Nemi, isola ecologica: Partecipazione Democratica "dondola" in Consiglio comunale

di Ivan Galea

NEMI (RM) – "Condivido i principi e gli obiettivi, anche se esprimo delle riserve sulla vicinanza nel sito prescelto di pozzi e serbatoi, senza con questo permettermi di contestare la valutazione dei tecnici che si sono espressi al riguardo o la loro professionalità." Queste le parole del consigliere di opposizione di "Partecipazione Democratica" Stefania Osmari durante l'ultimo Consiglio comunale di Nemi indetto a mezzogiorno e trenta dello scorso 13 luglio 2016 dove è stato approvato, con 4 voti favorevoli e 2 astenuti – Osmari e Cocchi – il progetto preliminare dell'isola ecologica e relativa variante urbanistica al vigente P.R.G. relativamente all’area interessata dal progetto.

 

Utilizzazione di fatto già in corso  Ma Osmari durante il Consiglio, nonostante le riserve espresse riguardo la vicinanza di pozzi e serbatoi ha anche detto che "questa area poteva decidersi prima, considerata poi la utilizzazione di fatto già in corso da molto tempo, e ne chiedo ragione." In pratica quindi, da una parte ammette ed esprime riserve per la vicinanza del progetto relativo l'isola ecologica a "pozzi e serbatoi" dall'altra comunica ufficialmente che la zona poteva essere decisa prima vista l'utilizzazione di fatto già in corso da molto tempo. Ma a quale utilizzazione si riferisce Osmari? Forse al fatto che dove il Comune vorrebbe far sorgere l'isola ecologica, in via della Radiosa a ridosso del campo sportivo, esiste un'area recintata vicino a uno dei pozzi più importanti di Nemi (pozzo del Calvarione), piena di cassonetti e senza nessun tipo di permeabilizzazione del terreno utilizzata per il carico e scarico di rifiuti?

 

Si o no? Prima di tutto riguardo Osmari ci chiediamo a cosa serva astenersi, quando lei stessa ha palesato le sue riserve e fatto presente la vicinanza di uno dei pozzi principali di Nemi all’area deputata ad accogliere l’isola ecologica. Area che per di più, sottolinea sempre Osmari, di fatto è già utilizzata in tal senso. Perché astenersi e non esprimere parere contrario allora? Anche i tecnici possono sbagliare e se l’opposizione ritiene che una scelta non sia idonea oppure esprime delle rilevanti riserve potrebbe quanto meno esprimere un voto chiaro in tal senso: o si o no. L’astensione, seppur prevista, sembra quasi un volersi lavare le mani di fronte ad una questione dove invece è importante esprimersi a dovere.

 

L'isola che c'è La cosa grave poi, è che durante la seduta è emerso un dato importantissimo e a dir poco inquietante ovvero che la zona in questione è di fatto già utilizzata con questa destinazione da molto tempo. In poche parole abbiamo già un’isola ecologica ma manca il pezzo di carta e l’ufficializzazione. Questo però non l’abbiamo detto noi bensì il consigliere Osmari in Consiglio Comunale. Dunque ci sarebbe davvero da riflettere.

 

Pozzi e Gestione rifiuti Vale infatti la pena rammentare che il Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" vieta categoricamente l'attività di gestione di rifiuti in presenza di pozzi destinati a servire l'acqua potabile, ancor più se l'area dove dovrebbe sorgere l'isola ecologica è situata ad una distanza di circa 50 metri, come nel caso di Nemi. Una questione, dunque, quella dell'isola ecologica di Nemi che non riesce a trovare sbocco nonostante gli sforzi dell'amministrazione comunale di accelerare i tempi al massimo per portare a casa il risultato promesso durante la trascorsa campagna elettorale, dopo il clamoroso fallimento della precedente scelta. Infatti prima di indicare la zona del campo sportivo come sito idoneo dove realizzare l’ecocentro, l’amministrazione comunale, che aveva acquistato un’area a novembre del 2014 in prossimità del cimitero, si è trovata una sonora bocciatura della scelta operata in sede di Conferenza dei Servizi.

 

Italia nostra Ora sulla scelta di realizzare l'isola ecologica vicino il pozzo del Calvarione è intervenuta l'associazione ambientalista Italia Nostra che promette una dura opposizione a salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica. Per il momento un’altra puntata è andata in scena, staremo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni.




NEMI, ECOCENTRO 'I CORSI': "UN PROGETTO IRREALIZZABILE"

di Ivan Galea
Nemi (RM)
– A Nemi durante l'ultimo Consiglio comunale di ieri 13 luglio è stata discussa e votata la variante urbanistica relativa due particelle di terreno situate nella zona "I Corsi" dove l'amministrazione comunale ha intenzione di realizzare l'isola ecologica. Ennesimo tentativo, quindi, per il Comune di Nemi di trovare un'area idonea dove poter realizzare il sito di raccolta rifiuti, dopo che a novembre del 2014 era stato acquistato un terreno, adiacente al cimitero di Nemi, dove si intendeva realizzare l'ecocentro. Ma il progetto di variante urbanistica venne bocciato in sede di Conferenza dei Servizi.

Il Pozzo di acqua potabile "Nell'area dove si intende realizzare ora l'isola ecologica è situato nelle immediate vicinanze – circa 50 metri Ndr. – il pozzo di captazione di acque sotterranee gestito da ACEA, che immette acqua potabile nella rete idrica destinata alla cittadinanza".  Tuona Vairo Canterani esponente locale di Italia Nostra e leader di 'Nemi per Sempre'.  "Nemi – prosegue Canterani – è da sempre oggetto di vincolo idrogeologico. Mi chiedo chi ha avuto la brillante idea di avviare l'iter di un’isola ecologica vicino un pozzo dal quale viene prelevata l’acqua che serve, oltre a Nemi, anche altri Comuni dei Castelli Romani".

