NAPOLI: BLITZ ANTICAMORRA PER LA FAIDA DI FORCELLA

di Matteo La Stella

Napoli – Sono 53, le persone arrestate nell'operazione scattata alle prime luci dell'alba di questa mattina per contrastare la faida di Camorra in atto a Forcella. Il blitz ha avuto luogo nella zona centrale di Napoli, dove le due organizzazioni, colpite oggi dall'operazione congiunta tra Polizia e Carabinieri, si contendevano il monopolio delle piazze di spaccio. Tra gli arrestati doveva esserci anche Gianmarco Lambiase, ultimo caduto della guera di Camorra la scorsa domenica, ferito a morte da diversi colpi di pistola in un circolo a Ponticelli, periferia est di Napoli. Tra i 53 finiti in manette c'è però il padre, Vincenzo, ritenuto vicino al clan Mazzarella, e due vigilantes dell'ospedale Ascalesi di Napoli, utilizzato dagli affiliati ai Ferraiuolo come punto di incontro, rifugio per evitare controlli delle Forze dell'Ordine e ricovero di armi. L'inchiesta della Dda è così riuscita a ricostruire gli ultimi anni di Camorra all'interno del centro storico, riuscendo a svelare i retroscena di alcune esecuzioni, tra cui l'omicidio di Giovanni Saggese, trucidato nel maggio del 2012 per mano del clan Mazzarella.




NAPOLI, VORAGINE PIANURA: SCIACALLI IN AZIONE NEI PALAZZI EVACUATI

 

LEGGI ANCHE: NAPOLI, VORAGINE A PIANURA: APERTA UN'INCHIESTA

 

di Christian Montagna
Napoli
– Oltre al danno pure la beffa hanno dovuto subire gli abitanti di Pianura. Evacuati per precauzione in seguito al cedimento del manto stradale di circa dieci metri in via Vicinale Campanile, l'atmosfera a Pianura ora si infuoca. Collocati in strutture alberghiere o presso amici e parenti, gli sfollati hanno dovuto fare i conti con gli sciacalli. Pare infatti che i furti siano avvenuti entrambi al civico 131 dello stabile ormai disabitato. Entrati dal portone principale, i ladri hanno raggiunto l'ultimo piano e dopo aver sfondato la porta di un corridoio condominiale, hanno cominciato a forzare indisturbati le serrature della porte di ingresso di due case con il sistema della pellicola. Un gesto che non si può nemmeno commentare visto lo stato precario e di disagio in cui versano già gli abitanti della zona. Secondo uno dei proprietari di quegli appartamenti, le forze dell'ordine erano state già avvertite di un possibile atto di sciacallaggio ma soltanto due volanti erano rimaste a controllare la situazione. Molto probabilmente, visto il numero esoso di appartamenti fuori uso, un numero maggiore di uomini sarebbe stato più idoneo e avrebbe potuto mettere in fuga i ladri. Da giorni sfollati dunque, senza sapere nulla del proprio futuro e strappati ai propri affetti ora rischiano anche di essere derubati dei beni preziosi. Se solo quell'ingegnere che lo scorso mercoledì effettuò il sopralluogo in zona avesse captato l'entità del pericolo, magari tutto questo oggi si sarebbe potuto evitare. Intanto, la Procura di Napoli continua ad indagare sull'accaduto.
 




