NEMI: PARTE L'INIZIATIVA PER I SENZATETTO

Redazione

Nemi (RM) – In onore della giornata mondiale sulla giustizia sociale celebrata il 20 febbraio 2015 Il gruppo di Fratelli d’Italia Nemi ha pensato di promuovere un aiuto concreto che prevede raccolta di plaid, trapunte, coperte, sciarpe, cappelli e guanti da destinare ai senzatetto. Gli oggetti dovranno essere consegnati nuovi oppure usati purché in buono stato e sigillati con cellophane per questioni igieniche. Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale intende ricordare alla Comunità l’impegno assunto nella lotta all'eliminazione della povertà, per la promozione della piena occupazione e del diritto ad un lavoro dignitoso, per l'affermazione della parità tra i sessi, l'accesso al benessere e alla giustizia sociale per tutti. Parlare di uguaglianza di fronte alla legge, allo Stato, agli altri esseri umani significa che gli Stati, i suoi rappresentanti e i cittadini hanno preso un impegno formale a far sì che vengano poste le basi per le condizioni ottimali affinché questa uguaglianza sia possibile.

Contribuisce a ricordarcelo la nostra Carta Costituzionale che nell’Art.3 promette, nel tempo, di rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale, culturale che impediscono un'effettiva uguaglianza dei cittadini ed impediscono il pieno sviluppo della persona umana. La vera giustizia sociale è un sogno che potrebbe realizzarsi soltanto accorciando le disparità sociali. Il risultato di quanto raccolto verrà consegnato alle Caritas o alle sedi Croce Rossa dei castelli romani.

Per maggiori informazioni : fratelliditalianemi@gmail.com o il numero 3317761932
Erika Ricci portavoce comunale fratelli d’Italia-alleanza nazionale Nemi




NEMI: IL CALVARIO DI… UN ALBERELLO

di Ivan Galea

Nemi (RM) – L'albero piantato nel parco giochi di via Parco dei Lecci, nella zona alta di Nemi, dopo un periodo in cui pendeva a destra, ora pende totalmente a sinistra ed è quasi del tutto rinsecchito. La povera pianta a settembre dello scorso anno risultava infatti piegata verso destra e successivamente ad un nostro articolo qualcuno si ricordava di dargli una raddrizzata. Una fatica inutile visto il risultato odierno.

Ma come è ben noto se una cosa nasce storta muore storta.

E così la sorte dell'alberello nemorense che viene piantato all'interno di un parco giochi sembra segnata inesorabilmente. Un parco giochi costato alla comunità ben 25mila euro di soldi pubblici di cui 20 mila euro di fondi regionali destinati alla risistemazione – risistemazione e non creazione di qualcosa ex novo – di aree verdi e 5 mila euro messi a disposizione dal Comune di Nemi che poi successivamente spende altri 15mila euro circa della collettività per risistemare – cosa che si poteva fare con il finanziamento regionale – il parco giochi Andersen nella zona di Vigna Grande.

Ma quale mente è riuscita a partorire un simile modo di utilizzare i soldi pubblici? 

Dulcis in fundo. Il parco giochi realizzato a ridosso del Grembo, già dotato di propria area attrezzata con giochi per bimbi, è stato, fin dalla sua realizzazione, ed è a tutt'oggi chiuso da un insormontabile cancello, e giace in mezzo all'erba incolta.

La domanda, che resta ancora senza risposta, è sempre la stessa: Per quale motivo si sono spesi 25mila euro di soldi pubblici per realizzare un parco giochi che poi risulta essere perennemente chiuso e non fruibile dalla collettività?

Certi di una "non risposta", come in uso da queste parti, da chi invece dovrebbe rispondere non a noi ma ai cittadini, non ci resta che sperare su un vento nuovo che riesca a raddrizzare il povero albero e che qualche pioggia di tanto in tanto gli possa rendere una nuova linfa vitale.
 




NEMI: BUIO SU VIA NEMORENSE NONOSTANTE I SOLDI PUBBLICI SPESI

 

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Oltre 1.800 euro a carico della comunità pagati dall'amministrazione comunale di Alberto Bertucci a titolo di incentivo al personale dell'area Tecnica del comune di Nemi relativamente ai lavori di "realizzazione di un marciapiede e della pubblica illuminazione lungo la via Nemorense".

Le somme al lordo delle ritenute Cipdel, Inail e Irap, come riportato dalla determina 724 dello scorso 30 dicembre 2014, risultano essere le seguenti: euro 1.176,82 per l'architetto Rosanna Galanti, euro 411,89 per il geometra Andrea Bongianni ed euro 294,20 per la signora Patrizia Senesi.

