NEMI: ADDIO SCENZINA!

Redazione

Nemi (RM) – E’ venuta a mancare questa mattina nella comunità di Nemi un pezzo di storia di Nemi: Ascenzina Fortuna detta Scenzina. Una persona amata a Nemi e stimata soprattutto per la sua capacità di dire le cose con parole semplici e schiette, senza girarci intorno. Per Scenzina non esisteva la mezza misura: o bianco o nero. Aveva un cuore immenso. La ricordano con tanto affetto tutti coloro che l’hanno conosciuta, soprattutto la sua grande e numerosa famiglia. In questi minuti si susseguono numerosi tributi a Scenzina anche sul gruppo Facebook “NON SEI NEMESE SE ALMENO UNA VOLTA”. Addio Scenzina! Un forte abbraccio!  




NEMI, PALAZZO EVACUATO: CONDOMINI DISPERATI PRONTI AD UN GESTO ECLATANTE

di Maurizio Costa

Nemi (RM) – Continuano i problemi all’interno della palazzina “I Gradoni” in piazza Roma 28 a Nemi: da ormai molti mesi, l’acqua piovana che si accumula nel parcheggio che sovrasta l’immobile continua ad entrare all’interno delle case dei condomini. “Se la situazione non verrà risolta – dichiarano alcuni abitanti dello stabile – siamo pronti ad occupare il municipio e ad incatenarci al suo interno. Non ce la facciamo più”. La situazione va avanti da molti mesi: il 5 marzo di quest’anno, il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, con un’ordinanza sindacale, ha stabilito di “sgomberare immediatamente l’edificio e la conseguente interdizione temporanea all’accesso agli appartamenti dall’interno 7 all’interno 12 compreso”.

Quest’ordinanza ancora sussiste e i condomini non sanno più dove andare. E intanto, l’acqua continua ad inondare le case: le infiltrazioni che provengono dalle pareti adiacenti al muro che sorregge il parcheggio, si riversano all’interno degli appartamenti, infiltrandosi nei lampadari dei piani sottostanti e cadendo sui letti dei bambini. “Stiamo sempre con il pensiero – dichiarano alcuni inquilini – non possiamo lasciare le nostre case, sennò l’acqua arriverebbe fino al primo piano”.

La famosa ordinanza, però, oltre che ad obbligare allo sgombero, ordina che vengano fatti i lavori di regimentazione delle acque nel parcheggio soprastante l’immobile. E l’esecutore del lavoro dovrebbe essere “il condominio “Domus Ninfea Egeria” e la Società Se. Fo. Immobiliare S.r.l., che dovranno effettuare dei carotaggi e i lavori necessari per porre fine al problema della stagnazione dell’acqua nel parcheggio.

I lavori non sono stati fatti e le persone ancora non potrebbero occupare le loro case: “Noi paghiamo il mutuo – continua un condomino – e non possiamo sopportare questa situazione. Quando abbiamo provato ad entrare nel parcheggio per sturare i buchi di scolo dell’acqua dalle foglie siamo stati denunciati”. Tra l’altro, secondo gli inquilini “quel parcheggio apparterrebbe al nostro condominio e non a quello della “Domus Ninfa Egeria””.

L’otto ottobre del 2014 un sopralluogo della Asl Roma H aveva stabilito che a ridosso del terrapieno “non sono state rilevate su pareti, soffitti e pavimenti, umidità o segni di infiltrazione d’acqua in atto”, ma la situazione ad oggi è ancora molto grave, come si può vedere dalle foto. Gli inquilini hanno dovuto creare delle grondaie all'interno delle loro case per cercare di incanalare l'acqua e portarla fuori casa.

La Se. Fo. dovrebbe rimediare alla situazione, in caso contrario i condomini sono pronti ad un gesto eclatante. Tra l’altro, il Comune dovrebbe, in questi casi, rimediare e farsi carico dei lavori. Dopo i crolli che ci sono stati nelle zone alluvionate nel Nord Italia, bisogna stare molto attenti a questi segnali d’allarme, che rischiano di tramutarsi in vere e proprie tragedie.




