Napoli, scacco ai Mallardo. Arrestato il capoclan

NAPOLI – Riciclaggio di denaro sporco, droga e armi: il clan Mallardo, uno dei più potenti dell’area napoletana, aveva costruito un impero. In fase di migrazione: oramai non solo più la Campania come base, ma anche la Toscana. Ma seguendo i movimenti dei soldi, la polizia è riuscita a colpire il clan ai vertici. E dall’alba è partita una maxi operazione della polizia, coordinata dalla Dda, che ha portato all’arresto del capoclan Francesco Mallardo e di suo cognato Antimo Liccardo, dipendente del Comune di Giugliano.

Il blitz è scattato simultaneamente in Campania e nella provincia di Firenze. E ha anche portato al sequestro di ville, società e conti correnti per un valore complessivo di circa cinquanta milioni di euro. Per le persone coinvolte nella retata, le accuse sono di associazione mafiosa, possesso di armi, riciclaggio e intestazione fittizia di beni.

I Mallardo riciclavano milioni di euro in attività lecite, soprattutto attraverso appalti e lottizzazioni edilizie. Il principale centro di affari era Arezzo, dove il clan controllava decine di società che operano nel campo dell’edilizia. Ed era lo stesso capoclan, Francesco Mallardo, a dare disposizioni sugli investimenti che venivano fatti tra Campania, Toscana e Molise. Tra gli arrestati ci sono due imprenditori mentre un consigliere comunale di Giugliano, Comune in provincia di Napoli, è indagato. Nel blitz sono stati messi sotto sequestro 59 immobili e 9 società.




Museo di Capodimonte: quel tesoro che si trova a Napoli

Napoli è una città ricca di storia e di opere tanto che è difficile parlarne in maniera sintetica, ma fra i tesori che sono della città e dei napoletani è senza dubbio il Museo di Capodimonte ed è situato nel Real bosco e si apre sulla città e sul golfo, offre al visitatore lo straordinario panorama del belvedere  ed è  un’ottima location da visitare per chi viene da fuori in prossimità delle feste natalizie.

Per i visitatori c’è la possibilità di vivere una giornata in pieno relax oltre che fruire di opere d’arte importanti come la collezione Farnese, le opere di Michelangelo Merisi detto il  Caravaggio, Ribera e Luca Giordano, ma anche vedere le bellezze degli arredi dell’appartamento storico, si può inoltre visitare il Real bosco che comprende il giardino anglo-cinese, il giardino Paesaggistico, il giardino tardo barocco e il giardino tardo pastorale.

Per Il turista amante di botanica ha la possibilità di poter godere di un vasto parco e di poter ammirare piante rare ed esotiche, tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi delle Americhe ed eucalipti australiani, l’intero parco è fra i più grandi parchi d’Italia  progettato nel 1734 da Ferdinando Sanfelice. La galleria è ricca di  opere di grandi maestri e visitando tutto il Museo di Capodimonte si ha la possibilità di dare uno sguardo al passato, ma  anche fruire di opere contemporanee, fra le opere antiche più significative è senza dubbio l’opera di Caravaggio dal titolo “La flagellazione di Cristo”  dipinta nel 1607 quando abitava nei Quartieri Spagnoli. L’Opera rispecchia appieno tutto il temperamento dell’artista, lo dipinse al primo soggiorno nella città partenopea perché scappava dopo che uccise un uomo dal nome Tommasini in una rissa, suo avversario in una partita di pallacorda nel 1606, soggiornò per circa un anno a Napoli. Si nota guardando l’opera il forte contrasto tra luce ed ombra che non lascia il benché minimo spazio alla via di mezzo, la sua opera sembra un fotogramma di una pellicola del cinema dando al fruitore la possibilità di vedere anche quello che non ha dipinto; il quadro famoso per la ricerca artistica sulla luce che illumina appieno solo il corpo del Cristo mentre tutto il resto è nell’ombra. La “La flagellazione di Cristo”  fu commissionato da Tommaso De Franchis ed è l’altra versione di un quadro già dipinto. L’opera fu ordinata per adornare la cappella di famiglia della basilica di San Domenico Maggiore e fu pagata 290 ducati. L’opera in questione è fra le tre opere esistenti in città

