzarra a cui forse l’occhio dei cittadini si è abituato è l’aver visto, lo scorso anno, la torre illuminarsi a festa e restare così, perennemente accesa, ogni sera, anche d’estate in barba alla spending review e alla crisi economica.

Ma allora perché risparmiare sulle luminarie addobbando fascine di legna senza chiedere contributi ai commercianti e poi lasciare le luci accese per così tanto tempo?

Davvero uno scenario pasoliniano dove le periferie romane, in preda ad una sorta di “lassismo” diventavano addirittura caratteristiche. Ma qualcosa stona e stride in maniera assordante rispetto ad un nostalgico immaginario collettivo e lei, caro cittadino amareggiato, me lo ha ricordato: l’abete in piazza Umberto mi ricorda la canzone della via Gluck con qualche variazione sul tema: “laddove c’erano i sampietrini ora c’è, un bel buco nel cemento”. Davvero inaudito e mi consenta, stile Cetto Laqualunque.

Più che un semplice protocollo, a questo punto, le consiglio di omaggiare l’amministrazione comunale di Alberto Bertucci con un abbecedario e volendo abbondare con un manuale del buon padre di famiglia. Peccato che sia una casa un po’ più grande, la casa di tutti i cittadini.




NEMI: OLTRE LE DELUDENTI CONDIZIONI DELLA SOCIETA' ODIERNA SI PREPARA LA MOSTRA “INNAMòRATI DELL’ARTE”

Redazione

Nemi (RM) – “INNAMòRATI DELL’ARTE” …..  è l’accorato invito a quanti sentono impellente il bisogno di “altro”, di qualcosa che vada oltre il quotidiano fare per rispondere ai bisogni primari, qualcosa che vada oltre le deludenti condizioni della società odierna, portata o portante alla mancanza di ideali, di speranze….

L’Arte ci porta in una dimensione dove i sentimenti hanno la priorità. Quando ascoltiamo musica, leggiamo un buon libro, osserviamo un dipinto o una scultura, ci allontaniamo dal quotidiano, in parte dal razionale, e occorre farsi guidare dal sentimento, solo a questa condizione possiamo comprendere l’opera ed entrare in empatia con essa e gioirne…. si gioirne. E’ cosa nota, convalidata da studi scientifici, che il “bello” arreca benefici fisici e psichici, non a caso Dostoevskij nell’“Idiota” scriveva “La bellezza salverà il mondo” e ancora più propriamente, riferendosi all’Arte, ne scriveva Cvedon Todora (filosofo bulgaro).
Quindi innamorarsi dell’Arte significa gioirne o comunque trarne un beneficio e un arricchimento intellettuale.

La mostra “INNAMòRATI DELL’ARTE” organizzata dall’Associazione ARTINARTE patrocinata dal Comune di Nemi, si inaugurerà il giorno 8 febbraio 2014 alle ore 16,30 all’interno del Palazzo Ruspoli di Nemi, potrà essere visitata con ingresso libero nei giorni: 8 – 9 – 14 – 15 – 16 – 22 – 23 – febbraio, 1 e 2 marzo dalle ore 10,30 alle 19,00.

In mostra le opere di 27 artisti:
Aldo Zichella , Carmelo Randazzo, Corinna Ricci , Daniele Santioni, Fabrizia Sgarra, Francesco Guidoni, Fiorello Doglia, Giada Domenicone, Gianni Vernì, Giovanna Crudele, Iginia Bianchi, Lamberto Trombetta, Luciana Mambelli, Mara Lautizi , Maria Nobili, Michela Ortenzi, Merima Fetahovic, Oriana Croce, Paolo Viterbini, Peppe Bianchi, Roberto Nizzoli, Simona Barbaresi, Simona Gloriani, Stefania Fienili, Theresa Rosa, Tiziana Troiani, Walter Necci, che invitano a lasciarsi affascinare dall’Arte, a lasciarsi trasportare in dimensioni dove il sentimento allo stato puro ci rende più umani.
 




