NEMI: SUI GIOCHI DEI BIMBI ASSOTUTELA DENUNCIA LO SPRECO DEI SOLDI PUBBLICI

Redazione
Nemi (RM)
– "Purtroppo dobbiamo urlare all’ennesima vergogna dopo le continue segnalazioni sullo stato di degrado del parco giochi ai Lecci, in vita da circa un anno nella zona alta di Nemi. – Dichiara in una nota Ivan Galea Coordinatore AssoTutela Roma Nord e Castelli Romani – Lo scandalo – prosegue la nota del Coordinatore AssoTutela – è che ci sono 25 mila euro di soldi pubblici impiegati per un’opera di cui non si reperisce ad oggi un atto ufficiale che ne giustifichi la pubblica fruizione.

I giochi sono omologati e in sicurezza in via Parco dei Lecci? Perché il cancello è sempre chiuso e il parco è in completo stato di degrado? Ci troviamo di fronte ad un ennesimo scenario che ben rappresenta il prodotto della Dis – amministrazione di Alberto Bertucci.

In centro a Nemi non c’è più l’unico scivolo che veniva utilizzato dai bambini, al Parco dei Lecci c’è degrado incuria e un giallo tutto da risolvere. In piazza alle Colombe non c’è uno spazio dedicato ai più piccoli: Anche questa volta il sindaco Alberto Bertucci non darà risposte ai cittadini? Dopo lo scempio degli alberi tagliati, per i quali finalmente sono in corso delle indagini a seguito del mio esposto, siamo di fronte ad una ennesima gestione scellerata dei soldi dei cittadini di Nemi: “Dov’è il vicesindaco Edy Palazzi che ci risulta vivere nella zona dei Lecci?”.

I nostri figli hanno bisogno di una buona amministrazione della casa comunale da buon padre di famiglia. Anche su questa situazione andremo fino in fondo finché la situazione non tornerà nei binari della chiarezza e della sicurezza". Conclude la nota di Ivan Galea Coordinatore AssoTutela Roma Nord e Castelli Romani.




NEMI: BIMBI SENZA SCIVOLO E PARCO GIOCHI CHIUSO

 

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Redazione

Nemi (RM) – A Nemi ci sono diversi paradossi e un giallo: uno dei paradossi è che proprio all’inizio del corso su piazza Roma, fino a qualche tempo fa, c’era uno scivolo dove i bambini si fermavano a giocare all’uscita della scuola e ora non c’è più.

Si è rotto e pare che non ci siano i fondi sufficienti per comprarne un altro. Così l’unico parco giochi di Nemi centro (se così lo vogliamo definire perché si trattava di uno spazio dedicato allo scivolo dove molti bambini amavano intrattenersi finita la scuola) sul corso di Nemi è letteralmente scomparso.

Ricordiamo ancora quando circa due anni fa l’albero che domina lo spazio era stato addirittura guarnito di uova colorate per Pasqua, quando l’amministrazione comunale di Nemi regalò ai bambini addirittura un grande uovo di cioccolato. I sogni dei più piccoli sembrano essersi infranti tutti quest’anno: niente addobbi pasquali, niente uovo gigante e soprattutto niente più scivolo. Niente di niente.

Sembra quasi che quella piazzetta vuota di Nemi centro, orfana del gioco, voglia accostarsi al vuoto e incuria di piazza delle Colombe a Nemi alta, dove non ci sono spazi pubblici dedicati ai più piccoli, non c’è un’isola pedonale, ma solo automobili che alla sera utilizzano la piazza come parcheggio.

Allora non resta che provare ad andare al nuovissimo parco giochi ai Lecci: una desolazione costata 20 mila euro di fondi regionali destinati alla risistemazione di aree verdi oltre a 5 mila euro di fondi del Comune di Nemi. Uno spazio non più invitante come l’avevamo visto lo scorso maggio quando era appena comparso così, da un giorno all’altro.

Ecco il giallo è rappresentato proprio da questo parco giochi ai Lecci: non risultano atti sull'albo pretorio online del Comune di Nmei che ne ufficializzino la pubblica fruizione ed è perennemente chiuso e preda soltanto di rovi che crescono, ramoracci e farinelli che prosperano.

Un albero storto, l’erba incolta che fra poco nasconderà tutto. Un parco da sempre disabitato e la prova è che tra la sabbia, sotto i cavallucci, ci è cresciuta l’erba: nessun piedino sembra aver mai calpestato quegli spazi. Cancello chiuso che potrebbe aprirsi anche con una spinta: ma nessuno si addentra o tenta di aprire qualcosa di malridotto e chiuso e che invece doveva essere uno spazio dedicato al divertimento dei più piccoli.

