NEMI: LO STADIO IORIO RIAPRE AL PUBBLICO… MA GIOVANNI LIBANORI E’ FRENATO DAL DASPO

 

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di Chiara Rai

Nemi (RM) – L’osservatore d’Italia non poteva esimersi dal commentare la lieta novella riferita allo stadio comunale di calcio “Luciano Iorio” di Nemi che finalmente, dopo diverse vicende giudiziarie, riapre le porte al pubblico.

La Commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo, dopo il sopralluogo al centro sportivo di via dei Corsi ha espresso parere favorevole allo svolgimento di incontri di calcio a porte aperte.

I componenti della commissione, tra cui rappresentati dei Vigili del Fuoco e dell’Asl Rm H, hanno appurato l’osservanza delle prescrizioni impartite in sede di precedente sopralluogo avvenuto a luglio del 2013. Al fine di riaprire il campo al pubblico, sono state realizzate tribune in cemento, adeguate le uscite di emergenza e realizzato un bagno per disabili.

A commentare la notizia su una testata locale è stato l’attuale consigliere delegato alla Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo Giovanni Libanori, il quale parla di soddisfazione “per la positiva conclusione di una vicenda che durava da anni e che penalizzava fortemente la città e la sua vocazione sportiva”.

Peccato che lo stesso consigliere Giovanni Libanori delegato alla Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo sarà il primo, con tutta probabilità, a non poter assistere alla partita dell’11 gennaio, e anche alle successive almeno per altri mesi a venire, quando riaprirà il campionato di terza categoria dopo la pausa natalizia e la Diana Cynthia giocherà in casa allo stadio di Nemi.

Perché probabilmente Giovanni Libanori non vi potrà partecipare?

E’ recente la sentenza del Tar Lazio che alleghiamo all’articolo (Sez. 1T 30 maggio 2014, n°02448) [CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA DEL TAR] che respinge il ricorso presentato da Giovanni Libanori contro il Ministero degli Interni e la Questura di Roma, avverso un provvedimento di daspo, nei suoi confronti, avente ad oggetto il “divieto per due anni di accedere all’interno degli stadi e di tutti gli impianti sportivi del territorio nazionale ove si disputano incontri di calcio a qualsiasi livello agonistico”. Ad avviso del collegio i fatti imputati a Giovanni Libanori sono “assolutamente adeguati a giustificare il provvedimento impugnato, considerata la sua natura preventiva; comparati gli interessi cautelari in questione e ritenuta comunque prevalente, nella fattispecie la tutela dell’interesse pubblico”.

Un paradosso dunque che un consigliere comunale delegato alla Commissione di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo sia stato colpito da una misura di prevenzione caratterizzata dall’applicabilità a categorie di persone che versino in situazioni sintomatiche della loro pericolosità per l’ordine e la sicurezza pubblica con riferimento ai luoghi in cui si svolgono determinate manifestazioni sportive.

Non sappiamo per quanto tempo ancora Giovanni Libanori sarà sotto daspo, ma sicuramente gli auguriamo di tornare presto a fare il tifo allo stadio tenendo un comportamento adeguato.

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NEMI: INTERVISTA A ERIKA GIULIA RICCI (FDI), "OGGI CI TOCCA RICOSTRUIRE"

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Erika Giulia Ricci è la portavoce di Fratelli D'Italia a Nemi, una ragazza giovane che si avvicina al mondo della politica. L'Osservatore D'Italia ha voluto intervistarla per saperne di più di lei e dei suoi progetti. 

Un volto nuovo a Nemi che si appresta a rappresentare Fratelli d'Italia e una ventata di novità nel centrodestra: come è nata questa sfida?

La voglia di cambiare le cose…se non ci occupiamo di politica è la politica ad occuparsi di noi e saranno altri a prendere le scelte importanti per il nostro futuro.Vedere un’Italia corrotta e disonesta ha accresciuto in me la convinzione di agire in prima persona e poter cambiare le cose anche partendo dal basso…è pieno di gente che ha voglia di rischiare, di combattere,di mobilitare, c 'è bisogno di energie fresche che noi dobbiamo andare a recuperare…Nel nostro Paese, anche a Nemi, è un classico che molti si lamentino e pochi si rimbocchino le maniche sul serio. Io invece non potevo accettare di stare ferma e ho scelto di fare politica. credo che oggi i giovani ,in politica,abbiano un ruolo determinante e Sono sicura che la Gente, gli Elettori, sapranno valutare la bravura delle persone al di là di ogni schieramento, sesso o fascia d’età.

