NEMI: SUGLI ABUSI E' L'ORA DELLE RISPOSTE

di Ivan Galea

Nemi (RM) – Il proliferare di abusi nella valle del lago di Nemi, denunciati più volte su queste colonne sono stati argomento di un articolo pubblicato lo scorso 2 marzo relativo una nota di "Partecipazione Democratica" che ha puntato il dito sull'attuale amministrazione comunale, capitanata dal sindaco Alberto Bertucci.

La nota di Partecipazione Democratica evidenziava la mancanza di controlli da parte dell'amministrazione comunale per tutelare un patrimonio naturalistico che doveva essere proposto, secondo i proclami fatti in campagna elettorale dall'attuale maggioranza di governo, all’Unesco come patrimonio dell’umanità.

Ebbene, prendendo spunto dalla nota di Partecipazione Democratica, intendiamo evidenziare come la Dis-Amministrazione di Alberto Bertucci – come è stata definita da alcuni – ha invece in maniera solerte effettuato dei controlli nei confronti del direttore di questo quotidiano e invitiamo, certi di riportare la volontà di tutti i cittadini onesti della comunità di Nemi, le opposizioni, qualora lo ritengano di pubblico interesse, a pretendere delle risposte dall'amministrazione su alcune tematiche che parrebbero cadute nell'oblio.  

Ma veniamo ai fatti:
Un anno e un mese sono trascorsi dal controllo in pompa magna stile action movie americano fatto alla residenza del direttore de L'Osservatore d'Italia Chiara Rai, – residente a Nemi dal giugno del 2005 – dove il tecnico del Comune di Nemi, accompagnato dai Carabinieri e dalla Polizia Municipale, ha misurato ogni centimetro dell'abitazione a seguito di un esposto che avrebbe presentato un signore, tale Cavaterra Renzo detto Massimo, grande sostenitore durante la campagna elettorale del 2012 per le amministrative dell’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci.

Tutto questo succedeva il 24 gennaio del 2014 successivamente alla pubblicazione di svariati tabella de L'Osservatore d'Italia, di cui lo ricordiamo ancora Chiara Rai è il direttore responsabile – che interessavano il soggetto Cavaterra, relativi a varie denunce pubblicate sul nostro quotidiano, supportate da reportage fotografici, di movimenti di terra operati su una proprietà meglio conosciuta come Pentima Pizzuta, riconducibile al Cavaterra Renzo detto Massimo, che fu poi in seguito posta sotto sequestro dall'Autorità Giudiziaria.

E anche in merito alla campagna informativa intrapresa dal nostro quotidiano insieme ad un nutrito gruppo di cittadini riunitosi in un comitato, concernente un Piano Integrato ai Corsi, zona alta di Nemi, poi sfociato, durante la conferenza di servizi promossa dallo stesso Comune di Nemi, in un diniego da parte dell'Ente Parco dei Castelli Romani. 

L'intera verifica effettuata dall'ufficio tecnico del Comune di Nemi si è poi concretizzata in un'ordinanza comunale di rimessa in pristino relativa l'intonaco "in pietra locale" della casa del nostro direttore Chiara Rai che non sarebbe legale.

Ebbene si. L'intonaco dell'abitazione di Chiara Rai rischia addirittura di essere acquisito dal Comune di Nemi. Il colpevole intonaco varierebbe le distanze con i confini delle altre proprietà e una di queste proprietà, fato ha voluto, sia proprio di una società riconducibile a Cavaterra Renzo detto Massimo. Proprietà che poi presenta numerosi manufatti per i quali è stato presentato un esposto al Comando dei Vigili di Nemi e all'Ufficio Tecnico, ma ad oggi non è dato sapere se queste costruzioni siano regolari o meno.

L'invito de L'Osservatore d'Italia alle opposizioni:

– L'assessore di maggioranza Elio Frison che ha smontato in soli tre giorni un manufatto nella valle del lago di Nemi presumibilmente abusivo, di cui noi de L'Osservatore d'Italia abbiamo filmato nell'arco di tre giornate l'intero smontaggio denunciando quanto stava accadendo a tutte le Autorità competenti, nessuna esclusa, sia inviando Pec e sia telefonicamente. Dove ha smaltito tutti i materiali di risulta? 

[I filmati de L'Osservatore d'Italia che provano lo smontaggio del manufatto]

18 DICEMBRE 2012

19 DICEMBRE 2012

20 DICEMBRE 2012

– Lo scorso 28 luglio 2014 segnalammo, sempre su queste colonne, due abusi in riva al lago di Nemi. Abbiamo segnalato un grazioso chalet con veranda e un’altra costruzione sempre con verandine. Due immobili che non dovrebbero affatto esistere (E nella valle del lago di Nemi di manufatti di questa natura ce ne sono a bizzeffe) e che oggi a distanza di 7 mesi dalla nostra segnalazione sono ancora li. La polizia locale di Nemi e l'Ufficio Tecnico del Comune sono intervenuti?