La Legge In effetti, oltre al fatto che attualmente il luogo dove si intende realizzare l'isola ecologica risulta area boscata (PTPR) e che l'amministrazione comunale di Nemi, per superare questo 'ostacolo', intende certificarne il contrario, la presenza nelle immediate vicinanze dell'area in questione di un pozzo, che serve acqua potabile alla popolazione, rende di fatto il progetto irrealizzabile in quanto espressamente vietato dalla legge. Infatti il Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" vieta categoricamente l'attività di gestione di rifiuti in presenza di pozzi destinati a servire l'acqua potabile, perdipiù se l'area dove dovrebbe sorgere l'isola ecologica è situata ad una distanza di circa 50 metri. "La ritengo una scelta inopportuna. – Ha dichiarato ancora il rappresentante di Italia Nostra e di 'Nemi per Sempre' – Sono almeno 15 anni che le amministrazioni che si alternano cercano di realizzare isole ecologiche acquisendo dei terreni da privati, ma nonostante tutto, queste iniziative non sono mai andate in porto a causa del vincolo idrogeologico ricco di acque. Il nostro primo compito – prosegue Canterani – è difendere i territori e salvaguardare le acque. Non mi limiterò ad una critica fatta senza proposte perché risulterebbe sterile: io propongo di consorziarci insieme a qualche comune vicino che dispone già di un’isola ecologica e, perché no, fare anche un consorzio per permettere l’avvio della raccolta differenziata in tutto il territorio di Nemi. Con la città metropolitana questo discorso è ancora più semplice: ci si siede intorno al tavolo e si organizzano le sinergie. Chi mai penserebbe di fare l’isola ecologica vicino a un pozzo? Come  Italia Nostra e 'Nemi per Sempre' respingiamo con forza questo piano scellerato – conclude Canterani – e perciò chiedo che si aprano, al più presto, le trattative con i Comuni vicini".

Isola ecologica de facto Insomma, dopo aver acquistato dei terreni adiacenti il cimitero comunale per un progetto andato a male ora ci si sposta a "I Corsi", in via della Radiosa, a ridosso del campo sportivo e vicino a uno dei pozzi più importanti del paese delle fragole, dove tra l'altro, già da tempo esiste una sorta di area recintata e aperta con tanto di cassonetti e senza nessun tipo di permeabilizazione del terreno utilizzata per il carico e scarico di rifiuti Un isola ecologica 'de fatco' con buona pace della salute pubblica?




NEMI, PROCESSO SCUOLABUS: TEST DEL PM DAVANTI AL GIUDICE

di Chiara Rai
Nemi (RM)
– Il prossimo 25 ottobre 2016 alle ore 12 verranno ascoltati i due test dell’accusa (che oggi non si sono presentati all’udienza) nel processo sull’acquisto dello scuolabus di Nemi, una storia che risale al 2010 e nella quale sono imputati Giampaolo Miglietta quale responsabile all’epoca del procedimento e dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi, l’allora vicesindaco Alberto Bertucci, Mauro Cesaretti titolare della ditta Car Ind Srl e Riccardo Schiaffini, allora titolare della ditta appaltatrice dei trasporti presso il Comune di Nemi.

 

Un caso destinato probabilmente alla prescrizione. Oggi, 5 luglio 2016, sono stati ascoltati i test del Pm (l’accusa). Sul banco dei testimoni Cinzia Cocchi e Vincenzo Galluccio oltre a tale Fabrizi responsabile commerciale della Romana Disel, una delle 4 ditte che hanno partecipato alla gara per l’acquisto del pulmino poi revocata in autotutela a seguito del sequestro del fascicolo da parte delle forze dell’ordine, sequestro che è avvenuto dopo l’esposto contro ignoti presentato dall’allora sindaco Cocchi che aveva rilevato delle anomalie e irregolarità, confermate dal segretario Galluccio, nell’espletamento della gara per lo scuolabus.

 

Gli avvocati della difesa. Ad assistere Miglietta l’avvocato Fabrizio Aliotta, Bertucci Giada D’Eletto, Schiaffini Marco Fagiolo, Cesaretti Franco Di Boi.

 

La testimonianza di Cinzia Cocchi Il 10 febbraio scorso sono state ammesse le prove. Cinzia Cocchi ha giurato di dire tutta la verità di fronte al Giudice Alessandra Ilari. Ha premesso di essere stata sindaco dal 2009. Ha spiegato sommariamente come sono andati i fatti: a seguito dell’aggiudicazione di un finanziamento provinciale di circa 48 mila e rotti euro è stato dato mandato a Miglietta responsabile dell’ufficio Tecnico del Comune di Nemi di esperire la gara. “Periodicamente – ha detto Cocchi – chiedevo di essere informata sulla questione dello scuolabus e mi rapportavo sia con il mio vicesindaco Alberto Bertucci, in quanto essendo assessore alla Scuola seguiva da vicino la vicenda, sia con Miglietta ma ricevevo risposte fumose e mai le stesse. Ho continuato a domandare ma non ho ricevuto risposte chiare fino al punto di essere stata costretta ad inviare una lettera scritta con richiesta d’informazioni scritte che sono arrivate tardi anche se la mia stanza si trovava a pochi passi da quella di Miglietta. Sostanzialmente ebbi delle rassicurazioni scritte: la gara si era conclusa e da li a poco si sarebbe immatricolato il mezzo”. Cocchi ha poi spiegato che durante uno dei confronti avuti con Miglietta si rese conto che il bando di gara riportava come importo la cifra esatta del finanziamento mentre sull’aggiudicazione veniva riportato un importo maggiore rispetto la cifra finanziata dalla provincia: “Quando feci notare questa incongruenza – prosegue Cocchi –  mi fu risposto che non era un problema e che questa differenza si sarebbe sistemata al momento della firma del contratto. In un’altra riunione di giunta, chiesi a Bertucci e Miglietta dove fosse questo scuolabus e mi fu risposto che il mezzo era a Perugia, perché a vincere la gara era stata la Car Ind di Perugia. Ma io insistetti perché da voci, in piazza e nei bar mi veniva detto che lo scuolabus era già stato consegnato e che si trovava nel deposito di Schiaffini. Certamente non mi sono fermata alle voci ma ho continuato a chiedere spiegazioni a Miglietta e Bertucci e alla fine Bertucci disse ‘sì è vero, lo scuolabus si trova nel deposito di Schiaffini’, la ditta che già prestava servizio di scuolabus e locale.  Da quel momento – continua Cocchi – il nostro rapporto di fiducia si incrinò. Allora mi rivolsi al garante della legalità rappresentato dal segretario comunale e interpellai Galluccio pregandolo di farsi consegnare il fascicolo al fine di verificare se tutto fosse in ordine.

 

Le doppie fatture Guardando le carte rimasi basita perché c’erano delle doppie fatture che riportavano lo stesso numero di protocollo e la stessa data e inoltre Galluccio mi disse che a suo parere la procedura adottata non andava  bene. Inoltre ravvedevo delle discordanze perché invece di 30 posti il mezzo era di 18, ben 10 posti in meno e poi aveva delle caratteristiche diverse. A quel punto non potei fare altro che presentare un esposto perché il mio ruolo era di garante della legalità soprattutto perché in quel momento ero alla guida di un Comune e non ho potuto far altro che affidare tutto nelle mani degli inquirenti. E’ successo che il responsabile dell’Ufficio Tecnico Miglietta, dopo il sequestro del fascicolo ha annullato la gara in autotutela”.