2) Sarebbe interessante avere un tuo giudizio sull'attuale centrodestra nemese e un quadro sulla politica a Nemi in generale?

 Sicuramente la destra ha bisogno di recuperare un dialogo che ha perso con il paese, anche perché per molti anni è stato un punto di riferiemnto importante. Ci sono state luci ed ombre nell’esperienza di governo passate, ed oggi ci tocca ricostruire. I tempi ora sono diversi, la mia sensazione è che ci voglia una figura carismatica intorno alla quale costruire un messaggio di speranza, ma le figure carismatiche crescono anche nel tempo e quindi diamo il tempo al tempo.  Nemi è un paese bellissimo e merita di ritornare ad essere la perla dei Castelli Romani.

3) Quali sono gli obiettivi che Fratelli d'Italia a Nemi intende perseguire?

Voglio immaginare e progettare un futuro migliore per Nemi, come ho detto prima contribuirò con tutta la passione e massima disponibilità verso i cittadini per far tornare il paese al centro del turismo dei Castelli Romani, valorizzando il territorio attraverso la cultura e iniziative legate alle nostre tradizioni. Sento di avere una grande responsabilità in quanto rappresentante di tutti quei ragazzi che vivono a Nemi. Punterò cercando di rivendicare strutture adeguate e aree aggregative in loro favore", ci vorrebbe maggiore umiltà e intelligenza da parte di tutti: insieme si vince, disuniti no, basta rimboccarsi le maniche e non cercare “medagliette” da appuntarsi sul petto. 




NEMI: UN NON TURISTA PER CASO

Redazione

Nemi (RM) – Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un lettore del nostro quotidiano in merito al suo punto di vista sullo stato in cui versa la piccola cittadina di Nemi.

Ecco la lettera:

Il centro di Nemi è un caos di macchine, c’è un problema di parcheggi che non ha trovato soluzioni adeguate, la cura di molte facciate del centro storico è scarsa, com’è scarsa anche la manutenzione di strade e del verde.

Che dire poi della gestione e promozione del turismo – il nostro bene primario – che, al di là e al netto della crisi economica, si regge ancora su logiche del “mordi e fuggi” da strapaese, con una offerta sfilacciata e di bassissimo profilo, concentrata su qualche sagra – a parte quella dei Gialloni che, se non sbaglio, è stata cassata? E il completamento della scuola? Così l’ho lasciata e così l’ho trovata, per non dire dello scandalo, a mio parere il più grave dal punto di vista economico e soprattutto simbolico, di Palazzo Ruspoli, dove non solo il Sindaco ma tutti i nemesi dovrebbero fare una battaglia per il suo recupero e messa in sicurezza!

Per quanto riguarda altri aspetti, ho letto proprio su questo giornale, qualche settimana fa,del problema di come è stato presentato per l’approvazione il Bilancio di previsione del Comune.

Sinceramente, sono rimasto di stucco sul modo di procedere, che non è condivisibile. Per carità, fare il Sindaco e gestire un Comune, di questi tempi, è cosa sicuramente difficile e complessa. Ma qui, proprio perché siamo duemila persone e abbiamo un patrimonio naturalistico invidiabile, chiunque sedesse su quella poltrona dovrebbe fare di più di quanto non si sia fatto fino ad oggi. Manca una visione. E’ politica amministrativa di piccolo cabotaggio.
Però è il miglior sindaco !!!!
 




NEMI: NEBBIA SULLA GARA PER L'ILLUMINAZIONE DEL PERINO

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Il Comune di Nemi per il completamento della pubblica illuminazione in via di Perino, ha di recente affidato in via provvisoria l’appalto di circa 122 mila euro alla ditta COS.I.T.E. Srl risultata aggiudicataria a seguito delle espletate procedure di gara dello scorso 17 novembre 2014 e che ha vinto con un ribasso del 7% dell’importo a base d’asta.

Le ditte invitate alla procedura negoziata con lettera del 4 novembre sono state le seguenti: COS.I.T.E. SRL, EDIL IMPIANTI SRL, M.PLANT SRL, DE.NE.DA. SRL, PASSARELLI SRL.

Tra i soci della COS.I.T.E. SRL figura Borri Emanuela che detiene il 90% delle quote oltre ad essere l’amministratore unico e dal 23 luglio 2014 anche responsabile tecnico.
E’ interessante sapere che la COS.I.T.E. SRL era precedentemente denominata BORRI GIANNI & C. Società in nome Collettivo di cui Borri Gianni era il socio accomandante, carica poi cessata nel 1998.

