CASTELLI ROMANI: LA RIGENERAZIONE URBANA E TERRITORIALE

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Carlo Testana – PhD in Ingegneria edile-architettura, Italia Nostra- Castelli Romani


I concetti innovativi della programmazione territoriale tesa alla riqualificazione delle città e degli ambienti urbani e territoriali, che l’Europa ha messo in atto in questi ultimi anni, accompagnati da cospicui finanziamenti, sono le nuove occasioni da cogliere a livello Regionale per affrontare i drammatici problemi delle città e dei paesaggi.


La Regione Puglia, tra le prime, ha intercettato questi temi recependo a livello legislativo le parole chiave dell’ innovazione: Sostenibilità – Integrazione – Partecipazione.


Infatti la LR n.21/2008, e le successive LLRR 14/2009 e 21/2011, hanno tradotto in norme questi aspetti innovativi della pianificazione orientata non più al consumo dei suoli ed all’espansione urbanistica ed edilizia, ma alla riqualificazione dell’esistente ed alla tutela delle risorse storiche, culturali e ambientali.


La certezza che la gestione dei servizi necessari a rendere efficiente una città diventa impossibile con i vecchi modelli legati all’espansione infinita di quartieri e strutture sta convincendo molti amministratori, Enti e cittadini che quella strada è profondamente sbagliata. I costi di manutenzione di infrastrutture e servizi non sono più sostenibili dalle comunità, e i cittadini ne patiscono quotidianamente gli enormi disagi. Strade rotte, giardini lasciati all’incuria, marciapiedi fatiscenti o inesistenti, mobilità lenta ed inquinamento acustico e visivo, rifiuti ingestibili, trasporti incivili, agricoltura trascurata, aree doc invase da capannoni, discariche abusive.


Viceversa la rigenerazione riporta quegli equilibri all’interno del sistema città-territorio necessari al suo funzionamento in termini di qualità urbana e sociale.


Queste le argomentazioni che la prof.ssa Angela Barbanente, vicepresidente e assessore alle politiche della qualità del territorio dei beni culturali, urbanistica e politiche abitative della Regione Puglia sta illustrando in convegni, Master, conferenze in tutta Italia. Il l° giugno era a Roma presso la facoltà di Ingegneria “Sapienza” di Roma, ed ha presentato la politica Urbanistica Regionale della Puglia che sta percorrendo le nuove strade dell’innovazione con risultati sorprendenti e con l’accesso ai finanziamenti Europei del  programma FESR (Fondo Europeo Sviluppo Regionale) 2007-2013.


Gli obiettivi si riferiscono ai programmi di riqualificazione di città e sistemi urbani attraverso la valorizzazione delle risorse storico-culturali e ambientali; Rigenerazione Urbana con specifici Piani Integrati e Rigenerazione Territoriale con azioni che vanno dalla scala di quartiere a quella degli insediamenti urbani e al territorio più ampio. I comuni della Puglia che hanno aderito a tali innovazioni sono quasi il 50 per cento. Molti gli esempi concreti presentati, nelle città di Alliste, Terlizi, Gravina, Mesagne, Fasano e altri, tutti incentrati sulla sostenibilità e l’interesse pubblico e sulla qualità della vita. Recuperi di piazze, aree dismesse, porticcioli, margini storici e quartieri di edilizia pubblica attraverso Piani specifici condivisi.


Questa politica sta indicando una direzione precisa e sarà l’unica possibile a garantire un futuro sostenibile.


Ascoltando queste interessanti argomentazioni la mente torna indietro di quasi 30 anni quando ai Castelli Romani un illuminato quanto isolato Sindaco (Canterani Sindaco di Nemi fino al 1999) con la sua giunta, intraprese la difficile strada della sostenibilità ambientale. Allora il termine non esisteva nel vocabolario urbanistico e le città a partire dagli anni settanta approvavano strumenti urbanistici che le avrebbero portate al collasso ed all’ingovernabilità. Il termine “valorizzazione” ad esempio, indicava la trasformazione di un bosco o di un’area agricola  in  capannoni e villette.


