Nemi, cemento sulle sponde del lago. Cortuso: “Aggressione e disprezzo di un ecosistema fragile”

Dopo la manifestazione dello scorso sabato e l’interrogazione regionale arriva il commento del candidato sindaco per la “Lista Civica Nemi”

NEMI (RM) – “Cemento. È questo quello che è accaduto nel Centro Canoa in riva al Lago di Nemi: una enorme colata di cemento.” Questo un primo commento del candidato sindaco di Nemi Carlo Cortuso riguardo la piattaforma in cemento armato realizzata sulle sponde del lago di Nemi su un’area, vincolata e protetta, situata in pieno Parco Regionale dei Castelli. “Betoniere – prosegue Cortuso – che si sono alternate, per giorni e giorni, per riempire le casseformi dei terrazzamenti e delle strutture previste da un progetto che nessuno conosce. È possibile che oggi possa ancora accadere questo? È possibile che un’opportunità come la rinascita del Centro Canoa, che doveva essere un esempio di buone pratiche e sostenibilità ambientale a partire dalla sua realizzazione, si trasformi in un incubo di aggressione e disprezzo di un ecosistema fragile come quello del Lago di Nemi? Quanta ignoranza, quanta incompetenza sono necessarie per realizzare questo scempio. Noi sognavamo il Centro Canoa come una risorsa per la collettività, un centro di promozione degli sport acquatici, di educazione ambientale e di monitoraggio dell’ecosistema lacustre e del suo delicato equilibrio. Sognavamo un centro di aggregazione all’interno di una struttura rispettosa dell’ambiente, conforme alle più moderne pratiche di ingegneria ambientale. E invece ci ritroviamo di fronte all’ennesimo disastro da parte di chi sta cercando disperatamente bandierine da appuntare nella prossima campagna elettorale. Non è questa la Nemi che vogliamo.”




Nemi, una piattaforma in cemento sul lago: si scatenano i residenti. C’è anche una interrogazione in Regione

“L’area si trova nella fascia di rispetto delle coste lacuali ed è sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico”

NEMI (RM) – Una piattaforma in cemento realizzata nel centro canoe, lungo le sponde del lago di Nemi, scatena manifestazioni e una interrogazione a firma del Consigliere regionale di Europa Verde Marco Cacciatore.

La vicenda ha scosso non solo i verdi ma anche diversi residenti di Nemi e Genzano che sabato scorso hanno dato vita a una manifestazione abbastanza animata.

Difficile immaginare che tale costruzione non goda delle dovute autorizzazioni. Ma è proprio questo il punto di domanda collettivo: ci sono le autorizzazioni? E quale ente avrebbe rilasciato un nulla osta per realizzare una struttura in cemento sul lago di Nemi?

Adesso i residenti dell’area vogliono vederci chiaro, soprattutto perché l’intervento insiste su un’area, vincolata e protetta, in pieno Parco Regionale dei Castelli.

Cacciatore nell’interrogazione ha chiesto: “Se i lavori di realizzazione del centro canoe potevano essere autorizzati, tenuto conto del fatto che l’area si trova nella fascia di rispetto delle coste lacuali ed è sottoposta a vincolo ambientale e paesaggistico e se sia stata rilasciata l’autorizzazione paesaggistica come previsto dall’art. 146 del D.lgs. 42/2004; se l’Ente di Gestione del Parco dei Castelli Romani abbia rilasciato il nulla osta all’esecuzione dei lavori, ai sensi dell’articolo 28 della LR 29/1997 alla luce del fatto che, all’interno dell’area protetta, in vigenza delle misure di salvaguardia, come indicato dall’articolo 44 comma 11 della LR 29/1997, sono vietati interventi di nuova costruzione nelle aree individuate dal PTPR come Paesaggio Naturale di Continuità; se in caso di difformità nei permessi rilasciati, o tra permessi ed effettiva realizzazione del progetto, sia il caso di procedere alla verifica e alla quantificazione dell’eventuale danno ambientale, avviando le procedure per il ripristino dello stato dei luoghi.”




NEMI, CENTRO CANOE: TI COSTRUISCO, TI DEMOLISCO E… TI RICOSTRUISCO CON UN MUTUO!


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Servirebbe anche un piccolo sforzo in più: far rispettare le regole ai privati, far tornare il demanio pubblico (l’arenile) fruibile al pubblico con la riapertura dei sentieri che portano al lago e che ora sono ciechi.

