NEMI: QUANDO SI E' DI "SINISTRA PER CASO"

Redazione

Nemi (RM) – A seguito dell'intervista a Massimiliano Conte, attuale segretario del Pd di Nemi, pubblicata lo scorso mercoledì 4 dicembre, riceviamo e pubblichiamo una nota che ci è giunta da un cittadino che si definisce "Compagno nemese".

Ecco la nota:

Certo è che dopo aver letto l’intervista a Massimiliano Conte del Pd di Nemi mi sono chiesto ove fossero ancora politicamente collocate queste persone che si dichiarano di sinistra o dir si voglia di centrosinistra, dato soprattutto, l’atteggiamento Veltroniano assunto con tanto di caratteristico fumo di pipa, un costume rappresentativo di chi ostenta il nulla ed è “di sinistra per caso”. 

Il suo voler demolire con poche righe le giunte di destra salvando però quella di Alberto Bertucci è decisamente stupefacente: uno schiaffo ai valori condivisi da tutti i compagni di sinistra e agli uomini veri che si dichiarano di sinistra.

Infatti è Massimiliano Conte che dice riferendosi ad Alberto Bertucci: “Sicuramente è il miglior sindaco di centro-destra che abbiamo mai avuto”.

Se si è di sinistra si è di sinistra sempre e non si salva nessuno. Non può esistere il concetto di "migliore" quando si parla di destra o sindaci di destra. La proprietà privata è un furto (Marx) ma la Poligest ha diritto a mettere a posto il castello senza speculazioni.

Caro Massimiliano Conte ti ricordo che Enrico Berlinguer insegna che: “Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi." Perciò il castello va espropriato a costo zero, e Alberto Bertucci fa parte della banda di destra e va messo in soffitta o in cantina, in poche parole fuori, senza se e senza ma!

Basta con queste ipocrisie! Nessuna alleanza è tollerabile rispetto a coloro che hanno rovinato Nemi, il paese è salvo grazie al Compagno, e uso la maiuscola, Vairo Canterani che tramite la variante di salvaguardia ha salvato il verde di Nemi. L’unico ad aver affrontato a testa alta speculatori e costruttori. Fin quando non è arrivato Alberto Bertucci e ha pagato a Ilcesa oltre 300 mila euro per non aver consentito la speculazione del paese. Se ci fosse stato Vairo Canterani si sarebbe opposto fino alla fine e non avrebbe pagato nulla. Insomma caro segretario del Pd di Nemi: con Alberto Bertucci vacce te! I compagni sono altra cosa e restano coerenti con la loro linea politica di sempre. 

Un compagno nemese

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NEMI, PALAZZO RUSPOLI: INTERVISTA AL SEGRETARIO PD MASSIMILIANO CONTE




NEMI, PALAZZO RUSPOLI: INTERVISTA AL SEGRETARIO PD MASSIMILIANO CONTE

Redazione

Nemi (RM) – In merito agli ultimi accadimenti riferiti a Palazzo Ruspoli, publichiamo una intervista al segretario del PD di Nemi Massimiliano Conte in merito alla Interrogazione presentata da Partecipazione Democratica sul progetto di recupero di Palazzo Ruspoli 

Abbiamo avuto la segnalazione che Partecipazione Democratica ha presentato una interrogazione alla Giunta comunale chiedendo spiegazioni sulla Determina della Regione Lazio del 17 luglio scorso che, di fatto, ha sbloccato un vecchio Patto territoriale in cui la proprietà di Palazzo Ruspoli, la Poligest, presentava un piano di recupero di Palazzo Ruspoli….

Si è così. So che è banale ricordare che Palazzo Ruspoli costituisce uno dei beni artistico-architettonici più belli e importanti del territorio dei Castelli Romani e che rappresenti sia a livello simbolico, sia economico l’elemento centrale per il rilancio di Nemi e del suo borgo. Ma meno banale è chiedersi perché in questi anni – oltre al valente e prolungato impegno di diversi cittadini di Nemi e di Italia Nostra in particolare – nessuno aveva osato presentare una interrogazione indirizzata all’attuale Giunta. Diciamo che c’è stata la convergenza di diversi fattori di contesto e il coraggio di agire. E mi riferisco a Partecipazione Democratica e all’impulso della sua consigliera, Stefania Osmari.

Questo vuol dire che Partecipazione Democratica è viva e vegeta? Si vociferava che fosse in crisi…

Non nego, per quanto ho potuto assistere in questo anno, che la dialettica al suo interno si sia trasformata nel tempo, dopo il caso del Piano Integrato Corsi, le ultime elezioni comunali ed europee, creando molte e immotivate diffidenze verso il PD. Io, invece, ho sempre considerato il Partito Democratico nemese come un laboratorio indipendente ma aperto a tutti e Partecipazione Democratica, del quale facciamo ancora parte, una associazione di scopo per battaglie comuni. Lo fu sul caso PIC, lo è a maggior ragione con Palazzo Ruspoli, su cui posso dire di aver agito, nel mio piccolo, in modo collaborativo e alla luce del sole. Superata la mozione del Consiglio Regionale del Lazio, la novità eclatante è stata la determina che lei ha citato concernente il Patto Territoriale delle Colline Romane che, di fatto, ha avviato lo sblocco del progetto di recupero di Palazzo Ruspoli presentato dalla Poligest Spa, proprietaria, tra l’altro, di Villa delle Querce e di altre strutture sanitarie, circa un decennio fa.

Dopo dieci anni… Ma è un progetto forse, oggi, fuori contesto e superato!