NAPOLI, VORAGINE A PIANURA: APERTA UN'INCHIESTA

di Christian Montagna

Napoli – La Procura di Napoli vuole vederci chiaro su quanto accaduto pochi giorni fa a Pianura. Troppe strade crollano e troppe vite vengono quotidianamente messe a repentaglio in situazioni che dovrebbero essere di assoluta sicurezza. Anche percorrere delle strade oggi sta diventando pericoloso. Vi immaginate cosa sarebbe potuto accadere se in quel tratto di strada quella notte stessero viaggiando degli automobilisti? Un fascicolo da parte del pool che si occupa di colpe professionali e pubblica incolumità aperto formalmente e coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio sta cercando ora di accertare eventuali responsabilità. Stava per giungere l'alba di domenica mattina quando gli abitanti di Pianura, quartiere periferico di Napoli, sono stati svegliati da un enorme boato. Subito tutti in balcone per constatare l'accaduto: una maxi voragine si era aperta a Via Campanile inghiottendo un'auto. Un semplice maltempo persistente da più di una settimana era bastato ad una strada di Napoli per crollare letteralmente come un castello di sabbia ma, si è appreso che un cedimento del giorno prima aveva già causato la distruzione di un mezzo della raccolta dei rifiuti. Poteva dunque essere recuperata in tempo la situazione?. Tanta la paura e l'apprensione degli abitanti di Pianura che ,ora, vivono un vero e proprio dramma. La situazione che si presenta oggi è la seguente: circa novantacinque nuclei familiari per un totale di quasi quattrocento persone sono stati sgomberati. Sul posto, accorso nell'immediato il geometra della Protezione Civile Davide Lezzi ha constatato l'entità del danno. Le abitazioni dei civici 126-130-131 e 135 a titolo precauzionale sono state sgomberate. Il cedimento secondo gli accertamenti tecnici ha inoltre provocato un foro sulla galleria dismessa della Sepsa. Al momento si cercano ulteriori possibili cedimenti ma nel frattempo, la voragine si è estesa diventando mostruosa. Un buco nero di cemento di oltre dieci metri di profondità che attende di essere riempito con del calcestruzzo leggero, ora, inquieta più che mai gli abitanti di Pianura che non si sentono più al sicuro. Non sono inoltre mancate le proteste e le richieste di assistenza da parte di chi improvvisamente ha dovuto lasciare le proprie abitazioni. Il presidente della Municipalità Maurizio Lezzi ha chiesto accoglienza al centro dei padri vocazionisti "Don Giustino" e ad alcune strutture alberghiere della zona per arginare quanto possibile i disagi. Giunto sul posto anche il vicesindaco Sodano che in collaborazione con i vigli del fuoco, i tecnici del comune, dell'Enel, della Napoletanagas e dell'acquedotto municipale sta cercando di riordinare tutti i tasselli della vicenda. 




NAPOLI: FAMIGLIE CON BAMBINI SFRATTATI DALLE SUORE

di Christian Montagna

Napoli – Proprio nel periodo in cui non si fa altro che parlare di occupazioni abusive di case e strutture private, a Napoli si verifica un maxi sgombero delle famiglie occupanti ma, caso strano, pochi ne parlano. Telegiornali nazionali, quotidiani e programmi di approfondimento sembrano non interessarsi di questa storia e chissà perchè. Ah già, dimenticavo di dire che la struttura occupata in questione è un'ex scuola media attualmente di proprietà dell'Ordine delle suore del Buon Pastore frutto di una donazione. Incredibile ma vero, le suore hanno chiesto l'intervento delle squadre anti-sommossa per portare avanti lo sgombero coatto, noncuranti delle trentacinque persone tra cui cinque bambini e sette extracomunitari che sarebbero finite in strada. Ma sbaglio o stando alle parole del Santo Padre gli ordini religiosi dovrebbero essere super disponibili verso gli ultimi? A quanto pare, a Napoli non è stato così.

Erano le sei del mattino di mercoledì 11 febbraio quando gli uomini della Questura di Napoli fecero irruzione nella scuola Belvedere per sgomberare le nove famiglie occupanti. Tra scontri, proteste, urla e pianti, gli occupanti uscirono dalla struttura in attesa di una diversa collocazione. Alcuni, salirono sul tetto in segno di protesta, altri tentatorono di opporsi ai militari, altri ancora optarono per la via del dialogo ma a poco è servito il tutto, comprese le imprecazioni delle povere madri che ormai lì avevano costruito una piccola realtà per i loro figli. La notizia presto ha fatto il giro del web e per fortuna qualcuno è andato a scomodare gli assessori campani. Ma le suore in tutto ciò? Irremovibili, senza alcuna pietà per i poveri occupanti e senza alcuna intenzione di cambiare idea hanno invitato le famiglie a rivolgersi ad un altro ordine religioso. Glissano, dicono di non sapere nulla, non vogliono rilasciare interviste e attraverso un rimpallo di responsabilità tra Roma e Napoli, si accusano a vicenda di questo gesto appellandosi alla legge. Grande è stato il clamore tra la curia campana ma al momento, pare che nessuno abbia potuto far niente: le famiglie sono state trasferite in un albergo ad Agnano grazie alla mediazione dell'amministrazione partenopea e intervistato l'assessore Fucito, ha rivelato di non poter assegnare loro le case popolari viste le lunghissime fila d'attesa da rispettare.

