Nemi, strada del lago, polemiche sull’apertura lampo durante la fiaccolata: Marinelli (Pd) reperisce l’atto e chiede chiarezza

NEMI (RM) – “Le autorizzazioni della Città Metropolitana di Roma Capitale alla fiaccolata che si è tenuta ad agosto su via Tempio di Diana a Nemi ci sono e la notizia è ancora più sorprendente”. Esordisce così la segretaria del Pd di Nemi Azzurra Marinelli che in queste ore ha reperito il documento dell’Ente sovracomunale che autorizza l’iniziativa che si è tenuta sulla strada provinciale Nemi Lago chiusa al transito di auto e pedoni da febbraio del 2018.

Premettendo che tutte le iniziative che si fanno per Nemi sono le benvenute, Marinelli garantisce che andrà fino in fondo alla questione, se non altro per cercare di capire se possano esserci i presupposti per far riaprire l’arteria di collegamento strategica per i nemesi non soltanto in occasione degli eventi ma sempre, seppur con alcune limitazioni: “La Nemi Lago è una strada importantissima per i residenti di Nemi – prosegue la segretaria del Pd – e a tale proposito ho chiesto un incontro urgente con i referenti della Città Metropolitana per capire se è possibile una riapertura visto che in occasione della fiaccolata è stata rilasciata l’autorizzazione. Nell’atto si legge sostanzialmente che l’ok della Città Metropolitana a riaprire la strada in occasione della fiaccolata è stato rilasciato perché durante l’evento sono presenti Forze dell’Ordine e Protezione Civile. Cosa significa? Che se c’è una frana le forze dell’ordine riescono a bloccare il fenomeno naturale? Io non vorrei prese in giro e pretendo di capire se la strada è sicura o meno. Se è sicura parzialmente allora l’Ente Metropolitano deve intervenire per il ripristino. Ma ripeto, andrò fino in fondo e darò aggiornamenti al riguardo”.

Di fatto, a settembre del 2018 sul sito della Città Metropolitana è stato pubblicato l’elenco delle strade provinciali, compresa la Nemi Lago, che avrebbero beneficiato di messa in sicurezza e rifacimento dell’asfalto per un importo totale di oltre 460 mila euro. Una cifra che da sola, secondo stime di massima e comparazioni con gli interventi passati, non riuscirebbe a coprire i lavori necessari alla riapertura della provinciale. Ma già sarebbe qualcosa. Ma comunque dei lavori non se ne vede l’ombra. 




Nemi, accessi al paese sempre più ridotti. Dopo via Tempio di Diana chiusa anche la via dei Laghi: commercianti in ginocchio

NEMI (RM) – Chiusa al traffico la via dei Laghi nel tratto che va da via dei Corsi a Nemi fino all’incrocio che porta a Rocca di Papa (rotatoria ristorante La Foresta) a causa della caduta di ben 2 alberi che hanno letteralmente sfiorato il fuoristrada di un automobilista che si è salvato per puro miracolo. L’uomo si è accorto del pericolo e immediatamente ha accellerato con l’auto per non essere colpito dalle alberature.

Grossi i disagi al traffico su una strada strategica che collega tutti i comuni dei Castelli Romani

Già nella mattinata di sabato avverrà la rimozione delle alberature cadute. Secondo una prima analisi dei tecnici della Città Metropolitana ci sarebbero altri due alberi pericolanti e proprio per questo motivo è stata disposta la chiusura del tratto stradale.

Un grosso danno soprattutto per le attività commerciali e di ristorazione di Nemi, che lavorano quasi esclusivamente il fine settimana. E a questi si aggiunge la notizia della definitiva chiusura alla circolazione della strada provinciale Nemi lago a seguito della frana dei giorni scorsi dovuta all’ultima ondata di maltempo. Per il momento per raggiungere il paese delle fragole, almeno per chi proviene da Roma, resta la via Nemorense passando da Genzano.




Nemi, frana la via del lago: arriva l’ordinanza di chiusura

NEMI (RM) – La strada provinciale Nemi lago che collega il piccolo paese delle fragole con Genzano è stata chiusa al transito veicolare e pedonale. La decisione è stata presa dal Comandante della Polizia locale di Nemi Gabriele Di Bella al fine di garantire la pubblica incolumità, dopo che verso le 10 di mattina di lunedì 26 febbraio 2018 una frana ha interessato la strada facendo crollare diverse alberature lungo la provinciale. E fortunatamente nel momento dello smottamento non passava nessuno.

Nell’ordinanza di chiusura si legge che la strada è interdetta al transito veicolare e pedonale dall’altezza di Belvedere Dante Alighieri fino all’altezza di via delle Navi di Tiberio e fino a cessate esigenze

Un ritorno al passato per Nemi che vide riaprire questa importante arteria dopo 5 anni di chiusura, a causa di una precedente frana. Era il 21 febbraio del 2013 quando avvenne il taglio del nastro, per mano del sindaco Alberto Bertucci alla presenza dell’ex assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei e dell’allora Vescovo di Albano Mons. Marcello Semeraro. Una riapertura, all’epoca, conseguita grazie al finanziamento di 206.722,00 mila euro concessi dall’area difesa del suolo e concessioni demaniali della Regione Lazio per la messa in sicurezza del movimento franoso lungo il versante nei pressi di via Tempio di Diana – via Roma per il quale si spese, durante la campagna elettorale, l’ex assessore all’Ambiente Marco Mattei, all’epoca sostenitore della candidatura di Alberto Bertucci.