Guardi, ciò che ho capito è che gli uffici preposti della Regione si sono trovati a dover riprendere centinaia di pratiche ereditate dalla precedente e fallimentare Giunta regionale di centro-destra e riavviare le valutazioni di posizioni incagliate per eccesso di burocrazia e chissà per quale altro fattore a me ignoto che attiene, immagino sul piano amministrativo, i rapporti tra privati ed ente pubblico. Fatto sta che nel mucchio è transitato il progetto nemese, forse neanche tra i più rilevanti a livello regionale. In ogni caso, concordo con lei. Dai pochi documenti consultabili si deduce che la proprietà avrebbe voluto o vorrebbe far prevalere un uso alberghiero del Palazzo. Va da sé che questa idea, per quanto mi riguarda, va contrastata. Per carità: sebbene Proudhon ritenesse che la proprietà privata fosse un furto, non mi scandalizza che un privato, la Poligest, faccia della sua proprietà quel che vuole entro il perimetro della legge. Purtroppo per essa, su questo diritto si inserisce un diritto di cittadinanza che si basa sulla rilevanza sociale incarnata dal Palazzo. Mi permetto di suggerire a questi imprenditori intelligenza e lungimiranza nell’evitare uno scempio palazzinaro all’italiana e una contrapposizione con i cittadini di Nemi più sensibili alla vera salvaguardia e valorizzazione del territorio.

E in tutto questo, l’attuale Giunta che dice?

Lei sa che considero l’attuale Sindaco molto versatile nell’arte di arrangiarsi e di saper utilizzare a suo favore le debolezze delle sue controparti politiche. Sicuramente è il miglior sindaco di centro-destra che abbiamo mai avuto, anche se non possiamo dimenticare che stiamo parlando di un derivato della vecchia Giunta Biaggi-Cocchi, il che non richiede da parte mia ulteriori commenti. L’imprinting è quello… Ma a parte la battuta, purtroppo per lui questa volta dovrà rendere conto ai cittadini di Nemi tutto quanto sa e non ha osato dire in questi mesi sullo stato dell’arte dei rapporti e accordi tra la Poligest e la Giunta; sull’accesso ai piani di ristrutturazione dell’immobile (ma anche non solo di questi: c’è il dossier del condominio I Gradoni che merita tutta la nostra attenzione); sul ruolo che giocherà il Comune nella presunta ristrutturazione; sui costi, benefici, rischi eventuali in capo alla Giunta, quindi a noi cittadini

Mi sembra già abbastanza…

Assolutamente no! Vogliamo sapere quale modello di sviluppo del Palazzo ha in mente. Se saprà rappresentare le esigenze di un uso a grande prevalenza pubblica dell’immobile, se saprà negoziare e contrastare ogni proposta di ristrutturazione che lasci intatto, ripeto, intatto l’ampio parco di proprietà della Poligest che circonda e sovrasta il nucleo centrale presente nel borgo di Nemi. Certo. Non ci troviamo di fronte ad una opportunità di investimento come quella di Palazzo Sforza Cesarini a Genzano, oggi a mio parere un’eccellenza territoriale di proprietà pubblica. Non ho assolutamente idea se la proprietà sia davvero motivata a procedere con la ristrutturazione o, piuttosto, a vendere al miglior acquirente. Di sicuro è arrivato il momento di dire basta al degrado del Palazzo e a quella che i civilisti definiscono un “lucro cessante”: la perdita subita dai nemesi per l’incapacità ultradecennale del nostro centro-destra locale di incidere positivamente sullo sviluppo di Nemi e del “suo” Palazzo richiede un risarcimento economico e morale. Economico, attivando, attraverso il progetto di riqualificazione debitamente sterilizzato da ogni impatto ambientale, nuovi posti di lavoro, nell’ottica di un suo uso pubblico ma di livello anche internazionale. Morale, per la pazienza che i nemesi hanno dovuto avere assistendo al degrado del Palazzo, ogni santo giorno da vent’anni.

Mi scusi, ma ce l’ha sempre col centrodestra. Non sarà sempre colpa di una singola parte! Lei sta cascando nel solito clichè di chi vede solo bianco o nero, dove i buoni stanno solo da una parte!

Ha ragione… E’ facile criticare chi palesemente ha fatto poco o nulla per salvaguardare Nemi o che ha voluto comprare per poi lasciare tutto quasi allo stato brado. Allora mettiamola così: tutti abbiamo una responsabilità, in misura diversa, se non si è riusciti ad essere realmente incisivi come avremmo voluto in questi anni per lo sviluppo del nostro paese. Delle buone intenzioni è lastricata la strada verso l’inferno. Ora, ciò che conta, almeno per la mia area di appartenenza, è prendere coscienza che le competizioni si vincono cooperando. Non ci sono santi. E per questo mi appello alla teoria dell’equilibrio di Nash…. – direttrice, non mi guardi per favore con l’aria di chi dice “questo è matto”. Si. Si tratta di teoria dei giochi formulata dal Nobel John Nash. Ricorda il film “A beautiful mind”? Allora dico a chi è interessato a far politica vera e onesta a Nemi, per il bene di Nemi, di non trascurare il fatto che divisi si perde e che nessuno può accampare una superiorità morale rispetto ad un altro (salvo casi ovviamente che dimostrino il contrario). E seguendo proprio Nash, affermo che il PD di Nemi non può adottare una strategia dominante rispetto ad altre componenti se vuole essere incisivo e lavorare per la comunità a cui appartiene. Anche per questo il centro-destra nemese vince da anni: perché al suo interno, benchè non sappiano neanche chi sia Nash – forse un detersivo – hanno intuito la logica cooperativa sottostante al gioco politico. Certo, poi sono implosi, ma è sempre troppo facile parlare di scambi di voti, inciuci famigliari, poteri degli sponsor o di altre amenità. Può esserci del vero in questo ma non basta a spiegare il perché la sinistra a Nemi non vince da anni. Che la lotta per il recupero di Palazzo Ruspoli sia l’inizio di una nuova cooperazione. 




NEMI: A.A.A. CERCASI TRASPARENZA!