NEMI: ANCORA PARCHEGGI SELVAGGI

Redazione

Nemi (RM) – Che a Nemi ci fosse un caos di parcheggi selvaggi lo avevamo già scritto ed è stato sottolineato anche da diversi cittadini che ormai hanno un book infinito di foto di mezzi in sosta selvaggia. Anche oggi, un piccolo tributo, che immortala un automezzo sullo stallo dedicato ai motocicli e per di più accanto al gabbiotto della Polizia Locale di Nemi. Dove sono i controlli?




NEMI: PER IL BENE DEL PAESE…

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Se Nemi è lo specchio d’Italia, allora possiamo ben capire come siamo messi. Questo lunedì il segretario comunale Ivano Moreschini ha lasciato il Comune perché evidentemente ha trovato miglior trattamento economico rispetto al suo impegno. Con tutta probabilità la sua destinazione sarà il Comune di Segni, oltre 60 chilometri quadri per quasi 10 mila abitanti contro le duemila anime di Nemi. Ora c’è il toto scommesse su chi varcherà la soglia del palazzo, con l’auspicio che sia un segretario di “ferro” che magari riesca a concedere ai giornalisti, senza distinzione di razza, sesso e /o testata, di poter fotografare e riprendere le sedute di Consiglio Comunale. Per ora va in voga il dictat che solo un giornalino in particolare, quello di “corte” per intenderci, ha ampio spazio di poter fotografare e registrare all’interno dell’Aula consiliare.

Comunque non c’è da sorprenderci perché la propaganda di regime è nota sin dal 1925, se non prima ancora. All’epoca c’era il programma di "nazionalizzazione" del tempo libero, dai divertimenti agli sport al dopolavoro. Insomma si metteva la firma un po’ dappertutto, persino su gadget e calendari. E anche un calendario può diventare un tormentone propagandistico dove i “messaggi promozionali” non sono poi così celati. Ma dove vige il “tutto, tutto, niente, niente” si sa, folgorati dalla paradisiaca immagine di un paesino incastonato nel verde, ci si commuove per tutto, anche per le carrozzine.

Ho sentito piangere il bosco in questo periodo: sono stati mozzati molti alberi, tanti i rami caduti a terra che testimoniano un taglio netto non solo della “barba” incolta ma vere e proprie “ferite” ai nostri begli arbusti.

Ho notato come si sta ulteriormente evolvendo l’assetto delle amicizie: gli amici fedeli che si trasformano in capri espiatori, la cerchia e scia che come un elastico sbrindellato si restringe e si riallarga a seconda delle briciole in ballo da elargire. Galeotta è l’opportunità e allora, meglio tacere. Perché metterci la faccia? L’immagine è rimasta ad un fotofinish sbiadito. La scorsa settimana, esattamente venerdì scorso, è stato approvato l’atto aziendale della sanità dei Castelli Romani (Asl RmH) e Nemi non era presente con nessun rappresentate del Comune. Eravamo impegnati in qualcosa di più grande piuttosto che votare a favore o sfavore dell’enorme cambiamento in ambito sanitario che sta colpendo il territorio castellano? Probabilmente sì: tra calendari e tesseramenti c’era altro da fare. Quella strana creatura camaleontica con i tentacoli chiamata “politica” riesce a confondere le idee anche in un piccolo paese specchio d’Italia.

Forza Italia è in maggioranza e nell’opposizione e il centrosinistra sembra voler imitare il governo delle larghe intese, il tutto a seconda dei temi proposti, “per il bene del paese”. Una frase macigno che ci proietta un passo ancora più indietro: “il bene del paese”. E mentre le poltrone si rinnovano e qualcuno cade dalla sella, ci si avvicina a Natale e poi arriverà la primavera, in attesa che rifioriscano gli intenti e la giustizia dormiente.