Balza all’occhio che una delle altre ditte invitate dal Comune, a partecipare alla procedura negoziata, è la EDIL IMPIANTI SRL che ha come amministratore unico e direttore tecnico Borri Gianni.

Inoltre Borri Gianni e Borri Emanuela li ritroviamo insieme nella società centro sportivo Le Colline società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata.

Ci permettiamo sollevare degli interrogativi: I “Borri” in questione sono forse parenti? Se così fosse, ci potremmo trovare di fronte a due ditte, la COS.I.T.E. SRL e la EDIL IMPIANTI, gestite presumibilmente da persone che potrebbero avere legami di parentela. Per di più una di queste due ditte è risultata aggiudicataria provvisoria dell’appalto. La Responsabile dell’Ufficio Tecnico di Nemi ha già effettuato i dovuti controlli in merito?

Vale la pena citare una sentenza del Consiglio di Stato che di fatto mette in rilievo come un collegamento tra imprese partecipanti sia invero vietato dalla legge e pertanto conferma l’annullamento degli esiti di una gara indetta da una amministrazione pubblica la quale appunto ha presentato ricorso in appello. Infatti vi erano stretti legami familiari tra le due società partecipanti.

Sarebbe quindi auspicabile una verifica approfondita in merito da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi che comunque ha affidato l’appalto alla ditta in via provvisoria e quindi non ancora definitiva.

Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 07.05.2008 n. 2087
E’ pacifico che, anche qualora nel bando di gara non sia inserita un’apposita clausola, in presenza di indizi gravi, precisi e concordanti che attestino la provenienza delle offerte da un unico centro decisionale deve procedersi all’esclusione delle imprese interessate dal collegamento perché è ragionevole presumere che si sia potuta verificare l’alterazione della par condicio dei concorrenti. A maggior ragione, ciò è ancor più vero laddove bando di gara prescriva, a pena di esclusione, che nella domanda di partecipazione le imprese dichiarino, fra l'altro, l'inesistenza di forme di controllo con altre imprese concorrenti ai sensi dell’art. 2359 c.c..
E’ costante l’indirizzo giurisprudenziale che afferma che il divieto di partecipare alle gare per gli appalti pubblici per le imprese che siano tra loro in condizioni di collegamento opera indipendentemente dall’accertamento che la stazione appaltante abbia condotto sul punto o dal non essere la stessa stata posta in condizioni di effettuarlo; resta, in ogni caso, fermo che spetta al giudice e non all’amministrazione “conoscere della doglianza” con la quale viene dedotta la violazione di detto divieto. E’ lasciata alla stazione appaltante (od, in suo difetto, al giudice amministrativo) di valutare anche senza la previa tipizzazione di fatti e situazioni, i vari fenomeni di collegamento suscettibili comunque di intaccare i principi che presiedono allo svolgimento delle gare pubbliche tra i quali la segretezza delle offerte e la par condicio dei concorrenti.

Con queste massime il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello presentato da un p.a. locale che domandava la riforma della pronuncia di primo grado con la quale erano stati annullati gli esiti di una gara a seguito del rilievo di un collegamento tra imprese partecipanti, invero vietato dalla legge.

Premesso che tale divieto opera indipendentemente dall’inclusione di una specifica clausola nel bando di gara (dal momento che esso è legislativamente, inderogabilmente, sancito e che, come tutti sanno, ignorantia legis non excusat) e indipendentemente dalla circostanza che l’amministrazione incaricata e interessata riesca o meno a procedere nell’accertamento, la Quinta sezione rammenta che la formulazione e la configurazione del divieto non hanno contenuto tipizzato e, necessariamente, l’indagine deve essere condotta caso per caso.

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22/11/2014 NEMI: ACCESE LE LUCI IN VIA DEL PERINO



NEMI: RENZO MARIANECCI SCRIVE A BABBO NATALE

Riceviamo e pubblichiamo da Renzo Marianecci

Nemi (RM) – Anche se ormai non sono più un giovincello (ahimè!), mi piace credere ancora a Babbo Natale, ed è per questo che ho intenzione di rivolgermi a Lui,  per chiedergli un grande regalo per queste feste natalizie 2014.

Ma visto che dopo tanto tempo ho perso l’indirizzo chiedo un aiuto a Voi della redazione dell’Osservatore Laziale per l’inoltro di questa mia richiesta nella speranza che arrivi in qualche modo a destinazione.

