NEMI, BANDE RIVALI: UNA RISSA ANNUNCIATA

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Poteva sembrare una scena da Far West. Nemi si è prestata come scenario naturale di una rissa che forse non si era mai verificata in queste dimensioni. Il fatto è che chi adesso si trova agli arresti domiciliari, parliamo del gruppo di Nemi, si aspettava presumibilmente un episodio del genere, in quanto, da indiscrezioni pare che i tre fratelli Cavalieri, armati di coltelli si fossero nascosti in piazza pronti ad intervenire contro il gruppo di ragazzi Rocca di Papa.

E così, come già detto, si è consumata una maxi rissa a Nemi in piazza Umberto I a suon di spranghe e coltellate tra nemesi e roccheggiani la notte appena trascorsa. Il bilancio è di 10 arresti per rissa aggravata, operati dai carabinieri della compagnia di Velletri diretti dal Capitano Davide Occhiogrosso, compresi i militari della stazione di Nemi guidati dal Maresciallo Capo Fabio Adinolfi. Sei sono i feriti di cui due sono stati trasportati all'ospedale di Albano e quattro alla vicina Velletri.

Le ferite sono state causate dai coltelli: tra i più gravi una lesione alla coscia ( al malcapitato sono stati cuciti venti punti e un'altra ad una mano). Tra le persone arrestate anche Giacomo Cavalieri insieme ai suoi due fratelli. Giacomo è conosciuto a Nemi con il soprannome di "Elvis" noto per avere un debole per le belle donne e per la sua stravaganza di look: sempre in moto, vestito in nero con lunghe basette alla "Elvis". L'uomo, sulla trentina, avrebbe già un grave precedente alle spalle per aver dato una sprangata in testa ad un giovane. E sembrerebbe anche che sullo stesso pesi una accusa di stalking ai danni di una donna del paese delle fragole.

La rissa si è animata intorno alla mezzanotte, orario esatto in cui è arrivata la prima segnalazione ai carabinieri. Le pattuglie sono arrivate sul posto intorno alle 24 e 10 minuti, giusto il tempo di raggiungere piazza Umberto I. Poi sono arrivati i rinforzi. La polizia di Genzano è intervenuta nella prima fase della violenta zuffa. I bastoni sono stati sequestrati mentre i coltelli non sono stati ancora trovati sebbene sia certo l'utilizzo da parte degli attori della rissa.

Gli investigatori ancora devono accertare il movente, c'è chi parla di vecchi rancori o addirittura di una ragazza che avrebbe fatto esplodere la rabbia tra i due gruppi opposti. Secondo fonti non ufficiali però, sembrerebbe che un personaggio del gruppo di Nemi, forse proprio Elvis ma non vi è certezza, avesse preso una cotta per una ragazza di Rocca di Papa e che questa si sentisse infastidita in maniera pesante da questo personaggio. Gli amici di Rocca di Papa, all'ennesimo episodio sgradevole di costui nei confronti della ragazza, sarebbero partiti per una "spedizione" punitiva a Nemi, dove ad aspettarli erano già pronti amici e parenti nemesi di questo personaggio nascosti con roncole e coltelli e pronti ad uscire allo scoperto. Durante la rissa sono state letteralmente distrutte due automobili appartenenti sempre a due persone coinvolte nella zuffa che alla vista del sangue degli amici sarebbero scappati a gambe levate lasciando due automobili vicino la piazza. I dieci arrestati adesso si trovano ai domiciliari in attesa del rito per direttissima che si terrà nelle prossime ore. 

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NEMI – BANDE RIVALI: UNA RISSA ANNUNCIATA

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Poteva sembrare una scena da Far West. Nemi si è prestata come scenario naturale di una rissa che forse non si era mai verificata in queste dimensioni. Il fatto è che chi adesso si trova agli arresti domiciliari, parliamo del gruppo di Nemi, si aspettava presumibilmente un episodio del genere, in quanto, da indiscrezioni pare che i tre fratelli Cavalieri, armati di coltelli si fossero nascosti in piazza pronti ad intervenire contro il gruppo di ragazzi Rocca di Papa.

E così, come già detto, si è consumata una maxi rissa a Nemi in piazza Umberto I a suon di spranghe e coltellate tra nemesi e roccheggiani la notte appena trascorsa. Il bilancio è di 10 arresti per rissa aggravata, operati dai carabinieri della compagnia di Velletri diretti dal Capitano Davide Occhiogrosso, compresi i militari della stazione di Nemi guidati dal Maresciallo Capo Fabio Adinolfi. Sei sono i feriti di cui due sono stati trasportati all'ospedale di Albano e quattro alla vicina Velletri.