E poi c’è l’incognita che probabilmente non sia stato neppure collaudato: chi manderebbe il proprio figlio in quello spazio triste e preda dell’incuria?




NEMI: HANNO TOLTO PURE LO SCIVOLO AI BAMBINI

 

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Redazione

Nemi (RM) – A Nemi ci sono diversi paradossi e un giallo: uno dei paradossi è che proprio all’inizio del corso su piazza Roma, fino a qualche tempo fa, c’era uno scivolo dove i bambini si fermavano a giocare all’uscita della scuola e ora non c’è più.

Si è rotto e pare che non ci siano i fondi sufficienti per comprarne un altro. Così l’unico parco giochi di Nemi centro (se così lo vogliamo definire perché si trattava di uno spazio dedicato allo scivolo dove molti bambini amavano intrattenersi finita la scuola) sul corso di Nemi è letteralmente scomparso.

Ricordiamo ancora quando circa due anni fa l’albero che domina lo spazio era stato addirittura guarnito di uova colorate per Pasqua, quando l’amministrazione comunale di Nemi regalò ai bambini addirittura un grande uovo di cioccolato. I sogni dei più piccoli sembrano essersi infranti tutti quest’anno: niente addobbi pasquali, niente uovo gigante e soprattutto niente più scivolo. Niente di niente.

Sembra quasi che quella piazzetta vuota di Nemi centro, orfana del gioco, voglia accostarsi al vuoto e incuria di piazza delle Colombe a Nemi alta, dove non ci sono spazi pubblici dedicati ai più piccoli, non c’è un’isola pedonale, ma solo automobili che alla sera utilizzano la piazza come parcheggio.

Allora non resta che provare ad andare al nuovissimo parco giochi ai Lecci: una desolazione costata 20 mila euro di fondi regionali destinati alla risistemazione di aree verdi oltre a 5 mila euro di fondi del Comune di Nemi. Uno spazio non più invitante come l’avevamo visto lo scorso maggio quando era appena comparso così, da un giorno all’altro.

Ecco il giallo è rappresentato proprio da questo parco giochi ai Lecci: non risultano atti sull'albo pretorio online del Comune di Nmei che ne ufficializzino la pubblica fruizione ed è perennemente chiuso e preda soltanto di rovi che crescono, ramoracci e farinelli che prosperano.

Un albero storto, l’erba incolta che fra poco nasconderà tutto. Un parco da sempre disabitato e la prova è che tra la sabbia, sotto i cavallucci, ci è cresciuta l’erba: nessun piedino sembra aver mai calpestato quegli spazi. Cancello chiuso che potrebbe aprirsi anche con una spinta: ma nessuno si addentra o tenta di aprire qualcosa di malridotto e chiuso e che invece doveva essere uno spazio dedicato al divertimento dei più piccoli.

E poi c’è l’incognita che probabilmente non sia stato neppure collaudato: chi manderebbe il proprio figlio in quello spazio triste e preda dell’incuria?
 




NEMI: LE FOTO VERITA’ DE L’OSSERVATORE D’ITALIA SULLO SCEMPIO DEGLI ALBERI

 

LEGGI ANCHE: NEMI: SCEMPIO DI ALBERI. L'ULTIMA PAROLA ALLA PROCURA

 

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di Chiara Rai

 

Nemi (RM) – Nemi specchio d’Italia? Continuo a ribadire di si. Mi fa sorridere il fatto che ogni tanto si alzano chiacchiericci spiccioli e degni di gente di bassa lega. Mi giunge voce che l’uomo che ama girare in camicia e calzoncini corti (non appena si affaccia la bella stagione), va in giro dicendo che la sottoscritta non può più scrivere di Nemi: beh, si rassereni l’animo inquieto perché sono viva e vegeta e scrivo sia in qualità di direttore su L’Osservatore d’Italia che da 10 anni in qualità di giornalista su Il Tempo.

