NAPOLI: GIÙ LE MANI DA SAN GENNARO – GUARDA IL VIDEO

Redazione

Fazzoletti bianchi, in stile ‘panolada’ spagnola, per protestare contro il decreto del ministro dell’Interno Angelino Alfano che affida al cardinale Crescenzio Sepe la nomina di quattro componenti della Deputazione del tesoro di San Gennaro, sottraendola alle competenze del sindaco di Napoli. Mobilitazione di massa all’esterno del Duomo che ha coinvolto oltre mille persone, manifestando contro una decisione storica, che cambia radicalmente la gestione dell’organismo che da 500 anni gestisce la Reale Cappella del Santo Patrono della città. Nel corso del presidio i manifestanti hanno legato i fazzoletti all’ingresso della Cappella.

San Gennaro non si tocca "San Gennaro non deve essere toccato. No a diaspore né lotte". E' la posizione di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli, che commenta così, nel giorno del flash mob "Giù le mani da San Gennaro", il decreto del Viminale che modifica la deputazione del Santo patrono della città. "Mi schiero dalla parte del popolo – dice – Roma stia lontana da Napoli. Eviterei operazioni che il popolo non comprenderebbe"

Il decreto Il decreto infatti prevede l'ingresso nell'ente di 5 membri indicati da Roma. Per i napoletani è un affronto perché mette a rischio il legame indissolubile tra il santo e la città. Tant'è che anche Antonio Bassolino, impegnato nelle primarie del Partito Democratico di domenica, dedica un post su Facebook alla vicenda: "Renzi e Alfano dovrebbero vedersi e decidere di ritirare il decreto. Lasciamo in pace San Gennaro, per piacere". Mentre il Movimento 5 Stelle ha presentato un'interrogazione parlamentare nei confronti del premier e del ministro.




NAPOLI, CAMORRA: ARRESTATO IL BOSS DEL VOMERO

di Angelo Barraco

Napoli – Un’operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, nella notte tra venerdì e sabato, ha portato all’arresto di Luigi Cimmino, 55enne, ritenuto il boss dell’omonimo clan camorristico che esercita il suo potere nella prestigiosa area del Vomero. L’operazione che ha portato all’arresto è stata molto intricata e complessa ma anche all’arresto di un altro esponente di spicco, Pasquale Palma, il genero di Cimmino. I due soggetti erano ricercati per associazione mafiosa ed estorsione in seguito ad un provvedimento emesso dal Gip di Napoli e dalla Direzione Distrettuale Antimafia nel mese di luglio. Nel momento in cui erano stati scarcerati, si erano resi irreperibili ma con il ripristino del provvedimento cautelare, nel mese di febbraio di quest’anno, erano divenuti latitanti. I due soggetti sono stati trovati in luoghi diversi, Cimmino si trovava in Veneto, portava con se una borsa con settemila euro in contanti. E’ stato condotto presso il carcere di Venezia. Palma si trovava in Campania, in un appartamento sito in Via Matteo Renato Imbriani. Sono stati arrestati anche un cinquantasettenne veneto e un trentatreenne napoletano. 



NAPOLI, UN DETENUTO SCAPPA DALL'OSPEDALE CARDARELLI

Redazione

Napoli – Un detenuto 30enne è fuggito dall'ospedale Cardarelli di Napoli. Giuseppe Merolla, che avrebbe finito di scontare la sua pena nel 2030, era piantonato nel nosocomio e questa mattina all'alba ha strattonato l'agente di polizia penitenziaria davanti la porta della sua stanza e si è dileguato. Ora è ricercato in tutta la città. Merolla, che doveva scontare un cumulo di pene, era stato ricoverato per una crisi gastrointestinale. L'uomo è il malvivente armato di pistola arrestato a fine gennaio scorso per una rapina a una gioielleria del quartiere di Ponticelli, compiuta mentre era detenuto ai domiciliari e con una donna 38enne come complice; le indagini dei carabinieri lo identificarono come responsabile del colpo anche perché le immagini di videosorveglianza del negozio lo mostravano, mentre la donna usciva con il bottino, intrattenersi a parlare con il gioielliere e alla fine stringere la mano tesa dalla sua vittima