Gli incentivi, previsti dal regolamento comunale, vengono ripartiti al personale interno coinvolto nell’opera, che in questo caso corrisponde appunto alla realizzazione di un marciapiede e della pubblica illuminazione.

Ma quanto è stato speso per i lavori relativi la realizzazione del marciapiede e della pubblica illuminazione sulla via Nemorense?

A guardare le carte ufficiali l'importo risulta essere di oltre 170mila euro di cui oltre 73mila euro pagati il 13 dicembre 2013 come prima tranche alla ditta Euroscavi Cilia Srl che troviamo sovente tra i vincitori delle varie gare a ribasso indette dal Comune di Nemi per l'affidamento di lavori pubblici. Per quanto riguarda la seconda tranche del pagamento non siamo riusciti a trovarne traccia.

"Via Nemorense e parco Andersen, i traguardi estivi dell'Amministrazione Bertucci". Così veniva annunciata, lo scorso agosto 2014 dal Comune di Nemi, la notizia riguardo l'accensione delle luci sulla parte buia della via Nemorense. "Nei giorni scorsi è stata completata l’illuminazione della via Nemorense, – si legge nel comunicato comunale di agosto 2014 – nel tratto subito dopo la clinica “Villa delle querce”. L’intervento, attraverso l’utilizzo di lampade a led, grazie a un finanziamento pubblico, ha permesso finalmente di porre in sicurezza, almeno dal punto di vista della visibilità notturna, lo strategico asse viario che da Nemi arriva a Genzano".

La via Nemorense, ad oggi, nonostante gli annunci in pompa magna, nonostante il pagamento di incentivi e nonostante il pagamento di parcelle alla ditta appaltatrice non sembra proprio messa totalmente in sicurezza per quanto riguarda almeno la visibilità notturna. Infatti, come risulta dalle foto scattate durante un nostro sopralluogo sul posto, tre lampioni sono privi del corpo illuminante presentandosi con del nastro isolante a tenuta del cavo elettrico sull'estremità del lampione dove invece andrebbe posta la lampada al led e diversi lampioni risultano spenti ergo la via Nemorense per interi tratti continua ad essere, come lo era precedentemente, completamente al buio.

Sicuramente il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, che di illuminazione dovrebbe ben intendersene considerato che tra le sue molteplici attività c'e' anche quella di essere socio della Solar Seneca Srl il cui slogan è anche "Per qualsiasi esigenza troviamo sempre la soluzione giusta.. Se la “famiglia”, le Attività Produttive, gli Enti Pubblici e Privati, ora possono risparmiare sull’energia, allora vuol dire che abbiamo dato con serietà e impegno il nostro contributo all’economia e al benessere del Pianeta . ."

Alcuni cittadini di Nemi, ormai stanchi e delusi dai proclami propagandistici di questa amministrazione comunale e non sapendo a chi rivolgersi, in quanto chi dovrebbe fare opposizione monitorando anche su come vengono impiegati i soldi dei cittadini sembra latitare da diverso tempo , hanno inteso lanciare un appello al primo cittadino attraverso le colonne del nostro giornale: "Caro sindaco Bertucci, come recita la pagina internet della tua società trova una soluzione… ma che sia definitiva per via Nemorense.

Ah… dimenticavamo un'ultima cosa: Una tagliatina alla vegetazione che incombe sui pali dell'illuminazione renderà sicuramente migliore il decoro urbano e la sicurezza stradale.




NEMI: ALLARME DISCARICA A CIELO APERTO A PONTECCHIO

Redazione

Nemi (RM) – Il segretario del Pd di Nemi, Massimiliano Conte, scrive al nostro quotidiano per segnalare una discarica abusiva nella zona di Pontecchio a Nemi e nel contempo rivolge un invito al primo cittadino riguardo la situazione di degrado in cui versa la cittadina.

Di seguito riceviamo e pubblichiamo la nota di Massimiliano Conte – segretario Pd di Nemi:

Gentile Direttrice,
è noto che Nemi è considerata, non sappiamo ancora per quanto, la perla dei Castelli Romani, luogo ancora tutelato dai tentativi barbari di molti che ritenevano di trasformarla in un’area densamente cementificata e magari altamente antropizzata.
Di errori passati è lastricata la storia del nostro Comune e molto è stato fatto dai cittadini e da quelle aggregazioni politiche che si sono fermamente opposte a questa filosofia di sfruttamento del territorio. Non voglio “buttarla in politica” magnificando le gesta di un partito (che nel mio caso sarebbe il PD) o di singole persone che hanno avuto sempre a cuore il cuore verde di Nemi.