Il mio messaggio per lui è questo: più sparla e più le persone mi stimano. Dunque è una sorta di boomerang. Un boomerang come la storia degli alberi tagliati: si dice che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Assotutela ha ragione. Ma c’è di più, la nostra redazione ha lavorato sodo e ha raccolto i pezzi di un puzzle che è stato forzatamente incastrato per far sì che tutto sia apparentemente in ordine: ecco tre nodali fotografie che fanno capire l’evolversi dei fatti perché dotate di data dello scatto (inequivocabile elemento probatorio). In una fotografia si può vedere un camion con braccio meccanico intento a tagliare verde sulla via De Santis. Il taglio, fato vuole, sia stato effettuato il 23 ottobre 2014. C’è poi un’altra fotografia del 22 ottobre 2014 (quindi del giorno prima) dalla quale si evince che il verde non è stato ancora oggetto di taglio. Domanda: indovinate che data porta la famosa ordinanza di manutenzione del verde? 20 novembre 2014. Dunque prima si fa manutenzione e poi si emette l’ordinanza?

Questa sarebbe l’ennesima conferma che, per altro, l’ordinanza non ha nulla a che fare con il taglio degli alberi su un area di mille metri avvenuta tra marzo e aprile 2015 sempre sulla via De Santis e per la quale Assotutela ha presentato un esposto.

Perché? Perché prima di tutto sull’area di mille metri sono stati tagliati molteplici alberi che non si trovavano neppure “nelle immediate vicinanze” di strade e luoghi pubblici (come recita l’ordinanza della manutenzione) e che potevano benissimo essere tenuti in vita. E poi per un fatto semplicissimo: taglio non è sinonimo di manutenzione in nessun vocabolario e quindi non siamo di fronte ad un “ordinanza jolly” da utilizzare in qualsiasi occasione. Ma su questo preferiamo mantenere il silenzio stampa finché non saranno concluse le dovute e auspicate indagini. Se non è l’una e l’altra. E sul taglio denunciato da Galea non vi sono documenti che ne sostengano la necessità, l’urgenza, la pericolosità.

Bastava che il sindaco emanasse una ordinanza apposita, sentite preventivamente le autorità preposte alla tutela del verde (perché siamo in un’area protetta dal Parco Regionale dei Castelli Romani): “ordino che vengano tagliati gli alberi in via de Santis ricadenti su terreni privati e pubblici perché ritenuti pericolosi per la pubblica incolumità”. E’ stato fatto? No. E adesso ogni difesa risulta inopportuna.




NEMI, ALBERI TAGLIATI: LE FOTO VERITA’ DE L’OSSERVATORE D’ITALIA


LEGGI ANCHE: NEMI: SCEMPIO DI ALBERI. L'ULTIMA PAROLA ALLA PROCURA

 

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di Chiara Rai

Nemi (RM) – Nemi specchio d’Italia? Continuo a ribadire di si. Mi fa sorridere il fatto che ogni tanto si alzano chiacchiericci spiccioli e degni di gente di bassa lega. Mi giunge voce che l’uomo che ama girare in camicia e calzoncini corti (non appena si affaccia la bella stagione), va in giro dicendo che la sottoscritta non può più scrivere di Nemi: beh, si rassereni l’animo inquieto perché sono viva e vegeta e scrivo sia in qualità di direttore su L’Osservatore d’Italia che da 10 anni in qualità di giornalista su Il Tempo.

Il mio messaggio per lui è questo: più sparla e più le persone mi stimano. Dunque è una sorta di boomerang. Un boomerang come la storia degli alberi tagliati: si dice che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Assotutela ha ragione. Ma c’è di più, la nostra redazione ha lavorato sodo e ha raccolto i pezzi di un puzzle che è stato forzatamente incastrato per far sì che tutto sia apparentemente in ordine: ecco tre nodali fotografie che fanno capire l’evolversi dei fatti perché dotate di data dello scatto (inequivocabile elemento probatorio). In una fotografia si può vedere un camion con braccio meccanico intento a tagliare verde sulla via De Santis. Il taglio, fato vuole, sia stato effettuato il 23 ottobre 2014. C’è poi un’altra fotografia del 22 ottobre 2014 (quindi del giorno prima) dalla quale si evince che il verde non è stato ancora oggetto di taglio. Domanda: indovinate che data porta la famosa ordinanza di manutenzione del verde? 20 novembre 2014. Dunque prima si fa manutenzione e poi si emette l’ordinanza?

Questa sarebbe l’ennesima conferma che, per altro, l’ordinanza non ha nulla a che fare con il taglio degli alberi su un area di mille metri avvenuta tra marzo e aprile 2015 sempre sulla via De Santis e per la quale Assotutela ha presentato un esposto.