Le ferite sono state causate dai coltelli: tra i più gravi una lesione alla coscia ( al malcapitato sono stati cuciti venti punti e un'altra ad una mano). Tra le persone arrestate anche Giacomo Cavalieri insieme ai suoi due fratelli. Giacomo è conosciuto a Nemi con il soprannome di "Elvis" noto per avere un debole per le belle donne e per la sua stravaganza di look: sempre in moto, vestito in nero con lunghe basette alla "Elvis". L'uomo, sulla trentina, avrebbe già un grave precedente alle spalle per aver dato una sprangata in testa ad un giovane. E sembrerebbe anche che sullo stesso pesi una accusa di stalking ai danni di una donna del paese delle fragole.

La rissa si è animata intorno alla mezzanotte, orario esatto in cui è arrivata la prima segnalazione ai carabinieri. Le pattuglie sono arrivate sul posto intorno alle 24 e 10 minuti, giusto il tempo di raggiungere piazza Umberto I. Poi sono arrivati i rinforzi. La polizia di Genzano è intervenuta nella prima fase della violenta zuffa. I bastoni sono stati sequestrati mentre i coltelli non sono stati ancora trovati sebbene sia certo l'utilizzo da parte degli attori della rissa.

Gli investigatori ancora devono accertare il movente, c'è chi parla di vecchi rancori o addirittura di una ragazza che avrebbe fatto esplodere la rabbia tra i due gruppi opposti. Secondo fonti non ufficiali però, sembrerebbe che un personaggio del gruppo di Nemi, forse proprio Elvis ma non vi è certezza, avesse preso una cotta per una ragazza di Rocca di Papa e che questa si sentisse infastidita in maniera pesante da questo personaggio. Gli amici di Rocca di Papa, all'ennesimo episodio sgradevole di costui nei confronti della ragazza, sarebbero partiti per una "spedizione" punitiva a Nemi, dove ad aspettarli erano già pronti amici e parenti nemesi di questo personaggio nascosti con roncole e coltelli e pronti ad uscire allo scoperto. Durante la rissa sono state letteralmente distrutte due automobili appartenenti sempre a due persone coinvolte nella zuffa che alla vista del sangue degli amici sarebbero scappati a gambe levate lasciando due automobili vicino la piazza. I dieci arrestati adesso si trovano ai domiciliari in attesa del rito per direttissima che si terrà nelle prossime ore. 

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NEMI: MAXI RISSA A COLTELLATE IN PIAZZA UMBERTO PRIMO

LA FOTO ESCLUSIVA DELL'ARRIVO DELL'AUTOAMBULANZA

 

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Maxi rissa a Nemi in piazza Umberto I a suon di spranghe e coltellate tra nemesi e roccheggiani la notte appena trascorsa con un bilancio di 10 arresti per rissa aggravata, operati dai carabinieri della compagnia di Velletri diretta dal Capitano Davide Occhiogrosso, compresi i militari della stazione di Nemi al comando del Maresciallo Capo Fabio Adinolfi.

Sei sono i feriti di cui 2 sono stati trasportati all'ospedale di Albano e 4 a quello di Velletri. Le ferite sono state causate dai coltelli: tra i più gravi una lesione alla coscia e un'altra ad una mano. Tra le persone arrestate anche Giacomo Cavalieri conosciuto a Nemi con il soprannome di "Elvis" noto per avere un debole per le belle donne e per la sua stravaganza di look: sempre in moto, vestito in nero con lunghe basette alla "Elvis".

La rissa si è animata intorno alla mezzanotte, orario esatto in cui è arrivata la prima segnalazione ai carabinieri. Le pattuglie sono arrivate sul posto intorno alle 24 e 10 minuti, giusto il tempo di raggiungere piazza Umberto I. Poi sono arrivati i rinforzi.

La polizia di Genzano diretta dal V. Questore Marco Messina è intervenuta nella prima fase della rissa. I bastoni sono stati sequestrati mentre i coltelli non sono stati ancora trovati sebbene ne sia certo l'utilizzo da parte degli attori della rissa.

Gli investigatori ancora devono accertare il movente, secondo fonti non ufficiali però, sembrerebbe che un personaggio di Nemi, forse proprio Elvis ma non vi è certezza, avesse preso una cotta per una ragazza di Rocca di Papa e che questa si sentisse infastidita in maniera pesante da questo personaggio. Gli amici della ragazza di Rocca di Papa, all'ennesimo episodio sgradevole di costui nei confronti della ragazza, sarebbero partiti per una "spedizione" punitiva a Nemi, dove ad aspettarli erano pronti amici e parenti nemesi di questo personaggio. 

