Nemi, ufficio Tecnico: l’architetto Galanti cacciata da dirigente rientra come “tappabuchi”

NEMI (RM) – Prima la “caccia” e poi la richiede in prestito per un mese al Comune di Albano Laziale perché deve “concludere molte pratiche e lavori pubblici che necessitano di avviarsi a conclusione, nell’interesse dell’amministrazione comunale”. Parliamo dell’Architetto Rosanna Galanti, la stessa persona che il Sindaco ha deciso di rimuovere da responsabile dell’ufficio Tecnico.

Non c’è mai fine al paradosso

Con una delibera di giunta l’amministrazione Bertucci chiede il nulla osta affinché l’architetto Rosanna Galanti, prima sollevata dal suo incarico (azione che ha causato di fatto l’uscita dei Consiglieri Giovanni Libanori e Edy Palazzi dalla lista civica del Sindaco), torni a prestare servizio a Nemi per la durata di un mese con una stima massima di sei ore settimanali e fuori dall’orario di lavoro.

L’architetto Galanti adesso presta servizio presso il Comune di Albano Laziale, sarebbe veramente poco edificante dover apprendere che la stessa, dopo essere stata sostituita e mandata via in malo modo ora trovi i sentimenti giusti per tornare indietro, poche ore a settimana a servizio “tappabuchi” per completare qualcosa che non ha terminato.

Di recente i Consiglieri Comunali di Ricomincio da Nemi Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri hanno formalizzato la richiesta di revoca in autotutela dell’attuale responsabile dell’ufficio Tecnico comunale che risulta privo dei requisiti necessari a ricoprire tale carica. Una richiesta finita senza riscontro. Anche questa come del resto tante altre.

A firmare come sempre la delibera di giunta del Comune di Nemi il sindaco Alberto Bertucci e l’assessore Pietro Pazienza, rimasti orma in due a deliberare con una scia di eterni indecisi che pensano di poter distinguersi dal “one man show” ma sicuramente ben sanno che non si muove foglia che il sindaco non voglia e che tutto ciò che verrà fatto dagli altri sarà riconosciuto in capo a una sola persona.

Tra l’altro non è stato ancora nominato un vicesindaco, sembra ormai che la questione della nomina di un “vice” sia diventata un “affaire impossible”…, la tensione a Nemi è sempre più alta, ormai sono diverse le questioni che attanagliano una governance che sembra inesorabilmente attorcigliata su stessa.

Galanti rimane per concludere l’apertura dell’isola ecologica in via della Radiosa? Un progetto per il quale il gestore Acea ha già detto no in sede di conferenza di servizi.

Se davvero le istituzioni sovracomunali danno il via libera a un sito a due passi da un pozzo di approvvigionamento idrico e nessuno s’indigna allora è inutile tutto. La salute o la riverenza? La dignità o quattro spiccioli? Per tenere la testa alta c’è sempre tempo!




Nemi, isola ecologica in via della Radiosa: Acea dice no


di Ivan Galea


NEMI (RM) – L'Acea  dice NO alla realizzazione dell"isola ecologica di Nemi in via della Radiosa vicino al pozzo che serve acqua potabile alla cittadinanza. Questa la decisione presa nell'ultima conferenza dei servizi che interessa questo difficile iter di realizzazione di un'isola ecologica (attività di gestione rifiuti) proprio a 60 metri da un pozzo che fornisce acqua a tutta la cittadinanza con il rischio altissimo di contaminazione della falda acquifera.  Il progetto preliminare redatto dal Comune di Nemi non soddisfa Acea per numerosi motivi. Intanto è da premettere che Acea ha sollecitato più volte l’amministrazione Comunale a togliere i cassonetti dei rifiuti da via della Radiosa proprio perché la loro ubicazione non è idonea.