Magnifico invece l’attenzione di alcuni nostri benemeriti amici concittadini che hanno scoperto recentemente, nel corso di una passeggiata nella zona di Pontecchio (si vedano le foto che ho ricevuto e che chiedo di pubblicare), una discarica abusiva non si sa da dove piovuta.
Benchè circoscritto, il fatto è in sé molto grave e pone sicuramente alcuni quesiti.
Innanzitutto, sorge spontanea una domanda: come e chi è riuscito ad accedere ad una zona vicino al campo sportivo, oltre la nota sbarra d’accesso lucchettata, senza essere visto da anima viva?
In secondo luogo, per quanto possa essere una domanda un po’ ingenua (ma in fondo è solo un artifizio retorico) mi chiedo: chi è preposto (Ente e/o persone) alla sorveglianza dell’intera area verde che circonda Nemi ? Che ruolo ha l’amministrazione comunale su questo fronte ? Vorremmo sapere.
Infine: chi pagherà lo smaltimento di questo piccolo grande abuso che potrebbe però rappresentare l’inizio di una lunga sequela di eventi delittuosi (si, perché inquinare e scaricare abusivamente è un delitto senza perdono) ? Esiste un piano che possa contenere l’emergere di questo fenomeno ?

Mi permetto quindi di suggerire al nostro Sindaco, magari concordandolo con tutti i cittadini di Nemi, giovani ed adulti, di istituire una volta per tutte una seria giornata votata alla ricognizione capillare di tutto il nostro territorio verde, che abbia come obiettivo la “mappatura” delle zone a rischio o già in qualche modo deturpate se non compromesse.Non si tratta di mandare gruppi di famiglie o scolaresche a “cortar caña de azucar” (tagliare canne da zucchero nelle piantagioni) come benemeritamente facevano i cubani, di ogni censo culturale, all’epoca d’oro di Fidel; ma molto più semplicemente di coinvolgere e sensibilizzare la nostra cittadinanza ad essere più attiva, vivendo di più un parco che non può essere lasciato in mano a qualche imbecille di turno che, per risparmiare qualche euro per lo smaltimento dei propri rifiuti e per lombrosiana stupidità, degrada il nostro delicato ecosistema sul quale la sinistra (mò ci vuole, scusate) ha fatto negli anni infinite battaglie.
Va detto con sincerità: a volte molti amici e conoscenti di Nemi sembrano, me compreso, lo ammetto, troppo distratti su questioni di scarsa rilevanza politica, prive di una visione ecologica matura, concretamente agita e non solo a parole.
Forse dovremmo camminare o andare in bike di più “nella macchia nemese”, piuttosto che arenarci stancamente lungo il corso di Nemi. Alla ricerca di cosa ? Beh, questo è un altro discorso che meriterebbe uno spazio a sé….

 




NEMI: PAURA PER CROLLO PARETE ROCCIOSA A RIDOSSO ABITAZIONI

 

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Era il 2013, per l'esattezza novembre 2013, quando alcuni cittadini di Nemi segnalavano al sindaco Alberto Bertucci una possibile situazione di pericolo di frana a causa di copiose infiltrazioni di acqua nel muro di contenimento e di confine tra le proprietà delle suore Mercedarie e il cortile comunale interno in via Salita della Chiesa ai civici 2,4,6,8,10,12 e 14.

I residenti , nella lettera del 2013 segnalavano al primo cittadino Alberto Bertucci che le infiltrazioni di acqua si manifestavano già da oltre un anno anche quando non pioveva e che avevano provveduto a informarne verbalmente anche le suore Mercedarie, ma che non era stata fatta ancora nessuna operazione per arginare il fenomeno. Invitavano quindi il sindaco, quale primo responsabile della sicurezza della cittadinanza a prendere provvedimenti al fine di accertare e risolvere la situazione di presunto pericolo. In quanto se dovesse crollare il muro a causa delle infiltrazioni le conseguenze potrebbero essere catastrofiche.

I cittadini, a ottobre 2014, dopo ben un anno dalla segnalazione fatta al sindaco Alberto Bertucci del pericolo di frana e constatando il persistere delle infiltrazioni di acqua sul muro di contenimento delle suore Mercedarie di Nemi, sollecitavano, questa volta scrivendo oltre che al primo cittadino anche all'Ufficio Tecnico del Comune di Nemi, ai Vigili del Fuoco e alle suore Mercedarie, un intervento per risolvere il problema considerando il notevole peggioramento della situazione "constatabile facendo un semplice sopralluogo sul posto".

La nostra redazione, dopo aver constatato le copiose perdite d'acqua, testimoniate dalle foto che alleghiamo all'articolo, ha contatto i Vigili del Fuoco chiedendo se c'era stato un riscontro rispetto alla segnalazione fatta dai cittadini di Nemi.

