MUSEO DELLE NAVI DI NEMI: LA VERGOGNOSA TERRA DI NESSUNO

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di Chiara Rai

Nemi (RM) – Disastroso lo stato in cui versa il Museo delle Navi a Nemi. L’immensa struttura che si trova nella valle del lago nemorense, ai Castelli Romani, non sembra rispecchiare nessuno degli standard museali definiti dal ministero dei Beni Culturali e ad occhio nudo sembra una spugna imbibita di acqua che pian piano, grazie all’alta concentrazione di umidità, sta rovinando tutte le ricchezze storico culturali in essa contenute. Iniziamo dalle carenze più evidenti: c’è sporcizia sia nelle vetrine che nell’intera struttura, grandi pozze d’acqua vicino i reperti esposti, muffa negli angoli e sulle uscite di sicurezza, nessuna accoglienza ne punto informativo, nessuna vigilanza, sussidi alla visita non ve ne sono, così come è carente il personale . Insomma la gestione del museo, la cura delle collezioni e il servizi al
pubblico è davvero pessimo.

Terra di nessuno Quando si arriva al museo bisogna andare a cercare il guardiano per pagare i soli tre euro di biglietto. Questo vale per le persone oneste perché si potrebbe tranquillamente entrare senza essere disturbati. La temperatura all’interno è molto fredda e umida, a terra ogni tanto delle pozze d’acqua e dei secchi a raccolta in mezzo al percorso museale. Di depliant o guide o info point neppure l’ombra. E neppure c’è un angolo adibito per prendere un caffè o acquistare qualche guida. Insomma questo museo sembra
la terra di nessuno.

L'importanza del museo Parliamo dell’unico museo in Italia che è stato creato appositamente tra il 1933 e il 1939 per ospitare le navi dell’Imperatore Caligola, distrutte, però, nella notte del 31 maggio del 1944 da un incendio. Infatti, poco prima dell’entrata delle truppe americane a Roma, la struttura museale fu devastata da un incendio e questo provocò la perdita di tutti i relitti e della documentazione scientifica esposta. Scamparono alle fiamme alcuni reperti che nell’agosto del 1943 erano stati trasferiti nei magazzini del Museo Nazionale Romano. Il museo fu riaperto solo il 25 novembre 1953, ma svuotato dei suoi reperti più importanti, cercò di mantenere il suo valore didattico mettendo in mostra modelli e i reperti scampati alle fiamme. Nel 1963, però, nuovi problemi strutturali ne imposero la chiusura. Il nuovo allestimento è stato completato solo nel 1988. Privato dei reperti più significativi, ancora oggi esposti al Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, oggi il Museo della Navi è diventato un polo culturale legato al territorio del Lago di Nemi, tanto che l’allestimento oggi visibile al pubblico è diviso in due grandi sezioni: la parte sinistra è dedicata alle navi, quella destra all’archeologia del territorio e ospita frequentemente iniziative culturali, quali mostre, seminari, convegni, presentazioni di libri. Fa parte del Sistema Museale Museum Grandtour, che riunisce dodici musei dell’area albana e prenestina. Possibile che nessuno si ac
corga dello stato in cui versa?

Umidità e infiltrazioni d'acqua
La presenza di infiltrazioni di acqua che cade sul pavimento può provocare movimenti e rigonfiamenti del legno, particolarmente sensibile alle variazioni di umidità, causando delle tensioni e delle fessurazioni. Inoltre la presenza di acqua e luce sia naturale che artificiale non opportunamente controllata o filtrata, tramite tende, vetri con pellicole e altro ancora, può causare la nascita di microorganismi e biodeteriogeni che possono attaccare e danneggiare i manufatti. Nelle immagini si possono facilmente notare le macchie verdi lì dove ci sono le infiltrazioni. Per di più, la totale assenza di sensori termo igrometrici sia da esterno che da interno non permette il necessario monitoraggio dei parametri ambientali sia interni che esterni. Ciò risulta invece fondamentale per la conservazione di manufatti di un museo che si trova nei pressi delle rive di un lago e che risente quindi in modo particolare dell'umidità proveniente dall'ac
qua. Infine,per quanto riguarda l'esterno, il basolato dell'antica via Virbia, lasciato a vista, dovrebbe essere valorizzato ripulendolo dall'erba e dalle piante cresciute tra gli interstizi delle lastre. Insomma non è concepibile che un bene di pubblica fruizione e che rappresenta il patrimonio storico –culturale del territorio dei Colli Albani sia così mal conservato. In questa maniera, lasciando il sito in abbandono si cancella tutto e si rovinano i reperti che testimoniano come il lago fosse sede di riti sacri e battaglie navali simulate, insomma un contesto ricco di storia, cultura e tradizioni che
dovrebbero essere conservate.