Fra le opere contemporanee al Museo di capodimonte da ammirare è il dipinto di Andy Warhol che nel suo soggiorno trovò una forte ispirazione di fare più di qualche esposizione personale nel Museo tra cui “Vesuvius” dedicata alla città partenopea e alla sua attività tellurica, il dipinto ha una forte ed accentuata gamma di colori e rappresenta il Vesuvio in eruzione in chiave Pop Art. l’Opera “Vesuvius” venne regalata dall’artista nel 1985 in collaborazione con Lucio Amelio. Fra le opere contemporanee importanti da vedere al Museo senza dubbio è un’opera di Alberto Burri  dal titolo “Il Grande Cretto Nero” collocata secondo il desiderio dell’autore tra Caravaggio e i caravaggeschi. L’Opera di Burri venne realizzata nel 1978, fu una esposizione personale sempre curata da Lucio Amelio e dal sovraintendente Raffaello Causa. Il Museo negli anni ha ospitato molti artisti con mostre contemporanee e si apre a nuove “vedute”, infatti ospita eventi come spazi dedicati allo Yoga con il Maestro Gino Sansone e Carmine Maturo, oppure in estate sono stati organizzati aperitivi in musica.

Giuseppina Ercole

 




Napoli: 23 Comuni chiedono il disinquinamento del fiume Sarno

NAPOLI – Sono ventitré i Comuni che chiedono a gran voce il disinquinamento del fiume Sarno. Bottiglie d’acqua: alcune limpidissime, altre con contenuto più torbido, altre ancora decisamente scure. Tutte poggiate su un manifesto della Rete a difesa del fiume Sarno. Si è chiusa così, a Torre Annunziata (Napoli), nella zona di Rovigliano dove sfocia uno dei corsi d’acqua più inquinati al mondo, la manifestazione promossa per sensibilizzare le autorità preposte sulla necessità di procedere a interventi radicali di disinquinamento del Sarno.
In tutto 23 i comuni coinvolti, quelli cioè attraversati dal fiume: si tratta di Angri, Bracigliano, Castellammare di Stabia, Castel San Giorgio, Cava de’ Tirreni, Mercato San Severino, Montoro, Nocera Inferiore, Nocera Superiore, Pagani, Poggiomarino, Pompei, Raccapiemonte, San Giuseppe Vesuviano, San Marzano del Sarno, San Valentino Torio, Sarno, Scafati, Solofra, Sorrento, Striano e Torre Annunziata tra Napoletano, Salernitano e Avellinese.

INQUINAMENTO Un fiume in forte sofferenza. Con livelli di inquinamento considerati rilevanti nell’80% dei punti di campionamento: così il dossier choc di Legambiente condanna il Sarno, definendolo “ostaggio di scarichi, rifiuti, pesticidi e consumo di suolo”. E’ il risultato delle indagini condotte da Goletta del Sarno, la campagna di monitoraggio giunta alla terza edizione, promossa da Legambiente Campania e realizzata dal circolo Legambiente Valle del Sarno in collaborazione con la rete dei circoli Legambiente del Bacino del Sarno e il supporto tecnico della azienda Hach.

Il dossier, presentato lo scorso anno al Dipartimento di Chimica e Biologia “Adolfo Zambelli” dell’Università degli Studi di Salerno, non lascia spazio all’ottimismo: il 55% della popolazione che risiede nell’area non è servito da impianti di depurazione, che raccolgono i reflui di appena 900 mila abitanti sui due milioni dell’area (tra i Comuni non serviti, anche Pompei, Ottaviano e San Giuseppe Vesuviano).

Il monitoraggio, che ha riguardato l’intero bacino del fiume, compresi i torrenti che vi confluiscono, ha evidenziato criticità significative, dando traccia di fenomeni peraltro visibili anche ad occhio nudo, dalla forte presenza di rifiuti solidi urbani di varia natura o a scarti delle attività produttive alla strana colorazione delle acque, passando per la presenza di schiume che rimandano a scarichi civili e scarichi pericolosi, fino “ai cattivi odori che rendono l’aria irrespirabile per i residenti lungo i corsi d’acqua”. Un report fotografico mostra, inoltre, l’impatto che “gli inquinanti solidi e liquidi provocano alle aree dall’elevato valore naturalistico, paesaggistico e ambientale”.

Di qui, dunque, l’accorata denuncia di Legambiente, che sottolinea – attraverso le parole di Antonio Giannattasio della segreteria regionale – come “i vari enti interessati al disinquinamento del Sarno hanno proposto ambiziose soluzioni in questi anni, ma ad oggi è evidente che non solo non si riesce a porre un freno all’inquinamento del corso dell’acqua, ma neanche si è riuscito ad arrestare il consumo di suolo, il disordine insediativo e l’abusivismo edilizio che interessa l’area. Fermare i numerosi scarichi industriali e civili che ancora oggi inquinano il Sarno – prosegue – è sicuramente una delle priorità, come quella di procedere alla bonifica delle falde contaminate.