"Caro Babbo Natale, ti chiedo un grande regalo, ma non per me, piuttosto per tutta la comunità di Nemi ed in particolare per il nostro Municipio.

Quello che ti chiedo infatti è il ritorno a quel clima fraterno tra colleghi (dirigenti, impiegati, operai) che c’era fino a qualche tempo fa, quando accadevano tante belle cose che oggi purtroppo sono solo un lontano ricordo, rimasto nella memoria di pochi. Quando al Comune eravamo una piccola grande famiglia che qualche volta discuteva pure, ma, soprattutto, il rispetto e l’amicizia reciproca riuscivano sempre a risolvere qualsiasi difficoltà. Quando entravi al lavoro col sorriso e lasciavi il lavoro col sorriso. Quando ogni occasione era buona per festeggiare e condividere momenti memorabili come quando la signora Cinzia ci riuniva tutti insieme indistintamente intorno alla tavola di casa sua ad assaporare la magnifica polenta e l’assortimento di cacciagione frutto del bottino di caccia del marito e collega Livio. Ora mi sembra che sia tutto cambiato e non riesco a capacitarmene né tantomeno a capirne il perché. E quando rammento con nostalgia i bei momenti trascorsi la mia giovane collega mi dice “ Si, si, c’era una volta”. Certo lei non c’era… non può capire…

Esprimo questo mio desiderio perché trovo inconcepibile ad esempio che le ultime uscite dal lavoro per trasferimento di dirigenti o di semplici dipendenti siano avvenute quasi tutte nella più totale indifferenza, tant’è vero che per alcuni di loro neanche il sito ufficiale del Comune di Nemi ne ha preso atto. Ed è per questo che in occasione del probabile prossimo trasferimento del collega Filippo Merlonghi che, suo malgrado, ha deciso di cambiare aria, vorrei che l’avvenimento non passasse inosservato, nell’indifferenza generale  dei colleghi e dei nemesi. Non chiedo miracoli tipo la vera e propria standing ovation tributata alla “mitica Claudia”, quando fu necessario utilizzare il salone del famoso ristorante “da Baffone”, visto il gran numero di presenze. C’erano la quasi totalità di amministratori, dipendenti, ex dipendenti in pensione e ben quattro Segretari Comunali che si erano avvicendati per servizio a Nemi. Quello che chiedo per Filippo è una semplice, classica cerimonia di saluto, come una delle tante vissute ai bei tempi, nella Sala Consiliare, in un clima di semplicità ed amicizia, come quando la più grande difficoltà consisteva nella scelta del forno dal quale ordinare le teglie di pizza o i biscottini, o da quello dei fratelli Cavaterra o da quello del Mister Piero visto che entrambi fornivano sempre prodotti di eccellente qualità.

Mi piacerebbe che al caro collega Filippo, dopo tanti anni al servizio della comunità di Nemi, alla presenza della Santa moglie Rosy (appellativo che merita per essergli sempre stata vicino), della dolce figliola Ludovica, di tutti i colleghi amici, degli amministratori e di tanti paesani accorsi per salutarlo, venisse riconosciuto un “elogio al merito” per la passione e l’impegno che ha sempre dimostrato nello svolgimento del proprio lavoro al servizio dei cittadini. Vorrei che, nonostante l’ultimo periodo a Nemi sia stato per lui molto difficile, rimanga nella sua memoria un piacevole ricordo della nostra comunità.

Chiedo troppo, caro Babbo Natale?

Fiducioso di poter essere ascoltato ti ringrazio a priori per tutto quello che riuscirai a fare per un ritorno alle vecchie tradizioni che hanno sempre contraddistinto il nostro Piccolo Grande Comune.

Grazie e Buon Natale”

Renzo Marianecci 




NEMI: SIGNORI E SIGNORE E' NATALE

di Chiara Rai

Nemi (RM) – E’ Natale nel piccolo Paese delle Fragole che anche quest’anno ripropone le caratteristiche “frasche illuminate” depositate a fianco di ciascuna attività commerciale. Niente luminarie tradizionali quindi che fanno da cornice, come in ogni borgo castellano, scintillando in alto appese tra un palazzo e l’altro.

La fontana di piazza Roma ancora spoglia è in attesa di un minimo sibilo natalizio: arriverà il Natale anche lì o rimarrà il riflesso delle “luci in frasca?” Grande novità di quest’anno, proprio di fronte lo storico Palazzo Ruspoli che domina piazza Umberto I, una casettina in legno sponsorizzata da Zega Legnami.