Ma come hanno trascorso la prima notte senza tetto gli sfollati? Terribili le dichiarazioni, si parla di una vera e propria violenza da parte della polizia; trattati come i peggiori criminali, non hanno avuto il tempo di poter prendere i vestiti e i pochi averi che si sono ritrovati in strada come fossero deportati di guerra. Non sono mancate le accuse nei confronti delle suore colpevoli, a detta degli occupanti, di praticare una falsa religione e di interessarsi unicamente alle entrate economiche che quella struttura potrebbe fruttare. Occupato lo scorso otto novembre, l'edificio è stato letteralmente rigenerato e pulito dagli occupanti, messo a nuovo e liberato dai ratti con il benestare degli abitanti della zona ma tutto ciò non è bastato. Nel frattempo, non sono mancate le manifestazioni in strada da parte degli sfollati prima a Via Verdi e poi nella zona circostante il palazzo San Giacomo. Inoltre, il Sindaco di Napoli Luigi de Magistris che ha incontrato le famiglie, ha invitato a chiedere un ulteriore colloquio alla curia, ahimè, senza alcun esito.

L' edificio che fino al 2011 ha ospitato una scuola media, precedentemente era stato occupato da altre famiglie sfrattate nell'agosto 2013, dopo due anni di disuso. Donato nel 1955 alle suore di Nostra Signora della Carità del Buon Pastore da una ricca contessa, con l'intento di destinarlo ad iniziative sociale, è diventato una vera e propria proprietà delle suore e potrebbe a breve essere venduto. Inizialmente, il Comune ha pagato l'affitto per crearvi una scuola ma in seguito alla chiusura, le suore secondo alcuni sfrattati, avrebbero intenzione di costruirne un bed& breakfast. Anche con Il Comune di Napoli che aveva affittato le mura le suore erano state poco clementi; pare infatti che a causa di un ritardo di un pagamento mensile, le suore abbiano ordinato lo sfratto della scuola.

Suore troppo attaccate al denaro? Suore poco clementi o suore che professano una falsa religione? Certo è che risulta veramente strano che un ordine religioso si comporti in questo modo verso i più bisognosi. E' pur vero che occupare una proprietà privata non è previsto dalla legge italiana ma almeno un minimo di senso civico sarebbe stato d'obbligo soprattutto in caso di madri con i loro bambini e padri di famiglia improvvisamente senza lavoro. Inoltre, il palazzo è stato reso abitabile, gli occupanti si son dati da fare mettendo letti, porte e bagni per dare uno spiraglio di futuro migliore a quei bambini che chissà quanto avranno già sofferto. Non può bastare questo? Non si può essere così attaccati al codice penale proprio ora: una religione come quella cattolica che professa un amore verso il prossimo e verso i più bisognosi non prevede questo. Il papa a Roma che ordina ripetutamente l' ospitalità ai bisognosi, il vescovo di Napoli consapevole e d'accordo con questa occupazione ha offerto assistenza, vestiario e cibo a queste famiglie: perchè allora le suore hanno potuto chiedere alle forze anti-sommossa di sgomberare uno stabile? C'è qualcosa che non torna. Possibile che gli alti vertici della Chiesa non abbiano potuto fermarle? E' il classico paradosso all'italiana di una chiesa che troppo spesso fa acqua da tutte le parti; di un ordine religioso che molto probabilmente non rispetta le regole imposte dalla religione. Ma visti i fatti, qui si tratta semplicemente di comuni esseri umani e non suore appartenenti ad un ordine religioso, che pensano solo ed unicamente alle entrate economiche. Ripeto, occupare una proprietà sarà pure un reato ma risulta davvero difficile stabilire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato in questa circostanza…