Napoli: esce dal carcere e gli sparano

NAPOLI – Ferito davanti al carcere di Secondigliano con numerosi colpi da fuoco. E’ grave l’uomo che stamattina, a Napoli, è stato vittima di un agguato. Secondo quanto al momento ricostruito dai carabinieri, la vittima era appena uscita dal carcere – era sottoposto al regime di semilibertà – per andare a lavorare in un comune vicino, Arzano. Appena salito a bordo dell’auto è stato colpito diverse volte. L’agguato si è verificato vero le 7.




Napoli, trovato cadavere extracomunitario: individuato colpo di pistola alla testa

NAPOLI – Il cadavere di un cittadino extracomunitario è stato ritrovato in un appartamento di Napoli, in via Giovanni Tappia. Sul corpo dell’uomo, di circa 35-40 anni, è stato individuato un colpo di pistola alla testa. In casa è stata anche trovata la pistola, vicino al corpo. Potrebbe trattarsi di un suicidio ma la Polizia di Stato indaga per non escludere alcuna pista.
Ieri sera sono stati i Vigili del Fuoco e gli agenti del commissariato Vicaria-Mercato ad accedere nell’appartamento trovato completamente a soqquadro; il corpo era già in avanzato stato di decomposizione.




Napoli incendio: donna muore lanciandosi dal 3 piano

NAPOLI – A Napoli una donna di circa 50 anni, della quale non si conoscono ancora le generalità, è morta lanciandosi dal terzo piano nel tentativo di sfuggire a un incendio divampato nello stabile in cui risiedeva. E’ accaduto intorno alle 4.30 della scorsa notte in vico Lorenzo Giustiniani, stretta stradina della zona del borgo Sant’Antonio abate, a Napoli.

Non sono ancora chiare le cause del rogo, che si è esteso in breve tempo. Le fiamme sono state spente dai vigili del fuoco. Sul posto è intervenuta la polizia di Stato. Inutili i soccorsi per la cinquantenne, che è deceduta nell’impatto al suolo. Nel vicolo gli edifici sono addossati l’un l’altro, quindi l’incendio ha danneggiato anche uno stabile vicino. In attesa delle verifiche di agibilità, le 15 famiglie residenti nelle due palazzine d’epoca sono state sgomberate.




Napoli, Rom ucciso: prese due donne in Romania

NAPOLI – Due donne romene ritenute coinvolte nell’omicidio di un connazionale, Memet Lucian, avvenuto il 18 agosto del 2016, nel campo nomadi abusivo di via Virginia Wolf, a Napoli sono state fermate in due città romene dai carabinieri della sezione “Catturandi” del Nucleo Investigativo di Napoli e di Poggioreale. Le due latitanti – L.A., 69 anni, e S.A., 41 anni – sono state individuate a Cluj e Dragu Salay. Entrambe sono accusate di omicidio volontario in concorso. Memet fu ucciso al culmine di una violenta lite, a causa dei colpi ricevuti al cranio e alle spalle con oggetti contundenti. I militari della Sezione Investigazioni Scientifiche del Nucleo Investigativo sequestrarono un coltello da cucina sporco di sangue. Le due donne trovarono rifugio in un casolare abbandonato di Ponticelli dal quale poi fuggirono in Romania. Un 22enne, anch’egli ritenuto coinvolto nell’omicidio, fu preso nella stazione centrale di Napoli mentre cercava di scappare. Ora si attende l’estradizione delle due donne.




Napoli, decapitato e testa usata come palla: le rivelazioni dell’ex camorrista Pasquale Riccio

NAPOLI – Boss che prendevano a calci la testa decapitata del rivale ucciso e finti killer che, per tremila euro al mese, si sono accollati omicidi come quelli di Gelsomina Verde e Carmela Attrice, vittime delle faide trasversali della camorra. Scenari inquietanti emergono dal racconto di un pentito della criminalità organizzata di Secondigliano.