Il responsabile dei Vigili del Fuoco ha fatto presente che è stato effettuato un sopralluogo ad ottobre 2014 dal quale è emerso che ci sono evidenti fuoriuscite di acqua dalla parete rocciosa sovrastante un muro alto circa 7 metri a ridosso della stessa parete rocciosa e che è stato trasmesso un fonogramma al Comune di Nemi. Durante il sopralluogo la suora Superore comunicava ai Vigili del Fuoco che aveva constatato da diverso tempo le copiose fuoriuscite di acqua e che le stesse sarebbero state risolte in quanto dipese dal serbatoio comunale in gestione all'Acea Ato 2.

Ebbene siamo nel 2015 e ad oggi la parete ricorda le cascate delle Marmore e il problema appare non risolto come non risultano ordinanze sindacali attue a mettere in sicurezza i cittadini.

Eppure per un altro caso simile a marzo 2014 il sindaco di Nemi Alberto Bertucci ha emesso un'ordinanza con la quale venivano evacuate otto famiglie dal palazzo di piazza Roma 28 (il condominio “I Gradoni”) a causa di copiose infiltrazioni d’acqua. Anche questa situazione era stata preventivamente segnalata al primo cittadino ma si è dovuti arrivare ad un'ordinanza di sgombero che si sarebbe potuto certamente evitare se si fosse ottemperato prontamente alla richiesta di intervento contenuta nella relazione scritta rimessa al Comandante della Polizia Locale di Nemi a febbraio 2014.

Dopo tre anni dal manifestarsi del fenomeno, anche per le "cascate delle Marmore" di Nemi l'amministrazione di Alberto Bertucci sembrerebbe avvolta nel silenzio su situazioni che di fatto interessano la sicurezza dei cittadini e che avrebbero bisogno di pronti interventi.

In molti ormai si chiedono che fine abbiano fatto le opposizioni a Nemi, che sembrano latitare su argomenti di primario interesse come quello della sicurezza. Sarebbe forse ora di presentare qualche interrogazione in più per sollecitare una maggioranza che oltre a fare facili proclami lascia ben poco spazio a fatti concreti.




NEMI: INIZIATO IL DIBATTIMENTO PER ALBERTO BERTUCCI IMPUTATO PER TURBATIVA D'ASTA

 

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di Chiara Rai

Nemi (RM) –  Si è aperto il dibattimento, nell'aula penale del Tribunale di Velletri, che vede il sindaco di Nemi Alberto Bertucci imputato per turbativa d'Asta e frode nei pubblici incanti per una gara ad evidenza pubblica . Dopo più di due anni di rinvii, tutte le notifiche agli imputati sono andate a buon fine.

Un esito giunto dopo ben cinque udienze conclusesi con un nulla di fatto.

Prossimi appuntamenti. I test del Pubblico Ministero verranno ascoltati il prossimo 27 ottobre mentre i testimoni della difesa verranno ascoltati il 24 novembre e per quel giorno il sindaco di Nemi, tramite il suo legale avvocato D'Eletto, ha chiesto di essere ascoltato.

Tra le testimonianze prodotte da Alberto Bertucci, vi è anche Giovanni Libanori, attuale consigliere di maggioranza al Comune di Nemi.

Il conflitto d'interesse.

Un accelerazione, dunque, su un caso singolare che vede il sindaco di Nemi Alberto Bertucci parte offesa dall'imputato Alberto Bertucci. A giugno del 2012 infatti, il giudice, in virtù dell conflitto d’interessi, ha nominato curatore speciale il vicesindaco Edy Palazzi. Ma il Comune di Nemi ancora non risulta essersi costituito parte civile nel processo.

La vicenda.

L’accusa, rappresentata dal Pm Giuseppe Travaglini, ritiene che in concorso tra loro, Miglietta quale responsabile del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi e Alberto Bertucci già vicesindaco del Comune di Nemi, mediante collusioni avrebbero turbato la gara bandita da Miglietta per il Comune e avente ad oggetto l’acquisto di uno scuolabus al fine di far aggiudicare la fornitura alla ditta Car Ind srl di Mauro Cesaretti. Miglietta, dopo aver bandito la gara, avrebbe provveduto a modificarla: Formulava quattro richieste di offerta per la fornitura di uno scuolabus indirizzandole alle quattro ditte che Riccardo Schiaffini, allora titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi, avrebbe indicato ad Alberto Bertucci. Tra queste offerte Miglietta aggiudicava la gara alla ditta di Cesaretti al prezzo di 49 mila 950 euro Iva esclusa, sebbene tale prezzo fosse superiore a quello posto a base d’asta ( 48 mila 126 euro iva inclusa). Dopo l’aggiudicazione, Cesaretti riduceva l’offerta ad euro 40 mila 105 iva esclusa ma consegnava presso il deposito dello Schiaffini un veicolo diverso da quello oggetto della gara perché avente solo 19 posti anziché i 30 indicati nell’atto di aggiudicazione.