Perché? Perché prima di tutto sull’area di mille metri sono stati tagliati molteplici alberi che non si trovavano neppure “nelle immediate vicinanze” di strade e luoghi pubblici (come recita l’ordinanza della manutenzione) e che potevano benissimo essere tenuti in vita. E poi per un fatto semplicissimo: taglio non è sinonimo di manutenzione in nessun vocabolario e quindi non siamo di fronte ad un “ordinanza jolly” da utilizzare in qualsiasi occasione. Ma su questo preferiamo mantenere il silenzio stampa finché non saranno concluse le dovute e auspicate indagini. Se non è l’una e l’altra. E sul taglio denunciato da Galea non vi sono documenti che ne sostengano la necessità, l’urgenza, la pericolosità.

Bastava che il sindaco emanasse una ordinanza apposita, sentite preventivamente le autorità preposte alla tutela del verde (perché siamo in un’area protetta dal Parco Regionale dei Castelli Romani): “ordino che vengano tagliati gli alberi in via de Santis ricadenti su terreni privati e pubblici perché ritenuti pericolosi per la pubblica incolumità”. E’ stato fatto? No. E adesso ogni difesa risulta inopportuna.




ASSOTUTELA: LO SCEMPIO DEL BOSCO DI NEMI FINISCE IN PROCURA

 

L'ORDINANZA DEL SINDACO DI NEMI CHE PARLA DI "MANUTENZIONE" E NON DI "ABBATTIMENTO"

 

Redazione

Nemi (RM) – "Bugie su bugie, un castello che rischia di crollare da un momento all'altro. Se il sindaco di Nemi e l'ufficio Tecnico rispondessero ai miei esposti con documentazione certa e attinente ai fatti allora si che l'informazione fornita ai cittadini potrebbe essere corretta". Inizia così la nota di Ivan Galea Coordinatore di AssoTutela Roma Nord e Castelli Romani che prosegue: "Le parole stanno a zero, parlano le immagini del prima e del dopo: c'erano molti alberi, alla vista non pericolanti ne tantomeno a ridosso del ciglio stradale, che sono stati tagliati senza che ci sia stata una preventiva relazione di Forestale o Parco Regionale dei Castelli che ne registrasse la presunta pericolosità.

Lo scandalo è proprio questo: un verbale della Forestale – dice Galea – è stato stilato a posteriori dell'avvenuto taglio degli alberi, soltanto dopo che il sottoscritto ha allertato le autorità preposte fino ad allora ignare. E' come abbattere un palazzo e poi chiedere se quel palazzo sia pericolante. Dunque senza alcuna relazione di un esperto agronomo, del Parco Regionale dei Castelli Romani o della Forestale si è proceduto all'abbattimento degli alberi e non alla loro manutenzione come indicato nella famosa ordinanza che va tanto sbandierando l'amministrazione comunale". Il coordinatore prosegue la nota dicendo che: "E nonostante la denuncia di Assotutela sia uscita su ben 9 giornali di cui uno nazionale, ad oggi non c'è stato un solo ambientalista che si sia fatto vivo.

Ma adesso tutti i nodi verranno al pettine – avverte Galea – perché questo caso finirà direttamente in Procura, infatti formalizzeremo la denuncia per presunto danno ambientale e chiederemo di verificare altri eventuali reati commessi inerenti questo caso.

Le norme in materia sono tante e di pezzi di carta non vi è quasi nulla se non una ordinanza dello scorso anno che parla di manutenzione che in italiano non significa abbattimento. Se faccio manutenzione alla mia vettura – continua – non significa che la butto al primo sfasciacarrozze che incontro, pertanto il sindaco eviti di fare facili proclami ma piuttosto raccolga la documentazione necessaria che dovrà fornire a chi di competenza.

In ultimo ricordare che sulla via dei Laghi è successa la tragedia di un uomo schiacciato da un albero è solo un modo squallido di farsi propaganda. Piuttosto portiamo rispetto per certi tristi episodi che nulla centrano con il vergognoso scempio che si è compiuto in via De Santis".

