NAPOLI, CAMORRA: ATTI INTIMIDATORI NEI CONFRONTI DI ATTIVITA’ COMMERCIALI E ABITAZIONI PRIVATE

di Ch. Mo.

Napoli – Continua a suon di intimidazioni e sparatorie la lotta tra i clan a Napoli per aggiudicarsi il primato sulle attività illecite. Si alleano, si dichiarano guerra, si uccidono e poi si pentono: è questo l’iter. Stavolta, i militari della Compagnia di Torre del Greco, hanno arrestato tre pregiudicati nell’ ambito della storica faida tra i clan camorristici Di Micco e D’Amico, storici avversari da sempre. Ritenuti responsabili a vario titolo da sempre di illecita concorrenza, violenza e minaccia, danneggiamento ed esplosione di colpi d’arma da fuoco con finalità mafiose. Terrore è la parola d’ordine. E’ quello che cercano di incutere nei commercianti affinché paghino il cosiddetto pizzo. Un’abitazione privata e un attività commerciale sono state nei giorni scorsi vittime di atti intimidatori. Durante le indagini coordinate dalla DDA, i militari hanno accertato le responsabilità dei tre indagati e li hanno condotti in carcere.




NAPOLI, VIRUS EBOLA: ECCO COME SI PRESENTA LA CITTÀ DINANZI AI POSSIBILI CONTAGI

 

[ATTO DI INDIRIZZO STRATEGICO OPERATIVO POSTO IN ESSERE DALL'OSPEDALE CARDARELLI DI NAPOLI]

 

di Christian Montagna

Napoli – In un momento in cui tutto il globo è in fermento per il nuovo killer che porta il nome di Ebola, a Napoli, il problema sembra non interessare. Nessuna psicosi nelle scuole, nessuna precauzione nei luoghi pubblici. Niente di niente. Il virus che ha già mietuto vittime in altri paesi, continua a colpire. L'infezione da Ebola che porta a sviluppare febbre emorragica, si presenta con diverse sintomatologie: febbre alta, faringite, cefalea, nausea e vertigini e, in stato di avanzamento, causa sintomi ancora più gravi quali diarrea, feci scure o sanguinolente, vomito e occhi rossi e dilatati.

Tra gli esseri umani, il virus viene trasmesso attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei infetti come il sudore ad esempio. Il periodo di incubazione può variare di caso in caso e può arrivare anche ai venti giorni. In Costa d'Avorio, Congo e Gabon sono stati documentati i primi casi di infezione. Ma siamo sicuri che la gente sappia tutto ciò? Nei bar, al supermercato e nelle piazze, questa signora chiamata Ebola, ai napoletani è proprio sconosciuta. Eppure è il fenomeno mediatico del momento. Nonostante le 47031 presenze straniere del 2014 rilevate dai sondaggi Istat, nessuno ha ancora manifestato sospetti.

A Fiumicino ad esempio è accaduto che alcune mamme, insospettite e spaventate dalla presenza di una bimba nella classe dei loro figli che da poco era stata in Africa, hanno scatenato la protesta. E a Napoli? Come si sono organizzati gli ospedali per eventuali casi sospetti? Chi ha informato i medici di base? L'informazione dei medici di base ad esempio è fondamentale perché qualora dovesse esserci un caso sospetto, sarebbero i primi ad entrarvi in contatto.

L'unico caso, per fortuna un falso allarme, era stato registrato all'Ospedale Cotugno di Napoli. A scatenarlo fu il trasferimento di un bambino di tre anni di origini nigeriane dall'Ospedale Santobono al Cotugno, specializzato proprio nelle malattie infettive. Per fortuna però le analisi dei sanitari accertarono che non si trattò di Ebola bensì di malaria. Come si presentò il Cotugno in quel momento all'emergenza? A detta dei sanitari, le regole imposte dal protocollo del Ministero della Salute furono rispettate a pieno e non ci furono problemi riguardo l'organizzazione della struttura nella messa in sicurezza degli altri pazienti e dei sanitari.