Il gestore del servizio idrico ha dato quindi parere sfavorevole alla realizzazione dell’isola ecologica in via della Radiosa
in conferenza dei servizi nonostante il Comune di Nemi avesse specificato che “l’isola ecologica sarà semplicemente un centro rifiuti urbani raccolti in modo differenziato, come previsto per legge, e non ci sarà nessuna gestione del rifiuto”. E proprio su questo punto invece Acea è stata inequivocabile e perentoria perché, leggi alla mano, ha evidenziato che l’art. 183 comma 1 lettera N del D lgs 152/2006 con il termine “gestione” deve intendersi “prelievo dei rifiuti compresa la cernita preliminare alla raccolta, ivi compresa la gestione dei centri di raccolta, ai fini di un loro trasporto nei centri di trattamento”.

In pratica l’Acea ha riportato ad litteram l’articolo di legge che L’Osservatore d’Italia non ha mai trascurato di citare negli tabella redatti fin dallo scorso mese di luglio 2016
e cioè che secondo l’art. 94 comma 4 del D. lgs 3 aprile 2006 n°152 la zona di rispetto è costituita dalla porzione di territorio circostante la zona di tutela assoluta da sottoporre a vincoli e destinazioni d’uso tali da tutelare qualitativamente e quantitativamente la risorsa idrica captata. In particolare nella zona di rispetto è vietata la gestione dei rifiuti. Come abbiamo già scritto non ci sono interpretazioni di sorta o rimedi tali da circumnavigare la legge: la gestione rifiuti vicino a un pozzo (e ricordiamo che intercorrono 60 metri di distanza tra l’area immondizia e il pozzo di approvvigionamento idrico) non può esistere per legge.

Continua la gestione abusiva Ma l’abusiva gestione dei rifiuti in quell’area continua nonostante i solleciti del gestore idrico, la richiesta di chiarimenti inoltrata dal Garante Regionale del Servizio Idrico l'Avvocato Paola Perisi, nonostante le comunicazioni del Parco regionale dei Castelli Romani che invitavano il Comune di Nemi a bonificare il sito. Più volte la situazione di gestione illecita dei rifiuti nel sito a 60 metri dal pozzo d’acqua è stata denunciata dall’associazione Italia Nostra per voce del suo rappresentante locale Vairo Canterani che insiste su quella che secondo lui è l'unica maniera che ha il Comune di Nemi di gestire i rifiuti tutelando l’ambiente, ovvero di consorziarsi con altri Comuni.

Spesi 5.164,26 euro di soldi pubblici per nulla Canterani evidenzia anche una gestione leggera dei soldi pubblici che pesa, soprattutto di questi tempi, sulle tasche dei cittadini, ricordando il fatto che l'amministrazione comunale di Nemi, prima della sciagurata scelta del sito in via della Radiosa a ridosso di un pozzo d'acqua potabile, aveva identificato come luogo per realizzare l'isola ecologica un'area adiacente il cimitero comunale spendendo 2.675,46 euro per la relazione del geologo e 2.488,80 euro per quella dell'Agronomo, per un totale iva inclusa di 5.164,26 euro. Infatti il Comune a corredo del progetto della variante urbanistica per la realizzazione dell'isola ecologica vicino al cimitero comunale aveva conferito all'agronomo  Francesco Abatini l’incarico per la predisposizione di una analisi vegetazionale e al geologo Alessandro Bianchi l’incarico per la predisposizione di una relazione geologica.

 

"Chi sceglie questi siti? – dice Canterani – Ma non bisognava saperlo prima che non erano adatti prima di conferire incarichi a professionisti? Perché spendere inutilmente dei soldi pubblici?"

A Nemi resta quindi, per ora, il problema di una raccolta differenziata che non riesce a decollare e che assiste a delle scelte che fino ad oggi si sono rivelate in netto contrasto con i vincoli che sussistono sul territorio.