Durante la rissa sono state letteralmente distrutte due automobili appartenenti sempre a due persone coinvolte nella rissa. I dieci arrestati adesso si trovano ai domiciliari in attesa del rito per direttissima che si terrà nelle prossime ore. 




NEMI: MAXI RISSA A COLTELLATE IN PIAZZA UMBERTO PRIMO

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Una maxi rissa a Nemi in piazza Umberto I a suon di spranghe e coltellate tra nemesi e roccheggiani avvenuta la notte appena trascorsa con un bilancio di 10 arresti per rissa aggravata, operati dai carabinieri della compagnia di Velletri diretta dal Capitano Davide Occhiogrosso, compresi i militari della stazione di Nemi al comando del Maresciallo Capo Fabio Adinolfi.

Sei sono i feriti di cui 2 sono stati trasportati all'ospedale di Albano e 4 a quello di Velletri. Le ferite sono state causate dai coltelli: tra i più gravi una lesione alla coscia e un'altra ad una mano. Tra le persone arrestate anche Giacomo Cavalieri conosciuto a Nemi con il soprannome di "Elvis" noto per avere un debole per le belle donne e per la sua stravaganza di look: sempre in moto, vestito in nero con lunghe basette alla "Elvis".

La rissa si è animata intorno alla mezzanotte, orario esatto in cui è arrivata la prima segnalazione ai carabinieri. Le pattuglie sono arrivate sul posto intorno alle 24 e 10 minuti, giusto il tempo di raggiungere piazza Umberto I. Poi sono arrivati i rinforzi.

La polizia di Genzano diretta dal Vice Questore Marco Messina è intervenuta nella prima fase della rissa. I bastoni sono stati sequestrati mentre i coltelli non sono stati ancora trovati sebbene ne sia certo l'utilizzo da parte degli attori della rissa.

Gli inquirenti ancora devono accertare il movente, secondo fonti non ufficiali però, sembrerebbe che un personaggio di Nemi, forse proprio Elvis ma non vi è certezza, avesse preso una cotta per una ragazza di Rocca di Papa e che questa si sentisse infastidita in maniera pesante da questo personaggio. Gli amici della ragazza di Rocca di Papa, all'ennesimo episodio sgradevole di costui nei confronti della ragazza, sarebbero partiti per una "spedizione" punitiva a Nemi, dove ad aspettarli erano pronti amici e parenti nemesi di questo personaggio. 

Durante la rissa sono state letteralmente distrutte due automobili appartenenti sempre a due persone coinvolte nella rissa. I dieci arrestati adesso si trovano ai domiciliari in attesa del rito per direttissima che si terrà nelle prossime ore.

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08/07/2014 NEMI, BANDE RIVALI: UNA RISSA ANNUNCIATA



NEMI E TURISMO… TRA BUCHE, SENSI UNICI PSICHEDELICI E… MONNEZZA

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da un lettore che si definisce turista pentito:

Questa mattina, complice il caldo afoso, ho deciso di fare una gita a Nemi visto che è spesso presente sul vostro giornale. Ho preso la moto e sono partito. Arrivato al bivio che porta a Nemi imbocco la strada e trovo la prima sorpresa: la domenica è istituito il senso unico. Giro un po’ per le stradine (segnaletica carente e confusa) fino a quando un gentile signore mi dice che devo passare per la galleria. Ritorno sulla via dei Laghi e finalmente trovo la famosa strada della galleria e la seconda sorpresa. Sui lati della strada è sparsa immondizia per decine e decine di metri (guardi le foto), cosa indegna di un paese civile. Continuo il tragitto, arrivo alla galleria (terza sorpresa) dove fortunatamente mi sono salvato da una terribile caduta grazie alla bassa velocità: all’inizio, al centro e alla fine del tunnel ci sono 4/5 buche profonde almeno 10 cm che sono letali per motociclisti e ciclisti a causa del cecità momentanea che si prova entrando nella galleria. Forse avrei corso meno rischi e sarei arrivato anche prima se avessi scelto Milano come meta. Preso un veloce caffè (nel complesso il paesino è bello) me ne sono andato. Se questi sono i biglietti da visita, credo che non tornerò mai più a Nemi. 

Un turista pentito.

 

Risposta a cura della redazione Lazio de L'Osservatore d'Italia

Gentile Turista, ci dispiace che non ha voluto scriverci firmandosi con nome e cognome. Per dovere di precisazione le specifichiamo che il tratto con le buche ricade nel territorio di Nemi e la sporcizia ricade nel Comune di Velletri.  La competenza della manutenzione stradale e della pulizia è della Provincia di Roma, in quanto trattasi di una strada provinciale.

