Nemi, acqua potabile e rifiuti: in via della Radiosa il tempo passa tra frigoriferi e materassi


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di Angelo Parca

 

NEMI (RM) – Ancora nulla di risolto rispetto ad una gestione rifiuti non autorizzata che continua imperterrita in via della Radiosa a Nemi, a circa 60 metri da un pozzo di approvvigionamento di acqua potabile.

 

Lo spettacolo è a dir poco indecoroso, ormai da oltre sei mesi questo quotidiano denuncia lo stato di degrado in un'area senza autorizzazioni e che di fatto non dovrebbe esistere e che rischia di compromettere anche la vicina falda acquifera.

 

Cosa si aspetta a intervenire? Abbiamo puntualmente documentato tutto con foto, video, inviando Pec, email  a tutte le Autorità competenti in materia.


I rifiuti che si trovano nell’area sono poggiati direttamente sul terreno. In questi sei mesi abbiamo immortalato di tutto e puntualmente informato tutte le Autorità competenti. Gli ultimi scatti riguardano un frigorifero, materassi, carrozzelle per disabili con tanto di gatto seduto sopra, testimonianza del fatto che in quell’area “si mangia” perché l’umido trasuda dai cassonetti e perché la gestione rifiuti è continua e sotto gli occhi di tutti.

 

Il cancello di quest'area che, lo ripetiamo, non dovrebbe esistere, a volte è chiuso e a volte è aperto. Secondo quanto ci risulta Il Corpo Forestale dello Stato ha fatto lunghe indagini su questo caso. Sono piovute anche sanzioni per privati residenti in altri Comuni che andavano a gettare i rifiuti nell’area, probabilmente si saranno sentiti autorizzati alla vista della mondezza a cielo aperto e con tanto di cancelli spalancati.

 

Adesso si attende l’intervento della magistratura per capire se quest’area non autorizzata, sorta vicino a un pozzo dell’acqua e in pieno Parco dei Castelli Romani possa essere oggetto o meno di sequestro. Ricordiamo che siamo di fronte ad una gestione rifiuti che si pone in netto contrasto con quanto disposto dalla legge. Esiste infatti un decreto legislativo, il 152/2006 per l'esattezza, che disciplina le norme in materia ambientale, che all'articolo 94, parlando di aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, vieta espressamente la gestione dei rifiuti. E comunque fissa una zona di rispetto, partendo dal pozzo di acqua, di 200 metri.




Nemi, mensa scolastica. Marinelli (Pd): "Un servizio senza contratto?"


Red. Cronaca

NEMI (RM) – Erogazione del servizio mensa scolastico senza contratto a Nemi. Questo in sintesi quanto evidenziato dall'esponente del Pd locale Azzurra Marinelli. "A settembre, – dice Marinelli – come ad ogni inizio di anno scolastico, noi genitori abbiamo firmato il contratto con il Comune per l'erogazione del servizio di mensa scolastica. Il fatto che sembrava strano è che il contratto che abbiamo firmato fosse valido fino al 31 dicembre 2016 e non, come di solito fino a giugno dell'anno successivo. A gennaio, – prosegue l'esponente Pd – al momento di pagare la retta mensile, mi è sorto il dubbio sull'ammontare della quota giornaliera e ho chiesto all'ufficio scuola del Comune delle delucidazioni in merito. Ebbene ho saputo che il contratto con l'attuale società (Sodexo) è scaduto a giugno 2016 e il Comune avrebbe dovuto indire una nuova gara per l'affidamento del servizio."

 

Marinelli fa sapere che poi a settembre, dopo l'inizio dell'anno scolastico, il contratto tra l'Ente locale e la Sodexo è stato prorogato per ulteriori tre mesi, come previsto dalla legge, al fine di avere i tempi tecnici per indire una nuova gara. Ma a gennaio ormai terminato sembrerebbe che la gara non sia stata indetta e che ora la normativa non permetta più il proseguo del servizio mensa senza che sia stata svolta regolare gara. "La ditta, che molto gentilmente continua ad erogare il servizio, lo fa senza titolo. – afferma ancora Marinelli –  Ora mi chiedo nell'ordine – prosegue – perché il comune di Nemi ci mette così tanto a indire una gara di affidamento? Perché la Sodexo (tanto, tanto gentile per carità) continua ad erogare un servizio senza contratto? Quanto tempo ancora dobbiamo aspettare per conoscere la tariffa da pagare? Non è che poi il Comune chiederà ai genitori i soldi tutti insieme?".  
 