NEMI E GENZANO: ALLA SCOPERTA DEL SENTIERO DELL'ACQUEDOTTO E GALLERIE FILTRANTI

Redazione

Nemi e Genzano (RM) – Domenica 26 gennaio torniamo a camminare sul Sentiero dell'Acquedotto, che collegava anticamente Genzano e Nemi. Il tracciato, di notevole interesse naturalistico, storico ed archeologico, veniva percorso nell'antichità dai pellegrini che si recavano al tempio di Diana. Il sentiero era stato, in alcuni tratti, reso impraticabile dai rovi e dalla macchia del sottobosco che lo avevano invaso. Con il progetto “La Via Verde dei Latini” l'associazione Salviamo i
Castelli Romani ha voluto promuovere un'iniziativa volta a ripristinare una via storica dei Castelli risalente all'epoca preromana romana. In particolare, si pensa ai sentieri che anticamente collegavano Genzano, Nemi, Albano, Lanuvio e Castel Gandolfo e che, una volta adeguatamente ripuliti, delimitati e dotati di segnaletica, potrebbero essere percorribili a piedi, in bicicletta o a cavallo. Per il lavoro di ripulitura di questo sentiero, particolarmente
impegnativo, si è deciso di utilizzare il fondo fin qui raccolto con le quote di iscrizione alle escursioni svoltesi durante il 2012 e nei primi mesi
del 2013, organizzate dall'associazione. Il fondo è servito a pagare il lavoro di alcuni operai intervenuti con le motoseghe ed il noleggio di un bobcat, utilizzato per ripulire e rendere praticabile l'inizio del sentiero sul versante di Genzano.
Sul sentiero dell'acquedotto si trovano anche delle antichissime gallerie filtranti, di origine pre-romana, che raccoglievano ed incanalavano le acque piovane filtrate nel terreno per poi convogliarle ad un sistema di cisterne. Visiteremo una di queste interessanti gallerie, opportunamente muniti di torcia elettrica.
Per l'appuntamento di domenica 26 gennaio si richiedono scarpe da trekking per avere una buona presa sul sentiero (particolarmente ripido in
alcuni tratti), abbigliamento comodo e adeguato per camminare, una mantella da utilizzare in caso di pioggia.

E' sconsigliata la partecipazione dei bambini

Costo: 5 euro per l'escursione, 10 euro tessera associativa annuale. Ragazzi fino a 18 anni gratis.
Durata: 3 ore e mezza.

Difficoltà: media. Il sentiero è prevalentemente pianeggiante, ma ripido in alcuni punti.

Nota: la partenza dell'escursione è a Nemi, l'arrivo a Genzano. Per questo consigliamo di organizzarsi in più persone, lasciando alcune macchine all'arrivo per poter essere in seguito riaccompagnati a Nemi.

La prenotazione è obbligatoria

Dopo l'arrivo sarà possibile partecipare ad una degustazione di prodotti locali organizzata nella lestra del Quarto della Mandorla (via Antonino Pio, zona artigianale di Genzano). Anche per la degustazione la prenotazione è obbligatoria.

Info: 392 9620565




NEMI: IL CIMITERO E' SGOMBRO DAI RIFIUTI

Redazione

Nemi (RM) – Di fronte l'ingresso del cimitero di Nemi non c'è più immondizia. Solo due giorni fa segnalavamo la presenza di rifiuti ingombranti proprio di fronte l'entrata del camposanto e ieri l'area in questione è risultata sgombra dall'indecente cumulo di materiale. Se ne sono subito accorti anche i visitatori i quali hanno mostrato apprezzamento per la pronta pulizia.