Malcontento Anche i commenti su Trpadvisor sono a dir poco lo specchio dello stato di abbandono della struttura che molti lamentano essere sporca e in degrado. Uno tra tanti risalente allo scorso ottobre dice: “Una grande costruzione completamente vuota e in stato di semi abbandono . Fuori erba alta . In biglietteria una signora che ti parla mentre mangia … Dentro due ricostruzioni (non le originali ) delle navi romane di Caligola. Alcuni reperti pregevoli . Non c'è una guida un pannello espositivo un opuscolo NIENTE, una cattedrale abbandonata . Questi sono i tagli alla cultura . Vergogna”.




NEMI: PROROGHE, ORDINANZE MOZZE E… SINDROME DA PENDOLARISMO ESTREMO

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Lo scorso 28 dicembre il Comune di Nemi ha prorogato per un anno l’assegnazione del Maresciallo della polizia municipale Teresa Sanna al servizio della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Velletri per tre giorni a settimana.

Nello stesso giorno è stata prorogata sempre per un anno la convenzione tra il Comune di Nemi e quello di Roma per l'utilizzo congiunto a tempo parziale del dipendente Gabriele Di Bella, appartenente al corpo di polizia locale di Roma Capitale e per una parte del suo tempo di lavoro d’obbligo, fissata per quanto riguarda il Comune di Nemi in 12 ore settimanali, con l’incarico di Responsabile del Servizio di Polizia Locale e delle Attività Produttive.

Tempi rispettati, questa volta, dall'amministrazione comunale di Nemi che lo scorso 15 dicembre 2015 aveva prorogato l'incarico presso la Procura al Maresciallo Sanna per l'anno 2015, con un ritardo di ben 12 mesi.

Tiratina d'orecchie, ahinoi, invece per il comandante Di Bella che ha inaugurato il nuovo anno con disposizioni a metà e incomprensibili per chi legge. Infatti nell'ordinanza 2 del 4 gennaio 2016 relativa le disposizioni da osservare in materia di circolazione stradale nel centro storico di Nemi  manca la parte più importante del documento.

Sull'ordinanza a firma Gabriele Di Bella si legge infatti: "Ordina di rispettare le seguenti prescrizioni, al fine di regolamentare la circolazione dei pedoni e dei veicoli, assumendo le disposizioni di seguito riportate in materia di circolazione stradale." Il testo poi riprende a pagina 2 del documento, ma non vi è traccia alcuna di quali siano queste disposizioni.

Forse galeotta è stata la fretta di rispettare le 12 ore settimanali dedicate a Nemi nonché l'ansia da turno di riposo nel frenetico pendolarismo tra la capitale e il paese delle fragole? I cittadini attendono fiduciosi di sapere quali sono queste disposizioni al fine di poterle rispettare e soprattutto di non doversi trovare delle multe per aver trasgredito un qualcosa che non conoscono.




NEMI: C'È CHI FATICA, CHI HA FATICATO E CHI… FATICA TROPPO

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Il Comune di Nemi lo scorso 15 dicembre 2015 ha deliberato in giunta l’assegnazione del Maresciallo della polizia locale di Nemi Teresa Sanna al servizio presso la sezione di Polizia Giudiziaria al Tribunale di Velletri per tre giorni a settimana;

La proroga concessa per l'anno 2015 a Sanna è stata deliberata dalla giunta ben cinque mesi dopo la comunicazione della Procura della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma, acquisita dal Comune di Nemi a luglio 2015 . Dunque un anno dopo si proproga il servizio di Sanna che di fatto è già avvenuto.

È il caso di dire meglio tardi che mai e apprezzabile la prontezza dei riflessi da parte dell'amministrazione comunale nel dare riscontro ad una richiesta della Procura. A questo punto sono in molti a chiedersi cosa succederà tra 15 giorni con l'arrivo del nuovo anno. Al Maresciallo Teresa Sanna sarà prorogata la sua funzione anche per l'anno 2016? E sempre molti cittadini sperano di non saperlo a ridosso del 2017 mentre le persone stanno per esplodere i botti di fine anno. Per il momento, dagli atti ufficiali, si può quindi dedurre che dal 1 gennaio 2016 la cittadinanza di Nemi potrà contare sul Maresciallo Sanna 6 giorni su sei.

Discorso diverso invece per Gabriele Di Bella, attuale comandante della polizia locale di Nemi nonché responsabile delle attività produttive del Comune. Gabriele Di Bella è infatti dipendente del Comune di Roma Capitale quale appartenente al corpo della polizia locale e i suoi incarichi presso Nemi sono stati regolati attraverso una convenzione tra le due amministrazioni sottoscritta il 18 dicembre 2012 per l’utilizzo congiunto a tempo parziale (12 ore settimanali nel Comune di Nemi) di Gabriele Di Bella per il periodo dal 17 dicembre 2012 fino al 31 dicembre 2014.

