Nemi, terzo “niet” dell’era Bertucci ai Consigli comunali in streaming

NEMI (RM) – Niente riprese audio-video, diffusione in diretta streaming e diffusione in differita per le sedute di Consiglio comunale di Nemi.

Respinta la mozione presentata lo scorso 17 marzo dai Consiglieri di opposizione – Cortuso, Corrieri e Tersigni – con la quale si chiedeva la convocazione di un Consiglio comunale per discutere la possibilità di trasmettere in diretta le sedute di Consiglio comunale o in alternativa di poterle registrare integralmente al fine di trasmetterle in differita al fine di favorire una informazione puntuale ai cittadini, molti dei quali, per problemi di salute, di lavoro o famigliari, spesso non  possono partecipare direttamente alle sedute della massima assise comunale.

Terzo niet, dunque, dell’era Bertucci, a quella che oggi rappresenta la modalità di partecipazione preferita da tanti cittadini alle riunioni consiliari, specialmente in questo periodo di pandemia e che numerose amministrazioni locali hanno invece adottato già da diverso tempo favorendo, di fatto, la partecipazione della cittadinanza alla vita politica, alle scelte che vengono effettuate, ai dibattiti e a tutto quello che avviene nel corso delle sedute consiliari.

In passato, a Novembre 2017 e Ottobre 2019, il Sindaco di Nemi Alberto Bertucci ha ritenuto irricevibili le due mozioni, già presentate, per la diretta streaming del Consiglio comunale, affermando che “l’Ufficio Stampa del Comune di Nemi già provvede efficacemente alla diffusione delle notizie inerenti le attività amministrative e dunque anche alle discussioni che hanno luogo durante i Consigli comunali”.




Nemi, mancata convocazione del Consiglio comunale. Cortuso e Corrieri avvertono: “Ci rivolgeremo alle autorità competenti”

NEMI (RM) – Non è stato ancora convocato il Consiglio comunale di Nemi dove discutere le due mozioni presentate dal gruppo consiliare di ‘Ricomincio da Nemi’ gli scorsi 8 e 18 gennaio. E i due consiglieri di opposizione – Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri – minacciano ora di segnalare alle autorità competenti la mancata convocazione della massima assise che doveva essereattuata entro 20 giorni come previsto dall’articolo 9 comma 2 del Regolamento del Consiglio comunale di Nemi, che come hanno evidenziato Corrieri e Cortuso, impone che lo stesso deve aver luogo entro 20 giorni dalla presentazione delle mozioni, quando la richiesta è sottoscritta da almeno un quinto dei consiglieri.

Un ultimatum, dunque, quello dei Consiglieri di “Ricomincio da Nemi” per richiedere l’immediata convocazione del Consiglio comunale

“L’ennesimo episodio di scarsa attenzione alla vita democratica – hanno commentato Cortuso e Corrieri – sia l’occasione per avviare una approfondita riflessione che si traduca in comportamenti adeguati alla dignità delle istituzioni che siamo stati chiamati a rappresentare”.

La prima mozione del 7 gennaio 2019

E’ relativa a “chiedere al Ministro dell’Interno ed al Governo di sospendere, in via transitoria fino alla conclusione dell’iter parlamentare, gli effetti dell’applicazione del Decreto Legge 113/2018 e di aprire un confronto istituzionale con Nemi e le Città italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto sull’impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori e di approntare tutti gli atti necessari a mitigarne gli effetti in termini di diritti sia per i cittadini che per le persone accolte”.
Questa prima mozione intende rilevare che “il provvedimento favorirà le grandi concentrazioni di persone nei grandi Centri di Accoglienza Straordinaria, nelle quali sono state registrate delle criticità in questi anni, puntando invece a smantellare quella parte finalizzata a dare risposte ordinarie, strutturate, puntuali e non emergenziali, come
i centri SPRAR gestiti dalle amministrazioni pubbliche con percorsi di integrazione reale ed efficace in piccole accoglienze, rifugio diffuso o anche in famiglia. I mancati percorsi di integrazione, anche nelle città più piccole come quella di Nemi, porteranno ad aumentare ulteriormente presenze di persone in condizione di estremo disagio, potenzialmente coinvolgibili in attività illecite; Si rischia l’aumento delle persone presenti nei Centri di permanenza per rimpatri: le difficoltà di mettere in atto rimpatri, viste anche le scarse risorse stanziate per i rimpatri volontari e l’assenza di ulteriori accordi con i paesi di origine, al termine dei 180 giorni,
potranno aumentare la presenza di stranieri irregolari favorendo marginalità estreme, occupazioni e illegalità”.

La seconda mozione, del 18 gennaio 2019

Chiede invece: “L’impegno del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale a farsi carico del mantenimento della memoria storica, con iniziative culturali in collaborazione con le scuole e nei luoghi di aggregazione; a portare il problema dei nuovi fascismi all’attenzione della popolazione ed in modo particolare dei soggetti più giovani e vulnerabili dalla mitologia neofascista; ad escludere qualunque tipo di presenza o manifestazione sul territorio comunale dell’organizzazione Casapound o altri soggetti che si ispirano al fascismo, anche specificando i casi suddetti nel regolamento comunale sulla concessione di spazi pubblici; a garantire il rispetto della legalità democratica, promuovendo direttamente azioni legali in ogni eventuale futuro caso di violazione delle suddette leggi o di violazione dei divieti espressi dal Comune (nel qual caso si configurerebbe il reato di manifestazione non-autorizzata); ad effettuare la modifica del regolamento comunale in materia di occupazione di suolo pubblico al fine di includere, al momento della richiesta di autorizzazione, una dichiarazione esplicita di riconoscimento dei valori antifascisti espressi nella Costituzione italiana; ad istituire meccanismi di intervento che consentano di negare il rilascio dell’autorizzazione di occupazione del suolo pubblico ad associazioni che, pur avendo sottoscritto la suddetta dichiarazione, presentino richiami all’ideologia fascista, alla sua simbologia, alla discriminazione razziale, etnica, religiosa o sessuale, verificati a livello statutario, ove lo statuto è presente, o dell’attività pregressa o per accertata violazione delle leggi Scelba e Mancino; ad una più severa applicazione della legge n.645 del 1952 (legge Scelba) e della legge n.205 del 1993 (legge Mancino). Il Comune deve promuovere direttamente azioni legali in caso di violazione delle suddette
leggi sul territorio comunale”.