Ai due appuntamenti non dovrebbero seguirne altri, pertanto in Autunno il caso del sindaco di Nemi dovrebbe già volgere verso l'epilogo.




CORI E NEMI: SCOPERTA LA LAPIDE IN MEMORIA DEL CARABINIERE EROE AUSANO NICOLETTI

 

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Redazione

Nemi (RM) – Il Sindaco di Cori Tommaso Conti ha scoperto sabato mattina la lapide in memoria del giovane Carabiniere Ausano Nicoletti, caduto per mano nazista il 7 Febbraio 1944, mentre tentava di recarsi in caserma per recuperare i viveri da portare ai compagni di lotta, anch'essi costretti a rifugiarsi in montagna per sfuggire alla cattura da parte della gendarmeria tedesca.

Sulla lastra posizionata a piazza Romana, dove fu ucciso, benedetta da don Angelo, è stato scolpito il generoso sacrificio di questo coraggioso servitore dello Stato, nato a Nemi il 10 Gennaio 1924, catturato da una pattuglia di S.S. – Schutzstaffel – del Reich che occupavano il paese e freddato a soli vent’anni con due colpi di rivoltella.

Il corpo esangue rimase a terra per un mese, prima che un gruppo di volenterosi cittadini restituisse dignità alle sue spoglie con una temporanea sepoltura vicino a piazza della Croce, nell’impossibilità di portarlo al cimitero corese dove oggi riposa, a causa della presenza dei soldati del Führer nei pressi del camposanto. 

Secondogenito di due fratelli e quattro sorelle, Ausano Nicoletti si era arruolato per passione nell’Arma dei Carabinieri pochi mesi prima di morire. Alla commemorazione ha partecipato anche Mafalda, 82 anni, l’ultima nata in casa Nicoletti e l’unica in vita dei sei figli, appena undicenne all’epoca dei fatti. L’hanno accompagnata alcuni nipoti e pronipoti di Ausano. A lei è stata consegnata una targa ricordo.

Tante le autorità politiche ed istituzionali presenti alla cerimonia. Il Presidente della Provincia di Latina Eleonora Della Penna; gli assessori e i consiglieri delle Amministrazioni comunali di Cori e Nemi, i due Comuni presenti con i rispettivi gonfaloni portati dagli agenti di Polizia Locale guidati dai due Comandanti, Alessandro Cartelli e Gabriele Di Bella. 

Presenti le rappresentanze di tutte le Forze dell'Ordine. Il vice Prefetto di Latina Luigi Scipioni; il vice Questore aggiunto di Latina Walter Dian, Dirigente del Commissariato di Polizia di Stato di Cisterna di Latina; il Luogotenente di Brigata della Guardia di Finanza di Cisterna di Latina Pasquale Sorrentino; i forestali del comparto di Cori del Corpo Forestale dello Stato.

Per l’Arma dei Carabinieri, in particolare, c'erano il Comandante provinciale Giovanni De Chiara; il Tenente Colonnello Andrea Mommo, Comandante del Reparto Territoriale dei Carabinieri di Aprilia; il Maresciallo Maurizio Falsetti, Comandante della Stazione dei Carabinieri di Cori e i suoi sottoposti; il Maresciallo Vincenzo Abbate con la delegazione del Comando di Nemi, le delegazioni dei comandi di Aprilia e Cisterna di Latina; le sezioni di Latina, Aprilia, Cisterna di Latina, Norma e Sermoneta dell'Associazione Nazionale Carabinieri.




NEMI: LA CITTA' DI CORI DEDICA UNA LAPIDE AL CARABINIERE AUSANO NICOLETTI

Redazione

Cori (LT) – Sabato 7 Febbraio 2015 l’Amministrazione comunale di Cori ha organizzato una cerimonia commemorativa in occasione del 71° anniversario del sacrificio del giovane Carabiniere Ausano Nicoletti, nato a Nemi il 10 Gennaio 1924, catturato da una pattuglia di nazisti e fucilato nei pressi di piazza Romana all’alba del 7 Febbraio 1944.

A piazza Romana verrà fissata una lapide in memoria del generoso coraggio di Ausanio Nicoletti, ucciso dai soldati del Reich mentre tentava di rifornire con viveri i suoi compagni della Stazione dell’Arma dei Carabinieri di Cori, costretti anch’essi a vivere sui monti insieme e al fianco degli sfollati.
Dopo l’esecuzione, il corpo di Nicoletti rimase a terra per diversi giorni, a piedi nudi, esposto alle intemperie invernali. Giovanni Ricci, tra i fondatori del PCI di Cori, Don Guido De Cave, l’allora parroco di San Salvatore, ed altri cittadini restituirono dignità alle sue spoglie con una temporanea sepoltura vicino piazza della Croce, data la minaccia tedesca davanti al cimitero corese dove oggi riposa. 

