ROMA TOR VERGATA: MUORE A 53 ANNI DOPO 14 ORE IN BARELLA AL PRONTO SOCCORSO

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Angelo Parca

Roma – Oggi, si può morire ancora di calcoli alla cistifellea. Giuseppina Mazzariello è morta a 53 anni in maniera disumana, di fronte gli occhi di sua figlia, dopo 14 ore di pronto soccorso a Tor Vegata, dove le sarebbero stati iniettati antidolorifici. Una sofferenza inaudita provocata da dolori acuti all’addome, urla strazianti che rimarranno impresse per sempre nella mente e nel cuore del marito della donna, Antonio Nastasi che adesso, a tutti costi cerca le responsabilità della morte di sua moglie. Ha presentato una denuncia ai carabinieri contro medici e infermieri del pronto soccorso del policlinico. Intanto i militari hanno sequestrato la cartella clinica. Mercoledì intorno alle 13, l’uomo accompagna la moglie al pronto soccorso perché la donna, impiegata in una cooperativa che, fatalmente, si occupa proprio delle pulizie al policlinico di Tor Vegata,  accusava dei dolori a reni e addome. E' stata ricoverata in codice giallo e diagnosticatole intorno alle 19 dei calcoli alla cistifellea di cui un calcolo avrebbe perforato la stessa cistifellea. Dopo la diagnosi, secondo quanto racconta il marito della vittima, avrebbero tenuto la donna in osservazione per tutta la notte. Ben otto ore in barella prima del trasferimento in astanteria del dea dove lì è morta, alle 3 di notte: prima è diventata bianca pallida poi in un attimo le si sono scuriti collo e viso. Una dottoressa avrebbe cercato di rianimarla ma non c’è stato nulla da fare. Tra 60 giorni si conoscerà l’esito dell’autopsia.