Nemi, consiglio comunale su approvazione bilancio previsione: Cortuso e Corrieri chiedono rinvio seduta. “Manca il parere del revisore”

NEMI (RM) – Consiglio comunale a Nemi oggi pomeriggio alle 16. Tra gli ordini del giorno l’approvazione del bilancio di previsione 2018-2020 e relativi allegati. E questa mattina il Gruppo Consiliare “2017 Ricomincio da Nemi” ha presentato al Sindaco Alberto Bertucci formale istanza di rinvio della discussione sull’approvazione del Bilancio di Previsione 2018 – 2020, programmata nel Consiglio Comunale di questo pomeriggio. La richiesta è stata avanzata, fanno sapere i due consiglieri di “Ricomincio da Nemi” per “l’impossibilità, da parte dei Consiglieri Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri, di prendere visione del parere espresso dal revisore in quanto tale relazione, obbligatoria per legge, non è stata allegata agli atti del Bilancio”.

“Questa circostanza – dichiarano Cortuso e Corrieri – lede le prerogative dei Consiglieri comunali che in questo modo non possono svolgere le funzioni connesse al loro mandato, impedendo di fatto l’esercizio di controllo politico e amministrativo sull’azione dell’Ente”.

L’impossibilità di accedere al parere dell’organo di revisione

nei termini congrui previsti dal Regolamento di Contabilità (peraltro non presente sul sito internet del Comune di Nemi), non consente ai Consiglieri di predisporre emendamenti allo schema, privandoli di fatto del diritto/dovere di fare emergere gli aspetti critici delle politiche pubbliche programmate dalla maggioranza e svilisce la logica dell’alternanza e del confronto democratico, della quale si nutre la vita delle Istituzioni. Per il momento nessuna risposta è giunta dal Sindaco di Nemi, per cui l’adunanza è confermata per oggi alle ore 16:00.




Nemi, Consiglio comunale: nessuna risposta su Sprar, Cas e niente diretta streaming

NEMI (RM) – Giovedì di fuoco a Nemi durante il Consiglio comunale che purtroppo non è stato ne registrato, ne mandato in streaming e neppure è possibile leggere sul sito istituzionale del Comune di Nemi alcun resoconto della seduta, in barba ai soldi pubblici spesi dai cittadini per la comunicazione (ndr l’addetto alla comunicazione prende 1.850 euro al mese).

Quest’ultimo giovedì, durante la riunione di Consiglio comunale i consiglieri di maggioranza del Comune di Nemi non hanno ammesso al voto le mozioni del consigliere di opposizione di “Insieme per Nemi” Stefano Tersigni su Sprar e Cas  giustificando la mancata volontà di votare le mozioni perché, a dire del sindaco, Tersigni starebbe strumentalizzando la questione.

 

Nessuna risposta ufficiale dal Consiglio comunale di Nemi sull’accoglienza ai migranti (Sprar e Cas)

Il consigliere Comunale di “Insieme per Nemi” ha seriamente espresso, attraverso le mozioni, la preoccupazione di diversi cittadini chiedendo espressamente alla massima assise di Nemi di impegnarsi riguardo il rispetto della proporzionalità, di persone accolte in base al numero della popolazione residente e quindi che non si possano superare le 6/8 unità, in caso di adesione allo SPRAR da parte dell’amministrazione comunale e che in nessun caso si possa verificare l’apertura di un centro di accoglienza straordinario (CAS) sul territorio del Comune di Nemi.

Grande disappunto è stato espresso da Stefano Tersigni riguardo la decisione di non voler accogliere la mozione sullo Sprar: “Ribadisco che sono contrario sia allo Sprar che al Cas – dice Tersigni – ma è evidente che ho toccato nel vivo una questione che a questo punto denuncio essere poco chiara: Bertucci non mettendo ai voti la mia mozione espone di fatto i cittadini al rischio che possa essere imposto anche il Cas che, intendo ricordare, è un centro di accoglienza straordinario per migranti. E non è fantascientifico che possa essere aperto anche a Nemi, visto che ci sono diverse grandi strutture che insistono sul territorio. Bertucci è stato incastrato dalla mia mozione e pur di non dire come stanno le cose in tema di immigrati ha preferito non far arrivare la mia mozione ad essere votata”

 

Nessuna diretta streaming a Nemi per i Consigli comunali

Stessa musica per l’altra mozione di Tersigni riguardo la possibilità di riprendere in diretta streaming le sedute di Consiglio Comunale così come succede ormai in tanti diversi comuni dei Castelli Romani, Lanuvio compreso. La mozione sulla diretta streaming non è stata ammessa a votazione perché la maggioranza compatta ha votato per la non ammissione ai voti:

“Bertucci ha detto – ha continuato Tersigni – che non c’è bisogno della diretta streaming perché c’è già un addetto stampa che provvede a far sapere ai giornali cosa succede in Consiglio Comunale. Peccato però che questo non accada affatto e Alberto Bertucci abbia dimostrato ancora una volta che non ci tiene alla partecipazione dei cittadini alla cosa pubblica, altrimenti non ci sarebbe stato nulla di male a trasmettere in diretta o a far registrare, siamo nel 2017, le sedute di consiglio comunale e di trasmetterle poi integrali sul sito internet del Comune. I cittadini attraverso la visione delle sedute di Consiglio Comunale anche tramite pc o tablet o smartphone avrebbero potuto sentire tutti i consiglieri e farsi una propria opinione sul livello di democrazia e partecipazione e discussione che c’è a Nemi. Inoltre non mi sono affatto sorpreso dei termini offensivi che il sindaco ha rivolto verso la mia persona perché del resto non si può pretendere che il primo cittadino possa esprimersi con un linguaggio a lui sconosciuto”.

 

Non è che cambi di molto il commento dei consiglieri di “Ricomincio da Nemi 2017” Carlo Cortuso e Patrizia Corrieri. In una nota degli stessi si legge: “Ha avuto un non so’ che di surreale il Consiglio comunale ultimo scorso. Da una parte la maggioranza, dominata dal sindaco, molto confusa e approssimativa nei contenuti; dall’altra un’opposizione che si trova continuamente a impattare contro un muro di gomma. Di certo il nostro è un giudizio di parte. Tuttavia è un giudizio che troverebbe conforto se la cittadinanza partecipasse alle sedute del consiglio comunale, riempiendo le sedie riservate al pubblico (che rimangono sempre vuote) e ascoltasse. Toccherebbe con mano la miopia politica e di proposta del sindaco e della sua maggioranza. Al netto dei modi arroganti e maleducati con cui si gestisce la discussione che il signor Bertucci adotta, poco rispettoso per il proprio ruolo e per quello dei consiglieri.