CENNI STORICI:

Al primo bombardamento aereo degli alleati su Cori, il 30 Gennaio 1944, che aveva raso al suolo gran parte delle chiese, lasciando a terra numerose vittime, seguì un secondo raid il 6 Febbraio 1944, che prese di mira soprattutto la macchia, dove nel frattempo si erano rifugiati i sopravvissuti, e con loro anche i Carabinieri del Comando locale. L’obiettivo degli anglo-americani erano le colonne tedesche in ritirata che avevano occupato anche Cori. Dopo l’Armistizio di Cassibile le truppe del Führer cominciarono ad avere un atteggiamento ostile contro tutte le Forze Armate Italiane, ancor più quando una parte di queste iniziò ad appoggiare la Resistenza al nazi-fascismo.

IL PROGRAMMA DELLA GIORNATA.

Ore 10.30 – piazza della Croce: raduno delle autorità e degli invitati. Ore 10.45: partenza  delle autorità e delle delegazioni per piazza Romana. Ore 10.50: cerimonia commemorativa. Ore 11.00: saluto delle autorità. Ore 11.40: benedizione e inaugurazione della lapide commemorativa.

 




NEMI: SACCHI DI SALE PER LA CITTADINA. OH ISSA! OH ISSA!

Gentile Direttrice,

il 26/27 gennaio il Comune di Nemi, ha posizionato in molti punti del territorio comunale dei sacchi di sale unitamente a dei cartelli, a firma del nostro amato Primo Cittadino Alberto Bertucci, che recitano testualmente: Comune di Nemi, Protezione Civile, sale antigelo industriale a disposizione della cittadinanza.
Ne deduco che in caso di forti gelate o di nevicate, come cittadino, se voglio circolare, mi devo munire di pala e carriola e distribuire il sale messo gentilmente a disposizione dall'Amministrazione comunale. Mi consenta di dire che è una solenne stronzata, anche perché il giorno successivo e poi nei giorni seguenti (in mancanza di gelate e nevicate), la quasi totalità dei sacchi di sale sono scomparsi: probabilmente molti cittadini hanno preso alla lettera l'avviso e li hanno prelevati per utilizzarli nelle loro proprietà in caso di bisogna.
A questo punto mi domando: gli operai comunali e la Protezione civile a che cosa servono? A posizionare opportunamente il sale che io devo distribuire? Ma vogliamo scherzare! E poi ulteriore interrogativo: questo vuol dire che il Comune non ha un piano antineve e non procederà alla pulizia delle strade e alla distribuzione del sale? Certo che se continua a metterlo a “disposizione” della cittadinanza ne avrà ben poco da distribuire sulle strade in caso di necessità.
Un nemese raggelato

 

Risposta della redazione

Egregio “nemese raggelato” dobbiamo constatare che le chiavi di lettura rispetto ai sacchi di sale sono molteplici. Infatti se nota bene sui sacchi di sale c' è scritto “alimentare”. Ora la nostra deduzione è ben altra, ovvero, che il sindaco si è preoccupato di mettere a disposizione della cittadinanza il sale grosso per permettere ai cittadini di cucinare con sale a costo zero. C' è chi l’ha già provato nell’acqua della pasta, o chi ne ha preso una manciatina per insaporire la carne alla brace e anche chi ne ha gettato più di un pugno alle proprie spalle contro la jattura o ancora chi, per espiare i propri errori, ha deciso di inginocchiarvici sopra. Insomma, caro nemese raggelato, ha ragione lei sul fatto che il sale sia andato a ruba ma di spalaghiaccio o spalaneve non se ne parla proprio nella ridente cittadina delle fragole. Un consiglio? Ne prenda un sacco anche lei, tanto è offerto dal suo amato sindaco e si diletti in qualche manicaretto. In fondo che mai sarà: per le emergenze basta armarsi di una pala, imbacuccarsi per bene, mettersi a spalare e se avanza del tempo dire anche “grazie sindaco che ci hai fatto lavorà”!
 




NEMI, "ISLAM REALTA' INVASIVA?": INTERVISTA AL CONSIGLIERE REGIONALE FI ADRIANO PALOZZI

di Chiara Rai

“’Islam, realtà invasiva?’. Mai fu di più grande attualità il tema del convegno, promosso recentemente dall’associazione Insieme per Nemi. Una iniziativa lodevole, un’occasione di confronto per parlare di (dis)integrazione sociale, ma anche un atteso momento di riflessione per un centrodestra, nazionale e locale, giunto ormai ad una fase politica quanto mai delicata. Tra i presenti all’evento anche il consigliere regionale del Lazio e coordinatore FI per la Provincia di Roma, Adriano Palozzi, con il quale L’Osservatore d'Italia ha intrattenuto una lunga chiacchierata su temi spinosi quali integrazione, sicurezza e politiche di rigore.