Capiamo che la sporcizia a terra sia sintomo di inciviltà e che le buche siano pericolossissime ma la invitiamo a non essere così drastico rispetto alla volontà di non tornare più a visitare un paese come Nemi, un gioiello di ricchezze archeologiche e naturalistiche incastonato nel Parco Regionale dei Castelli Romani.

Rimane il fatto che l’Ente Provincia di Roma ha delle grosse responsabilità, con le buche che ci sono potrebbero verificarsi incidenti mortali. I comuni di Nemi e Velletri per le loro competenze dovrebbero sollecitare la Provincia ad un monitoraggio costante e ad effettuare una pronta manutenzione del manto stradale e pulizia dei cigli. La Provincia di Roma dovrebbe anche, per quanto ancora resterà in vita prima della mutazione in Città Metropolitana, mettere in sicurezza, approfittiamo, la strada Nemorense che porta a Genzano e che ancora ha una corsia interdetta alla viabilità.

Detto questo sul Comune di Nemi pesa una ordinanza del Tar ben precisa: ossia quella di coadiuvare i vari attori in una conferenza dei servizi risolutiva alla messa in sicurezza del costone da parte dei privati nonché alla sollecitazione di intervento da parte della Provincia di Roma. I problemi sono diversi, egregio turista pentito, è vero che l’immondizia a terra è un campanello grave di inciviltà e i Comuni devono cercare di contrastare questo fenomeno ed è anche vero che le difficoltà sono varie, ma per favore non demorda, torni a visitare il paese delle fragole.




NEMI SCUOLA: MOZIONE "REFUGIUM PECCATORUM"

 

"Se il figlio di un nobile aggrediva uno schiavo, l'episodio veniva coperto o addirittura capovolto: lo schiavo si era ribellato e il guerriero aveva risposto. La famiglia dello schiavo torturato in cambio del silenzio avrebbe ricevuto un pasto caldo da mettere in tavola. E così se un fedelissimo del vassallo o re o capo faceva la stessa cosa, la dinamica era pressoché la stessa in virtù di una fedeltà mafiosa e deleteria. Questi episodi creavano malcontento nel resto del popolo, nella massa, lo zoccolo duro che si guadagnava il pane con il duro lavoro. E questi negli anni iniziarono a ribellarsi, tanto da dare vita a tante micro rivolte che però hanno generato negli anni un drastico indebolimento del sistema feudale o rete vassalla o come lo vogliamo chiamare".

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Tema scuola. La mia libertà di critica che va di traverso a più di qualcuno, mi porta a tornare su questa annosa questione. Ricordiamo che Nemi spesso e volentieri è specchio d'Italia, una questione che adesso si è risolta come si suol dire a tarallucci e vino o pane e nutella se vogliamo, con la pace delle coscienze collettive e prevacanziere. Sono bastate due mozioni (acqua di rosa) a mostrare i propri compassionevoli sentimenti per cancellare con un colpo di spugna tutte le responsabilità.

Perché ce ne sono di responsabilità, eccome se ce ne sono. Mi porterò dietro un vagone di critiche, ma l'ho messo in conto. Premetto che non penso che l'attuale sindaco Alberto Bertucci sia l'origine di tutti i mali, ma non penso neppure che sia giusto giustificare chi ha chiesto il voto promettendo di cambiare radicalmente lo stato dei fatti e non solo non è accaduto ma i miei forti dubbi mi spingono a credere che non ci abbia minimamente provato. E poi non si sta criticando l'operato presente bensì l'operato passato e presente perché prima l'attuale sindaco era ASSESSORE ALLA SCUOLA e poi primo cittadino.

La scuola cantiere, uno scempio che deturpa il paesaggio, è sempre lì a ricordare alla collettività che dev'essere finito e non ultimo a ricordare il fallimento delle politiche di sinistra e di destra. Perché non si sono mai terminati questi lavori? Colpa delle ditte? Basta come scusa? Ai posteri l'ardua sentenza. Anche se può apparire un discorso ostico da comprendere, in questa storia della scuola che si sta smantellando e svuotando anno dopo anno, a contribuire al suo perire lento è stata anche e soprattutto la convinzione di alcuni che una carica istituzionale, una bolla appiccicata momentaneamente sul petto potesse conferire poteri divini a loro e a tutti i propri famigliari.