 

E fatto ancora più grave è il proseguire di un'attività di gestione rifiuti in via della Radiosa che appare del tutto illegale in quanto effettuata in un'area situata vicino al pozzo di acqua potabile a dispetto di tutte le leggi che vietano una simile attività in presenza di un pozzo d'acqua potabile che serve la popolazione, a dispetto dei vari richiami fatti al Comune da parte degli Enti sovracomunali preposti e a dispetto della prevenzione della salute pubblica. 

L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA – tabella PRECEDENTI:

06/10/2016 Nemi, rifiuti e acqua potabile: interviene il Garante del Servizio Idrico Integrato
03/10/2016 Nemi, gestione rifiuti vicino al pozzo dell'acqua: il Parco si è mosso ma non è il solo
29/09/2016 "Cose mai viste": a Nemi c'è un centro immondizia nel cuore del Parco
25/09/2016 Nemi, pozzo e rifiuti: via 4 cassonetti
02/09/2016 Nemi: se non è gestione dei rifiuti, cos'è?
06/08/2016 Nemi: chiudete quella discarica!
30/07/2016 Nemi, acqua potabile, discarica e Isola Ecologica: Osmari puntualizza
23/07/2016 Nemi, isola ecologica: Partecipazione Democratica "dondola" in Consiglio comunale
14/07/2016 NEMI, ECOCENTRO 'I CORSI': "UN PROGETTO IRREALIZZABILE"




Nemi, acqua potabile, discarica e Isola Ecologica: Osmari puntualizza

di Ivan Galea

NEMI (RM) – Discarica a cielo aperto in via della Radiosa a ridosso dello stadio comunale di Nemi dove il Comune ha intenzione di realizzare l'isola ecologica cercando di dimostrare che l'area non è boscata come invece risulta oggi dal PTPR e peraltro, il sito si trova che nelle immediate vicinanze di un pozzo che serve acqua potabile alle popolazioni.  La legge vieta espressamente la gestione di rifiuti in prossimità di pozzi d'acqua.

Questo quanto denunciato su questo giornale lo scorso 14 luglio 2016 da Vairo Canterani rappresentante locale dell'associazione ambientalista Italia Nostra e dalla Consigliera di "Partecipazione Democratica" Stefania Osmari durante il Consiglio comunale dello scorso 13 luglio. 

Sono emerse dunque due importanti questioni: La prima che da anni esiste un'area in via della Radiosa a Nemi priva di qualsiasi protezione impermeabilizzante del terreno dove si scaricano e caricano rifiuti di ogni genere, di cui non si conosce l'effettiva natura, in presenza di uno dei pozzi di acqua che servono la rete idrica di Nemi e comuni limitrofi senza che nessuno in questi anni ne abbia denunciato la presenza e la seconda realtà è che il Comune ha intenzione di realizzare proprio in quell'area l'isola ecologica nonostante la legge vieti espressamente la gestione dei rifiuti in presenza di pozzi di acqua.

Dunque abbiamo criticato la scelta del Consigliere Stefania Osmari di essersi astenuta durante le operazioni di voto dell'ultimo Consiglio comunale dove con 4 voti favorevoli e due astenuti (Osmari-Cocchi) è stato approvato il progetto preliminare di isola ecologica e della relativa variante urbanistica al vigente P.RG. di Nemi  relativamente all’area interessata dal progetto.

Non abbiamo criticato invece l'astensione della Consigliera Cinzia Cocchi in quanto stando a quanto riportato nel verbale di Consiglio comunale non ha fatto riferimenti al fatto di essere a conoscenza che esista il pozzo di acqua nelle vicinanze tantomeno al fatto che l'area è utilizzata da anni come "monnezzaio", dichiarando tra l'altro: "con rammarico e con ritardo prendiamo atto della necessità di questa soluzione che fin dall’inizio, considerate le difficoltà e le complessità prevedibili rispetto alla scelta originaria, doveva percorrersi".

