ROMA, PENTALGIA A CINQUE STELLE: NO MARCIA, NO INTESA COL PD, NO AL TAGLIO DI TUTTI I BENEFIT

Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4

/* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin:0cm; mso-para-margin-bottom:.0001pt; mso-pagination:widow-orphan; font-size:10.0pt; mso-ansi-language:#0400; mso-fareast-language:#0400; mso-bidi-language:#0400;}

Chiara Rai

Roma – La marcia dal Colosseo al Parlamento per i pentastellati è stata stroncata sul nascere. L'assemblea dei neoeletti ha bocciato a maggioranza la proposta. Il Pd, nonostante tutto ha continuato a corteggiare spudoratamente i grillini e qualcuno di loro, che in un primo momento è sembrato aperto al dialogo, dopo la seconda riunione a Roma, stavolta all’Eur, esce con le idee piuttosto chiare. Mentre il ventiseienne Catalano, eletto per la circoscrizione Lombardia e di professione disegnatore e progettista meccanico, nel pomeriggio ha detto “si può fare tutto, non ci sono vincoli”, sottolineando la necessità di fare un Governo per il bene del Paese, Vito Crimi, capogruppo al Senato gela ogni apertura: «Al presidente Napolitano chiederemo un governo del M5S. Se Napolitano accetta un governo 5 stelle deve accettare 20 punti di programma non un nome. Prima viene il programma, poi il nome». Non sono valsi a nulla gli ammiccamenti del Pd nelle ore precedenti. La senatrice Pd Puppato, sull’orlo di essere collettivamente criticata e ignara del pacchetto Crimi, ha lanciato l’idea di condividere un blog Pd /Movimento Cinque Stelle per ragionare insieme: non per accettare gli otto punti di Bersani come un vangelo, ma per trovare una intesa. Sta andando in scena una spersonalizzazione spaventosa del centrosinistra che stagna alle stalle mentre la scena è per ben altre stelle: si tenta di mettere in piedi un anno di governo ibrido e il bello è che gli ingredienti li abbiamo scelti noi elettori. La doccia fredda di Crimi, caso vuole, arriva coincidente con la twittata di messer Grillo: “Qualora ci fosse un voto di fiducia dei gruppi parlamentari del M5S a chi ha distrutto l'Italia, serenamente, mi ritirerò dalla politica”. Ma i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno fatto il punto sull'agenda politica della settimana che si apre e al momento sembrano escludere alzate di testa. Probabilmente le decisioni verranno pubblicate sul blog del loro mentore che assieme a Casaleggio non ha partecipato all’assemblea dei Grillini, ma si sa che i neo onorevoli hanno affidato all’ex comico le loro ambizioni e aspettative prima di buttarsi in questa grande ed emozionante esperienza. Un po’ come hanno fatto i circa 8 milioni di elettori con lui, Mentore genovese (anziché itacese) al quale si è affidato il futuro dell'Italia. Intanto le votazioni per decidere il nome del Presidente della Repubblica si eseguiranno online. Si è discusso, tra critiche e rigidità in merito a lasciar andare tutti i privilegi: i viaggi e spostamenti costano e i grillini sono disposti a rinunciare ma non a rimetterci di tasca loro. L’importante è che da 25 al mese di cui parlavano non si arrivi a contarne 10 mila per le spesucce extra che servono agli onorevoli pentastellati. L'auspicio è che la Nutella se l'acquistino con i dindi propri. I sacrifici i non onorevoli li hanno fatti abbastanza e adesso si attende l’inversione di rotta dal profondo dell’oasi del benessere.