 

Botta e risposta A questo punto si è creata una certa confusione perché l’avvocato Aliotta ha chiesto alla test Cocchi come mai nell’esposto non fossero elencati i vizi riscontrati come ad esempio le doppie fatture ma il Giudice a quel punto ha sottolineato che non era dovere della Cocchi indagare ma bensì degli organi preposti e che poi il dettaglio delle fatture doppie la Cocchi, secondo la testimonianza appena ascoltata, l’avrebbe riscontrato a posteriori, cioè dopo aver presentato l’esposto. E la Cocchi ha confermato l’asserzione del Giudice. Ma comunque quest’ultima ha detto che al riguardo verranno verificate le dichiarazioni verbalizzate in Aula nonché gli atti depositati. Parentesi sul Giudice Ilari che, nel corso dell’udienza, ha fatto emergere la sua volontà di capire bene come siano andati i fatti nonostante l’oggettiva difficoltà della impossibilità di poter visionare tutti gli atti, insomma un ruolo ben diverso da quello di Gip e Gup ricoperto fino a poco tempo fa dalla Giudice Ilari che in questa sede deve cercare di carpire al meglio le dichiarazioni rese e snocciolare perbene il vulnus della questione che poi è venuto fuori in un passaggio reso dalle dichiarazioni di Galluccio, che illustreremo a breve. Sempre Aliotta ha chiesto a Cocchi se quello di sindaco fosse il suo primo incarico in amministrazione ma Cocchi ha risposto: “Certo che no” facendo presente che dal 99 ha ricoperto la carica di consigliere comunale e poi dal 2004  al 2009 quella di assessore per poi essere eletta primo cittadino. Aliotta le ha chiesto se di solito era l’ufficio Tecnico ad occuparsi delle gare oppure se avrebbe dovuto occuparsene il segretario comunale. Ma poi il legale è stato interrotto dal Giudice che ha tagliato corto asserendo “Avvocato cosa intende colorare?”. Ciò a significare che le asserzioni del difensore di Miglietta non toglievano ne aggiungevano nulla alle dichiarazioni “chiare” rese da Cocchi.

 

La testimonianza di Vincenzo Galluccio Galluccio nella sua testimonianza ha sostanzialmente confermato delle irregolarità nella procedura della gara, esperita come gara aperta in un primo momento, facendo presente che la stessa non era stata pubblicata sull’albo pretorio e che mancava anche l’atto d’indirizzo della giunta ai fini dell’acquisizione della fornitura.

 

La E-mail Vincenzo Galluccio poi è venuto ad un punto che la stessa Giudice ha definito “rilevante” e che consta nel fatto che Galluccio ha asserito di aver trovato nel fascicolo “scuolabus” una mail indirizzata ad Alberto  Bertucci con mittente Schiaffini dove quest’ultimo indicava le ditte da invitare alla gara. In questa mail, acquisita agli atti, Schiaffini indica tre ditte che sono poi state invitate insieme a una quarta ditta che è la Romana Disel. A questo punto l’Avvocato Fagiolo ha fatto presente che la situazione è paradossale in quanto si trova a difendere il suo assistito Schiaffini unicamente per l’esistenza di questa mail che altro non è che una cortesia usata dal suo assistito nell’indicare altre ditte specializzate nel settore. Insomma l’intento di Schiaffini sarebbe stato solo quello di aver indicato colleghi specializzati nel settore fornitura scuolabus e basta. “Assurdo trovarci a discutere di questo” ha aggiunto Fagiolo. Subito dopo il Giudice ha sottolineato che in quel preciso momento non ha inteso entrare nel merito della regolarità o meno di questa mail che pur risulta importante, però ha rilevato il fatto che sia alquanto anomalo che lo Schiaffini della situazione si prenda l’impegno e il disturbo di segnalare altre ditte all’amministrazione impegnata ad esperire la gara.

 

Buona prassi? Insomma una singolarità che certamente non rende onore a buona amministrazione che seppur in economia potrebbe pubblicare una sorta di avviso sul sito del Comune per informare della gara affinché qualsiasi ditta, da tutta Italia, possa mostrare l’interesse a parteciparvi oppure dotarsi di un elenco di fornitori sul territorio. Poco rilevante la testimonianza di Fabrizi che ha soltanto confermato che la Romana Disel  ha partecipato alla gara e altri dettagli di poco conto ai fini del processo.

 

Assenti ingiustificati Dunque il prossimo 25 ottobre verranno ascoltati i test che oggi non si sono presentati: la signora Pacchia Tiziana e il maresciallo Capo dei Carabinier Fabio Adinolfi. Ai due è stata notificata la richiesta di comparizione in Aula in veste di testimoni ma nessuno di loro ha giustificato la non presenza. Per la Pacchia il Giudice ha ordinato una sanzione di 300 euro per la mancata comparizione senza giustificazione mentre per il maresciallo Capo Fabio Adinolfi, Ilari ha inteso ritenere che fosse occupato nella sua attività ma ha ordinato di notificargli la richiesta urgente di comparizione per la prossima udienza motivando l’assenza di oggi .

 

Le tasche dei cittadini Dopo questi due test dell’accusa verranno sentiti quelli della difesa. Una storia, questa dello scuolabus che sembra destinata a concludersi in una bolla di sapone sebbene ci siano dei punti e responsabilità  da chiarire. Intanto ci piace sottolineare il fatto che poi alla fine di tutto la gara è stata fatta ex novo dal commissario prefettizio Maurano che finalmente è riuscito nell’acquisto di un pulmino con il finanziamento della Provincia oltre a venticinquemila euro delle casse comunali per un totale di circa 70 mila euro. A questo ci si aggiungono i costi per un processo che si trascina da anni e che paga l’amministrazione di Nemi. Insomma alla fine chi ci ha rimesso in tutta questa storia sono, come sempre, le tasche dei cittadini. Perché sin dall’inizio non si sono fatte le cose perbene?




NEMI: I NUOVI VOLTI DEL PD. DOVE SONO I 5 STELLE?

Red. Politica
Nemi (RM)
– È davvero interessante osservare le correnti politiche che si adagiano come fossero sul letto di un torrente e si fanno trasportare dai venti del momento, dalle opportunità, dalle occasioni… Davvero la politica è qualcosa di affascinante.