NAPOLI: MAXIOPERAZIONE ANTIDROGA, 21 ARRESTI

Redazione
 
Napoli – Maxioperazione antidroga nel napoletano ad opera dei Carabinieri del Nucleo Investigativo dell’area nord. I militari hanno applicato la misura di custodia cautelare in carcere per 21 persone, su cui pende il capo d’accusa di associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico. Nel corso del blitz gli inquirenti hanno trovato diverse quantità di sostanze stupefacenti pronte per la vendita. Sono stati sequestrati 35 chili di cocaina pura, 2 chili di hashish. Nel momento in cui la droga veniva tagliata, riusciva a fruttare agli spacciatori circa due milioni di euro. I soggetti sono stati condotti in carcere. 



NAPOLI, COLPO AL CLAN FERRARA. ARRESTATO IL BOSS

Red. Cronache

Napoli – Un blitz con oltre 150 carabinieri del Comando provinciale di Napoli è scattato contro il clan di camorra "Ferrara". I militari hanno circondato la roccaforte del clan e arrestato il boss, Domenico Ferrara, e due suoi luogotenenti, Vittorio Amato e Rocco Ruocco. In manette anche altre quattro persone. Il blitz è scattato in queste ore a Villaricca (Napoli). I carabinieri del Comando provinciale di Napoli – si apprende dagli stessi investigatori – stanno eseguendo un decreto di fermo per estorsione aggravato dal metodo mafioso. Il provvedimento è stato emesso dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli e riguarda i vertici del clan "Ferrara". L'operazione – si apprende dai Carabinieri – è concentrata in particolare intorno alla roccaforte del clan che è una sorta di casa-bunker e si trova nel parco "Mondo nuovo" di Villaricca. Domenico Ferrara, conosciuto come "Mimì 'o muccuso", è considerato elemento di spicco delle organizzazioni camorristiche. Il suo nome era venuto alla ribalta qualche tempo fa per il sequestro di oltre un centinaio di telefonini cellulari che, secondo gli investigatori, servivano per il televoto a favore della figlia che partecipava ad uno show televisivo per giovani talenti.




NAPOLI: ESPLOSIONE IN PIENO CENTRO STORICO, DUE FERITI

A.B.

Napoli – E' stata una forte esplosione quella di stanotte nel centro di Napoli, in Via Giambattista Basile, una traversa di Via Sanfelice. Nella via ci sono diverse attività commerciali, si ipotizza che l’esplosione sia stata causata da una fuga di gas. Tanti sono stati i danni a strutture e oggetti, ma anche ad automobili parcheggiate. Sono stati evacuati due palazzi per ragioni cautelative. Nell’esplosione sono rimasti feriti due giovani che sono stati trasportati immediatamente all’Ospedale Cardarelli, dove sono tutt’ora ricoverati. I due ragazzi  non sono però in pericolo di vita. Il giovane di 24 anni ha riportato lesioni e una frattura ad una gamba, mentre la studentessa britannica di 22 anni risulta essere stata soccorsa per un attacco d’ansia e per lo shock causato dall’evento. Allo stato attuale non risultano altri feriti, ma non si esclude che vi possano essere altri feriti. A causa dell’esplosione sono state evacuate due palazzine e una quindicina di persona non ha trascorso la notte nella propria abitazione, ma ospite negli alberghi della città. Gli inquirenti stanno svolgendo ulteriori accertamenti sui danni e sulle strutture dell’aria circostante al danno.  