Vairo Canterani, sociologo e sindaco, con formidabile intuito, aveva compreso, con largo anticipo, che la strada dell’espansione urbana e del consumo delle risorse ambientali è un suicidio per le comunità e che queste in pochi anni avrebbero perso risorse naturali e culturali inimmaginabili e non riproducibili. Aveva messo l’interesse pubblico al posto di quello privato sparecchiando, con l’adozione del Piano Regolatore (1992-1995), i banchetti costituiti per soddisfare gli appetiti di molte società edilizie richiamate agli affari dalla straordinaria bellezza del Bacino del lago di Nemi. “Bellezza che verrà fornita dal “Pubblico” ai costruttori per incrementare i loro guadagni in cambio di niente, anzi in cambio di costose e ingovernabili infrastrutture e servizi lontani dalla città” sosteneva Canterani.


Una “plusvalenza” non tassata, senza alcuna ricaduta positiva per la città.


Questo Piano Regolatore, che un’impreparata Regione Lazio non ha mai sostenuto nè approvato, programmava il territorio secondo i criteri dell’attenzione al costruito storico, ai beni culturali, ambientali e paesaggistici, alle visuali panoramiche, all’agricoltura di qualità, al recupero dei fossi, al mantenimento della memoria della cultura materiale e contadina e molto altro ancora sul fronte della tutela e della valorizzazione.  Sostenibilità sociale e risparmio delle risorse pubbliche, risorse da tramandare intatte alle generazioni future, queste erano le Linee Guida del Piano.


La vicenda giudiziaria iniziata con i ricorsi  della società edilizia ILCESA ha visto  soccombere il Comune: è di questi giorni il riconoscimento di un danno di 300 mila euro a favore del privato che il comune di Nemi dovrebbe risarcire. Nessuno ha calcolato invece il beneficio pubblico che quelle politiche  di Sostenibilità, pionieristicamente intraprese da Canterani, hanno avuto su Nemi.


Amministratori impreparati e miopi, legislazioni retrograde, avvocati che non hanno saputo difendere questo interesse pubblico hanno creato le condizioni per lo svolgersi di questa triste vicenda. Canterani, si apprende dalle cronache  di questi giorni è stato pesantemente attaccato in Consiglio Comunale e criticato anche da forze politiche che si dichiarano ecologiste.


Ma intanto, e con grande vigore, (si vedano appunto le esperienze delle Regioni Puglia, Toscana, Emilia,) la strada intrapresa in solitudine da Canterani, (Nemi fu l’unico Comune d’Italia 20 anni fa ad erigersi paladino dei beni comuni in maniera così forte), sta diventando l’unica possibile. La Regione Lazio guardi con attenzione le scelte della Regione Puglia, per non rimanere indietro perché le risorse per governare il futuro con i vecchi Piani, gli Accordi di Programma, e con la concertazione che premia solo i privati non piace all’Europa, non piace alle comunità e non piacerà ai posteri.




NEMI, CASO IL.CE.SA. MARINELLI (SEL): CONSIGLIO COMUNALE TRA URLA E SORRISI BEFFARDI

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Azzurra Marinelli esponente Sel Nemi 

Nemi (RM) – “Ho assistito ad un Consiglio comunale surreale. Con un sedicente presidente del Consiglio che urla e toglie la parola a suo piacimento mentre il sindaco sorride beffardamente sotto i baffi. Stavolta Alberto Bertucci ha il coltello dalla parte del manico. Lascia infatti che una Cinzia Cocchi, che sembra un pesce fuor d'acqua, cerchi di spiegare perché il suo predecessore Alessandro Biaggi, non abbia recepito ciò che gli imponeva la sentenza del Tar, purtroppo  i risultati sono scarsi, ancora non l'abbiamo capito. Lascia anche che il consigliere Stefania Osmari provi a difendere l'operato di un ex sindaco che non ha nemmeno avuto il buon senso di essere presente al consiglio comunale almeno per metterci la faccia. Ogni tanto alza la voce il sindaco é vero, ma lo fa per scena. Sa che ha vinto ormai. Tiene in pugno i due grandi giganti della storia politica di Nemi. Lui, che magari non c'era ai tempi dell'il.ce.sa. , ma che non é certo senza macchia. Anzi ha una denuncia penale che gli pende sulla testa.