Nella piccola Nemi, addirittura questi cambiamenti sono ancora più evidenti: persone che mosse da un “pensiero civico” durante il periodo delle passate amministrative di Nemi si tuffano, qualche tempo dopo nel Partito Democratico: è stato il caso di Azzurra Marinelli, partita da Sel, promotrice del pensiero che ha portato Beatrice Faina a candidarsi sindaco nelle amministrative di Nemi del 2012 e poi approdata nel Pd vicinissima alla deputata del Partito Democratico Ileana Piazzoni, anch’essa passata nel partito di cui il premier Renzi è segretario.

Pure Faina è passata da Pensiero Civico, lista civica appoggiata da SEL Nemi rappresentato da Azzurra Marinelli nel 2012, al Partito Democratico addirittura come candidata alle amministrative capitoline 2016 nella lista a sostegno di Roberto Giachetti sindaco di Roma. Scelte probabilmente frutto di una profonda riflessione della quale non ci interessa andare in profondità se non commentare i tempi che cambiano.

E mentre le nuove anime confluivano nel Pd, a Nemi è finita pressoché nell’ombra la persona del consigliere comunale Stefania Osmari: lei fu scelta dall'allora larga coalizione di centrosinistra per la corsa a sindaco di Nemi e poi eletta con “Partecipazione Democratica” una sorta di “lista costola” di un Pd che un tempo traghettava con passione Massimiliano Conte e ora a quanto pare coordinato da Azzurra Marinelli. Passione che poi si è spenta perché probabilmente ci si è confrontati con una realtà difficile dove ci sono molte teste e forse poche idee.

Insomma A.A.A. cercasi centrosinistra, ma anche centrodestra che ai Castelli Romani ha preso una bella sonata e l’esempio lampante è la completa sparizione dell’esercito dei palozziani nella roccaforte di Marino dove a stravincere alle ultime amministrative di giugno sono stati i pentastellati. E i veleni all’interno del Pd, con i franchi tiratori neppure troppo celati, hanno penalizzato il centrosinistra anche nel “paese di fronte” dove al ballottaggio tutti i voti sono confluiti sui Cinque Stelle per mandare a casa Flavio Gabbarini.

Tornando a Nemi rimane quindi ben saldo il sindaco Alberto Bertucci, con la sua civica "Uniti per Nemi" e la sua vicinanza alla lista di Michele Baldi, capogruppo  in Regione Lazio della lista Zingaretti con l'opposizione di Cinzia Cocchi, rimasta il più delle volte in solitario durante i consigli comunali a Nemi, nel rispetto del ruolo che le compete e che le è stato attribuito dai cittadini che l’hanno votata.

Poi il nulla. Ci si chiede se anche il Paese delle Fragole celi segretamente i Cinque Stelle, comparsi qualche anno fa con un profilo Facebook rimasto poi poco utilizzato se non addirittura scomparso. Insomma di militanti pentastellati, finora, non se ne vede l’ombra. Forse si paleseranno qualche mese prima delle  prossime elezioni del 2017. Forse c’è già un gruppo di giovani che aspetta il momento di presentarsi come “il cambiamento”. Staremo a vedere, fatto sta che le correnti di pensiero sono ancora molte.




LANUVIO, POLIZIA LOCALE: NUOVE NOMINE CAMBIANO I VERTICI

Red. Cronaca

Lanuvio (RM) – Il sindaco di Lanuvio ha rinnovato, con proprio decreto, l'incarico di dirigere la Polizia Locale al  S. Tenente Dario Buccilli. Il prestigioso incarico è stato affidato al S. Tenente Dario Buccilli  in via provvisoria, dal 16 giugno fino alla firma della stipulanda convenzione tra il Comune di Lanuvio e l'Amministrazione di Roma Capitale che prevede l'utilizzo congiunto a tempo parziale del dipendente Gabriele Di Bella, appartenente alla Polizia Locale di Roma Capitale e Comandante della Polizia Locale di Nemi.

Primi atti dunque di una convenzione che promette di dare ben presto frutti proficui, anche perché il "modello" dell'organizzazione della Polizia locale attuato a Nemi da Gabriele Di Bella Di Bella sta diventando contagioso nell'hinterland della Capitale, nel senso che più di un'amministrazione vuole adottare il sistema di organizzazione di vigilanza e sicurezza messo su dal Comandante Di Bella che comunque vanta una grande e longeva esperienza di servizio nella Capitale. Servizio che tutt'ora ricopre. 




NEMI: DALLA TERZA NAVE DI CALIGOLA ALL'INGRESSO DELL'INFERNO DANTESCO

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di Ivan Galea
Nemi (RM)
– Dopo la clamorosa notizia, data in anteprima assoluta dal nostro quotidiano, che il Comune di Nemi si sta attivando per far partire le ricerche della terza nave dell'imperatore Caligola, che si troverebbe nei fondali del lago di Nemi e che qualora venisse trovata segnerebbe una svolta epocale per il piccolo paese delle fragole nonché per tutto l'hinterland dei Castelli Romani, l'architetto Giuliano Di Benedetti, sostenitore dell'esistenza di questo incredibile reperto, ritiene anche che in un certo qual modo esista la celebre 'Selva Oscura' riportata nelle Divina Commedia di Dante Alighieri. Secondo Di Benedetti la 'Selva Oscura' esiste veramente e si troverebbe nel Nemus, il bosco circolare che sorge sulla Valle del lago di Nemi, un tempo sacro a Diana.

Tra teoria e riscontri Quella che sembra essere una teoria fantascientifica troverebbe invece riscontro negli oltre vent'anni di studio durante i quali Di Benedetti  avrebbe individuato il luogo esatto che ispirò i versi dell'Alighieri. Dal Nemus, secondo i riscontri dell'architetto, circa 35 mila anni fa avrebbe trovato origine l'umanità, in un lembo di terra rimasto immune all'era glaciale. Il ghiaccio, infatti, avrebbe lasciato illesi i lecci e i castagni del bosco. Da qui la consacrazione alla dea della fertilità. La dimora di Diana, circolare come la testa del bimbo che nasce all'interno del cratere di un vulcano che per millenni ha custodito il mistero di due navi romane. Il calore emanato dal territorio vulcanico avrebbe fatto sopravvivere gli alberi. Una ricerca italiana dimostra che circa 35 mila anni fa non era presente polline di alberi ad alto fusto nel sud della penisola. Di Benedetti afferma che se si facessero dei carotaggi nel lago di Nemi fino ad arrivare al substrato che ci interessa si potrebbe avere la prova scientifica della presenza di polline. Questa teoria viene confortata dagli studi di Giuliano Di Benedetti pubblicati in due volumi nel 2008 e nel 2010 editi da Ventucci.