Al primo punto dell’ordine del giorno quella che noi consideriamo una delle pochissime iniziative di spessore sul nostro territorio: il rinnovo della convenzione tra il Consorzio Sistema Bibliotecario Castelli Romani (SBCR) e la Locanda Specchio di Diana per la biblioteca diffusa. Naturalmente il nostro voto è stato favorevole. Riteniamo fondamentale un’iniziativa di questo genere per il nostro paese e meritorio che un privato abbia tanta sensibilità tale da mettere a disposizione, gratuitamente, gli spazi necessari per l’attuazione del servizio. Ma… Il “ma” ci porta al terzo punto dell’Odg. Riporto testualmente: “Attestazione dell’interesse pubblico in deroga allo strumento urbanistico generale ai sensi dell’art. 14 comma 1-bis del DPR 380/2001 Ditta Locanda Specchio di Diana SRL”. In pratica si tratta “… di un permesso a costruire in deroga alle destinazioni d’uso per la chiusura permanente delle due terrazze di pertinenza del ristorante, da destinarsi a “sala lettura”…”. Si stabilisce l’utilità pubblica che giustifica la deroga. Il tutto si basa sul rinnovo della convenzione con il  Consorzio SBCR. La convenzione però racconta ben altro. Il progetto “Biblioteca diffusa” lanciato dal Consorzio, cui la convenzione fa riferimento, prevede “una collaborazione con attività imprenditoriali, esercizi commerciali, e associazioni disponibili ad effettuare un servizio basilare di richiesta e di ritiro libri e materiale multimediale.” Non si fa minimamente menzione a sale letture. In pratica la biblioteca diffusa è solamente un punto di accesso al sistema bibliotecario. Sulla base di questo ragionamento abbiamo dichiarato irricevibile la delibera e chiesto al sindaco di ritirarla in quanto  non suffragata da nessun tipo di giustificazione. Il sindaco, naturalmente, non ha sentito ragioni e la disciplinatissima maggioranza ha votato a favore della deroga. Questi i fatti. Lasciamo a chi ci legge la possibilità di farsi un’opinione. Da parte nostra continueremo la nostra battaglia affinché non si determinino pericolosi precedenti per il nostro centro storico.

Il sublime lo si è raggiunto nella discussione del sesto e settimo punto all’Odg, ovvero le due mozioni con richiesta di voto presentate dal consigliere Tersigni. La prima, sull’impegno del comune ad aderire al bando SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati ), ha visto un gustoso rovesciamento di posizioni. Da una parte il sindaco che, dopo aver mentito sull’adesione al progetto SPRAR da parte del comune, continua a non dare chiare indicazioni sulla sua volontà di aderire o meno, dall’altra il consigliere Tersigni, che in campagna elettorale tanto si era speso contro qualsiasi ipotesi di accoglienza, ad incalzare il sindaco affinché si attivasse per l’adesione al bando. Il tutto si è risolto con la decisione del sindaco di non mettere ai voti la mozione perché non ricevibile con motivazioni che francamente nessuno ha capito. La disciplinatissima maggioranza, neanche a dirlo, ha approvato.

Sulla seconda mozione, possibilità della diretta streaming dei consigli comunali, la reazione è stata ancor più brutale: esiste già un addetto alla comunicazione in Comune, fatevelo bastare (per ragioni di spazio ho sintetizzato il concetto). Se poi l’addetto alla comunicazione in Consiglio comunale non si è mai visto e quindi non si capisce come possa riportarne la cronaca, è un dettaglio che il nostro sindaco non ritiene particolarmente significativo. Naturalmente la disciplinatissima maggioranza non ha avuto nulla da eccepire. Non aggiungiamo nessun commento. Lasciamo a chi legge la possibilità di farsi un’idea”.




NEMI, CONSIGLIO COMUNALE: GERARDO SPIRA E I PESANTI MACIGNI SU DEBITI FUORI BILANCIO E INCARICHI DI FIDUCIA

A cura dell'Avvocato Gerardo Spira, già Segretario Comunale 

Gentilissima Direttrice, ho letto il resoconto sull'ultimo Consiglio comunale di Nemi e ancora una volta l' esperienza professionale mi spinge  a partecipare alle discussioni che per certi aspetti sono la causa di allontanamento del  cittadino dalla vita pubblica. Ho sempre sostenuto ed oggi ancora di più che le azioni e le competenze del politico devono essere separate da quelle gestionali. Il politico deve stare lontano dalla gestione. Il politico, rispettoso della trasparenza e della legalità può programmare e stabilire le regole entro cui deve essere incanalata l'attività amministrativa, ma non interferire o inserirsi in procedure che non gli appartengono. Nel Consiglio comunale in discussione si è aperta una polemica  sviluppata su falsi concetti e principi. Prima il Sindaco e poi un consigliere di maggioranza hanno accusato il precedente amministratore di avere conferito incarichi legali senza la necessaria copertura finanziaria, talché, secondo questi, per il contenzioso legale, si sarebbe aperto il varco per il riconoscimento di debiti fuori bilancio. Orbene l'accusa è tendenziosamente politica,  perchè, formalmente e  sostanzialmente, la delibera assunta dalla giunta ,per legge, deve essere suffragata dai prescritti pareri previsti sia dal responsabile del servizio finanziario, per la copertura della spesa, e sia dal segretario comunale, per quanto riguarda la conformità dell'atto alla legge ( art. 49 D.Lgs. 267/2000). Non credo dunque che la Giunta precedente avesse adottato un atto così vistosamente illegittimo in presenza del responsabile del servizio finanziario e del segretario comunale. L'atto oltre ai visti ha superato tutte le formalità per la pubblicazione e per l'esecuzione. Nessuno lo sapeva?. Va inoltre ricordato che i predetti atti hanno già prodotti effetti, con la costituzione in giudizio del legale nominato. La seconda questione, riguarda l'incarico fiduciario, di cui ha parlato il Consigliere di maggioranza che ancora ,in qualche comune, viene considerata " di natura personale" contro il principio fissato nella Carta Costituzionale all'art 97 della correttezza, dell'imparzialità e del buon andamento amministrativo.  "Incarico di fiducia", non vuol dire di  fiducia del singolo amministratore, in tal caso vi sarebbero estremi di reato, ma dell'Amministrazione.  Chi fa il nome del legale in giunta deve specificare anche il motivo della fiducia. Invece tutta la Giunta si assume la responsabilità sul nominativo senza riportare il proponente?!. Nel concetto di amministrazione sono inclusi tutti i consiglieri comunali. In che modo si assicura questo principio? La Suprema Corte e lo Stesso Ministero insistono sulla necessità, per gli inarichi, di formare un albo professionale e di disciplinare la materia per ambiti di competenza .

In tal modo si apre lo spazio a tutti i legali e soprattutto ai giovani, privilegiando merito, competenza ed impegno. L'albo non solo consente di avere a disposizioni una vasta rete di legali, ma soprattutto di munirsi in via preliminare di una parere tecnico adeguato, prima di affrontare la questione. Il danaro pubblico richiede maggiore rispetto nella spesa di risorse che provengono da tributi e tasse dei cittadini. Il concetto di legalità non è collegato quindi alle frasi e al modo di pensare del politico, ma alla sua cultura di formazione  di rispetto della legge.