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NEMI: RICHIESTO UN CONSIGLIO STRAORDINARIO APERTO ED URGENTE SUL CASO SCUOLA E MENSA SCOLASTICA

Angelo Parca

Nemi (RM) – Sugli ultimi episodi che hanno interessato la scuola di Nemi al centro di un episodio straordinario: gatti e ratti sono entrati a causa di finestre lasciate aperte e a seguito di questo evento è intervenuta la Asl RmH con delle prescrizioni alla struttura. Poi, la mamma di uno studente ci ha inviato una fotografia dove è immortalato un gatto sopra, presumiamo con tutta probabilità, i vassoi della mensa dei bambini. Non è la prima volta che la mensa è al centro di polemiche a Nemi. Su questo e altri temi riguardanti la scuola, dovrebbe rendersi necessaria la convocazione di un consiglio straordinario urgente da parte del sindaco Alberto Bertucci, su richiesta del consigliere di opposizione Cinzia Cocchi. Staremo a vedere come proseguirà ad essere trattato questo delicatissimo tema della scuola che al momento non è stato oggetto ne di assemblea cittadina e neppure di conferenza stampa da parte del sindaco. Per altri temi, ricordiamo, l’amministrazione ha ritenuto di dare adeguati spazi in consiglio comunale come ad esempio per il caso ILCESA. Molti cittadini attendono delle risposte.
Cinzia Cocchi a nome del gruppo consiliare Insieme per Nemi, ha richiesto a norma degli artt. 14 bis co. 6 lett. c) e 39 co. 2 dello Statuto comunale e dell’art. 13 co. 4 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, la convocazione di un Consiglio Comunale Aperto in seduta straordinaria ed urgente con il seguente ordine del giorno:
Chiarimenti, discussione e provvedimenti da adottare al fine di risolvere le criticità che hanno interessato negli ultimi giorni, la scuola di Nemi.
Costituzione di una Commissione avente funzione di controllo e garanzia.
“Per permettere una discussione basata su dati di fatto e sulla situazione reale – scrive Cocchi nella richiesta di consiglio straordinario – si suggerisce che al Consiglio Comunale vengano invitati, da parte della amministrazione comunale ad aprire la seduta, gli Organi competenti della Scuola e della AUSL RM H. Visto inoltre, l’allarme sociale che ha avuto una giusta enfasi sugli organi di informazione, si chiede che la convocazione di tale seduta straordinaria del Consiglio Comunale, sia fatta in tempi brevi, pur consapevole dei tempi previsti dai succitati artt.14 bis e 39 dello statuto comunale e dell’art. 13 co. 4 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale”.

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NEMI: SUL CASO GATTI E MENSA SCOLASTICA INTERVIENE AZZURRA MARINELLI, ALTRO GENITORE INDIGNATO

Redazione

Nemi (RM) – Azzurra Marinelli, altro genitore che manda la propria figlia a scuola a Nemi ha sentito l'esigenza di fare chiarezza rispetto ad un tema che le appare molto cristallino. "Sono ben tre anni che mi ripeto – esordisce Marinelli – anche in veste politica, chiedendo il rispetto delle regole: esiste un regolamento comunale che regola l’istituto della commissione mensa. Ci può piacere o no, possiamo proporre che venga rifatto ma attualmente quello è in vigore e quello dovrebbe essere rispettato". Marinelli ribadisce dunque che aldilà di questo punto fermo in merito all'esistenza di un regolamento comunale, tutto il resto purtroppo rimane lettera morta o al massimo un mero chiacchiericcio.

"Il regolamento comunale – prosegue Azzurra Marinelli – stilato sotto la giunta Cocchi insieme all’opposizione, prevede che la commissione mensa (organismo di controllo legittimato persino alla rescissione del contratto, qualora vengano ravvisate gravi inadempienze) dev’essere composta da: un rappresentante del Consiglio Comunale, un membro della Asl (le due figure potrebbero essere rappresentate dal sindaco in persona) due genitori e due insegnanti. I genitori sono stati sempre disponibili alla costituzione della commissione, anche il sindaco Alberto Bertucci ha da sempre dato la sua disponibilità quindi chiediamo, a questo punto, al corpo docente di assumersi le proprie responsabilità. Sembrerebbe che alcuni insegnanti avrebbero detto che la commissione mensa debba nascere su richiesta dei rappresentanti di classe. Potrebbe essere ma ciò si configurerebbe laddove non esistesse un regolamento comunale. Le leggi possono piacerci o meno ma vanno comunque rispettate".