La convenzione è stata poi prorogata, lo scorso gennaio 2015, fino al prossimo 31 dicembre 2015 e sembra che sarà nuovamente prorogata per il prossimo biennio.


Da evidenziare il fatto che il Comandante Di Bella nel corso di questi ultimi 2 anni è stato visto quasi quotidianamente a Nemi, ben oltre quindi le 12 ore settimanali previste dalla convenzione tra le due amministrazioni.

Evidentemente Di Bella ama particolarmente il paese delle fragoline tanto da decidere di trascorrerci il suo tempo libero, durante il quale però non ricopre nessuna carica istituzionale. Infatti oltre al fatto che la convenzione prevede esclusivamente 12 ore di lavoro settimanali sul territorio di Nemi resta il fatto che tra un turno ed un altro turno di lavoro svolto nei due Comuni deve passare un giorno. Così se per esempio il turno di lavoro nel Comune di Roma dovesse finire alle 7 di mattina, il turno presso il Comune di Nemi potrà iniziare il giorno dopo, oppure se un turno lavorativo al Comune di Nemi dovesse terminare alle ore 20 il turno di lavoro presso il Comune di Roma potrebbe iniziare a decorrere dalla mezzanotte e un minuto del giorno seguente.

Ma evidentemente Di Bella è uno stakanovista e su questo tema torneremo presto con approfondimenti e interviste. Per il momento non possiamo far altro che constatare i fatti.




NEMI, DARIO RICCIO: IL NUOVO COMANDANTE DEI CARABINIERI CON LA MAIUSCOLA

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Sono sei mesi che il comandante dei carabinieri di Nemi Maresciallo Dario Riccio è alla guida della stazione del paese. Uomo tutto d’un pezzo Riccio ha l’aplomb del carabiniere vecchio stampo, quello per intenderci che vive l’Arma come un servizio alla cittadinanza e con serietà e autorevolezza riesce a guidare la sua squadra. Rccio ha 42 anni sposato con due figlie e conosce molto bene il territorio dei Castelli Romani.

Entrato, come dice lui nell’arma per “necessità” si è appassionato strada facendo con una curiosità di conoscere le varie figure all’interno dell’arma e quindi di scalare la vetta fino ad arrivare ad essere Comandante di stazione: dal ’93 ad oggi ha vissuto la stazione in tutte le sue angolature e ritiene la sua attività una missione perché per lui “vale più un grazie di un cittadino che un quadretto da appendere al muro”.  Lui da Comandante ha molte più responsabilità che in passato se si pensa che è responsabile amministrativo della stessa struttura che dirige: in sostanza deve fare attenzione anche alla luce che si consuma come un buon padre di famiglia.

Originario di Benevento , primo carabiniere della sua famiglia e quindi non “figlio d’arte” ha ricoperto vari incarichi e ha anche conseguito il brevetto di paracadutista una sorta di sogno nel cassetto realizzato. Dal reparto informatico del comando provinciale di Benevento ha conosciuto i Castelli Romani  nel lontano 1993 arrivato a Cecchina dove ancora si scriveva tutto a penna e dove i primi pc comparvero in stazione nel ’94.

Nel 2002 diventa Maresciallo e si sposta in altre stazioni tra cui Santa Maria delle Mole, Lanuvio e Ariccia. Per lui l’investigazione è importante e anche l’iniziativa di indagine perché “se una cosa non fila, bisogna chiedersi il perché e non fare soltanto il lavoro burocratico d’ufficio”. L’importante è raggiungere un risultato senza ledere il cittadino, proprio per questo Riccio spiega che su qualsiasi azione che intraprende cerca sempre prima il dialogo per cercare delle soluzioni che ripristinino la legalità senza  “controindicazioni” e soprattutto senza ledere in alcun modo chi si trova in buona fede. Insomma Riccio ama instaurare un diretto rapporto con il cittadino e dei nemesi si dice molto soddisfatto: “E’ una comunità con un profondo rispetto nei confronti dell’arma e questo mi rende doppiamente responsabile di tutto ciò accade sul territorio di mia competenza”.

Riccio il Comando della stazione e monitoraggio sul territorio lo intende in maniera molto pragmatica: “La presenza e monitoraggio del territorio è essenziale – dice il Comandante – è per questo che dico alla mia squadra di camminare a piedi per il paese anche fuori dal centro perché quello che si riesce a capire stando sul territorio è molto di più di quello che si percepisce restando dietro ad una scrivania”. Intendiamoci per Riccio salutarsi con i cittadini non significa fare sconti ad alcuno, “salutarsi – sottolinea Riccio – non significa garantirsi una immunità” per lui le regole sono regole e in quanto tali vanno rispettate qualsiasi forma di abusivismo va repressa senza se e senza ma perché la legge è uguale per tutti e essere nella legalità garantisce ordine e sicurezza. 