Povera Nemi e poveri nemesi, in mano a persone che urlano, si gettano veleno addosso gli uni contro gli altri, in un carosello patetico in cui si celebra la morte della politica e del buon senso. Chi farà opposizione al sindaco indagato? Coloro che " forse" dovranno di propria tasca saldare il conto con la giustizia? E i quasi 100.000 euro di canoni arretrati del campo di calcio chi li pagherà? Giovanni Libanori? Mi sa tanto che tutta questa storia, al solito finirà con qualche battuta, forse un manifesto, ma poi sapete come si dice a Nemi? Tra cani 'nze mozzicanu!”

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 25/05/2012 NEMI, LA CONOSCENZA DEI FATTI È ALLA BASE DELL’OPERATO DI UN SINDACO.



NEMI: GLI SMEMORATI DI COLLEGNO.

Redazione
 
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata al nostro quotidiano dall'avv. Alessandro Biaggi di "Insieme per Nemi"
 
Nemi (RM) – "Caro direttore, 
La bolla di sapone, quanto più sembra irridescente tanto più è vicina alla deflagrazione. Il sindaco Alberto Bertucci e colui che siede alla sua destra in Consiglio, nel corso della recente seduta del 22 Maggio, hanno dato il peggio che si potesse immaginare. Protervia, arroganza e rabbia a stento contenuta sono state motivo conduttore di un mini – spot televisivo: Sguardi al limite dell’allucinazione piantati nel cuore della luce rossa della telecamera; petto tronfio, pancia indentro, posizione a tre quarti; voce stentorea e…. molto molto poco eleganti pugni sul tavolo! Con questa performance i nostri mini – dioscuri si sono offerti in pasto alle riprese del giornale online autorizzato alle riprese.
 
L’occasione, secondo il loro fulgido pensiero era ghiotta. Voleva essere l’occasione per gettare la croce “Il C.E.S.A.” (così purtroppo per la loro credibilità continuano a scrivere da 10 dieci anni, l’acronimo di I.L.C.E.S.A., che è una società e non un cow –boy) sulle spalle, oltre che del Canterani, degli altri ex sindaci (però, a differenza del primo, assolutamente innocenti) di Biaggi e di Cocchi.
 
Eh sì la indiscussa nota ed ancora per un’ennesima volta confermata, “non onestà intellettuale” dei mini – dioscuri ha tentato l’impossibile: Ha cercato di dimostrare, farfugliando con do – di – petto velenosi, che il risarcimento del danno verso l’I.L.C.E.S.A., quantificato dal Tar in euro 300 mila, doveva essere evitato con una adeguata trattativa degli ex sindaci Biaggi e Cocchi. La memoria dei mini – dioscuri Alberto Bertucci e Giovanni Libanori, è corta e scarsa come la loro credibilità.
 
Pur avendo fatto parte integrante, sia politicamente sia amministrativamente, della giunta Biaggi – Cocchi, pur avendo Alberto Bertucci ricoperto la carica di assessore per cinque anni (2004 – 2009), di vice – sindaco per due (2009 – 2011), ora vomitano menzogne e giudici mendaci. Ma loro dov’erano? Eppure partecipavano alle riunioni di giunta (aperte a tutti i consiglieri di maggioranza)  oltre che a quelle del Consiglio comunale. Hanno sempre condiviso tutte le scelte, contribuendo alle decisioni amministrative. Se il livore che oggi li attanaglia venisse mitigato anche per un solo istante, rammenterebbero subito che le trattative con l’I.L.C.E.S.A. ci sono state, eccome se ci sono state, ma sempre ispirate ad un principio e ad un valore, inalienabile e indiscutibile, costituito dalla cura dell’interesse dell’ente Comune e della comunità di Nemi.
 
Ecco perché le pretese milionarie (e dal suo punto di vista più che legittime) del privato si sono ridimensionate. Proprio perché Biaggi, Cocchi e gli altri amministratori che li hanno appoggiati, hanno operato con diligenza, intelligenza, moderazione e conoscenza, anche tecnica, delle problematiche da risolvere.
 