NEMI, PALAZZO EVACUATO: ANCHE PER QUESTA VICENDA IL COLPEVOLE E' SEMPRE LO STESSO

di Angelo Parca 

Nemi (RM) – Lo scorso marzo abbiamo dato notizia dell’ordinanza del Sindaco di Nemi Alberto Bertucci con la quale venivano evacuate otto famiglie dal palazzo di piazza Roma 28 (il condominio “I Gradoni”) a causa di copiose infiltrazioni d’acqua. L’ordinanza di sgombero firmata da Alberto Bertucci a tutela della pubblica incolumità e salute dei condomini stessi, riguarda la palazzina a ridosso della montagna in cima alla quale c’è una struttura adibita a parcheggio che è lì da tempo immemore. La questione ha avuto numerosi sviluppi e si sta trascinando da un ricorso all’altro nelle aule dei palazzi di giustizia amministrativa.

Ma anche per quella vicenda il Comune di Nemi, tramite la propria Commissione Disciplinare composta dal Segretario Comunale Ivano Moreschini, dal Responsabile dell’Area Tecnica l’Architetto Rosanna Galanti e dal Responsabile dell’Area Vigilanza Gabriele Di Bella, ha trovato il colpevole!

Si, avete indovinato, è sempre lui, il Maresciallo della Polizia Municipale di Nemi Filippo Merlonghi, sul quale da un po’ di tempo vengono scaricate le responsabilità di tutto ciò che non va nella città di Nemi. Peccato che basti poi spulciare le carte ed osservare con un minimo di equilibrio l’accaduto per rendersi conto che ancora una volta (l’ennesima) Filippo Merlonghi sembra essere stato usato come capro espiatorio come fosse un parafulmine di responsabilità imputabili a chi non ha dato seguito a quanto dallo stesso vigile urbano ha puntualmente relazionato.

Detto che la situazione dello stabile in oggetto, era già ben nota al Comune di Nemi da molto tempo, in data 31 gennaio 2014 il Maresciallo Merlonghi riceve nell’Ufficio di Polizia Urbana una segnalazione telefonica e si reca presso l’abitazione di una delle condomini della palazzina di piazza Roma 28 dove constata come la fuoriuscita di acqua chiara da un lato della parete perimetrale stava provocando l’allagamento della cucina. Il Maresciallo diligentemente generalizzava la signora quale richiedente l’intervento e non essendo un tecnico competente ad accertare le cause della fuoriuscita chiedeva un sopralluogo del competente settore tecnico del Comune di Nemi per una ulteriore verifica dello stato dei luoghi. Il tutto, nero su bianco, con una propria relazione protocollata ed indirizzata al proprio Comandante, Gabriele Di Bella ed al responsabile dell’Ufficio Tecnico Comunale “per opportuna e doverosa conoscenza per il prosieguo di competenza”.

A distanza di ben 16 giorni dalla presentazione della relazione, il Comandante della Polizia Locale scrive al Maresciallo Filippo Merlonghi chiedendogli “quali iniziative sono state poste in essere al momento al fine di valutare e rimuovere la situazione di pericolo”. Come se fosse nelle possibilità di un semplice vigile urbano risolvere in quattro e quattro otto l’annosa problematica della palazzina. Forse si pretendeva che il buon Merlonghi si dotasse di pantaloncini corti d’ordinanza, stivaloni di gomma e mocho vileda per presidiare il complesso edilizio?

Passano altri tre giorni ed il 19 febbraio finalmente il comandante Gabriele Di Bella effettua, insieme al personale della Asl, un sopralluogo congiunto nell’immobile di viale Roma e presenta una relazione che non si discosta da quanto già constatato nel sopralluogo dal Maresciallo Merlonghi.