E proprio di legalità Riccio ha parlato in occasione di una conferenza che si è tenuta alla scuola media di Nemi . Parlando della scuola il Comandante ha anche espresso rammarico per il fatto che a Nemi purtroppo l’istituzione si sta pian piano esaurendo.  Sul mobile accanto alla sua scrivania il Comandante ha uno scadenzario di carta, una sorta di agenda dove appunta tutto e programma nel dettaglio: “Sul pc può succedere di tutto ma la carta non tradisce – dice Riccio – io so già che andremo a fare il prossimo anno di questo periodo. Appuntarsi tutto è importante e permette una organizzazione più snella e puntuale dell’attività quotidiana della stazione”.

In ultimo Riccio ha augurato buone feste ai nemesi: “Auguro un sereno Natale felice anno nuovo”. E presto, quando si trasferirà a vivere in caserma a Nemi lo si vedrà ancora più spesso in giro per il paese.




NEMI: TRA LUCI DI NATALE E SPESE PAZZE INTERVIENE BORGOGNONI

Commercianti di serie A e commercianti di serie B tant’è che nonostante sia stato pagato “l’obolo” all’assessore raccogli fondi per Natale, soltanto alcuni negozianti hanno avuto l’onore di ricevere l’illuminazione.

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Le spese del Comune di Nemi ancora nell’occhio del ciclone perché i cittadini, non sembra, ma i conti in tasca all’amministrazione di Alberto Bertucci li fanno eccome e poi tirano le somme.

Così è stato per Laura Borgognoni di Insieme per Nemi che sul gruppo Fb di cui è amministratore “Se fossi il sindaco di Nemi” ha inteso lanciare uno spunto di riflessione spiattellando alcune spese: “Buongiorno sindaci – si legge – rinfresco 4 Novembre 600 euro. Lo scorso anno 400 euro. Una delle tante spese discutibili di questa Amministrazione. Poi fate la questula per raccimolare i soldi per due luci striminzite. Mah..”.

Effettivamente sulla questione luci natalizie anche L’Osservatore d’Italia ha mosso le sue critiche dato che l’8 dicembre mentre tutti gli altri paesi dei Castelli Romani erano già illuminati da qualche giorno, Nemi si è presentata all’appuntamento dell’Immacolata al buio.  E adesso che da circa un paio di giorni sono state montate le luminarie beh, non è che lo spettacolo sia poi cambiato molto.

Un paese piccolo come Nemi, definito e battezzato “salotto d’Europa” dovrebbe risplendere come tale. Ma invece sono soltanto belle parole scritte sul candendario degli eventi natalizi per addolcire la pillola delle spese che i nemesi continuano a sostenere. E intanto il 16 dicembre si è pagato il saldo della Tasi e dell’Imu con l’aliquota alle stelle, tanto per rimanere allenati a tirare fuori il portafogli.

Ma la riflessione di Borgognoni prosegue: “Calcolate che io ho messo una determina di spesa piccola piccola. Guardate tutte le determine di spesa per l'evento Borgo Divino, frazionate, così non ci capite nulla. Siamo intorno ai 15.000 euro. Stratosferico, anche perché gli incassi di quella manifestazione non li abbiamo riscossi noi ma gli organizzatori. E così come molte altre…..”. I totali fanno sempre un po’ impressione, comunque riguardo le luci c’è chi poi ha commentato al post di Laura facendo presente che ci sono commercianti di serie A e commercianti di serie B tant’è che nonostante sia stato pagato “l’obolo” all’assessore raccogli fondi per Natale, soltanto alcuni negozianti hanno avuto l’onore di ricevere l’illuminazione. Per pochi ma non per tutti? Può darsi ma anche questo Natale a Nemi può davvero definirsi sottotono.




NEMI: GEOMETRA ATTENDE 9 MESI PER IL SUO PRIMO LAVORO DELL'ANNO

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Il Comune di Nemi lo scorso 17 settembre 2015 ha affidato l’incarico al Geometra Stefano Di Cocco di Ariccia relativo al frazionamento e accatastamento necessari alla redazione del catasto stradale, così come previsto dalla legge regionale n. 72 del 18 Giugno 1980 e dal relativo Regolamento regionale del 31 marzo 1981, n.1
 
La cosa che salta all'occhio è che il professionista dopo soli 5 giorni presenta al Comune di Nemi la sua prima fattura dell'anno, evidentemente il geometra per 9 mesi è rimasto con le braccia conserte, la numero 001 del 22 settembre di euro 13.287,25, quale acconto sui lavori da svolgere.