NEMI, CONSIGLIO COMUNALE: TUTTI I PARTICOLARI

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Consiglio Comunale ieri a Nemi, cittadina dei Castelli Romani. La seduta consiliare si è aperta con l’assenza del consigliere di minoranza Stefania Osmari (Partecipazione Democratica). 

Il Consigliere di opposizione Cinzia Cocchi (Insieme per Nemi), in apertura seduta, ha avanzato una annotazione in merito alle mozioni del precedente consiglio su Tpl e caserma dei carabinieri, sottolineando che non ha trovato alcuna documentazione in merito, aldilà di una lettera, in riferimento alla caserma, nella quale il sindaco di Nemi Alberto Bertucci dava disponibilità di una location alternativa. 

In risposta a Cocchi, Bertucci ha detto che metterà a disposizione del consigliere di Insieme per Nemi la documentazione inerente le due questioni. In merito al bilancio, Alberto Bertucci, ha affrontato un tema da lui definito “annoso” che riguarda la “valanga di migliaia di euro derivante dai contenziosi ancora in piedi riferiti alla precedente amministrazione”, riferendosi in pratica alla giunta dell’ex sindaco Cinzia Cocchi di cui lo stesso Alberto Bertucci faceva parte con la carica di vicesindaco. Possibile che non era al corrente dei contenziosi in piedi all’epoca?

Secondo quanto asserito dall’attuale primo cittadino ci sono 120 mila euro accantonati: “la precedente giunta – ha detto Bertucci – dava incarichi senza neppure curarsi di prevedere un impegno di spesa per i contenziosi e adesso abbiamo il Comune letteralmente attaccato da sanguisughe”. 

Il sindaco Bertucci ha poi asserito di aver istituito un capitolo di bilancio in entrata per introiti provenienti da svincolo del diritto di superficie finalizzati al decoro delle zone di Nemi. 

Cinzia Cocchi ha preso la parola tornando sul Bilancio e asserendo che a suo parere si tratta di un “bilancio illegittimo” in quanto carente di documenti previsti per legge che non è stato possibile neppure consultare. 

In merito ai riconoscimenti dei debiti fuori bilancio, in risposta alle accuse di Alberto Bertucci, Cocchi ha detto: “non mi pare proprio che i 120 mila euro di cui si parla siano prodotti dalla precedente giunta e su questo punto invito il sindaco ad adoperare quella onestà intellettuale dovuta in questa sede”. Piuttosto, Cocchi ha asserito che basta consultare l’albo pretorio comunale online per verificare quanti incarichi vengono affidati per nuovi contenziosi sempre allo stesso avvocato, “il principe del Tar” chiedendo di specificare quali sono le cifre che andavano riconosciute come debito fuori bilancio. 

Bertucci ha poi chiesto quali fossero questi avvocati, “sempre gli stessi” di cui ha parlato Cocchi e il consigliere di maggioranza Giovanni Libanori ha allora risposto che gli incarichi legali sono di fiducia: “non penso che Cocchi – ha detto Libanori – andasse a scegliersi i legali sulla Pagine Gialle, di incarichi ne ha dati parecchi anche lei e lo scandalo sta nel fatto di non aver previsto impegni di spesa”. 

Dopodiché si è passati al tema Tpl rispetto cui Bertucci ha parlato di momento storico in cui una vasta area dei Castelli Romani ha deciso di collaborare e nello specifico sei sindaci dei Castelli hanno dato vita ad una convenzione per condividere il Tpl (servizio dei trasporti locali), nello specifico Nemi, Genzano, Castel Gandolfo , Ariccia, Albano Laziale e Lanuvio. Dunque in queste ore ogni comune approverà in Consiglio la convenzione per unificare e quindi condividere questo essenziale servizio: “cadono oggi i campanilismi – ha detto il sindaco – i Castelli Romani iniziano finalmente a ragionare come un’area omogenea decisa a mantenere la propria autonomia gestionale attraverso il convenzionalismo, la condivisione”. Non a caso, ha detto il primo cittadino, alla Sagra delle fragole organizzata dall’attuale giunta era presente il sindaco del “paese di fronte” e cioè di Genzano. 

Prossima sarà l’attivazione di una centrale unica dei servizi sociali con il Comune di Albano capofila.  Prossima anche una collaborazione con Cotral che permetterà a Nemi di essere collegata con la stazione ferroviaria con l’intento dell’amministrazione Bertucci di fare proprio il concetto di una mobilità sostenibile. 

Cinzia Cocchi ha detto di essere molto lieta di sentire finalmente il sindaco palesare un apprezzamento per la parola convenzione: “si può cambiare anche idea – ha detto Cocchi – e prendo atto che il sindaco ha cambiato idea sulle convenzioni, argomento da lui categoricamente denigrato e respinto in campagna elettorale”. Cocchi ha chiesto altresì che venisse modificato il punto 5 della convenzione tra Comun sul Tpl in quanto nello stesso si da mandato al sindaco la facoltà di modificare la stessa. Cocchi ha chiesto che qualsiasi eventuale modifica della convenzione tornasse per l’approvazione in Consiglio Comunale. 

Bertucci ha quindi inteso leggere il punto 5 della convenzione dove si parla di “modifiche non sostanziali” e quindi ha ritenuto di non accogliere la proposta avanzata da Cocchi in quanto si sarebbero verificati ritardi nella modifica della convenzione che di fatto deve essere approvata da sei consigliI comunali e visto che tratta di modifiche “non sostanziali” in pratica il primo cittadino non ha considerato fondamentale la richiesta del consigliere Cocchi.

Cocchi per tutta risposta ha detto che non è scontato che negli altri consigli non venga sollevata la stessa eccezione sul punto cinque.  

Infine tutti i consiglieri presenti, compresa la minoranza, hanno ringraziato il segretario comunale Ivano Moreschini per l’impegno profuso al Comune di Nemi. 

Bertucci ha definito Moreschini un “centroavanti di sfondamento” e lo ha ringraziato per il sostegno e la professionalità profusi. 

Il consigliere Libanori ha detto, rivolgendosi a Moreschini: “mi sia consentito caro Ivano, ti ringrazio perché ci hai supportati permettendoci di sbagliare il meno possibile”. 

Moreschini ha ringraziato l’intero Consiglio per le belle parole espresse. 