Redazione

Nemi (RM) – Un lettore ci ha inviato in forma anonima una missiva rivolta al sindaco di Nemi Alberto Bertucci e al nostro quotidiano per conoscenza definendosi "Nemese curioso e molto deluso della trasparenza offerta".  Il cittadino sostanzialmente denuncia la poca trasparenza del sito istituzionale di Nemi. Ovviamente la nostra redazione ha controllato e verificato le dichiarazioni effettuate e alla data odierna consultando il sito web del Comune. Per quanto riguarda  la Determina dell’Area Finanziaria n° 66 del 13/11/2014 rispetto alla quale il cittadino di fatto ha constatato una anomalia, facciamo presente di aver spiegato che l'inquadramento del Comune di Nemi in fascia B con popolazione dai 3000 ai 10000 abitanti è anche il prodotto della precedente convenzione tra Nemi e Poli (due Comuni che insieme raggiungono la soglia minima di popolazione necessaria per essere inquadrati in fascia B). Di fatto sarebbe stato opportuno che in tale determina venissero spiegati i motivi di tale inquadratura per permettere a chi legge di capire. Ecco la lettera ricevuta dal cittadino. 

Egregio Signor Sindaco Alberto Bertucci,

constato con amarezza diretta come Voi politici continuate incessantemente a predicare bene ma a quanto a fatti non c'è una diretta corrispondenza tra il dire e il fare. Mi spiego.

Soltanto pochi giorni fa, leggendo un articolo sull’Osservatore Laziale in merito al Consiglio Comunale del 26/11/14, sono rimasto colpito dai ringraziamenti che tutti i Consiglieri presenti rendevano al Segretario Comunale dimissionario, dott. Ivano Moreschini, e dall’elogio che Lei stesso indirizzava allo stesso definendolo un “ centravanti di sfondamento”.

Sinceramente confesso che sono rimasto colpito da tali complimenti e dispiaciuto dal fatto  che, anche se nemese, non avevo avuto il piacere di conoscerlo di persona, ho cercato di colmare questa lacuna andando ingenuamente a verificare sul sito istituzionale del Comune il curriculum ed eventualmente una foto dello stesso, certo che sulla base del D.Lgs. n° 33 del 2013 ( Legge sulla trasparenza ) mi sarei documentato in merito.

Entrato sul sito istituzionale del Comune di Nemi, ho cliccato sulla barra in alto su “Amministrazione Trasparente” ma il mio computer segnalava che la pagina non era disponibile.

Ho provato allora su “Uffici e Servizi” e dal menu’ aperto ho cliccato su “Segretario Generale” ed è apparsa una videata che indicava soltanto il nome del Dott. Ivano Moreschini con il solo n° di telefono e il numero di fax. 

Non riuscendo a colmare le mie lacune informative ho insistito cliccando allora su “Retribuzione e Curricula Dirigenti” e cliccando su “SEGRETARIO COMUNALE” è apparsa una videata con il curriculum vitae di Vincenzo Galluccio, completamente a me sconosciuto.

Incredulo, ma testardo, ho continuato cliccando su “RESPONSABILE SERVIZIO CONTABILE” e qui sono rimasto letteralmente senza parole quando è apparsa la videata riportante il “ Curriculum vitae e Retribuzione annuale di Lombardi Maria” che sò, conoscendola personalmente, era la precedente Responsabile dell’Area Contabile e che ormai da circa due anni si è trasferita al Comune di Genzano di Roma.

Sempre più incredulo ho cliccato su altri sottomenù degli Uffici e Servizi, per esempio “AREA VIGILANZA e VIABILITA’”, e alla faccia della trasparenza i dati erano per lo più non indicati, errati o carenti nella composizione dei componenti dei singoli uffici.

Sbalordito da tale inosservanza della legge, soprattutto da parte di chi dovrebbe dare l’esempio, e sempre più convinto di approfondire in qualche modo la mia conoscenza personale nei confronti del Segretario uscente, ho cliccato su “Albo Pretorio” e alla pubblicazione n° 1070, ho visualizzato la Determina dell’Area Finanziaria n° 66 del 13/11/2014, ed ho riscontrato una anomalia che ha dell’incredibile e della quale sono rimasto senza parole. Nella determina suindicata si dà atto che il Comune di Nemi è un Ente di livello B con una popolazione tra i 3000 ed i 10.000 abitanti e su questa tipologia di appartenenza, a seguito delle modifiche introdotte dalla Legge di stabilità 2014, veniva rideterminato il nuovo valore della retribuzione spettante al Segretario.

Personalmente non conosco il dott. Ivano Moreschini ma, certamente, sono a conoscenza che il paese di Nemi ha una popolazione oscillante intorno ai duemila abitanti e non come indicato ( erroneamente ? ) tra i tre ed i dieci mila.

Ed allora, caro Sindaco Bertucci, com’è realmente la situazione? C’è stato uno sbaglio nell’inserimento dei dati o c’è la classica fregatura che ricade nelle tasche di tutti i contribuenti di Nemi?

Aspetto di conoscere, almeno questa volta, nel rispetto della LEGGE sulla TRASPARENZA un’informazione certa ed inequivocabile in merito e che l’eventuale chiarimento venga pubblicato sul sito istituzionale del Comune in modo trasparente e di facile lettura.




NEMI: PRECISAZIONI ALLE DICHIARAZIONI DI IVANO MORESCHINI

 

E' sbalorditivo come l’autore della rettifica, prima di scrivere, non si sia accertato che l’utilizzo del termine “compensazione” venga proprio fedelmente trascritto dagli atti consultabili sull’albo pretorio.

 

di Chiara Rai

Nemi – Sono diverse le segnalazioni arrivate alla redazione Lazio de L'Osservatore d'Italia a seguito della rettifica del Dott. Ivano Moreschini, Segretario Generale [NEMI: RICHIESTA DI RETTIFICA DOTTOR IVANO MORESCHINIin merito all’articolo pubblicato [NEMI: PROBLEMI DI STIPENDI E INDENNITA' AL COMUNE].

Pertanto si rende necessaria una precisazione rispetto alle asserzioni della rettifica. L’articolo oggettivamente non riporta errori nelle citazioni delle fonti e non risulta affatto carente di controllo. Altresì è sbalorditivo come l’autore della rettifica, prima di scrivere, non si sia accertato che l’utilizzo del termine “compensazione” venga proprio fedelmente trascritto dagli atti consultabili sull’albo pretorio.