Successivamente, il 19 ottobre 2015, per motivi non meglio chiariti il geometra storna l'intero importo della sua prima fattura dell'anno emettendo quindi nei confronti del Comune di Nemi la nota di credito numero 2 per un importo di euro 13.287,25. E sempre lo stesso giorno, come riportato dalla determina 565 area tecnica nr° 218 del 22 ottobre 2015, emette la sua seconda fattura dell'anno, la numero 3 sempre per l'importo di 13.287,25. Infine il comune di Nemi dopo 3 giorni determina di liquidare la somma di Euro 9.198,80 (IVA 22% e oneri inclusi) al Geometra Stefano Di Cocco.

Insomma, stando a quanto riportato sulla determina comunale allegata al presente articolo, il geometra dopo aver atteso 9 mesi dell'anno per poter finalmente esercitare la sua professione ha dovuto, non si capisce il perché, emettere fattura, poi annullare la fattura e quindi riemettere fattura sempre con lo stesso importo e il Comune anziché liquidargli l'intero importo di 13.287,25 gli paga la somma di 9.198,80 lasciando in sospeso, se la matematica non è un opinione, la differenza di euro 4.088,45.

Questa vicenda, come tante altre di cui sono stracolme le pagine del nostro quotidiano, sembrano ormai delle prassi consolidate nel "sistema Nemi"
e quindi approfittando delle imminenti festività natalizie, per le quali a Nemi "non si vede ancora luce", auguriamo al geometra Di Cocco di trovare sotto l'albero di Natale la restante cifra a lui dovuta dall'amministrazione locale a titolo di acconto e che il nuovo anno, a differenza del 2015, sia meno magro di occasioni lavorative.




ALBANO LAZIALE: FERMATO CLAUDIO ORLANDO DI NEMI ACCUSATO DI AVER UCCISO LO ZIO

di Ivan Galea

Albano Laziale (RM) – A Castel del Piano, nel Grossetano, un anziano in sedia a rotelle è stato trovato morto nella sua abitazione. Sul corpo dell'uomo, Antonio Tucci, di 71 anni pasticcere di Castellammare di Stabia, segni di violenti traumi, come se fosse stato colpito alla testa con un bastone o una spranga. Il cadavere è stato scoperto da due nipoti, allarmate dal fatto che l'anziano non rispondeva alle chiamate.

Secondo le prime ipotesi l'uomo potrebbe essere stato ucciso nel corso di una rapina. Una volta allertate forze dell'ordine, sono stati messi i sigilli all'abitazione e avviate le indagini per capire i motivi del decesso. L'uomo viveva da solo e riceveva assistenza domiciliare dagli operatori Asl. L'anziano non era molto conosciuto in paese, usciva di casa raramente, solo per riscuotere la pensione.

Dopo una accurata indagine si è arrivati a un fermo: si tratta Claudio Orlando, 45 anni, nipote dell’uomo ucciso, originario di Nemi ma domiciliato a Nettuno nel litorale. A fermarlo su un autobus a Cecchina (frazione di Albano Laziale) i carabinieri della compagnia di Grossetto che hanno effettuato tutte le indagini.

A collaborare fornendo il dovuto aiuto sul territorio i carabinieri della compagnia di Velletri diretti dal Capitano Davide Occhiogrosso. Per un breve periodo questo Claudio Orlando, dalla vita non certamente stabile e sedentaria, ha vissuto a Genzano e anche con lo stesso zio a Castel Del Piano nel periodo di ottobre. Dallo zio cercava ospitalità e anche un lavoro, sotto consiglio di un altro parente, poiché era stato gradualmente allontanato da tutti i familiari a causa dei comportamenti violenti e perché ritenuto responsabile di alcuni furti in loro danno.

Ma tra Claudio Orlando e lo zio Antonio Tucci, durante la convivenza sarebbero maturati dissapori e incomprensioni che avevano portato l'anziano disabile a decidere di mandare via di casa il nipote. Il movente del delitto sarebbe invece riconducibile a motivi economici: Tucci percepiva una pensione di invalidità di 900 euro che prelevava in contanti mensilmente dal proprio conto corrente. L'ultimo prelievo, di importo maggiorato dalla tredicesima, era stato effettuato il primo dicembre, pochi giorni prima della morte. Non è da escludere che Claudio Orlando avesse messo gli occhi su quella somma e che lo zio non volesse dargli altri soldi. È stato poi accertato "in maniera inoppugnabile – secondo il procuratore Raffaella Capasso – la presenza di Claudio Orlando nell'abitazione dello zio in orario compatibile con quello della sua morte"




GENZANO, NEMI E NOTTHINGAM: PAESE CHE VAI LUMINARIE CHE TROVI

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di Ivan Galea
Genzano e Nemi (RM)
– Un cielo stellato di tantissime luminarie, un albero incantevole che guarda la piazza Frasconi e la via dell’Infiorata. Un’atmosfera tipica di un villaggio nordico con il tradizionale mercatino di Natale e una splendida musica in tema diffusa per tutte le vie del centro. Così si presenta la bella Genzano, la città dei fiori e del pane con un arredo curato e pieno di fascino. È piacevole passeggiare per Genzano all’imbrunire con le luci accese e tante attrattive.

