NEMI ARACRI, PALOZZI E ARMENI: IL TAGLIO DEL NASTRO DEL CLUB FORZA SILVIO ALLA SEDE DI INSIEME PER NEMI

Redazione

Nemi (RM) – E’ tutto pronto, a Nemi, per il taglio del nastro del Club Forza Silvio che si terrà martedì 6 maggio alle 17 nella sede di Insieme per Nemi, in corso Vittorio Emanuele II.

A presenziare l’evento, frutto di un percorso dello storico gruppo Insieme per Nemi che ha governato per oltre un decennio nella cittadina delle fragole, ci saranno i vertici di Forza Italia: Francesco Aracri, senatore, Adriano Palozzi, consigliere regionale del Lazio e coordinatore provinciale del partito, Fabio Armeni, candidato di Forza Italia al Parlamento europeo nel collegio Italia centrale.

“Sarà un'occasione importante – dichiara Adriano Palozzi – per incontrare i cittadini di Nemi, una località ad alto richiamo turistico tra le più belle del Lazio a due passi da Roma Capitale. Un motore di ricchezza sia dal punto di vista produttivo sia da quello culturale, temi che potranno essere valorizzati grazie anche al lavoro sul territorio del club Forza Silvio”. “Forza Italia in Europa vuole creare nuove opportunità di sviluppo e di rilancio per tutte quelle realtà territoriali che rappresentano il motore per la crescita e per il rilancio dell'economia del nostro Paese” aggiunge Armeni.

“Siamo molto contenti di ospitare i nostri referenti di Forza Italia – sostiene Cinzia Cocchi, già Sindaco di Nemi ora consigliere comunale – siamo sicuri che la sinergia che da sempre contraddistingue il nostro gruppo politico possa trovare ancora più opportunità grazie alla costante presenza del consigliere regionale Adriano Palozzi sul territorio e, auspichiamo, grazie anche alla futura posizione che ricoprirà Fabio Armeni in Europa. Invito tutti i cittadini di Nemi, vicini e non alla nostra coalizione, a partecipare a questo importante evento di inaugurazione della sede di Forza Italia”.




NEMI: RICONFERMATO L'INCARICO A GABRIELE DI BELLA

Redazione

Nemi (RM) – Non finiscono mai le novità per il Paese delle fragole. Arriva dal palazzo comunale una conferma per il Comandante di Polizia Locale Gabriele di Bella. Infatti, Il sindaco Alberto Bertucci ha riconfermato l'incarico a Di Bella quale responsabile del servizio di Polizia Municipale e delle attività produttive. Per quest'ultime è iniziato un censimento ai fini del dell'adeguamento delle attività commerciali rispetto agli spazi di esposizione immediatamente esterni ai negozi. Il tutto al fine di garantire il decoro urbano.




NEMI MOUNTAIN BIKE: CICLISTI ESPOSTI A RISCHIO. IGNOTO TOGLIE DUE CARTELLI DI PERICOLO

Redazione

Nemi (RM) – E' importante l'azione intrapresa dall'associazione Biciclo Team New Limits che ha organizzato a Nemi una gara nazionale di mountain bike. L'associazione si è rivolta ai carabinieri in quanto ignoti hanno tolto due cartelli di pericolo in un tratto molto delicato del percorso. Ciò espone a rischi maggiori di caduta i ciclisti che senza segnaletica di pericolo possono essere indotti a pensare che sul tracciato non vi sia alcuna difficoltà.

Il nostro giornale, visti i precedenti episodi, è molto lieto di sapere che al termine della gara nazionale, verrà effettuata una ricognizione, ai fini della pulizia dell'ambiente, dell'associazione assieme agli operatori del Parco Regionale dei Castelli Romani. Auspichiamo che il dare notizia dell'assenza di questa segnaletica di pericolo possa aiutare i ciclisti a conoscere lo stato dei fatti.

Ecco la nota pervenuta da Alice Galloppa

Gentile direttore,

le scrivo innanzitutto come ciclista (pratico da 15 anni la mtb) e poi come socia dell'associazione Il Biciclo Team New Limits che sta organizzando la Marathon "La Via Sacra", gara nazionale di mountain bike FCI che si terrà il prossimo 11 maggio nei boschi di Monte Cavo e dell'Artemisio, con partenza e arrivo a Nemi.

Premetto subito che la manifestazione ha ottenuto tutti i permessi necessari e che dopo la pulizia finale, il Parco – Ente Parco Regionale dei Castelli Romani – svolgerà con noi la ricognizione del percorso per verificare che tutto sia a posto. In questi giorni abbiamo completato il posizionamento della segnaletica sul tracciato e oggi, durante un sopralluogo ci siamo accorti che sulla discesa finale che conduce a Nemi sono stati tolti due cartelli di pericolo: si tratta di un tratto tecnico con sassi che può essere introdotto in una gara di mtb, ma che deve ovviamente essere segnalato.