Nemi, accoglienza immigrati: il Comune gioca un ruolo importante

 

di Angelo Parca

 

NEMI (RM) – La cattiva informazione può giocare un ruolo pericoloso se non si conosce bene il sistema di accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo nei Comuni d’Italia. Nel Lazio ci sono circa 15 mila migranti, un numero molto alto se si pensa che sopra di noi c’è solo la Lombardia che ne accoglie circa 24mila. In Italia ce ne sono oltre 175 mila in totale. Solo nel periodo dal primo al 27 gennaio del 2017 sono sbarcati circa 3 mila immigrati.


Lo scorso 25 gennaio si è tenuto l’incontro tra il Prefetto di Roma e alcuni Comuni del territorio per parlare della ripartizione dei migranti.
Il problema di sovraffollamento o di mancata equa distribuzione nei Comuni in base al numero di abitanti e capacità di accoglienza è, in questo momento, una responsabilità in capo alle amministrazioni locali che già avrebbero dovuto affrettarsi a dichiarare se vogliono far parte del progetto Sprar (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) che garantisce una distribuzione di richiedenti asilo sul territorio attraverso un sistema più che proporzionale.

 

Attraverso il progetto Sprar si parla di numeri ragionevoli: 2,5 rifugiati ogni mille abitanti per i capoluoghi di provincia e di 3,6 per ogni mille per gli altri Comuni.

 

Ma che succede se i Comuni non manifestano la volontà di aderire allo Sprar? Il prefetto ha spiegato che qualora il Comune non accettasse le condizioni proposte dal progetto, anche se di fatto nessun ente è obbligato ad attivare uno “Sprar”, già nella prima settimana di aprile si aprirebbe il bando per l’assegnazione dei migranti nelle strutture private come alberghi o altre strutture, che potrebbero in futuro decidere di destinare la loro struttura all’accoglienza dei migranti, senza limiti imposti, se non quelli della capienza degli immobili.


Dunque, nel caso di Nemi la questione appare molto chiara: la prefettura potrebbe valutare di destinare Villa Rospigliosi (vicino ai Verbiti) all’accoglienza dei migranti senza limiti imposti se non quelli della capienza di questo grandissimo immobile di 49 stanze.
A gestire il tutto si dovrebbe incaricare una cooperativa che al costo di circa 35 euro al giorno per migrante dovrebbe garantire tutte le necessità primarie degli ospiti.


Non ci risulta ad oggi, che il Comune di Nemi abbia aderito allo Sprar.
Inoltre il prefetto ha parlato di un ulteriore budget di 500 euro a profugo annuo da dare ai Comuni, al di fuori del progetto, da investire, a discrezione del Primo Cittadino, sul territorio.

 

Lo Sprar rappresenta quindi , ad oggi un grande strumento per garantire una accoglienza dignitosa ai richiedenti asilo e rifugiati. Per attivare il sistema, gli enti locali possono utilizzare le risorse finanziarie messe a disposizione dal ministero dell'Interno attraverso il Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo. Con questo strumento, vengono assegnati contributi in favore degli enti locali che presentino progetti destinati all’accoglienza per i richiedenti asilo, rifugiati e destinatari di protezione sussidiaria.

 

Per fare un esempio: al Comune di Caserta è stato assegnato un contributo di oltre 2 milioni e 400 mila euro per l’assegnazione di 200 posti.


Tutto questo sta a significare che per Nemi la preoccupazione che possano arrivare centinaia di migranti in un territorio che conta circa 2 mila anime appare fondata per il semplice fatto che ad oggi non risulta nessuna adesione del Comune di Nemi al progetto Sprar, che oltre a garantire trasparenza prevederebbe al massimo 7 / 8 richiedenti asilo sul territorio. C’è l’ipotesi che la Prefettura possa valutare la struttura di Villa Rospigliosi e immobili vicini idonea all’accoglienza. Ma che tipo di accoglienza si andrebbe a garantire a delle persone in difficoltà che hanno diritto ad essere ospitati in maniera dignitosa? Al momento si può soltanto asserire che dalle immagini scattate nell’area, sono stati fatti alcuni lavori di pulizia e bonifica del sito. 




