NEMI ELEZIONI, IL GRILLO PARLANTE IRONIZZA SULLA CAMPAGNA ELETTORALE

Angelo Parca

Nel leggere una nota del Pd di Nemi L’osservatore laziale intende soffermarsi sulle modalità con le quali vengono messi in luce fatti che ha sollevato il nostro quotidiano e rispetto ai quali il partito che sostiene la candidatura a sindaco di Stefania Osmari utilizza un appropriato linguaggio nonché un giudizio condivisibile: Le “prospettive, iniziative e obiettivi – recita un estratto della nota nel punto in cui si riferisce al candidato indagato dalla Magistratura sono –  irrimediabilmente compromessi in termini di credibilità e di immagine. Sarà l’iter giudiziario a dare la rappresentazione esatta di ciò che è accaduto”.


A  tal proposito, invece, di pizzicotti, frecciatine, metafore e messaggi da “gossip”, dai quali L’osservatore laziale prende comunque la distanza, che sempre più spesso s’introducono in un contesto serio come quello della campagna elettorale ci piace sottoporre ai lettori un testo in versi diffuso per il paese da un ironico “grillo parlante” che lascia intendere come il clima di sfiducia nell’attuale politica potrebbe prendere il sopravvento qualora non si inizi a spostare l’attenzione dell’elettorato su temi prettamente corrispondenti al programma politico di ciascun candidato. Dopo la breve parentesi ironica regalataci dal grillo parlante che alleghiamo all'articolo, si riporta la nota del Pd in maniera integrale.  

Ecco la nota:
Questo semplice sostantivo ha iniziato a ronzarci nella mente leggendo le recenti esternazioni dei rappresentanti di due liste di schieramento opposto che, paradossalmente, sono gemellati da una medesima logica comunicativa e politica.

Per entrambi, l’urgenza dell’autopromozione attraverso una politica urlata che attinge a piene mani nelle pastoie di una informazione da far west in cui, chi spara per primo, si ritiene abbia il miglior posizionamento nel “mercato dei voti” (ormai l’uso distorto delle tecniche di marketing è approdato anche in terra nemese…).

Da un lato, assistiamo sconcertati e preoccupati alla deriva di una politica e di una gestione della cosa pubblica che ha avuto come migliore risultato quello di far scattare l’intervento della Magistratura a tutela di Nemi e di noi cittadini. Tuttavia, non riteniamo degno di uno schieramento serio infierire, soprattutto in questo momento, su un evento che ha colpito e colpisce un avversario politico le cui prospettive, iniziative e obiettivi sono, a nostro parere, irrimediabilmente compromessi in termini di credibilità e di immagine. Sarà l’iter giudiziario a dare la rappresentazione esatta di ciò che è accaduto e su questa vicenda vorremmo sospendere ogni ulteriore giudizio, ben sapendo che gli elettori di Nemi hanno compreso che con una politica così non c’è alcuna speranza per nessuno.

Dall’altro, siamo nuovamente tirati per la giacchetta su questioni pretestuose che evidenziano nervosismo e perdita del senso di realtà da parte di qualche esponente di spicco della lista “Pensiero Civico”. Chi ha vissuto in prima persona la stagione del progetto di costruzione di uno schieramento progressista e di sinistra a Nemi può documentare, carte alla mano, come la diaspora che si è aperta all’interno della nostra area politica sia stata creata unilateralmente da chi – per motivi ancora ignoti ai più – ha trovato più “utile” costruire una propria lista come prodotto da lanciare nel mercato della politica. Scelta ovviamente legittima ma di sapore berlusconiano che, purtroppo, oltre ad aver arrecato un danno ad una progettualità alla quale noi credevamo, ha ammorbato e ancora ammorba il clima dei rapporti tra i nostri schieramenti.

I nemesi devono sapere che questi scambi lasciano il tempo che trovano, oltre a rappresentare una forma di narcotico ad un dibattito serio che non deve scendere di livello. Per questo ci appelliamo a chi davvero guida “Pensiero Civico” affinchè utilizzi il miglior farmaco a disposizione per sedare rabbie e fraintendimenti di chi, attraverso questo degnissimo schieramento, cerca una forma di riscatto e di visibilità personali.

Per favore: lasciamo le “corti” alla destra e “pensiamo civicamente”, cioè a favore della collettività e non di una politica “gossippara” e scandalistica di cui i nemesi sono stufi.