Ma non finisce qui la lunga nota del coordinatore Assotutela:"Da indiscrezioni so anche che determinati sopralluoghi che il sindaco è andato sbandierando nel suo dovuto e necessario comunicato giustificativo non hanno nulla a che fare con il taglio degli alberi in via De Sanctis. Infatti, ripeto il concetto: soltanto dopo che Assotutela si è mossa, le istituzioni sono venute a conoscenza del taglio degli alberi in via De Sanctis a Nemi. Tanto è vero che le mie parole sono supportate dagli atti: c'è un verbale della Forestale datato 3 aprile che non autorizza nessun taglio su via De Sanctis. C'è un sopralluogo del Reparto agroforestale insieme ai guardiaparco dell'Ente Regionale Parco dei Castelli Romani che avrebbe addirittura appurato, pur non entrando in merito ad autorizzazioni, l'inutilità del taglio degli alberi su una vasta area e aver lasciato invece intatti alcuni alberi effettivamente pericolosi per la sicurezza dei cittadini.

Siamo proprio senza parole, sembra la barzelletta di chi indice gare pubbliche e poi chiede all'Autorità Anticorruzione se si può fare una gara tra parenti oppure no. Tutto verrà presto chiarito – conclude Galea – per il momento abbiamo arricchito il nostro dossier fotografico con le foto di prima e dopo il taglio.

Lo scenario è davvero cambiato: non sembra più di entrare nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani quando si arriva a Nemi per la via de Sanctis, bensì in un'area deturpata e desolante.

Chiudo riportando la voce di alcuni cittadini esterrefatti: dov'è finita tutta la legna dei tagli? Abbiamo letto su un quotidiano che qualcuno ha asserito che ci sono ditte pronte a tagliare in cambio della sola legna, anche quel qualcuno dovrà rispondere delle sue azioni".




NEMI: SCEMPIO DI ALBERI. L'ULTIMA PAROLA ALLA PROCURA

 

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L'ORDINANZA DEL SINDACO DI NEMI CHE PARLA DI "MANUTENZIONE" E NON DI "ABBATTIMENTO"

 

Redazione
Nemi (RM) – "Bugie su bugie, un castello che rischia di crollare da un momento all'altro. Se il sindaco di Nemi e l'ufficio Tecnico rispondessero ai miei esposti con documentazione certa e attinente ai fatti allora si che l'informazione fornita ai cittadini potrebbe essere corretta". Inizia così la nota di Ivan Galea Coordinatore di AssoTutela Roma Nord e Castelli Romani che prosegue: "Le parole stanno a zero, parlano le immagini del prima e del dopo: c'erano molti alberi, alla vista non pericolanti ne tantomeno a ridosso del ciglio stradale, che sono stati tagliati senza che ci sia stata una preventiva relazione di Forestale o Parco Regionale dei Castelli che ne registrasse la presunta pericolosità.

Lo scandalo è proprio questo: un verbale della Forestale – dice Galea – è stato stilato a posteriori dell'avvenuto taglio degli alberi, soltanto dopo che il sottoscritto ha allertato le autorità preposte fino ad allora ignare. E' come abbattere un palazzo e poi chiedere se quel palazzo sia pericolante. Dunque senza alcuna relazione di un esperto agronomo, del Parco Regionale dei Castelli Romani o della Forestale si è proceduto all'abbattimento degli alberi e non alla loro manutenzione come indicato nella famosa ordinanza che va tanto sbandierando l'amministrazione comunale". Il coordinatore prosegue la nota dicendo che: "E nonostante la denuncia di Assotutela sia uscita su ben 9 giornali di cui uno nazionale, ad oggi non c'è stato un solo ambientalista che si sia fatto vivo.

Ma adesso tutti i nodi verranno al pettine – avverte Galea – perché questo caso finirà direttamente in Procura, infatti formalizzeremo la denuncia per presunto danno ambientale e chiederemo di verificare altri eventuali reati commessi inerenti questo caso.

Le norme in materia sono tante e di pezzi di carta non vi è quasi nulla se non una ordinanza dello scorso anno che parla di manutenzione che in italiano non significa abbattimento. Se faccio manutenzione alla mia vettura – continua – non significa che la butto al primo sfasciacarrozze che incontro, pertanto il sindaco eviti di fare facili proclami ma piuttosto raccolga la documentazione necessaria che dovrà fornire a chi di competenza.

In ultimo ricordare che sulla via dei Laghi è successa la tragedia di un uomo schiacciato da un albero è solo un modo squallido di farsi propaganda. Piuttosto portiamo rispetto per certi tristi episodi che nulla centrano con il vergognoso scempio che si è compiuto in via De Santis".