– Lo scorso 20 luglio 2014 segnalammo due "stranezze": Una di fronte la famigerata area di Pentima Pizzuta riconducibile sempre al grande sostenitore dell'attuale primo cittadino Alberto Bertucci. L'abitazione in questione presenta una sorta di veranda realizzata sul balcone che va ad integrarsi esteticamente con il resto dell'edificio, quasi a far venire in mente che possa trattarsi di una cucina ricavata. Un'altra "stranezza" la segnalavamo nella centralissima piazza Roma dove un altro balcone, esattamente un piano superiore a quello dell'attuale sindaco di Nemi, presenta un localetto dove prima dell'intervento c'era una caldaia. La polizia locale di Nemi e l'Ufficio Tecnico del Comune sono intervenuti?

– Lo scorso 23 settembre 2014 abbiamo scritto anche di abitazioni che dominano via dei Platani, nella zona nord di Nemi, dove ci sono dei balconi che risultano addirittura chiusi con alluminio anodizzato con tutta la conseguente destabilizzazione dell’edificio per altro insistente in zona sismica. Ricordavamo quindi a chi di dovere che l'alluminio anodizzato è assolutamente vietato dal regolamento edilizio del Comune di Nemi  e dal Parco Regionale dei Castelli Romani. La polizia locale di Nemi e l'Ufficio Tecnico del Comune sono intervenuti?

– Lo scorso 15 febbraio 2015 abbiamo evidenziato il fatto che alcuni cittadini hanno scritto ben due lettere al Comune di Nemi – La prima nel 2013 – denunciando una situazione di presunto pericolo dovuta a copiose perdite di acqua su una parete rocciosa a ridosso di abitazioni in via Salita della Chiesa ai civici 2,4,6,8,10,12 e 14. Il Comune di Nemi è quindi a conoscenza, da oltre due anni, di questa situazione che potrebbe mettere a rischio la sicurezza dei cittadini. Sul posto è stato anche effettuato un sopralluogo da parte dei Vigili del Fuoco. Considerando che le copiose perdite di acqua insistono sulla parete rocciosa a tutt'oggi il Comune di Nemi cosa ha fatto per garantire la sicurezza ai propri cittadini?

Qualora le opposizioni decidano di voler presentare interrogazioni a riguardo, questo quotidiano si rende fin d'ora disponibile a pubblicare le stesse e a monitorarne le risposte anche al fine di tenere alta l'attenzione sulle criticità del territorio.




NEMI: ON TOUR. OCCHI APERTI E OCCHI CHIUSI

Redazione

Nemi (RM) – Era il 20 luglio scorso quando travolti dal fermento effervescente delle notizie stampa che hanno coinvolto il sindaco di Nemi Alberto Bertucci, tutto preso, già da diverso tempo, da annunci trionfalistici rispetto alla volontà di contrastare il fenomeno dell’abusivismo edilizio, segnalammo due abusi in riva al lago, proprio nei pressi del sito di partenza della gara di nuoto che si è tenuta quest’estate, come ogni anno.

Abbiamo segnalato un grazioso chalet con veranda e un’altra costruzione sempre con verandine. Due immobili che non dovrebbero affatto trovarsi lì. La mattinata di mercoledì 6 agosto 2014, la Polizia Locale di Nemi e i Carabinieri del reparto subacqueo hanno svolto dei controlli sulle rive del lago di Nemi per tenere sotto monitoraggio il fenomeno. Di abusi nella valle del lago di Nemi ve ne sono moltissimi ma a seguito di quel controllo ancora non si vedono pubblicate ordinanze sull’Albo Pretorio online del Comune di Nemi e neppure si sa nulla dell’esito della perlustrazione.

La stampa, a posteriori, non ne ha più parlato e quindi, il nostro quotidiano torna sull’argomento. Quelle abitazioni, come altre che fioriscono e si allargano anno dopo anno, sono state controllate? Per adesso l’unico controllo in pompa magna stile action movie americano è stato fatto, per quel che sappiamo, nell’abitazione del direttore del nostro giornale, la quale risiede a Nemi, dove il tecnico del Comune ha misurato tutto a seguito di un esposto che avrebbe presentato un signore, tale Cavaterra Renzo detto Massimo (soggetto d’interesse di tabella sul sequestro dell’area di sua proprietà a Pentima Pizzuta e sul Piano Integrato ai Corsi) nonché tra i grandi sostenitori in campagna elettorale per le amministrative dell’attuale sindaco di Nemi Alberto Bertucci.