NAPOLI: POSTA UN VIDEO SU YOUTUBE, ARRESTATO LATITANTE

di Matteo La Stella

Napoli – Lo hanno  arrestato dopo quasi un anno di latitanza grazie ad un video su “Youtube”. Sulla testa dell 'uomo, Antonio Montella, napoletano di 42 anni, pendeva da marzo dello scorso anno, un'ordinanza emessa dal gip di Salerno per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Durante la latitanza, Montella, fa però un passo falso, posta un video su Youtube che lo vede partecipare insieme ad altre persone ad una manifestazione di tipo religioso. È proprio in quel momento che i militari della sezione Catturandi iniziano a fare un passo dopo l'altro nella sua direzione, localizzando la zona di provenienza del video  e controllando i luoghi da lui frequentati. Nella tarda serata di ieri l'epilogo. A Villaricca, l'uomo è uscito allo scoperto ed è stato arrestato dai militari dell'Arma.




NAPOLI: BLITZ ANTI CAMORRA, 1 LATITANTE E 13 AFFILIATI DI DUE DIVERSI CLAN IN MANETTE

di Matteo La Stella

Napoli – La Polizia di Stato, coordinata dalla Dda partenopea,  sta ancora eseguendo un'operazione volta a minare il clan degli Scissionisti “Abete, Abbinante, Notturno”. Durante  il blitz, che ha portato all'arresto di 13 affiliati a vario titolo del clan di Camorra, sono stati trovati e sequestrati anche due mitragliatori. Un'altra operazione ha invece visto impegnati i Carabinieri della Compagnia di Poggio Reale che, sempre nel capoluogo partenopeo, dopo un inseguimento turbolento hanno arrestato il latitante Salvatore De Micco, reggente dell'omonimo clan attivo nel quadrante est di Napoli. Le accuse mosse nei confronti di De Micco sono di omicidio, associazione mafiosa, rapina e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.




NAPOLI: SALUMIERE MULTATO PER AVER REGALATO UN PANINO AD UN DISABILE

di Angelo Barraco

Napoli
– Salvatore Picardi, salumiere di Napoli, è stato multato da tre finanzieri perché non ha emesso lo scontrino fiscale dopo che ha regalato un panino ad un disabile. La vicenda in questi giorni ha scosso gli animi di tutti, per esempio il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli ha commentato quanto accaduto così: “Purtroppo non è una barzelletta, è accaduto veramente, Mi vergogno di appartenere a un Paese dove nessuno si dimette per i 'giochini' fatti sulle banche popolari e ce la si prende con chi fa beneficenza e viene punito per avere aiutato chi ne aveva bisogno”. La Guardia di Finanza ha sorpreso il salumiere mentre stava donando il panino al disabile che frequenta quella zona, hanno chiesto al salumiere se avesse batturo lo scontrino ma il salumiere, e anche il disabile, hanno spiegato che si trattava di un dono ma i finanzieri sono stati inflessibili, non hanno dato ascolto alle parole dette con il cuore dal salumiere e lo hanno multato. La multa in questi casi va dai 150 ai 2500 euro, la cifra sarà stabilita dall’Agenzia delle Entrate. In un paese dove i fondi pubblici spariscono, in un paese dove le tasse sono alte ma i servizi dati ai cittadini sono insufficienti, in un paese dove vige lo sconforto generale ci si deve fermare dinnanzi ad un gesto altruista come quello compiuto dal salumiere di Napoli?