Dovrebbe essere la casa di Babbo Natale, chissà che non riservi qualche sorpresa con l’avvicendarsi della Vigilia? Qualche bambino si chiede se riuscirà mai Babbo Natale ad entrarci dentro con tutti i doni. Ad ogni modo ogni curiosità dovrà aspettare perché la casetta raffinata di fronte all’antico Castello è chiusa con il lucchetto. 

Ma non solo nel centro storico è Natale, infatti anche alle Colombe si affaccia timido e un po’ spaesato un abete spoglio e un po’ “stortarello”. La magia del Natale sta arrivando anche nella periferia, dove forse la casetta di Babbo Natale avrebbe avuto più spazio e sarebbe stata in tono con l’ambiente per due motivi: il primo è che avrebbe comunque attratto l’attenzione anche fuori dal centro storico ed il secondo motivo è il contesto che chiaramente, essendo Le Colombe più fuori dal borgo e in mezzo al verde e agli alberi, avrebbe quindi richiamato maggiormente la presenza di una casetta in legno di montagna, simbolo dell’abitazione di Babbo Natale. 

Tutto va bene, comunque, nel paese spira un clima natalizio a prescindere dalle frasche e dalla raffinatissima casetta in legno che ricorda tanto la dimora dei nostri amici a quattro zampe.





NEMI: UN BORGO PER ALBERGO!

Redazione

Nemi (RM) –  VisitNemi.it è il primo portale turistico di Nemi: strumento di marketing e promozione del territorio, ma anche progetto che vuole coinvolgere l’intera comunità in un processo di crescita verso uno sviluppo economico e sociale che risponda ai principi condivisione, di responsabilità, sostenibilità e condivisione.

Gli obiettivi sono molteplici e ambiziosi:

–         Qualificare l’identità del territorio in termini di sviluppo responsabile e sostenibile, di accrescimento della qualità dell’offerta, potenziandone reputazione, attrattività e competitività;

–         Innescare un processo di crescita culturale ed una auspicata riconversione verso uno sviluppo del sistema sociale e imprenditoriale che abbia alla base la condivisione di principi e valori comuni;

–         Promuovere il borgo di Nemi e il suo territorio per mezzo di un’offerta turistica integrata;

–         Creare collaborazioni tra imprese, enti, associazioni, disposti ad adottare scelte, comportamenti e politiche di sviluppo condivise e compatibili con lo sviluppo sostenibile;

–         Fare del turismo, prima di tutto, un’opportunità di conoscenza e scambio di valori e conoscenze, che generi un arricchimento sia per il residente sia per l’ospite.

VisitNemi.it quindi, non vuole essere soltanto una vetrina virtuale del territorio, bensì il contenitore di idee, di u visioni più ampie, quali, ad esempio, quella di creare a Nemi un sistema di “Ospitalità diffusa”.

L’idea base del progetto di ospitalità diffusa, la sua forza propulsiva, ruota intorno al concetto di rete e alla capacità di collaborare, lavorare insieme con rispetto e fiducia reciproca operando con trasparenza ed onestà, con il fine di valorizzare tutto ciò che di autentico, caratteristico e culturale si trova sul nostro territorio, attraverso la creazioni di esperienze che coinvolgono la ricettività, ma anche l’enogastronomia, l’artigianato, la cultura del luogo.

 

Da qui siamo partiti per dare vita al progetto: “Nemi: un borgo per albergo!” attraverso il quale l’Albergo Diffuso Locanda Specchio di Diana, la Casa Vacanze La Regina del Lago, il B&B Antico Borgo e il B&B Vistalago, Aga Guest residence si sono uniti in rete. 

Le strutture ricettive dell’ospitalità diffusa sono luoghi ospitali pienamente immersi nella vita del borgo e si caratterizzano per il loro essere perfettamente radicati nella vita e nella cultura del paese, che diventano componenti stessi del servizio di ospitalità offerto.

L’idea è quella di cancellare i confini tradizionali di una struttura ricettiva e aprirsi alla collaborazione, offrendo così al viaggiatore un’immagine chiara e unitaria del borgo e della sua ricettività turistica.

Si tratta di un modo diverso di fare impresa, ma anche di vivere e di far vivere il borgo: valorizzare l’esistente e favorire le attività del territorio, quelle dell’ospitalità, ma anche i negozi, i ristoranti, i servizi di trasporto, i servizi per il divertimento e l’intrattenimento.