Non si può certo dire la stessa cosa, purtroppo,  per il piccolo paese delle fragole: Nemi a due passi da Genzano si è presentata senza luci il giorno dell’Immacolata, tranne quelle dei commercianti, che hanno decorato i loro esercizi. Senza dimenticarsi, poi, della solita casupola in legno gentilmente offerta da Zega Legnami, piazzata di fronte all'ingresso di Palazzo Ruspoli in mezzo alle macchine parcheggiate. E dulcis in fundo (si fa per dire) l'albero di Natale interamente spoglio da qualsiasi addobbo. Forse se si fossero risparmiati i circa 7 mila euro per far dormire, abbeverare e sfamare gli atleti per la manifestazione di nuoto a quest’ora i soldi per le luminarie si sarebbero trovati: È stato veramente triste vedere Nemi, il giorno dell'Immacolata Concezione avvolta nel buio. Per la sua bellezza questo paese non può certo considerarsi la cenerentola dei Castelli Romani.

Probabilmente, grazie alla magnanimità dei commercianti, che avranno offerto un obolo per quel che possono, forse si potrà vedere qualche sorta di luce natalizia tra una settimana. Chissà. Intanto il sindaco di Nemi Alberto Bertucci è stato avvistato, il giorno dell'Immacolata, durante una passeggiata con famiglia per il centro di Genzano, singolare il suo volto incantato dalle luminarie natalizie. Se avesse, con un pò di anticipo, messo da parte qualche risorsa nei mesi scorsi oggi anche Nemi sarebbe piena di luci. In fondo è un paese piccolo, basta poco che ce vò! E poi mica si vorrà sfigurare con quella grande e grossa city chiamata Notthingam che ignora di essere gemellata con Nemi? Happy Christmas.

 




CASTELLI ROMANI, BUONA CUCINA E PRODOTTI DELLA TERRA: UN ANGOLO DI PARADISO TRA NEMI E VELLETRI

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di Ivan Galea

Castelli Romani (RM) – Ai Castelli Romani entro gennaio 2016 arriva il nuovissimo agriturismo targato famiglia Bessi. La struttura si presenta con tutti i requisiti per fare i grandi numeri: un ampio parcheggio, che per la sua ampia capienza viene usato durante i grandi eventi che si svolgono a Nemi – sagra delle Fragole, festa dei Patroni – un'area ludica con tanto di gonfiabili e tanti prodotti di prima qualità coltivati e prodotti direttamente nell'azienda biologica.

"Ben 5 anni di attesa per ottenere tutti i permessi e ora, finalmente, le carte ci sono tutte" Commenta visibilmente soddisfatto Mirko Bessi tra i responsabili dell'agriturismo. Mirko è l'ultimo in ordine di generazione a portare avanti l'azienda di famiglia iniziata dal bisnonno ben 70 anni fa.

L'agriturismo si colloca, per qualche manciata di centimetri nel territorio di Velletri sulla via dei Laghi al Km 14.400 di fronte al bivio che conduce a Nemi. 

Mirko Bessi, insieme a Ivan Sterpinetti  ci indicano un albero di ciliegio, che fu piantato dal bisnonno, che delimita il confine tra i comuni di Nemi e Velletri all'interno della struttura che oltre all'attività di Agriturismo ospita l'attività di ferramenta e giardinaggio e vivaistica che si trova invece nel territorio nemese. Ed è qui nel vivaio che è stata iniziata, ormai da diversi anni, dallo stesso Mirko Bessi l'attività di coltivazione e recupero della famosa fragolina di Nemi conosciuta in tutto il mondo per le sue particolari e apprezzatissime peculiarità.

Oltre all'attività di ristorazione l'agriturismo è inoltre dotato del punto vendita "l'Angolo del Contadino" dove è possibile acquistare i prodotti dell'azienda per poi degustarli a casa propria. La struttura che ospiterà la clientela è in via di ultimazione: due ampi saloni dove verranno collocati tavoli e sedie e una cucina ultramoderna in grado di far fronte ai numerosissimi visitatori che settimanalmente si recano nel cuore del parco dei Castelli Romani  oltreché per scoprirne le infinite bellezze naturalistiche e paesaggistiche anche per assaporarne le tradizioni culinarie che si tramandano di generazione in generazione.

Non resta altro che venire in quest'oasi di verde e benessere per assaggiare i prodotti della terra castellana.
 