NAPOLI, MERGELLINA: E' GUERRA AI PARCHEGGI SELVAGGI

di Christian Montagna
Napoli – Una guerra a colpi di parcheggi selvaggi e segnali ignorati, quella che quotidianamente combattono gli agenti della Polizia Municipale di Napoli. In particolare, a Mergellina, quartiere del centro che collega la zona di Posillipo con il lungomare di via Caracciolo, gli automobilisti, di rispettare il codice della strada proprio non ne vogliono sapere.

Da alcuni mesi infatti, quotidianamente, gli agenti dell'Unità operativa di Chiaia diretti dal capitano G. Frattini combattono gli automobilisti che infrangono il codice stradale attentando più delle volte alla sicurezza dei pedoni. Una situazione che naturalmente agli abitanti del quartiere proprio non va giù. Nel frattempo però i libretti delle multe si riempiono a più non posso e i napoletani tentano di giustificarsi invano con le scuse più bizzarre pur di non essere multati.

Questa mattina, in giro per il quartiere di Mergellina, gli agenti hanno inflitto un centinaio di contravvenzioni tra auto parcheggiate in doppia fila, auto sprovviste di ticket di pagamento e auto posizionate sui passaggi pedonali rimosse poi dal carro attrezzi. Il quartiere ricco di attività commerciali, supermercati, casalinghi e bar, diventa troppo spesso vittima di questi parcheggiatori noncuranti delle regole. Il traffico già di per se cospicuo soprattutto nelle ore mattutine, viene spesso rallentato dalle auto parcheggiate male e dagli autobus che non riescono ad effettuare la corsa perchè impossibilitati nel passaggio. Per non parlare poi dei conducenti dei motorini che tentato di rifilare i mezzi in ogni luogo, sui marciapiedi, all'ingresso delle attività commerciali, in seconda fila e perchè no anche sui passaggi destinati agli invalidi, complicando sempre più la regolare viabilità alle persone diversamente abili. Un altro problema segnalato dagli agenti nella zona è quello della circolazione senza il casco di sicurezza. A quanto pare, non sono bastati i numerosi servizi di trasmissioni televisive che hanno ridicolizzato la città e non sono bastate nemmeno le numerose vittime di incidenti stradali, a Napoli, di indossare il casco proprio non se ne parla.

Ed è così che gli agenti quando riescono tentano di multare anche i furbetti che ne sono sprovvisti. Per non parlare poi del rispetto della segnaletica e dei sensi di marcia: rotatorie non rispettate, sensi di marcia invertiti, sensi unici che diventano doppi sensi, precedenze assegnate a chi le prende con forza e divieti perfettamente ignorati. Insomma, sarebbe proprio da conoscerli questi insegnanti di guida che hanno elargito patenti come fossero pane! Battute a parte, per ora non ci resta che elogiare le forze della Polizia Municipale che aiutano a rendere più vivibile questo quartiere!




NAPOLI, PALAZZO SAN GIACOMO: LA SEDE COMUNALE TRA DEGRADO, FATISCENZA E SCEMPIO

di Christian Montagna
Napoli
– Lo storico monumento situato di fronte al Maschio Angioino a Napoli, nonché sede dell'amministrazione comunale e del sindaco di Napoli, versa in uno stato di degrado e fatiscenza.

Incredibile a dirsi ma un giro in incognito all'interno della struttura con una piccola fotocamera ci ha permesso di documentare le condizioni precarie. Eppure, parliamo della sede del Comune. Fortemente voluto agli inizi dell'Ottocento dal re Ferdinando I di Borbone e dal primo ministro Luigi de' Medici, il maestoso palazzo fu progettato il 18 giugno 1816 e terminato definitivamente nel 1825. Un vero e proprio pezzo di storia per la città, costruito dalle famiglie più influenti della regione che oggi viene letteralmente distrutto, poco a poco. Lo stile scelto per questa imponente struttura è quello neoclassico e sin dalla facciata esterna lo si può notare. Una volta entrati nel portale centrale, un ampio androne decorato a cassettoni dà accesso agli altri piani: al primo piano troviamo collocato il busto dell'aviere Ugo Niutta; al centro del piano il busto di Partenope e altri ancora sono situati al secondo piano negli ambienti che collegano la sala della giunta comunale a quella del sindaco. Inoltre, proprio in questo stabile sono conservate le medaglie d'oro di merito della prima guerra mondiale assegnate ad alcuni giovani combattenti napoletani.