In quest’ottica, infatti, ciascuna risorsa, ciascuna attrattiva, ciascuna impresa è importante e strategica per la competitività del territorio nel suo insieme. Diviene strategico, quindi, che tutti gli  operatori e le imprese del territorio si alleino e collaborino alla ricerca di vantaggi competitivi comuni e condivisi e nella costruzione di un’offerta turistica integrata e ben pubblicizzata.

Albergo Diffuso Locanda Specchio di Diana

Casa vacanze La Regina del Lago

B&B Antico Borgo

B&B Vista Lago

Aga Guest Residence




NEMI: RIFIUTI E INCIVILTA'. SCENDE IN CAMPO LEGA X NEMI

Redazione

Nemi (RM) – Nemi ridotta a discarica di rifiuti gettati indiscriminatamente nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani all’interno del territorio del Comune di Nemi nel sentiero che porta a Pontecchio. Ci sono rifiuti ingombranti che deturpano il paesaggio: “Non vogliamo che Nemi sia ridotta a discarica – dichiarano in una nota i membri del neo comitato civico Lega X Nemi che in queste ore stanno scegliendo il proprio portavoce – questo meraviglioso paese – prosegue la nota di Lega X Nemi – non può restare in balia degli incivili che durante le passeggiate o peggio ancora le gare sportive lasciano rifiuti ovunque e non vengono neppure sanzionati.

Chiediamo multe severe per chi sporca questa “piccola Svizzera” a due passi dalla Capitale. L’Amministrazione comunale ha il dovere di garantire il decoro anche sotto questo profilo. – La nota conclude – Lega X Nemi vigilerà affinché venga effettuata una bonifica e invita i simpatizzanti e cittadini di Nemi ad iscriversi su Facebook al nuovo gruppo ufficiale Lega X Nemi appena costituitosi: LEGA X NEMI https://www.facebook.com/groups/1570262663204799/?fref=ts

Fuori gli incivili! E’ tempo di cambiare!” 




NEMI, PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA: "C'E' UNA STRADA NEL BOSCO…"

Riceviamo e pubblichiamo da Partecipazione Democratica

Nemi (RM) – Una strada che da Pontecchio scende fino a Palazzo Ruspoli.  Un vecchio tracciato che il tempo, saggiamente, aveva provveduto  ad occultare alle pericolose  voglie degli uomini, sotto alberi e cespugli. In questi giorni l’opera di una ruspa l’ha fatta riemergere  dal suo naturale nascondiglio. Un  taglio di alberi (autorizzato dal Parco e dal Comune di Nemi a febbraio 2014) che  lambisce Palazzo Ruspoli ne sarebbe  la ragione ufficiale.  Una strada di servizio uguale a tante altre  nate nei nostri boschi dopo ogni taglio?  Ferite che il  tempo si prenderà la briga  di rimarginare   in modo naturale? Sarà così anche questa volta? Intanto registriamo che  questa strada  torna alla luce dopo che   a  gennaio  si è tenuta la conferenza di servizi su Palazzo Ruspoli -relativa all’intervento denominato: Patto Territoriale delle Colline Romane – Comune di Nemi – Poligest S.p.A. – Progetto per il recupero di Palazzo Ruspoli, in variante al P.R.G. vigente” (conclusa positivamente), con la giunta Bertucci che non ha ritenuto di dover informare il consiglio comunale di questo atto:  nota prot. n. 80815 del 10 febbraio 2014 il verbale della seduta del 15 gennaio 2014 regolarmente trasmesso a tutti gli enti coinvolti nel procedimento;  e dopo l’interessamento primaverile  di un  consigliere PD che ha presentato una mozione all’assemblea regionale per il recupero ed il restauro  di palazzo Ruspoli. 

Più volte abbiamo  chiesto alla destra di governo a Nemi  un intervento sulla proprietà della struttura per la  messa in sicurezza o di valutare le possibilità di acquisizione  attraverso finanziamenti europei. 

Qualora, dopo anni di abbandono,  la recente successione di atti su Palazzo Ruspoli, fosse  propedeutica ad una sua futura  discutibile utilizzazione e ad interventi devastanti  del territorio di Nemi (per esempio -parcheggio nel giardino del Palazzo con collegamento via dei laghi attraverso la strada riemersa) sappiano lor signori che, insieme ai cittadini di Nemi, non lo permetteremo!!