Successivamente in data 1 marzo interviene il Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Roma che dopo un  precedente sopralluogo redige un fonogramma in cui attesta la presenza “di vistose infiltrazioni d’acqua nella parete in adiacenza al terrapieno sulla cui sommità insiste un parcheggio” richiedendo provvedimenti contingibili ed urgenti a salvaguardia dell’incolumità delle persone e alla preservazione dei beni. Il tutto “sotto la guida di tecnico qualificato e responsabile” e non certo di un semplice vigile urbano come qualcuno sembrava pretendere. Di conseguenza il 5 marzo il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci emette l’ordinanza di sgombero dell’immobile che da la stura anche ad una serie di controversie legali con gli amministratori ed i proprietari dell’immobile ancora oggi in essere.

A questo punto ci sono responsabilità da scaricare ed allora ecco la solita vittima da immolare sull’altare sacrificale. Ancora una volta l’ultima ruota del carro, il vigile che doverosamente aveva risposto ad una segnalazione di un cittadino e, constatata la situazione, richiesto l’intervento di chi di competenza. Il Maresciallo Merlonghi viene accusato di “negligenza” e finisce sotto commissione di disciplina. Nonostante le sue giustificazioni a giugno viene addirittura condannato al pagamento di una multa di importo pari a due ore di retribuzione. E la motivazione? Secondo la Commissione Disciplinare il comportamento di negligenza nell’esecuzione dei compiti assegnati ( ????? ) del vigile urbano “ha posto il Comune in situazione di impossibilità ad intervenire senza l’ausilio non dovuto della Asl e dei Vigili del Fuoco”.

Un intervento “non dovuto” che si sarebbe potuto certamente evitare se chi di competenza avesse ottemperato prontamente alla richiesta di intervento contenuta nella relazione scritta rimessa dal Merlonghi nelle mani del Comandante della Polizia Locale con protocollo del 3 febbraio 2014.

Anche stavolta restiamo in attesa di una qualche risposta da parte del Sindaco di Nemi Alberto Bertucci, dal Consigliere con delega al Personale Sig. Ibba Gianni o dal Consigliere con delega all’Ufficio stampa e relazioni esterne Sig. Libanori Giovanni, che continuano a osservare il silenzio su situazioni che invece avrebbero bisogno di convincenti spiegazioni.

 

 




NEMI: PROCESSO PENALE AL SINDACO ALBERTO BERTUCCI RINVIATO PER 5 VOLTE

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Al Tribunale di Velletri un nuovo rinvio al prossimo 10 febbraio 2015 per la quinta udienza del processo penale che vede coinvolto il sindaco di Nemi Alberto Bertucci che insieme ad altri è stato rinviato a giudizio con l’accusa di turbativa d’asta e frode nei pubblici incanti.

Nell’udienza di martedì 4 novembre 2014 presso il Tribunale di Velletri il Giudice ha ritenuto di rinnovare la seduta in quanto ancora una volta c’e’ una mancata notifica a carico dell’ex responsabile dell’Ufficio tecnico Miglietta, il quale si sarebbe reso irreperibile e per questo avrebbe prodotto la mancata notifica.

Per quanto riguarda Riccardo Schiaffini e Alberto Bertucci invece, dichiarati contumace, il processo potrà proseguire anche in loro assenza. Nulla di fatto dunque per questo ennesimo rinvio che vede ancora i “vizi di notifica” attori principali di un processo che attende da due anni di andare in dibattimento.

Si riuscirà a notificare a Miglietta per la prossima udienza?


Ben 5 udienze rinviate per vizi di notifica:

–    dal 7 novembre 2012 al 12 febbraio 2013

–    dal 12 febbraio 2013 al 14 novembre 2013

–    dal 14 novembre 2013 al 17 giugno 2014

–    dal 17 giugno 2014 al 4 novembre 2014

–    dal 4 novembre 2014 al 10 febbraio 2015


La vicenda:

L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti. Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato ad Alberto Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.
 