NEMI, SCUOLA: TRA BUGIE, RESPONSABILITA' E SALUTE PUBBLICA

 

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Mi piacerebbe dire francamente cosa penso di tutta questa storia della scuola, dei topi, dei gatti, della mensa e degli attori che vi sono ruotati intorno. Sicuramente se ne è parlato troppo e le responsabilità di tutto questo polverone, polemiche e rimpalli è da attribuirsi ai gestori principali di questa situazione. Le vecchie storie sono sempreverdi perché portatrici della “morale della favola”. Beh, in questo caso, la morale della favola fa chiaramente trasparire che la volontà di mentire sull’evidenza dei fatti fa ingigantire gli stessi episodi in maniera talmente tanto sproporzionata da ottenere l’effetto contrario dell’obiettivo che si voleva raggiungere.

Sarò ancora più esplicita: se si fosse ammesso un umano errore e chiuso prontamente il plesso per la dovuta derattizzazione (che poi c’è stata lo stesso) si sarebbero evitate le polemiche dei genitori, l’attenzione della stampa, la denuncia di un genitore ai carabinieri, il sopralluogo della Asl, le lamentele degli studenti costretti a studiare nel freddo e nella puzza e anche il boomerang mediatico che adesso sta giustamente restituendo ai pinocchio di turno tutte le ennesime bugie sparate ancora un’altra volta per far breccia negli animi di chi ignora e preferisce volgere il guardo altrove.

E’ inutile ripetere l’evidenza che è chiaramente emersa con l’accesso agli atti del consigliere Cocchi. I topi e i gatti hanno, pur nella loro travagliata convivenza, fatto sia la pipì che la popò all’interno della scuola. E devo dire che il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, inizialmente, si è comportato in maniera impeccabile: ha fatto pulire prontamente le classi con la varecchina. Ma far permanere gli studenti nella puzza e con le correnti d’aria e temperature rigide durante le pulizie non è stata una gran pensata anche se volta a non far scomodare i genitori che si sarebbero visti costretti a prendere i propri figli anzitempo. Va bene pulire subito ma leggendo poi le segnalazioni di tre docenti che hanno rinvenuto gli escrementi di topo e quelli di gatto su banchi, sedie, nei bagni e per le scale l’unica cosa razionale e normale che doveva essere fatta a tutela della salute pubblica dei minori era proprio chiudere la mattina stessa del 7 gennaio e far fare una derattizzazione alla scuola. La storia finiva lì e il dirigente scolastico assieme al sindaco avrebbero avuto un comportamento davvero impeccabile.

Ma è normale che di fronte a un episodio del genere, vedendo una gestione piuttosto approssimativa dei fatti ne è nata una questione di stato che si è protratta dal 7 gennaio fino ad oggi. Questo capitolo è stato più che sviscerato, ma di fronte a pinocchi che dicono che si è trattato di un evento strumentalizzato dalla stampa è doveroso rispondere in maniera totalmente diversa rispetto alla frequenza di attività cerebrale che anima certe menti: che piaccia o no esiste ancora una stampa indipendente, libera di criticare e prendere posizione. In alto i cuori e la libertà di stampa e di pensiero. Amen.

Riguardo la dinamica del consiglio comunale è stato veramente un piatto cucinato di fretta da parte dell’allegra brigata di Uniti per Nemi e ne è venuto fuori un timballo stracciato e approssimativamente incommestibile. Un consigliere e tra l’altro ex sindaco (la storia la conosciamo bene tutti) capisce la gravità dei fatti e quanto sia delicato il tema della scuola che coinvolge i minori e si rivolge ad Alberto Bertucci chiedendo una seduta straordinaria e aperta ai cittadini di Nemi per chiarire tutte le vicende e fugare gli eventuali dubbi. E cosa fa il primo cittadino Alberto Bertucci? Indice un Consiglio comunale che parla di altro e tra gli altri punti ci mette in mezzo una mozione di vicinanza alla scuola rispetto a fatti che sarebbero stati strumentalizzati dalla stampa. Poi parla di corsi di giornalismo, basket e altri attività e liquida la vicenda con un “viva la scuola di Nemi che è un’eccellenza”.

E il bello che è che gli va dietro anche il docente e consigliere di opposizione Stefania Osmari, favorevole ai contenuti che la mozione esprime. Ma che maniera è? Si è mica cavalli ai quali gli si dà lo zuccherino quando invece chiedono la biada! Non ci sarebbe stato nulla di male a spiegare come sono andate le cose in una seduta partecipata, aperta, condivisa! Eppure siamo ancora in democrazia e a nessuno sarebbe venuto in mente di incolpare l’amministrazione per un episodio accidentale. Anche se è pur vero che gli edifici scolastici vanno controllati almeno cinque giorni prima la ripresa dell’attività didattica, proprio per evitare che si verifichino imprevisti. Ma comunque può succedere e sbagliare è umano. Ciò che non è plausibile è negare l’evidenza e “buttarla in caciara” pensando di prendersi gioco di genitori, docenti (almeno alcuni) e studenti asserendo che non è vero nulla. Il sopralluogo della Asl è avvenuto l’8 gennaio, dopo che è stato passato lo straccio con la varecchina. Gli escrementi sono stati segnalati il sette gennaio. Ma chi ha segnalato le deiezioni il giorno prima non era certamente uno svitato, fuori di testa! Si è trattato di persone che responsabilmente hanno preso carta e penna e pensato alla salute dei minori. Tutelare la salute pubblica non è mica un reato e bisogna avere un profondo rispetto nei confronti di chi fa bene il proprio lavoro. Il genitore che ha denunciato, la collaboratrice scolastica in questione e le docenti che hanno segnalato hanno fatto il loro dovere e vanno rispettate e ringraziate.

Ma invece si è detto che sono state tutte bugie! La prossima volta, dopo queste reazioni, sconvolgimenti e attenzione mediatica i genitori potranno essere certi che le segnalazioni verranno comunque fatte? E’ lecito che sorga il dubbio e che chi ha parlato possa pensare: “Ma chi me l’ha fatto fare!”. I minori vanno tutelati e anche ascoltati non messi a tacere con una mozione che dice “viva la scuola”.

La scuola la stanno facendo colare a picco. Sono oltre vent’anni che c’è un cantiere. Anziché pensare a mettere una caldaia nuova e a sbrigarsi con i lavori si è fatto altro. Incentivare le iscrizioni significa presentare un plesso che oltre ai corsi di giornalismo e di basket offre ambienti confortevoli e a norma.

Alberto Bertucci non è certo l’ultimo arrivato, se ci voltiamo indietro c’è sempre lui che prima ricopriva la carica di assessore alla Scuola. Non credo che bagni con impianto di areazione non funzionante, servizio igienico accessibile a portatori di handicap pieno di materiale ingombrante e quindi non fruibile, locale informatico privo di finestre e senza un impianto di areazione funzionante, cavi elettrici volanti, muffa sulle pareti e arredi danneggiati siano sinonimi di ambiente confortevole. Ma è l’elenco stilato dalla Asl rispetto a ciò che ha rilevato al momento del sopralluogo. Tant’è.