Mi lasci esprimere tutta la mia indignazione per il fatto verificatosi: non credo si tratti di uno scherzo, penso più al gesto di qualche persona che evidentemente non apprezza la nostra manifestazione. Mi lasci dire, però, che si tratta di un gesto da sconsiderati: la mia squadra controlla il percorso in modo assiduo, ma togliere un cartello di pericolo significa esporre i ciclisti al rischio di farsi veramente male.

Da parte nostra, non abbiamo potuto fare a meno di recarci dai carabinieri e sporgere denuncia contro ignoti.
Se fosse possibile, mi piacerebbe che il suo giornale segnalasse l'accaduto: sono infatti convinta che soltanto vivendo il bosco in modo eco-compatibile si possano combattere alcuni fenomeni tristemente presenti nel nostro Parco, primi tra tutti le discariche e i tagli abusivi, la prostituzione. La mia squadra è impegnata attivamente nella conservazione del bosco: in occasione di ogni gara il percorso viene pulito due volte: prima si toglie la sporcizia, specialmente plastica e vetro, poi si tolgono i nastri e i cartelli usati per le segnalazioni nonché eventuali residui delle barrette e degli integratori usati dai ciclisti.

Anche in occasione della gara di domenica 11 maggio stiamo svolgendo lo stesso lavoro: credo che chi passeggia a cavallo e a piedi se ne sia accorto, perchè sono sparite le bottiglie di plastica e di vetro (e molto altro), dai sentieri di Monte Cavo. Certo, non è stato possibile ripulire tutti gli 80 km del percorso della gara, ma confidiamo che un pò per volta la situazione possa migliorare ed in questo senso vogliamo esprimere il nostro ringraziamento ai Comuni del territorio che ci stanno dando una mano.

Per il futuro auspico una sempre più stretta collaborazione tra chi desidera vivere il bosco nel rispetto del territorio, ma soprattutto nel rispetto di chi pratica attività diverse dalla propria e in questo senso credo che il suo giornale possa svolgere una preziosa opera di sensibilizzazione.

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21/07/2013 NEMI, CROSS COUNTRY: ALTRI INCIDENTI



NEMI: IMPAZZA SUL WEB IL KARAOKE NEMESE

Redazione

Nemi (RM) – E’ veramente un successo questo karaoke di Nemi che impazza sul web. Tutti vogliono cantare la rivisitazione della canzone di Julio in questo video blob satirico specchio di una politica priva di rancori ma non certo di compromessi. Il protagonista, questa volta è impegnato con una valigia, un viaggio che lo porterà dal sogno del Pd alle braccia di Forza Italia, lui che ha sempre una tessera pronta in tasca. Buona visione.

CLICCARE SUL TASTO PLAY NELLA FINESTRA SOTTOSTANTE PER VEDERE IL VIDEO




NEMI AMMINISTRAZIONE TRASPARENTE: SOLO UN LINK CHE NON FUNZIONA

Redazione

Nemi (RM) – Sul sito Istituzionale del Comune di Nemi all’indirizzo web http://www.nemi.rm.gov.it  dopo aver  cliccando sul link “amministrazione trasparente” non appare nulla, cioè il link è privo di qualsiasi contenuto. Alla faccia dell’amministrazione trasparente.

Invece, in bella vista trionfa la ormai fu presentazione di un libro del noto professor Brunetti alla quale, secondo l'annuncio in pompa magna, avrebbe dovuto partecipare addirittura Gianni Letta. Ma quel giorno caso ha voluto che di Gianni Letta non si è vista neppure l'ombra. E, come successo lo scorso anno in occasione di un evento dedicato alla Montalcini, il professor Brunetti, ha letto una missiva e portato i saluti dell'ospite d'onore.

Di seguito pubblichiamo una nota dell’avvocato Gerardo Spira in riscontro all’articolo pubblicato il 26 aprile 2014 “NEMI, LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI E LA CRONACA DI UN GIORNALISTA LIBERO”

Ecco la nota dell'avvocato Gerardo Spira

Mi pare che il comportamento dell'amministrazione di Nemi sia fuori dal tempo. Un amministrazione che ostacola la libera circolazione delle idee non ha compreso in quale epoca viviamo. Peraltro la normativa anticorruzione scattata il 31 gennaio  di quest'anno ha messo la parola fine sulle azioni amministrative. Esiste nei Comuni, quelli seri che vi hanno già provveduto, una figura professionale, ben individuata, chiamata garante, che appunto deve garantire e assicurare alla cittadinanza la legittimità e la legalità dei procedimenti amministrativi. Al cittadino gli è riconosciuto il diritto di ottenere notizie e informazioni sulla regolarità dei procedimenti e su ogni azione di vita pianificata e programmata.
Un'amministrazione che opera nel rispetto della legge non ha niente da temere, anzi deve fare il possibile perchè le mura della casa comunale diventino di vetro trasparente. Non bisogna mai dimenticare che il cittadino è il soggetto titolato ad ottenere ogni informazione, quella legale e non, perchè paga le tasse e mantiene l'organizzazione politico-gestionale non per favorire o peggio ancora fare clientela, ma per gestire la cosa pubblica secondo legge, assicurando il buon andamento amministrativo.