Ultima notizia che ci viene fornita dallo stesso Ivano Moreschini è che nell’articolo di Chiara Rai addirittura si sottintenderebbe ad uno “scambio con il sindaco” a cui mai si è ne fatto riferimento ne addirittura formulato un pensiero e neppure una considerazione. Insomma è Ivano Moreschini stesso che informa il giornale di questo presunto anomalo e bizzarro rapporto.

Piuttosto dalla rettifica emerge un avvertimento intimidatorio rispetto alla facoltà di diritto di cronaca e critica che spetta legittimamente ad un giornalista. Non saranno questi avvertimenti a bloccare il diritto dovere d’informazione. E su casi non dissimili torneremo ancora sopra.

Ma per quanto riguarda una precisazione doverosa alla rettifica di Moreschini si fa presente quanto segue:  

Che l'ex Agenzia Autonoma dei Segretari, impieghi sei mesi per emanare una circolare la dice lunga in merito alle lungaggini della burocrazia italiana.

Per quanto riguarda la presunta fonte non controllata (Decreto del Sindaco n. 8 del 7 agosto 2014) questo non risponde al vero in quanto nell'articolo si riporta testualmente (Il riconteggio del Comune è avvenuto ad agosto, ben 7 mesi dopo la pubblicazione della legge di stabilità. ), e comunque a ogni buon conto si allega il citato decreto. [CLICCARE QUI PER LEGGERE IL DECRETO DEL SINDACO]

Per quanto riguarda la “compensazione” tale termine è utilizzato dal Responsabile dell'Area finanziaria del Comune di Nemi nella determinazione N.66 del 13/11/2014 RIDETERMINAZIONE RETRIBUZIONE DI POSIZONE SEGRETARIO COMUNALE [CLICCARE QUI PER LEGGERE LA DETERMINAZIONE N.66] che recita al  punto 3 comma b del dispositivo “le somme maggiormente erogate per il periodo gennaio – maggio2014, così come calcolate nel seguente prospetto, saranno compensate con l’importo dovuto per l’indennità di risultato e che la differenza di € 42,00 sarà recuperata con la prima mensilità utile”. Quindi è un funzionario del Comune, a torto o a ragione,  che utilizza il termine compensazione. La rideterminazione nasce dalla legge di stabilità del 2014, la circolare è stata emessa proprio per interpretare questa legge.

A questo punto la domanda sorge spontanea: il Segretario  Comunale, e quindi massima autorità amministrativa dell'ente,  ha controllato le determinazioni? Si allegano le determinazioni per evadere qualsiasi dubbio sulle affermazioni avanzate nell’articolo NEMI: PROBLEMI DI STIPENDI E INDENNITA' AL COMUNE. Un articolo che evidentemente ha suscitato reazioni che diversi lettori del giornale considerano spropositate. 




NEMI, CONSIGLIO COMUNALE: GERARDO SPIRA E I PESANTI MACIGNI SU DEBITI FUORI BILANCIO E INCARICHI DI FIDUCIA

A cura dell'Avvocato Gerardo Spira, già Segretario Comunale 

Gentilissima Direttrice, ho letto il resoconto sull'ultimo Consiglio comunale di Nemi e ancora una volta l' esperienza professionale mi spinge  a partecipare alle discussioni che per certi aspetti sono la causa di allontanamento del  cittadino dalla vita pubblica. Ho sempre sostenuto ed oggi ancora di più che le azioni e le competenze del politico devono essere separate da quelle gestionali. Il politico deve stare lontano dalla gestione. Il politico, rispettoso della trasparenza e della legalità può programmare e stabilire le regole entro cui deve essere incanalata l'attività amministrativa, ma non interferire o inserirsi in procedure che non gli appartengono. Nel Consiglio comunale in discussione si è aperta una polemica  sviluppata su falsi concetti e principi. Prima il Sindaco e poi un consigliere di maggioranza hanno accusato il precedente amministratore di avere conferito incarichi legali senza la necessaria copertura finanziaria, talché, secondo questi, per il contenzioso legale, si sarebbe aperto il varco per il riconoscimento di debiti fuori bilancio. Orbene l'accusa è tendenziosamente politica,  perchè, formalmente e  sostanzialmente, la delibera assunta dalla giunta ,per legge, deve essere suffragata dai prescritti pareri previsti sia dal responsabile del servizio finanziario, per la copertura della spesa, e sia dal segretario comunale, per quanto riguarda la conformità dell'atto alla legge ( art. 49 D.Lgs. 267/2000). Non credo dunque che la Giunta precedente avesse adottato un atto così vistosamente illegittimo in presenza del responsabile del servizio finanziario e del segretario comunale. L'atto oltre ai visti ha superato tutte le formalità per la pubblicazione e per l'esecuzione. Nessuno lo sapeva?. Va inoltre ricordato che i predetti atti hanno già prodotti effetti, con la costituzione in giudizio del legale nominato. La seconda questione, riguarda l'incarico fiduciario, di cui ha parlato il Consigliere di maggioranza che ancora ,in qualche comune, viene considerata " di natura personale" contro il principio fissato nella Carta Costituzionale all'art 97 della correttezza, dell'imparzialità e del buon andamento amministrativo.  "Incarico di fiducia", non vuol dire di  fiducia del singolo amministratore, in tal caso vi sarebbero estremi di reato, ma dell'Amministrazione.  Chi fa il nome del legale in giunta deve specificare anche il motivo della fiducia. Invece tutta la Giunta si assume la responsabilità sul nominativo senza riportare il proponente?!. Nel concetto di amministrazione sono inclusi tutti i consiglieri comunali. In che modo si assicura questo principio? La Suprema Corte e lo Stesso Ministero insistono sulla necessità, per gli inarichi, di formare un albo professionale e di disciplinare la materia per ambiti di competenza .

