NEMI: TUTTO PRONTO PER IL TERZO APPUNTAMENTO CON "LA LUNA E LE STELLE… VERSO LE RIVE DEL LAGO"

Redazione

Nemi (RM) – Terzo appuntamento con la luna e le stelle… verso le rive del Lago!

"lI giardino La Ripa di Caligola" vi invita alla passeggiata notturna dal borgo di Nemi fino alla Valle del Lago.

Illuminati dalla luce della luna e delle stelle, in un silenzio fiabesco interrotto soltanto dai suoni e dai rumori del bosco di notte, raggiungeremo le sponde del lago; qui un piccolo ristoro a base di panzanella e vino sarà il premio per i partecipanti, prima di far ritorno a casa… in auto! Si terrà venerdì 18 Luglio 2014, la prenotazione è obbligatoria, il costo è di 8 € comprensivo di ristoro

Ritrovo ore 21.30 – Belvedere Dante Alighieri (Portella)

Organizzazione: Il Giardino "La Ripa di Caligola" 

Info e prenotazioni: Gigi: tel. 338 8178907 – Giampiero: tel. 339 1193202

Su richiesta si organizzano anche escursioni in Mountain Bike e giri in barca sul lago.




NEMI, PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA: "…SI FA PASSARE PER OPPOSIZIONE LA GUERRA DEI ROSES TRA COCCHI E LIBANORI"

 

Quando Alberto Bertucci adotta il piano integrato dei Corsi sulle bacheche di "Insieme per Nemi" neanche un cenno,  quando sonnecchia  su sbancamenti  o su manufatti abusivi nella conca del lago con le denunce dell’Osservatore d'Italia, dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e della nostra lista  che lo fanno svegliare ed intervenire, le bacheche di Insieme per Nemi continuano ad essere silenti.

 

Redazione

Nemi (RM) – Anche sulla Protezione Civile è botta e risposta tra "Partecipazione Democratica" che ha aperto la discussione e "Insieme per Nemi" che ha inteso replicare alle accuse degli avversari politici di aver sostanzialmente lasciato che la Protezione Civile a Nemi si esaurisse, morisse, insomma chiudesse. Alla contro nota di "Insieme per Nemi", "Partecipazione Democratica" risponde nuovamente. 

Ecco la nota di Partecipazione Democratica:

Caro direttore,

ci permetta questa doverosa  risposta  alla nota del gruppo "Insieme per Nemi". Sulla Protezione Civile: nessuna nostra ricostruzione fantasiosa.  Fino al 1999 Nemi poteva vantare un presidio di Protezione Civile considerato un'eccellenza della zona. Le risorse economiche per svolgere ogni giorno il servizio preventivo sul territorio, venivano  assicurate dall’amministrazione comunale. Con l’era del centro destra i  fondi sono andati  progressivamente esaurendosi fino a costringere alla chiusura l’associazione.

Per completezza aggiungiamo  che,  con le  amministrazioni di destra, hanno avuto  gli stessi problemi  l’associazione “U Rembombu” (per fortuna risolti in house) e la rassegna  del teatro dialettale di piazza (purtroppo  finita).  Comunque il fatto incontrovertibile è che oggi Nemi è uno dei pochi paesi dei Castelli sprovvisto di un presidio preventivo  di Protezione Civile.

Al netto degli attacchi personali al nostro consigliere Stefania Osmari e delle disquisizioni fantasiose su  inciuci e macropolitica, il senso  della nota di "Insieme per Nemi" la possiamo  riassumere così: “oggi il nemico comune  è Alberto Bertucci, , facimme squadra   e  scurdammece ‘o passato “.  Una tesi  singolare e, senza offesa per nessuno,  politicamente infantile.  

Veda direttore, nel 2012 ci siamo  proposti a  guidare il governo cittadino, con l’obiettivo di rimettere al centro dell’interesse della nostra comunità il bene comune in tutte le sue declinazioni.

Dopo anni di malgoverno del centro destra, giunte Biaggi e Cocchi, le macerie da rimuovere erano tante. I sentieri storici scomparsi , coperti da  sterpaglie e rovi, la valle del lago preda dell’abusivismo, il palazzo Ruspoli in totale e pericoloso  abbandono, P.zza Umberto I  trasformata in parcheggio così come ogni angolo del centro storico, lo scheletro della nuova scuola, assurto a simbolo della loro incapacità amministrativa, diventato  argomento per Brumotti, un  servizio di trasporti inesistente o quasi, il cimitero preda di sterpaglie e sporcizia, le zone periferiche lasciate in completo abbandono, la raccolta differenziata a percentuali da prefisso telefonico, il centro canoa abbandonato,   ecc..

Purtroppo è andata come e andata.  In questi due anni quelle macerie sono rimaste tutte lì se non addirittura aumentate. E non poteva essere diversamente. Alberto Bertucci è figlio delle giunte precedenti. Da lì viene e lì si è fatto le ossa. E’ stato assessore e poi vice sindaco. Un sodale buono a rastrellare voti.  Incarna lo stesso modus operandi , la stessa visione di sviluppo per Nemi, la stessa istintiva propensione ad anteporre  l’interesse particolare  a quello comune.

Quando Alberto Bertucci adotta il piano integrato dei Corsi sulle bacheche di "Insieme per Nemi" neanche un cenno,  quando sonnecchia  su sbancamenti  o su manufatti abusivi nella conca del lago con le denunce dell’Osservatore d'Italia, dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e della nostra lista  che lo fanno svegliare ed intervenire, le bacheche di Insieme per Nemi continuano ad essere silenti.

Le giunte Biaggi,Cocchi e Bertucci non hanno prodotto uno straccio di  programma per un  piano di  sviluppo credibile che tenga conto delle enormi potenzialità paesaggistiche, storiche e culturali del nostro  paese. I soli programmi che riusciamo a  ricordare sono quelli contenuti nelle brochure (pagate dalla collettività?) per  eventi , feste, guinnes dei primati , fuochi artificiali ecc.

Nemi è fermo con le quattro frecce accese da 15 anni per colpa dell’insipienza  del  centro destra che, dal 1999, lo governa. Altro che scurdammece o‘ passato. Noi il  passato remoto ed anche il trapassato remoto  lo continuiamo ad avere  ben presente. Il nostro è un agire politico che  trae origine  da un progetto generale  di sviluppo della nostra comunità, che passa attraverso la massima tutela del territorio, in ogni suo aspetto,   dei beni comuni, della solidarietà e della collaborazione.

Insieme per Nemi, invece, ci vorrebbe  arruolati  nella sua  lotta ad personam.  Un impegno, il nostro, che non può essere confuso  con la loro   “faida”. E’ poca cosa quello che riusciamo a fare? Il nostro è un nulla politico?  Ognuno è libero di  giudicarlo come meglio  crede. Noi riteniamo la nostra azione, seppur tra    tante difficoltà , puntuale nel denunciare le carenze e le macerie  prodotte dall’amministrazione di Alberto Bertucci. Non ci sembra che qualcun altro, nel frattempo, possa vantare di meglio. Non riusciamo a ricordare azioni di piazza o istituzionali di portata o interventi e interrogazioni incisivi al consiglio comunale.