Dagli tabella su Nemi – pubblicati da L’osservatore d’Italia –  mi pare di notare che l'Amministrazione non voglia farsi controllare e si rifiuti di rendere pubbliche le sue attività e se lo fa si sceglie la testata e per qualche buona ragione che andrebbe accertata, sempre in nome della imparzialità e della trasparenza. Le leggi oggi vanno in altra direzione. Il problema più delicato invece è che con la soppressione dei controlli  esterni, quelli interni non hanno forza e vitalità indipendente ed autonoma. Il legislatore deve mettere mano a questo problema.  La magistratura civile, penale e contabile, per il gravoso onere scoppiato nel nostro Paese, arriva quasi sempre tardi, quando  il danno è fatto e sono scattati i termini di prescrizione. Occorrerebbe una magistratura più intraprendete e coraggiosa che intervenisse in via cautelativa per evitare la continuazione del reato e del danno.
Per questo occorre mettere a disposizione della Giustizia più risorse e mezzi. Chissà se la politica è disposta a questo controllo! Certi amministratori vanno fermati sul nascere. Il voluminoso debito pubblico è anche frutto  della cultura piratesca e spregiudicata, rimasta impunita per decenni. Una parte del popolo lo ha capito, mentre un'altra parte, quella maggiore lo sa e non vuole cambiare. Deve essere rovesciato il rapporto. Solo così la legalità potrà diventare sistema  educativo. 

Saluti alla Direttrice  e non si lasci condizionare, Lei è sulla strada giusta perchè scrive di fatti e di notizie che i cittadini, quelli che pagano le tasse, vogliono conoscere.

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26/04/2014 NEMI, LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI E LA CRONACA DI UN GIORNALISTA LIBERO

 




NEMI, LA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI E LA CRONACA DI UN GIORNALISTA LIBERO

 

[ CLICCARE QUI O ANDARE IN FONDO ALL'ARTICOLO PER ASCOLTARE LA REGISTRAZIONE DEL SINDACO DI NEMI ALBERTO BERTUCCI CHE ORDINA AD UN AGENTE DI POLIZIA DI VERIFICARE IL CELLULARE DI CHIARA RAI ]

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Così è se vi pare. Probabilmente, la cronaca di quanto sto per mettere nero su bianco susciterà attributi qualificativi quali fantascientifica, terrificante, tragicomica, inquietante, persecutoria. Quest’ultimi due si vestono a pennello per la sottoscritta.

Ho deciso di scrivere quello che mi succede perché ritengo che sia un diritto – dovere nei confronti della categoria di quei giornalisti degni di questo nome che fanno dell’informazione indipendente un modus vivendi. La passione per la libera informazione ce l’ho sin da bambina. Alle elementari facevo già i temi di denuncia ed ero particolarmente concentrata sulla tutela ambientale. Quando seppi che addirittura un articolo della nostra Costituzione era dedicato alla libertà di stampa rimasi positivamente meravigliata. Lo lessi a mio padre e lui mi guardava come una meravigliosa e ingenua credula sognatrice che informava un adulto dell’esistenza di una libertà di informare incontaminata e tutelata dal diritto: I primi due capoversi: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure…” Concetti che esprimono la piena facoltà del diritto di cronaca e di critica e anche che ogni avvenimento può essere sentenziato da qualsiasi cittadino.

Naturalmente il giudizio deve poggiarsi su un fatto vero o collettivamente riconosciuto. Se il giudizio riguarda un fatto di cronaca la veridicità risiede nello stesso, ma se invece ha per oggetto qualcosa che si protrae nel tempo, come una situazione alla quale si è arrivati dopo anni di scelte o comportamenti sbagliati, allora la critica si basa maggiormente sul dissenso per quello che è avvenuto e avviene. Non mi ha mai spaventato la naturale e democratica contestazione che suscita il diritto di critica. Ne la mia critica è stata fomentata da momentanee approvazioni e condivisioni. L’informazione viaggia su un campo minato. La realtà è talmente mutevole che quello che a me pare bianco ad un altro può sembrare grigio o addirittura sporco. Adesso il senso di inquietudine e persecuzione è come una costante presenza ogni qualvolta decido di informare liberamente e senza bavaglio.

Come tutti vivo anch’io in un Comune d’Italia e il non aver condiviso il modo di operare di chi amministra è stato come concimare il campo della persecutio. Presa dall’entusiasmo di persone che credono nella giustizia, avendo avuto anche l’onore, di intervistare uomini come il giudice Ayala, dissi quantomeno che chi si appropinqua ad amministrare la cosa pubblica e quindi i soldi dei cittadini e quindi la casa di tutti, dev’essere quantomeno persona che conosca e rispetti l’articolo 54 della Costituzione, che recita testualmente che “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. Quindi mi sembrava normale avvisare la collettività che tra i candidati in corsa a sindaco nel Comune dove risiedo, ce n’era uno indagato per turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti rispetto allo stesso Comune per il quale si candidava a primo cittadino. Ieri era indagato e oggi è rinviato a giudizio e sotto processo.