NEMI: CIMITERO A SECCO PER OGNISSANTI – CINZIA COCCHI DENUNCIA IL DISSERVIZIO

Redazione

Nemi – Primo novembre 2014 ore 12 non c'è acqua a sufficienza nel cimitero di Nemi il giorno della commemorazione di Ognissanti. A registrare personalmente questo disservizio è il consigliere comunale di Insieme per Nemi Cinzia Cocchi, "purtroppo devo rilevare che oggi si è verificato un grave disservizio – dice Cocchi – a causa della carenza d'acqua al cimetero: i recipienti riempiti alla buona di fatto contengono acqua stagnante e le lamentele sono state molte". Infatti Cinzia Cocchi fa sapere che i diversi visitatori che alle 12 si trovavano al camposanto di Nemi, soprattutto persone venute da fuori il paese, hanno avuto a che lamentarsi di questo disservizio che in un occasione come quella di Ognissanti che precede alla giornata dei defunti andrebbe sicuramente evitato, "dispiace constatare – conclude Cocchi – che sia stata da parte dell'amministrazione comunale poca attenzione a questa ricorrenza che sicuramente merita monitoraggio e servizi tanto quanto altre feste di piazza che vengono organizzate nel corso dell'anno. Parliamo di carenza d'acqua in un cimitero con tutti i fiori freschi che i visitatori portano ai loro cari defunti soprattutto in queste due giornate a loro dedicate. Purtroppo spiace evidenziare che si tratta di una problematica non affatto occasionale bensì di una criticità che ormai si ripete già da due anni". La mancanza d'acqua è inoltre un problema più volte segnalato dagli stessi cittadini all'amministrazione e di fatto ancora non risolto. 




NEMI: UNA STORIA DI SENTENZE, RITARDI E… CAPRI ESPIATORI?

Redazione

Nemi (RM) – Quella che andiamo a raccontare è una storia, a nostro parere, paradossale che forse poteva accadere solo a Nemi. Una storia iniziata più di dieci anni fa a Nemi e non ancora conclusa, una storia che ha visto già punita la persona forse meno colpevole di tutti e che rischia di arrecare danni alle casse comunali e di conseguenza alle tasche dei cittadini. Tutto parte da una multa per violazione al Codice della Strada nell’ormai lontano 2003 e la somma originaria da incassare era di € 275,73 con tanto di emissione di cartella esattoriale da parte di Equitalia.  Tra vari ricorsi si arriva infine al Tribunale Civile di Roma che fissa al 21 maggio 2012 l’udienza tra il cittadino multato ed il Comune di Nemi. All’udienza è però presente solo l’appellante, mentre il Comune di Nemi, non è rappresentato da nessuno e viene dichiarato contumace.

La sentenza, in assenza di controdeduzioni, è favorevole al ricorrente, il Giudice accoglie l’appello e condanna il Comune di Nemi alla rifusione dei due gradi di giudizio liquidandoli in 850 euro oltre gli accessori dovuti per legge. Come si suol dire, “cornuti e mazziati”.

Il Comune di Nemi invece di intascare i soldi della contravvenzione  si vede condannato a sborsare circa cinque volte tanto! Ma il bello (o il brutto) della storia deve ancora venire.

Il 21 gennaio 2013 al Comune di Nemi arriva la richiesta di pagamento dell'importo dovuto con  annessa la relativa sentenza del Tribunale. A questo punto c’è solo da pagare, ma il 24 febbraio il responsabile dell’area vigilanza di Nemi, il comandante Gabriele Di Bella, invia un fax allo studio legale romano chiedendo di pazientare fino al riconoscimento del debito fuori bilancio e contestualmente di inviare la parcella definitiva con le indicazioni necessarie alla futura liquidazione.

In risposta lo Studio Legale invia la fattura in data 24 maggio 2013. Passano i mesi e nessuno provvede alla liquidazione, fin quando stufo di aspettare lo Studio Legale in data 5 dicembre 2013 invia un atto di precetto con la somma di nuovo maggiorata dalle ulteriori spese legali fino ad arrivare a ben 1.364 euro! Il pagamento, divenuto ormai inevitabile con l’atto di precetto, deve essere effettuato entro e non oltre 10 giorni.