Nemi, forno Fortuna: sfornata di ciambelline alle fragoline

 

Red. Eventi

 

NEMI (RM) – Nemi, fantastico angolo di paradiso a due passi da Roma ha prodotti tipici d’eccellenza come le rinomate ciambelline alle fragoline di bosco preparate dall’antico forno Fortuna che si trova in piazza Umberto. Un ambiente dove non tramonta mai la tradizione: i sapori genuini degli ingredienti semplici ed essenziali contribuiscono al successo di questo piccolo grande forno. Spesso c’è Fausto che prepara queste delizie locali: “Le ciambelle sono fatte con le fragoline di bosco, il vino bianco e lo zucchero”. Prodotti che si possono trovare solo nel Paese delle fragole.




Nemi: e se arrivassero centinaia di immigrati?

 

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di Angelo Parca

 

NEMI (RM) – Terreno pulito, nastro rosso da cantiere a terra e un viavai di mezzi: “le case nel bosco” tornano a colpire la nostra attenzione. C’è chi asserisce di aver udito dei lavori alla splendida Villa Rospigliosi, un immobile che si trova vicino al complesso di costruzioni oggetto del grosso sequestro avvenuto oltre due anni fa. Sembra risvegliarsi un caso, seppur con diverse e misteriose sfumature, che sulla carta è stato chiuso con un sequestro avvenuto nell’agosto del 2014: qualcosa si muove nel territorio che abbiamo ribattezzato “Le ville nel Parco” proprio vicino al centro spirituale dei Verbiti. Qui il sequestro, epilogo di una vicenda seguita dal nostro giornale sin dal 2012, è stato ordinato dal Gip del Tribunale di Velletri a seguito di indagini coordinate dal Sostituto Procuratore della Repubblica Giuseppe Travaglini, per cui sono stati denunciati due tecnici del Comune di Nemi e due imprenditori per violazioni nel rilascio delle autorizzazioni per costruire da parte dell'Ufficio Tecnico comunale di Nemi in favore delle società costruttrici.


Le fotografie Ebbene dalle immagini scattate, il terreno sul quale si trovano gli immobili è stato tutto pulito come se ci fosse una preparazione a qualcosa: un accoglienza? E di chi? Sull’albo pretorio del Comune di Nemi non c’è traccia di alcun tipo di autorizzazione per lavori nell’area.


Villa Rospigliosi è dotata di molte stanze, 49 vani per 1.212 metri quadri,
e a tutti gli effetti è una struttura imponente come quella del Mondo Migliore sulla via Dei Laghi a Rocca di Papa. Il leader di Nemi per Sempre Vairo Canterani s’interroga. “Non è che ci si sta preparando ad accogliere centinaia di immigrati? – dice – se così fosse la popolazione di Nemi dovrebbe essere informata tempestivamente. Soprattutto ci teniamo a dire che noi non ci tiriamo indietro e siamo ben lieti di accogliere persone in difficoltà ma vorremmo che a queste persone sia garantita un’accoglienza dignitosa e che il numero di immigrati che Nemi andrebbe ad accogliere sia proporzionale alla popolazione e alla capacità di accoglienza, come del resto viene indicato dalla stessa Prefettura di Roma: riteniamo che siamo in grado di accogliere in maniera dignitosa e adeguata al massimo una ventina di persone – conclude Vairo – perché siamo un paesino di circa 1.500 abitanti effettivi”.
 

Il giro di società Fino al luglio del 2008 la proprietà risultava essere della Casa Generalizza della Società del Verbo Divino con sede a Roma la quale cedeva nel luglio del 2008 alla società ANDORA SRL UNIPERSONALE con sede a Torino e successivamente ad Asti.
La ANDORA Srl Unipersonale, che dal maggio del 2007 aveva come socio unico la società AEDES ITALICA Srl, cede solo dopo 5 mesi – Dicembre 2008 – la proprietà alla AEDES ITALICA Srl.
La AEDES ITALICA Srl, che ha come soci titolari di quote e diritti risultanti a gennaio del 2013 Cumino Vittorio Raira e la società EVO TEAM Srl. e come legale rappresentante Cumino Giorgio, cede nel dicembre del 2011 la proprietà alla società EVO TEAM Srl la quale ha come unico socio titolare di quote e diritti Cumino Vittorio Raira e come legale rappresentante (amministratore unico) Cumino Giorgio.Cumino è per intenderci l’imprenditore di Asti finito in manette insieme ad altri 13 nel 2012 per una maxi evasione da 6 milioni di euro. 