Ora la Città Metropolitana dovrà sostenere un onere importante economicamente, considerando che il versante va messo in sicurezza e l’auspicio è quello di non dover attendere la prossima campagna elettorale per le comunali di Nemi per poter rivedere aperta questa storica e importante via che tra l’altro conduce al Museo delle Navi di Nemi.




NEMI, STRADA LAGO: DISCARICA D’INGOMBRANTI A CIELO APERTO. GUARDIAPARCO SULLE TRACCE DEI RESPONSABILI

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di Ivan Galea

Nemi – Una discarica d’ingombranti a cielo aperto nella strada provinciale Nemi Lago che porta alla valle del Lago di Nemi e che ricade nel territorio nemorense. Siamo all’interno del Parco regionale dei Castelli Romani e la discarica di rifiuti non si confonde bene con la vegetazione circostante tant’è che anche i Guardiaparco si sono fermati subito non appena l’hanno notata, difficile davvero, infatti, non vedere un simile cumulo di rifiuti buttati lì da incivili senza scrupoli.

Il funzionario di polizia giudiziaria dei guardiaparco Mauro Castrichella ha analizzato, per quanto possibile, gli oggetti abbandonati nei pressi del ciglio della strada provinciale: “Sicuramente faremo le nostre indagini interne – fa sapere – è difficile risalire ai responsabili di questo atto incivile ma non impossibile”.

Sembrerebbe infatti che in mezzo ai rifiuti siano state ritrovate alcune ricevute di acquisti commerciali di qualche tempo fa. Forse la squadra del Parco riuscirà anche a saperne di più. Dopo la chiacchierata con il commissario Sandro Caracci però, come quotidiano, abbiamo ben inteso che non sta ai guardiaparco raccogliere i rifiuti ingombranti ma bensì al Comune su cui ricade la strada che in questo caso è il Comune di Nemi.

Ci auguriamo dunque che l’amministrazione del sindaco di Nemi Alberto Bertucci intervenga per ripulire l’arteria da questo scenario vergognoso d’incuria, del resto pur essendo un arteria provinciale è stata inaugurata dallo stesso primo cittadino in pompa magna e prima ancora inserita nel programma elettorale come cavallo di battaglia.

La riapertura della Nemi Lago è frutto però dell’impegno dell’ex assessore all’Ambiente della Regione Lazio Marco Mattei che ha dato la parola ai cittadini nemesi e ha permesso la riapertura grazie ad un contributo di oltre 200 mila euro.

Dunque l’auspicio è che oltre ai meriti Alberto Bertucci incassi anche l’onere di pulire tutti questi rifiuti. Ovviamente la responsabilità di questo scenario è tutta di quegli incivili che senza ritegno abbandonano i rifiuti per la strada: se riuscissero a prendersi una bella multa dall’amministrazione sicuramente la prossima volta ci penseranno su prima di abbandonare la loro immondizia per strada.

Pugno duro dunque con chi non rispetta le regole, questo è quello che andrebbe fatto.
 




NEMI, STRADA DEL LAGO. DETERMINE AD INTERMITTENZA: TOGLI IL GEOLOGO E METTI L’INGEGNERE

Redazione

Nemi (RM) – Togli la determina e rimetti la determina. Togli il geologo e metti l’ingegnere. Una dinamica alquanto insolita che si intende evidenziare.

La Determinazione del comune (138 del 4 luglio 2013) prevede l’affidamento dell’incarico, all'ingegner Nando Mastrostefano, relativo alle indagini geotecniche nonché la redazione di una relazione geologica sulla sp32/c "Nemi Lago" meglio conosciuta come via del Tempio di Diana. 

Fin qui nulla da eccepire se non fosse che la strada in questione, nell’estate 2012, è stata oggetto di interventi di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di circa 200 mila euro, effettuati dall’assessorato all’Ambiente – Area Difesa del Suolo – della Regione Lazio e finalizzati alla messa in sicurezza del versante.

A seguito di questi lavori la strada Nemi Lago è stata riaperta.

Insieme per Nemi, (che ha inviato questa ulteriore nota al nostro quotidiano) il gruppo politico che vede l’ex sindaco Cinzia Cocchi seduta ai banchi dell’opposizione in Consiglio, lo scorso ottobre ha preparato un dossier [ CLICCARE QUI PER LEGGERE IL DOSSIER ] nel quale veniva evidenziato il fatto che gli interventi effettuati dall’assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, ai fini della riapertura della strada per la quale le precedenti amministrazioni avevano stimato (con l’ausilio di tecnici di Provincia e Regione) circa 1 milione di euro di interventi, non avrebbero messo in sicurezza il versante compreso tra via Roma e via Tempio di Diana. Nel dossier fotografico, Insieme per Nemi evidenzia altresì che sarebbero stati utilizzati fondi pubblici per interventi su proprietà private.