Destino ha voluto che l’esposto sia stato indirizzato nei confronti di Chiara Rai. Evidentemente questo signore è stato preso da un fremente desiderio di sapere se l’abitazione della stessa rispettasse il distacco dei confini e altro che non ci è dato sapere. Le misurazioni sono state fatte a gennaio e a luglio, il Comune di Nemi ha emesso una ordinanza: il rivestimento delle facciate dell’abitazione avrebbe modificato le distanze dei confini. Ebbene sì, il “rivestimento”. Preferiamo non dire altro anche perché sarà oggetto di una lunga battaglia legale per far emergere la vera natura di questa azione, facilmente deducibile se si guardano gli attori in ballo. Sei lunghi mesi per studiare la contestazione da avanzare al direttore del quotidiano che ha sempre pubblicato senza bavaglio, senza timore di abbracciare le battaglie dei cittadini: da Pentima ai Corsi.

Per ora dobbiamo fare soltanto i nostri complimenti più vivi per l’attenzione mostrata ai “rivestimenti” delle abitazioni. Tra l’altro, sembrerebbe che questi siano presenti ovunque nel circondario. Siamo sicuri dunque, che altrettanta solerzia sia stata adottata per casi che meritano sicuramente la stessa attenzione: basta farsi una passeggiata ai Lecci (e vi assicuriamo che chi di dovere c’è passato) per accorgersi di intere strutture abusive con gettate di cemento a terra per riporre la legna, o peggio ancora abitazioni che dominano via dei Platani dove ci sono dei balconi che sono stati addirittura chiusi con alluminio anodizzato che risulta assolutamente vietato dal regolamento edilizio del Comune di Nemi (L’ Articolo 51.1 punto g) Infissi esterni stabilisce tra l’altro: “… Sono esclusi i telai – finestra metallici di tipo anodizzato”). Quindi non solo si sono chiusi dei balconi con tutta la conseguente destabilizzazione dell’edificio per altro insistente in zona sismica, ma si è addirittura utilizzato un materiale metallico anodizzato vietato dal Comune di Nemi e dal Parco Regionale dei Castelli (Il Regolamento del Piano del Parco dei Castelli Romani all’Articolo 7.4 Aperture stabilisce tra l’altro: “…Non sono consentite chiusure esterne avvolgibili di qualsiasi materiale, infissi in plastica e alluminio anodizzato.”). Siamo certi che a coloro che guardano in maniera così attenta ai “rivestimenti” sicuramente non saranno sfuggite le tante piscine sorte da nord a sud del territorio e le ville con alluminio anodizzato e balconi chiusi a veranda.

L’articolo 3 della Costituzione sancisce che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E’ importante ricordarsi la Costituzione della Repubblica Italiana. Intanto la casetta in riva al lago smontata in tutta fretta dal consigliere di maggioranza del Comune di Nemi Elio Frison rimane un presunto abuso impunito e a testimoniarlo sono i video che abbiamo girato così come altri abusi non lontani dallo stadio comunale di Nemi che lì ancora giacciono.




NEMI: AL BELVEDERE DANTE ALIGHIERI BASTA AFFACCIARSI E… DILAGANO GLI ABUSI

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Incredibile, ci è sembrato di vedere tanti e tanti altri abusi…. Sono una decina, sono di più? Non sappiamo bene quanti siano in realtà ma ci sembrano molte le costruzioni abusive realizzate a fianco della ex piazzola di sosta degli autobus e chiaramente visibili affacciandosi dal belvedere Dante Alighieri.

Dato che l’amministrazione di Alberto Bertucci è finita agli onori di cronaca per la lotta e contrasto contro gli abusi, il nostro quotidiano vorrebbe dargli una mano e segnalare di volta in volta costruzioni che a occhio nudo, come dire, ci stanno sotto il naso.

Parliamo di interi manufatti alla luce del sole. Dal momento che sono arrivati vigili e carabinieri sommozzatori in barca sul lago di Nemi (sembrerebbe che fossero quattro anni che non si tenevano controlli del genere) che anche senza immergersi hanno controllato il territorio preda di edilizia abusiva, la nostra segnalazione non richiede un tale dispiegamento di forze:omento che che la scorsa settimana addirittura  basta affacciarsi dal belvedere per vedere i manufatti con i panni stesi, le tettoie varie, i portici arrangiati alla meglio e addirittura pannello fotovoltaico. Che ci fanno quelle case lì?