In un'intervista telefonica, ai microfoni dell'Osservatore d'Italia, parla il dottor Ciro Coppola, Direttore Sanitario del dipartimento di emergenza dell'ospedale Cardarelli di Napoli riguardo le precauzioni prese dall'ospedale in merito ai sospetti casi di Ebola.Il direttore ci comunica che all'interno dell'area di pronto soccorso dell'ospedale, è stato allestito un box in cui il caso clinico sospetto viene allontanato dagli altri e attende la visita dell'infettivologo. Una volta accertato il contagio, il paziente viene trasferito al centro di riferimento regionale che in Campania è l'ospedale Cotugno. A sua volta da li, si predispone il trasferimento allo Spallanzani di Roma, unico ospedale dotato della diagnostica per gestire la malattia al Sud Italia oppure al Sacco di Milano per il Nord Italia. Secondo quanto predisposto dal protocollo del Ministero della Salute, l'ospedale è fornito dei dispositivi individuali di protezione ma non è predisposto alla cura di tale virus. 




NAPOLI, PIANURA: IL MINORE SEVIZIATO CON UN COMPRESSORE TORNA A CASA

di Christian Montagna

Dopo quasi un mese da quel terribile martedì in cui il piccolo Vincenzo aveva rischiato la vita, finalmente la parola fine può essere scritta. Ma rimarrà il ricordo di quella bruttissima esperienza all'interno dell'autolavaggio, quando tre ragazzi maggiorenni per quello che è stato definito un gioco lo avevano seviziato con un compressore. Dopo un calvario di venti giorni in cui mamma papà zii e tutti i conoscenti temevano per le sue sorti, lui ce l'ha fatta. È tornato a casa ieri mattina. Continuano ad essere sotto controllo e in miglioramento le sue condizioni di salute. L'accoglienza da parte dei familiari è stata decisamente calorosa, insomma una vera e propria festa. Tanta la felicità di mamma Stefania che troppo lacrime aveva versato in quei lunghi giorni di attesa. A parlare è lo zio che chiede di ricordare quanto accaduto e di attivarsi all'educazione dei giovani affinché episodi del genere non si ripetano più in futuro.

I fatti: 

Una tristissima storia che arriva da Pianura, un quartiere periferico di Napoli. L'ennesimo atto di violenza da parte del branco ai danni di un giovane quattordicenne. Sono da poco passate le ore 19 di martedì 7 ottobre quando Vincenzo viene immobilizzato, denudato e violentato. Sembra una scena di un film dell'orrore ma purtroppo è accaduto veramente. L'oggetto con cui il giovane sarebbe stato oltraggiato è un compressore di quelli usati per gonfiare pneumatici. Proprio quello, avrebbe causato profonde lacerazioni intestinali alla giovane vittima. Le ragioni di un gesto così ignobile sfociano nell'assurdo. Ricoverato attualmente all'ospedale San Paolo di Napoli, il giovane versa in condizioni gravissime. V.I. di anni 24 è stato fermato dagli inquirenti e accusato di tentato omicidio.Gli altri due giovani che si trovavano con lui, A.D., e V.E., anche loro di 24 anni, dopo aver preso in giro con il loro amico il quattordicenne perchè grasso, non avrebbero partecipato alla violenza. Sono stati denunciati a piede libero per concorso in tentativo di omicidio. Proprio la corporatura del giovane 14 enne sarebbe stata oggetto di scherno e derisione. Secondo la dinamica raccontata agli investigatori, i tre lo avrebbero preso in giro per il suo fisico, successivamente uno di loro lo avrebbe bloccato, gli avrebbe abbassato i pantaloni e soffiando con un tubo d'aria compressa gli avrebbe provocato lacerazioni nell'intestino. Le indagini affidate ai carabinieri di Bagnoli sono partite dopo l'avviso da parte dei sanitari di un ricovero urgente di un ragazzino. Ascoltati i familiari, si è proceduto verso l'identificazione dei responsabili.

I tentativi di scagionare i responsabili: 

Una tragedia nella tragedia quella che si sta verificando a Napoli. Un ragazzo di 14 anni in pericolo di vita e una famiglia, quella del colpevole, che tenta in tutti i modi di scagionarlo giustificando il tremendo gesto. Intanto, da giorni una famiglia attende con ansia di sapere le sorti del loro piccolo. Dopo aver ricevuto diverse operazioni, i parametri vitali sono stabili ma la prognosi resta riservata. Le lesioni intestinali provocate dal compressore,"per gioco" come è stato detto, sono numerose e profonde. Per scelta della madre, la povera vittima non sa di essere in pericolo di vita. Il bollettino medico emanato dall'ospedale San Paolo firmato dal direttore sanitario Raffaele Dell'Aversano, descrive un paziente vigile, cosciente, lucido e con respiro spontaneo.