E poi! Pensa bene, caro direttore, Biaggi, Cocchi (e tutti gli altri amici coerenti e non traditori) hanno operato così male che, oltre ad aver saputo ottenere una decisione giudiziale più contenuta rispetto alle aspettative de l’ l’I.L.C.E.S.A., hanno lasciato alla giunta Bertucci quel “tesoretto” dal quale attingeranno per saldare il danno. Quel tesoretto si chiama “avanzo di amministrazione” e Alberto Bertucci  ora lo spende quasi per intero. Anche qui i mini – dioscuri fanno un’altra frittata: cominciano il piagnisteo. Tutte le loro mancanze; tutte le loro deficienze amministrative; tutti i loro disservizi che hanno già piagato le spalle dei cittadini sono stati, sono e saranno per sempre colpa dei soldi pagati a  l'I.L.C.E.S.A.
 
Amici di Nemi! Non è vero e non lo sarà mai! Il disavanzo di amministrazione è una riserva per far fronte agli imprevisti senza far fallire il comune; serve per far fronte a problemi pesanti che le amministrazioni possono avere. E nel caso attuale, grazie a Biaggi e Cocchi che glielo hanno lasciato in eredità, oggi, Alberto Bertucci lo può utilizzare. E non è vero che “l’avanzo di amministrazione” serve per comprare gasolio per la scuola o per pagare gli straordinari degli operai o per tutte le altre esigenze della quotidianità amministrativa. Il vittimismo, che ora Alberto Bertucci e Giovanni Libanori ostentano, può pagare ma solo nel brevissimo termine.
 
Subito dopo mostra la corda (che non è quella che serve per legare gli insaccati o i muli da soma), ma è il “cuore”, centro ideale della passione civile, dei buoni sentimenti, della coerenza e della onestà intellettuale, che però non albergano in questi amministratori che quotidianamente dimostrano solo di “apparire” e mai di “essere”, talchè sono destinati a veder declinare ogni pubblico consenso. Questi signori sono assolutamente privi dei “fondamentali”  e l’opinione pubblica di Nemi ne sta prendendo, gradualmente, ma inesorabilmente, coscienza….. per il bene del Paese, finalmente. 
Grazie dell’ospitalità
Insieme per Nemi – Alessandro Biaggi"
 
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Redazione

Nemi (RM) – Il consiglio comunale straordinario del 22 maggio ha reso indispensabile da parte dei due esponenti di “Insieme per Nemi” una video conferenza stampa per avere la possibilità di controbattere alle accuse rivoltegli dal Sindaco Alberto Bertucci e dal Consigliere di maggioranza Giovanni Libanori i quali, sostanzialmente, hanno tacciato d’inerzia, incapacità amministrativa e mancate presunte opportune scelte sia l’ex Sindaco Alessandro Biaggi che l’attuale Consigliere di opposizione ed ex Sindaco Cinzia Cocchi. La seduta di Consiglio non si è, purtroppo, rivelata un momento di dibattito ma soltanto una “sceneggiata” del Sindaco e del Consigliere Libanori i quali hanno stravolto la verità dei fatti pur di apparire invincibili agli occhi delle telecamere di un giornale telematico presente per riprendere alcuni momenti del Consiglio Comunale. Buona visione. [ IN FONDO ALL'ARTICOLO LA VIDEO CONFERENZA STAMPA ] OPPURE CLICCARE QUI PER APRIRE DIRETTAMENTE SU YOU TUBE 

 

 

                                                                                                         




NEMI, QUESTIONE I.L.C.E.S.A.: TUONA L'EX SINDACO VAIRO CANTERANI

C.R. 

Nemi (RM) – Il 22 maggio si è tenuto un consiglio comunale straordinario condotto con modalità a dir poco criticabili da parte del sindaco di Nemi Alberto Bertucci che, probabilmente folgorato dalla presenza della telecamera di un giornale online che gli è sempre stato affianco, ha dato vita ad una seduta a dir poco convulsa in occasione della quale sono stati costantemente chiamati in causa gli ex amministratori, ma soprattutto, l’ex sindaco Vairo Canterani “colpevole” di aver fatto spendere all’Ente 300 mila euro quale risarcimento del danno provocato alla società I.L.C.E.S.A..