NAPOLI, FAIDA A OVEST DELLA CITTÀ: ARRESTATO GIANNELLI, PERICOLOSO LATITANTE

Redazione

Napoli – I carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Napoli hanno preso Alessandro Giannelli, 38enne napoletano, ritenuto il capo dell'omonimo gruppo criminale attivo nella zona Cavalleggeri di Napoli, area nelle ultime settimane teatro di efferati fatti di sangue e continue sparatorie, con sventagliate di kalashnikov per le strade e su facciate di palazzi. Giannelli si era reso irreperibile alla fine del 2015, quando si era sottratto agli obblighi della sorveglianza speciale di polizia. Contestualmente, nei quartieri a ovest si era acuita la faida tra gruppi criminali opposti (uno dei quali quello emergente capeggiato proprio da Giannelli) che si stavano contendendo il controllo delle attività criminali. A gennaio scorso nei confronti di Giannelli il gip di Napoli, su richiesta della locale Dda, emette un'ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto responsabile di tentata estorsione, danneggiamento, violenza privata, porto e detenzione illegale di armi da fuoco, tutto aggravato dal metodo mafioso. Nelle settimane successive la pressione investigativa dei carabinieri in quell'area stringe il cerchio attorno al ricercato. Poche ore fa i militari hanno individuato il ricercato sull'autostrada Napoli-Roma. Lo hanno sorvegliato a distanza in attesa del momento giusto per intervenire, assistendo anche a un repentino cambio di auto. Giannelli, con l'aiuto di alcuni complici, scende da una Golf e sale su una Nissan. Mentre riprende la marcia verso la Capitale, la colonna di uomini della sezione Catturandi attiva sirene e lampeggianti e lo circonda. Vedendosi intrappolato, Giannelli si arrende e si fa ammanettare. Il ricercato è stato perquisito ed è stato trovato in possesso di 5000 euro in contanti, documenti falsi, un rolex e tre telefoni cellulari. Secondo i carabinieri Giannelli si stava allontanando da Napoli per sottrarsi alla pressante azione investigativa.

Giannelli era insieme alla compagna e al figlio di quest'ultima, ed e'stato proprio monitorando i movimenti dei familiari che la catturandi dei carabineri si e' resa conto del tentativo del boss di lasciare la sua zona di influenza, forse temendo qualche azione dei clan rivali oppure sentendo la pressione degli investigatori alla sua ricerca. Al vaglio degli inquirenti ancora la posizione proprio dei complici del boss in questo tentativo di fuga, tutti suoi familiari. La due vetture utilizzate lungo la A1, la Volkswagen Golf e la Nissan Yuke sono intestate a persone che, secondo quanto si apprende, ignoravano il successivo utilizzo. Gli investigatori, dopo aver controllato tutti i movimenti del gruppo, in un Autogrill all'altezza del comune di San Nicola la Strada, sono entrati in azione quando sicuri che non sarebbero state coinvolte altre persone. Giannelli non ha detto niente. I tre cellulari che aveva a disposizione erano smartphone di ultima generazione




NAPOLI: 33ENNE UCCISO DAVANTI CASA, È IL TERZO OMICIDIO NELL'ARCO DI 24 ORE

di Angelo Barraco
 
Napoli – Le strade di Napoli continuano a tingersi di rosso, nella notte è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco un 33enne, Francesco Esposito, già noto alle forze dell’ordine per delle vicende legate alla droga. La sua morte è stata un’esecuzione in piena regola.  E’ stato ucciso poco dopo la mezzanotte a Marigliano (Napoli) mentre si trovava all’ingresso del condominio dove risiedeva, precisamente in via Pontecitra. Si luogo del delitto sono intervenuti immediatamente i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna (Napoli). Non è il primo delitto che si consuma per le vie di Napoli, e nell’arco di 24 ore è il terzo omicidio. Nella serata di giovedì è stato ucciso a colpi di pistola al volto un 24enne, nel rione Don Guanella. Nella notte tra giovedì e venerdì invece è stato un uomo a Bagnoli con sette colpi d’arma da fuoco. 



NAPOLI: ARRESTATO IL PADRE DI GENNY A' CAROGNA

Redazione

Napoli – Ciro De Tommaso, padre di Gennaro De Tommaso, l'ultrà del Napoli noto come "Genny a' carogna" diventato famoso la sera della finale di coppa Italia Napoli-Fiorentina allo stadio Olimpico di Roma, è stato arrestato dalla Polizia di Stato per varie violazioni alle misure di sicurezza alle quali era sottoposto. In particolare – si apprende dalla Questura – l'uomo è stato più volte sorpreso dai poliziotti in compagnia di pregiudicati del quartiere Forcella di Napoli. Ciro De Tommaso, 64 anni, pregiudicato, già sottoposto alla misura di sicurezza della libertà vigilata, è stato bloccato ieri ieri tardi a Napoli dagli agenti del Commissariato di "Vicaria-Mercato che hanno eseguito un provvedimento di aggravamento della misura a cui era sottoposto. All'uomo era stata applicata dal giudice di sorveglianza la misura della "casa di lavoro" per la durata di un anno.