La famiglia del ragazzo accusato di tentato omicidio: 
Si esprime senza mezzi termini alle telecamere de Il Mattino la famiglia del colpevole di questo tremendo gioco." Non è un assassino". "Si tratta solo di uno scherzo finito male": è così che descrivono quanto accaduto. Si, ma nel frattempo un giovane ragazzo sta rischiando la vita. Lo sostengono con forza i parenti e non vogliono assolutamente che si parli di un tentato omicidio.Pur non sminuendo la gravità del fatto, ci tengono a precisare che non si è trattato di un abuso sessuale. "Hanno fatto una enorme stupidaggine ed è giusto che tutti quelli che vi hanno preso parte paghino, ma che paghino il giusto. Non è un tentato omicidio né altro, sono tutti bravi ragazzi che si prendevano in giro tra loro. Non hanno capito che il compressore, con quella potenza, avrebbe fatto danni. Per loro era un gioco".Scusate, ma di cosa stiamo parlando? C'è qualcuno in questo mondo abituato a giocare in questo modo inserendo un compressore per pneumatici nel sedere di un ragazzino? La vicenda ha dell'assurdo e non va assolutamente giustificata. Siamo dinanzi ad un ennesimo atto di bullismo da parte del branco ai danni di un minore indifeso. Non ci sono altre parole per descrivere questa tremenda vicenda.

A pianura fiaccolata e preghiere per Vincenzo
Più di cento persone, nel pomeriggio di ieri, si sono radunate alla rotonda Don Giustino di Pianura intorno alle ore 17 per dare vita ad una fiaccolata in onore di Vincenzo. Alla presenza di giornali e televisioni, i parenti del piccolo seviziato hanno mostrato cartelli e striscioni con scritte di incoraggiamento. Giustizia e verità sono le due cose che si chiedono. Al corteo, necessario è stato l'intervento della polizia municipale per regolare la viabilità. Non ci sono stati problemi di ordine pubblico durante il corteo giunto alla chiesa di San Giorgio. Visibilmente stanchi e provati gli zii e i cugini del piccolo a capo del corteo che sperano fino alla fine la completa guarigione del piccolo. Nessun perdono arriverà ai colpevoli di questo orrore, i familiari vogliono soltanto che la giustizia faccia bene il proprio corso. A marciare con il corteo anche il presidente della municipalità Lezzi che ha dichiarato di aiutare la famiglia affinché tutto ciò resti soltanto un brutto ricordo. Un grande striscione è stato portato anche dagli amici di Davide Bifolco, il 17 enne ucciso da un Carabiniere al Rione Traiano agli inizi dello scorso mese. Una preghiera in compagnia del parroco è stata fatta al termine del corteo. Don Claudio, parroco di San Giorgio,invita a non dimenticare quanto accaduto e chiede a tutti di interrogarsi sul perché continuano ad accadere cose simili.

L'appello della famiglia per sostenere le spese mediche:
Migliorano di giorno in giorno le condizioni di salute del piccolo Vincenzo, seviziato dalla gang con un compressore in un autolavaggio a Napoli. Ricoverato all'Ospedale San Paolo, grazie ai media tutta l'Italia ha potuto conoscere la famiglia di questa giovane vittima. Persone umili e semplici che non riescono a capacitarsi di quanto accaduto. Dico questo perché ho avuto la fortuna di entrarci in contatto. La scorsa settimana, in una trasmissione televisiva, Zia Antonietta faceva un appello alla nazione. Per curare Vincenzo bisogna acquistare delle placche e dei sacchetti molto costosi; inoltre ci sarebbe bisogno di una struttura più adatta alla guarigione. Purtroppo, come tante famiglie in questo periodo, quella del piccolo non vive una situazione economica agiata. Si aggiunge inoltre anche un'ordinanza di sfratto dall'abitazione in cui vivono a Pianura emanata lo scorso Luglio . Oltre il danno anche la beffa. Tutti questi giorni in cui le zie, la mamma e il papà gli sono stati vicini, non sono stati retribuiti da nessuno. Come farà questa famiglia a sostenere le spese mediche? C'è chi ha osato di accusarli di volersi fare pubblicità. Illazione assurda poiché un giovane 14 enne è stato in fin di vita ed è giusto che se ne parli affinché non si verifichi più. Accusare persone che stanno convivendo con paura e dolore da giorni e giorni di pubblicizzare una tragedia del genere è vergognoso. Si spera che al più presto qualcuno possa aiutarli in maniera concreta.