Nella rete vassalla, i vassalli erano solitamente nobili medio rango, prevedeva una sorta di capo barbaro circondato da i suoi fedelissimi che si collocavano sempre su un alto gradino della scala sociale in quanto assoldati dal re, dal capo, insomma dei veri e propri guerrieri scelti. I benefici, gli onori e le immunità rendevano questi signori intoccabili in tutti gli ambienti. Questo sistema, progreditosi col tempo, non è stato affatto reciso da alcuno ma silente ha lavorato sempre sotto traccia producendo sangue, corruzione e morti bianche. Il crollo delle istituzioni in virtù di favoritismi e piaceri che sono tutt'ora deleteri per chi li produce e per chi li mette in atto.

Se il figlio di un nobile aggrediva uno schiavo, l'episodio veniva coperto o addirittura capovolto: lo schiavo si era ribellato e il guerriero aveva risposto. La famiglia dello schiavo torturato in cambio del silenzio avrebbe ricevuto un pasto caldo da mettere in tavola. E così se un fedelissimo del vassallo o re o capo faceva la stessa cosa, la dinamica era pressoché la stessa in virtù di una fedeltà mafiosa e deleteria. Questi episodi creavano malcontento nel resto del popolo, nella massa, lo zoccolo duro che si guadagnava il pane con il duro lavoro. E questi negli anni iniziarono a ribellarsi, tanto da dare vita a tante micro rivolte che però hanno generato negli anni un drastico indebolimento del sistema feudale o rete vassalla o come lo vogliamo chiamare.

Questa digressione serve a ricordare che con l'evoluzione del sistema sociale, della specie e con la nascita di un sistema democratico e la morte della monarchia, sono stati stilati quei principi fondamentali che oggi chi ha la sete di potere vorrebbe capovolgere per far spirare un pò di vento a favore di quella rete ormai sgangherata: non devono esserci diseguaglianze e discriminazioni di sesso o di razza o di condizioni personali e sociali. Non devono esserci figli o figliastri che generano malcontento che svuota le istituzioni e quei principi fondamentali che dovrebbero essere fulcro di qualsiasi famiglia che cresce i propri figli e la domenica si batte la mano sul petto chiedendo di essere lavato dai peccati. Questo concetto unito alla volontà di cercare voti in un ambiente che dovrebbe rimanere "intoccabile" come è la scuola ha generato un fuggi fuggi delle persone "normali" che non cercano escamotage per tirare avanti ma si alzano e vanno al lavoro tutte le mattine e che devono accompagnare i propri figli a scuola. Ora dovranno alzarsi prima, ma forse preferiscono una levataccia ad altro.

La stanchezza ha generato questo enorme migrare in altri lidi, persino da persone che si credeva non avrebbero mai portato via loro figli. E invece l'azione ha superato il verbo. Un verbo che non è stato utilizzato nella giusta maniera da chi avrebbe dovuto urlare e invece ha taciuto lasciando che si consumassero tra quattro mura episodi di discutibile moralità. Ma queste sono elucubrazioni mentali di chi non vuole semplicemente che finisca tutto nel dimenticatoio addolcito con un pò di pane e nutella e qualche schiumata in piazza.

Condividere, produrre e presentare mozioni che vogliono "salvare" la scuola non può essere un'azione che funge da refugium peccatorum. Da due anni a questa parte non ho visto banchetti in piazza per campagne di sensibilizzazione a favore della scuola, non ho visto azioni di trasparenza o mea culpa per episodi ACCIDENTALI, non ho visto volontà di abbattere quel malato sistema, non ho visto proteste o manifestazioni.

Adesso ci si è lavati la coscienza, si è tutti d'accordo nel salvare un bene comune, è bastata una letterina e una seduta per sentirsi tutti meglio. E già ci si è infilati il costume per andare al mare, poi forse, in corso d'opera il fato cambierà le cose e il vento spirerà di nuovo a favore tanto da ripresentarsi agli occhi della gente come i salvatori della patria. In fondo è così che funziona da millenni.

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NEMI, CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA VOTA A FAVORE DELLA SCUOLA

Redazione

Nemi (RM) – Ieri, giovedì 3 luglio 2014, si è tenuto un consiglio comunale straordinario sulla scuola. L'opposizione ha votato a favore della proposta della maggioranza in virtù di una presa di coscienza comune che la scuola sia da salvare. Partecipazione Democratica ha espresso il voto a favore ed esprime le sue motivazioni attraverso la seguente nota:

Partecipazione democratica, attraverso il suo consigliere  Stefania Osmari,  ha votato la mozione presentata dalla giunta Bertucci sulla scuola.  Un voto che non cancella le gravissime responsabilità che ricadono su tutta la destra nemese per averci messo del suo nell’aggravare una situazione, già di per se, difficile. Al netto delle indubbie difficoltà dovute alle sciagurate politiche di risparmio messe in atto dai governi nazionali di destra e di sinistra, la pattuglia della destra nemese, in questi 15 anni di governo, non solo non  ha fatto niente  per metterla al sicuro da questi provvedimenti (per esempio, è stata mai perseguita, in modo convinto, la via dell’inserimento  di Nemi nella Comunità Montana dei Castelli Romani?) ma addirittura, come detto, ne ha aggravato la posizione. Non è riuscita a terminare l’edificio nuovo della scuola, lasciandolo preda dell’incuria e del vandalismo. E’ stata molta attiva nel farne, dapprima, un area di consenso politico e, dopo l’esplosione della faida interna, il campo di battaglia della loro insensata guerra quotidiana.

Un clima di incertezze squarciato da continue polemiche che ha avuto e sta avendo un indubbio peso sulla mancata iscrizione di tanti bambini.

E la diminuzione del numero di bambini è l’origine dei guai della scuola di Nemi.  Grazie all’impegno e alle capacità del suo corpo docente, in questi anni, la scuola di Nemi è diventata una indubbia eccellenza (nonostante la destra). Non vorremmo che qualche docente, stufo di questa situazione, arrivasse a chiedere di essere trasferito. Sarebbe  il colpo di grazia, ovvero la fine.  

L’ennesima maceria prodotta dalla destra nemese.

La scuola è un bene comune, ed in quanto tale è compito dei cittadini, delle istituzioni delle forze politiche fare tutto il possibile per evitarne la chiusura.   E’ troppo importante. Partecipazione Democratica è pronta a fare la sua parte affinché questo importante presidio   continui ad rimanere nella  disponibilità delle future generazioni.

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NEMI: SCUOLA A SERIO RISCHIO CHIUSURA

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Chiara Rai

Nemi (RM) – Sembrerebbe che l'unica scuola di Nemi sia a rischio chiusura. Le medie, che negli ultimi anni hanno subito accorpamenti, non avrebbero raggiunto il numero minimo per poter formare classi. Il rischio c'è anche per le elementari.

Da sempre la scuola di Nemi si presenta come un cantiere incompleto e negli anni gli amministratori che si sono occupati della scuola non hanno fatto abbastanza per evitare questo lento decesso. Oltre a qualche corso collaterale, sport in odore di elezioni, gli interventi per la sicurezza e incolumità dei bambini non sono stati incisivi.

Basti pensare alle condizioni della palestra: non in sicurezza, umida e all'esterno incastonata in un cantiere oltretutto pieno d'immondizia. Solo dopo i controlli dei carabinieri e della Asl, è stato fatto qualche intervento. Il servizio di mensa scolastica ha suscitato polemiche su polemiche. Ma veramente ciò che ha contribuito maggiormente all'impoverimento del paese di una simile ricchezza è stata la strumentalizzazione politica. Ci spieghiamo meglio, ovvero è stato pensare che la scuola fosse un bacino di voti da cui attingere e quindi tutte le parti politiche o gli aspiranti politici vi hanno fatto campagna elettorale, tanto che la stessa moglie dell'attuale primo cittadino Alberto Bertucci non ha avuto il buon gusto di non candidarsi puntualmente ogni anno a genitore rappresentante d'Istituto, creando diversi malcontenti, talmente evidenti che c'è chi ha fatto fagotto e portato via i propri figli da Nemi a Genzano e molti altri lo faranno quest'anno.

Ogni anno, alle elezioni che hanno visto candidata Celestina Corcione, la scena era quella di vere e proprie elezioni amministrative: il marito che sulla rampa che porta alla scuola, bacia e saluta tutti e accompagna i suoi amici fino sull'uscio.

Sappiamo bene che qualche malpensante mette in giro le voci che il nostro giornale ha contribuito ad affondare l'istituzione scolastica grazie ad "tabella verità", ma è ben chiaro che ad affondarla è stata la sete di potere e di fare campagna elettorale dalla mensa, alla caldaia, agli infissi installati dagli amici del sindaco, ai gatti e ratti, alla scuola cantiere e ad elezioni degne di un celebre film tra i cui attori ricordiamo Robert De Niro e Al Pacino.

Chi è stato assessore alla Scuola è la stessa persona che indossa la fascia da Sindaco: parliamo di Alberto Bertucci che ha mosso i suoi primi passi di campagna elettorale proprio su quella rampa, dicendo che il malgoverno Cocchi stava facendo morire la Scuola e che solo lui sarebbe stato in grado di risollevare il Paese. Al nostro giornale sono arrivate denunce di genitori e di persone che non hanno voluto tacere rispetto a condizioni per nulla fantascientifiche.