In data 10 dicembre 2013 il Comandante della Polizia Municipale di Nemi Gabriele Di Bella affida la pratica, trascurata per un anno, ad un suo sottoposto, il maresciallo Filippo Merlonghi, da poco nominato responsabile del procedimento Cds, che si ritrova la “patata bollente” tra le mani.

E qui viene il colpo di genio, perché è proprio quest’ultimo ad andarci di mezzo, autentico capro espiatorio di una vicenda che palesemente sembra avere ben altri colpevoli. Il maresciallo Filippo Merlonghi, che peraltro tra fine dicembre 2013 e i primi di gennaio 2014 è stato assente dal servizio prima per ferie e poi per aver subito un intervento chirurgico,  come rientrato in servizio visiona l’atto di precetto ed il 14 gennaio 2014 trasmette nota al Comandante Gabriele Di Bella al fine di provvedere alla liquidazione.

Il pagamento però non avviene, tra richieste di ulteriori chiarimenti da parte del Comandante Di Bella e risposta del Maresciallo Merlonghi. Ed ecco che ai primi di febbraio 2014 il Comandante Gabriele Di Bella contesta al maresciallo Filippo Merlonghi la lungaggine (?) nei tempi di trattazione della pratica e lo mette sotto Consiglio di disciplina.

Incredibilmente la Commissione Disciplinare, presieduta dal Segretario Comunale dott. Ivano Moreschini, lo condanna, imponendo all’operatore di polizia locale una multa pari ad un’ora di retribuzione. In poche parole il maresciallollo Filippo Merlonghi è stato riconosciuto unico colpevole e condannato per aver ritardato di qualche giorno la trattazione di una pratica che qualcun altro ha tenuto in un  cassetto per oltre un anno!

A questo punto è lecito porsi qualche domanda:

– Perché la sentenza arrivata al protocollo del Comune di Nemi il 21 gennaio 2013 non è stata liquidata in tempi brevi?

– Com’è possibile che il responsabile dell’Area Vigilanza del Comune di Nemi contesti al maresciallo Filippo Merlonghi di non aver posto in essere tutte le modalità ed attenzioni che la particolarità dell’atto richiedeva quando risulta che lo stesso comandante Gabriele Di Bella abbia di fatto permesso che la pratica venisse trascurata dal 21 gennaio al 10 dicembre 2013?

– Lo stesso Gabriele Di Bella ha presentato la richiesta di riconoscimento del debito fuori bilancio al Consiglio Comunale come da lui faxato allo studio legale romano?

– Sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti di tutti coloro che avrebbero dovuto dar seguito alla liquidazione della sentenza prima dell’assegnazione della pratica al maresciallo Merlonghi quasi un anno dopo la sua notifica? Oppure si è inteso punire soltanto quest’ultimo?

– Com'è possibile che ad oggi l'importo del credito vantato dallo studio Legale ancora non risulta liquidato e c'è il fondato rischio di un ulteriore aggravio delle spese?

– E proprio per evitare l’aggravio delle spese il Segretario Comunale, Ivano Moreschini, oltre ad emettere il provvedimento sanzionatorio nei confronti del maresciallo Merlonghi, non doveva verificare se inizialmente la sentenza e successivamente il precetto fossero stati liquidati nei tempi dovuti?

– Com’è possibile che, in un contesto familiare com'è il Comune di Nemi, il Sindaco e  l’assessore delegato al personale abbiano autorizzato ed avallato con il loro silenzio una simile ingiustizia ?

Un invito, infine, al restauratore di via del Municipio affinché, per evitare disguidi o cattive interpretazioni nel modo di esercitare la legge da parte della Commissione Disciplinare dell'Ente, di rimuovere la targa esposta in vetrina all'ingresso del laboratorio e che per dovere di cronaca ne riportiamo il contenuto nell'immagine allegata all'articolo "La Legge non è uguale per tutti"

Restiamo in attesa di risposte da parte dell'amministrazione comunale, che non mancheremo di pubblicare.