NAPOLI: SESSANTENNE IN COMA DOPO UN INTERVENTO DI CHIRURGIA ESTETICA

di Christian Montagna

Napoli – Doveva essere il semplice intervento di chirurgia a cui fanno ricorso tante donne insoddisfatte del proprio corpo ma non è stato così. Vittime dei modelli di bellezza proposti o meglio imposti dalla società, le donne non riescono mai a sentirsi appagate. Non è la prima volta che accade che un intervento di chirurgia estetica abbia esiti negativi se non letali. Anestesia locale, qualche punto di sutura e bendaggio finale per dire addio alla maledetta cellulite, la nemica di tante donne. Ma qualcosa non ha funzionato stavolta. Un giovane chirurgo napoletano, ha operato una sessantenne con cannule aspiratrici per eliminare il tessuto adiposo depositato sulle gambe. All'interno dello studio privato, viene effettuata la micro operazione in poche ore. Terminata, la signora torna a casa convinta di aver risolto i suoi drammi. Dopo due giorni, il peggio: la signora avverte dolori addominali e alle gambe talmente forti che viene portata nel reparto di Clinica chirurgica della seconda Università per finire direttamente in sala operatoria. Un infarto intestinale la costringe ad un intervento chirurgico dopo il quale finisce in coma.

 




NAPOLI, MINORE SEVIZIATO CON COMPRESSORE: L' APPELLO DEI FAMILIARI PER POTER SOSTENERE ECONOMICAMENTE LE SPESE MEDICHE.

di Christian Montagna

Napoli – Migliorano di giorno in giorno le condizioni di salute del piccolo Vincenzo, seviziato dalla gang con un compressore in un autolavaggio a Napoli. Ricoverato all'Ospedale San Paolo, grazie ai media tutta l'Italia ha potuto conoscere la famiglia di questa giovane vittima. Persone umili e semplici che non riescono a capacitarsi di quanto accaduto. Dico questo perché ho avuto la fortuna di entrarci in contatto. La scorsa settimana, in una trasmissione televisiva, Zia Antonietta faceva un appello alla nazione. Per curare Vincenzo bisogna acquistare delle placche e dei sacchetti molto costosi; inoltre ci sarebbe bisogno di una struttura più adatta alla guarigione. Purtroppo, come tante famiglie in questo periodo, quella del piccolo non vive una situazione economica agiata. Si aggiunge inoltre anche un'ordinanza di sfratto dall'abitazione in cui vivono a Pianura emanata lo scorso Luglio . Oltre il danno anche la beffa. Tutti questi giorni in cui le zie, la mamma e il papà gli sono stati vicini, non sono stati retribuiti da nessuno. Come farà questa famiglia a sostenere le spese mediche? C'è chi ha osato di accusarli di volersi fare pubblicità. Illazione assurda poiché un giovane 14 enne è stato in fin di vita ed è giusto che se ne parli affinché non si verifichi più. Accusare persone che stanno convivendo con paura e dolore da giorni e giorni di pubblicizzare una tragedia del genere è vergognoso. Si spera che al più presto qualcuno possa aiutarli in maniera concreta.




NAPOLI: MONNEZZA E RIFIUTI TOSSICI. CHE VERGOGNA!