Dante Alighieri e il Nemus L'architetto ha abbinato quindi il Nemus con i versi dell'Alighieri spiegando anche il motivo per cui la dea Diana avrebbe dimorato a Nemi. "Dante, in una lettera al condottiero e signore di Verona Cangrande della Scala – rivela Di Benedetti – spiega di essersi ispirato a luoghi reali per la stesura della Divina Commedia. E non è un segreto che l'Alighieri abbia letto le autobiografie di Ottaviano Augusto, nelle quali lo stesso imperatore diceva di aver visitato l'ingresso del regno dei morti mostratogli proprio dal rex Nemorensis, cioè dal cosiddetto Re di Nemi, sacerdote della divinità di Diana di Ariccia, sulle coste del lago di Nemi". Negli scritti di Augusto, pubblicati dalla Newton nel 2000, l'imperatore descrive l'incontro con il Rex, custode dell'antro che conduce nell'Ade. Si spiegherebbe così il riferimento di Dante alla "selva oscura che la diritta via era smarrita". E la diritta via in questa affascinante ricostruzione sarebbe l'antica via Appia. "Da Roma a Terracina, un tratto rettilineo di oltre 90 chilometri che diventa sinuoso e quindi si smarrisce all'altezza della tomba degli Orazi e Curiazi, ad Albano, fino a Genzano ai confini con Nemi. Non è dunque Dante a smarrirsi, ma il rettilineo che quando attraversa la Selva-Nemus, curva.

Le navi di Nemi e le tre belve dell'Inferno Dantesco Non a caso Dante cita anche le tre belve nel canto I dell'Inferno e l'unica raffigurazione di tre belve si trova sulle navi romane ritrovate a Nemi". Dunque, qualora venisse trovata la terza nave dell'imperatore offrirebbe altre occasioni di studio per avvalorare questa tesi e per rilanciare definitivamente un territorio ricco di storia e di bellezze che potrebbe attirare, in futuro, milioni e milioni di turisti da tutto il mondo.
 




NEMI: ALLA RICERCA DELLA TERZA NAVE DI CALIGOLA

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Al via le ricerche per trovare la terza nave di Caligola nei fondali del lago di Nemi. Questo quanto stabilito dall'amministrazione comunale di Nemi lo scorso 9 giugno, che ha deciso di far partire le ricerche della terza nave romana sulla base di alcuni riscontri che avrebbero fatto emergere la concreta possibilità che i fondali del lago di Nemi custodiscano questo vero e proprio gioiello storico, che qualora fosse trovato potrebbe segnare una svolta decisiva per il rilancio definitivo non solo del Museo della Navi di Nemi ma anche per l'intera valle del lago che rappresenta un vero e proprio museo storico archeologico a cielo aperto.  Il piccolo comune castellano si apre quindi a collaborazioni con enti, associazioni, società, storici, archeologi, protezione civile e qualsiasi altra forma di collaborazione venga dalla comunità civile o scientifica e in modo particolare della collaborazione dell’Arch.Giuliano Di Benedetti al fine di perseguire l'obiettivo.

Il ritrovamento delle due navi Il Lago di Nemi ha conservato per ben 2000 anni i resti delle due famose navi romane che l’Imperatore Caligola fece costruire sul lago di Nemi, poi rinvenute durante il ventennio fascista attraverso una imponente azione di ingegneria con il prosciugamento del lago di Nemi e con la costruzione del Museo sulle sponde del lago per conservare i resti delle due navi romane. Un’opera architettonica quasi unica nel suo genere che durante la seconda guerra mondiale venne incendiato mandando in fumo le due navi romane, facendo perdere così l'immenso patrimonio dell’umanità.

 




NEMI E LA NUOVA POLITICA: MASSIMILIANO CONTE A TUTTO TONDO

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Massimiliano Conte fino a gennaio 2016 segretario del Partito Democratico di Nemi, poi le dimissioni. Durante la video intervista realizzata lo scorso anno con il nostro giornale ha parlato, anche in vista delle future amministrative che si terranno il prossimo anno a Nemi, del progetto relativo una “aggregazione di sinistra” per il partito Democratico di Nemi, aperta anche ai simpatizzanti del M5s, che doveva trovare al suo interno la figura di un leader.

Massimiliano, durante la nostra ultima video intervista hai detto che non saresti stato mai disponibile a nessun tipo di accordo con l’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci. Il tuo allontanamento può leggersi come una presa di distanza da evidenti movimenti politici locali che vedono il PD o comunque le forze di centrosinistra avvicinarsi alla attuale squadra di governo dell’amministrazione Bertucci?     
La domanda è provocatoria ma precisa e non consente di girare troppo intorno al problema. Merita una risposta onesta e schietta: no, non ho dato le dimissioni da Segretario del PD di Nemi perché ho visto a fine 2015 addensarsi all'orizzonte il rischio di un qualche fantomatico accordo del PD nemese con Bertucci. Come forse saprai, lavoro in un ente di emanazione bancaria che mi porta molto spesso in giro per l'Italia e con responsabilità di un certo peso. Dalla mia investitura alle mie dimissioni, ho tentato il meglio che ho potuto, anche sbagliando, di rimettere in piedi la barca del Circolo che mi era stato affidato. Molto onore e molti oneri, un gruppo di compagni di ventura, anche giovani volenterosi che, nel tempo, hanno avuto altre priorità personali, anche comprensibili. Qualcuno ha resistito, impegnandosi con sacrificio alla propria formazione politica presso la Direzione Provinciale, ma il nucleo storico del mio Direttivo aveva motivazioni e una visione della politica un po' diversa dalla mia. Io ho apprezzato moltissimo il lavoro svolto da Fabrizio Barca sul PD romano e mi sono sempre mosso per evitare la strada degli inciuci e di un modo di far politica che sta rischiando di ledere le fondamenta del Partito Democratico. Io sto dalla parte di quelle persone che lavorano sodo con competenza ed etica verso la cosa pubblica: penso ai molti rappresentanti del Partito della Giunta Zingaretti e in particolar modo ai componenti del Gruppo PD del Consiglio Regionale del Lazio. Non ho avuto mai pressioni e ho agito in totale autonomia. Per questo ringrazio pubblicamente chi ha avuto fiducia in me in quei lunghi due-tre anni di lavoro. Se dal 1° gennaio 2016 "qualcuno" avrà deciso di fare da pontiere verso l'amministrazione Bertucci, beh, immagino che se ne assumerà la responsabilità e sarà ben contento di confermare che a Nemi si è attuata una "democristianizzazione" del PD. Ipotesi che, se vera, confermerà a sua volta la tesi di tutti coloro che, "a sinistra", già guardinghi verso il "mio" PD, avranno gioco facile nel dire "lo sapevamo, no grazie".
Confesso una cosa: non mi scandalizzo di tutto ciò. Il mio compito era ricucire una situazione devastata dalla diaspora nella sinistra di Nemi e dai conflitti ancora latenti tra le varie anime e famiglie nemesi. Le mie dimissioni, oltre al peso del lavoro che mi consente di guadagnare la pagnotta, sono state anche la conseguenza di una sconfitta, non tanto della mia persona, quanto dell'idea che avremmo potuto trovare una alternativa a Bertucci. Si è trovato il pretesto divisivo tra di noi – Facebook è un potenziale strumento di distruzione di massa e non dico altro – senza capire che si faceva il gioco del prode Sindaco Bertucci. La politica che ho sempre avuto in testa ha primariamente una base etica e non biecamente utilitaristica. Permettimi a questo punto di concludere parafrasando Kant: dobbiamo agire, a livello politico, in modo da considerare gli altri sempre anche come scopo e mai come semplice mezzo. Il mio scopo era Nemi, la sua tutela, una nuova stagione della politica, un laboratorio di progetti, la sua gente, palazzo Ruspoli rinato e non un mezzo per diventare sindaco, vicesindaco, consigliere comunale, portaborse o quaquaraquà.