NEMI, BIBLIOUP: UN "BIBLIOFLOP" CHE ANDAVA ORGANIZZATO MEGLIO!

di Chiara Rai

Nemi – Anziché BiblioUp, il festival organizzato a Nemi, dal punto di vista organizzativo verrebbe da dire “BiblioFlop”, lo diciamo dopo aver monitorato i tre giorni di evento organizzato dal Consorzio SBCR – Sistema Bibliotecario Castelli Romani, in collaborazione con la Fondazione FCCR – Cultura Castelli Romani, la Regione Lazio, la Provincia di Roma, il Comune e la Pro-loco di Nemi e tutti gli altri comuni dei Castelli Romani. La location prescelta è stata la graziosissima Nemi, una bomboniera di paese che è stato rivoluzionato per l’occasione.

Immaginiamo che il Consorzio abbia dialogato con l’amministrazione comunale per mettere appunto il piano logistico prettamente concreto di come predisporre location, calendario ed orario degli eventi. Di fatto ci sembra si sia verificato un vero e proprio cortocircuito tra il Consorzio e l’amministrazione comunale o Pro loco di Nemi che sia.

Il più grave degli errori, a nostro parere, è stato quell’enorme tendone bianco all’entrata del Paese. Ci spieghiamo meglio: è stata allestita una immensa tensostruttura in piazza del Crocifisso togliendo per una intera settimana i parcheggi ai nemesi. Togliere i pochi parcheggi presenti a Nemi centro significa mandare in tilt la cittadina: tra autobus e macchine con le quattro frecce in giro tondo per piazza Roma si è creata una vera e propria competizione all’ultimo stallo e un caos notevole.

Prima di tutto la tensostruttura è apparsa sproporzionata rispetto le dimensioni della piazza, tant’è che in parte è finita sulla carreggiata in curva, creando non pochi disagi ad una viabilità già compromessa dalle ormai permanenti transenne che hanno occupato metà della via Nemorense, subito dopo l’uscita dal paese in direzione Genzano.

Secondo poi, ancora più assurdo è che la Pro Loco o l’amministrazione comunale di Nemi, con tutta probabilità, non ha fatto presente al Consorzio che di 24, 25, e 26 ottobre nella cittadina delle fragole fa un gran freddo, a tal punto che risulta impossibile per gli ospiti trovarsi a loro agio in una tenda non riscaldata. Figuriamoci se avesse piovuto, l’acqua sarebbe arrivata alle caviglie degli spettatori che avrebbero assistito ai diversi eventi in programma con i piedi letteralmente a mollo.  

Ma fortunatamente non è piovuto e a parte il freddo si sarebbe potuto resistere dentro la mega tenda allestita ma, dulcis in fundo, alcuni eventi tra i quali il più importante e cioè il concerto di Simone Cristicchi è stato trasferito damblé, durante il corso del festival, nella sala pattinaggio del Castello Ruspoli. Una location sicuramente più piccola rispetto al grande tendone bianco ma almeno al coperto.

Domanda: perché non si è pensato prima ad allestire la sala del Castello ed evitare che l’enorme tensostruttura stazionasse vuota, ingombrante e senza utilità in piazza del Crocefisso dove sono stati sacrificati dei parcheggi fondamentali per i residenti?

Senza voler entrare nel merito degli orari del festival, ribadiamo che a Nemi dopo le 19, di solito non gira nessuno di questa stagione che ripetiamo essere notoriamente fredda rispetto ad agosto o settembre, mesi, al contrario, ideali per accogliere questo importantissimo evento che nel merito è degno di avere una accoglienza da red carpet.

A dare manforte alla teoria dell’orario poco azzeccato è anche il fatto che alcuni eventi in programma alle 18 sono stati anticipati di un ora, ciò significa che probabilmente non è stata messa in conto neppure l’entrante ora solare. Dunque ancora confusione.

