Nemi, “I Corsi” senz’acqua: una battaglia che non trova ascolto

Residenti esasperati da continui guasti idrici, l’associazione locale lancia un grido di aiuto contro il silenzio di Acea

Da anni, la zona alta di Nemi, conosciuta come “I Corsi“, si trova a dover affrontare una situazione inaccettabile: l’acqua potabile, bene primario e fondamentale, continua a mancare per lunghi periodi durante l’estate a causa di guasti alle condutture idriche. Il problema, ormai cronico, ha colpito ancora una volta i residenti nel corso dei mesi estivi, lasciando numerose famiglie senza fornitura idrica per giorni interi.

Nonostante le ripetute segnalazioni, la situazione sembra essere sempre la stessa. A pagare il prezzo più alto di questa disfunzione sono le famiglie del quartiere Corsi e del Parco dei Lecci, costrette a vivere senza acqua, per più di due giorni consecutivi in diverse occasioni solo nell’ultimo mese.

La comunità locale è esausta, e l’unica risposta ricevuta dal gestore idrico Acea sembra essere una generica scusa per il disagio, accompagnata da una sterile offerta di rimborso. Un rimedio che, però, non può compensare la gravità del problema.

L’Associazione “Corsi & Parco dei Lecci”, nata oltre due anni fa proprio per far fronte a questa emergenza, ha portato avanti una lunga battaglia contro il gestore, ma senza alcun risultato concreto. A guidare questa battaglia è la presidente Rosa Lenci, che ha recentemente inviato un’ulteriore lettera di reclamo all’indirizzo PEC di Acea, evidenziando i disagi continui subiti dagli abitanti. “Con la presente sono a comunicare la mancanza di acqua a giorni alterni per più di quattordici volte nel mese di agosto e ancora a settembre per altre cinque/sei volte, compreso oggi”, scrive nella sua denuncia, sottolineando come la mancanza d’acqua si protragga spesso per oltre 48 ore.

La presidente Lenci, ha rimarcato la gravità della situazione, ricordando che l’interruzione della fornitura di acqua rappresenta una violazione del codice penale. “Ci state portando all’esasperazione,” aggiunge con forza, evidenziando come il disinteresse di Acea Ato 2 stia esasperando i residenti, che si trovano ormai stremati da anni di disagi senza una soluzione concreta all’orizzonte.

L’associazione chiede ora un incontro urgente con un responsabile di Acea per discutere una soluzione definitiva, mentre il loro grido di aiuto continua a rimanere inascoltato. La mancanza d’acqua non è soltanto un disagio quotidiano, ma un problema di salute pubblica e di qualità della vita, che le autorità locali dovrebbero prendere in carico con maggiore serietà e urgenza.

Se da un lato Acea Ato 2 continua a rassicurare i residenti con scuse formali e promesse di rimborso, dall’altro lato il problema persiste, senza che vengano prese misure concrete per evitare nuovi guasti.

È ora che le istituzioni locali intervengano in modo deciso per garantire il rispetto di un diritto essenziale e mettere fine a questa vergognosa situazione.




NEMI, PERICOLO CADUTA ALBERI: MESSO IN SICUREZZA TRATTO DI VIA DEI CORSI


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di Angelo Parca
Nemi (RM) – Messo in sicurezza, lo scorso 3 aosto 2015 nella zona di Nemi alta, il tratto di competenza del Comune di Nemi di via dei Corsi dove erano presenti piante di castagno di elevate dimensioni, poste nelle immediate vicinanze della pubblica strada, completamente parassitate dall'edera. E dove numerosi rami (alcuni secchi) di notevole grandezza sporgevano sulla strada comunale fino a sfiorare la recinzione di alcune proprietà poste sul lato opposto della via. Una situazione che senza nessun dubbio metteva in pericolo la sicurezza dei residenti.

L'intervento è stato effettuato da una ditta privata e  le spese per la potatura e la messa in sicurezza sono state sostenute interamente dal proprietario del terreno su cui dimorano le piante di castagno.

A sollecitare l'intervento l’esposto denuncia inoltrato dal direttore di questo quotidiano Chiara Rai presentato al Comando di Polizia Municipale di Nemi oltre che all'Ufficio Tecnico del Comune, al locale comando dei Carabinieri, al Comando del Corpo Forestale dello Stato e al Parco Regionale dei Castelli Romani.
"Ancora una volta – commenta il coordinatore di Roma e provincia dell'associazione AssoTutela Ivan Galea – occorre arrivare a minacciare esposti alla Procura della Repubblica per far garantire l'incolumità e la sicurezza dei cittadini" Il coordinatore, infatti era intervenuto sull'argomento lo scorso 28 luglio 2015 minacciando di presentare un esposto denuncia alla Procura della Repubblica laddove non ci fosse stato un intervento immediato per rimettere in sicurezza il tratto di via e dopo che da parte dell'amministrazione comunale non c'era stato alcun riscontro all'esposto presentato lo 23 Aprile 2015 da Chiara Rai.