Definivi, tempo fa, Azzurra Marinelli, persona intraprendente capace. Sembrerebbe che anche questo clima sia mutato. Come commenti questa situazione nonchè l’entrata di Marinelli nel PD e una sua ipotetica candidatura a primo cittadino?
Non vorrei sbagliare, ma la definizione che tu mi attribuisci era stata detta, se l'ho detta, molto tempo fa, durante qualche conversazione in libertà e tra amici! A parte Bertucci, che ha un ruolo comunque istituzionale e va citato non fosse altro come avversario politico, non mi piace fare nomi in questa sede, soprattutto su una persona che ho perso di vista da mesi. Ad ogni modo, anche qui non mi sottraggo e ti rispondo. Da quando ho dato le dimissioni credo che lei sia diventata una sorta di "coordinatrice" del Circolo. Le auguro il meglio in questo specifico ruolo che le si addice a pennello e che, nei fatti, le avevo già assegnato durante la mia segreteria e il suo avvicinamento al PD da transfuga SEL. Che dire? Ha studiato marketing, è un fulmine di guerra sui social network, è una apprezzata imprenditrice locale, assiste una importante ex Deputata SEL ora PD, è conosciuta come una sveglissima e introdotta negli ambienti che contano del Partito. E' pure nemese Doc!! Cosa si può volere di più per una futura neo-segretaria 2.0 del Circolo PD di Nemi ?  Sono riuscito a darti una risposta ?

Dunque nel ringraziare Massimiliano Conte per aver risposto alle nostre domande dovremmo forse rimarcare dei passaggi che, se saputi leggere, fanno emergere uno scenario da noi già pronosticato. Inutile quindi rimarcare con veemenza: “l’avevamo detto”. Sì l’odore di “inciucio” se così si vuol chiamare, perché in fondo è anche un termine improprio, lo avevamo sentito già con l’Aria di Nemi e le prime piacevoli ospitate durante feste e sagre nemesi, ormai consuete, del capogruppo della lista Zingaretti in Regione Lazio direttamente invitato dal sindaco Bertucci. Il primo cittadino infatti, ormai, è palesemente e attivamente partecipe alla politica del consigliere regionale Michele Baldi. E non c’è nulla di male in questo se non varrebbe fare la cronaca di questo mutamento politico o come dice Conte “democristianizzazione” e oggi con la crisi dei valori e una destra e una sinistra che non esistono più è il momento dei dialoghi e accordi e al livello nazionale Verdini è un esempio brillante e lampante di come mantenere in piedi determinati equilibri.

Nella piccola Nemi, Conte ha ammesso: “ho visto a fine 2015 addensarsi all'orizzonte il rischio di un qualche fantomatico accordo del PD nemese con Bertucci” dunque anche lui avrebbe notato la metamorfosi ed è chiaro che questi movimenti politici non sono altro che un’affermazione dell’esito elettorale del sindaco Bertucci che ha vinto grazie a molte defezioni del Partito Democratico di Nemi e ad altrettante della sua ex squadra di centrodestra che lo ha visto crescere politicamente. Al sindaco il merito di aver saputo camminare con l’asta tra Forza Italia, Pd e Udc per poi prendere da ognuno il vantaggio migliore e questi movimenti sono comprensibili se fatti nell’interesse del proprio paese. E il fotofinish politico locale è che l’attuale sindaco esce sempre più rafforzato senza grossi antagonisti in grado di raccogliere tanti trasversali consensi. Conte si è dimesso da segretario del PD di Nemi, qualcuno si prepara a sostituirlo e fare il salto democratico, altri, saccenti e d’esperienza, stanno in finestra e intanto cercano di mettere su una squadra pentastellata.

Noi non possiamo far altro che continuare a commentare l’evolversi e il mutarsi dei personaggi politici: sempre più poliedrici e camaleontici perché sono gli attuali tempi storici che lo richiedono. 




NEMI, TEMPIO DI DIANA E MUSEO DELLE NAVI: LA DISAVVENTURA DI UN RICERCATORE UNIVERSITARIO

Redazione
Nemi (RM)
– Il dottor Tiziano Giovannelli dell'Università di Roma Tor Vergata interviene, dopo la denuncia fatta su queste colonne lo scorso 12 gennaio 2016, su quello che era, e oggi purtroppo ancora è, il disastroso stato in cui versa il Museo delle Navi di Nemi che ancora oggi non sembra rispecchiare nessuno degli standard museali definiti dal ministero dei Beni Culturali e ad occhio nudo sembra una spugna imbibita di acqua che pian piano, grazie all’alta concentrazione di umidità, sta rovinando tutte le ricchezze storico culturali in essa contenute.