NAPOLI: ARRESTATA "CRICCA" DI RAPINATORI MINORENNI: HANNO PORTATO A SEGNO 11 COLPI

di Mario Vito Torosantucci

Napoli – Un gruppo criminale composto da minori, che negli ultimi mesi del 2015 si è reso responsabile di una serie di rapine a supermercati, farmacie e distributori di carburante nell'area del vesuviano, è stato scoperto dai carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna. In manette, nell'operazione 'Lucignolò, sono finiti quattro
minori, arrestati in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale per i minorenni di Napoli. I quattro, giovanissimi, sono ritenuti responsabili a vario titolo di ben undici rapine. Nel corso delle indagini, coordinate dalla procura per i
minori di Napoli, i militari hanno scoperto il metodo educativo, che veniva impartito dal capo del gruppo, una vera e propria 'scuola di rapinà. Il ragazzo maggiorenne e adesso detenuto per altri motivi esortava i ragazzini a delinquere, poi, dopo i colpi, organizzava cene in pizzeria per festeggiare, nel corso delle quali venivano fatte foto che poi venivano anche taggate su FacebooK

Tutte iniziative, spiegano i carabinieri, tendenti a favorire una maggiore aggregazione e a incrementare i legami di gruppo. In un video il capo banda si rivolge a uno dei minori dicendo: «Se non sei in grado di farlo, non sei uomo». I carabinieri hanno poi scoperto i luoghi di riunione dove venivano pianificati i colpi, i nascondigli dove venivano nascosti auto e motocicli impiegati per le rapine nonché gli abiti e le armi usati per mimetizzare le corporature e per minacciare i titolari delle attività prese di mira. L'inesperienza e l'incertezza dei minori emergono chiaramente dal video estrapolato dal sistema di videosorveglianza di una delle attività prese di mira: l'arrivo di corsa sullo scooter, la pistola puntata in faccia al malcapitato che, dopo qualche attimo di esitazione, riesce a cacciare via in malo modo ben due degli 'apprendisti rapinatorì, i quali con fare goffo si allontanano di corsa, increduli dell'imprevista reazione.




NAPOLI, CONTRABBANDO DI SIGARETTE: LA FINANZA SEQUESTRA OLTRE 4 TONNELLATE

Redazione

Napoli – Nell'ambito della quotidiana attività di prevenzione generale e di controllo economico del territorio a cura del comando provinciale della guardia di finanza di Napoli sono stati intensificati i servizi tesi al contrasto dei traffici illeciti, specie con riferimento alla recrudescenza del fenomeno del contrabbando di t.l.e. In questo contesto, informa una nota della Gdf, i finanzieri della compagnia di Pozzuoli hanno individuato 4 depositi, di circa 30 mq ciascuno a Marano e utilizzati quale luogo di stoccaggio di sigarette di contrabbando. In uno dei locali, fa sapere la nota, sono state sorprese due persone mentre caricavano i tabacchi su due automezzi per la successiva distribuzione sul territorio. «Al termine dell'attività ispettiva – si legge nella nota – venivano rinvenuti complessivamente 4.100 kg di tabacchi lavorati pronti per essere immessi sul mercato. il valore del prodotto sequestrato è stato stimato in oltre 600.000,00 euro, considerato che tali sigarette vengono generalmente cedute ad un prezzo di circa 3 euro rispetto ai 5 richiesti nelle regolari rivendite». La Gdf fa inoltre sapere che i «due responsabili sono stati tratti in arresto in flagranza di reato e posti a disposizione dell'autorità giudiziaria competente mentre sono stati sottoposti a sequestro i 4 depositi, i tabacchi ed i 2 automezzi».