E' proprio in questi piani in cui la storia si fonde con la tradizione che si consuma lo scempio: a partire dal disordine in cui sono riposti i faldoni con i documenti, l'incuria, la sporcizia della stanze,i pezzi di intonaco ormai crollati e altri ancora che minacciano la caduta, mensole di ogni genere abbandonate nei corridoi, grandi fori nel soffitto pericolante, lampadine prive di copertura e disorganizzazione generale tanto che servirsi degli uffici interni, per un napoletano risulta molto complicato. 

Insomma, una cartolina da visita eccezionale per chi va a visitare il Municipio. La cosa più grave è che all'interno della struttura si organizzano addirittura visite guidate, manco fosse un belvedere. Ma possibile che mai nessuno abbia pensato a risistemare questo palazzo? Per ora, purtroppo, ci tocca constatare che quello che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della città non è altro che uno stabile da aggiungere all'immensa lista di edifici che cadono a pezzi.

Non ci resta che ammettere ancora una volta che il grande maestro del blues aveva ragione nel dire che "Napule è na carta sporc e nisciun se ne importa".




NAPOLI: 53 MILIONI DI EURO FALSI SCOPERTI IN UNA CANTINA

di Matteo La Stella
Napoli – In cantina ci si aspetterebbe di trovare cianfrusaglie inutilizzate, ricordi di una vita o bottiglie di vino ad invecchiare. A Villariccia in Provincia di Napoli, la cantina di Antonio Sgambati era invece adibita a luogo di stoccaggio per il denaro contraffatto. I Carabinieri della Compagnia di Giuliano, in seguito ad una perquisizione nella sua abitazione, hanno rinvenuto e sequestrato 53 milioni di Euro in banconote da 100, 50, 20 e 10 replicate perfettamente, pronte ad essere immesse sul mercato. Si tratta forse del più ingente sequestro di banconote false della storia. La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha avviato un'indagine volta ad individuare i respondabili di tutte le tappe della filiera , dalla produzione allo smistamento dei 53 milioni di falsi riprodotti fedelmente. I Carabinieri del Nucleo Operativo Antifalsificazione Monetaria sono ora al lavoro per fornire prove all'Autorità Giudiziaria. Per l'ingegnoso Sgambati, padre legittimo di una cantina originale, scatta invece l'arresto. È accusato di falsificazione, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate. 




NAPOLI, SAN LORENZO MAGGIORE: VERTICE SANITA' CONCENTRATO SULL'ESIGENZA DI FONDI

Redazione

Napoli – Si è svolta oggi, nella sala Sisto V del Complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore, la giornata conclusiva del primo vertice sulla sanità.
Il Sindaco, Luigi De Magistris, che l'altro ieri aveva inaugurato la tre giorni di lavori, ha espresso soddisfazione per i contributi emersi nel corso dei tavoli di confronto, assicurando il proprio impegno per portare il documento finale al tavolo istituzionale sulla sanità che vede il Comune a fianco della Regione e della Asl Napoli 1.
La questione delle risorse, che come è emerso dal confronto è quella fondamentale per la soluzione dei problemi della sanità, non deve far dimenticare, ha detto il Sindaco, che la sanità è un servizio pubblico essenziale che va sempre garantito e che vede nella nostra città la presenza di grande competenza ed umanità da parte degli operatori.
Il documento finale del vertice, elaborato e illustrato nei suoi punti essenziali da Vincenzo Gallotto, Delegato alla Sanità del Comune, sarà completato e ulteriormente perfezionato nel corso della giornata di oggi, mentre il tavolo di confronto, ha auspicato il Sindaco, potrebbe diventare permanente in un'ottica di collaborazione con quello istituzionale.