Consigliere Palozzi, da dove cominciamo?
“Beh, innanzitutto direi di partire da dove ci siamo lasciati. Il convegno di Nemi è stata una iniziativa molto interessante e giunta in una fase assai delicata, sia dal punto di vista politico, sia dal punto di vista socio-economico per il nostro Paese. Dopo i fatti di Parigi, è chiaro, anzi solare, che l’integralismo islamico è anche e soprattutto un nostro problema: un problema dell’Europa. La tragedia francese ci ha fatto comprendere che il pericolo terrorista è in casa nostra. E non può certamente essere combattuto con questo buonismo, tanto caro al centrosinistra”.
 

Si riferisce alla triade Renzi-Marino-Zingaretti?
“Non solo, ma soprattutto a loro. Sono sotto gli occhi di tutti le fallimentari politiche di integrazione di governo nazionale, Regione Lazio e Comune di Roma. È evidente, ad esempio, il lassismo amministrativo del sindaco della Capitale sulla questione rom. Sono mesi che nei grandi insediamenti attrezzati, localizzati ai margini della periferia, ad essere impietosi protagonisti sono l’anarchia dilagante, i roghi tossici e le discariche a cielo aperto. Un modello di integrazione penoso, che incide negativamente sulla vivibilità di migliaia di famiglie romane. Il paradosso è che tutto questo si consuma di fronte al colpevole immobilismo istituzionale del presidente Zingaretti. Ho fatto comunicati stampa, interrogazioni, denunce ma il centrosinistra continua a fare orecchie da mercante”.
 

E’ del premier cosa ne pensa?
“Glielo spiego con una proporzione matematica: Marino e Zingaretti ‘stanno’ alla questione rom ‘come’ Renzi ‘sta’ al contrasto alla clandestinità. Anche su quest’ultimo punto, il premier ha completamente fallito. Immaginare di risolvere i problemi dell’immigrazione, attraverso la non politica, e quindi la non scelta, fa dilagare la delinquenza e decrementa la sicurezza in un Paese, già attanagliato da nodi sociali irrisolti”.
 

Scusi, consigliere, detta così è facile. Lei cosa propone?
“Sarò schietto. Bisogna affrontare il tema clandestinità, con la consapevolezza di dover essere più duri, più determinati, e quindi smetterla con le politiche buoniste della sinistra, che parla demagogicamente di accoglienza o pseudo integrazione. Sono dell’opinione che le politiche di integrazione in questo momento debbano cambiare completamente. Come? Innanzitutto è opportuno incidere fortemente a livello normativo affinchè le dichiarazioni di intenti si tramutino in fatti”.




NEMI: BAGNO DI FOLLA PER MAGDI ALLAM

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Sembrava dovesse ridursi ad un evento animato da grida e manifestazioni antifasciste, invece non solo è filato tutto liscio ma la venuta di Magdi Cristiano Allam a Nemi si è rivelata un successo.

Coloro i quali hanno animato il social network additando gli organizzatori con appellativi denigratori e offensivi, neppure si sono presentati al convegno nonostante avessero annunciato in pompa magna la loro presenza allo stesso per manifestare il loro profondo sdegno. Dunque la polemica si è fermata a qualche “condanna” su manifesti d’occasione, utili ad animare la ormai estinta dialettica politica locale, senza dimostrare con la presenza al dibattito tanto sbandierata nei giorni precedenti, quella onestà intellettuale gridata a discapito invece dei promotori di un democratico scambio di idee.

I “padroni di casa” Cinzia Cocchi, attuale consigliere comunale Forza Italia e già sindaco di Nemi  assieme ad Alessandro Biaggi anch’esso primo cittadino a Nemi per due mandati, hanno accolto in maniera squisita tutti i numerosi ospiti del convegno che si è aperto con una lettura di un articolo – denuncia sugli ultimi atti terroristici avvenuti in Francia a firma di Grazia Nonis, letto da Laura Borgognoni membro di Planet Nemi Onlus e componente della squadra di Insieme per Nemi.  A moderare l’evento il direttore de L’Osservatore d’Italia Chiara Rai.

Un convegno molto partecipato quello di sabato a Nemi con protagonista Magdi Cristiano Allam per parlare di Islam in tutte le sue sfumature e angolazioni. La Sala del locale Lo Specchio di Diana che ha fatto da scenario all’evento era gremita di persone.

A garantire la sicurezza i militari della compagnia di Carabinieri di Velletri diretti da Capitano Davide Occhiogrosso, la Polizia municipale di Nemi guidata da Gabriele di Bella e non è mancato l’ausilio della Polizia di Stato del Commissariato di Genzano.