La società, non ha potuto costruire un complesso edilizio sul terreno edificabile acquistato perché la giunta Canterani ha perseguito una politica di tutela del verde, e attraverso varianti al Piano regolatore ha evitato l’edificazione di migliaia di metri cubi da parte di questa società e di altri imprenditori interessati a costruire a Nemi.

Canterani ha rispedito al mittente le accuse di Alberto Bertucci e Giovanni Libanori e soprattutto ha condannato il gesto di Bertucci di aver spedito un sms a tutti i cittadini prima del Consiglio comunale, invitandoli a venire a sentire i danni causati dagli ex amministratori.

Canterani ha altresì messo in evidenza la dinamica che il duo Bertucci – Libanori hanno messo in atto per “mettere un cappello sulla loro incapacità amministrativa”.

Infatti, durante il Consiglio Comunale il consigliere, ex aspirante presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Libanori ha messo in allerta i cittadini dicendo che se ci saranno aumenti dell’Imu, se non ci sarà il gasolio a scuola se la Tarsu verrà aumentata sarà colpa delle amministrazioni precedenti (e soprattutto di Canterani) che, sostanzialmente, non hanno saputo gestire il contenzioso e soprattutto Canterani ha provocato lo stesso “perseguitando” questa società con ben quattro varianti al piano regolatore.

Il sindaco Alberto Bertucci ha cadenzato le sue accese e convulse parole sbattendo i pugni sul tavolo, anche nel momento in cui hanno parlato i due consiglieri di opposizione. “Fatto ancor più grave accaduto – ha detto Canterani – è che sia Giovanni Libanori che Alberto Bertucci hanno fomentato l’odio nei cittadini addossando tutte le mancanze future su Canterani in un momento storico di crisi economica e lavorativa”.

E ancora Vairo, nel video allegato in fondo al presente articolo, ha detto rivolgendosi direttamente a Bertucci: “Che sbatti i pugni sul tavolo? Che sbatti? Mi sembri un coniglio mannaro”.

E dopo avergli ricordato che lui è un sindaco “inquisito” mentre Vairo non lo è mai stato, gli dà  anche del podestà : “Caro podestà – aggiunge Canterani –  il presidente del Consiglio sei tu, perché dai e togli la parola a tuo piacimento”. E poi lo invita a ricordarsi di tutte le promesse mancate, in primis la commissione edilizia che avrebbe dovuto costituire nelle primissime sedute di Consiglio e non l’ha fatto: “La commissione edilizia non l’hai fatta più – dice il leader di Nemi per Sempre –  perché vuoi gestire tutto da solo, caro podestà.

Tu ti dovresti dimettere perché non puoi rappresentare un Ente che hai danneggiato, caro inquisito Bertucci. La morale per gli uomini perbene viene prima del diritto. Ma tu sei troppo legato alla poltrona e questo l’hanno capito anche i selci. Piantala perché ho sentito delle parole brutte da qualcuno e fai attenzione perché stai creando il mostro e se dovesse accadere qualcosa ne porterai il peso delle responsabilità”.  Poi Canterani, si è anche soffermato a spiegare la presunta “colpa” di aver costruito la scuola in piazza Roma, una struttura trionfalistica a dire del sindaco, mal ubicata. Prima del cantiere della scuola ancora non terminato c’era un’altra scuola ha spiegato l’ex sindaco. Un parallelepipedo di quattro piani che impediva la visuale del corso e del panorama circostante”. A causa di calamità naturali accadute, la scuola ne uscì deteriorata, quasi distrutta e l’allora sindaco Canterani, a sua detta, non fece altro che far ricostruire lì un’altra scuola (perché quello era il suo “dovere”) ma più bassa e con criteri moderni e spaziosa come dovrebbe essere un edificio scolastico che si rispetta.