A meno che non si voglia far passare per opposizione  incisiva  la riedizione, in salsa nemese, della guerra dei Roses che va in onda ad ogni consiglio comunale  tra la consigliera di opposizione Cinzia Cocchi e il consigliere di maggioranza Giovanni Libanori!! Comunque, alla fine,  saranno  i cittadini a decidere. Non certo "Insieme per Nemi".   

Il capitolo legato agli ipotetici inciuci, sinceramente, sembra  provenire  da una mente in evidente stato confusionale.

Si ipotizza che  Partecipazione Democratica non attacchi(?) la Giunta Bertucci per “mondarsi dal peccato originale di aver inciuciato nel 2011 con Alberto Bertucci per far cadere la Giunta di Ciznia Cocchi”.  Confessiamo che questo passaggio lo abbiamo letto più volte. Non credevamo a quello che leggevamo.  E’  noto, infatti, che Partecipazione Democratica nasce nelle elezioni del 2012. Come faceva ad inciuciare nel 2011?  Forse, le confuse menti di "Insieme per Nemi" intendevano  riferirsi agli allora esponenti della sinistra nemese che sedevano tra i banchi dell’opposizione. Evidentemente il loro orologio biologico  è  ancora fermo a quegli eventi, per loro traumatici.  Comunque, è noto che  la Giunta Cocchi  implose al suo interno per  motivi che, tutt’ora, si rinfacciano tra loro pubblicamente. Le dimissioni di alcuni consiglieri di maggioranza, seguite a quelle del  “figliol ingrato” Alberto Bertucci, ne determinarono la prematura fine. Vicenda, sicuramente dolorosa per la destra, ma chiara e senza ombre. Dal tono rancoroso della nota, sembrerebbe  invece che, gli “arguti” dirigenti di "Insieme per Nemi" si aspettassero  che  gli esponenti di minoranza di sinistra prendessero il posto dei consiglieri dimissionari di destra ed iniziassero a sostenere  la  “plebiscitaria” giunta Cocchi(destra). Siamo al delirio.

All’interno della dura nota di "Insieme per Nemi" contro la nostra lista vengono supposti  “scambi di cortesie” a sostegno di candidati del PD nelle  ultime elezioni europee,  come “gesto di doveroso ringraziamento” fatto da esponenti della maggioranza nemese ad esponenti del PD locale  per aver sostenuto Alberto Bertucci due anni fa. “Ecchecciazzecca” Partecipazione democratica?   Semmai  queste pesanti insinuazioni del “gruppetto dei beni informati” andrebbero  girate ai responsabili locali del PD di allora. “Partecipazione Democratica non è “cosa” del PD. Attualmente siamo un piccolo gruppo che organizza il lavoro della lista e, se si esclude Stefania Osmari che è  una iscritta del PD , il resto non ha alcun rapporto con quel partito. Il PD locale, insieme a Rifondazione Comunista, all’Italia dei Valori e a "Nemi per Sempre" ha appoggiato la lista alle ultime elezioni comunali. Punto!” Questo scrivevamo il 6 giugno scorso nella nota da Lei pubblicata sull’Osservatore d'Italia. Un clamoroso abbaglio.

Semmai "Partecipazione Democratica", nel caso fossero veritiere le dritte  di questi  bene informati,  sarebbe parte lesa dell’ignobile inciucio.  Quei voti avrebbero potuto essere determinanti per farle vincere le elezioni.

Ma l’obiettivo del duro attacco di "Insieme per Nemi" è senza alcun  dubbio Stefania Osmari.

Negli ultimi due anni la scuola è passata dall'essere area di consenso per i governi Biaggi e Cocchi, grazie al continuo lavoro mattutino del Bertucci, assessore e poi vice sindaco, a campo di battaglia in seguito all’esplosione della faida. Stefania Osmari, insegnante e  consigliere comunale,  negli ultimi 15 anni, con le diverse  amministrazioni comunali, è stata sempre  disponibile  a collaborare nel trovare  soluzioni  alle tante problematiche dovute, quasi sempre,  agli scellerati  provvedimenti dei governi nazionali, avendo come   obiettivo la conservazione di questa importante istituzione per la nostra comunità. Un atteggiamento coerente sia con Alessandro Biaggi, Cinzia Cocchi e ora con Alberto Bertucci. Con un modo di agire gentile, rispettoso di tutti e mai urlato, non si è fatta trascinare dentro la battaglia quotidiana sulla scuola cercando, quanto più possibile, di stemperare le polemiche attraverso un opera di mediazione con le mamme  delle diverse fazioni.  

Un atteggiamento non tollerato  dalla “dura” opposizione  di "Insieme per Nemi". E’ noto, poi, che  l’ira turba la mente, acceca la ragione e, alla fine, offende la gente.  E allora giù fango. Stefania Osmari  diventa, addirittura, una fiancheggiatrice delle iniziative amministrative della maggioranza ! Ridicolo!!

Noi continuiamo a  temere  per la scuola di Nemi. Sarebbe compito di tutte le istituzioni e forze politiche cittadine avere un atteggiamento maturo e costruttivo  di fronte ad un istituto che rischia la chiusura.   E’ troppo importante per la nostra cittadina. Dobbiamo, tutti insieme, impegnarci affinché questo importante presidio continui ad rimanere nella  disponibilità delle future generazioni. Oggi, con la scuola chiusa, le bacheche di "Insieme per  Nemi" riposano. Per tutto l’anno sono state il  megafono delle “Sturmtruppen” locali nella loro quotidiana  battaglia nella scuola.

 Speriamo che questo  non abbia prodotto danni irreparabili.  

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NEMI PALAZZO RUSPOLI: MASSIMILIANO CONTE (PD), "…BASARE UN ARGOMENTO DESTRUENS SULLA BANALE DIFFERENZA SEMANTICA TRA MOZIONE E ACQUISIZIONE"

Redazione

Nemi (RM) – Ancora una nota in risposta ad una contro nota di Insieme per Nemi a seguito di due episodi che hanno acceso i riflettori, come già detto, su Palazzo Ruspoli. La settimana scorsa il consigliere regionale Pd Simone Lupi dirama alla stampa, tramite comunicato, l'avvenuta presentata mozione che sostanzialmente responsabilizza la Regione a prendere in mano la questione del Castello: deve essere messo in sicurezza perché pericolante e dovrebbe anche diventare un volano per il rilancio turistico del Paese, perciò è necessario istituire quanto prima un "tavolo" tra le parti.

Gli approfondimenti sulla questione sono arrivati con l'intervista al Segretario Pd Massimiliano Conte.

Non si è fatta attendere la replica di Insieme per Nemi, gruppo politico di centrodestra nemese, la quale ha ben evidenziato che fin'ora si parla di buone intenzioni e di "tavoli" tipico vocabolario "di sinistra" ma che sostanzialmente, almeno finora, sarebbe tutto un "bla, bla, bla".

Altrettanto puntuale arriva, dunque, la replica al gruppo Insieme per Nemi del Segretario Pd Massimiliano Conte che solletica anche il presunto "ghost writer", autore della nota del gruppo politico avverso. 

