NEMI, SOPRA LA PIAZZA LA TALEA CAMPA, SOTTO LA PIAZZA L’ABETE CREPA

Redazione

Nemi (RM) – Ancora fa parlare il povero vecchio abete di Natale, arrivato ormai alle soglie della Santa Pasqua, acciaccato ma oggetto di ispirazione di una satira politica che anche questa volta noi de L'osservatore laziale vogliamo accogliere perchè quasi sempre la satira politica è espressione degli umori dei cittadini. Dunque, buona lettura

Riceviamo e pubblichiamo:

"Siamo ormai nel mese di marzo e le talee di conifere alte cinque metri sono ancora al loro posto. A questo punto i cittadini si domandano: vuoi vedere che quella gran volpe del Sindaco ha trovato il modo di incrementare l’afflusso turistico istituendo per la prima volta in Italia, (ma che Italia, in  Europa, no, no, al Mondo) l’Albero di Pasqua!!!! Plaudendo a questa lodevole iniziativa (che integra e sviluppa la sperimentazione avviata nel mese di dicembre), alcuni cittadini ritengono opportuno sostituire i fiocchi rossi (dispensatori delle sostanze atte a favorire l’attecchimento delle talee), con graziosi coniglietti, appesi chiaramente per le parti dove non batte il sole, onde favorire ulteriormente la traslocazione delle suddette sostanze.

A margine, si segnala che l’Amministrazione comunale (si mormora nella persona del Primo Cittadino), ha ritenuto opportuno utilizzare un abete con le radici per allestire l’albero di Natale nella scuola: si presume, ritenendo inopportuno sacrificare abeti di 10/15 anni per questo scopo, per educare gli alunni al rispetto della natura e dell’ambiente. Purtroppo non è andata così: dal 7 gennaio al 3 marzo, l’abete con le radici (con il suo bel vaso), ha stazionato irrimediabilmente secco davanti l’ingresso delle scuole. Ora giace sotto Mamma abete che lo piange a calde lacrime. Bell’insegnamento agli alunni!!!

P.S. Protocollo per la rimozione degli abeti: un camioncino, una scala a libretto di due metri, una motosega con catena ben affilata, tre operai comunali (ne basterebbe uno, ma abbondiamo), un pizzico di buona volontà."

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NEMI: TALEE DI CONIFERA ALTE CINQUE METRI

Angelo Parca

Nemi (RM) – Nessun Comune ha il pregio di festeggiare il Natale di 24 febbraio se non il piccolo paese delle fragole: a Nemi l'abete di Natale domina ancora piazza Umberto primo. E i curiosi che lo immortalano e commentano la simpatica presenza, aumentano con il passare dei giorni e l'avvicendarsi delle stagioni. Ma visto che Nemi non ha figli e figliastri, è da dire che Natale è anche in piazza Pietro De Sanctis, dove un altro abete è saldamente infisso nel terreno per un metro e con il suo status conquistato ricorda Babbo Natale e i bei tempi di abbuffate, renne, presepi e regalie. 

"Dal mese di dicembre è in atto a Nemi una sperimentazione – ironizzano sulla vicenda alcuni cittadini attraverso una nota inviata alla nostra redazione – resa possibile grazie alle convenzioni stipulate dall’Amministrazione comunale con numerose Università italiane ed europee: la riproduzione per talea dell’abete rosso. I siti scelti sono due: Piazza Umberto I e Piazza De Sanctis. – la nota prosegue – Il protocollo sperimentale prevede per Piazza Umberto I la forzatura in vaso, con le sostanze a lento rilascio atte ha favorire l’attecchimento, inglobate in curiosi fiocchi rossi. A detta degli sperimentatori il clima mite della piazza e l’aria pura priva di inquinanti, grazie al rispetto assoluto del divieto di sosta, dovrebbero garantire la riuscita della sperimentazione. In piazza De Sanctis, il protocollo prevede la forzatura in terra con la talea saldamente infissa nel terreno per circa un metro di profondità. In questo caso le sostanze, contenute in un vaso di cemento posizionato sull’asfalto all’altezza dei tubi di scarico delle autovetture che perennemente assediano la piazza, sono trasferite alla talea attraverso una sorta di cordone ombelicale di filo di ferro. – La nota conclude – Tutta la comunità scientifica è in attesa di un convegno in cui vengano illustrati i risultati della sperimentazione, mentre, i cittadini (in considerazione che Natale è passato da un pezzo e siamo ormai alla fine di febbraio), chiedono di porre fine all’agonia degli abeti immolandoli in un adeguato camino sacrificale. In considerazione che i numerosi cittadini bramano di immolare i suddetti abeti anche in considerazione del clima ancora rigido e delle numerose abitazioni dotate di camino, sarebbe opportuno istituire una commissione per scegliere il fortunato immolatore dei suddetti abeti."