In tal modo si apre lo spazio a tutti i legali e soprattutto ai giovani, privilegiando merito, competenza ed impegno. L'albo non solo consente di avere a disposizioni una vasta rete di legali, ma soprattutto di munirsi in via preliminare di una parere tecnico adeguato, prima di affrontare la questione. Il danaro pubblico richiede maggiore rispetto nella spesa di risorse che provengono da tributi e tasse dei cittadini. Il concetto di legalità non è collegato quindi alle frasi e al modo di pensare del politico, ma alla sua cultura di formazione  di rispetto della legge.




NEMI: PROBLEMI DI STIPENDI E INDENNITA' AL COMUNE

 

I Consiglieri di opposizione si sono fermati alle dichiarazioni del signor Alberto Bertucci oppure sono tornati di recente a interrogare l’Ente su eventuali sviluppi da parte delle Autorità competenti rispetto a questa annosa vicenda? 

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Problemi di stipendi e indennità al Comune di Nemi . Il congedo del segretario comunale Ivano Moreschini, oltre a tutti i rosei saluti, non è stato esattamente “indolore”  a prescindere dal suo lavoro svolto.  C’è stata confusione nell’attribuzione dello stipendio a Moreschini da parte del Comune di Nemi che in pratica gli ha dato, a partire da gennaio 2014, più di quanto avrebbe dovuto prendere, infatti Ivano Moreschini ha percepito esattamente 931,11 euro in più al mese. 

Ivano Moreschini  deve restituire al Comune di Nemi ben 4.655,55 euro perché in parole chiare la sua posizione non è stata adeguata alla tipologia di ente per il quale ha prestato servizio: Il Comune di Nemi è un ente di livello “B” inquadrato nella fascia di popolazione tra i 3 mila e 10 mila abitanti in quanto sostanzialmente si divide il segretario comunale in convenzione con un altro Comune e nello specifico lo ha fatto finora con il Comune di Poli. Nemi conta circa 2 mila abitanti e Poli circa 2 mila e 400 abitanti, insieme si attestano nella fascia sopra i 3 mila abitanti. 

Succede che i segretari comunali sono suddivisi in tre fasce professionali A, B, C alle quali corrispondono compensi diversi, in pratica a seconda della fascia gli “stipendi” di ciascun segretario sono più o meno alti. 

Secondo una deliberazione del 2001 adottata dal Consiglio Nazionale di Amministrazione dell’agenzia autonoma per la gestione dell’Albo, i segretari che come nel caso di Ivano Moreschini, provengono da un ente più popoloso e pertanto hanno un trattamento economico più alto dovuto anche allo stato di avanzamento di carriera, possono mantenere il proprio trattamento economico anche qualora vadano a prestare servizio in un Comune più piccolo. Ed è così che è stato per Moreschini. 

Di fatto questa delibera è decaduta a seguito della legge di stabilità 2014, pubblicata a dicembre 2013,  che prevede che a partire dal 1 gennaio 2014 la retribuzione del segretario sia applicata a seconda della fascia in cui è inquadrato l’Ente. 

Quindi succede che da gennaio a maggio 2014 il segretario del Comune di Nemi deve restituire 4.655,55 euro perché anziché  i 2.783,38 euro al mese che prendeva prima del primo gennaio 2014 avrebbe dovuto percepire 1.852,27 mensili. 

Il riconteggio del Comune è avvenuto ad agosto, ben 7 mesi dopo la pubblicazione della legge di stabilità.

La restituzione si è presto risolta grazie ad una compensazione: dato che per l’anno 2013 è stata liquidata a Moreschini una indennità di risultato (premio) pari  4.613,55, il segretario di fatto non ha percepito tale somma e restituirà la differenza di 42 euro con la prima mensilità utile.    

Ci chiediamo come sia possibile che si sia aspettato tanto per porre rimedio a questo caso.

 

IL CASO DEL SINDACO DI NEMI ALBERTO BERTUCCI:

Detto questo, tempo fa avevamo sollevato un altro caso di presunte indennità indebitamente percepite dal  parte dell’attuale sindaco Alberto Bertucci a partire dall’anno 2009. Il caso sollevato era ben supportato da carte in quanto il Tuel (testo unico degli enti locali) regolamenti in maniera chiara la questione.  Abbiamo chiesto al sindaco Alberto Bertucci come mai risulti, dagli atti che abbiamo messo a disposizione sul nostro quotidiano e inviato per conoscenza a Procura e Corte dei Conti , che lo stesso risulti aver percepito l’intera indennità di sindaco quando in realtà presuntivamente gliene sarebbe spettata la metà.  

In pompa magna il sindaco fece una conferenza stampa (alla quale per paradosso il nostro giornale non fu invitato) dove utilizzando parole denigratorie riferite al nostro quotidiano, rispose che si trattava di tutte falsità e si avvalse anche del sostegno di Ivano Moreschini, l’attuale segretario che deve restituire indennità che in realtà non gli spettavano.  Ma non solo, il sindaco, fece anche affiggere dei manifesti per tutta Nemi , per decretare la sua estraneità ai fatti, avvalendosi di  una interpretazione di un parere ministeriale.

Questo parere ministriale  fu ampiamente diffuso a tutti i quotidiani locali, tranne il nostro. A questo punto,  una domanda sorge spontanea e come Lubrano ci daremo forse, ben presto, Quanta valenza può avere quella passata conferenza stampa rispetto al caso di presunte indennità indebitamente percepite da parte del signor Alberto Bertucci?

I Consiglieri di opposizione si sono fermati alle dichiarazioni del signor Alberto Bertucci oppure sono tornati di recente a interrogare l’Ente su eventuali sviluppi da parte delle autorità competenti rispetto a questa annosa vicenda? 

I cittadini di Nemi che in tutta questa storia sono rimasti in silenzio hanno interesse ha sapere se il signor Alberto Bertucci a partire dal 2009 abbia o meno percepito somme superiori al doppio di quanto avrebbe dovuto effettivamente percepire?