 

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Il giallo del centro canoe, l’unico sul lago di Nemi, sembra avere una storia tormentata e sicuramente degna di essere commentata. Dopo 4 anni di maldipancia e misfatti, frutti di dispetti politici, arriva la notizia che il Comune di Nemi ha approvato l'elaborato tecnico relativo all'intervento per la ristrutturazione del Centro Canoe per un importo di circa 150mila euro.

L'Amministrazione comunale presenterà quindi la richiesta di contributo per l’abbattimento totale degli interessi su un mutuo a tasso fisso dell'importo massimo di € 150.000,00 da contrarre con l’Istituto per il Credito Sportivo per una durata di 15 anni. I contributi potranno infatti essere richiesti anche dai Comuni che abbiano la proprietà degli impianti delle aree su cui dovranno sorgere le strutture sportive e attualmente a Nemi il Centro Canoe esistente non risulta essere certamente adeguato ad espletare tali funzioni.

In pratica col centro canoe di Nemi si è giocato al Lego: costruisco, poi distruggo e poi ricostruisco ancora. E ti credo ora del “fu” centro canoe non è rimasto davvero nulla: l’area è stata depredata di tutto, accessibile a chiunque e priva ormai delle strutture ritenute “abusive”.

Adesso si resetta tutto e ci si indebita per creare qualcosa che già c’era e funzionava benissimo: uno spazio fruibile a tutti dove fare sport, prendere il sole e trascorrere qualche ora lieta con tanto di punto ristoro.

Perché si è distrutto il centro canoe? Perché i manufatti erano abusivi. Ma spieghiamoci meglio nella valle degli abusi si è pensato di abbattere gli unici tre “abusi pubblici” di cui fruiva la collettività tutta e si lascia che sorgano come funghi e che permangano innumerevoli casette abusive, pontili, attracchi, muretti, grotte, palafitte e chi più ne ha più ne metta.

Fatto ancora più sconvolgente è che ormai l’arenile demaniale è stato completamente recintato dai privati che oltre al terreno si sono guadagnati le spiaggette e calate al lago chiudendo i viottoli che permettevano a tutti di poter accedere allo specchio d’acqua. Insomma il lago di Nemi è diventato privato e chiunque voglia farsi un bagno senza affollarsi vicino l’ex Fiocina deve necessariamente acquistare a prezzi stellari un fazzoletto di terra in riva al lago e recintare. E’ normale tutto questo?

La vicenda del centro canoe di Nemi. Dunque tornando al centro canoe e alla sua travagliatissima vicenda è d’obbligo ricordare che fino a qualche anno fa a Nemi esisteva questo Centro Canoe che offriva ai visitatori la possibilità di stare "comodi" in riva al lago era una struttura dove i turisti trovavano un servizio sdraie e ombrelloni, c'era un pontile dove poter fare qualche tuffo e un’organizzazione davvero impeccabile sebbene “fatta in casa”. Ma poi l’incantesimo si è interrotto perché quel centro idilliaco in mezzo a tante proprietà private ha dato fastidio a qualcuno.

Facciamo qualche passo indietro. La gestione del Centro Canoa di Nemi era stata affidata dal 2000 al 2009 all’Associazione “Nipoti di Caligola" e successivamente, dal mese di aprile 2010, all’Associazione "Nemorensis Lacus".

L'esposto del 2011. A seguito di un esposto del 22 marzo 2011, da parte di un ipotetica "Associazione per Nemi", per accertare abusi edilizi nell’area denominata “Centro Canoa”, furono effettuati dei sopralluoghi, da parte dell’Ufficio Tecnico del Comune di Nemi, dal quale emerse che erano stati realizzati all'interno del centro alcuni manufatti, tra cui un servizio igienico, privi di permesso a costruire o di autorizzazione alcuna. Fu così che venne disposta con ordinanza del 17 Giugno 2011, la demolizione dei manufatti abusivi.

La demolizione dei manufatti venne poi effettuata nel Giugno del 2013 da parte della gettonatissima ditta Euroscavi Cilia Srl, su incarico del Comune di Nemi al corrispettivo iva inclusa di 6.050,00 euro. Il Comune determinò la restituzione della somma a carico dei responsabili dell'abuso, ovvero a carico dei legali rappresentanti delle due associazioni “Nipoti di Caligola" e "Nemorensis Lacus". Hanno restituito le somme al Comune le due associazioni? 

Poi il nulla, lo scenario che abbiamo già descritto: tutto finito niente centro canoe e adesso la corsa per poterlo rimettere in vita con un mutuo. Ma non sarebbe stato meglio cercare di sistemare e regolarizzare e mettere a norma le strutture che c’erano? In nessun modo poteva essere salvato senza sprecare migliaia di euro dei cittadini per poi tornare al punto di partenza?