Giovannelli, dopo tanti anni che mancava da Nemi, è tornato nel paese delle fragole la scorsa domenica 5 giugno, in occasione della sagra delle fragole, e ha voluto rendersi conto di persona di quello che è lo stato in cui versa il Museo delle Navi di Nemi riscontrando altre criticità che interessano  l'area sacra a Diana che risulta praticamente non visitabile se non passando attraverso una proprietà privata.

Di seguito la nota del dottor Tiziano Giovannelli ricercatore presso l'Università di Roma Tor Vergata:

"Mi chiamo Tiziano Giovannelli e sono un Dottore di Ricerca di Roma Tor Vergata. Durante i miei studi di Laurea, insieme alla prof.ssa Anna Pasqualini più volte ho visitato il sito di Nemi (parliamo della seconda metà degli anni '90) per studiarlo alla luce degli scavi che dal 1989 la Soprintendenza aveva iniziato ad effettuare.
Lo stesso sito fu oggetto di un corso specifico per l'esame di Antichità Romane all'interno del programma di Laurea in Storia Antica e Archeologia a Tor Vergata. Ricordo benissimo le fasi dei lavori e l'attenzione che mettemmo nello studio del sito anche se  ora faccio un lavoro lontano anni luce dagli studi classici…

La scorsa domenica 5 giugno sono tornato a Nemi dopo tanti anni, dopo la Laurea nel 2001 e dopo il Dottorato di Ricerca nel 2008. Quello che ho visto è assolutamente scandaloso! Alla luce della pubblicazione nel 2014 del Volume sul Santuario di Nemi curato da Coarelli e Ghini, mi aspettavo una almeno minima valorizzazione del sito.

Parto dal Museo delle Navi: pur consapevole della difficoltà di gestione di uno spazio museale del genere, rimango comunque stupito di quanto e come sia "poco" sfruttato e utilizzato: muffa sui muri, assenza di guide sul posto e audioguide non funzionanti; mancanza di illuminazione nelle nicchie adibite alla custodia dei reperti numismatici.
Al di fuori, erba alta a coprire parti di trabeazioni (alcune iscritte) giacenti a terra in quelli che immagino dovessero essere giardini/aiuole; alle spalle dell'edificio museale vaschette con reperti di scavo catalogati lasciati alle intemperie. Ribadisco, per evitare di fare demagogia e retorica, la difficoltà di gestione di uno spazio del genere, ma non comprendo lo stato di incuria dovuto alla mancanza d volontà e non di fondi economici.

Ma la sorpresa peggiore è stata sicuramente quella di vedere l'area sacra a Diana praticamente non visitabile. Non che anni fa lo sia stato, ma le cose sembrano essere peggiorate. Il mio più grande stupore è stato quello di aver appreso alla biglietteria del Museo delle Navi che non esiste la possibilità di visita al Santuario e che l'unico modo di potersi "avvicinare" alle antiche strutture, sia quello di dover entrare in una specie di "Agriturismo/Ristorante". ho provato a rintracciare il sentiero che permetteva l'accesso a noi studenti all'area sacra, dalla parte del lago poco spostata rispetto al prospiciente paese modero di Nemi, ma la fitta vegetazione impedisce ormai il passaggio.

Trovo ancora più curioso come sulle strade carrozzabili alle spalle del Museo vi siano indicazioni turistiche che indirizzano al Tempio di Diana, ma che, di fatto, indicano praticamente il nulla...
come già scritto, la retorica potrebbe (o forse lo ha già fatto), impadronirsi delle mie parole, ma credo che sia davvero allucinante solo pensare che un sito di una tale bellezza paesaggistica  e così ricco di fonti antiche, debba essere praticamente abbandonato. Mi ha fatto tristezza vedere, lo scorso 5 giugno il paese di Nemi stracolmo di persone per la sagra delle Fragole e, contemporaneamente, poche centinaia di metri a valle, constatare l'incuria e l'indifferenza nei confronti di quello che ha tutte le carte in regola per diventare un parco archeologico in grande stile. L'antica strada ancora visibile all'interno dei locali museali, è lasciata scoperta per puntare in maniera decisa verso il Bosco di Diana in un'idea di connubio inscindibile tra i due siti… in maniera diversa è devastante ugualmente per l'anima constatare il fallimento moderno di una grande intuizione antica che, negli anni '30, ha provato a riprendere vita, ma che i politicanti di oggi (e spero di sbagliarmi) stanno provando a distruggere nelle strutture e nella memoria.




NEMI: LE FRAGOLARE PROTAGONISTE INDISCUSSE DELLA STORICA SAGRA

Red. Eventi

Nemi (RM) – Sagra delle Fragole a Nemi fino al 12 giugno. Un appuntamento imperdibile per chi è ghiotto del frutto simbolo di Nemi e dell'estate.

Per non deludere le aspettative, l'edizione di quest'anno propone un cartellone ricco di appuntamenti tra eventi, musica folcloristica, teatri in piazza distribuzione gratuita delle Fragole oltre a passeggiate per il borgo storico e lungo il lago di Nemi, con tanto di sbandieratori.

Protagoniste indiscusse della Sagra saranno le 'fragolare', che come ogni anno – sfileranno in corteo per il paese indossando l'antico costume della tradizione: gonna rossa, bustino nero, camicetta bianca e mandrucella di candido pizzo in testa. Per l'intera settimana i vicoli del paese si riempiranno di banchi dove verranno proposte le due varietà tipiche della zona, le fragoline e i fragoloni.




NEMI, BORGODIVINO: TUTTO QUELLO CHE NON SI È DETTO

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di Ivan Galea

Nemi (RM) – Diecimila presenze in due giorni per degustare i migliori vini d'Italia e ammirare le bellezze dell'antico borgo di Nemi. Questi i numeri dell'edizione 2016 di BorgodiVino, che raddoppia di fatto le presenze di visitatori rispetto la prima edizione del 2015. Un evento che non è passato certamente inosservato agli addetti ai lavori, anche se avrebbe certamente meritato una diffusione mediatica maggiore, soprattutto per quanto riguarda il post evento.

Quindi, con l'intento di parlare nuovamente della seconda edizione di BorgodiVino, ne abbiamo dato annuncio lo scorso 6 maggio, chi scrive decide di chiedere un appuntamento con Ivo De Sanctis, uno dei maggiori artefici dell'iniziativa. 