Il fedele rispetto di questo articolo della Costituzione della Repubblica Italiana, legato al buon gusto e alla volontà di presentarsi di fronte la collettività senza macchie o ombre di possibili infausti risvolti giudiziari, avrebbe potuto evitare nella politica italiana il riproporsi di innumerevoli personaggi che in ultimo si sono rivelati pregiudicati. La presunzione d’innocenza vige fino all’ultimo grado di giudizio ma il buongusto è tutt’altra cosa. Comunque la mia “critica” e mi si permetta dire “temerarietà” nell’informare della posizione di un candidato rispetto la giustizia ha prodotto una serie di casuali eventi di fatto lesivi e restrittivi della mia libertà di informazione. Eventi letti dalla sottoscritta come tentativi di mettere un bavaglio mai andati a buon fine. E finché lo riterrò giusto, continuerò nella mia linea, senza paura. Fato vuole che vinse proprio il candidato oggi rinviato a giudizio con l’accusa di turbativa d’asta e frode, parlo del sindaco di Nemi Alberto Bertucci. Vox populi…, andai per stringergli la mano perché comunque avrei avuto a che fare con lui a causa della mia attività e perché comunque restava sempre e anche il sindaco del Comune che mi ospita. “Con Lei non parlo”, mi disse. E io ritenni che la sua reazione a caldo poteva essere anche comprensibile, in fondo fui l’unica giornalista a scatenare il caso. Ma mi accorsi quasi subito che non si trattava di una semplice reazione, era come se fossi stata iscritta un libro nero, mi sembrava di vedere “wanted” con la mia foto.

Infatti già dalle primissime sedute di consiglio comunale, mentre ad altri colleghi e giornali non fu negato di scattare foto e fare video, a me sì. Tentarono di umiliarmi come professionista quando, nonostante le mie formali e scritte richieste di videoregistrare il consiglio comunale o comunque fare fotografie, mi fu sistematicamente negato di svolgere la mia attività, senza motivare il diniego. Mentre altre testate, una in particolare molto vicina al sindaco, potevano fare tutto. Essendo persona che rispetta le regole, una volta capito che tutte le mie richieste sarebbero state negate, mi presentai alle sedute di consiglio munita di taccuino e penna. Per fortuna che più di un cittadino ha registrato e registra l’audio delle sedute che mi consentirà nelle opportune sedi di dimostrare la veridicità di quanto asserisco. Intanto, fui letteralmente estromessa dal mio diritto – dovere di ricevere informazioni istituzionali da parte del Comune di Nemi. Il responsabile ufficio stampa, consigliere di maggioranza Giovanni Libanori ritenne opportuno non inviarmi più i comunicati stampa del Comune. Non avrei potuto più dare notizie sull’andamento del palazzo comunale, perché o si pubblica tutto e subito o si viene eliminati (su questo ho delle email scritte a proposito).

Quindi sono finita per essere considerata colei che non voleva dare le “buone” notizie su Nemi, senza che si sapesse che in realtà mi è stato vietato di darne. Tentai di parlare con il consigliere di maggioranza Gianni Ibba, l’unico che mi saluta ancora, ma non ci fu nulla da fare, il “niet” era definitivo. Nel frattempo, quando dovetti recarmi in Comune per un semplice certificato presso l’ufficio anagrafe, caso vuole che feci un’anticamera dal sindaco in persona di ore ed ore per ottenere un semplice pezzo di carta, in un Comune quel giorno deserto (ricordiamo che risiedono duemila anime a Nemi), senza file.

Dopodiché in una delle sedute di Consiglio, addirittura il sindaco Alberto Bertucci ha chiesto ad alta voce ad un agente di polizia municipale di verificare se il mio cellulare stesse registrando. [ CLICCARE QUI PER ASCOLTARE LA REGISTRAZIONE OPPURE ANDARE IN FONDO ALL'ARTICOLO ] Insomma mi ha fatto perquisire, additandomi come la sovversiva che infrangendo il regolamento comunale registrava la seduta. Acconsentii alla richiesta dell’agente di consegnargli l’apparecchio (forse avrei dovuto rifiutarmi) perché non avevo nulla da nascondere e quest’ultimo verificò che il telefono era addirittura spento.

Ma oggi, per far capire il tenore della questione vi riporteremo uno stralcio di quella seduta, pervenutoci da un cittadino presente, che fortunatamente ha registrato tutto. Dico fortunatamente perché esistono ancora cittadini partecipi e attenti che non si lasciano intimorire da imposizioni dittatoriali. Nel frattempo mi arrivò addirittura una querela firmata dalla giunta di Alberto Bertucci a seguito di un articolo pubblicato sul mio giornale che affermava che il cimitero era chiuso quando invece doveva essere aperto. La vicenda si è conclusa con un’assoluzione nei miei confronti in quanto le accuse del sindaco di Nemi Alberto Bertucci, del vicesindaco Edy Palazzi e dell’assessore Pietro Pazienza sono risultate del tutto infondate. Chissà quanto ha pagato per le spese legali il sindaco?