Ci hanno insegnato che chiedere all’oste se il vino è buono porta ad una risposta di facile deduzione. Vogliamo chiedere a chi di dovere e ai consiglieri comunali dunque di voler effettuare un accesso agli atti per conoscere quale sia l’esito di sicure indagini che avranno doverosamente compiuto sia la Corte dei Conti che la Procura di Velletri.

Ricordiamo che il 26 aprile del 2013, Vairo Canterani dichiarò:”Se fosse vero che il sindaco ha percepito il doppio di quanto gli spetta, riteniamo sia necessario che si dimetta subito”.

Anche il partito Democratico di Nemi si riunì per discutere il caso: “se oltre ai problemi che già ha con la giustizia – disse Francesca Bertucci allora segretario del locale Partito Democratico – quest’ultima notizia fosse vera, allora il sindaco dovrebbe dimettersi. Oltre alla gravità sul piano legale dell’atto commesso, sarebbe un’azione gravissima sul piano etico e morale soprattutto in questo momento storico in cui le persone non riescono ad arrivare neppure a fine mese”. 

Sarebbe quindi opportuno che si andasse fino in fondo. 

Intanto, per non smentirsi, il primo cittadino signor Alberto Bertucci, dopo l’ultima querela del cimitero archiviata a favore di Chiara Rai perché il “fatto non sussiste”, ci ha provato di nuovo: ha querelato di nuovo Chiara Rai per l’articolo affatto diffamatorio della richiesta allo stesso di spiegazioni in merito alle presunte indennità indebitamente percepite.  Si vuole instaurare un indubbio clima del terrore: vietato criticare o manifestare liberamente la propria opinione. 

Presto anche questi nodi dovranno necessariamente venire al pettine.

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NEMI: FURTO IN ALBERGO SOTTO SEQUESTRO

 Redazione

Nemi (RM) – I militari della Stazione di Nemi, nel corso di un servizio di controllo del territorio, hanno arrestato due uomini originari di Ariccia e già noti alle forze dell’ordine per reato di furto aggravato commesso all’interno di un albergo- ristorante sulla via Nemorense attualmente chiuso poiché in custodia giudiziaria. I due si sono introdotti all’interno della struttura ed hanno asportato circa 150 kg di rame, rubinetterie, materiale elettrico e materiali vari per un valore complessivo di circa 5.000 euro. I carabinieri hanno bloccato i due soggetti e, dopo un’accurata perquisizione ed ispezione dei luoghi, hanno rinvenuto la refurtiva. Il materiale recuperato è stato restituito al custode giudiziario della struttura. Gli arrestati al termine delle formalità di rito sono stati posti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Velletri.




CASTELLI ROMANI, TRUFFE: PREGIUDICATO RESIDENTE A NEMI A CAPO DI ORGANIZZAZIONE CRIMINALE

Redazione

Castelli Romani / Nemi (RM) – I Carabinieri della Stazione di Ariccia, dopo due anni di indagini, coordinate dal sostituto Procuratore Dr.ssa Eleonora Fini della Procura della Repubblica di Velletri, hanno concluso una attività che ha consentito di smantellare un sodalizio criminale dedito alla commissione di truffe, denunciando 6 persone per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

Il sodalizio, capeggiato da un noto pregiudicato 40 enne residente a Nemi, sottoposto, tra l’altro, alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale con obbligo di dimora, perpetrava sistematicamente truffe ai danni di vari imprenditori di Ariccia, Nemi, Genzano di Roma, Lanuvio e Roma.

Il soggetto, già segnalato anche al Centro Allarme Interbancario, non potendo rivestire la carica di Amministratore di alcuna società, adescava soggetti in difficoltà economiche i quali, previo un modesto compenso, venivano posti come “teste di legno” alla direzione di fittizie ditte edili ma che in realtà venivano gestite dal sodalizio.

Il gruppo criminale, apponendo firme apocrife e producendo documentazione contraffatta era riuscito tra l’altro a noleggiare autovetture che di fatto venivano utilizzate per scopi privati, redigere effetti cambiari, cedere assegni rubati ed a prendere in sub appalto lavori edili presentando documentazione falsificata tra cui Piani Operativi di Sicurezza e Documenti di Valutazione Rischi.

Per raggiungere tale scopo, il sodalizio criminale si avvaleva di numerosi professionisti e consulenti tra cui il responsabile di un’agenzia di servizi, dell’hinterland capitolina, i quali venivano incaricati di nascondere ogni possibile collegamento riconducibile direttamente o indirettamente tra il sodalizio e l’ignara vittima.

Inoltre, mettendo in atto il c.d. “gioco di firme” e potendo contare su una fitta rete di collaboratori, il gruppo criminale era riuscito ad assumere senza il consenso ed all’insaputa dell’Amministratore, nuovi dipendenti, tra cui lo stesso capo dell’organizzazione.

Nel corso delle indagini sono state eseguite numerose perquisizione domiciliari che hanno portato al rinvenimento e sequestro di ingente materiale di ampia valenza probatoria, riconducibile ad una pregressa illecita attività fraudolenta, nonché al rinvenimento di 30 orologi recanti il marchio Rolex, risultati contraffatti a seguito delle verifiche da parte di tecnici specializzati.




NEMI, CONSIGLIO COMUNALE: TUTTI I PARTICOLARI

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Consiglio Comunale ieri a Nemi, cittadina dei Castelli Romani. La seduta consiliare si è aperta con l’assenza del consigliere di minoranza Stefania Osmari (Partecipazione Democratica). 

Il Consigliere di opposizione Cinzia Cocchi (Insieme per Nemi), in apertura seduta, ha avanzato una annotazione in merito alle mozioni del precedente consiglio su Tpl e caserma dei carabinieri, sottolineando che non ha trovato alcuna documentazione in merito, aldilà di una lettera, in riferimento alla caserma, nella quale il sindaco di Nemi Alberto Bertucci dava disponibilità di una location alternativa. 