 

Rivelazioni che ora sono al vaglio degli inquirenti della Procura della Repubblica partenopea. A parlare è Pasquale Riccio, collaboratore di giustizia, per un lungo periodo camorrista di Secondigliano, che al pm Maurizio De Marco, il 28 marzo del 2015, ha riferito particolari inediti sull’omicidio di Mina Verde, orrendamente trucidata per non avere rivelato nulla sul boss scissionista Gennaro Notturno (ora collaboratore di giustizia) agli uomini del clan rivale. Mina venne uccisa nelle campagne di Sant’Antimo (Napoli) all’età di 22 anni, nel novembre del 2004, con diversi colpi d’arma da fuoco, dopo essere stata torturata. Poi il cadavere venne dato alle fiamme.




Napoli: Aliscafo contro barca nel Golfo

NAPOLI – Collisione tra un’unità di linea e un’imbarcazione da diporto nel golfo di Napoli, a poche miglia dall’imboccatura del Molo Beverello. Lo scontro ha coinvolto il “Capri Jet” della Navigazione Libera del Golfo, partito da Capri alle 9.35 e diretto a Napoli, e un motoscafo privato. Durante la corsa del mezzo veloce con i passeggeri a bordo un Pershing che navigava in direzione opposta si è scontrato con il jet. L’urto è stato violento, nell’impatto entrambe le unità hanno riportato danni. Secondo le prime notizie non ci sarebbero feriti. Sono in corso le operazioni di soccorso.




Scuola, mancate assunzioni: a Napoli due supplenti risarciti con 85mila euro

NAPOLI – Il Tribunale del Lavoro di Napoli Nord, con una doppia sentenza di identico tenore, ha risarcito con 85mila euro due docenti non di ruolo per illegittima reiterazione di contratti a temine e sfruttamento del precariato: il punto chiave è nella “esigenza ‘reale’ di personale, quale espressa dall’organico di fatto ed il suo carattere NON TRANSITORIO, dimostrato dalla reiterazione dei contratti a termine su organico di fatto. Il personale assunto, anche in questo caso, va a ricoprire dei veri e propri vuoti di organico, non sostituendo nessun titolare”. I risarcimenti, quindi, non si limitano ai 12 stipendi sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016) per indennizzare i precari della PA che non vengono assorbiti nei ruoli dello Stato.

Intanto, la giustizia europea sta facendo il suo corso: solo qualche giorno fa, il Consiglio d’Europa ha dichiarato ammissibile il reclamo Anief contro l’Italia per abuso di supplenze ed ora il Governo italiano dovrà rispondere entro il 15 novembre. Inoltre, pure la Corte di Giustizia EU ha espresso forti perplessità sul limite dei 12 mesi di risarcimento sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016); Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda anche la mancata stabilizzazione: si può quindi decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori già assunti a tempo indeterminato.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Anche i giudici hanno smascherato il Miur che ogni anno si ostina a collocare in organico di fatto posti che in realtà dovrebbero rientrare nell’organico stabile della scuola ed essere assegnati per le immissioni in ruolo in quanto a carattere per nulla transitorio. Abbiamo dimostrato in udienza, grazie ai nostri legali, che personale assunto in organico di fatto va a ricoprire dei veri e propri vuoti di organico, non sostituendo nessun titolare. Il Governo e l’amministrazione scolastica devono cambiare registro, a partire dall’istituzione del doppio canale di reclutamento con una parte delle assunzioni riservate a tutti i docenti precari in seconda fascia d’istituto, lasciati a fare i supplenti benché in possesso di tutti i requisiti per essere assunti. Questa discriminazione diventa autolesionismo, poi, quando le GaE provinciali sono esaurite, come accade da anni in Lombardia per Matematica alle medie o per il sostegno praticamente in tutta Italia, ma pur di non stabilizzare quei docenti si continua a lasciare le cattedre vacanti, con tutte le conseguenze negative per gli studenti. È inutile aspettare i nuovi concorsi, ovvero attendere tra i tre e cinque anni, perché nel frattempo la supplentite diventerà ancora più corposa e alla fine i primi ad essere assunti saranno gli stessi che oggi sono nelle graduatorie d’istituto e si costringe a fare i supplenti.

Il Tribunale del Lavoro di Napoli Nord, con una doppia sentenza di identico tenore, ha risarcito con 85mila euro due docenti non di ruolo per illegittima reiterazione di contratti a temine e sfruttamento del precariato: il punto chiave è nella “esigenza ‘reale’ di personale, quale espressa dall’organico di fatto ed il suo carattere NON TRANSITORIO, dimostrato dalla reiterazione dei contratti a termine su organico di fatto. Il personale assunto, anche in questo caso, va a ricoprire dei veri e propri vuoti di organico, non sostituendo nessun titolare”. I risarcimenti, quindi, non si limitano ai 12 stipendi sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016) per indennizzare i precari della PA che non vengono assorbiti nei ruoli dello Stato.