 

Ecco la nota del Segretario Pd Massimiliano Conte Pd:

 

Cara Direttrice,

confesso di essere particolarmente sorpreso  dalla nota pubblicata sul suo giornale dal gruppo “Insieme per Nemi”. Ne apprezzo l’ironia, un certo fair play, sicuramente l’intento di completare una narrazione ultradecennale sulla storia del recupero di Palazzo Ruspoli, nonchè l’impulso di cogliere l’attimo fuggente per avere visibilità in un paese, Nemi, purtroppo ancora condannato a vivere nella melmosità di un passato politico ingombrante e per molti imbarazzante.

E’ chiaro che non ho alcuna intenzione di fare l’avvocato d’ufficio delle persone che il proditorio ghost writer di questo aggregato politico ha richiamato nella citata missiva. Credo fermamente nel concetto di responsabilità individuale quale base etica di ogni azione personale, soprattutto se agita nel campo sociale e istituzionale. Per questo, sarei curioso di conoscere nome e cognome di chi, solo oggi, a seguito della Mozione del PD regionale e di quanto è stato detto sulla stampa, ha avuto l’imprudenza di scrivere un articolo che, seppur fornendo un tassello informativo come quello attinente ai “Patti Territoriali del Lazio” (chapeau!), sconfina nel puro autolesionismo, non accorgendosi delle macerie lasciate in eredità proprio da quel passato e da quei fatti che egli cita e del quale è stato protagonista indiscusso.

Il bla bla bla, mi si permetta di dirlo sommessamente, sta nel rievocare Congiure, Scissioni e Commissariamenti ormai collocati nell’immaginario collettivo come il frutto di un fare politica che si è rivelato fallimentare e che, personalmente, serve solo a ricordare, a me stesso e tutti, che da quella storia triste bisogna uscire con uno slancio politico diverso e su questioni davvero essenziali per il paese.

E tra queste, c’è Palazzo Ruspoli.

All’indubbiamente sagace e informato writer di “Insieme per Nemi”, non posso che rimarcargli che è una offesa alla sua intelligenza basare un argomento “destruens” dell’operato del PD locale e regionale sulla banale differenza semantica tra Mozione e Acquisizione (di un bene). Nella sostanza, la tanto vituperata Mozione regionale è stata necessitata dal vuoto pneumatico lasciato dalle Giunte di centrodestra  che, dal punto di vista di una trattativa – venduta come una presunta buona prassi amministrativa (“…la trattativa fu portata avanti in modo serio, concreto, …etc etc” si noti: avrei potuto dire bla bla bla”) – non ha lasciato alcuna traccia utile al ben più sagace ex sodale Alberto Bertucci, che avrebbe potuto recuperare il business plan del progetto, capace com’è di trarre vantaggio dai suoi oppositori di destra e, ahimè, anche di sinistra (e qui ci vuole un altro meritatissimo chapeau, non c’è che dire).

Se tutto questo non è successo dal 1999 ad oggi, dovrebbe convenire con me l’esponente senza nome di “Insieme per Nemi”, che sia stato obbligatorio sterilizzare ogni traccia di una presunta e mai realmente pubblica operazione di recupero del Palazzo, ancor più se concepita da una compagine politica allora come oggi – mi scuso nel dirlo – poco credibile. Per questo motivo, si è ripartiti da zero, cioè da una Mozione che rappresenta un primo  atto istitutivo di un percorso non certo immediato ma, vivaddio, limpido nella volontà reale di incidere concretamente nel nostro territorio.

Sarei davvero curioso di vedere l’istruttoria della pratica amministrativa, gli accordi contrattuali tra le parti interessate, il modello progettuale di recupero di un immobile di pregio che merita ben altro che una nostalgica rievocazione di quanto quelle Giunte siano state attente alle esigenze della comunità nemese ma sfortunate, guarda caso, per l’arrivo di un Commissario Prefettizio che ha dovuto gestire la disfatta senza appello di una Giunta implosa per la propria insufficienza.

Tutto ciò detto, un progetto per Nemi che vede il coinvolgimento di Enti sovracomunali, la Proprietà, forse altri Attori di rilievo, richiede di avere interlocutori credibili, affidabili, onesti sul versante locale. E qui mi associo alla garbata attestazione, indirizzatami dal mio gentilissimo interlocutore, di aver avuto almeno il merito di accendere “un faro di attenzione” sulla questione Ruspoli (come continueremo a fare, insieme ai cittadini di Nemi, su un altro oscuro capolavoro amministrativo qual è il Piano Integrato Corsi).

Per tutto questo, cara Direttrice, la prego di far giungere questo messaggio alle persone interessate: la storia del nostro piccolo paese evidenzia il limite di una politica nostalgica, familistica e autoreferenziale. Posso passare per ingenuo, ma non sono un’anima bella. Lo stato di declino di Nemi è stato accelerato dal centrodestra e non certo dal Partito che rappresento da pochi mesi. Palazzo Ruspoli ne è il simbolo indiscutibile!

I cittadini nemesi vogliono lasciarsi alle spalle una storia politica che ha portato questo paese in un vicolo cieco. La cosa più utile e concreta per Nemi non è se transennare o meno un Palazzo in stato di evidente  degrado (e sia meno imprudente il versatile ghost a caricare sulle mie dichiarazioni la responsabilità di un eventuale “commissariamento” della struttura), ma fare una seria bonifica di un territorio politico ancora infestato da odi, rancori e personalismi. Questo dovrebbe essere l’interesse primario di ogni gruppo o partito presente a Nemi. Fortunatamente non siamo soli, almeno sul versante politico opposto a quello che provocatoriamente si è materializzato dal nulla in questi pochi giorni.

Ognuno si prenda quindi le proprie responsabilità, faccia la sua parte per il bene del paese, altrimenti è meglio che spenda le proprie energie in una seria e onesta autoanalisi dalla quale riemergere rigenerato e pronto a vivere nuove e legittime esperienze, non certo politiche, verso le quali – lo dico umilmente e sottovoce  – ha dimostrato di possedere una visione asfittica e conservatrice.

[CLICCARE QUI PER SCARICARE E LEGGERE LA MOZIONE DEL CONSIGLIERE REGIONALE PD SIMONE LUPI SU PALAZZO RUSPOLI ]

 

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NEMI: TRA CORSI E RI-CORSI “SCHIZOFRENICI” GLI UNICI A “BALLARE” SONO GLI AVVOCATI DI CORTE

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Altre dinamiche strane interessano il comune di Nemi nell’ambito del naufragato, almeno per il momento, piano Integrato i Corsi: prima il Comune propone un ricorso al Tar per contrastare i “no” degli Enti sovracomunali e poi lo ritira ma al contempo avvalora un ricorso al presidente della Repubblica.
Quanti soldi vengono spesi per questi contenziosi? Ricordiamo ancora quando in una delle tante sedute di consiglio comunale il consigliere, ex aspirante presidente del consiglio Comunale Giovanni Libanori e a breve anche ex consigliere di amministrazione Cotral, diceva che a differenza delle precedenti amministrazioni, la Giunta di Alberto Bertucci avrebbe vietato i contenziosi: “perché noi cerchiamo di parlare e non di mettere avvocati e spendere i soldi dei cittadini” così disse, pressappoco.