“Caro cattolico Bertucci, caro cattolico Libanori – conclude Canterani –  fate odiare la gente onesta dai cittadini, avete creato un capro espiatorio a vostro piacimento per coprire le vostre incapacità”. Diversi altri temi sono stati affrontati da Canterani e possono essere visionati nel filmato.  [ PER VEDERE IL VIDEO DIRETTAMENTE SU YOU TUBE CLICCARE QUI ]

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NEMI, SENTENZA ILCESA: IL COMUNE CONDANNATO AL RISARCIMENTO DI 300 MILA EURO




NEMI, LA CONOSCENZA DEI FATTI È ALLA BASE DELL’OPERATO DI UN SINDACO.

Testana: "Ho digitato su Google, Alberto Bertucci, ed ho appreso due cose: la prima riguarda il prestigioso incarico di primo cittadino di Nemi con un programma che se portato a termine, è ambizioso e qualificante, la seconda è una imbarazzante posizione giuridica per la quale auguro la migliore delle conclusioni. Digitando il mio nome troverà molte notizie, condivisibili o meno sul piano culturale e professionale, ma nessuna posizione imbarazzante che possa creare danni."

Redazione

Riceviamo e pubblichiamo da Carlo Testana

Ho seguito il primo Consiglio Comunale di Nemi l’altro giorno con la curiosità del cittadino a cui stanno a cuore i problemi di un paese che ama. Passata la campagna elettorale, smorzati, ma non sopiti, i toni più accesi del dibattito politico, volevo conoscere le intenzioni del nuovo sindaco, la sua squadra di governo ed il suo programma reale. Pace! Pensiamo al futuro di Nemi, ho detto. Avevo in mente di omaggiare il nuovo sindaco offrendogli in regalo il mio ultimo libro su Nemi, frutto di quattro anni di ricerca presso l’Università “La Sapienza”. Ma il dibattito, anzi il nervoso monologo, del nuovo Sindaco si è presto diretto verso l’insulto nei confronti dei “Tecnici”. “…Sia vent’anni fa, che nel recente passato, non si contano i danni provocati da queste figure professionali venute a Nemi…” ha tuonato Bertucci nel rispondere ad una domanda della consigliera Osmari preoccupata che la delega della materia urbanistica data alla signora Palazzi fosse impegno assai gravoso. Ora qui non voglio soffermarmi sull’operato di Ingegneri ed architetti  che hanno lavorato per il Comune di Nemi nel “recente passato”, cioè con le amministrazioni di centrodestra, mi fido del giudizio di Bertucci che li ha avuti a fianco, ma qualcosa posso dire di quel che accadde circa vent’anni fa quando fui chiamato dall’allora sindaco Vairo Canterani ad occuparmi di Urbanistica e lavori pubblici a Nemi fatti che evidentemente Bertucci non conosce a fondo.

Esperienza breve (quattro anni 1995-1999) ma intensa.
Trovai una vera e propria rivoluzione sul piano ecologico, ambientale, politico, urbanistico, proiettata in avanti rispetto ai tempi e fortemente indirizzata alla gestione ed al mantenimen-to dei beni comuni tra cui l’archeologia, il paesaggio, i boschi, il lago e l’idrografia, il centro storico e tutte le risorse culturali ed architettoniche di cui è ricco il Bacino del lago di Nemi. Lo stop al consumo del suolo, il bene pubblico al di sopra dell’interesse privato (concetto ribadito poche settimane fa dal Pontefice  Benedetto XVI ad Arezzo “…non guardare a sé, ma al bene comune..”), il recupero dell’esistente invece delle espansioni edilizie.
Ne restai affascinato. Un rarissimo esempio di buona amministrazione i cui frutti evidenti so-no ancora oggi sotto gli occhi, a dire il vero un po’ appannati, di tutti.