Intanto, la giustizia europea sta facendo il suo corso: solo qualche giorno fa, il Consiglio d’Europa ha dichiarato ammissibile il reclamo Anief contro l’Italia per abuso di supplenze ed ora il Governo italiano dovrà rispondere entro il 15 novembre. Inoltre, pure la Corte di Giustizia EU ha espresso forti perplessità sul limite dei 12 mesi di risarcimento sanciti dalla Corte di Cassazione (sentenza n. 27384/2016); Anief prosegue i ricorsi gratuiti per attribuire il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2008-2018. Si ricorda che la violazione della normativa comunitaria riguarda anche la mancata stabilizzazione: si può quindi decidere di ricorrere in tribunale per ottenere scatti di anzianità, il pagamento dei mesi estivi e adeguati risarcimenti. Ai ricorsi sono interessati pure i lavoratori già assunti a tempo indeterminato.

Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Anche i giudici hanno smascherato il Miur che ogni anno si ostina a collocare in organico di fatto posti che in realtà dovrebbero rientrare nell’organico stabile della scuola ed essere assegnati per le immissioni in ruolo in quanto a carattere per nulla transitorio. Abbiamo dimostrato in udienza, grazie ai nostri legali, che personale assunto in organico di fatto va a ricoprire dei veri e propri vuoti di organico, non sostituendo nessun titolare. Il Governo e l’amministrazione scolastica devono cambiare registro, a partire dall’istituzione del doppio canale di reclutamento con una parte delle assunzioni riservate a tutti i docenti precari in seconda fascia d’istituto, lasciati a fare i supplenti benché in possesso di tutti i requisiti per essere assunti. Questa discriminazione diventa autolesionismo, poi, quando le GaE provinciali sono esaurite, come accade da anni in Lombardia per Matematica alle medie o per il sostegno praticamente in tutta Italia, ma pur di non stabilizzare quei docenti si continua a lasciare le cattedre vacanti, con tutte le conseguenze negative per gli studenti. È inutile aspettare i nuovi concorsi, ovvero attendere tra i tre e cinque anni, perché nel frattempo la supplentite diventerà ancora più corposa e alla fine i primi ad essere assunti saranno gli stessi che oggi sono nelle graduatorie d’istituto e si costringe a fare i supplenti.




Varoufakis a Napoli: sabato l’incontro con de Magistris su Europa dei popoli

NAPOLI – L’Europa dei Popoli è il tema dell’incontro fra Luigi de Magistris e Yanis Varoufakis che si svolgerà sabato 30 settembre, a partire dalle 18, al Teatro Politeama di Napoli, con l’introduzione di Lorenzo Marsili.

I due leader politici, durante il dibattito organizzato da demA e Diem 25 nel corso del Viaggio in Italia del ex ministro dell’Economia della Grecia, si confronteranno sulla necessità di una nuova Europa in contrapposizione con quella delle banche, del liberismo schiacciante e delle destre xenofobe e affronteranno il tema che riguarda la politica di inclusione e integrazione fra i popoli fondata su valori assoluti di libertà di manifestazione del pensiero, tutela delle minoranze, riconoscimento di ogni forma di differenza fra individui, rispetto e affermazione dei principi di giustizia sociale. Il grande movimento dei popoli che sta attraversando il pianeta conta numeri mai visti prima ed è fatto di persone che fuggono da guerre, carestie, regimi e biocidi: in questo senso, la politica deve fronteggiare il cambiamento mettendo al centro del dibattito la persona e i suoi diritti.

L’amministrazione napoletana guidata da Luigi de Magistris ha intrapreso da tempo un percorso fatto di atti in cui il dettato costituzionale prevale su qualsiasi altro interesse, declinando nelle sue molteplici manifestazioni il principio di uguaglianza, formale e sostanziale, secondo lo spirito dell’art. 3 della Costituzione Italiana. Dal 2011 ad oggi l’esperienza partenopea ha affermato il principio delle Città Rifugio, della promozione di una cultura della pace e del dare voce a chi voce non ce l’ha. DIEM25 e demA si augurano di poter sviluppare questi punti di discussione  intraprendendo un percorso che miri a riconquistare il primato della Politica sui processi economici anche attraverso l’elaborazione di nuovi strumenti.