NEMI E GIUBILEO: QUEL PERICOLOSO SCANDALO DELLA VIA FRANCIGENA

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di Chiara Rai
Nemi (RM)
– Non in sicurezza e con un affaccio sullo strapiombo: ecco come si presenta la via Francigena a Nemi su via Nemorense all’ingresso del Paese. Si apre ufficialmente il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco e nel 2016 prenderà il via l’importante "Anno dei Cammini". Due eventi che potranno avere una forte connessione, anche grazie alla rinascita della via Francigena. La via Francigena è uno dei cammini della fede più noto, basti pensare che solo nel 2014 è stato attraversato da trentamila pellegrini. Lunga 1.800 chilometri, di cui 850 in Italia, e divisa in circa settanta tappe, la Francigena nel 990 d. C. venne attraversata dall'arcivescovo di Canterbury Sigerico. L'abate tornò a casa con un ricco diario di viaggio su cui annotò non solo l'intero percorso fino a Roma, ma anche le stazioni dove i pellegrini potevano pernottare Dall'Inghilterra a Roma è un suggestivo e lungo cammino: la via Francigena collega Canterbury a Roma passando anche per Francia e Svizzera. Nel Medioevo era l'itinerario più frequentato dai cristiani in cammino verso la Capitale.

La Francigena rappresenta oggi uno dei più importanti progetti per lo sviluppo turistico dell’Italia. Si tratta di un progetto inclusivo, in grado di promuovere una forma di turismo sostenibile e legato al recupero della memoria, ma anche in grado di favorire lo sviluppo delle aree limitrofe al percorso.
Anche i Castelli Romani possono vantare questo cammino: la via Francigena del Sud. L'antica via che portava a Roma, attraversa in due tappe il territorio castellano passando per Nemi, lungo i sentieri immersi nel bosco alle pendici del lago. La Francigena del Sud era il percorso, o meglio una rete di percorsi, che univa Roma a Brindisi, principale imbarco dei pellegrini verso la Terra Santa. Ma lo stesso percorso veniva utilizzato anche in senso inverso dai viandanti provenienti dal Sud Italia e diretti in pellegrinaggio nella città di San Pietro. La via Francigena del Sud si estende, per quanto concerne i Castelli Romani in 18 Km da Velletri (332 m. slm), passando per Nemi (521 m. slm), a Castelgandolfo (426 m. slm). Sono in tutto 20 i chilometri da Castelgandolfo (426 m. slm) a Roma (20 m. slm).

Ma torniamo allo stato della strada nel tratto del Comune di Nemi: in due tratti è completamente devastata perché i lavori del marciapiede e dell’illuminazione evidentemente non sono stati effettuati con un adeguato studio di fattibilità. Di fatti la staccionata in due tratti è assente e dalle immagini si può notare che non esiste alcun muro di contenimento della scarpata franosa. In poche parole è franato tutto perché con tutta probabilità è mancato il benché minimo criterio di messa in sicurezza del sito che per caratteristiche geofisiche e geostatiche è di carattere cedevole. Si è proceduto ad effettuare uno studio idrogeologico che consentisse una posa in opera degna di quel sito? Le immagini parlano chiaro c’è della morbida terra che accompagna verso il dirupo: nessun muro o rete metallica di contenimento. E come se non bastasse è una pericolosa trappola a cielo aperto: nei tratti franati e senza staccionata c’è soltanto un flebile nastro bianco e rosso in plastica che protegge dal temibilissimo dirupo. Tra l’altro, lo stesso, è semicoperto dalla vegetazione incolta. Quel nastro volatile è in grado di proteggere passanti, visitatori e pellegrini da tragiche accidentali cadute? Basta un pò di distrazione e ci si ritrova senza in vita in fondo alla valle del lago.

Chi ha effettuato questi lavori: sempre la solita ditta Cilia Scavi S.r.l. Non sarebbe il caso che il Comune di Nemi pretendesse il rifacimento del progetto e di conseguenza dei lavori accertandosi che venga effettuata, almeno stavolta, una messa in sicurezza come si deve? In fondo sono stati spesi migliaia e migliaia di euro di soldi pubblici. Mettere un cartello di pericolo, nel frattempo, non costa niente.

In ultimo, visto che c’è un’associazione di volontariato che si da molto da fare sul territorio, proprio sulla via Francigena c’è della immondizia. Perché non toglierla e farsi un selfie con il sindaco Alberto Bertucci? Ironia a parte, l’amministrazione forse ignora che l’Anno Santo è iniziato e che quindi bisognerebbe occuparsi, oltre agli innumerevoli eventi e schiuma party, feste della birra, del vino, gare di nuoto, mountain bike e gemellaggi tarocchi, anche allo stato di sicurezza del piccolo paese delle fragole che di bellezze da tenere in vita dal punto di vista storico-culturale è davvero molto ricca.

Ma ormai è circa un anno che vige questo stato di degrado e pericolo per la pubblica incolumità. Intanto il Giubileo è cominciato e per Nemi questo non è certo un ottimo belvedere.