Perché per il centro canoe il comune si è sbrigato a demolire mentre alla luce del sole ci sono intere case abusive? Fatti non fummo a viver come bruti… preferiamo che quando si agisce lo si faccia sempre nel pieno rispetto dell’equità di trattamento e a favore della legalità con la maiuscola. Torneremo sicuramente su questo argomento.




NEMI, GARA DI NUOTO E AUTORITA': " CI E' SEMBRATO DI VEDERE 2 ABUSI"

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Ai posti di partenza, pronti e via. Mi è sembrato di vedere due abusi avrebbe detto il canarino Titty rivolgendosi a gatto Silvestro.

In questo caso siamo nel territorio comunale di Nemi e in piena area super protetta del Parco Regionale dei Castelli Romani ma la vista e il binocolo da “Osservatori” non ci manca. Il sito della gara, ci siamo accorti dalle fotografie scattate domenica scorsa, ha ben due “stranezze” incastonate nella Valle del lago, all’interno del parco Regionale dei Castelli Romani in un ambiente super protetto.

Proprio alla presenza delle Istituzioni, partendo dal sindaco di Nemi Alberto Bertucci al vicesindaco Edy Palazzi al vigili urbani egregiamente coordinati dal comandante Gabriele Di Bella, agli assessori comunali, alle forze dell’ordine, insomma all’intera pletora Istituzionale.

Le stranezze in realtà sono manufatti: trattasi di un grazioso chalet con veranda e di un’altra costruzione sempre con verandine. Non stiamo parlando di pittura alle pareti, intonaci o quant’altro, ma parliamo di costruzioni intere che è molto difficile non vedere.

Ebbene, siamo sicuri che il comandante dei Vigili e gli agenti presenti alla manifestazione di domenica, data la loro lodevole solerzia, si saranno sicuramente accorti delle “anomalie” che offre il panorama.

LEGGI ANCHE:

27/07/2014 NEMI: SUCCESSO DI PRESENZE PER IL CAMPIONATO DI FONDO E MEZZO FONDO



NEMI – GARA DI NUOTO: " CI E' SEMBRATO DI VEDERE 2 ABUSI"

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Ai posti di partenza, pronti e via. Mi è sembrato di vedere due abusi avrebbe detto il canarino Titty rivolgendosi a gatto Silvestro.

In questo caso siamo nel territorio comunale di Nemi e in piena area super protetta del Parco Regionale dei Castelli Romani ma la vista e il binocolo da “Osservatori” non ci manca. Il sito della gara, ci siamo accorti dalle fotografie scattate domenica scorsa, ha ben due “stranezze” incastonate nella Valle del lago, all’interno del parco Regionale dei Castelli Romani in un ambiente super protetto.

Proprio alla presenza delle Istituzioni, partendo dal sindaco di Nemi Alberto Bertucci al vicesindaco Edy Palazzi al vigili urbani egregiamente coordinati dal comandante Gabriele Di Bella, agli assessori comunali, alle forze dell’ordine, insomma all’intera pletora Istituzionale.

Le stranezze in realtà sono manufatti: trattasi di un grazioso chalet con veranda e di un’altra costruzione sempre con verandine. Non stiamo parlando di pittura alle pareti, intonaci o quant’altro, ma parliamo di costruzioni intere che è molto difficile non vedere.

Ebbene, siamo sicuri che il comandante dei Vigili e gli agenti presenti alla manifestazione di domenica, data la loro lodevole solerzia, si saranno sicuramente accorti delle “anomalie” che offre il panorama.

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NEMI, ABUSI E RIPRISTINI: PENTIMA PIZZUTA – ATTO SECONDO

Chiara Rai

Nemi (RM) – Non si può dire che l’elezione del sindaco Alberto Bertucci a Nemi sia passata inosservata.

Nel piccolo paese delle fragole, per la prima volta è stato eletto un sindaco rinviato a giudizio per turbativa d’asta e frode rispetto allo stesso Comune che ha amministrato da vicesindaco sotto la giunta Cocchi e che amministra attualmente ( Alberto Bertucci ha provocato la caduta della precedente giunta perché l’ex sindaco Cinzia Cocchi gli aveva tolto le deleghe per motivi legati alla sua condotta).

Fato vuole che contemporaneamente o immediatamente dopo l’elezione del Bertucci, il quale ha preso 475 voti contro i 622 voti del precedente sindaco alle precedenti elezioni, a Nemi sia scoppiata l’epidemia dell’abuso. Sono iniziati dei movimenti di terreno, più comunemente conosciuti con il termine "sbancamenti" come quello di Pentima Pizzuta per mano di uno tra i grandi sostenitori di Alberto Bertucci:  Renzo Cavaterra detto Massimo.