Eppure dopo i soldi spesi per mettere come difensore l’avvocato Piccinni per difendersi dal ricorso del proprietario di Pentima Pizzuta Cavaterra, circa 3.800 euro, si dà un altro incarico di ricorrere al Tar e nel contempo qualche giorno dopo, insieme ai privati, l’Ente ricorre per poter realizzare il piano integrato ai Corsi persino a Giorgio Napolitano. Poi la prima rinuncia: lasciano perdere il Tar, lasciano in piedi il ricorso al Presidente della Repubblica e nel contempo danno mandato per un piano particolareggiato per le località Parco dei Lecci, Colombe e Corsi ma con riferimento, almeno per il momento, fato vuole, soltanto ai Corsi.

Che il piano B abbia fatto ritirare un dispendioso ricorso al Tar che avrebbe comunque, molto probabilmente, dato ragione ai vari dinieghi degli Enti sovracomunali tra cui Parco e Regione in prima fila? Di fatto, lo scorso 25 giugno 2014 il Tar Lazio ha ritenuto di non assumere nessuna decisione in merito al ricorso proposto dal Comune di Nemi nei confronti del Parco dei Castelli Romani, Ministero Per i Beni e Le Attivita' Culturali – Soprintendenza Beni Architett e Paesaggistici Provincie Roma Fr Ri e Vt, Asl 108 – Rm/H, Ministero Per i Beni e Le Attivita' Culturali – Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali, Provincia di Roma, Autorità di Bacino dei Fiumi Liri Garigliano e Volturno, Regione Lazio per il diniego di rilascio del nulla osta al programma integrato di intervento di iniziativa privata in località Corsi nel comune di Nemi nei confronti di Federica Cavaterra, Francesca Cavaterra, Renata Cavaterra, Salvatore Pomente, Nicola Di Battista, Soc Agricola il Podere A Rl.
E sale il conto dei legali impegnati a difendere l’Ente in questioni in odore di interesse privato. Perché l’Ente Comune non fa più attenzione a non scialacquare soldi in contenziosi? Questi sono soldi vivi che escono dalle casse di un piccolo Comune.

Ma sembrerebbe che gli interessi nel Paese delle fragole siano altri: compriamo il Castello e lo salviamo dal degrado? Affidiamo ai privati il cimitero? Intanto i cittadini riceveranno la mazzata Tasi in autunno, non hanno ancora potuto “godere” della rivoluzione dei rifiuti con l’avvio del “porta a porta” su tutto il territorio (Nemi è forse l’ultimo Comune del Lazio), si hanno computer nuovi in una scuola cantiere, l’emergenza parcheggi ancora non è risolta , i soldi per i contenziosi crescono, il territorio è in preda ad attacchi espansionistici e di lottizzazioni, i servizi essenziali come l’anagrafe gridano vendetta.

Intanto si elargiscono i ringraziamenti per la riuscita di una ottima Sagra delle Fragole e Mostra dei Fiori? Ci si è sicuramente persi la parte più bella. 

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NEMI, CASTELLO RUSPOLI: CROCE E DELIZIA DEL BORGO ANTICO DI NEMI

Redazione

Nemi (RM) – La vicenda del castello Ruspoli al centro dell'attenzione di una mozione presentata dal consigliere regionale Pd Simone Lupi è ancora al centro dell'attenzione. "Insieme per Nemi" ha inteso tornare sulla questione, commentando le presunte azioni del centrosinistra riferite al Castello. 

Ecco la nota di Insieme per Nemi

Caro Direttore,

il pamphlet sul Castello Ruspoli, pubblicato recentemente dal suo giornale ha riportato le lodevoli iniziative del Consigliere Simone Lupi e le ottime intenzioni del Segretario del PD di Nemi, Massimiliano Conte.

Nel turbinio di tante ovvie considerazioni e nell’accorato modo di rappresentare l’argomento, occorre collocare qualche punto fermo.

Innanzitutto sgombriamo il campo dalla considerazione che per ottenere dei risultati bisogna “costruire un tavolo”. È un modo antico di esprimersi, ma tanto caro alla Sinistra di sempre.

Di regola, purtroppo, quando si inaugura un “tavolo” si finisce in un “bla – bla – bla” senza fine e con la produzione di qualche documento condiviso da tutti i “commensali”.

“Mozione” significa segnalare a qualcuno l’esistenza di un problema unito all’auspicio che chi di dovere decida di intervenire. Pertanto “mozione” non significa “acquisizione”. È doverosa questa precisazione poiché qualche furbetto tenta di confondere i due termini, vendendo così aria più che fritta all’opinione pubblica.

Nella fattispecie il Consigliere regionale Pd Simone Lupi ha segnalato alla Regione Lazio fatti e circostanze che all’Ente, impersonalmente inteso, sono noti da decenni, attese le segnalazioni, le richieste, le proposte che anche negli anni in cui Massimiliano Conte è restato fuori di Nemi, gli Amministratori del Comune non hanno mai dimenticato di avanzare.

Tra i tanti esempi possibili, ricordiamo i “Patti Territoriali della Regione Lazio” in forza dei quali pubblico e privato avevano divisato di interagire per un notevolissimo investimento che aveva inserito Nemi, con il suo Castello Ruspoli e con parte del territorio, in un contesto progettuale di virtuosa ed auspicata crescita in termini di utilizzazione, capace di coniugare cultura ed impresa.

La Regione approvò.

Per una serie infinita di motivi, però, questo, come tanti altri progetti, non ebbe seguito. Segno evidente, purtroppo, che non bastano le buone intenzioni ed i sapidi auspici per ottenere ciò che si desidera. È opportuno segnalare in proposito che nel mancato raggiungimento del buon  fine di questo ambizioso e virtuoso progetto non vi è stata alcuna responsabilità od omissione da parte dell’Amministrazione Comunale del tempo che vi lavorò con passione, attenzione e professionalità.

Questo viene riferito per onestà intellettuale ed anche per rappresentare sia al Consigliere Simone Lupi e sia al Segretario Massimiliano Conte che le Giunte di centro-destra, tra il 1999 ed il 2011, hanno lavorato ed agito anche sul versante del Castello Ruspoli.

Lo stesso onorevole Zingaretti, al tempo Presidente della Provincia, lo potrebbe facilmente attestare.

Ma non basta.

È necessario indicare un altro punto di riferimento alla bussola delle buone intenzioni. Quando il Consigliere Lupi auspica che la Regione possa intervenire sul Castello Ruspoli di Nemi come ebbe a fare sul Palazzo Cesarini di Genzano, dimentica, o non lo sa, che Palazzo Sforza Cesarini, essendo di proprietà comunale, ha potuto con maggiore facilità attrarre l’investimento pubblico della Regione sul bene comunale, altrettanto pubblico.

Ma non basta.

A questo punto, ed in linea con quanto sopra riferito, si deve per forza far sapere al Consigliere Simone Lupi ed al Segretario Massimiliano Conte che le Giunte di centro-destra Biaggi e Cocchi erano talmente consapevoli della centralità del Castello Ruspoli sulla realtà culturale, ambientale e storica del territorio nemorense, che hanno lavorato a lungo ed in modo proficuo per realizzare un sogno collettivo e porre una pietra, non solo miliare, ma assolutamente fondamentale, per il risanamento del maniero e per la sua conseguente utilizzazione: l’acquisto in proprietà del medesimo.