Ivo De Sanctis, a Nemi lo conoscono tutti e chi frequenta il paese delle fragole lo conosce come "il signore del fragolino". È lui infatti che ha inventato ed esportato il noto liquore di Nemi in tutto il mondo ed è lui che ha uno storico locale dove oltre al noto elisir "made in Nemi" vengono venduti altri prodotti rigorosamente targati terre castellane. Ivo De Sanctis, dopo avermi concesso l'appuntamento, mi accoglie presso la sua enoteca, mentre è indaffarato, nel frattempo, con un rappresentante di vini e un cliente. E mentre decide quali vini e quantitativi ordinare, risponde alle domande dell'acquirente, che dovendo organizzare una cena per un evento, gli chiede consigli su quali vini abbinare per le varie portate. E mentre dispensa suggerimenti con grande professionalità, è anche sommelier Fisar,  ai suoi interlocutori, De Sanctis mantiene sempre quel suo 'sorrisetto' che ricorda quello di Paul Newman, tipico di "chi la sa lunga", pur mantenendo un atteggiamento disponibile e mai artefatto. Insomma i presupposti ci sono tutti per poter affermare di trovarsi di fronte ad un imprenditore di razza.

Quando iniziamo a parlare di BorgodiVino, la prima domanda che gli faccio è: "Mi dicono che lei è l'inventore di BorgodiVino" è vero?" De Sanctis mi risponde che l'idea è venuta a lui insieme a Luca Cotichini di Castelliexperience.it quando un giorno mentre parlavano di come poter incentivare il turismo a Nemi venne a tutti e due l'idea di riunire le cantine del territorio in una due giorni in cui i visitatori potessero scoprire i vicoli dell'antico Borgo castellano degustando qualche buon bicchiere di vino attraverso percorsi enogastronomici guidati.

 

In pratica, l'idea fu che il centro storico di Nemi ospitasse la migliore produzione vitivinicola dei Castelli Romani e del Lazio, con eccellenze provenienti da tutta Italia, offrendo ai visitatori l'occasione imperdibile per scoprire le varie denominazioni dei grandi vini, conosciute in tutto il mondo, presentate direttamente dalle migliori cantine produttrici. Il tutto nel cuore di Nemi, l'antico borgo. E da qui il nome per la manifestazione apparve subito chiaro: BorgodiVino    

Un evento ben diverso dalla solita 'sagra del vino', senza nulla voler togliere a  quest'ultima, ma sicuramente rivolto ad un target di pubblico di qualità.
Si organizzò quindi la prima edizione. Ivo De Sanctis contattò subito le cantine del territorio, raccogliendo numerose adesioni, mentre Luca Cotichini pensò alla parte promozionale ed organizzativa.

L'edizione 2015, con i suoi 5mila visitatori in due giorni, decretò quindi il successo della manifestazione ponendola subito tra gli eventi italiani, dedicati al 'Nettare di Noè', più esclusivi e tra quelle manifestazioni nazionali, che di diritto vengono definite importanti, atte a diffondere la cultura enogastronomica quindi ad incentivare in maniera concreta l'enoturismo.   

Dopo il successo della prima edizione, Ivo De Sanctis spende tutte le sue conoscenze nel settore e riesce a coinvolgere, per la seconda edizione avvenuta gli scorsi 7 e 8 maggio 2016, le più prestigiose cantine produttrici di Vino italiane ampliando quindi l'iniziativa oltre le mura del Lazio e rendendola dunque ad ampio respiro nazionale: Cesanese del Piglio, Morellino, Amarone, Rubeco, Shiraz, Franciacorta, Montepulciano, Sagrantino, Soave, Ribolla Gialla, Valpolicella classico, Prosecco Valdobbiadene, Refosco, Est Est Est, Barolo, Chianti Classico, Brunello, Merlot, Frascati superiore, Schioppetto le grandi denominazioni dei vini presenti all'edizione 2016 nei vari stand del centro storico di Nemi, per l'occasione diventato il punto di incontro per gli appassionati che hanno partecipato degustando i migliori vini e approfittando per scoprire il meraviglioso borgo di Nemi.

Una due giorni che ha visto a Nemi la partecipazione di cantine arrivare da tutta Italia, rispondendo alla chiamata di Patron Ivo, come: l'azienda  agricola Livon (Friuli), Cantine Bersano (Piemonte), Casa vinicola Bertani (Veneto), La Tordera Valdobbiadene (Veneto), Cascina san Pietro (Lombardia), azienda agricola Casale del Giglio (Lazio), azienda agricola Giangirolami (Lazio), azienda agricola Le Rose (Lazio), azienda agricola Mazziotti (Lazio), Azienda Ruffino (Toscana), società agricola Fertuna (Toscana), Cantina del Vermentino (Sardegna), Cantine Barone Valforte (Abruzzo), Cantine Frentana (Abruzzo), Cantine Lungarotti (Umbria), società agricola Judeka (Sicilia), Cantine Duca di Salaparuta (Sicilia), Cantine Di Maio Norante (Molise).

E poi ancora degustazioni guidate all'insegna dell'eccellenza, tenute dai docenti della Fisar Paolo Pietromarchi direttore dei corsi Fisar e  Fabio Ciarla relatore Fisar che hanno guidato i partecipanti nel percorso degustativo.

 

Al centro degli assaggi una scelta selezionatissima di grandi vini e marchi: Cuvée Terre dei Trici 2010 (Cascina San Pietro), Valdobbiadene Sup. Cartizze (La Tordera), Tempranijo 2014 (Casale del Giglio), Vassallo 2013 (Colle Picchioni), Don Luigi Molise DOC (Di Maio Norante), Amarone Valpantena 2013 (Bertani), Chianti Classico Riserva Ducale Oro 2011 (Ruffino), Brunello di Montalcino 2011(Az. Caparzo), Barolo Nirvasco 2011 (Bersano), Sagrantino 2009 (Lungarotti), Vermentino Arakena 2014 (Cantina del Vermentino), Messio 2014 (Fertuna), Duca Enrico nero D’Avola (Duca di Salaparuta), Bianco Roma DOC (Gotto d’Oro), Zagarolo IGT
(Federici), Brut (Silvestri).

Un evento di successo, dunque, nato da una brillante idea di un grande imprenditore e intenditore che rilancia e scommette ancora su un risultato sempre maggiore anche per il prossimo anno.  Ad Ivo chiedo ovviamente un'anticipazione sulla futura edizione e lui, sempre col sorrisetto di chi la sa lunga, non mi risponde ma lancia una battuta: "Le jeux son fait"… e allora capisco che dal prossimo anno si andrà oltre l'Italia. Perché fai tutto questo Ivo? Perché amo Nemi! Null'altro da aggiungere, cin cin!