E come sarà il futuro centro canoe? Una struttura in riva al lago in grado di accogliere quei turisti in cerca di una spiaggetta attrezzata (come di fatto era prima) o uno spazio che verrà utilizzato saltuariamente per le gare di nuoto e per le competizioni sportive? Buona l’iniziativa dell’amministrazione comunale di ridare vita a qualcosa che è letteralmente morta e che aveva contribuito a “demolire” ma allora servirebbe anche un piccolo sforzo in più: far rispettare le regole ai privati, far tornare il demanio pubblico (l’arenile) fruibile al pubblico con la riapertura dei sentieri che portano al lago e che ora sono ciechi.

Combattere l’abusivismo che prolifera e far tornare la valle del lago ordinata e accessibile alla collettività: senza abusi di nessun colore. Il lago di Nemi è un gioiello e chissà che con un giro di vite maggiore non torni ad esserlo pienamente.




NEMI, VAIRO CANTERANI SCRUTA LE NUOVE "VILLE NEL PARCO" E LANCIA UN MONITO ALLE OPPOSIZIONI:"VIGILATE CON CORAGGIO E ASSIDUITA'!"

Canterani: "Ma è mai possibile che in un Comune come quello di Nemi, non ci sia uno straccio di commissione urbanistica ed edilizia? – Possiamo permettere che al posto dei colli sorgano ville nel verde? Che almeno si controlli cosa sta succedendo al nostro polmone"

 

Chiara Rai

Tiene sempre gli occhi aperti, anche se non sarebbe suo compito farlo con così attenzione: lo storico rappresentante della sinistra nemese Vairo Canterani, ha qualcosa da dire: "Non posso tacere – dice Canterani – quando vedo che sorge una lottizzazione. C' e' una cartellonistica mastodontica "La Villa nel Parco", una lottizzazione che nasce in ettari e ettari di terreno che prima apparteneva ai Padri Verbiti, i quali, credo per difficoltà economiche, sono stati costretti a vendere. Loro in questa storia non centrano nulla – sottolinea Canterani – ma perchè nessuno si chiede chi è che ha concesso le autorizzazioni? La Regione ha dato parere positivo? Il Parco? I Comuni? Probabilmente il terreno dove sorgeranno "le ville nel Parco" si trova nel territorio di Nemi e di Velletri, questo non importa. Cio' che importa è che Nemi, polmone verde che si trova a 30 km da Roma è un territorio sotto assedio con "sentinelle" che fanno controlli blandi". Ecco che Vairo Canterani, esplicita in maniera più chiara quello che ritiene sia il nocciolo della questione lanciando un monito a tutte le forze di opposizione: "Nemi ha bisogno di una opposizione assidua, presente che faccia un controllo scientifico sul territorio, puntuale soprattutto riguardo la vigilanza in materia edilizia. Ma è mai possibile che in un Comune come quello di Nemi, non ci sia uno straccio di commissione urbanistica ed edilizia? Ci vuole una presenza forte, un coraggio maggiore nelle politiche del territorio. Sullo stemma di Nemi – continua Canterani – sono rappresentati tre colli: Calvarione, Vignola e Montalto. Possiamo permettere che al posto dei colli sorgano ville nel verde? Che almeno si controlli cosa sta succedendo al nostro polmone". Vairo, fondatore della lista civica "Nemi per Sempre" affonda, infine, le parole sulla condotta degli ex sindaci Biaggi e Cocchi:" Si è appena tenuta una gara di nuoto – dice Canterani – ma nessuno si chiede perchè non  si è partiti dal centro canoe. Mi spiego meglio: vorrei proprio sapere perchè il centro canoe è chiuso! Ormai i vandali e gli incivili si sono impossessati di tutto ciò che era rimasto di quel centro. L'area viene occupata, le barche buttate, i lettini sfasciati, cosa è successo a quel bel centro canoe, l'unico che c'era a Nemi? E' tutto un deterioramento e degrado, lo stesso deperimento che ha permesso a Bertucci di diventare sindaco. Bertucci ha avuto vittoria facile, perchè gli è bastato semplicemente cavalcare il malgoverno Biaggi-Cocchi. Se fosse stato un buon governo avrebbero vinto di nuovo, invece non sono stati capaci di fare nulla". Per quanto riguarda "Le ville nel Parco", L'osservatore laziale cercherà di andare in fondo a questa storia, affinchè, l'informazione riguardo il territorio sia, nei limiti del possibile, garantita.