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NEMI: DOPO I GATTI, I RATTI E LA CALDAIA MALFUNZIONANTE ARRIVA LA LETTERA DI UNA MAMMA INDIGNATA

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo una gradita lettera inviata alla nostra redazione da una mamma "indignata". La lettera è gradita perché è la prima che riceviamo da parte di un genitore che porta il proprio figlio alla scuola di Nemi. Una struttura al centro di sgradevoli episodi e polemiche da diverso tempo.

L'ultima vicenda si è verificata il 7 gennaio 2014, al rientro dalle vacanze natalizie, quando si è scoperto che l'edificio (a causa di finestre lasciate distrattamente aperte) era pieno di escrementi di gatti e ratti.

Il direttore del giornale Chiara Rai è stata appena accusata su Fb da una lettrice di non conoscere i gatti. Ci teniamo a specificare, anche se pensavamo fosse evidente, che non abbiamo nulla contro i gatti e neppure contro i ratti, ma è l'episodio in se stesso che non è contemplabile e sopportabile. Vedere un gatto sopra, presumiamo, i vassoi della mensa scolastica non è certo un fatto tollerabile e ribadiamo, i gatti sono attratti dal cibo.

Dunque, ecco la testimonianza di Simona Fortuna che firma la lettera che di seguito pubblichiamo.

Caro Direttore, i recenti fatti accaduti nella Scuola di Nemi, al rientro dalle festività natalizie, mi hanno lasciata davvero sconcertata. Oltre che per l’accaduto, anche e soprattutto per la reazione inspiegabile di tutti, a partire dalla preside che dal suo ufficio di Lanuvio, senza aver effettuato alcun sopralluogo, dichiara che essendo soltanto pipì di gatto non ci saremmo dovuti preoccupare più di tanto non essendoci stata nessuna emergenza.

Il Sindaco che, a mio modesto e personale avviso avrebbe dovuto chiudere il plesso il giorno stesso, lascia invece aperta la scuola. Fidandomi della loro parola, mando mio figlio a scuola lasciando che consumi il pasto della mensa in quegli stessi locali dove solo dopo circa una settimana vengo a conoscenza che la ASL  ha trovato escrementi di gatti, negati in precedenza dalla Preside, e non solo, addirittura escrementi di ratti, e ne ordina la disinfestazione e derattizzazione lasciando la scuola aperta.
La domanda sorge spontanea:
Perché la scuola è rimasta aperta lasciando i bambini e quindi mio figlio in ambienti potenzialmente infetti? Come si può mangiare in quegli ambienti poco salutari? In caso di infezioni chi è il responsabile, la scuola, il Comune, la Asl?
Per me la cosa più assurda, oltre a quella fin d’ora riportata, è l'aver constatato che siamo soltanto poche voci fuori da un coro di voci afone. Pochi a parlarne, pochi ad informarsi. Di questo caso specifico ne ho voluto parlare solo ed esclusivamente per il bene dei bambini, da genitore avere il diritto di essere ascoltata e di far crescere il proprio figlio protetto e tutelato.

In tanti anni non avevo mai assistito a tanta indifferenza eppure parliamo dei nostri figli, come è possibile tutto ciò? I bambini sono la nostra speranza ed il nostro futuro, da genitori abbiamo il dovere di proteggerli e farli crescere lontani da ogni strumentalizzazione.
Come al solito non credo che riceverò risposte esaurienti ma almeno se ne sarà parlato, se non altro in questa sede.
Cordiali Saluti
Simona Fortuna

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