In risposta a Cocchi, Bertucci ha detto che metterà a disposizione del consigliere di Insieme per Nemi la documentazione inerente le due questioni. In merito al bilancio, Alberto Bertucci, ha affrontato un tema da lui definito “annoso” che riguarda la “valanga di migliaia di euro derivante dai contenziosi ancora in piedi riferiti alla precedente amministrazione”, riferendosi in pratica alla giunta dell’ex sindaco Cinzia Cocchi di cui lo stesso Alberto Bertucci faceva parte con la carica di vicesindaco. Possibile che non era al corrente dei contenziosi in piedi all’epoca?

Secondo quanto asserito dall’attuale primo cittadino ci sono 120 mila euro accantonati: “la precedente giunta – ha detto Bertucci – dava incarichi senza neppure curarsi di prevedere un impegno di spesa per i contenziosi e adesso abbiamo il Comune letteralmente attaccato da sanguisughe”. 

Il sindaco Bertucci ha poi asserito di aver istituito un capitolo di bilancio in entrata per introiti provenienti da svincolo del diritto di superficie finalizzati al decoro delle zone di Nemi. 

Cinzia Cocchi ha preso la parola tornando sul Bilancio e asserendo che a suo parere si tratta di un “bilancio illegittimo” in quanto carente di documenti previsti per legge che non è stato possibile neppure consultare. 

In merito ai riconoscimenti dei debiti fuori bilancio, in risposta alle accuse di Alberto Bertucci, Cocchi ha detto: “non mi pare proprio che i 120 mila euro di cui si parla siano prodotti dalla precedente giunta e su questo punto invito il sindaco ad adoperare quella onestà intellettuale dovuta in questa sede”. Piuttosto, Cocchi ha asserito che basta consultare l’albo pretorio comunale online per verificare quanti incarichi vengono affidati per nuovi contenziosi sempre allo stesso avvocato, “il principe del Tar” chiedendo di specificare quali sono le cifre che andavano riconosciute come debito fuori bilancio. 

Bertucci ha poi chiesto quali fossero questi avvocati, “sempre gli stessi” di cui ha parlato Cocchi e il consigliere di maggioranza Giovanni Libanori ha allora risposto che gli incarichi legali sono di fiducia: “non penso che Cocchi – ha detto Libanori – andasse a scegliersi i legali sulla Pagine Gialle, di incarichi ne ha dati parecchi anche lei e lo scandalo sta nel fatto di non aver previsto impegni di spesa”. 

Dopodiché si è passati al tema Tpl rispetto cui Bertucci ha parlato di momento storico in cui una vasta area dei Castelli Romani ha deciso di collaborare e nello specifico sei sindaci dei Castelli hanno dato vita ad una convenzione per condividere il Tpl (servizio dei trasporti locali), nello specifico Nemi, Genzano, Castel Gandolfo , Ariccia, Albano Laziale e Lanuvio. Dunque in queste ore ogni comune approverà in Consiglio la convenzione per unificare e quindi condividere questo essenziale servizio: “cadono oggi i campanilismi – ha detto il sindaco – i Castelli Romani iniziano finalmente a ragionare come un’area omogenea decisa a mantenere la propria autonomia gestionale attraverso il convenzionalismo, la condivisione”. Non a caso, ha detto il primo cittadino, alla Sagra delle fragole organizzata dall’attuale giunta era presente il sindaco del “paese di fronte” e cioè di Genzano. 

Prossima sarà l’attivazione di una centrale unica dei servizi sociali con il Comune di Albano capofila.  Prossima anche una collaborazione con Cotral che permetterà a Nemi di essere collegata con la stazione ferroviaria con l’intento dell’amministrazione Bertucci di fare proprio il concetto di una mobilità sostenibile. 

Cinzia Cocchi ha detto di essere molto lieta di sentire finalmente il sindaco palesare un apprezzamento per la parola convenzione: “si può cambiare anche idea – ha detto Cocchi – e prendo atto che il sindaco ha cambiato idea sulle convenzioni, argomento da lui categoricamente denigrato e respinto in campagna elettorale”. Cocchi ha chiesto altresì che venisse modificato il punto 5 della convenzione tra Comun sul Tpl in quanto nello stesso si da mandato al sindaco la facoltà di modificare la stessa. Cocchi ha chiesto che qualsiasi eventuale modifica della convenzione tornasse per l’approvazione in Consiglio Comunale. 

Bertucci ha quindi inteso leggere il punto 5 della convenzione dove si parla di “modifiche non sostanziali” e quindi ha ritenuto di non accogliere la proposta avanzata da Cocchi in quanto si sarebbero verificati ritardi nella modifica della convenzione che di fatto deve essere approvata da sei consigliI comunali e visto che tratta di modifiche “non sostanziali” in pratica il primo cittadino non ha considerato fondamentale la richiesta del consigliere Cocchi.

Cocchi per tutta risposta ha detto che non è scontato che negli altri consigli non venga sollevata la stessa eccezione sul punto cinque.  

Infine tutti i consiglieri presenti, compresa la minoranza, hanno ringraziato il segretario comunale Ivano Moreschini per l’impegno profuso al Comune di Nemi. 

Bertucci ha definito Moreschini un “centroavanti di sfondamento” e lo ha ringraziato per il sostegno e la professionalità profusi. 

Il consigliere Libanori ha detto, rivolgendosi a Moreschini: “mi sia consentito caro Ivano, ti ringrazio perché ci hai supportati permettendoci di sbagliare il meno possibile”. 

Moreschini ha ringraziato l’intero Consiglio per le belle parole espresse. 




NEMI: L'ASSOCIAZIONE COMMERCIO E TURISMO PROPONE UN MARCHIO A TUTELA DELLA "TRADIZIONE NEMESE"

Redazione

Nemi (RM) – Veramente una ottima idea quella presentata dall'Associazione Commercio e Turismo Nemi all'Amministrazione Comunale: Un marchio nel segno dei prodotti artigianali, delle tradizioni, dei sapori affinché vengano conservati e raccolti, tutelati e distinti, conosciuti e diffusi con una specifica denominazione di Nemi, attribuita dalla stessa "Casa dei Cittadini" e cioè dal Comune. 