 

Gli immobili Il complesso immobiliare sequestrato è composto da vari edifici suddivisi in otto unità abitative, per un valore commerciale di circa 4 milioni di euro, modificate nella destinazione d’uso, frazionate e destinate alla vendita. Tracce di tentativi di vendita online sono ancora presenti sul web
L’intervento di Canterani La segnalazione è partita da una denuncia tramite le colonne del nostro quotidiano L’Osservatore d’Italia da parte dell’ex sindaco Vairo Canterani. L’ex sindaco si accorse di questo tentativo di lottizzazione in quanto vi era, di fronte il complesso residenziale, un grande striscione pubblicitario dello stesso in bellavista. La pubblicità fu poi repentinamente tolto dopo che il nostro quotidiano pubblicò l’articolo con la foto dello striscione. E da lì cominciò la storia. 

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Nemi, rifiuti e pozzo dell'acqua: una gestione abusiva di cui tutti se ne fregano


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di Ivan Galea

 

NEMI (RM) – Cancello spalancato alle 5 del pomeriggio del 3 gennaio: materassi buttati e macchinari elettronici lasciati direttamente sul terreno proprio a 60 metri da un pozzo che fornisce acqua a tutta la cittadinanza con il rischio altissimo di contaminazione della falda acquifera. Questo succede a Nemi in via della Radiosa vicino il campo sportivo, in un’area dove l’amministrazione comunale vorrebbe realizzare un’isola ecologica nonostante tutti i vincoli e divieti di legge.


Questa situazione non interessa a nessuno.
L’immondizia continua a percolare la terra e non c’è stata da questa estate un’azione che ha effettivamente frenato questo fenomeno nonostante l’interessamento di alcuni enti sovracomunali. L’unica frase che noi media ci sentiamo ripetere è che “ci sono indagini in corso”: quanto durano queste indagini? E cosa bisogna indagare? Gli interrogativi sono talmente tanti che bisognerebbe fare un articolo di sole domande ma questo non è concesso e potrebbe fungere da capro espiatorio rispetto ad una situazione scandalosa e cristallina.

 

Siamo di fronte ad una gestione rifiuti che si pone in netto contrasto con quanto disposto dalla legge. Esiste infatti un decreto legislativo, il 152/2006 per l'esattezza, che disciplina le norme in materia ambientale, che all'articolo 94, parlando di aree di salvaguardia delle acque superficiali e sotterranee destinate al consumo umano, vieta espressamente la gestione dei rifiuti. E comunque fissa una zona di rispetto, partendo dal pozzo di acqua, di 200 metri.


E davanti al menefreghismo più totale, l’area che dovrebbe essere di difficile accesso è invece alla mercé di tutti, una sorta di discarica abusiva per gli incivili dei Castelli Romani. Oltre all'attività effettuata dagli operatori della Lazio Ambiente, diventa ogni giorno che passa costume da parte di alcuni di depositare sia dentro che fuori l'area circoscritta ogni genere di rifiuto. Dall'organico, all'inorganico fino agli ingombranti. Abbiamo immortalato anche una decina di bottiglie di plastica racchiuse dentro delle buste riportanti l'indirizzo di un'autofficina e con del liquido all'interno che ricordava l'olio esausto dei motori.


Di recente l'Acea ha detto no alla realizzazione dell’isola ecologica di Nemi in via della Radiosa vicino al pozzo che serve acqua potabile alla cittadinanza.
Questa decisione è stata presa nell'ultima Conferenza dei servizi che interessa questo difficile iter di realizzazione di un'isola ecologica (attività di gestione rifiuti). Il Garante del Servizio Idrico Integrato ha inoltre sollecitato l’amministrazione più volte a fornire chiarimenti su questa “gestione dei rifiuti”: ora ci si aspetta una “scesa in campo” rispetto ad una questione che da straordinaria rischia di diventare “ordinaria amministrazione”. Siamo in una zona protetta e vicino un pozzo d’acqua: che si aspetta a tutelare l’ambiente e le persone?




Nemi, lottizzazione ai Corsi: si prepara un nuovo fronte del no

 

di Alberto De Marchis


NEMI (RM) – Arrivano i primi rumors da alcuni cittadini di Nemi che tornano in campo per cercare di contrastare la recente approvazione del programma integrato di iniziativa privata in località Corsi. Una vicenda, quella del piano integrato ai Corsi, per la quale nel 2013 si era costituito un Comitato Cittadino Spontaneo di Autotutela del Territorio e della Comunità, che dopo aver studiato attentamente il progetto presentato valutò l'impatto negativo sul borgo di Nemi soprattutto per l'equilibrio idrogeologico, esprimendo quindi il suo assoluto e incondizionato dissenso alla lottizzazione dei Corsi.