Allam con semplicità e un innegabile spessore culturale ha espresso concetti semplici che hanno incassato solo plausi senza fischi ne polemiche da parte di alcun presente: "C'è assoluta incompatibilità – ha detto tra i tanti concetti espressi – tra la nostra civiltà e la religione islamica. Per noi la vita e la libertà sono sacre. Loro concepiscono, invece, che la vita possa essere negata se si offendono Allah o Maometto, o se si ripudia quella religione”. E poi ancora, "I terroristi islamici non sono schegge impazzite – ha poi rilevato – e non sono musulmani che hanno deviato rispetto al Corano, anzi lo hanno applicato. Dobbiamo prendere atto – ha aggiunto- che il terrorismo può manifestarsi in qualsiasi parte d'Europa, Italia compresa. Stanno colpendo i simboli: Charle Hebdo, simbolo di liberta, sebbene spregiudicata . Poi, hanno colpito la polizia, simbolo dello stato laico. Quindi, hanno colpito gli ebrei".

Tutto un altro scenario rispetto a quello prospettato dai polemisti pre – evento che hanno tentato di denigrare un convegno invece molto apprezzato dalla Comunità di Nemi e da tutti gli ospiti venuti da Roma e dall’hinterland capitolino.  Un parterre di ospiti d’eccezione per la manifestazione organizzata da Insieme per Nemi e Planet Nemi Onlus con il Senatore FI Maurizio Gasparri, il quale ha ribadito, con incisività e senza tentennamenti, quanto sia importante “stroncare sul nascere ogni germe di fanatismo integralista” lasciando riflettere la numerosa platea presente sulla necessità del Governo di avere un ruolo attivo rispetto alla repressione del fenomeno terroristico senza soffermarsi a manifestare con magliette che lasciano il tempo che trovano.  

A tenere banco è stata l'esponente della Lega Nord Claudia Bellocchi, con terza pole position per l’ex ministro Andrea Ronchi il quale ha ricordato di aver proposto, nel 2009, il censimento delle moschee ufficiali e fai da te, la preghiera in italiano dell'Imam, il censimento di tutti i musulmani residenti in italia. Una proposta che però non è stata ancora realizzata.

Un po’ fuori dagli schemi l’intervento del senatore FI Francesco Aracri il quale oltre a rispondere e a “tirare per la giacchetta” in maniera poco elegante l’esponente della Lega Claudia Bellocchi appellandola “signora bionda” si è lasciato andare a citazioni ed esempi che affondano le radici nel fantastico mondo dei cartoni animati storpiando il nome della famossissima Peppa Pig, in “Pippa Peg” in un contesto di aspra critica al modus operandi della sinistra che si mette in marcia dando vita ad una manifestazione politica piuttosto che di solidarietà.

Adriano Palozzi ha in maniera sorprendente rispolverato un linguaggio “missino” che è sembrato molto vicino alle sfumature leghiste di Matteo Salvini. Senza troppi giri di parole ha condannato fortemente l’Italia buonista animata da una sinistra che accoglie tutti a braccia aperte: Da oggi – ha detto Adriano Palozzi all’indomani del convegno –  dopo una lunga analisi interiore, torno ad essere ciò che sento di essere! Non è' politicamente corretto? Non me ne frega nulla! Basta buonismo, basta accoglienza, basta soldi buttati per salvare due irresponsabili, l'Italia prima di tutto e di tutti! Il resto o lo capisce o si combatte”.

Non da meno è stata Claudia Bellocchi la quale ha certamente scosso gli animi degli azzurri in sala, in quanto in maniera schietta e pur critica nei confronti della “vecchia politica che ancora lancia slogan ai quali non crede più nessuno”  hanno inquadrato la situazione alla maniera leghista, senza troppi fronzoli richiamando la necessità di chiudere al flusso dei clandestini e mettere nell’obiettivo concreto dei controlli le moschee e i centri islamici. E quindi incassando indubbiamente i favori della platea presente che ha apprezzato alla stessa maniera l’intervento di Adriano Palozzi.

Edoardo Maria Anghinelli, esperto della situazione islamica in ambito sicurezza cybersecurity e difesa internazionale ha poi parlato in breve della necessità di sicurezza, controlli e prevenzioni che l’Italia non ha perseguito ne raggiunto in quanto manca un reale coordinamento  tra i vari organi istituzionali che permetta l’identificazione e neutralizzazione, con protocolli da mettere in atto, di queste cellule terroristiche che invece hanno la meglio grazie ad interventi assolutamente privi di tempestività.  

Splendido il ritratto dedicato a Magdi Cristiano Allam di Silvia D’Onorio che è stato regalato al giornalista al termine della cena tenutasi dopo il convegno.