Non vorrei che il vezzo di querelarmi alla fine si fosse ripercosso sulle tasche dei cittadini. E intanto la giunta di Alberto Bertucci ha palesato una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini negando che il cimitero fosse chiuso domenica 28 ottobre 2012, ultima settimana che prelude alla festività di Ognissanti e alla commemorazione di tutti i fedeli defunti. Alle ore 16 i cancelli si presentavano chiusi e diversi visitatori rinunciarono all’idea di andare a trovare i loro cari.

Se la sottoscritta dovesse intentare una causa civile di risarcimento danni, chi pagherà le spese? I cittadini o Bertucci, Palazzi e Pazienza di tasca loro? Non contento, il sindaco Alberto Bertucci ha fatto affiggere manifesti dappertutto addirittura utilizzando l’indirizzo e-mail istituzionale per esortare i cittadini a denunciare la stampa (e la collettività sa bene a chi si riferiva il sindaco) e a intentare quindi una causa di risarcimento danni al fine di tirare su qualche centesimo per rimpinguare le casse comunali e dare servizi ai cittadini. Chi ha pagato la stampa di quei manifesti?

Sono madre di tre bambini che hanno dovuto subire l’umiliazione di vedere il proprio genitore oggetto di una vera e propria “gogna istituzionale” sulla pubblica piazza. E preferisco non ripercorrere e descrivere il clima di ostruzionismo che mi ha portato a trasferire i miei figli in un altro istituto scolastico presso un altro Comune per evitare di sottoporli al continuo stress dovuto da un clima avverso nei miei confronti nel Paese da parte di alcuni fedelissimi. Scuola esclusa.

Tra questi in prima fila, oltre agli stretti famigliari del primo cittadino, c’era Giovanni Libanori il quale mi ha notoriamente offesa anche sul suo social network pur senza fare il mio nome. “Pennivendola” e tante parolacce e calunnie che conservo e che la collettività mi ha “girato” riconoscendo nella sottoscritta l’unico destinatario. Oggi quest’azione è punibile penalmente.

Ma non è tutto. Sempre con il giornale L’osservatore d’Italia, abbiamo seguito, insieme a molti cittadini, la questione dello sbancamento in località Pentima Pizzuta a Nemi ad opera di uno dei maggiori sostenitori del sindaco in campagna elettorale finito poi con un sequestro della magistratura. Poi abbiamo sollevato il caso di una lottizzazione ai Corsi, purtroppo non lontana dalla mia abitazione, e abbiamo seguito la vicenda fino all’arrivo del diniego da parte dell’Ente Parco Regionale dei Castelli Romani. Tra gli attori di Pentima Pizzuta e dei Corsi ritorna il nome di Renzo Cavaterra detto Massimo il quale, fato ha voluto, ha iniziato a farsi sentire.

Dopo la pubblicazione degli tabella mi ha scritto numerose missive tra lettere e telegrammi dove veniva confusa la mia attività giornalistica con la mia persona fisica, confinante di terreno con Cavaterra (ahimé non lo sapevo ma quando seppi di essere sua vicina, continuai la mia attività giornalistica) e venivo invitata dal Cavaterra a non scrivere più tabella. A queste sono seguiti messaggi che conservo sul mio cellulare da parte della moglie di Cavaterra, dove mi minaccia palesemente e per i quali ho presentato un esposto.

La cosa grave è che Cavaterra Renzo, amico e sostenitore del sindaco Alberto Bertucci, ha addirittura presentato un esposto nei miei confronti chiedendo all’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi di verificare presunte violazioni urbanistiche e di edilizia riferite alla mia casa. Ovvero se la mia casa sia stata edificata nel rispetto di tutte le norme previste. Dunque l’esposto non è su presunto abuso in corso mai esistito ma è stato avanzato per accertare presunte violazioni di urbanistica ed edilizia.

Premesso che ho acquistato (pago il mutuo) l’immobile dove vivo nel 2005 bello che fatto e che non vi ho apportato alcuna modifica strutturale, intendo narrare la solerzia nel dare seguito all’esposto di Cavaterra. Mi è stato chiesto di poter verificare il mio immobile e dato che non ho nulla da nascondere, senza mandato del magistrato, ho spalancato le porte a tutti e permesso le misurazioni della casa e del giardino. All’ispezione, il 22 gennaio del 2014 alle ore 10, c’erano tutti: Carabinieri, polizia locale e ufficio tecnico. Tutti molto gentili, l’ufficio Tecnico, con solerzia e attenzione come giusto che sia, ha misurato tutte le stanze, verificato le finestre, ha verificato i confini del giardino, tutto insomma. Ripeto facendo esplicitamente il suo lavoro. Dunque ho dovuto sopportare dal signor Cavaterra Renzo, amico e sostenitore in campagna elettorale di Alberto Bertucci, anche questo ennesimo atto.