In ultimo insieme all'articolo dello scorso 23 luglio 2016 abbiamo doverosamente allegato il pdf del verbale di seduta consiliare, che riproponiamo anche con questo articolo, per quei lettori interessati a leggere integralmente tutte le dichiarazioni rilasciate dal sindaco, dalla sua maggioranza e dalle consigliere di opposizione.

Dunque il giornale, come sempre fatto anche in passato, resta sensibile ad argomenti che interessano l'ambiente e la salute pubblica, tanto che lo scorso 24 aprile 2016, sempre su questo quotidiano, denunciavamo la presenza di un cumulo di ingombranti buttati sul ciglio di via della Radiosa a pochissimi metri dal pozzo di acqua potabile. Ma evidentemente nessuno ha voluto raccogliere questo grido di allarme e oggi dopo oltre 3 mesi quei rifiuti sono ancora li.

La Consigliera di "Partecipazione Democratica" ha quindi ritenuto di voler intervenire attraverso una nota in merito alla questione. Di seguito riceviamo e volentieri pubblichiamo la nota di Stefania Osmari Consigliere di "Partecipazione Democratica" al Comune di Nemi:

"Egregio Direttore , mi permetta una breve replica all’articolo pubblicato  dal  suo quotidiano  riguardante  quanto da me affermato durante la seduta del  Consiglio Comunale del 13 luglio, relativamente  al punto dell’ isola ecologica. Premetto che sul sito del Comune di Nemi, nella sezione Albo Pretorio, è riportato integralmente  il dibattito che si è tenuto sull’argomento nel corso del Consiglio Comunale stesso e la cronologia degli interventi. Dico questo perché leggendo l’articolo ho avuto l’impressione che esso sia stato il frutto di una errata lettura del verbale.  Infatti, è evidente, nell’articolo,  la  traslazione cronologica di alcuni miei interventi e l’omissione di altri  che modificano in modo sostanziale il senso degli stessi.  Questa replica, quindi, si rende necessaria per chiarire la mia posizione a Lei e ai lettori. Nemi,  il più piccolo dei paesi dei Castelli Romani, è il solo  comune del territorio che non ha ancora avviato la raccolta differenziata.  Sono circa 15 anni che ad ogni tornata elettorale le amministrazioni di destra la promettono, per poi disattendere penosamente le promesse fatte. Così è stato anche con l’attuale Sindaco. In campagna elettorale affermò che avrebbe risolto la questione nei primi 100 giorni  di mandato. Così non è stato. L’ostacolo sempre lo stesso:   l’isola ecologica.  Come Partecipazione Democratica  ho più volte sollecitato l’attuale giunta a rispettare quanto promesso in campagna elettorale: individuare, se possibile,  un sito idoneo, diversamente, intraprendere strade alternative (consortili)  per avviare la raccolta differenziata su tutto il territorio di Nemi. Oggi  annuncia di  aver risolto la questione attraverso il sito di via della Radiosa. Di seguito Le espongo il senso del mio intervento. Al netto del problema  pozzo, sul quale tornerò, ho chiesto ragione del perché, nonostante esistessero i requisiti necessari per il sito di via della Radiosa (presumo accertati da  una relazione tecnica in possesso del Sindaco) e, malgrado fosse nota la determina della Regione Lazio (2012) sul vincolo idrogeologico, si sia proceduto all’acquisto del terreno in prossimità del cimitero (2014). Quindi una precisa  domanda su un’operazione che continuo a non capire e che comunque è costata all’erario cittadino. Inoltre, Lazio Service utilizza da tempo  la zona adiacente a via della Radiosa come  deposito di cassonetti dove una grossa struttura cittadina e molti cittadini anche di altri comuni conferiscono i rifiuti.  La vicinanza al pozzo di Calvarione è nota a tutti: al  Comune, ai Vigili Urbani, alle forze politiche e ai  giornali. L’ho ricordata al Sindaco per mettere in risalto il fatto che mentre  si  attardava  per anni nella ricerca di altri siti, per giungere poi alla conclusione che quello di via della Radiosa (ripeto a dire dei suoi tecnici) aveva i requisiti necessari, sorgeva adiacente ad esso una specie di isola ecologica fai da te che, tra l’altro,  non ricordo essere stata mai denunciata da alcun articolo. Infine, e solo alla fine, ho espresso le mie perplessità circa i requisiti del sito di via della Radiosa proprio per la vicinanza al pozzo.  Perplessità che, essendo suffragate solo dal buonsenso, non essendo io un tecnico, e dal principio di cautela ed essendo io favorevole ad avviare finalmente la raccolta differenziata a Nemi, mi hanno indotta ad astenermi nella votazione. Lo stesso ha fatto l’altra consigliera di opposizione che, però, non ha avuto gli onori della cronaca come la sottoscritta.
 La ringrazio per l’attenzione
Stefania Osmari"