Questo voler fare campagna elettorale nella scuola, si ricordi la spregevole missiva firmata da presunti genitori che affermavano che addirittura una docente facesse campagna elettorale in classe, ha distrutto la stessa Istituzione scolastica e adesso si cercano i colpevoli da mettere alla gogna mentre i responsabili sono coloro che siedono e si sono seduti in Comune che avevano la responsabilità così grande di far vivere un polmone fondamentale quale la cultura in un paese che invece pian piano diventa carente di servizi. La cultura è la linfa di ciascuna comunità, tagliata questa risorsa si tornerà al medioevo.

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NEMI: SCUOLA A SERIO RISCHIO CHIUSURA

 

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Chiara Rai

Nemi (RM) – Sembrerebbe che l'unica scuola di Nemi sia a rischio chiusura. Le medie, che negli ultimi anni hanno subito accorpamenti, non avrebbero raggiunto il numero minimo per poter formare classi. Il rischio c'è anche per le elementari.

Da sempre la scuola di Nemi si presenta come un cantiere incompleto e negli anni gli amministratori che si sono occupati della scuola non hanno fatto abbastanza per evitare questo lento decesso. Oltre a qualche corso collaterale, sport in odore di elezioni, gli interventi per la sicurezza e incolumità dei bambini non sono stati incisivi.

Basti pensare alle condizioni della palestra: non in sicurezza, umida e all'esterno incastonata in un cantiere oltretutto pieno d'immondizia. Solo dopo i controlli dei carabinieri e della Asl, è stato fatto qualche intervento. Il servizio di mensa scolastica ha suscitato polemiche su polemiche. Ma veramente ciò che ha contribuito maggiormente all'impoverimento del paese di una simile ricchezza è stata la strumentalizzazione politica. Ci spieghiamo meglio, ovvero è stato pensare che la scuola fosse un bacino di voti da cui attingere e quindi tutte le parti politiche o gli aspiranti politici vi hanno fatto campagna elettorale, tanto che la stessa moglie dell'attuale primo cittadino Alberto Bertucci non ha avuto il buon gusto di non candidarsi puntualmente ogni anno a genitore rappresentante d'Istituto, creando diversi malcontenti, talmente evidenti che c'è chi ha fatto fagotto e portato via i propri figli da Nemi a Genzano e molti altri lo faranno quest'anno.

Ogni anno, alle elezioni che hanno visto candidata Celestina Corcione, la scena era quella di vere e proprie elezioni amministrative: il marito che sulla rampa che porta alla scuola, bacia e saluta tutti e accompagna i suoi amici fino sull'uscio.

Sappiamo bene che qualche malpensante mette in giro le voci che il nostro giornale ha contribuito ad affondare l'istituzione scolastica grazie ad "tabella verità", ma è ben chiaro che ad affondarla è stata la sete di potere e di fare campagna elettorale dalla mensa, alla caldaia, agli infissi installati dagli amici del sindaco, ai gatti e ratti, alla scuola cantiere e ad elezioni degne di un celebre film tra i cui attori ricordiamo Robert De Niro e Al Pacino.

Chi è stato assessore alla Scuola è la stessa persona che indossa la fascia da Sindaco: parliamo di Alberto Bertucci che ha mosso i suoi primi passi di campagna elettorale proprio su quella rampa, dicendo che il malgoverno Cocchi stava facendo morire la Scuola e che solo lui sarebbe stato in grado di risollevare il Paese. Al nostro giornale sono arrivate denunce di genitori e di persone che non hanno voluto tacere rispetto a condizioni per nulla fantascientifiche.

Questo voler fare campagna elettorale nella scuola, si ricordi la spregevole missiva firmata da presunti genitori che affermavano che addirittura una docente facesse campagna elettorale in classe, ha distrutto la stessa Istituzione scolastica e adesso si cercano i colpevoli da mettere alla gogna mentre i responsabili sono coloro che siedono e si sono seduti in Comune che avevano la responsabilità così grande di far vivere un polmone fondamentale quale la cultura in un paese che invece pian piano diventa carente di servizi. La cultura è la linfa di ciascuna comunità, tagliata questa risorsa si tornerà al medioevo.