NEMI: IL "PADRONE DEL LAGO" E LO SPERPERO DEL NUOTO

di Ivan Galea
Nemi (RM)
– Ben 2.500,00 euro pagati dal Comune di Nemi ad "Antica Piscicoltura Catarci Ovidio e Carlo" per locazione impianti sportivi del Campionato di Nuoto 2015. Una cifra, quella pagata, che appare in tutta evidenza esagerata per aver utilizzato un pontile che s'affaccia sullo specchio lacustre di Nemi.

Anche quest’anno l'amministrazione comunale di Nemi ha confermato la volontà di voler organizzare per la prossima stagione 2016 il Campionato Italiano di Nuoto di Fondo e mezzo fondo in acque libere.
Sicuramente una bella iniziativa, che viene organizzata ormai da diversi anni, peccato però che la gestione dei soldi pubblici legata all'evento sportivo appaia come un vero e proprio spreco che assume una rilevanza ancor più grave in questo particolare periodo storico in cui i pubblici amministratori dovrebbero operare una politica parsimoniosa e soprattutto rispettosa verso una cittadinanza provata duramente da gabelle e tasse varie.

"Chissà se le opposizioni hanno ritenuto di sollevare, chiedendone conto, queste modalità di gestire la "cosa pubblica" e se ci sono agli atti interrogazioni da parte delle stesse." Commenta un residente del luogo che si è rivolto alla redazione de L'Osservatore d'Italia per evidenziare l'allegra gestione. Abbiamo quindi deciso di approfondire l'argomento, per capire come è stato amministrato l'ultimo evento sportivo andato in onda a Nemi lo scorso 5 luglio 2015.

L'amministrazione di Alberto Bertucci spende per la gara di nuoto la bellezza di 18.999,40 euro, di cui 11.400,00 euro regionali e il resto a carico dell'Ente locale. E tra le varie spese sostenute spicca all'occhio quella di 4.750,00 euro pagati per trasportare e ospitare gli atleti. Vada per il trasporto ma l'ospitalità, per di più presso una struttura alberghiera di Velletri quindi senza nessun tipo di beneficio per i commercianti di Nemi, è apparsa totalmente fuori luogo. "Perché i cittadini devono pagare l'ospitalità agli atleti – commenta il residente – visto che dall'evento la comunità non ha tratto nessun tipo di beneficio?". In effetti sentendo un pò in giro le "voci di corridoio" sembra proprio che per questo evento l'unico a trarne qualche ritorno d'immagine sia stato solo il sindaco e la sua giunta, visto che la manifestazione di per se non ha portato nessun tipo di affluenza nella cittadina di Nemi.

Suscita ilarità oltretutto la descrizione dei 976,00 euro pagati per il trasporto di quello che viene definito nella determinazione comunale un "battello elettronico". Ebbene si, a Nemi si usa il battello elettronico che forse è una specie di astronave sottomarina stile Nautilus progettata appositamente per l'occasione. Forse qualcuno avrà il buongusto di spiegare cosa si intende per "battello elettronico".

Non sono mancate nemmeno le "T-shirt, pettorali" pagate la modica cifra di 1.000,00 euro alla ditta "Punto e a Capo" di Velletri, la stessa ditta che ha prodotto i famosi cartelli posti agli ingressi del paese delle fragole riportanti la mega bufala del gemellaggio tra Nemi e Nottingham.

Le altre spese sono state relative a: 585,euro per fornitura bagni chimici, 2.000,00 euro a Radio Radio, per la pubblicità dell’evento, 1.500,00 euro alla Pro Loco di Nemi per spese collaboratori sportivi impiegati nell’organizzazione del percorso e allestimento campo di gara, 1.000,00 euro all'Associazione Nemus Caligula per fornitura coppe, targhe, trofei, 750,00 euro per fornitura ristoro atleti, 1.464,00 per servizio fotografico, fonici, speaker, 824,00 euro per locazione impianti (audio, cronometraggio ..), 200,00 euro per giudici di gara, arbitri, cronometristi, 450,00 euro per tasse federali e infine 1.000,00 euro per medico/ambulanza.

Organizzare eventi è cosa buona e giusta se questi portano benefici alle varie attività ricettive e al turismo cittadino, ma questo non sembrerebbe essere stato il caso. Se l’amministraizone Bertucci ama così tanto organizzare eventi, dovrebbe iniziare a pensare a farsi una solida base di sponsor pronti a investire su questo tipo di iniziative collaterali e per nulla redditizie per gli operatori commerciali del paese. Ancora però, si spende e si spande senza uno studio preventivo di fattibilità progettuale che consideri concrete entrate per Nemi.

Ma suvvia, non pensiamoci più sono ormai volati via circa 20 mila euro per il nuoto. Non sarebbe stato meglio investirli per resuscitare un nuovo centro canoe?