Una vera occasione da non perdere soprattutto perché a chiederla sono gli aderenti ad una associazione, voce importante nella comunità di Nemi. 

A parlarne nello specifico è Fabio Pacchiele dell'Associazione Commercio e Turismo Nemi dopo che è stato appena presentata all'Amministrazione Comunale, per l'appunto,  la proposta di costituire una DE.C.O.  (Denominazione Comunale di Origine)

"La De.C.O. è un percorso di valorizzazione e promozione per tutelare e valorizzare in primis la produzione tipica del mondo agricolo – spiega Pacchiele –  ma anche i piatti della tradizione e i prodotti artigianali di eccellenza.

Si tratta di un sistema che vuole difendere il locale rispetto al fenomeno della globalizzazione, la quale tende ad omogeneizzare prodotti e sapori. Esso rappresenta, in sostanza, un riconoscimento concesso dall'Amministrazione Comunale a qualche cosa che è strettamente collegata al territorio e alla sua collettività e si concretizza nel marchio che viene attribuito ad un determinato prodotto previa approvazione, da parte del Consiglio comunale, di un'apposita delibera che sancisce e regola l'attribuzione del marchio stesso, la gestione dell'uso del marchio e la caratterizzazione del prodotto tramite appositi Regolamenti, Disciplinari ed apposito Registro o Albo comunale dei produttori i quali hanno le caratteristiche per realizzare e commercializzare i prodotti a marchio De.C.O.

La Denominazione Comunale di Origine è nata agli inizi degli anni '90, ad oggi, è già stata adottata da oltre 400 comuni italiani e utilizzata come un percorso di sviluppo integrato e di marketing territoriale, che ogni Comune può intraprendere per valorizzare quei prodotti, agroalimentari o artigianali, locali e caratteristici realizzati all'interno dei confini comunali.

Proprio con l'intento di avviare un intervento congiunto e condiviso di tutela delle specificità locali, oltre che di intraprendere azioni concrete per uno sviluppo sostenibile del territorio, l'Associazione Commercio e Turismo Nemi ha voluto presentare all'Amministrazione Comunale di Nemi la richiesta di costituire una De.C.O. Tutta nemese!  L'obiettivo è quello di costruire un baluardo a difesa di quelle che sono le peculiarità locali e salvaguardarle dalle contaminazioni e dai processi globali di standardizzazione che mirano a cancellare quelli che sono gli antichi sapori e i saperi tipici del nostro territorio.   

La costituzione di una De.C.O. per le produzioni locali consentirebbe quindi di recuperare la memoria storica e le tradizioni di un luogo, come componenti determinanti del senso civico di appartenenza; di considerare la tradizione ed il lavoro alla base della qualità della vita; la conservazione eco-ambientale di un luogo come il mezzo necessario per la crescita dell’intero sistema socio-economico del territorio comunale e magari essere da traino per tutta l'area dei Castelli Romani.

L'Associazione Commercio e Turismo di Nemi si è fatta promotrice di tale proposta – conclude Fabio Pacchiele –  e invita la Comunità intera a difendere e a riconoscere ciò che ne ha fatto la sua storia e che nessuno ha il diritto di appiattire o imitare!

Alla politica il compito di recepire e deliberare!". 

 

         




NEMI: ACCESE LE LUCI IN VIA DEL PERINO

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Accese le luci in via del Perino a Nemi ormai già dal 16 novembre 2014. Si tratta di una illuminazione a terra che funge da passamano alla strada rurale nella valle del lago di Nemi. Il tempo è mite la sera di sabato 22 novembre 2014 e non ci sono problemi di vento, fogliame, terra e muschio che si potrebbero adagiare anche sopra il percorso luminoso, come naturale che sia.

Ma le luci per l’intero itinerario in via del Perino sono tutte accese. Eppure basta soltanto una piccola manciata di foglie e l’illuminazione sbiadisce. Non sarebbe stato più efficace, al fine dell’obiettivo da perseguire, posizionarle in altra maniera? Per di più la luce è diretta verso l’alto e ciò, in un ambiente naturale protetto, diventa inquinamento luminoso ed è vietato dal regolamento del Parco Regionale dei Castelli.

Che dire dello scenario in generale: i tronchi mozzati fanno a cazzotti con le luci a terra che sembrano quasi voler delimitare qualche residenza hollywoodiana. Ma non siamo a Hollywood bensì in una strada rurale deserta, senza attività commerciali se non un pallido resto dell’ex Fiocina. In via del Perino “vivono” solo queste luci a terra modello piscina con pavimento luminoso.

E’ questo lo scenario che ha ispirato Turner? L’illuminazione può piacere come no: è solo questione di gusti. C’è chi preferisce il moderno e lo contestualizza dappertutto e chi ama accostare “l’arredo” al paesaggio. A noi questa illuminazione sembra come uno schiaffo di modernità a tutta l’antichità che avvolge la valle del lago nemese dove un tempo sorgeva il tempio della dea Diana e si ergeva imperante la villa di Caligola. Che via del Perino andasse illuminata forse è pure giusto ma i modi e il gusto sono decisamente discutibili. Se non altro potrà nascere una nuova figura in tutta questa storia, che è “il pulitore di lampioni a terra”. Decisamente serve. Con una certa regolarità va mantenuta la pulizia del ciglio della strada dove vi sono incastonate le luci e allora ecco che c’è ancora più da fare nel paese delle fragole. A meno che non si lasci che un tappeto autunnale, pioggia e intemperie invernali,  si posino come un velo sulle luci hollywoodiane.

Avremmo voluto proseguire la passeggiata in via del Perino, ma dato che le luci sono sparate verso l’alto, francamente, ci è difficile scorgere la profondità del paesaggio.