Nemi, isola ecologica: Partecipazione Democratica "dondola" in Consiglio comunale

di Ivan Galea

NEMI (RM) – "Condivido i principi e gli obiettivi, anche se esprimo delle riserve sulla vicinanza nel sito prescelto di pozzi e serbatoi, senza con questo permettermi di contestare la valutazione dei tecnici che si sono espressi al riguardo o la loro professionalità." Queste le parole del consigliere di opposizione di "Partecipazione Democratica" Stefania Osmari durante l'ultimo Consiglio comunale di Nemi indetto a mezzogiorno e trenta dello scorso 13 luglio 2016 dove è stato approvato, con 4 voti favorevoli e 2 astenuti – Osmari e Cocchi – il progetto preliminare dell'isola ecologica e relativa variante urbanistica al vigente P.R.G. relativamente all’area interessata dal progetto.

 

Utilizzazione di fatto già in corso  Ma Osmari durante il Consiglio, nonostante le riserve espresse riguardo la vicinanza di pozzi e serbatoi ha anche detto che "questa area poteva decidersi prima, considerata poi la utilizzazione di fatto già in corso da molto tempo, e ne chiedo ragione." In pratica quindi, da una parte ammette ed esprime riserve per la vicinanza del progetto relativo l'isola ecologica a "pozzi e serbatoi" dall'altra comunica ufficialmente che la zona poteva essere decisa prima vista l'utilizzazione di fatto già in corso da molto tempo. Ma a quale utilizzazione si riferisce Osmari? Forse al fatto che dove il Comune vorrebbe far sorgere l'isola ecologica, in via della Radiosa a ridosso del campo sportivo, esiste un'area recintata vicino a uno dei pozzi più importanti di Nemi (pozzo del Calvarione), piena di cassonetti e senza nessun tipo di permeabilizzazione del terreno utilizzata per il carico e scarico di rifiuti?

 

Si o no? Prima di tutto riguardo Osmari ci chiediamo a cosa serva astenersi, quando lei stessa ha palesato le sue riserve e fatto presente la vicinanza di uno dei pozzi principali di Nemi all’area deputata ad accogliere l’isola ecologica. Area che per di più, sottolinea sempre Osmari, di fatto è già utilizzata in tal senso. Perché astenersi e non esprimere parere contrario allora? Anche i tecnici possono sbagliare e se l’opposizione ritiene che una scelta non sia idonea oppure esprime delle rilevanti riserve potrebbe quanto meno esprimere un voto chiaro in tal senso: o si o no. L’astensione, seppur prevista, sembra quasi un volersi lavare le mani di fronte ad una questione dove invece è importante esprimersi a dovere.

 

L'isola che c'è La cosa grave poi, è che durante la seduta è emerso un dato importantissimo e a dir poco inquietante ovvero che la zona in questione è di fatto già utilizzata con questa destinazione da molto tempo. In poche parole abbiamo già un’isola ecologica ma manca il pezzo di carta e l’ufficializzazione. Questo però non l’abbiamo detto noi bensì il consigliere Osmari in Consiglio Comunale. Dunque ci sarebbe davvero da riflettere.