Oggi questa storia, che sembrava definitivamente chiusa e che invece il Tar ha riaperto dopo diverse vicissitudini legali che hanno visto prima il Comune di Nemi proporre un ricorso al Tribunale Amministrativo del Lazio per contrastare i “no” degli Enti sovracomunali per poi ritirarlo e avvalorare un ricorso dei privati al presidente della Repubblica, per poi ritornare al Tar, dove il Comune di Nemi il 22 dicembre 2015 ha prodotto una memoria con cui ha rappresentato – in sintesi – che:  il parere negativo che aveva espresso il Parco regionale dei Castelli Romani si basava su una motivazione erronea “perché investe (solo) profili di natura urbanistica che esulano” dalla sua competenza; – e che in ogni caso, non era dato comprendere le ragioni per le quali il Parco aveva ritenuto la zona priva delle “caratteristiche richieste per le zone territoriali omogenee del D.M. 1444/68”.

"Tra le cambiali firmate dal sindaco di Nemi per farsi eleggere, c’era anche quella di realizzare la lottizzazione dei “corsi – tuona Vairo Canterani di "Nemi per Sempre" e tra gli aderenti del Comitato Cittadino Spontaneo di Autotutela del Territorio e della Comunità che si costituì nel 2013 – Le battaglie del mondo ambientalista – prosegue Canterani – hanno fatto “saltare” l’impegno, che, però è stato sempre rilanciato dal primo cittadino. Ora quel progetto è stato di nuovo riapprovato. A nulla sono valse le critiche degli ambientalisti, i quali vogliono sapere a chi giovi realizzare una ulteriore colata di cemento che, convoglierà un fiume di acqua piovana a valle, e cioè, – conclude Canterani – nel vulnerabile centro urbano".


Una storia che, nonostante la recente approvazione, promette ora nuove battaglie ambientaliste che potrebbero riservare nuovi colpi di scena.

 

Archivio video de L''Osservatore d'Italia – 2013 assemblea del Comitato Cittadino Spontaneo di Autotutela del Territorio e della Comunità

 




Nemi, Comune accusato di mobbing: il caso Merlonghi finisce in Tribunale

 

di Ivan Galea


NEMI (RM) – A Nemi la vicenda dell'ex maresciallo di polizia locale Filippo Merlonghi finisce in Tribunale dove il Comune dovrà ora rispondere al Giudice del lavoro in merito ad alcune condotte poste in essere nei confronti dell'ex dipendente. Merlonghi, rappresentato dall'avvocato di Roma Andrea Sticca, ha infatti presentato un ricorso con il quale chiede al Giudice di valutare la condotta dell'amministrazione comunale, qualificata dall'ex maresciallo come “mobbing”, quindi di condannare l’Ente, nella persona del suo legale rappresentante (il sindaco), al risarcimento di tutti i danni subiti e subendi a causa del predetto comportamento.

Nel giugno del 2015 la Cisl Fp rendeva noto che a seguito di un atto di transazione stragiudiziale erano stati revocati cinque provvedimenti disciplinari determinati dal Comune di Nemi nei confronti dell'allora Maresciallo di polizia locale Filippo Merlonghi che andavano dal rimprovero scritto alla sospensione del servizio con privazione della retribuzione per due giorni. Ad intervenire a supporto di Merlonghi scesero in campo la sigla sindacale Cisl Fp e la RSU di Nemi che mettevano a disposizione del dipendente la consulenza dell'ufficio legale e dell’avvocato Sticca, proponendo avanti il Tribunale di Velletri, Magistratura del Lavoro, tutti i procedimenti avverso le sanzioni disciplinate comminate. Il Comune di Nemi scelse la strada del bonario componimento dei giudizi al fine di “…. addivenire ad una soluzione delle vicende".


Ma il fatto non si concludeva, infatti, nonostante la scelta del Maresciallo Merlonghi  di richiedere ed ottenere nel giugno del 2015 la mobilità presso Roma Capitale, data la situazione ormai tesa a seguito delle annose vicende e una condizione non buona di salute che non gli permetteva la prosecuzione del suo rapporto di lavoro a Nemi, riceveva ancora missive con richieste da parte del Comune di Nemi.

L'amministrazione comunale di Nemi ha quindi deliberato di costituirsi per cercare di resistere al ricorso, dando incarico di rappresentanza all'avvocato del foro di Velletri Marco Napoleoni e impegnando la somma di 5.500,00 euro solo per la fase di studio e di costituzione rinviando la quantificazione del saldo ad una successiva quantificazione, nel caso si rendesse necessaria per eventuale fase di istruzione e decisoria.