Ma non solo. C’è un altro fatto. E cioè che il 5 settembre del 2012, è stato revocato con la delibera di Giunta l’affidamento di una perizia ad un geologo nell’area sita lungo via Tempio di Diana. Tale revoca è stata motivata dal fatto che l’intervento della Regione Lazio avrebbe messo in sicurezza l’intera area ai fini della riapertura. La riapertura, dunque, c’è stata. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE IL DOCUMENTO DI REVOCA DEL GEOLOGO ]

"Ciò che salta all’occhio, – commentano da "Insieme per Nemi" – dopo diversi mesi dalla stessa, è l’affidamento con la Determinazione 138 del 4 luglio 2013 dell’incarico revocato (con la stessa finalità investigativa) ad un nuovo professionista (Ing. Nando Mastrostefano). [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'AFFIDAMENTO INCARICO ALL'INGEGNER NANDO MASTROSTEFANO ] 

La motivazione viene ricondotta alla necessità di “stimare la possibilità di revocare l’ordinanza sindacale di sgombero n.3/2011” per cui “occorre conoscere le caratteristiche geologiche per definire i parametri utili per la progettazione di eventuali opere di sostegno da mettere in atto ed avere un quadro conoscitivo completo per le opportune opere di difesa che dovranno essere progettate”.

Perché? A cosa serve questa ulteriore indagine tecnica se la Giunta ha asserito nella precedente delibera che non era necessaria ulteriore perizia in quanto la Regione Lazio è responsabile della messa in sicurezza avvenuta (??) considerando che gli interventi hanno interessato anche le aree che dovrebbero essere oggetto dell’attuale indagine.

Ed ancora,  – proseguono nelle dichiarazioni da " Insieme per Nemi" – senza nulla togliere all’altissima professionalità del tecnico, perché questa volta si è deciso di affidare l’incarico ad un ingegnere anziché ad un geologo?

E per finire, trattandosi di interventi su proprietà private, gli oneri della perizia tecnica pari ad euro 5.033,60 [ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'AUTORIZZAZIONE ALLA SPESA DI EURO 5.033,62 ] e degli eventuali lavori non dovrebbero essere a carico dei proprietari dei terreni??

Perché un altro dispendio di risorse pubbliche, quando la Regione Lazio, come più volte affermato dall’Amministrazione, con i lavori eseguiti ha permesso la riapertura dell’arteria Nemi – Lago?

C’è qualcosa che non va?".

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NEMI, ODISSEA STRADA NEMI -LAGO: PROMESSE INATTENDIBILI SOTTO L'ALBERO DI NATALE

[ CORRISPONDENZA EMAIL PROVINCIA DI ROMA / CHIARA RAI ]

 

[ NEMI STRADA NEMI LAGO VIDEO BLOB ]

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Continua il calvario per la strada provinciale Nemi- lago, arteria strategica che collega il centro storico di Nemi con la valle del lago, il bacino e il museo delle navi, ancora chiusa nonostante i lavori avrebbero dovuto terminare già i primi giorni di settembre.

Siamo a Natale e i nemesi ancora non hanno potuto godere di una riapertura parziale come garantito dal sindaco Alberto Bertucci in campagna elettorale quando dichiarò “l’apertura immediata della Nemi – lago” tra le priorità.

Dal 2008 ad oggi non è cambiato nulla. Ormai 4 anni fa, la Provincia chiuse la strada a causa di una frana che ne compromise la stabilità. Contemporaneamente fu chiusa un’altra arteria, ritenuta ancora più strategica: la via Nemorense, altra strada provinciale colpita da frana. I tempi, dal 2008, si dilungarono, perché si diede priorità ai lavori di messa in sicurezza della Nemorense. Per la frana Nemi – lago, i danni provocati sono notevoli, furono addirittura evacuate due abitazioni con relative ordinanze comunali di sgombero.

Il 12 giugno scorso la Regione ha dato inizio ai lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di 206.722,46 euro.

Da circa due mesi il cantiere appare fermo. La Provincia, Ente proprietario della strada, tramite l’Ingegnere Andrea Ruggeri, sostanzialmente ha detto, già il 22 ottobre, di non aver ricevuto ancora alcuna comunicazione da parte della Regione in merito alla fine dei lavori di messa in sicurezza.

Insomma se i lavori sono finiti, e “tutto procede” come asserito dal sindaco in consiglio comunale, come mai l’Ente proprietario non ne sa nulla?

Se la comunicazione non viene fatta pervenire alla Provincia, l’agognata riapertura rimane una chimera, nient’altro che lettera morta, rispetto a parole e promesse che paiono inattendibili: nessun sopralluogo provinciale e nessuna apertura è in vista.

Ieri, l’assessorato provinciale alla Viabilità ha ribadito che non gli sono pervenute comunicazioni relative al completamento lavori ne da parte della Regione e neppure comunicazioni del Comune. E i cittadini aspettano.