 

Pozzi e Gestione rifiuti Vale infatti la pena rammentare che il Decreto Legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" vieta categoricamente l'attività di gestione di rifiuti in presenza di pozzi destinati a servire l'acqua potabile, ancor più se l'area dove dovrebbe sorgere l'isola ecologica è situata ad una distanza di circa 50 metri, come nel caso di Nemi. Una questione, dunque, quella dell'isola ecologica di Nemi che non riesce a trovare sbocco nonostante gli sforzi dell'amministrazione comunale di accelerare i tempi al massimo per portare a casa il risultato promesso durante la trascorsa campagna elettorale, dopo il clamoroso fallimento della precedente scelta. Infatti prima di indicare la zona del campo sportivo come sito idoneo dove realizzare l’ecocentro, l’amministrazione comunale, che aveva acquistato un’area a novembre del 2014 in prossimità del cimitero, si è trovata una sonora bocciatura della scelta operata in sede di Conferenza dei Servizi.

 

Italia nostra Ora sulla scelta di realizzare l'isola ecologica vicino il pozzo del Calvarione è intervenuta l'associazione ambientalista Italia Nostra che promette una dura opposizione a salvaguardia dell'ambiente e della salute pubblica. Per il momento un’altra puntata è andata in scena, staremo a vedere cosa succederà nei prossimi giorni.




NEMI ISOLA ECOLOGICA: DOPO DUE ANNI LA PROMESSA DI ALBERTO BERTUCCI NON E' MANTENUTA

Redazione

Nemi (RM) – Un tam tam di manifesti dell'opposizione di centrosinistra per elencare le promesse del sindaco Alberto Bertucci rimaste ancora inevase. Una grande, riguarda la mancata realizzazione dell'isola ecologica e il mancato decollo della raccolta differenziata dei rifiuti su tutto il territorio che avrebbe dovuto essere tra le prime azioni del governo di Alberto Bertucci. Di differenziata ancora non se ne parla, per questo Partecipazione Democratica con un manifesto politico torna sopra a questa annosa questione. 

Ecco il testo del manifesto: 

No all’inceneritore-Si alla salute, questo slogan ha fatto bella mostra su di un manifesto affisso sui muri di molti paesi dei castelli romani (Nemi escluso) prima di una delle ultime manifestazioni, partita da Albano Laziale, contro l’inceneritore. Sul manifesto erano riportati anche gli stemmi dei comuni che aderivano (Nemi incluso). Quindi, piacevole sorpresa, anche Bertucci, sindaco di Nemi, sarebbe stato contrario alla costruzione di questo ecomostro. E’ credibile? Oggi gran parte della mondezza dei comuni dei castelli (Nemi compresa) viene sversata nella discarica di Roncigliano, giunta, ormai, al limite delle sue possibilità. Altra eco-bomba. Alcuni comuni hanno iniziato ad affrontare il problema rifiuti in modo serio, (vedi Ariccia, e , più recentemente, Genzano, con la nuova isola ecologica) organizzando la raccolta differenziata sul proprio territorio in percentuali alte. E Nemi? Nonostante che in campagna elettorale il sindaco Bertucci si sia speso promettendo la realizzazione dell’isola ecologica in tempi brevi in modo da poter partire con la raccolta differenziata su tutto il territorio, a due anni dall’inizio del suo mandato, questa virtuosa pratica (iniziata ,tra l’altro, dalla passata giunta) coinvolge solo un piccolo spicchio di Nemi. Una bugia sbandierata in campagna elettorale? Fino ad oggi, si. L’ennesima. Se così non fosse lo stemma del comune sul quel manifesto avrebbe dovuto avere, come conseguenza logica, quella di adoperarsi affinché la mondezza da smaltire diventi sempre meno attraverso il riciclo. Invece, purtroppo fino ad oggi, così non è stato.