Oggi ci soffermeremo sull’abuso di Renzo Cavaterra detto Massimo.

L’ampia parte di costone che si affaccia sullo splendido lago di Nemi è stata oggetto di movimento di terra o più comunemente detto "sbancamento" nonostante i numerosi vincoli archeologici e paesaggistici.

L’area di Pentima Pizzuta a Nemi, posta sotto sequestro a settembre scorso, avrebbe dovuto essere ripristinata da chi ha commesso l’abuso.

Il Tar Lazio ha bocciato il ricorso del proprietario contro l’ordinanza di ripristino dei luoghi emessa dal Comune riferita alla vasta area che si affaccia sul lago di Nemi. [ CLICCARE QUI PER LEGGERE IL DECRETO DEL TAR ]

Finora, non ci sembra che il ripristino dello stato naturale dei luoghi sia avvenuto. Eppure l’ordinanza del Comune di Nemi parla chiaro, se non ripristinano Renzo Cavaterra e Cristina Cavaterra, allora ci penserà lo stesso ente addebitando le spese al grande sostenitore di Alberto Bertucci, nonché sanzionando lo stesso Cavaterra Renzo detto Massimo per un importo pari a 10 mila euro.

Perché nulla si muove? Quando avverrà la remissione in pristino? E’ passato un anno e nulla pare sia successo.

Che aspetta il Comune a rimettere in pristino lo stato dei luoghi addebitando i lavori al Cavaterra Renzo detto Massimo? Oltre la sanzione di Euro 10mila?

Si legge nell’ordinanza di ottobre del 2012 a firma di Rosanna Galanti responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune di Nemi: “si evince che sono stati effettuati movimenti di terreno, anche se finalizzato alla attività agricola, con conseguente creazione di terrazzamenti e allargamenti di quelli esistenti con relativi percorsi di collegamento tra i diversi spazi in alterazione dello stato dei luoghi e la conseguente eliminazione del soprassuolo vegetale da parte della ditta”. 

[ CLICCARE QUI PER LEGGERE L'ORDINANZA DEL COMUNE DI NEMI ]

Vengono altresì elencati i numerosissimi vincoli presenti a Pentima Pizzuta e ordinato a Renzo Cavaterra detto Massimo e Cristina Cavaterra la remissione in pristino dello stato dei luoghi, a sua cura e spese, entro 90 giorni dalla notifica della ordinanza, dietro preventivo deposito presso il Comune di Nemi, di un progetto che descriva lo stato dei luoghi, le operazioni, le metodologie necessarie al ripristino dell’originale status-quo. “Qualora non si provvedesse a quanto prescritto nei termini indicati, l’Amministrazione comunale provvederà direttamente al ripristino dello stato dei luoghi addebitando l’importo di diecimila euro, quale sanzione pecuniaria, così come previsto dall’art. 15, comma 3 della L.R. 15/2008, per inottemperanza all’ordinanza e addebitando inoltre le spese sostenute per l’esecuzione dei lavori”.  I 90 giorni sono passati abbondantemente. Dov’è il progetto di ripristino? Dov’è l’incasso della sanzione pari a diecimila euro per il presunto mancato ripristino dei luoghi?

Il Comune si lamenta di non avere soldi eppure i possibili incassi ci sono eccome.

Ma il sindaco Alberto Bertucci, preferisce affiggere manifesti contro la stampa per tentare di  tirare su qualche spicciolo e fare cassa. Come? Invitando i cittadini a denunciare per diffamazione a mezzo stampa un soggetto non precisato, alimentando così, attraverso questo "nobile" atteggiamento, sentimenti rancorosi e astiosi nella cittadinanza rispetto agli organi di comunicazione. Il tutto al fine di raccogliere soldi dal presunto risarcimento danni e provvedere a regalare qualche servizio in più alla cittadinanza.

Si ricorda inoltre che dal signor Renzo Cavaterra detto Massimo, sono arrivate, nei tempi in cui il nostro giornale ha seguito l'intera vicenda fino al sequstro, delle telefonate per nulla amichevoli indirizzate al direttore responsabile Chiara Rai e che la stessa ha provveduto a segnalare ai carabinieri di Nemi.

Inoltre di recente (6 febbraio 2013)  il Tar Lazio ha dichiarato perento un ricorso del Cavaterra contro la Prefettura di Roma, la Questura di Roma, il Ministero Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza per l'annullamento del decreto del Questore di Roma datato 22 marzo 1997 di rigetto dell’istanza per il rilascio della licenza di porto di pistola per difesa personale.

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