NEMI, MASSIMILIANO CONTE (PD):"QUANDO LA SINISTRA NEMESE PERDE PERCHE' HA COMPAGNI SENZA VOLTO"

Riceviamo e pubblichiamo da Massimiliano Conte, Segretario del Pd di Nemi

Nemi (RM) – Il  7 Dicembre abbiamo pubblicato una nota pervenutaci da un "compagno nemese" dal titolo NEMI, QUANDO SI E' DI "SINISTRA PER CASO". Il "compagno nemese" ha inteso criticare la precedente intervista effettuata a Massimiliano Conte, segretario Pd in merito al Castello Ruspoli. Ecco la replica del segretario Pd Massimiliano Conte: 

Cara Direttrice,

ho letto poco fa la nota, che lei cortesemente ha pubblicato, di un sedicente "compagno nemese" al quale la nostra intervista di qualche giorno fa non è piaciuta. 

Ovviamente, la mia non è una controreplica ad una lettera che rasenta la farneticazione, che fraintende concetti, che non comprende l'ironia di certi passaggi del testo, che forse è stata scritta sotto dettatura e male, stando a qualche errore di interpunzione, agli errori storici (Marx non era Proudhon) e ad una memoria corta nel citare il grande Enrico Berlinguer, che fu, ricordo, anche quello del Compromesso Storico (che personalmente ho compreso ma mai condiviso), osteggiato dai vecchi "compagni che sbagliano" (BR), o da Autonomia Operaia e Lotta Continua. 

Per non parlare del "fumo di pipa" che a Nemi siamo notoriamente almeno in due a produrre!

E' evidente la trappola, ingenua ma malevola, di chi vuole tirarti in ballo per montare una polemica, se non una rissa, magari con un agguato alla mia persona in stile "anni di piombo", di cui molti di noi sono stati testimoni al tempo dell'università o del liceo.

E dico consapevolmente "anni di piombo" in quanto quella nota, al di là delle questioni di merito che pone pur nella sua faziosità, oltre a riecheggiare quell'approccio comunicativo di quasi quarant'anni orsono, fa emergere un problema di carattere morale, etico e di certo politico in quanto nessuno può definirsi "compagno", ma direi soprattutto Persona che è un concetto più alto e nobile, senza metterci la faccia, il suo nome e cognome per esteso. A me non interessa chi si celi dietro a quella missiva o chi abbia voluto celebrare il culto del "Compagno C.", a mio parere depotenziandone l'indubbio carisma tra diversi cittadini nemesi. Ma non posso tacere che questa pratica del "non apparire" ricorda molto l'avvertimento, l'elevazione dell'asticella della tensione per intimorire un interlocutore politico, l'attesa di punire chi non la pensa come te, la volontà di creare un nemico a tutti i costi, da colpire verbalmente e magari fisicamente appena entri nel mirino di questo cecchino senza volto.

Per questo, gentile Direttrice, faccio appello, per l'ultima volta, a tutti i nemesi "di sinistra" ma di buon senso e con sguardo lungo ad abbassare i toni della polemica, ad evitare figure meschine a mezzo stampa o tramite bacheche e a prendere coscienza che sono vent'anni che Nemi è stata consegnata, direi regalata, alla gestione del centro-destra. Fino ad oggi, nessuno ha avuto il coraggio, sempre da sinistra, di dire perché siamo cronicamente perdenti, litigiosi, divisi e isolati in un ruolo di opposizione anziché di governo. Non è possibile che la colpa sia sempre di un "altro", magari del solito PD, e mai individuale! Questa è la domanda cruciale a cui dobbiamo rispondere, con onestà intellettuale, serietà, responsabilità, senso della comunità, direi anche fiducia, mettendoci la faccia e facendo pubblica ammenda e senza nostalgie di un passato glorioso che fu, che non è non sarà mai più, per reinventare un modello nuovo di governo di Nemi, autonomo dai potentati e autoctono, che sappia convincere tutti i cittadini nemesi e non solo alcune enclave di storiche famiglie locali. E ciò per mandare a casa finalmente il centro-destra e tutti i suoi derivati, evitando di commettere gli errori del passato, che tutti, nessuno escluso almeno dal 2012, ben conoscono e su cui non ci sono più alibi o giustificazioni da accampare per mantenere la propria rendita di posizione. PD incluso. E ora, per favore, basta di giocare col tempo e l'intelligenza della gente!

 



NEMI: C'E' UNA (AUTO) STRADA NEL BOSCO… CHI OPERA LO SFREGIO?

 

L’auspicio è che chi è tenuto a vigilare controlli che non accada nulla di grave.