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NEMI, CONSIGLIO COMUNALE: "I PANNI SPORCHI" SI PROFUMANO CON UNA MOZIONE

Riceviamo e Pubblichiamo da "Insieme per Nemi"

Nemi (RM) – E pensare che poteva essere una cosa seria, anche se, oggettivamente, inusuale per l’Amministrazione di Alberto Bertucci.
Prima i fatti.
Il Consigliere Comunale di Opposizione di “Insieme per Nemi” Cinzia Cocchi, nonché ex – Sindaco e da lustri Consigliere Comunale, in forza di quanto previsto dal regolamento comunale e dalle leggi vigenti, aveva richiesto ufficialmente al Sindaco di indire una seduta del Consiglio straordinaria ed aperta al pubblico, considerata l’urgenza di un confronto dialettico sulla condizione della Scuola di Nemi, le cui profonde criticità sono apparse in crescita esponenziale dopo le recenti vacanze natalizie.
Le posizioni delle parti sono ben note a tutti i cittadini:
1) genitori e bambini lamentano il quotidiano verificarsi di gravi disservizi; primo fra tutti il pessimo funzionamento dell’impianto di riscaldamento; e, poi, ma non da ultima, la contingenza di uno stato di assoluto abbandono del plesso scolastico che ha causato il bivacco dei gatti e l’effluvio delle loro deiezioni…..ma non solo!
2) il Sindaco minimizza o nega, a seconda del momento, tenta di gettare fumo negli occhi e, peggio, si sforza di volgere il disagio generalizzato a proprio vantaggio, provando ad accreditarsi come salvatore della Patria, come quando ebbe a sfidare “i ratti uniti di tutta la zona”, ordinandone il genocidio mediante la determina di derattizzazione (determinazione n°10 del 16-01-2014), unita alla disinfezione dei locali.
3) il Corpo Docente nei riguardi della problematica è algido ed asettico nel disperato tentativo di dimostrarsi neutrale….. come la Svizzera. Perché, poi? Loro non lo hanno spiegato e nessuno può comprenderlo
Comunque sull’argomento scuola ci sono stati manifesti, polemiche, proteste: proprio come è giusto che sia quando un servizio primario, pagato dai contribuenti, non funziona, o funziona molto male. 

In questo contesto la richiesta del Consigliere Cocchi, oltre che essere ineccepibile sul piano formale, è stata più che opportuna per cercare verità e riportare serenità nell’ambiente e nei rapporti tra genitori e scuola, con l’unico scopo di migliorare il servizio.

Ma il Sindaco Alberto Bertucci ha disposto diversamente: si è limitato ad indire un Consiglio non come correttamente richiesto dall’Opposizione, ma con altri punti all’ordine del giorno, tra i quali, e solamente al quarto posto, l’argomento scuola, senza accennare in alcun modo all’istanza regolamentare del Consigliere di Opposizione Cocchi.
Questa condotta costituisce una vera e propria barbarie verso i principi della rappresentanza istituzionale; connota un profondo ed immotivato disprezzo verso i cittadini che, nonostante Bertucci e C., la Cocchi rappresenta; dimostra pochezza culturale, protervia ed arroganza inarginabili, nonché volpina furbizia. Una furbizia che ha mostrato tutta la sua ferina lucidità, oltre che nell’aver impedito di fatto ai genitori di intervenire nel Consiglio Comunale (Consiglio aperto, così come aveva richiesto la Cocchi), anche nella scelta dell’orario (inizio alle 18,30) fatto per di più slittare alle ore 19,00 in modo da essere sicuro che le mamme, a quell’ora, sarebbero state in casa per la cena.
Quindi il Consiglio Comunale si è risolto in una seduta senza genitori, senza personale della Scuola e senza gli Ispettori della ASL che avevano effettuato i sopralluoghi. Senza pertanto riscontri di verità.
Si doveva stabilire se, oltre ai gatti, la scuola ha ospitato anche i topi. Il Sindaco giura di no, ma su disposizione della ASL ha ordinato la derattizzazione e la disinfezione degli ambienti.
Qualcuno ha detto che è stato per zelo. Ma come mai questo scrupolo si è manifestato soltanto adesso e perché mai non è stato disposto anche negli altri anni?
Negare l’evidenza infastidisce ed inasprisce.

Sarebbe stato molto semplice, probabilmente, ammettere l’accidentalità dell’evento, chiedere scusa e tirare avanti.
Evidentemente non è stato possibile, poiché l’onestà intellettuale non trova ospitalità alcuna fra gli attuali illustri inquilini del Municipio di Nemi.
Per loro vale esercitare una sorta di oggettivamente impotente volontà di potenza che si appalesa anche negli imbarazzanti motteggi ed ammiccamenti che di sovente alcuni degli appartenenti alla maggioranza usano scambiarsi durante la seduta di Consiglio.
A fronte della lucida diagnosi della Cocchi e delle sue incalzanti argomentazioni nel silenzio assoluto degli altri Consiglieri di Maggioranza: il Sindaco non ha fornito spiegazione alcuna come sarebbe stato in suo dovere; il Consigliere Osmari è stata coerente nella sua linea di neutralità condita di soave accondiscendenza alle pur inesistenti argomentazioni del Bertucci; il sedicente Presidente del Consiglio Comunale è uscito per un istante dal meditabondo riserbo che spetta di diritto a tutte le eminenze grigie che si rispettino. Quando, poi, la seduta volgeva al termine, inaspettata è scoppiata la farsa: la Giunta propone al Consiglio di votare una mozione in favore della Scuola, come se qualcuno si fosse dichiarato contrario alla Scuola. È come se il Medico quando diagnostica una malattia dichiarasse Guerra alla vita del paziente.
È accaduto pertanto che la Maggioranza che appoggia Bertucci si è comportata come quelle dame che nel ‘600 e nel ‘700, invece di lavarsi, si limitavano a cospargersi di profumi…..illudendosi di coprire la puzza.
Meditiamo gente!…….Meditiamo

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NEMI: DOPO IL CONSIGLIO COMUNALE PARLA IL CONSIGLIERE DI OPPOSIZIONE STEFANIA OSMARI

Angelo Parca

Nemi (RM) – Non si esauriscono ancora le argomentazioni affrontate nell’ultimo consiglio Comunale a Nemi che tra i punti affrontati ha proposto la votazione di una mozione a favore della Scuola per ribadire la vicinanza e solidarietà all’Istituzione Scolastica dopo le ultime vicende che hanno animato le cronache.

Il consigliere di opposizione di Partecipazione Democratica Stefania Osmari che al contempo è docente presso la scuola di Nemi ha inteso specificare la sua posizione nell’ultima seduta di Consiglio.