Dopo tre mesi, trascorsi fino ad oggi, non conosco ancora l’esito del controllo di competenza, caso vuole, puramente AMMINISTRATIVA. Lo conoscerò e sono pronta a conoscere anche le eventuali e presunte violazioni. Ma ricordo che ho aperto le porte di casa senza problemi di sorta. Intanto, la valle del lago di Nemi prolifera di abusivismo edilizio, mi auguro soltanto che vengano controllate al medesimo modo e tutte a tappeto su esposti dei cittadini. Peccato che facemmo un servizio (con tanto di riprese video) nel quale un consigliere di maggioranza ha avuto il tempo di smontare una casetta sul lago. I controlli, fato ha voluto, sono arrivati dopo lo smontaggio.

Sugli abusi di Cavaterra pesa un’ordinanza di messa in pristino con relativo pagamento di multa. Ha pagato, ha rimesso in pristino? Ma non è tutto.

Non contento, Alberto Bertucci, ha sporto un’altra querela nei miei confronti a causa di un articolo dove evidenziavo e chiedevo chiarimenti allo stesso in merito al fatto che il sindaco Alberto Bertucci ha percepito una indennità piena in qualità di Sindaco pari a 1.353, 51 euro lordi al mese oltre di quando era vice sindaco e assessore negli anni precedenti e allo stesso tempo è risultato essere lavoratore a tempo determinato nel 2012 e negli anni precedenti.

La legge stabilisce (Tuel – Testo Unico degli Enti Locali) che un sindaco se è lavoratore dipendente e non ha richiesto l’aspettativa deve prendere l’indennità dimezzata del 50%. La mia è stata una richiesta di chiarimento, ma al giornale non sono arrivate richieste di rettifica o smentite. Purtroppo è arrivata un’altra querela. Chi pagherà il legale del sindaco Alberto Bertucci?

Risulta sull’albo pretorio del Comune di Nemi che l’avvocato che ha ottenuto ultimamente un mandato presso il Comune di Nemi sia lo stesso avvocato che ha difeso Alberto Bertucci nell’udienza preliminare del caso che lo vede imputato per turbativa d’asta contro lo stesso Comune che amministra e sempre lo stesso avvocato ha rappresentato Bertucci nella querela fatta contro la mia persona sull’articolo del cimitero di Nemi. Un caso che si è risolto con l’assoluzione a mio favore e quindi l’accusa in questo caso “ha perso”. Perché lo stesso legale difende l’amministrazione pubblica? Il soggetto pubblico preposto al perseguimento di un certo interesse pubblico deve agire osservando i contenuti ed i confini stabiliti dalla legge ed operare nel modo ritenuto come migliore possibile alla stregua dei criteri di adeguatezza, convenienza e opportunità. L'operatore pubblico è investito di ampie facoltà decisionali in relazione all'assetto da attribuire agli interessi ( pubblici, diffusi, privati) coinvolti nell'azione amministrativa Il soggetto pubblico può scegliere tra più comportamenti, tutti in astratto egualmente possibili e giuridicamente consentiti, quello maggiormente conforme per opportunità, adeguatezza o convenienza alla dimensione degli eterogenei interessi concretamente coinvolti, nell'ottica del perseguimento dell'interesse pubblico. La dottrina è andata alla ricerca del significato di opportunità, che da semplice attributo di un atto può assumere rilevanza come vizio sanzionabile. Nessuno ha mai saputo con precisione quali fossero queste regole meta- giuridiche e,comunque, non si è andati oltre l'affermazione che tali regole corrispondono ad equità, imparzialità e buona amministrazione, cioè quei principi ora enunciati nella legge n. 241/90.

Ma non è tutto, quasi sempre durante le sedute di consiglio, il mio quotidiano (che non viene esplicitamente chiamato per nome) viene appellato con dispregiativi. Il riferimento è comunque chiaro e inequivocabile, ma chi lo nomina si guarda bene dal fare nome e cognome. Dopo questo excursus di accadimenti, chiedo, ai lettori: quanto costa la libertà di stampa al giornalista e soprattutto alla collettività? Non volevo tacere su questi fatti salienti (sono molti e non li ricordo tutti). In Italia periodicamente c’è un giornalista malmenato, minacciato o addirittura ucciso. Così è se vi pare. Aspetterò di collezionare altre azioni che mi vengono avanzate da coloro che per la natura della mia attività giornalistica sono protagonisti dei mie tabella di critica e di cronaca. Ma il bavaglio non lo metterò mai.