Qualsiasi cosa possano dire i presunti ben informati di turno o quelli che in modo occhiuto possono maliziosamente negarlo, la trattativa ci fu, fu portata avanti in modo serio, concreto e con l’utile supporto della oggettività del reperimento delle risorse, garantite dal favorevole interessamento di un Istituto di Credito e dalla dismissione di altri beni del patrimonio comunale.

Quando la congiura di Alberto Bertucci, Renzo Colazza, Vairo Canterani e Company ebbe a far cadere la Giunta Cocchi (giugno 2011), dette trattative erano ad ottimo punto. E certo non potevano essere continuate dal Commissario Prefettizio, né tanto meno dall’insipienza di chi è sopravvenuto.

Vedi, caro Direttore, le buone intenzioni del Segretario Conte, nobili, ma ben note come l’acqua calda, non è detto che siano utili agli interessi di Nemi.

Non vi è chi non veda che il riferire di problemi statici esistenti a carico delle strutture ed il confermare che alcune delle parti del Castello sono normalmente aperte al pubblico, potrebbe innescare un circuito disastroso per gli interessi di Nemi ed obbligare l’Amministrazione Comunale ad intervenire come per legge, od a chiudere gli occhi.

Ammesso, ovviamente, che quanto riferito dal Segretario Conte corrisponda al vero. Il Conte, comunque, ha acceso sapientemente un faro di attenzione.

Ci risiamo, caro Direttore, il facile trionfalismo, gli annunzi roboanti, addirittura la prematura preoccupazione espressa dal Consigliere Lupi che nessuno si azzardi a scippargli “l’idea”, e l’assemblamento di operosi, quanto potenzialmente inutili, tavoli di lavoro, rischiano di creare nell’opinione pubblica l’impressione che i problemi, nonostante la loro serietà, si possano facilmente risolvere. Andrebbe tutto bene se, alle affermazioni (anche con un pochino di sana umiltà), dovessero seguire fatti concreti.

Saremmo i primi ad accoglierli con una coloratissima “OLA”.

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NEMI: BAMBINI FELICI E… BAMBINI DECISAMENTE MENO FELICI

Quante famiglie residenti a Nemi porteranno i loro bambini a giocare al parco giochi del Grembo? Quante famiglie di Nemi avrebbero frequentato piazza De Sanctis per portare i loro figli al parco giochi? Quante famiglie fanno giocare i loro bambini al parco giochi di Vigna Grande?

 

Redazione

Nemi (RM) – Intendiamo riallacciarci alla lettera di una mamma che abbiamo ricevuto in merito ai parco giochi comunali per i bambini e comunque alle aree comunali attrezzate per i cittadini. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA LETTERA ]

Premesso che non dovrebbero mai esserci disuguaglianze, appare evidente che a Vigna Grande c'è un parco giochi che cade a pezzi e avrebbe bisogno di un intervento mentre a Parco dei Lecci è stato realizzato un parco giochi nuovo, ancora chiuso e accessibile direttamente dai bambini del centro accoglienza Il Grembo.

Risulta che il Comune ha speso 25mila euro per attrezzare tre aere di proprietà comunale derivanti dalla cessione di un terzo del terreno da parte dei proprietari che hanno costruito in base al lotto intercluso: una a fianco al Grembo e due in via Calvarione. come appare chiaramente dalle foto, l'intervento in via Calvarione, se così si vuol chiamare assomiglia ad un ritocco di cipria sui brufoli. Si è cercato di riparare alla meglio i muretti esistenti, sono stati posati in opera degli alquanto miseri cigli stradali e per infiocchettare il tutto è stata messa una staccionata degna della casa di Barbie.

Saranno bastati 200 euro per questa toppa? Chissà, forse sono anche troppi. Perchè realizzare un parco giochi nel terreno a fianco al Grembo, che è già dotato di numerosi giochi e non pensare prima a sistemare il parco pubblico a Vigna Grande? E poi, anziché al Parco dei Lecci, come punto aggregativo, non sarebbe stato più opportuno realizzarlo in Piazza Pietro De Sanctis 14 dove esiste un'altro terreno di proprietà del Comune? L'intervento nella piazza non solo ne avrebbe permesso una sorta di riqualificazione e attrattiva in un posto dove comunque ci sono attività commerciali ed è molto popoloso. Si sarebbe potuto inoltre eliminare l'indegno spettacolo dei cassonetti.

Quante famiglie residenti a Nemi porteranno i loro bambini a giocare al parco giochi del Grembo? Quante famiglie di Nemi avrebbero frequentato piazza De Sanctis per portare i loro figli al parco giochi?

Questo è uno dei tanti esempi di come una organizzazione approssimativa e all'acqua di rosa genera malcontento. E intanto a Vigna Grande le toppe aumentano. Olé.




NEMI, PROTEZIONE CIVILE: "PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA E LA SINDROME DEL TORCICOLLO"

Redazione

Nemi (RM) – Pubblichiamo volentieri, in quanto riteniamo che un sano "botta e risposta" politico sia interessante per i lettori, la nota di "Insieme per Nemi" che ha inteso rispondere a "Partecipazione Democratica" in relazione alla Protezione Cvile a Nemi [ Cfr. Articolo del 13/06/2014 – NEMI: C'ERA UNA VOLTA LA PROTEZIONE CIVILE ]

 

Ecco la nota di Insieme per Nemi: 

Caro Direttore,

abbiamo letto con grande attenzione, ma non senza un “tantinello” di stupore, la nota recentemente inviata all’Osservatore d'Italia da parte dei responsabili di "Partecipazione Democratica" e riguardante la Protezione Civile di Nemi.

Ricordiamo a noi stessi che Partecipazione Democratica è la compagine civica con la quale il PD ed altre componenti di centro – sinistra hanno partecipato alla competizione elettorale del 2012 per l’elezione del Sindaco e per il rinnovo del Consiglio Comunale, dopo l’umiliante fase del Commissariamento e dopo le inenarrabili vicende che lo avevano determinato.

Stefania Osmari ne era il candidato a Sindaco ed ora ne rappresenta l’unico Consigliere Comunale, formalmente schierato alla opposizione.

Caro Direttore, vuoi sapere come è questa opposizione di Partecipazione Democratica?

Ad un osservatore esterno l’attività del suo consigliere comunale di opposizione appare per quello che sembra oggettivamente, e cioè non assolutamente brillante per interventi, energia profusa e  quantità di atti prodotti.  E senza che ciò possa essere considerato come un gratuito attacco alla persona del Consigliere Stefania Osmari, ad un altro osservatore, più smaliziato, non potrebbe non apparire, per lo più,  come fiancheggiatrice delle iniziative amministrative della maggioranza e delle “inclite argomentazioni del suo inquietante leader”.

Questa ulteriore argomentazione non riguarda personalmente il Consigliere Stefania Osmari.

Tutti coloro  che sicuramente sono più “inseriti” nelle “segrete cose” che si agitano nella palude della politica nemese narrano di “scambi di cortesie” nel sostegno dei candidati, come sembra sia accaduto nelle recenti elezioni europee, per le quali alcuni rappresentanti di primo piano dell’attuale maggioranza comunale hanno caldeggiato la preferenza per uno dei candidati del PD. Sempre lo stesso gruppetto di ben informati ritiene che probabilmente si è trattato di un gesto di doveroso ringraziamento per quegli esponenti di primo piano del PD, che durante la campagna elettorale delle Comunali del 2012 si sono spesi per il Sindaco Alberto Bertucci, pur essendo formalmente schierati con altri sodalizi politici.