 

di Chiara Rai 

Nemi (RM) – Non si può non rimanere incantanti dai sentieri che attraversano l’incantevole paese di Nemi, una perla incastonata nel verde dei Castelli Romani a pochi passi da Roma. L’etimologia della parola “Nemi” rievoca stranamente lontane assonanze celtiche. La sua radice infatti è la stessa di “nemeton”, termine con cui gli antichi Celti esprimevano il concetto di “bosco sacro” e in senso più generale di luogo sacro.

Prendendo uno qualunque dei vicoli che partono dal Corso, in salita, si entra nella parte più tranquilla del paese. Dopo qualche giro fra le case, si arriva sulle cosiddette Coste, che fra ville e orti portano nel bosco della Principessa, con una visuale sul lago e sui tetti del paese sempre più ampia man mano che si sale.

Il castagneto è la forma di vegetazione più diffusa a Nemi, rappresentato prevalentemente da boschi cedui periodicamente soggetti a taglio ogni 18-20 anni. Sebbene nel sito oggetto della nostra attenzione la varietà di essenze vegetali richiami perlopiù le tipologie presenti nella macchia mediterranea.

Partendo dal Belvedere Ceyrat, nel sentiero che porta a Pontecchio la tranquillità del bosco sembra interrompersi. A segnalare che c’è un rischio di danno ambientale e idrogeologico è proprio Vairo Canterani, leader di "Nemi per Sempre", che in passato ha segnalato altre situazioni ambientali a rischio come ad esempio il caso delle “ville nel Parco”. Stavolta Canterani si ferma a questi sentieri, uno in particolare immortalato dalle nostre fotografie.

Il sentiero, generalmente, è una via stretta in mezzo al bosco di larghezza non superiore a 2 metri, a fondo naturale e tracciata dal frequente passaggio di uomini e animali. Nel sentiero che porta a Pontecchio c’è però una ruspa o trattore o braccio meccanico. Insomma c’è un macchinario da scavo: “siamo in luogo con una pendenza estrema – afferma Vairo – dove è facile che si creino delle vie false per l’acqua che incontrollatamente rischia di disperdersi e imbibire parti di costone che rischia di franare rovinosamente a valle”. Vairo asserisce di non mettere assolutamente in discussione la legittimità degli operatori del bosco autorizzati al taglio ma piuttosto pone l’attenzione ad una maggiore cautela dell’ambiente naturale protetto dove non dovrebbero operare delle ruspe o simili e dove non si dovrebbero creare vere e proprie strade laddove si operano i tagli al bosco ceduo.

“Vorrei porre l’accento – prosegue Canterani – su due fattori importanti che sono il rischio idrogeologico e quello ambientale”. A tale proposito Canterani ricorda che quando era sindaco di Nemi emise una ordinanza che sostanzialmente disponeva che gli addetti al taglio degli alberi in un territorio di tali pendenze avrebbero dovuto trasportare il legname con animali da traino quali asini o buoi. “Sul sentiero in questione – dice Vairo – ci sono dei cartelli che riguardano l’autorizzazione al taglio ma non certo alla realizzazione di queste vie per le quali è necessario il nulla osta del Parco in quanto ci troviamo in zona altamente protetta. Allora mi chiedo perché si debba permettere che delle zone di tale pregio vengano sfregiate in questa maniera. Qui i principi facevano le passeggiate, i romantici si ispiravano per le loro produzioni artistiche basti pensare a Turner e a Lord Byron che immortalò Nemi nel suo Child Harold's Pilgrimage.

Per questi motivi Canterani chiede se la Forestale, l'Ente regionale Parco dei Castelli Romani e il Comune di Nemi siano al corrente di cosa stia succedendo in questo sentiero, se vi siano delle autorizzazioni in merito diverse dal semplice taglio perché, come si evince dalla immagini, una ruspa o simile macchinario è passato di lì e certamente quella è un area dove le ruspe non possono operare perché si tratterebbe di sbanco, azione assolutamente vietata in un ambiente a protezione speciale.

Questi sfregi al bosco sacro a Diana non sono consentiti: “Il Comune è al corrente di questi movimenti? Gli amministratori non hanno paura delle conseguenze che potrebbero riversarsi su una strada fino a due anni fa chiusa al transito e per’altro tutt’oggi oggetto di piccoli movimenti franosi?”. Fin’ora l’unica voce che ha rotto il silenzio rispetto a questa situazione che si profila come una ferita alla macchia nemese è quella di Vairo Canterani, l’auspicio è che chi è tenuto a vigilare controlli che non accada nulla di grave.