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NEMI: SEQUESTRATE LICENZE E TARGHE IDENTIFICATIVE A 8 TITOLARI DI LICENZE NCC OTTENUTE CON FALSE ATTESTAZIONI

Redazione

Nemi (RM) – I Carabinieri della Stazione di Nemi, a conclusione di una complessa attività d’indagine, coadiuvata da personale della Polizia Municipale, hanno sequestrato otto licenze NCC e relativi contrassegni identificativi delle vetture rilasciate da quel Comune avendo riscontrato che esse erano state rilasciate sulla base di false attestazioni fornite dagli interessati. Gli otto titolari delle licenze, tutti residenti in Roma, avevano infatti falsamente dichiarato di avere nel centro cittadino le autorimesse delle loro attività quali sede della loro attività di noleggio con conducente. I servizi di controllo svolti e gli accertamenti effettuati hanno permesso di appurare che i locali indicati dai titolari delle licenze erano in realtà del tutto fittizi oppure non idonei. Il servizio NCC veniva quindi svolto in altri territori sfruttando sedi diverse. L’attività è stata svolta sotto la guida della Procura di Velletri alla quale i suddetti soggetti sono stati segnalati in stato di libertà per reati di falso.

“Come noto tali licenze vengono rilasciate dai Comuni ai privati col presupposto che il servizio debba essere svolto a partire da una sede sita nel proprio territorio, al fine di permettere ai propri residenti di poter fruire del servizio in questione. Spesso tuttavia avviene che i privati, con l’intento di svolgere poi stabilmente l’attività in territori più redditizi, le ottengono da comuni diversi attraverso false attestazioni. Tutto ciò genera un doppio danno: sia ai cittadini dei comuni che rilasciano le licenze, poiché non possono fruire del servizio, sia agli NCC ed ai taxisti dei luoghi dove il servizio viene irregolarmente svolto, poiché subiscono una sleale concorrenza.”

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NEMI SCHIAFFINI SCUOLABUS: TRA PROROGHE, GARE A RIBASSO E… PANE E NUTELLA

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Il Comune di Nemi e il nome Schiaffini che ricorre sempre con tanto di soldi pubblici che non sono certamente pochi. Il tutto si risolve non a tarallucci e vino, bensì a pane e nutella e vediamo come. Il Comune di Nemi con determina dirigenziale 173 dello scorso 8 aprile 2014 ha liquidato alla società Schiaffini Travel S.p.A., la somma complessiva di 44.697,01 euro per il servizio di Trasporto Pubblico Scolastico e per le agevolazioni tariffarie del 2011 e 2012.

Vale la pena ricordare che il Comune di Nemi, con contratto stipulato nel mese di dicembre 1998, approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 85 del 22 novembre 1998, ha affidato alla Società Schiaffini Travel, con decorrenza 1 gennaio 1999, in concessione il servizio di Trasporto Pubblico Urbano per una durata di tre anni. Il contratto fu poi integrato con successivo atto che affidava sempre alla Schiaffini Travel anche il servizio di Trasporto Scolastico.

Nel corso degli anni seguirono ulteriori proroghe al contratto con la Schiaffini Travel, senza che nel frattempo venisse indetta una nuova gara pubblica per il Trasporto Pubblico Urbano e per quello scolastico.

E così, di proroga in proroga arriviamo ai giorni nostri in cui l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Bertucci, rinviato a giudizio per turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti insieme a Riccardo Schiaffini e ad altri soggetti, indice una gara pubblica che viene vinta, caso vuole, dalla Schiaffini Travel S.p.A. e con un ribasso record del solo 1,017 per cento rispetto alla società concorrente che proponeva un ribasso del 12 percento. Ma quest’ultima offerta è stata reputata dall’amministrazione di Alberto Bertucci “anormalmente bassa” e le giustificazioni richieste dal Comune all'antagonista di Schiaffini Travel non sono state ritenute congrue.

In un precedente articolo evidenziavamo il fatto che il consigliere di maggioranza al comune di Nemi Giovanni Libanori, ricopre anche la carica di consigliere di amministrazione della società di Trasporto Pubblico Cotral. Evidenziavamo anche che Cotral è socio di maggioranza insieme a Schiaffini Travel Spa della società, sempre di trasporto Pubblico, Atral Scrl.

Secondo il nostro parere, quindi Giovanni Libanori consigliere di maggioranza del Comune di Nemi e al contempo consigliere di amministrazione di una società, la Cotral, che insieme alla Schiaffini Travel controllano una società di trasporto pubblico la Atral, avrebbe potuto rinunciare ad una delle due poltrone.

Per’altro, a tal proposito, il Consiglio di Stato,  ricorda che  ogni Pubblica Amministrazione deve conformare la propria immagine, prima ancora che la propria azione, al principio generale di imparzialità e di trasparenza ex art. 97 Cost., tanto che secondo ius receptum – le regole sull'incompatibilità, oltre ad assicurare l'imparzialità dell'azione amministrativa, sono rivolte ad assicurare il prestigio della Pubblica Amministrazione ponendola al di sopra di ogni sospetto, indipendentemente dal fatto che la situazione incompatibile abbia in concreto creato o non un risultato illegittimo.