di Christian Montagna

Napoli
– Non c'è giustificazione che tenga al degrado a cui quotidianamente gli automobilisti sono avvezzi. E poi non lamentiamoci se di Napoli e province passa sempre la stessa immagine. A volte, sarà pure esagerata e gonfiata da qualche teatrale penna giornalistica ma stavolta, purtroppo, è la realtà dei fatti. Siamo a Nord della Campania, sull'asse mediano che collega Napoli con Caserta. Ma più che asse mediano mi verrebbe da dire discarica abusiva. Uno squallore senza precedenti che nemmeno ai tempi dell'antico Medioevo si era soliti vedere quando il popolo si serviva delle fosse costruite in strada per smaltire i rifiuti. Il problema è che non siamo né al Medioevo né tantomeno ci sono le fosse pubbliche. Copertoni di pneumatici, materiale edile, lastre di amianto, oli e combustibili, rifiuti organici: non manca proprio nulla! Non si fa in tempo a rimuoverlo, quelle rare volte che è stato fatto, che tutto torna come prima. Che ci fosse un cartello sulla strada che autorizzi tutto ciò e non ce ne siamo accorti? Assurda considerazione! Quel tratto di strada è adibito soltanto alle autovetture e ai motocicli e serve a collegare i punti della regione, non a raccogliere i rifiuti! Pare scontato dirlo, ma qui c'è qualcosa che non quadra. La camorra ,onnipresente, anche stavolta c'entra qualcosa? Ci stiamo facendo la fossa da soli come si dice in gergo. Forse qualcuno non sa che gli infiniti incendi dolosi che ivi appiccano ogni giorno, emettono sostanze nocive al nostro organismo! Forse qualcuno non sa che l'aumento dei tumori in Campania è soprattutto dovuto a questo.Su questo tratta di strada, vi risiede anche un campo rom ma la responsabilità non può essere sempre e solo attribuita a loro. Si parla tanto di Terra dei fuochi, di aumento dei tumori; la gente è allarmata, impaurita, organizza proteste e sit in. Ma come è possibile che nessuno parli mai di senso civico? Miei cari conterranei, il problema è proprio questo. A Napoli, non c'è senso di civiltà, non c'è amore per la patria. Siamo stati nominati gli abitanti della terra di nessuno, ed è proprio così! Pino Daniele cantava " Napule è na carta sporc e nisciuno se ne importa". Ebbene si, quel cantante dal timbro raro aveva proprio ragione! E non lamentiamoci se poi viene la prima organizzazione criminale di turno e ci sottomette. Lo abbiamo voluto noi con la nostra grande strafottenza. Se dagli uffici comunali non arriva nessuna risposta, armiamoci di buona volontà e troviamola una soluzione, noi che questa terra la amiamo!




NAPOLI: ARRESTATO INGLESE CON 80 OVULI

Redazione

Napoli – Pensava di farla franca e invece è stato scoperto e arrestato. Arrestato all'aeroporto di Napoli di Capodichino, proveniente da Londra, un cittadino britannico che trasportava 89 ovuli contenenti circa 1,180 chili di eroina ingeriti il giorno precedente per sfuggire ai controlli dei cani antidroga. Il corriere e' stato individuato tra i passeggeri in transito presso lo scalo aeroportuale campano e fermato per essere sottoposto agli accertamenti tecnico-sanitari, presso il locale pronto soccorso, dove veniva riscontrata la presenza di corpi estranei nella cavita' addominale. Ultimate le operazioni di recupero degli ovuli, e' stato portato nel carcere partenopeo di Poggioreale.




NAPOLI, SCANDALO BUS: 179 CONTRAVVENZIONI E SOTTOPOSTI A FERMO 29 MEZZI

Redazione

Napoli – Turisti a bordo di autobus privi di assicurazione o guidati da autisti senza patente o privi di dispositivi di sicurezza. É quanto hanno scoperto i Carabinieri del comando provinciale di Napoli che, a seguito di verifiche nei confronti dei conducenti di veicoli a noleggio destinati al trasporto dei turisti, hanno sottoposto a fermo amministrativo 29 veicoli (9 autobus e 17 van) ed elevato 179 contravvenzioni per un importo totale di circa 30mila euro. I controlli sono stati effettuati dai militari del Nucleo radiomobile e della stazione Napoli scali marittimi nelle aree della stazione marittima, del molo di Mergellina e lungo gli itinerari cittadini che dal porto conducono ai siti turistici e archeologici di Napoli e provincia di maggiore interesse per i cruise operators e i turisti. Diversi i comportamenti illegali messi in atto da alcuni conducenti, alcuni dei quali con vari pregiudizi penali e di polizia: uno è stato denunciato perché sorpreso senza patente alla guida di un van già sequestrato, in quattro erano a bordo rispettivamente di tre furgoni ed una vettura senza aver mai conseguito il certificato di abilitazione professionale, tre sono stati sorpresi reiteratamente alla guida di furgoni privi di copertura assicurativa e precedentemente sottoposti a sequestro. Ed ancora, due conducevano mezzi la cui capacità di carico era stata abusivamente ampliata attraverso l'aggiunta di sedili, con grave pregiudizio per la stabilità dei veicoli, in 15 non possedevano i previsti dispositivi di sicurezza (estintori, martelli frangivetro, ecc.), e ben 47 non hanno esibito i previsti referti tossicologici, attestanti la non assunzione anche solo sporadica di sostanze stupefacenti, e i documenti relativi alla tipologia di rapporto di lavoro.