Ma non finisce qui la lunga nota del coordinatore Assotutela:"Da indiscrezioni so anche che determinati sopralluoghi che il sindaco è andato sbandierando nel suo dovuto e necessario comunicato giustificativo non hanno nulla a che fare con il taglio degli alberi in via De Sanctis. Infatti, ripeto il concetto: soltanto dopo che Assotutela si è mossa, le istituzioni sono venute a conoscenza del taglio degli alberi in via De Sanctis a Nemi. Tanto è vero che le mie parole sono supportate dagli atti: c'è un verbale della Forestale datato 3 aprile che non autorizza nessun taglio su via De Sanctis. C'è un sopralluogo del Reparto agroforestale insieme ai guardiaparco dell'Ente Regionale Parco dei Castelli Romani che avrebbe addirittura appurato, pur non entrando in merito ad autorizzazioni, l'inutilità del taglio degli alberi su una vasta area e aver lasciato invece intatti alcuni alberi effettivamente pericolosi per la sicurezza dei cittadini.

Siamo proprio senza parole, sembra la barzelletta di chi indice gare pubbliche e poi chiede all'Autorità Anticorruzione se si può fare una gara tra parenti oppure no. Tutto verrà presto chiarito – conclude Galea – per il momento abbiamo arricchito il nostro dossier fotografico con le foto di prima e dopo il taglio.

Lo scenario è davvero cambiato: non sembra più di entrare nel cuore del Parco Regionale dei Castelli Romani quando si arriva a Nemi per la via de Sanctis, bensì in un'area deturpata e desolante.

Chiudo riportando la voce di alcuni cittadini esterrefatti: dov'è finita tutta la legna dei tagli? Abbiamo letto su un quotidiano che qualcuno ha asserito che ci sono ditte pronte a tagliare in cambio della sola legna, anche quel qualcuno dovrà rispondere delle sue azioni".




NEMI, ZONA NORD SENZA ACQUA: ARRIVA L'ACEA (DOPO 7 GIORNI), NON RISOLVE E TRASFORMA PIAZZA DE SANCTIS IN UNA GROVIERA

 

LEGGI ANCHE: NEMI, NASCE IL FIUME DEI LECCI: AL VIA LA COMPETIZIONE CON IL COMUNE DI MALCENISE

 

 

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Redazione

Nemi (RM) – Non è la prima ne l’ultima lamentela che la nostra redazione riceve riguardo i disservizi idrici che si ripetono periodicamente a Nemi. Soprattutto il fine settimana e durante le festività. Fatto sta che questa Pasqua, molti residenti di Nemi alta l’hanno passata senz’acqua dai rubinetti con tutti gli inconvenienti che ne conseguono. E non solo le abitazioni hanno subìto questo disservizio ma anche un esercizio di ristorazione che se non fosse stato dotato di un proprio serbatoio avrebbe dovuto rimandare a casa la clientela.

Insomma, passano gli anni e i guasti idrici non accennano a diminuire anzi sembra quasi che vi sia sempre più improvvisazione da parte del gestore. Basta dare un’occhiata alle fotografie che abbiamo scattato durante la giornata di martedì: piazza De Santis è ormai una groviera. L’Acea per cercare di individuare il guasto ha bucherellato un po’ dappertutto con il risultato di avere catrame fresco e buchi ma non si è cavato nulla. Sembrerebbe che la perdita d’acqua non sia stata individuata e che gli operatori a fine giornata abbiano rinunciato a trovare la dispersione idrica andando via verso le 19:30.

Detto questo, non è la prima volta che succede. Avevamo segnalato la nascita di un “nuovo fiume” alle Colombe già l’inverno del 2012 e poi dopo diversi interventi (tutti straordinari) si è tamponata l’emergenza. Allora ci chiediamo se sia meglio quest’approssimazione o un intervento risolutivo da parte del gestore Acea che di fatto dovrebbe investire per non lasciare i cittadini che pagano il servizio in balia di acqua erogata a yo yo.

A tale proposito pubblichiamo dunque, l’ennesima segnalazione di un residente che ci scrive:

Gentile Direttrice,

le scrivo per segnalare l'ennesimo disservizio inerente la rete di distribuzione dell'acqua potabile gestita da Acea Ato2. Da martedì 31 marzo, l'acqua in molte case di Nemi alta e nelle zone limitrofe situate nel comune di Velletri, è mancata completamente per molte ore, e anche se ripristinato il servizio, ha una pressione insufficiente per raggiungere le abitazioni poste immediatamente sotto il serbatoio di Calvarione o ad ai piani più alti dei fabbricati.
Ma oltre la mancanza di acqua mi preme segnalarle il comportamento degli operatori addetti al numero verde per la segnalazione dei guasti. Nella mattinata di venerdì 3 aprile, ad un cittadino che lamentava la mancanza di acqua, l'addetto ha risposto che nessuno aveva segnalato il disservizio: cosa molto strana visto che l'acqua mancava da giorni. Ma cosa ancora più grave è successa sempre martedì 31 marzo, quando alla chiamata di un'altra cittadina, volta a segnalare l'interruzione totale del flusso idrico, l'operatore del numero verde (con fare degno di un interrogatorio di terzo grado) ha preteso nell'ordine: nome, cognome e numero di telefono (fino a qui nulla di strano), e poi nome e cognome dell'intestatario dell'utenza, numero dell'utenza, posizione del contatore (interno od esterno alla proprietà) ed indirizzo dell'utenza stessa. Ritengo che queste richieste, che nulla hanno a che fare con una segnalazione di un guasto, siano vessatorie nei confronti degli utenti e che mirino unicamente ad intimorire i cittadini allo scopo malcelato di non avere rotture di coglioni (pardon, di scatole). Insomma non abbiamo neanche più il diritto di lamentarci.




NEMI: I MIGLIORI VINI DEI CASTELLI ROMANI SI PREPARANO PER BORGO DIVINO

Redazione
Nemi (RM)
– Una passeggiata nel centro storico di Nemi, accompagnata dai migliori vini dei Castelli Romani. Questa l'idea alla base della manifestazione Borgo DiVino  promossa da CastelliExperience insieme al Comune di Nemi, Bandiera Arancione del Touring Club. L'evento si terrà nel centro storico di Nemi nel fine settimana del 9 e 10 maggio e sarà un importante appuntamento turistico per tutti i curiosi, gli appassionati e gli amanti del vino che raggiungeranno il bel borgo dei Castelli.

Borgo DiVino vedrà la partecipazione di numerosi partner ed esperti del settore che daranno il loro contributo alla manifestazione. Saranno presenti esperti FISAR – Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori, che cureranno alcune delle degustazioni, un gruppo di studio del corso di laurea in "Progettazione e Gestione dei Sistemi Turistici" dell'Università degli Studi di Tor Vergata di Roma, che presenterà i risultati di una ricerca sul vino ai Castelli Romani, il Sistema Bibliotecario dei Castelli Romani, il Museo del Vino di Monte Porzio Catone, il Parco Regionale dei Castelli Romani e Sergio De Angelis, enologo di fama nonché presidente dell'Enoclub Castelli Romani ed esperto in cultura alimentare ed enogastronomica.

Una manifestazione interamente incentrata sul vino, sulla sua produzione e distribuzione, e di come negli anni è cambiata la concezione di questa bevanda e il modo di rapportarsi ad essa. Sono già molte le cantine dell'area dei Castelli Romani che hanno confermato la loro adesione, ma c'è ancora spazio perché altre partecipino e presentino i propri vini nel corso di Borgo DiVino. I Castelli Romani, d'altra parte, sono una zona a forte vocazione vitivinicola, una zona in cui il vino è parte integrante della storia e dell'economia. E proprio il vino rappresenta, insieme all'intero comparto gastronomico, uno dei principali asset turistici di questo territorio.

A fianco alle degustazioni, sono previsti anche numerosi eventi collaterali rivolti a tutte le fasce d'età: dai progetti interattivi con i pannelli illustrati, ai percorsi formativi sulla storia del vino, agli incontri sul bere responsabilmente.

"Borgo DiVino è una manifestazione che vuole raccontare il vino dei Castelli Romani a 360°. – Ha commentato Luca Cotichini, Presidente di CastelliExperience. – Il vino italiano è tra i più apprezzati al mondo e vede crescere ogni anno il volume delle vendite anche nei paesi esteri. Nei Castelli Romani vantiamo una produzione eccellente, sia per quanto riguarda i bianchi, sia per i rossi, e con questa iniziativa diamo modo alle cantine locali di far conoscere la propria produzione, creando una sorta di percorso ideale tra i sapori del nostro territorio e iniziative divertenti e interessanti".

"Grazie a questa iniziativa – ha affermato il sindaco di Nemi, Alberto Bertucci – il nostro paese, oltre ad essere apprezzato per le fragole e per i fiori, d'ora in avanti lo sarà anche per il vino. Abbiamo, infatti, il piacere e l'onore di ospitare un evento di alto spessore che promuove uno dei prodotti di eccellenza del made in Italy. Si tratta – ha concluso il sindaco Bertucci – di una scommessa alla quale l'amministrazione comunale crede molto, che sicuramente si ripeterà con appuntamenti annuali. Siamo certi di poter soddisfare al meglio le curiosità, le richieste e le aspettative delle migliaia di visitatori che affolleranno Nemi".
 