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NEMI, CORSO FILETEADO: MILLE RINGRAZIAMENTI DA PARTE DI SILVIA D'ONORIO

Redazione

Nemi (RM) – Successo per il corso di Fileteado Porteno tenuto dal Maestro Alfredo Genovese a Nemi, sala dei piccoli comuni, il 18  e 19 giugno  a Nemi  nella Sala dei piccoli Comuni. In due giornate circa 13 allievi hanno imparato un po' di storia  con la teoria ed un po' ti tecnica  con la pittura su una tavoletta di 25cm per 35cm. Il fileteado è un'antichissima tecnica decorativa Argentina, si tratta di decorazioni pittoriche nate dall'ingegno di 3" fileteadores ",Salvador Venturo, Vincente Brunetti e Cecilio Pascarella  insieme hanno pensato di colorare  i loro carri o furgoncini della frutta e verdura con decorazioni molto vistose e allegre  come anche frasi di buon auspicio, di buona fortuna. Con il passare degli anni  questa tecnica verrà sempre più usata , anche  sugli autobus pubblici, insegne commerciali e altro ancora. Soddisfatta Silvia d'Onorio, ha voluto ringraziare tutti coloro che hanno contribuito all'ottima riuscita dell'evento: "Ringraziamo il Sindaco Alberto Bertucci, l'assessore Edy Palazzi, per averci ospitato due giornate, per i manifesti affissi sia a genzano che a Nemi, il Bayron Bar per aver offerto uno splendido aperitivo con vista lago a tutti i partecipanti del corso, Zega Legnami per aver concesso il materiale da utilizzare al corso di pittura, L'associzione Centro Storico Genzano,  l'Avvocato Alessandro Biaggi, Cinzia Cocchi,  ed infine  grazie l'assessore Patrizia Mancini. Ringrazio ancora Cardis Pubblicità per aver curato la grafica dei manifesti e locandine, e altri sponsor come: bar giotto genzano, Elvidia piante e fiori". 




NEMI: ANCHE LA CONSIGLIERA STEFANIA OSMARI REPLICA A "INSIEME PER NEMI"

Redazione

Nemi (RM) – Non è tardata ad arrivare la nota del consigliere comunale di opposizione di "Partecipazione Democratica" Stefania Osmari la quale, chiamata in causa nella nota di "Insieme per Nemi" riguardante la Protezione Civile, ha inteso esprimere una breve riflessione. 

Ecco la nota di Stefania Osmari, consigliere comunale di opposizione di "Partecipazione Democratica" al Comune di Nemi:

Gentile Direttore, vorrei condividere una breve riflessione relativa alla nota di "Insieme per Nemi", pubblicata di recente.

Premesso che non è in discussione la libertà di opinione, ritengo quanto meno singolare l’affermazione “non è un attacco alla persona del consigliere Stefania Osmari”  e nel contempo l’ insinuazione che  la stessa persona  manchi di autonomia di giudizio ovvero che sia fiancheggiatrice dell’attività dell’amministrazione. Fare opposizione significa esercitare funzione di controllo e di stimolo, e valutare di volta in volta, con giudizio critico e senso civico, quando un atto possa costituire un’opportunità per il paese. 

Talvolta ci può essere condivisione nell’ottica del  bene comune.  Se, e quando, in sede di Consiglio Comunale è avvenuta una votazione favorevole, essa è stata frutto di un attento esame. A mio avviso questo è un modo di procedere dettato da senso di responsabilità e non da rancori personali e meno che mai da senso di colpa. E’ evidente che la denigrazione e lo svilimento della persona sono un esempio piuttosto discutibile di una modo di fare che non mi appartiene e che non trova alcuna legittimità tra le tante definizioni della politica, da quelle che si leggono sul “Devoto Oli” a quelle del  senso comune:  partecipazione,  condivisione, tentativo di  dare risposte ai problemi del mondo, cambiamento, emancipazione, presa di coscienza, lotta … e così via..

Francamente non so se essere più  sorpresa o più indignata. In realtà

mi era  già capitato di essere oggetto di  becere insinuazioni. Proprio in campagna elettorale un gruppo di sedicenti  genitori si erano premurati di far pervenire alle istituzioni di competenza una lettera anonima  con la quale mettevano  in discussione la mia onorabilità di persona e la mia professionalità. Considerato che ho sempre avuto il massimo rispetto per il ruolo che ricopro, ancora oggi ritengo che quell’inqualificabile atto fosse il risultato di una comunicazione degenerata e di una deriva desolante, dal punto di vista morale e politico di dibattito sulla cosa pubblica.

Non me ne voglia per questa “occhiata al passato”, ma si sa che il presente affonda le sue radici proprio nel passato. Il passato mi insegna a non sorprendermi troppo e nello stesso tempo mi ricorda che la politica non è protagonismo ma è sempre impegno e partecipazione.

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