In questo nebuloso contesto, riferito al presente ed al passato prossimo della politica nemese, che cosa fa Partecipazione Democratica?….

Va a rimasticare il trapassato remoto delle elezioni comunali del 1999, fornendo una ricostruzione dei fatti di quel tempo, relativamente alle vicende della protezione civile, assolutamente fantasiosa, anti-storica e non corrispondente ai fatti. Tutti i protagonisti di quelle vicende, per onestà intellettuale, non possono condividere questa occhiuta reminiscenza. E innanzitutto perché tutto ciò oggi sarebbe assolutamente inutile, anzi potrebbe essere utile solo a Partecipazione Democratica che tenta di creare bersagli ed obiettivi virtuali per tentare di coagulare attenzioni e consensi intorno all’attuale suo nulla politico.

Se Partecipazione Democratica è, o fosse, opposizione deve, o dovrebbe, attaccare la Giunta di Alberto Bertucci e non quelle precedenti, con uno dei quali condivide attualmente i seggi di opposizione.

Oppure il tentativo è quello di mondarsi dal peccato originale di aver “inciuciato” nel 2011 con Bertucci e C. per far cadere la Giunta Cocchi, eletta con consenso plebiscitario. Come dire …… la storia di ripete: la volontà popolare viene annullata dalle manovre del Palazzo e dei suoi sicari in una sorta di “colpo di Comune” cinicamente perpetrato in danno dei cittadini.

Oppure Partecipazione Democratica vive lo psicodramma del “frullatore renziano” che, come un ciclone si è appropriato del PD, ha rottamato il governo Letta, si è quasi auto-incoronato Presidente del Consiglio, mena fendenti poderosi sugli avversari politici e sugli oppositori interni, imponendo dinamismo e decisionismo che, di regola, sono stati sempre aborriti dalla Sinistra, globalmente intesa. Ma come la mettiamo con il 41% dei consensi?

Vuoi vedere, come dice qualcuno, che Renzi piace tanto proprio quando è più Berlusconiano di Berlusconi? Piace tanto quando parla male dei Sindacati e bacchetta gli impiegati pubblici. In questo bailamme che vede crollare i capisaldi dei baluardi dei valori della Sinistra, a Partecipazione Democratica viene il torcicollo e guarda indietro nel 1999, vale a dire nel secolo scorso, mostrandosi priva di realismo politico per l’attualità e senza una adeguata progettualità per il futuro.

LEGGI ANCHE:

13/06/2014 NEMI: C'ERA UNA VOLTA LA PROTEZIONE CIVILE

 




NEMI, PROCESSO SINDACO ALBERTO BERTUCCI: PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA INTERVIENE SULLA QUESTIONE MORALE

Per qualcuno, i continui rinvii, sarebbero propedeutici alla strategia per arrivare ad una salutare prescrizione. Non sarebbe una novità per i politici dell’Italia di oggi. Un ipotesi che non vogliamo neanche  prendere in considerazione. Sarebbe una beffa per tutti i nemesi. Moralmente inaccettabile

 

Redazione 

Nemi (RM) – Partecipazione Democratica ha inviato una nota alla redazione che riteniamo di particolare gradimento. Rispettosa della presunzione di innocenza che vige fino all'ultimo grado di giudizio, solleva la questione morale che non dovrebbe essere mai trascurata da alcun cittadino dotato di senso civico.

Ecco la nota di Partecipazione Democratica:

Il 17 giugno scorso c’è stato l’ennesimo rinvio dell’udienza del processo penale che  vede tra gli  imputati per turbativa d’asta e frode nelle pubbliche forniture anche il sindaco di Nemi Alberto Bertucci.  Accuse gravissime per un amministratore pubblico. A due anni dall’inizio, il procedimento, praticamente, ancora non è iniziato. Continui rinvii. Dal  7 novembre 2012, data della prima udienza, ce ne sono stati ben quattro. Fin dall’inizio di questa storia ci siamo astenuti dall’entrare  nel merito della questione. E non lo faremo certo ora. C’è la magistratura per questo. Come forza sociale cittadina possiamo dire che nel nostro campionato  la  questione morale, da tanti cianciata e da pochi praticata , avrebbe costretto a suo tempo  il cittadino Alberto Bertucci a ritirare la  sua candidatura a sindaco di Nemi oppure, successivamente,  a dimettersi.  Ma questa  è un’altra storia. Come cittadini  nemesi abbiamo però il diritto di sapere,  in tempi certi,  se Alberto Bertucci  si è macchiato o meno  di questo gravissimo reato ovvero, se è la  persona moralmente giusta a cui  continuare  ad affidare  la gestione  del bene comune della comunità,  compito a cui è stato delegato dalla maggioranza dei cittadini nemesi.

Per qualcuno, i continui rinvii, sarebbero propedeutici alla strategia per arrivare ad una salutare prescrizione. Non sarebbe una novità per i politici dell’Italia di oggi. Un ipotesi che non vogliamo neanche  prendere in considerazione. Sarebbe una beffa per tutti i nemesi. Moralmente inaccettabile.

17/06/2014 NEMI, PROCESSO PENALE SINDACO ALBERTO BERTUCCI: ANDATA IN SCENA L'ENNESIMA UDIENZA
09/06/2014 NEMI SINDACO ALBERTO BERTUCCI: TERZA UDIENZA NEL PROCESSO PENALE PER TURBATIVA D'ASTA E FRODE
16/12/2013 NEMI: QUANDO UN'AMMINISTRAZIONE RICORRE ALLE DENUNCE PER BLOCCARE LA STAMPA
14/11/2013 NEMI, SPECCHIO D'ITALIA: UDIENZA BERTUCCI RINVIATA DI ALTRI SETTE MESI…VIVE LA LÉGALITÉ!
12/02/2013 NEMI, PROCESSO BERTUCCI: PROSSIMO APPUNTAMENTO AL 12 NOVEMBRE
29/11/2012 NEMI, UN’ALTRA BUFERA GIUDIZIARIA INVESTE IL COMUNE: INDAGATI ALBERTO BERTUCCI E GIOVANNI LIBANORI
19/11/2012 NEMI, ALBERTO BERTUCCI RINVIATO A GIUDIZIO PER TURBATIVA D'ASTA E FRODE NELL'ACQUISTO DEI BENI COMUNALI
15/11/2012 NEMI, CASO SINDACO RINVIATO A GIUDIZIO. INSIEME PER NEMI CHIEDE LE DIMISSIONI IMMEDIATE COME ATTO DOVUTO
07/11/2012 NEMI, IL SINDACO ALBERTO BERTUCCI RINVIATO A GIUDIZIO
04/07/2012 NEMI CASO PENALE BERTUCCI, SI ALLUNGA L'ATTESA PER IL SINDACO IMPUTATO
06/06/2012 NEMI, BERTUCCI SINDACO CONTRO BERTUCCI IMPUTATO
04/05/2012 A PROPOSITO DI “PENNIVENDOLI”, IMPUTATI E….GIORNALISTI
30/04/2012 NEMI ELEZIONI, MACIGNO SULLA CANDIDATURA DI ALBERTO BERTUCCI
10/04/2012 NEMI CASO BERTUCCI INDAGATO, BERTUCCI SI AUTOASSOLVE E GETTA FANGO SU CHI FA INFORMAZIONE. CHIARA RAI RISPONDE A BERTUCCI
06/04/2012 CASO BERTUCCI INDAGATO, BOTTA E RISPOSTA TRA GIOVANNI LIBANORI (UDC) E CHIARA RAI (L'OSSERVATORE LAZIALE)
05/04/2012 NEMI ELEZIONI, BUFERA SUL CANDIDATO SINDACO ALBERTO BERTUCCI