Questa sera, ovvero intorno alle 22:30 di domenica (quando gran parte delle persone sono in casa perché l’indomani ricomincia lavoro e scuola), Simone Cristicchi metterà piede a Nemi per presentare con chitarra e voce il libro “Magazzino 18”. Non sarebbe stato più opportuno scegliere altro orario?

Ieri sera, sabato, nella tensostruttura ci saranno state si e no 10 persone. Peccato. Peccato davvero. Nel pomeriggio ci sono state certamente più persone, non sarebbe stato meglio concentrare gli eventi di pomeriggio?

Inoltre, sulle varie testate giornalistiche locali e non si è annunciato in pompa magna che Camilleri avrebbe presentato il Festival a Nemi, ma di fatto nessuno lo ha visto perché lo scrittore è stato registrato in un video. Si aspettava il ministro Franceschini: E’ venuto a Nemi? Le idee in proposito sono discordanti e se ha partecipato non ci è dato saperlo, ma comunque in pochi se ne saranno accorti.

L’idea di questo Festival è ottima, il logo è azzeccato, la pubblicità c’è stata e speriamo che ritorni a Nemi ma l’auspicio è che torni con un'organizzazione migliore che permetta di fruire a pieno del ricco calendario proposto.

Come al solito la nostra maniera di fare informazione si diversifica e non a tutti va a genio. Però il diritto di critica è ancora fortunatamente vigente in questo paese. Viva BiblioUp ma bisogna rivedere tempi e modi.   




NEMI: ALBERTO BERTUCCI SINDACO DI NEMI RINVIATO A GIUDIZIO PER TURBATIVA D'ASTA E FRODE

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Il prossimo 4 novembre la quinta udienza del processo che vede imputato per turbativa d'asta e frode nei pubblici incanti il sindaco di Nemi Alberto Bertucci rispetto lo stesso comune che amministra. Dopo due anni e quattro rinvii, si arriva dunque alla quinta udienza per il sindaco imputato di Nemi. L'udienza è fissata per il prossimo 4 novembre 2014. L'inizio del dibattimento è stato rinviato per ben quatro volte: dal 7 novembre 2012 si era finiti al 12 febbraio 2013, dal 12 febbraio 2013 al 14 novembre 2013, dal 14 novembre 2013 al 17 giugno 2014.

Ogni volta i difensori degli imputati, tra cui lo stesso Alberto Bertucci, contestano vizi di notifica e così il tempo passa e il processo non inizia mai. Chissà se in questa quinta udienza avrà inizio il dibattimento.

L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti.

Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato ad Alberto Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.




NEMI: QUINTA UDIENZA PER IL SINDACO ALBERTO BERTUCCI RINVIATO A GIUDIZIO PER TURBATIVA D'ASTA E FRODE NEI PUBBLICI INCANTI

 

Alberto Bertucci sindaco di Nemi è imputato in un processo con l'accusa di aver turbato in concorso con altri una gara per uno scuolabus

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Arriva la quinta udienza del processo che vede imputato per turbativa d'asta e frode nei pubblici incanti il sindaco di Nemi Alberto Bertucci rispetto lo stesso comune che amministra. Dopo due anni e quattro rinvii, si arriva dunque alla quinta udienza per il sindaco imputato di Nemi. L'udienza è fissata per il prossimo 4 novembre 2014. L'inizio del dibattimento è stato rinviato per ben quatro volte: dal 7 novembre 2012 si era finiti al 12 febbraio 2013, dal 12 febbraio 2013 al 14 novembre 2013, dal 14 novembre 2013 al 17 giugno 2014.

Ogni volta i difensori degli imputati, tra cui lo stesso Alberto Bertucci, contestano vizi di notifica e così il tempo passa e il processo non inizia mai. Chissà se in questa quinta udienza avrà inizio il dibattimento.

L’accusa ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune di Nemi e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti.

Miglietta, dopo aver bandito la gara avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, aveva indicato ad Alberto Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di euro 49 mila 950 Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta (euro 48 mila 126 iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.