“La scuola di Nemi funziona – ha esordito Osmari – e questo fatto oggettivo non può essere eluso nelle sedi istituzionali. Una scuola che funziona contribuisce positivamente alla crescita della Comunità di Nemi ed è un valore aggiunto perché fornisce gli strumenti essenziali per gettare quelle che sono le basi di futuri cittadini e appunto membri di una Comunità dai solidi valori.

In veste di consigliere di opposizione di Partecipazione Democratica, prima che di docente, è stato un dovere per me e la forza politica che rappresento non disconoscere la vicinanza del Consiglio Comunale all’Istituzione Scolastica che proprio per la qualità di formazione e la vasta offerta di attività didattiche, formative e sportive collaterali, s’inquadra nel panorama dell’istruzione come una buona offerta che può essere vagliata dalle famiglie che risiedono a Nemi e dintorni.

Questo non significa – ha continuato il consigliere di Partepazione Democratica – che non ci siano altri aspetti da approfondire e che bisogna far necessariamente emergere per migliorare alcune problematiche maggiormente di carattere strutturale, note alla collettività.

Ma neppure è possibile permettere che certi episodi straordinari e per i quali c’è stato un oggettivo tempestivo intervento, anche da parte dell’Ente Locale, possano essere strumentalizzati politicamente.

Per quanto riguarda la costituzione di una commissione mensa, mi ripeterò per l’ennesima volta: in qualsiasi momento i genitori che si saranno fatti autorizzare dal Dirigente Scolastico una sola volta e per l’intero anno, possono accedere a scuola in qualsiasi momento, senza preavviso, al fine di accertare personalmente la qualità del cibo che viene somministrato ai bambini e ragazzi frequentanti.

Tengo comunque a specificare che il corpo docente, qualora dovessero verificarsi delle anomalie, è pronto a segnalarle tempestivamente e senza alcuna remora di sorta. E lo si fa a prescindere dalle possibili segnalazioni dei genitori.

In conclusione il mio votare a favore della mozione in Consiglio Comunale a sostegno della Scuola di Nemi è stato un atto doveroso nei confronti di un organo che esiste e opera nella corretta maniera offrendo una formazione d’eccellenza.
Le critiche, purtroppo, che sono state avanzate dal consigliere Cinzia Cocchi riguardo le carenze di materiale scolastico e per l’igiene che possono verificarsi anche nella scuola di Nemi, vanno avanzate a livelli più alti, ovvero ai responsabili, negli anni, delle riforme scolastiche ministeriali che hanno letteralmente impoverito e svuotato l’Istituzione Scuola con la maiuscola.

Ciò ha provocato il verificarsi di richieste facoltative alle famiglie di materiale didattico o per l’igiene da adoperarsi durante l’orario scolastico.

Il dirigente scolastico e il personale docente – ha concluso Stefania Osmari – sono inoltre sempre disponibili a raccogliere segnalazioni, lusinghe e lamentele tutti i giorni della settimana”.

La posizione di partito di opposizione in Consiglio Comunale resta dunque ferma e ben distinta rispetto alla linea politica dell’attuale maggioranza ma riguardo a temi come la scuola si pronuncia con il dovuto senzo di responsabilità e civico a tutela della comunità nemese.

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NEMI, CONSIGLIO COMUNALE: CRONACA DI UNA SEDUTA IN VESPRO

di Maurizio Costa

Nemi (RM) – Il Consiglio Comunale che si è tenuto ieri pomeriggio al Comune di Nemi ha trattato, tra gli altri punti all’ordine del giorno, un tema fondamentale: la scuola del paese.

Dopo le numerose lamentele dei genitori e le accuse verso l’Amministrazione Comunale, il Sindaco, Alberto Bertucci, ha deciso di affrontare questo tema scottante in un orario un po’ insolito per un argomento così delicato: infatti la seduta è iniziata verso le 19.30, orario che ha portato fisiologicamente molti cittadini a non essere presenti, vista la vicinanza con l’ora di cena e il pomeriggio trascorso, per molti genitori, a ritirare le pagelle scolastiche dei propri figli.

Sorprendentemente il primo cittadino, anziché snocciolare analiticamente i problemi che hanno interessato la scuola di Nemi, ha proposto una mozione per esprimere tutta la vicinanza dell’Amministrazione al problema della scuola: “Siamo molto vicini a questa problematica. La scuola di Nemi è stata oggetto di attacchi non reali da parte della stampa. Inoltre – ha continuato Bertucci – l’ASL RMH ha reputato idonea la struttura, dopo aver fatto un sopralluogo”. Ma era di questo che si sarebbe dovuto discutere?

La mozione è stata votata con sei sì e solamente un no, quello della Consigliera Comunale Cinzia Cocchi la quale non ha potuto essere d'accordo sul fatto che a scuola non sia successo nulla e che gli episodi avvenuti siano stati frutto di una mera strumentalizzazione.

Infatti, Cocchi, era munita di fotografie e commenti degli stessi studenti della scuola che sul noto social network lamentavano in maniera molto pesante i gravi accadimenti del giorno 7 gennaio 2014, quando degli animali sono entrati nelle classi e hanno fatto i loro bisogni a causa di una o più finestre lasciate distrattamente aperte nel periodo di festività natalizie.

La notizia che ha lasciato sorpreso più di qualcuno è che la Consigliera di opposizione Stefania Osmari, insegnante dello stesso Istituto, responsabile della sicurezza e protagonista assieme agli studenti e gli altri docenti di sopralluoghi Asl ed episodi vari tra polemiche sulla mensa e caldaia mal funzionante, abbia votato positivamente alla mozione.

Lo stesso Sindaco ha poi affermato che: “La scuola merita di essere tutelata e migliorata, non limitandoci solamente a dire che è importante per la collettività, e soprattutto non deve essere oggetto di strumentalizzazione.”

La Consigliera Osmari, quindi, ha preso la parola: “La scuola è fondamentale per crescere i futuri cittadini. Parlando da insegnante dico che bisogna creare delle sinergie per evitare di stare sempre nell’occhio del ciclone.” Riguardo alle foto che ritraevano un gatto poggiato sui contenitori dei vassoi della mensa dell’Istituto, la Consigliera ha puntualizzato che: “Il gatto non si trova direttamente sui vassoi, ma sui contenitori esterni. Non doveva starci, ma comunque è stato un caso. Molte cose sono state montate intorno ad un evento.”