NAPOLI, PONTICELLI: SI FINGONO POLIZIOTTI E RAPINANO CONIUGI IMPRENDITORI

di Christian Montagna

Napoli – Ancora violenza nella provincia del capoluogo campano. Due coniugi titolari di un'impresa di autotrasporti, sono stati legati e imbavagliati durante una rapina. Accade a Ponticelli, periferia orientale di Napoli, questa mattina poco dopo le 7 all'altezza di via Pomponio Leto, come nelle scene dei film polizieschi, i malviventi si fingono poliziotti ed entrano nell'appartamento dei malcapitati. Li immobilizzano e li legano con dei cavi elettrici, rubano tutto ciò che riescono a prendere e si danno alla fuga. La donna vittima è stata lievemente ferita dal calcio della pistola. L'ammontare del danno è di circa 1200 euro in contanti. Dopo essersi riusciti a liberare, i coniugi hanno avvertito la polizia del commissariato di Ponticelli che sta conducendo le indagini e procedendo all'identificazione dei malviventi. Ancora non si hanno certezze sulla nazionalità dei rapinatori.
 




NAPOLI, BAMBINO SEVIZIATO: IL CALCIATORE DEL NAPOLI HIGUAIN INVIA A VINCENZO UNA SUA MAGLIA AUTOGRAFATA

di Christian Montagna

Napoli – Restano ancora stabili se non con lievi miglioramenti le condizioni del piccolo Vincenzo. Stanco di stare in un letto di ospedale, vuole al più presto tornare a casa. La scorsa notte, in un pianto ha sfogato la sua rabbia e il suo dolore. Ma per fortuna una buona notizia che è riuscita a far strappare un sorriso al piccolo. Il calciatore del Napoli, Gonzalo Higuain, ha fatto recapitare in ospedale una sua maglietta autografata con la promessa che al più presto andrà a fargli visita. Al momento della ricezione del regalo, il piccolo è riuscito a sorridere. Da sempre appassionato del Napoli, tra le sue preoccupazioni, c'è sempre stata quella di non poter vedere la partita di calcio degli azzurri e proprio per questo i genitori si erano adoperati per installare un televisore all'interno della stanza dell'ospedale San Paolo.




NAPOLI, CASALNUOVO: 50 ENNE SI IMPICCA PERCHÉ DISOCCUPATO.

Di Christian Montagna

Napoli – Una triste storia arriva dalla periferia di Napoli. Una città che già nello scorso febbraio aveva vissuto questo incubo quando il 43 enne Eduardo de Falco, il panettiere titolare di una piccola attività, si era ucciso dopo aver ricevuto una multa di duemila euro dall'ispettorato del lavoro. La storia si ripropone allo stesso e identico modo: Domenico Eredità, 50 anni, accompagna le figlie adolescenti a scuola, rientra a casa e saluta la moglie prima di scendere nella cantina. È proprio li che si é compiuto il terribile gesto: una corda al collo e poche parole in un biglietto indirizzato alla moglie e alle figlie: "Vi chiedo perdono: è tutta colpa mia". Disoccupato da un anno e mezzo, stanco di uno stile di vita fatto di stenti, Domenico ha deciso di farla finita. La crisi, quella nera di cui spesso abbiamo parlato, continua a colpire. Spesso la debolezza prende il sopravvento e questa è la conseguenza. Tante vite stroncate a causa della disperazione, tante famiglie che piangono i loro cari. Ma quando si metterà la parola fine a tutto ciò? Domenico ed Eduardo si aggiungono alla lista ormai infinita di persone che non riescono a superare il fallimento lavorativo perché sottomessi dal sistema economico marcio di questo paese. Una via di uscita da questo status vivendi proprio non si vede, chissà quanti cari dovremo ancora piangere prima che questa bestia nera chiamata crisi ci lasci in pace.