NEMI DEGRADO PALAZZO RUSPOLI: INTERVIENE IL PD

 

Intanto, a riguardo, proponiamo una intervista al segretario Pd di Nemi Massimiliano Conte

 

Redazione

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Nemi (RM) – Un tavolo con Regione, proprietari, Beni Culturali, Comune di Nemi ed altri soggetti eventualmente competenti per avviare una discussione sul recupero e valorizzazione di Palazzo Ruspoli.

E' quanto chiede il Consigliere Regionale del Partito Democratico Simone Lupi, Vice Presidente della Commissione Bilancio, con una mozione presentata in Consiglio Regionale. “In occasione di una iniziativa con il circolo del Partito Democratico di Nemi ho avuto modo di conoscere meglio la storia e lo stato di conservazione di Palazzo Ruspoli – racconta Simone Lupi – e, prendendo atto dell'urgenza di un intervento complesso sulla struttura, ho voluto presentare la mozione per avviare un percorso che porti, coinvolgendo istituzioni e privati, al pieno recupero di uno dei gioielli architettonici dei Castelli Romani” “La notizia delle Langhe inserite nel patrimonio dell'UNESCO non può non farci pensare a quanto sia importante la valorizzazione della nostra storia e del nostro paesaggio, in tutta Italia e ancor di più nei Castelli Romani – sottolinea l'unico consigliere democratico proveniente dall'area dei Castelli Romani – In questo contesto noi dobbiamo investire sul recupero e miglior uso del nostro paesaggio e dei nostri edifici storici. In questo senso va il mio emendamento alla legge di spending review regionale approvato pochi giorni fa per sostenere il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani ed un esempio positivo è stato il recupero di Palazzo Sforza Cesarini e dei suoi giardini a Genzano di Roma, con la giunta di Enzo Ercolani, ora serve uno sforzo del territorio per Nemi”. “Infatti, Palazzo Ruspoli è uno degli elementi caratterizzanti dell'immaginario dei Castelli Romani per tutti i turisti che si avvicinano al Lago di Nemi, alla sua storia, al Museo, ai suoi prodotti. Non è possibile disgiungere il paesaggio del Lago di Nemi da Palazzo Ruspoli – rimarca Lupi – pertanto non possiamo lasciarlo in una deriva verso il degrado e l'abbandono, oppure limitandoci all'utilizzo di una sola piccola parte. Dobbiamo creare le condizioni per rendere Palazzo Ruspoli fulcro della vita culturale, sociale ed economica di Nemi e punto di riferimento anche per l'area vasta dei Castelli Romani.” “Lo sforzo necessario per un pieno recupero dell'edificio e per ideare e realizzare un progetto di valorizzazione, che renda efficace e sostenibile nel medio periodo il recupero stesso, è molto grande, insostenibile dal solo privato o dal solo comune di Nemi – continua Lupi – per questo penso sia necessario partire dalla Regione e coinvolgere quanti più soggetti possibile, istituzionali e non. Mi auguro che quanto prima sia possibile calendarizzare la discussione e intanto far partire un utile dibattito nel territorio, perché questo progetto sarà forte se risponderà alla visione di futuro di una comunità e non solo di qualche burocrate regionale o ministeriale. Su questo c'è il mio impegno!”

Dietro le quinte una mossa che forse nessuno si aspettava. "Recupero e valorizzazione di palazzo Ruspoli", questo è quanto richiede il consigliere regionale Simone Lupi attraverso una mozione che vuole impegnare il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ad istituire un tavolo di confronto tra Regione, Amministrazione Comunale e Beni Culturali al fine di arrestare il decadimento dell'imponente struttura che domina Nemi e che viene utilizzata di frequente dal Comune con il benestare del privato società Poligest pur con molte limitazioni e nonostante il visibile stato di precarietà dello stesso palazzo.

E' una iniziativa che porta la firma del Partito Democratico ma il rischio è che tale paternità potrebbe essere anche scippata in particolare da uno degli attori istituzionali che parteciperanno al tavolo promosso dal consigliere Lupi.

Comunque il Pd terrà, si presume gli occhi abbastanza aperti da evitare strane e imbarazzanti dinamiche.

Comunque, tra meriti, opportunità e demeriti, l'importante è che un bene del genere non continui a deteriorarsi sotto gli occhi di tutti senza che alcuno si muova. Intanto proponiamo una intervista al segretario Pd di Nemi Massimiliano Conte.

E’ uscito il comunicato del Gruppo PD del Consiglio Regionale del Lazio relativa alla Mozione presentata da Simone Lupi per la riqualificazione, promozione e recupero del Palazzo Ruspoli di Nemi. Come siete arrivati a questa importante azione?

E’ molto semplice. Si chiama “lavoro di squadra”. Come molti cominciano a capire, a Nemi il PD non è defunto ma esiste e lavora, nonostante le tantissime difficoltà, per la Comunità nemese. Tra gli obiettivi della mia segreteria e dell’attuale Direttivo, c’era, c’è e ci sarà sempre al centro dell’attenzione Palazzo Ruspoli. Abbiamo lavorato ad una istruttoria del caso, sensibilizzato i nostri referenti presso la Regione – Paris e Cesaroni – dello staff del Consigliere Lupi, e di qui la presentazione di una Mozione – che definisco una pietra miliare – indirizzata al Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, On.le Leodori. Il merito va sicuramente alla squadra ma in particolare a chi ci ha creduto e ha agito con convinzione nelle sedi istituzionali.

Perché solo ora una iniziativa del genere mentre in questi due decenni poco o nulla è stato fatto per il recupero del Palazzo?

Dovrei chiederlo io a lei! Io sono andato via nel 1996 da Nemi e sono ritornato non molto tempo fa. Nulla è cambiato, anzi, tutto è peggiorato! A parte la battuta che mi perdonerà, credo che questo immobilismo sia frutto della combinazione di tre fattori: l’idea che il Palazzo potesse diventare un oggetto commerciale come un albergo o qualcosa del genere, snaturando il suo valore simbolico di punto di aggregazione culturale e turistico. Il secondo aspetto riguarda sicuramente gli investimenti economici, significativi, che la proprietà forse non ha voluto rischiare. Il terzo, determinante, l’utilizzo parassitario da parte delle amministrazioni di centro-destra passate e presenti, che non hanno voluto “far curare” un gigante moribondo come il Palazzo, salvo chiedere il permesso alla proprietà per l’uso di alcune sale che, sembra, ancora si reggono in piedi. Basterebbe guardare i tetti del Castello e quasi tutte le facciate per porsi il problema della sicurezza dell’immobile. Chiederne lo stato di ripristino, immagino, creerebbe non pochi problemi, mi passi la parola, “relazionali” tra amministrazione comunale e proprietà.