In tutto questo excursus, succede anche che qualche giorno fa, il sindaco della comunità di Nemi Alberto Bertucci , ha inaugurato a suon di pane e nutella offerta ai bambini,  il pulmino messo a riposo per ben due anni e acquistato grazie all’impegno del Commissario Prefettizio Fabio Maurano, il quale nel periodo di commissariamento del Comune, ha ricominciato tutto l’iter dall’inizio (ricordiamo che per la precedente gara è iniziato un processo al Tribunale di Velletri che vede imputato il primo cittadino) utilizzando il finanziamento della Provincia più venticinquemila euro delle casse comunali, ovvero di soldi pubblici dei cittadini di Nemi, per un totale di circa 70 mila euro.

23/03/2014 NEMI, SERVIZIO TRASPORTO SCUOLABUS: GARE, TRASPARENZA E PRESUNTE INCOMPATIBILITA'…
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NEMI: TRA FATTURE, PROROGHE, TRASPORTO SCOLASTICO, GARE A RIBASSO E… PANE E NUTELLA

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ARICCIA / NEMI: RAGAZZI FRANCESI ALLO SCAVO DIDATTICO SU VIA APPIA ANTICA

Redazione

Ariccia / Nemi (RM) – Mercoledì 9 aprile alle ore 9.30 si sono aperti i campi scuola di scavo didattico sulla Via Appia Antica ad Ariccia. L’area archeologica del Parchetto Savelli – Chigi, ubicata dove Rodolfo Lanciani nel 1891 ha scoperto il XVI miliario, per un giorno è stata trasformata in aula didattica a cielo aperto dove cinquanta alunni delle scuole medie francesi di Lione e città limitrofe hanno assistito ad una lezione di scavo simulato accompagnati dai loro docenti. Si è trattato di un lavoro di equipe ideato dagli archeologi Maria Cristina Vincenti e Alberto Silvestri a cui hanno collaborato Barbara Moriccioli, Mery Spirito e Paola Guarnieri, che si è svolto sull’area archeologica di proprietà del comune di Ariccia oggetto alcuni mesi fa di un intervento di bonifica e ripulita da parte delle maestranze comunali in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e gli archeologi e volontari della sede Aricino-Nemorense di Archeoclub d’Italia. La lezione è poi proseguita con la visita alla Locanda Martorelli, e al ciclo pittorico a carattere storico-mitologico di Taddeo Kuntze, per concludersi al Museo delle Navi Romane di Nemi. Ma si è trattato soltanto di un primo episodio perché i campi scuola di scavo simulato sulla Via Appia proseguiranno questa estate e sin da ora sono aperte le iscrizioni per ragazzi ed adulti. 




NEMI NCC: DENUNCIATE OTTO PERSONE. MAXI OPERAZIONE DEI CARABINIERI E POLIZIA LOCALE

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Arriva ad otto il numero delle persone denunciate nell'ambito dell'operazione Ncc (noleggio con conducente) sul territorio di Nemi per irregolarità rilevate durante dei controlli a tappeto iniziati già dallo scorso agosto. Una maxi operazione a 360 gradi quella condotta dai carabinieri di Nemi diretti dal Maresciallo Capo Fabio Adinolfi che rispondono alla compagnia di Velletri guidata dal Capitano Davide Occhiogrosso, con la collaborazione del comandante della Polizia Locale di Nemi Gabriele di Bella.

Da febbraio scorso gli inquirenti hanno indagato su alcuni Ncc ai quali sono state rilasciate le licenze dal Comune di Nemi. L’esito ha portato a quattro denunce ai titolari delle quattro licenze. I quattro titolari, avevano falsamente dichiarato di avere a disposizione nel Comune di Nemi due autorimesse che sarebbero state la sede della loro attività di noleggio con conducente. Invece queste rimesse erano in realtà fittizie perché non hanno mai accolto alcun Ncc. Anzi, i garage, sono rimasti a disposizione dei rispettivi proprietari, ovvero di privati cittadini, anche loro denunciati per concorso nel reato.

Uno di questi quattro titolari di licenza Ncc, la numero 11, non si può dire che non abbia dato nell’occhio: la sua rimessa “dichiarata” era proprio nel centro storico di Nemi in piazza Roma al civico 6, un locale che per le sue dimensioni abbastanza ristrette non avrebbe potuto mai accogliere l’auto Ncc in questione, come avevamo già scritto lo scorso 4 luglio 2013 e lo scorso 13 luglio 2013. L’osservatore d’Italia ha iniziato a parlare di licenze Ncc presuntivamente irregolari già da luglio del 2013, documentando con materiale fotografico ad esempio, l’impossibilità di un auto lunga 5 metri e con uno scarto di larghezza rispetto alla rimessa di appena circa due miseri centimetri per lato, entrare in un garage nel centro, in piazza Roma. I riflettori del nostro quotidiano sono rimasti sempre accesi, su la congruità tra rimessa e sede legale, sul fatto che qualche Ncc abbia addirittura cambiato assetto societario nel periodo di indagini. Adesso si attendono altri sviluppi.

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