Un po’ di storia.
Il P.R.G. degli anni settanta (Democristiano)  prevedeva  previsioni ciclopiche di costruzioni entro tutto il bacino del lago; dalle Piagge a Pontecchio, da Montecanino all’Appia, da Caiano alla via dei Laghi, lungo tutta la Nemorense, ogni angolo del territorio libero di Nemi, era gra-vato da piani di lottizzazione ed espansione edilizia. Una catastrofe visibile oggi nei comuni limitrofi che hanno sciaguratamente urbanizzato gran parte del loro territorio e si stanno accorgendo solo ora del patrimonio dilapidato. Canterani e la sua squadra ricorsero ad una Variante di Salvaguardia per fermare le ruspe dei costruttori già accese.  “Garantire e tutelare le risorse territoriali per dare un futuro alle nuove generazioni” era in estrema sintesi il programma politico di allora. Ne parlarono tutti i giornali anche di livello nazionale, arrivarono prestigiosi riconoscimenti ed attestati di stima da fondazioni culturali ed associazioni ambientaliste anche fuori d’Italia. Il gesto di Canterani non è stato ancora compreso. Chi osserva dalla piazza il verde dei boschi, il lago risanato dai liquami, il paesaggio ancora intatto pensa forse ad un miracolo della provvidenza? C’è qualcuno dietro questo miracolo. Qualcuno a cui  oggi viene detto: “hai danneggiato Nemi”.

La vicenda ILCESA
Iniziò dopo il fermo delle ruspe, negli anni ottanta del secolo passato, una cruenta battaglia legale da parte di una sola impresa che aveva comprato dei terreni agricoli a pochi spiccioli, trasformati dal vecchio PRG in appetitosi piani di lottizzazione, ma azzerati dalla Variante di Canterani.
Troppo in avanti era il pensiero della “crescita zero” di cui si inizia a parlare solo oggi in altre parti d’Italia (Comune di Cassinetta di Lugagnano) di fronte ai disastri  di certa pianificazione convenzionale concordata, con le  deroghe, con i patti territoriali, con gli accordi di program-ma, con i condoni, e mille altre fantasie cementizie che hanno devastato l’ Italia. Troppo in avanti rispetto all’arretrata legislazione urbanistica Italiana ed alla cultura del “bene comune” che si affaccia solo da pochi anni nel nostro paese sospinta però dai movimenti dei cittadini e non dalla politica. L’ILCESA, forse ben guidata da qualcuno, ha vinto ed ottenuto il riconoscimento di un danno perché non ha potuto costruire in aree archeologiche e dentro il Parco dei Castelli Romani: il Comune di Nemi di quegli anni glielo ha impedito. Ora quei boschi, quelle aree archeologiche, quei prati, sono liberi, quanto valgono? Quale sarebbe stato il danno per la collettività? Il peso dei servizi?
Nessuno ha fatto mai il conto. Azzardo una relazione: se il danno al privato fosse 100 il beneficio pubblico per la mancata lottizzazione (voluta fortemante da Canterani) di quei terreni e di tutti gli altri entro il bacino del lago di Nemi è un milione di volte superiore, o forse molto, molto di più. La somma algebrica è nettamente e spropositatamente a vantaggio della collettività. Dove sono i danni?


Se quindi il sindaco Bertucci si riferisce a quel tipo di disastri (cioè aver fermato lo scempio del paese e impedito il controllo del territorio ai costruttori) , sono orgoglioso di aver partecipato  e lo considero un vanto.
Per il resto basta guardare negli archivi comunali di quegli anni per trovare richieste esaudite di cospicui finanziamenti per opere pubbliche che le successive amministrazioni di centrodestra non hanno mai concluso né valorizzato (si vedano la scuola e i sentieri).
Per saperne di più sul nuovo sindaco  non mi sono basato sulle “chiacchiere di paese” ho digitato su Google, Alberto Bertucci, ed ho appreso due cose: la prima riguarda il prestigioso incarico di primo cittadino di Nemi con un programma che se portato a termine, è ambizioso e qualificante, la seconda è una imbarazzante posizione giuridica per la quale auguro la migliore delle conclusioni. Faccia altrettanto con me, il neo sindaco, si documenti sulla rete; non ascolti le litanie di Biaggi, che gli sono costate il tracollo politico. Digitando il mio nome troverà molte notizie, condivisibili o meno sul piano culturale e professionale, ma nessuna posizione imbarazzante che possa creare danni.
Architetto Carlo Testana.

tabella PRECEDENTI:

22/05/2012 NEMI, PRIMO CONSIGLIO COMUNALE PER IL SIGNOR SINDACO ALBERTO BERTUCCI