Quindi, come pensate di procedere? Il PD nemese portabandiera di una nuova battaglia politica?

Direttrice, ancora mi devo abituare alle sue domande un po’ scivolose! Lei crede che il PD che io rappresento a Nemi abbia la vocazione bulgara e narcisa di dire “se non c’ero io” o del “grazie a me le cose si muovono” o “ghe pensi mi”? Le rispondo con franchezza: no. Sarebbe un atto di tracotanza che non mi appartiene e non appartiene al mio Direttivo ma forse ad altri. Certo, sono contento di dire, con assoluta modestia, che il gruppo ha lavorato bene dentro un percorso che non era a priori scontato. Perché negarlo? Ma non posso non ricordare che a Nemi c’è chi, meritoriamente, ha tentato negli ultimi anni di sensibilizzare il Comune e gli Enti preposti sulla questione. Mi riferisco alla sezione dei Castelli Romani di Italia Nostra che, con sforzo e competenza tecnica, ha studiato il caso ed evidenziato il grado di progressivo dissesto di Palazzo Ruspoli. Detto questo, ritengo sia giunto il momento di riannodare un filo rosso spezzato all’epoca del primo tentativo di acquisizione di questa perla di Nemi operato, guarda caso, da una giunta di sinistra. Quella di Palazzo Ruspoli è, a mio parere, la “madre di tutte le battaglie” che i cittadini di Nemi, insieme al PD e alle altre aggregazioni politiche progressiste locali – penso a Partecipazione Democratica – devono sostenere “senza sé e senza ma” per ridare lustro al nostro borgo.

Mi scusi Segretario, ma ancora non ho ancora capito dove vuole portare il “suo” PD nemese?

Glielo dico subito con estrema chiarezza: il “mio” PD ha messo un primo mattone o, se vuole, buttato un sasso nello stagno. La sua funzione è e sarà quella di sollecitare e vigilare affinchè il Comune di Nemi faccia finalmente la sua parte su cose serie e non su quisquilie da bassissimo impero. L’operazione di recupero non è una passeggiata e richiede una visione prospettica, razionalità, trasparenza, investimenti, garanzie, e attori convinti che il futuro culturale ed economico di Nemi passa inevitabilmente da Palazzo Ruspoli. Se l’attuale giunta comunale riuscirà a realizzare almeno lo start-up avrà fatto soltanto il suo dovere, e senza alcun merito aggiunto. E se riuscirà a far poco, stia certa che saremo noi e la futura compagine di centrosinistra, con o senza trattino, o di sinistra doc, a completare l’opera. Io voglio che i nostri ragazzi possano frequentare nelle sale del Palazzo un corso di avvio professionale, vorrei elevare la qualità delle mostre ad oggi realizzate dalla giunta, creare spazi per la convegnistica nazionale e internazionale, avere un centro di formazione, una sala concerti che non ci propini solo musica commerciale o da strapaese, avviare una stagione di teatro, una scuola di musica….e, perché no, utilizzare gli ambienti anche per delibare matrimoni! Potrei continuare nell’evidenziare l’indotto che ne deriverebbe da un restauro funzionale del Palazzo, ma mi fermo qui. I cittadini di Nemi devono sapere e convincersi che il futuro economico del nostro paese passa da Palazzo Ruspoli e non solo dalla “spremitura” stagionale di lombardi, tedeschi e russi. Nemi deve lavorare e dare un’offerta turistica e culturale dodici mesi all’anno, ai livelli di Comuni che visitiamo quando andiamo nel Chianti, o al lago di Garda o nel Tirolo. Chiedo a chi ci legge: cosa abbiamo da invidiare a tutte queste località? Abbiamo forse un limite culturale che ci impedisce di realizzare un sogno ? Nemi può essere il cuore del mondo, non una enclave di nostalgici che aspettano barricati l’arrivo dei Tartari. Diamoci una mossa, tutti quanti, lo chiedo per favore a tutti i cittadini nemesi di buona volontà !




NEMI: AZZURRA MARINELLI AD UN PASSO DALLE DIMISSIONI DA SEL

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Tanti gli interrogativi a seguito della bufera politica che si è scatenata in casa Sel con la fuoriuscita dei mitici quattro: Migliore, Fava, Di Salvo e Piazzoni. Azzurra Marinelli, esponente del circolo Sel di Nemi, interpellata sulle sue prossime azioni politiche, fa sapere che è in procinto di dimettersi dal circolo: "Per ora posso dire che uscirò da Sel – dice Marinelli – non escludo un avvicinamento al Pd ma al momento ogni dichiarazione è prematura. E' chiaro che guardiamo con molta attenzione alle azioni del Partito Democratico e non sottovaluteremo neppure l'apertura del premier Renzi che ha palesato in questo delicato passaggio politico che si è appena consumato. Per ora nessuna previsione certa, ma il distacco quello sì, ci sarà".




NEMI, CORSI: SCATTA IL PIANO “B”

 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE LA DELIBERA DI GIUNTA ]

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – C'è una notizia fresca di Giunta (Alberto Bertucci, Edy Palazzi e Pietro Pazienza). Mediante deliberazione il sindaco più i due, conferiscono un incarico professionale per la redazione di un "piano particolareggiato" in zona Corsi.

Ma vogliamo essere più specifici ancora facendo la premessa che la delibera prima menziona le tre zone di completamento di edilizia residenziale che sono Le Colombe, I Corsi e Parco dei Lecci che "sono da sottoporre a piano attuativo" e poi però si concentra solo sui Corsi rispetto alla cui zona si ritiene "necessario" procedere ad un piano particolareggiato soprattutto dal punto di vista infrastrutturale e cioè la rete viaria.

Dunque si parla di tre zone e poi si arriva alla zona Corsi, recente area d'interesse di un tentativo di lottizzazione da parte di un grande sostenitore del sindaco imputato, naufragato grazie ai pareri negativi del Parco Regionale dei Castelli Romani e della Regione Lazio occorsi nell'ambito della conferenza dei Servizi che ha visto "proponente" il Comune di Nemi.

Questo indirizzo politico amministrativo ha tutto il sapore di un "piano B" che permetterebbe lo sviluppo e l'edificazione in un'area polmone rimasta ancora verde e difesa da molti cittadini in questi ultimi tempi nonché tema affrontato anche dal nostro quotidiano. Si era addirittura formato il Comitato no Pic (piano integrato corsi) nato per contrastare proprio questi tentativi di edificare in zone protette ed alto rischio idrogeologico.

Ora, non bisogna prendere sotto gamba questo "piano particolareggiato" perché è sinonimo di grosse infrastrutture, espropri, edificazioni. Purtroppo di fronte ad una politica che si sta mostrando poco attenta all'ambiente, se pensiamo che anche la sbandierata raccolta differenziata non è mai decollata dappertutto, bisogna tenere la guardia alta affinché Nemi non divenga come alcuni paesi dei Castelli Romani che da Roma, guardando le colline, appaiono come blocchi di cemento incastonati nel fu verde.

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