A questo punto la Consigliera Cocchi ha preso la parola: “Io ho presentato al Sindaco una richiesta per poter organizzare un Consiglio Comunale aperto e straordinario, di modo che le stesse mamme potessero partecipare alla riunione e poter dire la loro sulla condizione della scuola. Bertucci, però, non ha preso in considerazione la richiesta”. Riguardo alla situazione della scuola la Cocchi è stata chiara: “Bisognava chiuderla, pulirla con dei volontari e riaprirla il giorno dopo. All’interno della scuola si fanno corsi di yoga, di scacchi e di minibasket, tutte cose molto buone, ma prima bisognerebbe pensare a comprare beni primari, che molte volte devono essere acquistati dai genitori stessi.”


Anche il Consigliere Giovanni Libanori ha voluto dire la sua, visibilmente alterato tanto che non ha risparmiato qualche pugnetto sbattutto sul tavolo: “La posizione della Cocchi è bieca e subdola, atteggiamento che si sposa bene con la sua strumentalizzazione da parte della stampa. In tutta questa storia si è giocato molto sull’aspetto emotivo e soprattutto in un periodo di iscrizioni scolastiche.” Riguardo all’accusa della Cocchi, secondo la quale alcuni genitori non parlerebbero perché impauriti, Libanori ha affermato che: “I genitori non parlano perché sono intelligenti e non si fanno strumentalizzare.”
A questo punto Bertucci, dopo aver ringraziato la Cocchi per essersi risparmiata un altro discorso riguardante la caldaia della scuola, ha dato il via alla votazione per la mozione che esprimeva la vicinanza del Consiglio all’Istituto.

E’ stato un Consiglio Comunale molto movimentato: la Cocchi, dopo aver sottolineato che c'è un chiaro conflitto d'interessi in quanto la rappresentante dei genitori dell’Istituto è la moglie del Sindaco Bertucci e che quindi difficilmente può essere una portavoce superpartes dei bisgoni dei genitori e studenti, ha terminato il suo discorso con evidente sollievo della maggioranza e del Sindaco ma affatto soddisfatta. Speriamo che questa vicenda non sia solo parole e che presto si passi ai fatti.

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NEMI, DEIEZIONI ANIMALI A SCUOLA: COCCHI CHIEDE SEDUTA STRAORDINARIA E APERTA. IL SINDACO PREPARA TUTT'ALTRO

Chissà cosa dirà il Consigliere di opposizione Stefania Osmari di "Partecipazione Democratica" la quale è al contempo docente alla scuola di Nemi.

 

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Arrivano dei segnali rispetto alla richiesta avanzata dal consigliere comunale di "Insieme per Nemi" Cinzia Cocchi di un consiglio comunale urgente ed aperto inerente gli ultimi episodi che hanno interessato la scuola di Nemi.

“Il 13 febbraio alle ore 18:30 – fa sapere Cocchi – è convocato un consiglio comunale non esclusivamente incentrato sulle problematiche scolastiche emerse in questi ultimi tempi ma bensì una seduta dove ci saranno altri punti all'ordine del giorno e solo al quarto punto ci sarà "Scuola di Nemi una risorsa per la nostra comunità".

Il titolo non lascia presagire una volontà di affrontare e superare insieme le problematiche nell’ambito della scuola per offrire servizi migliori alle famiglie e soprattutto agli studenti ma probabilmente, dato il titolo del punto, sarà un inno alle iniziative che tutte le scuole d’Italia portano avanti ma senza sbandierarlo in manifesti politici o sedute di consiglio comunale.

“Nella mia richiesta – prosegue Cinzia Cocchi – i punti all'ordine del giorno erano: 'Chiarimenti, discussione e provvedimenti da adottare al fine di risolvere le criticità che hanno interessato negli ultimi giorni la scuola di Nemi e costituzione di una commissione avente funzione di controllo e garanzia'. Chiedevo inoltre una seduta del consiglio Aperto, dove tutti i cittadini avrebbero potuto prendere la parola ed avanzare proposte”.

E’ palese che i punti all’ordine del giorno non rispecchiano le richieste avanzate dal consigliere di opposizione Cocchi ed è altrettanto chiaro che non si terrà alcuna seduta aperta dove tutti i cittadini possano partecipare e prendere la parola avanzando proposte.

“E' ovvio, che la mia richiesta – dice Cinzia Cocchi – ha indotto Alberto Bertucci a trovare la soluzione migliore per provare ad uscire fuori da un palese fallimento di gestione delle gravi vicende che hanno colpito l’istituto scolastico. Vorrà comunicare tutte le iniziative, comprese quelle nuove come la scuola di scacchi e dei corsi di yoga, sciorinerà tutte le altre attività, basket, scuola di giornalismo, canto, etc, etc, per concludere alla solita maniera che ormai conosciamo. Insomma, vorrà imbandire una tavola con il servizio di cristallo e le posate d'argento, dentro una baracca. Inoltre ha valutato bene anche l'orario, infatti se il consiglio inizierà alle 18:30, si arriverà a parlare della scuola, sicuramente dopo le 19:00, orario in cui tante mamme, ahimè, non potranno più partecipare! In questo modo, non rispetta quanto previsto dalle norme, prevarica il diritto del consigliere di minoranza, ma soprattutto prende in giro i cittadini”.

Insomma, si è capito che sta per andare in onda la solita messa in scena con una seduta di Consiglio comunale pari ad una fiction dove il regista avrà studiato tutto nei minimi particolari per far sì che uscendo dal Comune si dica, “abbiamo una scuola come la Oxford University”. Peccato che stia cadendo a pezzi. Peccato che si siano verificati episodi molto gravi come un felino sui vassoi della mensa, come la caldaia malfunzionante e come animali che lasciano deiezioni per l’istituto scolastico. Ma tutto ciò non sarebbe vero. Sarebbero tutte bugie e molti cittadini nemesi si sarebbero inventati tutto.

Già si può immaginare la scena: si leggerà la lettera del funzionario Asl che dice tutto e non dice niente e soprattutto non nega la presenza di ratti e gatti all’interno dell’istituto all’indomani del 6 gennaio 2014. Ma scarica tutto sulle docenti che avrebbero segnalato. L’opposizione di Cinzia Cocchi cercherà in tutti i modi di controbattere, disturbata dai pugni sul tavolo e dalle parole in libertà dell’ex aspirante presidente del consiglio comunale e dei ”vergogna” strascico su facebook subito dopo e dei riferimenti a chi cerca di fare informazione.

Chissà cosa dirà il Consigliere di opposizione Stefania Osmari di "Partecipazione Democratica" la quale è al contempo docente alla scuola di Nemi. 

Ma allora perché non diciamo che sulle sedie di scuola c’erano delle violette profumate germogliate grazie al clima propizio miscelato dalla corrente di una mezza finestra lasciata aperta. Anzi, facciamo così. Sono tutte bugie, le finestre erano chiuse e le deiezioni di animali erano degli ologrammi. 

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