Questa lunga vicenda che vede al centro un organo di polizia locale, prima in servizio a Nemi, sembra dunque non essersi conclusa in maniera bonaria anzi pesano come macigni delle accuse che se dovessero risultare fondate getterebbero un’onta sull’amministrazione comunale al livello di condotta morale. Il mobbing, per l’appunto si configura come una condotta deplorevole. Ma sarà il Giudice del Lavoro a stabilire se di questo si è trattato. Certo è singolare vedere come l’amato Filippo Merlonghi, soprattutto in periodo di campagna elettorale prima che l’attuale sindaco fosse eletto, sia stato costretto addirittura a lasciare Nemi a causa di un presunto comportamento scorretto nei suoi confronti. Da grande amico e ottimo elemento a persona dimenticata. Cosa è successo lo si capirà soltanto tra un po’ di tempo, quando tutti i fatti accaduti emergeranno nelle opportune sedi. E intanto il Comune di Nemi impegna i primi 5 mila e 500 euro soltanto per una fase di “studio”.




Nemi: Gabriele Di Bella torna al comando della Polizia locale


di Ivan Galea


NEMI (RM) – Gabriele Di Bella è tornato a ricoprire il ruolo di Comandante della Polizia locale di Nemi dopo che lo scorso 25 novembre la carica venne assunta dal primo cittadino.

 

Di Bella, appartenente al Corpo della Polizia Locale di Roma Capitale,  veniva confermato al comando della Polizia di Nemi grazie ad una convenzione organizzativa, sottoscritta a dicembre del 2012, tra il Comune di Nemi e l’amministrazione di Roma Capitale per l’utilizzo congiunto. Lo scorso mese di giugno, poi, anche il Comune di Lanuvio  approvava una convenzione  organizzativa  con l’amministrazione capitolina, sottoscritta ad agosto tra le due amministrazioni. Quindi Gabriele Di Bella veniva confermato anche al comando della Polizia di Lanuvio.

L'assenza temporanea da Nemi del Comandante Di Bella è stata presumibilmente dovuta al fatto che per chiudere il cerchio dell'iter burocratico delle convenzioni, mancava di fatto l'accordo tra gli amministratori di Nemi e Lanuvio. È infatti datato 30 novembre 2016 il verbale della Conferenza dei Sindaci di Nemi Alberto Bertucci e di Lanuvio Luigi Galieti in cui è stato individuato il ruolo di Comandante del Corpo associato di Polizia Locale di Lanuvio e Nemi nella persona di Gabriele Di Bella.
 




Nemi: ciclista a terra: interviene la Polizia locale

 

di C.R.


NEMI (RM) – Ciclista a terra a Nemi su via De Sanctis che collega la cittadina con la via dei Laghi. Il ciclista è scivolato in curva venendo da Nemi centro. Sul posto è intervenuta la Polizia Locale per assisterel'uomo che da una prima ricostruzione dei fatti sembrerebbe essere scivolato da solo.

 

Il ciclista non sarebbe in gravi condizioni. Il ciclismo a Nemi è un fenomeno molto presente nonostante l’impervietà del territorio affatto pianeggiante e l’assenza di un percorso ciclabile. Per fortuna in questa occasione non è accaduto nulla di grave.




Nemi, tragico incidente sulla Nemorense: perde la vita l'amato "Giggetto"

 

di Chiara Rai e Ivan Galea

NEMI (RM) – Tragico incidente sulla via Nemorense dove ha perso la vita Luigi Cavaterra cittadino Nemese apprezzato e stimato da tutti in paese. La vita di “Giggetto” si è interrotta all’improvviso. Lui era una persona in salute nonostante i suoi anni. La dinamica è ancora da accertare nei particolari ma a quanto pare la Ford Fiesta guidata da Cavaterra, che viaggiava in direzione Genzano su via Nemorense, si è scontrata con una Fiat Punto che usciva dalla stradina del cimitero: l’auto è impennata perché la punto ha fatto da perno e si è capovolta su un fianco finendo di traverso e andando a scontrarsi contro una Ford Focus guidata da una giovane donna.


Adesso dovrà essere effettuata l’autopsia sul corpo che si trova presso l’ospedale di Albano. La redazione si stringe al dolore della famiglia di Luigi Cavaterra a cui vanno le nostre più sentite condoglianze.