NEMI: RIAPRE LA VIA DEI LAGHI

 

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Alle 17 di sabato 4 aprile 2015 la via dei Laghi tra Nemi e Velletri sarà di nuovo percorribile. Intanto gruppi di ciclisti scelgono la scorciatoia e passano da un varco dove ancora non è possibile transitare in barba al senso civico e sfidando il pericolo. Ma evidentemente è un’abitudine collaudata e la mancanza di controlli agevola queste condotte.

Lo scorso 31 marzo annunciavamo il via ai lavori sulla via dei Laghi e oggi, dopo soli 5 giorni, diamo la notizia dell’avvenuta messa in sicurezza di una delle arterie più importanti del Lazio.

La Città Metropolitana di Roma ha concluso la messa in sicurezza del tratto compreso tra Nemi e Velletri, teatro della tragedia del grosso albero caduto con il maltempo che ha causato la morte di un uomo, avvenuta ormai due settimane fa. Il 31 marzo c'è stato un sopralluogo dell'ex Provincia di Roma per effettuare le rilevazioni su tutti gli alberi nel tratto della via dei Laghi compreso tra Nemi e Velletri.

Il primo aprile i lavori sono partiti.  L'ingegner Ruggeri, responsabile della Città Metropolitana aveva garantito che la riapertura sarebbe avvenuta in tempi stretti e così è stato nonostante i disagi per gli automobilisti a causa della mancanza di segnaletica in alcuni punti strategici della strada provinciale che ha costretto molte persone a fare marcia indietro.

Soltanto il giorno prima del tragico episodio, martedì 24 marzo, il nostro giornale affrontava il tema della questione sicurezza della via dei Laghi, denunciando l’assenza delle istituzioni, nonostante 4 incidenti mortali avvenuti al km 18,200.  Un lettore segnalava infatti lo stato di abbandono e di mancata messa in sicurezza di un tratto pericoloso della via dei Laghi  e appellandosi alle istituzioni, fin'oggi latitanti nonostante i 4 incidenti mortali, lanciava un grido di allarme: "Ci vuole un altro morto per mettere in sicurezza un tratto stradale?"

Adesso alla luce degli ultimi fatti, si auspica che vengano fatti controlli capillari sull’intera Via dei Laghi per verificare se vi siano o meno arbusti pericolosi. Prevenire è meglio che curare.




NEMI: DUMPER, SCAVI E COSTRUZIONI AL TEMPIO DI DIANA. UN NUOVO FILM DI CETTOLAQUALUNQUE O MANCANZA DI CONTROLLI?

 

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Abusi, scavi, sbancamenti, taglio di alberi e tanto altro ancora. Tutto questo succede a Nemi da qualche tempo. Abbiamo scritto più volte, fino alla nausea, del proliferare di abusi nella valle del lago di Nemi, che lo ricordiamo è una zona dove sono in vigore tutti i vincoli possibili. 
E solo lo scorso 2 marzo arrivava una nota di Partecipazione Democratica che evidenziava la mancanza di controlli da parte di quella che è ormai tristemente nota come la DIS amministrazione Bertucci che in campagna elettorale proclamava di voler tutelare un patrimonio naturalistico che doveva essere proposto all’Unesco come patrimonio dell’umanità. E meno male che doveva essere tutelato, verrebbe da dire…

Abbiamo scritto e anche evidenziato come questa Amministrazione ha invece in maniera solerte effettuato minuziosissimi controlli presso l'abitazione del direttore di questo quotidiano, misurandogli ogni angolo della casa per poi contestare un intonaco in pietra locale. Ogni giorno ce ne è una e la gente è ormai assuefatta rispetto ciò che sembra quasi uno stato di normalità e  invece ci sono moltissime questioni che andrebbero perseguite.

La notizia di oggi è quella di un dumper nell'area del Tempio di Diana, che abbiamo fotografato insieme a degli uomini che stanno scavando. E vicinissimo ai ruderi sta sorgendo una graziosa casetta. E' normale anche questo? Forse si sta girando un nuovo film di Cettolaqualunque  con Antonio Albanese e non ne sappiamo nulla?